IT201800006297A1 - Dispositivo di trattenimento di una zona di piegata di un elemento allungato, flessibile - Google Patents

Description

DESCRIZIONE dell'Invenzione Industriale dal titolo: “Dispositivo di trattenimento di una zona di piegata di un elemento allungato, flessibile”

TESTO DELLA DESCRIZIONE

La presente invenzione ha per oggetto un dispositivo di trattenimento di una zona di piegara di un elemento allungato flessibile, come un cavo elettrico, una fune, un tubo di materia plastica o simili.

In particolare il dispositivo di trattenimento di una zona di piegata di un elemento allungato consente di fissare fra loro due tratti del detto elemento allungato in posizione ripiegata l’uno sull’altro in modo da formare un’ansa o simili.

Una ulteriore applicazione consiste nel generare un terminale di chiusura fine tubo in particolare per tubi per irrigazione flessibili grazie al ripiegamento del tratto terminale del tubo sul tratto immediatamente precedente e generazione di una strozzatura trasversale del tubo lungo un vertice di piegatura.

La piegatura di elementi longitudinali od allungati flessibili per ripiegare su sé stessi due adiacenti tratti del detto elemento allungato viene eseguita per diversi scopi, come ad esempio la generazione rapida di occhielli od anse di aggancio dell’elemento allungato, sia in almeno una zona intermedia rispetto alla lunghezza dell’elemento allungato, sia ad una od ambedue estremità.

In particolare nel campo dell’irrigazione, dove vengono utilizzati tubi di materia plastica flessibile che in condizione piegata formano una strozzatura del tubo lungo la linea di piegatura, questa piegatura è utilizzata per chiudere il tubo alle estremità.

Attualmente sono noti dispositivi di trattenimento di un elemento allungato nella condizione piegata che comprendono due fori passanti affiancati fra loro previsti in un corpo a formato.

Dispositivi di questo tipo sono attualmente noti e sono formati da due anelli circolari completamente chiusi e fissati fra loro l’uno di fianco all’altro formando un elemento a forma di “8”. I due anelli presentano diametri tali da consentire il passaggio del corpo allungato ovvero presentano una sezione trasversale lievemente maggiore od identica a quella dell’elemento allungato. Questo tipo di dispositivi è montato in opera sull’estremità di un elemento allungato, ad esempio un cavo, una fune od un tubo flessibile, infilando in uno degli anelli un primo tratto di tubo che è previsto a monte di una linea di piegatura generata ripiegando contro il detto tratto a monte della linea di piegatura un secondo tratto di elemento allungato ed infilando il detto secondo tratto nel secondo anello, mentre portando i due anelli ad un certa distanza dalla linea di piegatura i due tratti di tubo vengono trattenuti nella condizione ripiegata l’uno contro l’altro.. Appare evidente che quando l’elemento allungato presenta una estensione longitudinale relativamente grande, e quando la piegatura è prevista in una zona intermedia della lunghezza del detto elemento allungato, l’applicazione del dispositivo attualmente noto richiede di far scorrere la lunghezza dell’elemento allungato necessaria a portare il dispositivo ad una distanza prestabilita dalla linea di piegatura e questa operazione può risultare lunga e/o scomoda., specialmente laddove la fune, il cavo e/o il tubo sono a contatto con elementi terzi come terreno, fango, etc..

In una specifica applicazione, il dispositivo terminale è utilizzato per chiudere a tenuta una od ambedue le estremità di tubi di irrigazione in materia plastica, come ad esempio i tubi di irrigazione noti come ali gocciolanti od i tubi destinati ad essere impiegati nella costruzione di impianti di irrigazione del tipo a gocciolamento.

Tuttavia un dispositivo terminale del tipo descritto all’inizio ed anche quello secondo la presente invenzione trova un impiego in qualsivoglia tipo di tubo flessibile il quale forma una strozzatura capace di chiudere a tenuta il tubo quando un tratto di tubo viene piegato in dietro contro un adiacente tratto di tubo a monte della zona di piegatura.

Il dispositivo secondo lo stato dell’arte trattiene efficacemente il tratto terminale di tubo nella condizione piegata in cui la strozzatura coincidente sostanzialmente con la linea di piegatura genera una zona di chiusura a tenuta del tubo. Tuttavia come appare evidente dalle figure, il tratto terminale di tubo a causa della strozzatura assume una sezione trasversale deformata rispetto a quella circolare ed in particolare schiacciata secondo una direzione perpendicolare o sostanzialmente perpendicolare alla linea di piegatura o ad un piano diametrale del tubo sostanzialmente parallelo alla linea di piegatura.

In questa condizione il foro circolare in cui il detto tratto terminale viene infilato può richiedere che sul tubo debba venire esercitata una azione di deformazione per compensare la deformazione di schiacciamento e consentire un agevole inserimento nel foro circolare.

Inoltre nel caso dell’utilizzo della piegatura per generare una strozzatura di chiusura del tubo, il foro circolare agisce sul tratto del tubo nella zona vicino alla linea di piegatura e quindi alla strozzatura nel senso di generare una deformazione che si oppone allo schiacciamento che porta alla strozzatura, ripristinando almeno in parte la condizione in cui la sezione trasversale è circolare, ovvero allontanando potenzialmente le contrapposte pareti del tubo che lungo la strozzatura vengono a contatto fra loro, per cui quando il dispositivo viene portato troppo vicino alla linea di piegatura la deformazione di ripristino almeno parziale della condizione circolare può comportare un allargamento della strozzatura e quindi una perdita di tenuta della stessa.

Da quanto sopra esposto appare evidente che la manipolazione dei dispositivi noti risulta quindi abbastanza complessa in quanto l’utente deve mantenere il tubo piegato e contestualmente esercitare una pressione di recupero della forma di sezione circolare dell’estremità del tratto terminale che ne consenta l’introduzione nel foro del dispositivo, nonché inoltre deve far scorrere il dispositivo già impegnato sul tratto dell’elemento allungato a monte della strozzatura verso l’estremità del tratto opposto.

Generalmente questo tipo di dispositivi sono realizzati di materia plastica, ma possono essere usati materiali qualsivoglia, metallico e non.

L’invenzione mira quindi a realizzare un dispositivo del tipo descritto all’inizio che superi gli inconvenienti dei noti dispositivi, consentendo di ottenere non solo una migliore funzionalità ad esempio nel fissare la condizione di strozzatura a tenuta e nell’evitare condizioni in cui la tenuta possa venire compromessa, ma anche nel consentire una più facile manipolazione per la messa in opera del dispositivo terminale.

Secondo un primo aspetto della presente invenzione, il dispositivo di trattenimento di una zona di piegatura di un elemento allungato flessibile, come un cavo elettrico, una fune, un tubo di materia plastica o simili comprende due fori passanti affiancati fra loro previsti in un corpo a formato, ed è caratterizzato dal fatto che almeno uno dei due fori presenta una apertura laterale che si estende fino al corrispondente bordo periferico del corpo a formato rendendo il detto foro accessibile dall’esterno, per cui nel primo foro viene infilato il tratto dell’elemento allungato a monte della linea di piegatura, mentre il tratto dell’elemento allungato a valle della linea di piegatura viene impegnato nel secondo foro, lateralmente aperto, con una rotazione del detto dispositivo intorno al tratto dell’elemento allungato attraverso l’apertura laterale del detto secondo foro.

In questo caso l’impegno del tratto dell’elemento allungato a valle della linea di piegatura nel secondo foro avviene non per un movimento di introduzione a scorrimento assiale, ma secondo un movimento di impegno radiale del detto secondo foro ed in direzione laterale, ovvero trasversale al detto tratto di elemento allungato.

Secondo una prima variante esecutiva uno solo dei due fori presenta una apertura laterale.

Una forma esecutiva alternativa prevede invece che ambedue i fori del dispositivo presentano una rispettiva apertura laterale.

Una ulteriore variante esecutiva prevede che ambedue i fori del dispositivo presentano una apertura, ma le dette due aperture sono previste su lari opposti del dispositivo stesso, l’una rispetto all’altra.

Per quanto riguarda la forma dei fori, sono possibili diverse varianti.

Una prima variante prevede che uno dei due fori presenti una forma schiacciata, ovalizzata o sostanzialmente ellittica, essendo il diametro minore orientato sostanzialmente con una componente in direzione parallela alla direzione di allineamento dei due fori fra loro. L’altro foro è invece di forma circolare. In questa variante esecutiva è possibile che uno od ambedue i fori presentino una apertura laterale. In una variante della forma esecutiva con una apertura laterale per ciascun foro, queste aperture sono vantaggiosamente rivolte verso lo stesso lato del dispositivo terminale.

Una variante alternativa prevede che ambedue i fori siano schiacciati, ovalizzati o sostanzialmente ellittici con l’asse minore avente almeno una componente direzionale parallela alla direzione di allineamento dei due fori fra loro.

Analogamente alla forma esecutiva che prevede un solo foro di forma schiacciata, ovalizzata od essenzialmente ellittica anche in questo caso è possibile prevedere uno od ambedue i fori presentino una apertura laterale.

Ancora secondo una forma esecutiva vantaggiosa, le aperture laterali dei fori presentano pareti di delimitazione laterale che formano superfici d’invito per l’introduzione all’interno degli stessi del tubo.

Vantaggiosamente le due pareti laterali che delimitano l’apertura laterale sono fra loro divergenti in direzione radiale esterna, mentre si collegano al bordo laterale del foro in un punto del detto bordo che cade su una secante del detto bordo in modo da generare un restringimento dell'apertura in corrispondenza del bordo che è minore diametro del foro quando è circolare o del diametro minore del foro quando questo è schiacciato, ovalizzato o sostanzialmente ellittico.

In questa forma esecutiva l’apertura laterale è prevista nella zona del bordo dell’apertura che presenta il raggio di curvatura minore.

Ancora secondo una ulteriore forma esecutiva, il dispositivo secondo la presente invenzione è costituito da due anelli o due boccole fissate fra loro in posizione affiancata ed aventi una prestabilita estensione assiale.

Questa forma esecutiva conferisce diversi aspetti al dispositivo a seconda della variante esecutiva fra quelle precedentemente descritte a cui si riferisce.

Ad esempio la forma esecutiva in cui uno solo dei fori è aperto presenta una forma in sezione a guisa di “8” in cui uno dei cerchi è aperto lateralmente; la forma esecutiva in cui ciascuno dei due fori presenta una apertura laterale può presentare una forma in sezione a guisa di “epsilon”; quando le due aperture sono su lati opposti del dispositivo, allora lo stesso presenta una forma in sezione a guisa di “S”. In tutti i casi le dette forme sono quelle approssimative e presentando la forma più generale varianti di aspetto a seconda delle ulteriori diverse varianti esecutive descritte.

In questo caso lo spessore della parete dei due anelli o delle due boccole può venire mantenuta relativamente piccola grazie alla previsione di una costola di irrigidimento e di taratura del comportamento elastico dell’anello.

Una forma esecutiva prevede che la costola si estenda lungo la superficie esterna di almeno uno, preferibilmente dei due anelli o delle due boccole, sul lato opposto all’apertura laterale quando è presente.

Nel caso in cui l’anello non presenti una apertura laterale la costola si estende lungo lo stesso in misura minore che non lungo l’anello provvisto di apertura laterale.

Una variante esecutiva può prevedere un corpo a misura in cui sono realizzati due fori fra loro affiancati e ad una prestabilita distanza.

Anche in questa variante esecutiva è possibile prevedere che uno od ambedue i fori siano aperti lateralmente.

Inoltre anche in questa forma esecutiva è possibile che uno od ambedue i fori presentino una o più delle caratteristiche descritte con riferimento alla precedente forma esecutiva.

Secondo una ulteriore alternativa, è possibile che i due fori siano realizzati su due elementi fra loro scorrevoli relativamente fra loro ed alternativamente bloccabili e sbloccabili nella posizione relativa, grazie a cui è possibile variare la distanza dei due fori. Con riferimento ad un ulteriore aspetto della presente invenzione, il dispositivo terminale è previsto in combinazione con un elemento allungato flessibile, presentando i fori dimensioni corrispondenti al diametro della sezione trasversale del detto elemento allungato almeno in condizione indeformata con sezione circolare od in condizione schiacciata con sezione ellittica o ovalizzata, essendo un primo tratti dell’elemento allungato infilato con una sua estremità in uno dei due fori ed essendo un secondo tratto adiacente e sul lato opposto di una linea di piegatura fra i detti due tratti, ripiegato in dietro contro il detto primo tratto venendo il detto secondo tratto destinato ad essere impegnato nell’altro foro.

Secondo ancora un ulteriore aspetto dell’invenzione, il dispositivo terminale consente di venire accoppiato ad un tubo flessibile che è presenta due tratti di tubo, rispettivamente a monte ed a valle di una linea di piegatura i due tratti essendo ripiegati l’uno contro l’altro in modo da formare una strozzatura di chiusura a tenuta della luce del turbo grazie ad una rotazione del dispositivo stesso intono al tratto di tubo a monte della strozzatura. In questo caso, il foro chiuso viene preventivamente infilato sul tubo da una estremità, mentre il secondo tratto del tubo viene piegato in dietro al fine di generare la strozzatura, mantenendo il dispositivo in posizione di non interferenza con il percorso del tratto terminale durante la piegatura e venendo il detto secondo tratto impegnato nel foro aperto lateralmente grazie ad una rotazione del dispositivo con l’apertura rivolta verso il tratto terminale ed attraverso la detta apertura laterale.

Nella variante esecutiva in cui ambedue i fori del dispositivo presentano aperture laterali, l’accoppiamento del tubo al dispositivo terminale avviene dopo aver eseguito la piegatura dei due tratti sui due lati della linea di piegatura, mediante traslazione lungo un piano trasversale all’asse dei due tratti di tubo analogamente alla modalità di impegno di una forcella o simili. Tuttavia anche questa variante può venire applicata analogamente alla variante in cui un foro e completamente chiuso lungo il bordo di delimitazione grazie ad una rotazione intorno all’asse del detto foro.

Una particolare applicazione del dispositivo secondo la presente invenzione prevede che il secondo tratto di tubo a valle della linea di piegatura sia un tratto terminale del detto tubo e la piegatura generi una strozzatura di chiusura dell’estremità del tubo.

Oltre al fatto di essere impiegato per chiudere a tenuta un tubo, il dispositivo secondo la presente invenzione può anche essere utilizzato per interrompere il flusso in un qualsiasi punto intermedio di un tubo flessibile, ad esempio per eseguire interventi di manutenzione o modifica di impianti di irrigazione o simili. In questo caso è da notare che la variante in cui ambedue i fori presentano una apertura laterale risulta essere vantaggiosa rispetto alle altre varianti che richiedono di infilare il tubo all’interno di un foro chiuso su tutti i lati.

In combinazione con altri tipi di elementi allungati, come cavi, funi, o simili, il dispositivo secondo la presente invenzione può venire utilizzato per generare anse od occhielli di aggancio o di fissaggio in punti intermedi o ad una od ambedue le estremità dei detti cavi, delle dette funi o simili.

È importante tenere in considerazione che con il termine flessibile, nella presente descrizione e nelle rivendicazioni si intende un comportamento del materiale del tipo elasticamente flessibile, ovvero che nella condizione di piegatura i due tratti separati dalla linea di piegatura tendono per elasticità o resilienza intrinseca del materiale a ritornare nella condizione non piegata.

Secondo ancora un aspetto, con linea di piegatura si intende anche una zona di piegatura che può presentare una estensione od un tratto arcuato secondo un raggio di curvatura.

Queste ed altre caratteristiche e vantaggi della presente invenzione risulteranno più chiaramente dalla seguente descrizione di alcuni esempi esecutivi illustrati nei disegni allegati in cui:

Le figure 1 a 3 mostrano diverse viste di una prima forma esecutiva dell’invenzione.

Le figure 4 a 6 mostrano tre viste di una seconda forma esecutiva della presente invenzione.

Le figure 7 a 9 illustrano diverse viste di una terza forma esecutiva dell’invenzione.

Le figure 10 a 12 illustrano diverse viste di una quarta forma esecutiva della presente invenzione.

Le figure 13 a 15 mostrano tre passaggi del metodo di chiusura di un tubo con un dispositivo terminale secondo una delle forme esecutive delle figure 1 a 3, o 4 a 6 o 7 a 9.

La figura 16 e la figura 17 mostrano rispettivamente una vista in pianta ed una vista in prospettiva su una ulteriore forma esecutiva del dispositivo secondo la precedente invenzione, in cui lo stesso presenta una forma ad “S” o ad “S” ribaltata.

Le figure 18 a 20 mostrano tre passaggi del metodo di chiusura di un tubo con un dispositivo secondo la variante delle figure 16 e 17.

Nonostante nella seguente descrizione l’esempio esecutivo descritto è diretto ad una applicazione ad un tubo di irrigazione, per la chiusura dello stesso, tale applicazione non deve essere considerata limitativa delle possibili applicazioni del dispositivo secondo la presente invenzione così come già più sopra ampiamente messo in evidenza.

Con riferimento alle figure 1 a 3, una prima forma esecutiva del dispositivo 1 terminale di chiusura di un tubo flessibile, in particolare ma non limitativamente di un tubo per impianti di irrigazione a goccia è costituito da una coppia di anelli fra loro affiancati ed uniti in corrispondenza di una zona periferica di tangenza i quali anelli delimitano fori circolari 101 e 201. Un anello 101 è realizzato aperto lateralmente.

Secondo una prima forma esecutiva l’apertura 301 è prevista in una zona che è lateralmente affiancata all’asse di congiunzione dei centri dei due anelli od in alternativa alla direzione di allineamento dei due fori.

L’apertura 301 presenta una certa ampiezza angolare che è minore di 180°, preferibilmente minore di 90°.

Con riferimento alla forma esecutiva illustrata, inoltre la detta apertura 301 si estende a partire dalla zona di congiunzione della parete dell’anello aperto 101 con la parete dell’anello chiuso 201 e per un angolo inferiore a 90°.

L’apertura è delimitata lateralmente da due opposte pareti alterali 401 e 501 che si estendono inclinate in modo divergente in direzione radiale infuori rispetto al centro dell’anello.

La superficie inclinata 501 è realizzata sostanzialmente nello spessore della parete dell’anello, mentre la superficie inclinata 401 si prolunga in fuori oltre la superfice esterna dell’anello che delimita il foro 101 grazie ad una estensione 601 che sul lato esterno dell’apertura forma una sorta di dente.

Le due pareti 401, 501 formano un invito di impegno di un tubo all’interno del foro 101 che avviene mediante un inserimento del tubo con uno spostamento relativo trasversale all’asse del tubo stesso.

In particolare come appare dalle figure le due superfici 501, 401 presentano inclinazioni diverse ed asimmetriche relativamente all’asse centrale dell’apertura e sono orientate secondo due secanti del bordo del foro 101.

La superficie 401 risulta lievemente inclinata rispetto ad un piano perpendicolare all’asse di congiunzione dei centri dei fori 101 e 201 od alla direzione di allineamento dei due anelli.

La superficie 501 laterale di delimitazione dell’apertura 301 e di invito invece presenta un orientamento lievemente inclinato, ovvero convergente verso l’asse di congiunzione dei centri dei due fori 101, 201 o di allineamento degli anelli, in direzione dell’interno del foro 101.

La particolare disposizione e l’orientamento delle superfici 401, 501 di delimitazione dell’apertura 301 favoriscono l’azione di impegno ad incastro elastico di un tubo nel foro 101 aperto con un movimento trasversale all’asse del tubo.

Sul lato opposto all’apertura periferica 301, lungo la parete dei due anelli e lungo anche la zona d’angolo in corrispondenza del tratto di congiunzione reciproca si estende una costola di irrigidimento 701. Questa costola ha la funzione di tarare la resistenza elastica del ramo libero di parete dell’anello aperto sul lato opposto all’anello chiuso in modo da garantire una sufficiente resistenza di trattenimento del tubo ed al tempo stesso di consentire una flessione elastica all’atto dell’accoppiamento al tubo.

Come appare evidente dalle figure, la costola d’irrigidimento 701 si estende in misura maggiore lungo la superficie esterna dell’anello aperto che delimita il foro 101, rispetto all’estensione lungo la superficie esterna dell’anello che delimita il foro 201.

Le figure 4 a 6 mostrano una variante esecutiva in cui uno dei due anelli ed il corrispondente foro è di forma non circolare, in particolare schiacciata in direzione dell’asse di congiungimento dei centri dei due fori 104, 204.

Con il termine schiacciato si intende anche una forma ovalizzata od ellittica, regolare od irregolare.

Il dispositivo 2 secondo questa variante esecutiva presenta caratteristiche sostanzialmente identiche a quelle della variante secondo le figure 1 a 3. L’anello che delimita il foro 104 schiacciato presenta una apertura 304 che è anch’essa delimitata da superfici laterali inclinate 404, 504 che formano un invito e che hanno sostanzialmente le stesse inclinazioni come descritto in relazione al precedente esempio esecutivo. La superficie 404 è in parte costituita da un’estensione 604 che forma un dente. Sul lato opposto all’apertura 304 è presente la costola d’irrigidimento 704.

Come apparirà evidente dalla seguente descrizione, la forma schiacciata del foro 104 e dell’anello che lo delimita è più conforme alla sezione di un tratto terminale di tubo che essendo stato piegato contro un tratto precedente si è schiacciato in corrispondenza della zona di piegatura appiattendosi e formando una strozzatura. Tale appiattimento nella zona della strozzatura si allarga progressivamente con la distanza dalla detta zona fino a che il tubo ritrova la sua sezione circolare. Fra questo punto e la strozzatura la sezione del tubo passa progressivamente dalla forma appiattita alla forma circolare assumendo sezioni di forma schiacciata in direzione perpendicolare all’asse della linea di piegatura. Pertanto il foro 104 schiacciato si posa meglio con la forma del tubo in un tratto adiacente alla strozzatura.

La forma schiacciata del foro 104 ha inoltre il vantaggio di non forzare il tubo ad assumere una forma circolare, come avverrebbe utilizzando ad esempio la variante delle figure 1 a 3, ma lasciare che il tubo assuma sostanzialmente la sua naturale conformazione causata dalla piegatura in dietro. Una forzatura ad assumere la forma cilindrica potrebbe comportare l’inconveniente che la deformazione si possa propagare verso la strozzatura comportando un indebolimento della strozzatura e quindi dei trafilamenti.

In relazione all’esempio esecutivo è possibile prevedere una variante in cui la forma schiacciata viene conferita al foro 204 che è delimitato dall’anello chiuso, mentre il foro 104 aperto resta circolare.

Le figure 7 a 9 mostrano una ulteriore variante esecutiva che si differenzia da quella delle figure 4 a 6 per il fatto che ambedue gli anelli e quindi i fori 107 e 207 da essi delimitati sono schiacciati in direzione dell’asse di congiungimento dei loro centri o in direzione di allineamento degli anelli.

Anche in questa variante uno dei due anelli è aperto 307 e l’apertura è delimitata da superfici laterali di invito 407, 507 una delle quali è realizzata da una estensione 607.

Allo stesso modo sul lato opposto all’apertura 307 è prevista la costola d’irrigidimento 707.

Le figure 10 a 12 mostrano una ulteriore forma esecutiva che si differenzia dalle precedenti per il fatto che il dispositivo terminale 10 presenta ambedue gli aneli e quindi i fori 110, 210 aperti. Ambedue le aperture 310 sono delimitate analogamente a quanto già descritto nelle altre varianti da pareti divergenti d’invito 410, 510. Una di queste è prevista su una estensione 610.

In questa variante anche le superfici 510 sono previste su una estensione che collega fra loro le estremità delle pareti dei due anelli che sono più vicine fra loro formando una sorta di elemento a V coricata 810. Questo elemento 810 genera un terminale a forma sostanzialmente romboidale insieme ai tratti di parete degli anelli a cui si collega.

Sulle superfici esterne degli anelli, è prevista anche in questo caso la costola d’irrigidimento 710 che però si estende in uguale misura sui due anelli.

Questa forma esecutiva può presentare anelli e quindi fori 110 e 210 ambedue di forma circolare oppure ambedue di forma schiacciata, ovoidale od ellittica regolare od irregolare oppure uno solo dei due fori è schiacciato, ovoidale od ellittico, mentre l’altro è circolare.

Dal unto di vista funzionale, il vantaggio di questa variante consiste nella modalità di applicazione come si vedrà in seguito ed anche nel fatto che il dispositivo 10 non necessita di venire infilato sula tubo e fatto scorrere lungo lo stesso. Grazie a questa forma esecutiva è possibile utilizzare il dispositivo terminale anche come dispositivo strozzatore da applicare in un punto intermedio della lunghezza di un tubo per bloccare temporaneamente il flusso ad esempi per operazioni di manutenzione e/o modifica di un impianto.

Le figure 13 a 15 mostrano diverse fasi di montaggio del dispositivo terminale su un tubo flessibile. E’ da notare che le figure 13 a 15 mostrano l’utilizzo della variante secondo le figure 3 a 6, ma la stessa funzionalità e modalità operativa è prevista per la variante delle figure 1 a 3 o delle figure 7 a 9. In via generale quanto illustrato e descritto con riferimento alle figure 13 a 15 si applica a qualsiasi variante che prevede un dispositivo con un anello chiuso ed uno aperto.

Come passo inziale un tubo 130 viene infilato nel foro 204 delimitato dall’anello chiuso ed il dispositivo 4 vene fatto scorrere per una certa lunghezza sul tubo 130 ponendosi in posizione intermedia di un tratto terminale 131 di tubo e di un tratto 132 che precede detto tratto terminale. Il tratto terminale 131 di tubo viene ripiegato contro il tratto che lo precede 132 formando una strozzatura sostanzialmente nella zona dell’asse di piegatura come indicato con 133. Durante questa operazione il dispositivo 4 è ruotato lateralmente rispetto al piano contenete gli assi dei due tratti 131, 132 e quando il tratto terminale 131 viene portato contro il tratto che lo precede 132, il detto tratto terminale 131 viene bloccato in questa posizione impegnandolo nell’altro anello aperto. In particolare ciò avviene grazie ad una rotazione del dispositivo 4 intorno al tratto di tubo 132 a monte della strozzatura 133. Con questa rotazione, l’apertura 304 viene portata a combaciare con il tratto 131 terminale di tubo e quindi il detto tratto terminale 131 viene impegnato elasticamente all’interno del foro aperto 104.

In relazione a quanto sopra descritto è da notare che è possibile anche una forma alternativa di messa in opera che prevede che il tratto terminale 131 venga infilato nell’anello chiuso per una certa lunghezza in modo che il dispositivo 4 resta a monte della linea di piegatura quando il detto tratto terminale viene piegato contro il tratto 132 di tubo che lo precede.

Una volta che il tratto terminale è portato contro il tratto che lo precede 132, formando la strozzatura, il detto tratto terminale viene agganciato al tratto 132 a monte della strozzatura 133 mediante una rotazione con cui nell’anello aperto vene impegnato il tratto 132 a monte della strozzatura 133.

In particolare questa modalità operativa offre il vantaggio di poter piegare l’uno contro l’altro i due tratti 131 e 132 ed infilare quindi il tratto terminale 131 nell’anello chiuso dopo che si è generata la strozzatura.

Con riferimento all’esempio esecutivo delle figure 10 a 12 in cui ambedue gli anelli sono aperti l’accoppiamento del dispositivo terminale 10 ha luogo mediante un movimento di accoppiamento lungo un piano trasversale, preferibilmente perpendicolare all’asse dei due tratti 131, 132 dopo che questi sono stati portati nella condizione piegata l’uno contro l’altro.

Appare evidente che in questo caso non si debba infilare il tubo nel dispositivo 10 prima della piegatura e pertanto appare anche evidente che il dispositivo 10 si possa utilizzare anche per generare strozzature in punti intermedi di un tubo.

Con riferimento agli esempi esecutivi illustrati, questi si riferiscono ad una forma esecutiva preferita che prevede utilizzo di due anelli fissati fra loro a forma di “8”. Tuttavia sono possibili altre forma del dispositivo come ad esempio una piastrina avente larghezza maggiore del diametro dei fori e lunghezza maggiore del doppio diametro dei fori, la quale piastrina presenta in posizione analoga a quella ottenuta nelle forme esecutive illustrate due fori. Uno od ambedue i fori possono essere aperti ed uno od ambedue i fori possono essere schiacciati od ovalizzati o ellittici analogamente a quanto descritto in precedenza. Allo stesso modo possono essere previste le aperture con le relative superfici di invito. La forma perimetrale può essere qualsivoglia. Anche il materiale può essere qualsivoglia.

La forma esecutiva delle figure 16 a 20 presenta una sezione a forma di S oppure in alternativa di S ribaltata.

Come illustrato il dispositivo 20 è formato da due fori 120 e 220 delimitati perifericamente da due anelli che sono adiacenti fra loro ed uniti di pezzo l’uno all’altro.

Analogamente alla forma esecutiva delle figure 10 a 12, ciascun anello presenta una apertura 320, ma diversamente da questa forma esecutiva, le due aperture sono disposte su due lati opposti del dispositivo 20. Nella forma esecutiva le due aperture sono disposte simmetriche rispetto ad un asse centrale che collega i centri dei due fori 120, 220 ovvero simmetriche a rotazione di 180° con riferimento ad un asse di simmetria a rotazione passante per il punto mediano del detto asse che collega i centri dei due fori 1209 e 220.

Analogamente alle forme esecutive precedenti in corrispondenza dell’apertura il ramo interrotto presenta una superficie di invito 420 che delimita l’apertura 320 e la quale superficie d’invito è prolungata verso l’esterno in modo da formare un’aletta di afferramento 620 per un allargamento dell’apertura mediante flessione manuale del ramo dell’anello.

Sempre analogamente alle precedenti forme esecutive. La forma esecutiva delle figure 16 a 20 presenta una costola di rinforzo centrale 720 che si estende per tutta la lunghezza. Considerando la particolare forma esecutiva, appare evidente che la costola 720 presenta esternamente su un anello di delimitazione di uno dei due fori 120 e 220 passa poi all’interno del foro adiacente, rispettivamente 220 e 120, per cui questo tratto interno al foro adiacente è appiattito come mostrano la figura 17 con il tratto indicato con 721.

Claims (15)

1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo di trattenimento di una zona di piegata di un elemento allungato flessibile, come un cavo elettrico, una fune, un tubo di materia plastica o simili, il quale dispositivo comprende due fori passanti affiancati fra loro previsti in un corpo a formato, caratterizzato dal fatto che almeno uno dei due fori presenta una apertura laterale che si estende fino al corrispondente bordo periferico del corpo a formato rendendo il detto foro accessibile dall’esterno.
2. 2. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, in cui ambedue i fori presentano una rispettiva apertura laterale che si estende fino al corrispondente bordo periferico del corpo a formato rendendo il detto foro accessibile dall’esterno ed in cui le dette aperture possono essere previste sullo stesso lato o su lati opposti del dispositivo.
3. 3. Dispositivo secondo la rivendicazione 1 o 2 in cui almeno uno od ambedue i fori presentano una forma circolare con un prestabilito diametro.
4. 4. Dispositivo secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui almeno uno od ambedue i fori presentano una forma ellittica od una forma schiacciata secondo una direzione con almeno una componente parallela alla direzione di allineamento dei due fori fra loro.
5. 5. Dispositivo secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui uno dei due fori è circolare e l’altro dei due fori presenta una forma ellittica od una forma schiacciata secondo una direzione con almeno una componente parallela alla direzione di allineamento dei due fori fra loro.
6. 6. Dispositivo secondo la rivendicazione 5, in cui il foro che presenta una forma ellittica od una forma schiacciata secondo una direzione con almeno una componente parallela alla direzione di allineamento dei due fori fra loro è realizzato lateralmente aperto, mentre il foro circolare è anch’esso lateralmente aperto o completamente chiuso.
7. 7. Dispositivo secondo una o più delle precedenti rivendicazioni in cui il corpo a formato è realizzato da due boccole o due anelli che sono unite fra loro in corrispondenza di una zona tangenziale della parete dei detti anelli.
8. 8. Dispositivo secondo la rivendicazione 7, in cui i due anelli o le due boccole sono orientati con i loro assi perpendicolari all’apertura in posizione parallela fra loro.
9. 9. Dispositivo secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che la parete esterna di almeno uno degli anelli o di ambedue gli anelli presenta almeno una costola di irrigidimento che si estende per una certa lunghezza della detta parete esterna dei detti due anelli, in misura identica o diversa per i due anelli.
10. 10. Dispositivo secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, caratterizzata dal fatto che l’apertura laterale di un anello è delimitata da due contrapposte pareti che delimitano su due lati opposti la detta apertura laterale e che formano pareti di invito.
11. 11. Dispositivo secondo una la rivendicazione 10, in cui le due contrapposte pareti che delimitano l’apertura laterale di un foro sono distanziate fra loro ed orientate ciascuna secondo una secante del detto foro, le quali secanti sono divergenti fra loro in direzione radiale verso l’esterno.
12. 12. Dispositivo secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che è previsto in combinazione con un elemento allungato flessibile, presentando i fori dimensioni corrispondenti al diametro dell’elemento allungato in condizione indeformata, con sezione circolare od in condizione schiacciata, con sezione ellittica o ovalizzata, essendo un primo tratto dell’elemento allungato a monte di una zona di piegatura infilato con una sua estremità in uno dei due fori ed essendo un secondo tratto dell’elemento allungato a valle della zona di piegatura ripiegato in dietro contro il detto primo tratto essendo detto secondo tratto destinato ad essere impegnato nell’altro foro con una rotazione del detto dispositivo intorno al primo tratto dell’elemento allungato ed attraverso l’apertura laterale del detto secondo foro.
13. 13. Metodo di chiusura di un tubo flessibile, in particolare per irrigazione a goccia in corrispondenza di una estremità dello stesso, mediante un dispositivo terminale secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, il quale terminale comprende un primo foro completamente perifericamente chiuso ed un secondo foro che è aperto lateralmente per una prestabilita ampiezza angolare secondo una o più delle precedenti rivendicazioni 1 a 12, il quale metodo prevede i seguenti passi: - infilare l’estremità del tubo nel primo foro completamente chiuso, far scorrere il dispositivo lungo il foro per una prestabilita misura; - ripiegare un tratto terminale del tubo contro il tratto di tubo che lo precede generando una strozzatura del tubo che in corrispondenza della piega chiude a tenuta il tubo a monte del tratto terminale; - la piegatura del detto tratto terminale avvenendo intorno ad un asse di piegatura che è sostanzialmente parallelo alla direzione di allineamento dei due fori fra loro; - impegnare il tratto terminale ripiegato del tubo all’interno del foro aperto mediante una rotazione del dispositivo terminale con l’apertura laterale verso il detto tratto terminale fino all’introduzione del detto tratto terminale all’interno del foro aperto.
14. 14. Metodo di chiusura di un tubo flessibile, in particolare per irrigazione a goccia in corrispondenza di una estremità dello stesso, mediante un dispositivo terminale secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, il quale terminale comprende un primo foro completamente perifericamente chiuso ed un secondo foro che è aperto lateralmente per una prestabilita ampiezza angolare secondo una o più delle precedenti rivendicazioni 1 a 12, il quale metodo prevede i seguenti passi: - infilare l’estremità del tubo nel primo foro completamente chiuso, far scorrere il dispositivo lungo il foro per una prestabilita misura in modo che sia posizionato su un tratto terminale di tubo fra l’estremità dello stesso e una linea di piegatura introno alla quale il tratto terminale è destinato a venire piegato con un tratto precedente di tubo; - ripiegare il tratto terminale del tubo contro il tratto di tubo che lo precede generando una strozzatura del tubo che in corrispondenza della piega chiude a tenuta il tubo a monte del tratto terminale; - la piegatura del detto tratto terminale avvenendo intorno ad un asse di piegatura che è sostanzialmente parallelo alla direzione di allineamento dei due fori fra loro; - agganciare il tratto terminale ripiegato al tratto di tubo a monte della strozzatura impegnando il tratto del tubo a monte della strozzatura all’interno del foro aperto mediante una rotazione del dispositivo terminale con l’apertura laterale verso il detto tratto di tubo a monte della strozzatura fino all’introduzione dello stesso all’interno del foro aperto.
15. 15. Metodo di chiusura di un tubo flessibile, in particolare per irrigazione a goccia in corrispondenza di una estremità dello stesso, mediante un dispositivo terminale secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, il quale terminale comprende un primo foro ed un secondo foro che sono ambedue aperti lateralmente per una prestabilita ampiezza angolare sullo stesso lato secondo una o più delle precedenti rivendicazioni 1 a 12, il quale metodo prevede i seguenti passi: - ripiegare un tratto terminale del tubo contro il tratto di tubo che lo precede generando una strozzatura del tubo che in corrispondenza della piega chiude a tenuta il tubo a monte del tratto terminale; - la piegatura del detto tratto terminale avvenendo intorno ad un asse di piegatura che è sostanzialmente parallelo alla direzione di allineamento dei due fori fra loro; - impegnare il tratto terminale rispiegato del tubo ed il tratto di tubo a monte della piegatura all’interno di rispettivamente uno dei due fori lateralmente aperti mediante una traslazione del dispositivo terminale contro i detti due tratti di tubo secondo una direzione radiale rispetto ai detti tratti di tubo e con le aperture laterali orientate verso i detti tratti di tubo fino all’introduzione attraverso la corrispondente apertura laterale del tratto terminale di tubo piegato in dietro e del tratto di tubo a monte della piegatura all’interno di rispettivamente uno dei due fori aperti.