IT201800005146U1 - Elemento di copertura perfezionato per superfici da stiro. - Google Patents

Elemento di copertura perfezionato per superfici da stiro.

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IT201800005146U1
IT201800005146U1 IT202018000005146U IT201800005146U IT201800005146U1 IT 201800005146 U1 IT201800005146 U1 IT 201800005146U1 IT 202018000005146 U IT202018000005146 U IT 202018000005146U IT 201800005146 U IT201800005146 U IT 201800005146U IT 201800005146 U1 IT201800005146 U1 IT 201800005146U1
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IT
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iron
improved
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Application number
IT202018000005146U
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English (en)
Inventor
Gianfranco Baggio
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Siretessile S R L
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Description

DESCRIZIONE
della domanda di brevetto per modello di utilità avente per titolo:
"Elemento di copertura perfezionato per superfici da stiro"
La presente innovazione ha per oggetto un elemento perfezionato di copertura di superfici da stiro, in particolare del tipo a copriasse per asse da stiro.
Qui di seguito per “elemento di copertura” o “copriasse” si intende specificatamente l’elemento che copre e/o avvolge la superficie da stiro, ed in particolare la superficie superiore dell’asse da stiro, e sul quale viene direttamente appoggiato l’indumento da stirare e/o il ferro da stiro, escludendo così gli accessori aggiuntivi che vengono utilizzati per essere posizionati tra tale elemento di copertura/copriasse e la superficie/asse da stiro e che, pertanto, non risultano a contatto diretto con l’indumento da stirare. In particolare, il copriasse viene utilizzato per ricoprire un’asse da stiro, e più precisamente viene posto tra l’asse stessa e il tessuto da stirare, in modo da proteggere l’asse da stiro dal calore e dal vapore provenienti dal ferro da stiro, e inoltre rendere più semplice lo scorrimento del ferro da stiro sulla superficie, rendendo l’operazione più agevole e più sicura.
Attualmente, per la realizzazione di copriassi da stiro, è già noto l’impiego di un multistrato costituito da uno strato esterno di tessuto, uno o più strati intermedi in flanella o in gomma, ad esempio in poliuretano espanso, ed uno strato interno metallizzato. Un tale multistrato è descritto ad esempio in NL1035968 in cui è altresì previsto che lo strato interno metallizzato sia supportato inferiormente da un substrato di schiuma.
Ulteriormente, IT1277721 (n. domanda MI1995A002751) descrive un materiale di copertura per superfici da stiro formato da uno strato superiore esterno di tessuto, un primo sottostante strato intermedio in materiale polimerico, un secondo sottostante strato intermedio costituito da un film metallizzato ed uno strato inferiore interno di base in un materiale selezionato tra mollettoni in fibra naturale, mollettoni in fibra sintetica, poliuretano espanso, polietilene espanso o PVC espanso.
Tali soluzioni note non risultano completamente soddisfacenti in quanto, il calore prodotto dal ferro da stiro, genera una notevole produzione di umidità che viene assorbita e ristagna all’interno del copriasse stesso, provocando così un indesiderato effetto bagnato anche sugli indumenti da stirare.
Non solo, i materiali attualmente noti per la realizzazione di copriassi da stiro non presentano una riflessione ottimale del calore, richiedendo pertanto un maggior consumo energetico nonché un aumento del tempo di stiratura.
Ulteriormente, i copriasse noti risultano particolarmente spessi e ciò li rende particolarmente ingombranti, in particolare quando si trovano in condizione ripiegata di non utilizzo.
US 2600913 descrive un elemento di copertura per superfici da stiro che si propone di dissipare velocemente il calore per evitare danneggiamenti e bruciature all’elemento di copertura stesso. Detto elemento di copertura comprende uno strato in tessuto la cui superficie inferiore è spruzzata con particelle di metallo fuso finemente disperse.
US 4849044 descrive un elemento di copertura per superfici da stiro che si propone di avere un elevato grado di isolamento termico. Detto elemento di copertura comprende uno strato in tessuto che presenta una superficie rivestita con adesivi plastici collosi e la cui superficie opposta è rivestita da differenti additivi plastici non collosi; uno strato di particelle metalliche disperso in una matrice polimerica viene successivamente applicato a una o a entrambe le superfici dello strato succitato per generare una barriera termica. Questa struttura non consente di ottenere un elemento di copertura impermeabile e l’umidità generata dall’operazione di stiratura tende ad attraversare detto elemento di copertura e a cadere sul piano sottostante; inoltre, tale struttura non consente di migliorare la scorrevolezza del ferro da stiro durante le operazioni di stiratura.
DE 10 2010 000379 descrive un elemento di copertura per superfici da stiro che si propone di promuovere una distribuzione uniforme del calore. Detto elemento di copertura comprende uno strato superiore in tessuto ed uno strato inferiore costituito da una matrice di legante in cui sono disperse particelle minerali, preferibilmente ceramiche.
DE 297 04 672 descrive un elemento di copertura per una lavatrice o analogo elettrodomestico che è resistente al calore e consente di utilizzare il piano superiore di detta lavatrice o analogo elettrodomestico come superficie da stiro. Detto elemento di copertura comprende uno strato in tessuto ed uno strato in feltro o materiale espanso, in cui una o entrambe le superfici dello strato in tessuto possono essere metallizzate.
Scopo dell'innovazione è di proporre un elemento di copertura di una superficie da stiro che risolva i suddetti inconvenienti presenti nelle soluzioni tradizionali.
Altro scopo dell’innovazione è di proporre un elemento perfezionato di copertura di superfici da stiro che permetta di semplificare le operazioni di stiro.
Altro scopo dell’innovazione è quello di proporre un elemento perfezionato di copertura di superfici da stiro che riduca il calore e il vapore riflessi verso l’operatore durante la stiratura.
Altro scopo dell’innovazione è di proporre un elemento perfezionato di copertura di superfici da stiro che consenta un importante risparmio energetico.
Altro scopo dell’innovazione è di proporre un elemento perfezionato di copertura di superfici da stiro che sia facile da ripiegare e presenti un ingombro particolarmente limitato quando è in condizione ripiegata, e risulti così altamente portatile.
Altro scopo dell’innovazione è quello di proporre un elemento perfezionato di copertura di superfici da stiro che eviti o quanto meno limiti la possibilità di bruciare o danneggiare l’elemento stesso o la sottostante base di supporto/appoggio.
Altro scopo dell’innovazione è quello di proporre un elemento perfezionato di copertura di superfici da stiro che non si deformi in maniera permanente a seguito dell’esposizione alle alte temperature della stiratura.
Altro scopo dell’innovazione è quello di proporre un elemento perfezionato di copertura di superfici da stiro che eviti o riduca i rischi di innesco di un incendio.
Altro scopo dell’innovazione è quello di proporre un elemento perfezionato di copertura di superfici da stiro che eviti o riduca i rischi di scossa elettrica per l’utente.
Altro scopo dell’innovazione è quello di proporre un elemento perfezionato di copertura di superfici da stiro che renda più agevoli le operazioni di stiratura.
Altro scopo dell’innovazione è quello di proporre un elemento perfezionato di copertura di superfici da stiro che sia applicabile in modo rapido e facile alla base di appoggio e supporto e che, durante le operazioni di stiro, rimanga immobile e stabilmente vincolato a detta base.
Altro scopo dell’innovazione è quello di proporre un elemento perfezionato di copertura di superfici da stiro che sia alternativo e migliorativo rispetto alle soluzioni tradizionali ed in particolare ai prodotti attualmente in commercio.
Altro scopo dell’innovazione è quello di proporre un elemento perfezionato di copertura di superfici da stiro che sia ottenibile in modo semplice, rapido e con bassi costi.
Tutti questi scopi, sia da soli che in una loro qualsiasi combinazione, ed altri che risulteranno dalla descrizione che segue sono raggiunti, secondo l’innovazione, con un elemento perfezionato di copertura di superfici da stiro come definito nella rivendicazione 1.
La presente innovazione viene qui di seguito ulteriormente chiarita in una sua preferita forma di pratica realizzazione riportata a scopo puramente esemplificativo e non limitativo con riferimento alle allegate tavole di disegno, in cui:
la figura 1 mostra in pianta l’elemento perfezionato di copertura di superfici da stiro secondo l’innovazione montato su una asse da stiro, la figura 2 mostra in sezione verticale schematica l’elemento perfezionato di copertura in corrispondenza di una sua prima zona, la figura 3a mostra in sezione verticale schematica una prima variante del multistrato con cui è realizzato detto elemento,
la figura 3b mostra in sezione verticale schematica una seconda variante del multistrato con cui è realizzato detto elemento,
la figura 4 mostra in sezione verticale schematica una terza variante del multistrato con cui è realizzato detto elemento,
la figura 5 mostra in sezione verticale schematica una quarta variante del multistrato con cui è realizzato detto elemento,
la figura 6a mostra in sezione verticale schematica l’elemento perfezionato di copertura in corrispondenza della prima e della seconda zona, la figura 6b mostra in sezione verticale schematica, in corrispondenza della prima e della seconda zona, una seconda forma di realizzazione dell’elemento perfezionato,
la figura 7 mostra in sezione verticale schematica una ulteriore variante dell’elemento perfezionato di copertura in corrispondenza della sua seconda zona,
la figura 8a mostra in sezione verticale schematica, in corrispondenza della prima e della seconda zona, una terza forma di realizzazione dell’elemento perfezionato,
la figura 8b mostra in sezione verticale schematica, in corrispondenza della prima e della seconda zona, una quarta forma di realizzazione dell’elemento perfezionato,
la figura 9 mostra in sezione verticale schematica una quinta variante del multistrato con cui è realizzato detto elemento, Opportunamente, è inteso che nelle figure 2-9, i diversi strati non sono illustrati nelle loro reali proporzioni, ma sono illustrati con proporzioni fittizie e intese alla comprensione della presente innovazione.
Come si vede dalle figure l’elemento perfezionato 2, secondo l’innovazione, di copertura di una superficie da stiro 30 comprende una prima zona 23 che è realizzata con un multistrato 4 che a sua volta comprende:
- uno primo strato 6 in tessuto, destinato ad essere in contatto con i capi da stirare e/o il ferro da stiro 21, e
- uno secondo strato 8 che è metallizzato, preferibilmente alluminizzato.
In particolare, nel multistrato 4, il primo strato 6 è posto superiormente/esternamente rispetto al secondo strato 8 in materiale termicamente riflettente, il quale pertanto definisce uno strato più interno ed inferiore/sottostante al primo strato.
Vantaggiosamente, il secondo strato sottostante 8 del multistrato 4 è termicamente riflettente. Opportunamente, il secondo strato 8 metallizzato permette di riflettere almeno parzialmente il calore sviluppato dal ferro, con il duplice risultato di evitare di scaldare eccessivamente la sottostante superficie di stiro 30 e di mantenere più caldo il capo che sta venendo stirato. Inoltre, nel caso dell’utilizzo di un ferro da stiro 21 a vapore lo strato in alluminio permette di riflettere anche il vapore generato dal ferro, prevenendo quindi la bagnatura della superficie di stiro 30 e creando una sorta di cuscinetto d’aria e di vapore che facilita lo scorrimento del ferro da stiro, rendendo quindi l’operazione di stiratura più semplice, più efficace e quindi più rapida.
In particolare, la superficie superiore del primo strato 6 del multistrato 4 può essere destinata al diretto contatto con l’indumento da stirare e/o con il ferro da stiro 21, mentre la superficie inferiore dello strato metallizzato 8 può essere destinata al contatto diretto o ad essere più vicina alla faccia superiore dell’asse da stiro.
Il primo strato 6 del multistrato 4 è associato al sottostante strato metallizzato 8 mediante laminazione/accoppiamento a punti o a campo pieno o a polveri, preferibilmente con colla polimerica e/o resina hot-melt (ad esempio con poliuretano reattivo), in modo da garantire l’unione stabile e duratura tra i due strati ed evitare qualunque distacco o danneggiamento derivante dal calore e/o vapore generato dal ferro da stiro 21 durante l’uso.
Opportunamente, tale tipo di accoppiamento consente di ottenere un multistrato 4 che, senza richiedere ulteriori trattamenti specifici, risulta liscio ed uniforme in corrispondenza della superficie superiore, sulla quale sono destinati ad essere appoggiati gli indumenti, in modo da facilitare la scorrevolezza del ferro da stiro 21 durante la stiratura, e al contempo evita che durante tale operazione gli indumenti si muovano rispetto all’asse da stiro.
Vantaggiosamente, il primo strato 6 del multistrato 4 è in tessuto di fibre naturali, preferibilmente cotone, e/o di fibre polimeriche, ad esempio di poliestere. Preferibilmente, lo strato superiore 6 è in tessuto di cotone naturale al 100% o in tessuto di poliestere al 100% o è in tessuto misto di cotone e poliestere. Vantaggiosamente, lo strato superiore in tessuto 6 è antiscivolo, per evitare che gli indumenti si muovano rispetto all’asse da stiro. Vantaggiosamente, lo strato superiore 6 in tessuto è sanforizzato.
Vantaggiosamente, lo strato metallizzato 8 del multistrato 4 comprende un film o lamina di metallo, preferibilmente di alluminio, che è rivolto/a verso il primo strato 6. Preferibilmente, detto film o detta lamina è continuo/a.
Preferibilmente, lo strato metallizzato 8 del multistrato 4 può essere composto in alluminio, rame o argento, o altri metalli dotati di buone proprietà di riflessione del calore.
Vantaggiosamente, lo strato metallizzato 8 del multistrato 4, in particolare quanto è sottoforma di lamina, può venire applicato direttamente al primo strato 6, preferibilmente mediante l’uso di colle, ad esempio resine siliconiche, e preferibilmente resine termoindurenti.
Vantaggiosamente, lo strato metallizzato 8 del multistrato 4 può essere depositato direttamente sul primo strato 6 mediante metodi chimici, ad esempio da soluzione utilizzando sospensioni colloidali di particelle metalliche all’interno delle quali viene immerso una o più volte il primo strato 6, o che possono venire spruzzate sullo strato stesso mediante nebulizzatori, o mediante metodi fisici, quali la deposizione mediante sputtering, o l’evaporazione.
Vantaggiosamente, in una forma di realizzazione, lo strato metallizzato 8 può essere costituito solamente da detto film o lamina di metallo, preferibilmente di alluminio.
Vantaggiosamente, in una altra forma di realizzazione, lo strato metallizzato 8 del multistrato 4 può comprendere un substrato di supporto (non rappresentato) che è rivestito superiormente con una lamina, preferibilmente continua, di metallo, preferibilmente di alluminio. Opportunamente, la lamina di metallo, preferibilmente di alluminio, è associata per incollaggio al substrato di supporto.
Preferibilmente, il film di metallo ha spessore sostanzialmente dell’ordine dei micron.
Vantaggiosamente, in una altra forma di realizzazione, lo strato metallizzato 8 del multistrato 4 può comprendere un substrato di supporto in cui il metallo, preferibilmente alluminio, viene spruzzato (ad esempio per deposizione tramite “sputtering”) o vaporizzato sottovuoto.
Preferibilmente, l’alluminio spruzzato o vaporizzato sottovuoto presenta uno spessore sostanzialmente compreso tra 10 nm e 1µm.
Preferibilmente, il substrato di supporto è realizzato in materiale polimerico, quale poliestere (PL), poliammide (PA), polipropilene (PP), poliuretano (PU), politetrafluoroetilene (PTFE), politetrafluoroetilene espanso (ePTFE) e/o altri materiali simili.
Vantaggiosamente, lo strato metallizzato 8 del multistrato 4 può essere colorato mediante verniciatura o mediante l’utilizzo di una soluzione solida per ottenere un effetto ottico differente rispetto a quello della semplice lamina in alluminio.
Vantaggiosamente, il multistrato 4 presenta complessivamente uno spessore sostanzialmente inferiore ad 1 mm, preferibilmente inferiore a circa 0,5 mm e, ancor più preferibilmente, inferiore a 0,35 mm.
Vantaggiosamente, lo strato metallizzato 8 può comprendere una pluralità di aperture passanti che attraversano da parte a parte lo strato stesso. Opportunamente, le aperture passanti comprendono dei fori che sono ricavati mediante perforazione passante dello strato metallizzato 8, preferibilmente con cilindri a cunei, pieni o cavi, oppure mediante tradizionale tranciatura. Opportunamente, le aperture passanti comprendono delle discontinuità, preferibilmente interstizi microscopici, presenti tra le particelle di metallo (preferibilmente alluminio) che è stato applicato per spruzzatura o per vaporizzazione sottovuoto.
Vantaggiosamente, il metodo per la realizzazione del multistrato 4 è il seguente.
La colla/resina adesiva, preferibilmente poliuretanica, viene opportunamente riscaldata ad una temperatura compresa tra 80° C e 140° C, preferibilmente di 100-120° C, e viene poi spalmata sulla superficie inferiore del primo strato 6 e/o sulla superficie superiore dello strato interno metallizzato 8. Successivamente, i due strati 6 e 8 vengono poi avvicinati e uniti tra loro in corrispondenza della superficie spalmata con la colla. Quindi, l’assieme formato dai due strati 6 e 8, uniti tra loro, passa poi in una calandra avente una pressione di lavoro che è controllata opportunamente in modo da provocare una riduzione temporanea e localizzata dello spessore complessivo dell’assieme in formazione. In particolare, la pressione di lavoro della calandra deve essere opportunamente controllata in quanto, nel caso di pressione troppo bassa, non si otterrebbe l’incollaggio adeguato ed il conseguente accoppiamento stabile e permanente dei due strati 6 e 8.
Vantaggiosamente, la calandratura dell’accoppiato formato dal primo strato 6 in tessuto e da quello metallizzato 8 rende la superficie superiore del primo strato 6 particolarmente liscia ed uniforme, senza l’impiego di alcun trattamento chimico.
Vantaggiosamente, l’elemento di copertura 2 è configurato per avvolgere, in tutto o in parte, la base superiore della superficie da stiro, quale ad esempio particolare la base superiore dell’asse da stiro. Opportunamente, l’elemento di copertura 2 è utilizzato in modo da essere a diretto contatto con la base superiore dell’asse da stiro senza l’interposizione di ulteriori accessori o materiali.
Vantaggiosamente, l’elemento perfezionato di copertura 2 definisce un copriasse da applicare su un asse da stiro, la quale definisce così detta superficie da stiro 30.
Vantaggiosamente, l’elemento di copertura 2 è un copriasse che presenta una forma idonea ad essere inserito nell’asse da stiro in modo da aderire completamente alla base superiore di questo. Preferibilmente, il copriasse presenta un'estremità tondeggiante, smussata o appuntita mentre l’altra estremità presenta un tratto sostanzialmente squadrato.
Vantaggiosamente, l’elemento di copertura 2 secondo l’innovazione comprende altresì uno o più bordi elasticizzati e/o dei cordoncini per fissare l’elemento 2 all’asse da stiro. Opportunamente, i bordi elasticizzati e/o i cordoncini sono vincolati al multistrato 4 mediante laminatura, cucitura e/o termosaldatura.
Vantaggiosamente, l’elemento di copertura 2 può essere sottoposto ad un trattamento antibatterico tradizionale con biocidi (ad esempio mediante la tecnologia denominata Sanitized<®>) o batteriostatico permanente senza biocidi, ad esempio mediante la tecnologia denominata Abatox<®>. Opportunamente, ciò consente un’importante azione antibatterica e/o batteriostatica che risulta utile soprattutto per coloro che utilizzano sporadicamente l’elemento stesso.
Vantaggiosamente, il primo strato 6 del multistrato 4 – con cui è realizzato almeno la prima zona 23 dell’elemento 2 - può essere elettricamente conduttivo (cfr. fig. 3A e 3B). Opportunamente, ciò consente di evitare problemi di scariche dovute al fatto che il cavo di alimentazione del ferro da stiro 21 presenti una guaina parzialmente danneggiata ad esempio a seguito del contatto con la piastra calda, o comunque problemi legati all’elettricità statica che si può accumulare per sfregamento, nel caso dello stiro di vestiti ad esempio in materiali sintetici, che vengono ripetutamente sfregati contro l’elemento 2, particolarmente nel caso di stiro a secco.
Opportunamente, il primo strato 6 del multistrato 4 comprende un tessuto 20 che viene opportunamente reso elettricamente conduttivo. Vantaggiosamente, il tessuto 20 può essere ottenuto con fibre di origine vegetale, animale o sintetica, preferibilmente ad esempio può essere in poliestere, poliammide, lana, elastomero o cotone o anche in fibre miste con aggiunta di fibre metalliche (quali argento, rame, o altro metallo o carbonio).
Vantaggiosamente, in una prima variante (cfr. fig. 3A) del primo strato 6, quest’ultimo comprende uno strato in tessuto 20 nel quale sono inseriti o utilizzati dei fili 17 in materiale elettro-conduttivo, quali ad esempio nanotubi di carbonio o silicio, whiskers di materiali conduttori, o, preferibilmente, fili di metallo. Preferibilmente, i fili 17 sono in alluminio, in rame o in argento, in modo da garantire una conducibilità termica ottimale.
Opportunamente, il tessuto 20 del primo strato 6 può essere di varie tipologie e, in particolare, può presentare varie grammature e, più in dettaglio, può essere leggero (cioè con grammatura inferiore a 50gr/mq) o pesante (cioè con grammatura maggiore a 200 gr/mq).
Vantaggiosamente, inoltre, i fili elettro-conduttivi 17 conferiscono una maggiore rigidità e resistenza al primo strato 6, e quindi al multistrato 4 in generale.
Opportunamente, i fili 17 sono applicati al tessuto definendo una trama ad incrocio e ciò al fine di consentire ai fili 17 di toccarsi reciprocamente per tutta l’estensione superficiale del tessuto ed ottenere così una conduttività su tutta l’estensione superficiale del primo strato 6.
Vantaggiosamente, in una seconda variante (cfr. fig. 3B) del primo strato 6, quest’ultimo comprende un tessuto 20 con porzioni elettroconduttrici stampate 14. In particolare, su tale primo strato 6 è applicata una stampa in materiale elettro-conduttivo, preferibilmente additivato in grafite o un metallo conduttore. In particolare, la stampa in materiale elettro-conduttivo è ottenuta depositando sulla superficie superiore del tessuto un materiale elettro-conduttivo definendo così una pluralità di tracce/piste superficiali, preferibilmente interconnesse tra loro. Opportunamente, questa stampa sul tessuto 20 è effettuata mediante una tecnica di stampa tessile e, in particolare, può essere effettuata mediante stampa rotativa con cilindro, stampa transfer, stampa digitale, stampa a quadro, stampa a mano o stampa a macchina.
Opportunamente, il tessuto 20 presenta una grammatura superiore a 120g/m<2>, e preferibilmente superiore a 130 g/m<2 >per consentire un adeguata tenuta termica e meccanica in sede di stampaggio.
Vantaggiosamente, le porzioni elettroconduttrici 14 possono essere opportunamente stampate sulla superficie superiore 13 del tessuto 20 in modo da riportare il logo o il nome dell’azienda di produzione, o altri simboli, decorazioni o trame.
L’elemento perfezionato 2 di copertura della superficie da stiro 30 comprende lungo la sua estensione superficiale:
- una prima zona 23 che è realizzata con detto multistrato 4 comprendente un primo strato superiore 6 in tessuto, che preferibilmente è destinato ad essere in contatto (o comunque più ravvicinato) con i capi da stirare e/o il ferro da stiro 21, ed uno secondo strato sottostante 8 che è metallizzato e, preferibilmente, è alluminizzato; opportunamente, il secondo strato sottostante metallizzato 8 è accoppiato direttamente a detto primo strato superiore in tessuto 6 e comprende un film e/o una lamina metallico/a rivolto verso detto primo strato,
- una seconda zona 11 che comprende almeno uno strato 12 in materiale termicamente isolante per definire un’area di sosta per appoggiare, almeno temporaneamente, la piastra riscaldata del ferro da stiro 21.
Vantaggiosamente, la prima zona 23 definisce una zona dell’elemento 2 da utilizzare operativamente per lo stiro, cioè per appoggiare i capi da stirare a seguito del passaggio della piastra riscaldata del ferro da stiro 21.
Vantaggiosamente, la seconda zona 11 può definire anch’essa una zona dell’elemento 2 da utilizzare operativamente per lo stiro, cioè per appoggiare i capi da stirare. Alternativamente, la seconda zona 11 può definire una zona dell’elemento 2 da utilizzare solamente per la sosta temporanea del ferro da stiro 21.
Opportunamente, il materiale isolante della zona 11 può essere configurato per riflettere o assorbire e successivamente disperdere il calore, che è generato dalla piastra riscaldata del ferro da stiro 21, senza subire drastiche modificazioni nella sua conformazione (fusione, deformazione permanente, comparsa di cricche o altro) ed evitando altresì modificazioni degli strati -sottostanti a detto materiale isolante - presenti in detta zona 11.
Preferibilmente, il materiale isolante comprende una pasta minerale, ad esempio pasta di silice, pasta di alluminio o di allumina, o altro. Preferibilmente, questa pasta è spalmata/applicata su uno strato in tessuto.
Opportunamente, detta seconda zona 11 è configurata in modo che la piastra riscaldata del ferro da stiro 21, riscaldata alle temperature tradizionali di utilizzo del ferro stesso, possa sostare per almeno 30 secondo, e preferibilmente per almeno un minuto, senza che la zona stessa subisca variazioni o modificazioni permanenti. In particolare, le temperature tradizionali di utilizzo del ferro da stiro si intendono temperature superiori a 100°C e, preferibilmente, sono comprese tra circa 130°C e 230°C.
Vantaggiosamente, il materiale isolante presente in detta seconda zona 11 presenta buone proprietà di scorrevolezza, consentendo così – come detto -che detta seconda zona 11 possa essere utilizzata per le operazioni di stiro.
Vantaggiosamente, in corrispondenza della seconda zona 11, l’elemento 2 comprende uno strato di copertura esterno 12 in detto materiale termicamente isolante in modo da definire un’area di sosta in cui appoggiare, almeno temporaneamente, la piastra riscaldata del ferro da stiro 21 senza che il calore proveniente dalla piastra stessa danneggi o deformi irreversibilmente detta zona; in particolare, in corrispondenza della seconda zona 11, il ferro da stiro 21 può essere posizionato in modo che la sua piastra riscaldante risulti in contatto diretto con detta zona, consentendo così un posizionamento più stabile del ferro da stiro e riducendo quindi il rischio di un suo ribaltamento che invece può verificarsi quando il ferro è disposto con la sua piastra in verticale.
Vantaggiosamente, l’elemento 2 comprende una terza zona 33 comprendente un rivestimento esterno con un materiale lubrificante per lubrificare la piastra del ferro da stiro rendendo così l’azione di stiro più scorrevole. Preferibilmente, in corrispondenza della terza zona 33, il multistrato 4 è rivestito superiormente con un materiale lubrificante per permettere una lubrificazione della piastra del ferro da stiro 21 in modo da “pulirla” e rendere più scorrevole l’azione di stiro. Preferibilmente, la terza zona 33 definisce anch’essa una zona dell’elemento che può essere utilizzata dall’utente anche per le operazioni di stiro. Preferibilmente, questo materiale lubrificante è a base di silicone.
Vantaggiosamente, l’elemento 2 comprende una prima zona 23, una seconda zona 11 in cui è possibile la sosta almeno temporanea del ferro da stiro con la piastra riscaldante appoggiata e rivolta verso il basso, ed una terza zona 33. Preferibilmente, la terza zona 33 è interposta tra la prima zona 23 e la seconda zona 11 in modo che, una volta prelevato il ferro da stiro 21 posizionato in quest’ultima, l’utente debba necessariamente attraversare la terza zona 33 prima di stirare il capo appoggiato nella prima zona 23, consentendo così di lubrificare la piastra di detto ferro.
Preferibilmente, la seconda zona 11 è definita in corrispondenza di un’estremità dell’elemento 2, in particolare in corrispondenza dell’estremità squadrata dell’asse da stiro (cfr. fig. 1, 6A e 6B).
Opportunamente, lo strato 12 della seconda zona 11 per la sosta del ferro da stiro può comprendere:
- uno strato polimerico isolante e termicamente stabile, ad esempio in PTFE, o altri polimeri, oppure
- uno strato sottile di materiale ceramico, oppure
- un tessuto con fili rivestiti da uno strato sottile di materiale isolante.
Opportunamente, il rivestimento con il materiale isolante può essere effettuato con qualsiasi metodo noto per la deposizione di film sottili, ad esempio mediante spruzzatura del tessuto con una soluzione di micro o nanoparticelle di materiali isolanti, quali ad esempio un ossido refrattario (titania, silice, zirconia o altro), o altri calcogenuri refrattari (solfuri metallici quali disolfuro di zinco o altri), dispersi in un liquido volatile, oppure mediante deposizione con metodi fisici.
Vantaggiosamente, lo strato in materiale termicamente isolante previsto nella seconda zona 11 può essere applicato al di sopra dello strato superiore 6 in tessuto del multistrato 4 di cui è costituito l’intero sviluppo superficiale dell’elemento 2 e, in particolare, di cui è costituita la prima zona 23 di detto elemento 2 (cfr. fig. 6A). Opportunamente, in tal caso, il multistrato 4 interessa l’intero sviluppo superficiale dell’elemento di copertura 2 e, solo in corrispondenza della seconda zona 11, è ricoperto esternamente/superiormente da un materiale isolante termicamente 12.
Vantaggiosamente, lo strato 12 in materiale termicamente isolante previsto nella seconda zona 11 può essere inserito tra lo strato superiore 6 e lo strato interno metallizzato 8 (cfr. fig. 7) in modo da evitare che il calore eccessivo causato dal ferro da stiro 21 possa comportare la fusione o la deformazione dello strato metallizzato 8. Vantaggiosamente, tale strato in materiale termicamente isolante 12 può essere realizzato con polimeri resistenti al calore, quali ad esempio poli-tetrafluoro etilene, o altri, che possono essere opportunamente spalmati o comunque applicati fra i due strati, oppure possono essere incollati alla superficie inferiore dello strato superiore 6 e alla superficie superiore dello strato metallizzato 8 mediante colle siliconiche o altre sostanze incollanti. Opportunamente, tale accoppiamento può essere effettuato mediante resine termoindurenti, in modo da impedire che il calore del ferro da stiro 21 possa sciogliere lo strato di colla.
Opportunamente, in corrispondenza della seconda zona 11, può essere applicato un primo strato termicamente isolante applicato esternamente ed un secondo strato termicamente isolante che, preferibilmente, è inserito tra lo strato superiore 6 e lo strato metallizzato 8, in modo da proteggere ulteriormente lo strato metallizzato 8 dal calore e dal vapore provenienti dal ferro da stiro 11.
Opportunamente, la seconda zona 11 può essere preparata separatamente e poi cucita o unita alla prima zona 23 per formare così l’elemento 2; in particolare, in tal caso, in corrispondenza della seconda zona 11, non è previsto il multistrato 4 e, in particolare, non è previsto alcuno strato metallizzato 8 (cfr. fig. 6B). Opportunamente, lo strato metallizzato 8 può interrompersi in prossimità del passaggio dalla prima zona 23 alla seconda zona 11 in modo da permettere la cucitura di queste con tradizionali metodi di cucitura tra filati e rimuovendo la necessità di utilizzare utensili in grado di perforare l’alluminio, semplificando così il processo produttivo.
Vantaggiosamente, la seconda zona 11 può comprendere – o può essere costituita esclusivamente di - tessuto aramidico (ad esempio Nomex<® >o Kevlar) che definisce così detto strato termicamente isolante e che è unito, preferibilmente è cucito, alla prima zona 23. Opportunamente, una seconda zona 11 così realizzata definisce un’area di sosta per appoggiare la piastra riscaldata del ferro da stiro 21 per intervalli di tempo estremamente prolungati.
Opportunamente, la seconda zona 11 ha una colorazione differente rispetto alla restante zona dell’elemento 2 e, in particolare, rispetto alla prima zona operativa di detto elemento. Vantaggiosamente, sulla seconda zona 11 può essere stampata o può essere applicato un segno (ad esempio il simbolo “P” di parcheggio) per indicare la destinazione d’uso di quella zona.
Vantaggiosamente inoltre, detto segno comprende altresì una indicazione dell’intervallo di tempo massimo (ad esempio espresso in minuti) che la piastra riscaldata del ferro da stiro 21 può sostare nella seconda zona 11 senza che la piastra stessa danneggi o deformi irreversibilmente detta zona. Opportunamente questo intervallo di tempo può essere indicato per una o più temperature raggiungibili dalla piastra riscaldata del ferro da stiro 21.
Vantaggiosamente, in corrispondenza della superficie superiore/esterna della prima zona 23 e/o della seconda zona 11 e/o della terza zona 33, è effettuato un trattamento antimacchia o oleo e/o idrorepellente. Vantaggiosamente, a tal fine, è previsto – preferibilmente al di sopra del primo strato 6 del multistrato 4 - un ulteriore strato 22 in materiale oleo e/o idrorepellente (cfr. fig. 4).
Opportunamente, l’applicazione di questo ulteriore strato esterno 22 conferisce proprietà antimacchia e autopulenti alla superficie dell’elemento stesso, consentendo così la conservazione nel tempo dell’elemento stesso. Vantaggiosamente, ciò consente di evitare di sporcare i capi che vengono appoggiati su detta superficie per essere stirati e, in particolare, si evita che la macchia venga immediatamente “fissata” sul capo stirato dal passaggio del ferro da stiro 21 ad alta temperatura.
Inoltre, lo strato esterno 22 permette di migliorare la durabilità della corrispondente zona dell’elemento 2, migliorandone la conservazione.
Vantaggiosamente, detto ulteriore strato esterno 22 può essere ottenuto mediante la spruzzatura con poli-tetrafluoroetilene (PTFE), noto anche come teflon. Alternativamente questo ulteriore strato esterno 22 può essere ottenuto mediante l’applicazione di uno strato protettivo super-idrofobico, ad esempio mediante la deposizione di polimeri, ad esempio poliuretano acrilico, o altri materiali che presentino delle apposite nanostrutture (in particolare la presenza di valli e monti separati in altezza da almeno 100 nm e ad alta densità). Alternativamente, detto ulteriore strato esterno 22 può essere composto di polimeri a base siliconica, o altri materiali compositi dotati tra l’altro di proprietà lubrificanti.
Vantaggiosamente, in corrispondenza della superficie interna/inferiore della prima zona 23 e/o della seconda zona 11 e/o della terza zona 33, l’elemento di copertura 2 può comprendere inoltre un ulteriore strato interno 10 (cfr. fig. 5) configurato per aumentare l’attrito tra lo stesso elemento 2 e la superficie di stiro 30 sottostante. Preferibilmente, detto ulteriore strato interno 10 è applicato inferiormente e al di sotto dello strato metallizzato 8 e conferisce un effetto frenante che sostanzialmente immobilizza l’elemento 2 rispetto alla sottostante superficie di stiro 30.
Opportunamente, ciò è utile a evitare la presenza grinze, o pieghe nell’elemento 2 che potrebbero poi ripercuotersi negativamente sul risultato della stiratura, ad esempio causando pieghe sul capo stirato, o rendendo meno scorrevole il movimento del ferro da stiro 21. Inoltre, questo permette di evitare lo scivolamento dell’elemento 2 rispetto alla superficie sottostante, evitando indesiderate operazioni di rimessa in posizione dell’elemento stesso.
Preferibilmente, l’ulteriore strato interno 10 può essere in materiale gommato e può essere ottenuto mediante l’applicazione (ad esempio mediante colle) di uno strato polimerico, ad esempio in polietilene (PE) addizionato con etilene vinil acetato (EVA) direttamente sullo strato metallizzato 8, oppure può essere utilizzato uno strato in tessuto su cui è stata applicata una stampa ad effetto gommato con metodi tradizionali.
Vantaggiosamente, l’ulteriore strato interno 10 può interessare sostanzialmente l’intero sviluppo superficiale dell’elemento 2 oppure può interessare solo alcune zone di questo. Opportunamente, in tale secondo caso, è inteso che lo spessore dell’ulteriore strato interno 10 è sufficientemente sottile da non causare avvallamenti e gobbe sulla superficie esterna dell’elemento 2.
Opportunamente, l’applicazione localizzata dell’ulteriore strato interno 10 può utilizzare dei motivi ripetuti, ad esempio a righe o a quadri, per ottenere una opportuna distribuzione delle parti di superficie inferiore coperte dallo strato 10 in modo da conferire un effetto frenante uniforme ed evitare fenomeni di scivolamento localizzati.
Vantaggiosamente, almeno in corrispondenza della prima zona 23 dell’elemento 2 - per ridurre la riflessione del calore e del vapore verso la superficie superiore e quindi verso l’esterno, che potrebbe essere sgradevole per l’operatore che sta stirando – il primo strato 6, lo stato metallizzato 8 e gli altri eventuali strati aggiuntivi, intermedi o esterni, possono presentare dei fori passanti 9 (cfr. fig. 8A e 8B). Opportunamente, la presenza dei fori 9 permette al calore emesso dal ferro da stiro 21 di attraversare l’elemento 2, consentendo così la sua dispersione e riducendo in particolare la riflessione del calore stesso verso la superficie superiore dell’elemento 2 e verso l’operatore.
Vantaggiosamente, in tal caso, allo strato metallizzato 8 è associata inferiormente una sottostante membrana 25 continua (cioè non forata) che è resistente al calore. Opportunamente, tale membrana 25 protegge la superficie di stiro 30 dal calore e dal vapore che passa attraverso i fori 9. Preferibilmente, tale membrana 25 è realizzata in materiale isolante quale ad esempio sughero, fibra di legno, fibra di vetro, ceramica o ovatta di polistirolo.
Opportunamente, detti fori 9 non sono presenti nella zona in cui è possibile la sosta 11 coperta dallo strato isolante 12, in modo da garantire un miglior isolamento dello strato superiore 6 e dello strato metallizzato 8 di tale zona.
Vantaggiosamente i fori 9 sono passanti, e mettono in comunicazione la superficie superiore esterna dell’elemento 2 con la superficie di stiro 30 o con la membrana sottostante. Opportunamente, nel caso in cui i fori 9 siano definiti da un allargamento della trama del tessuto stesso essi possono essere presenti anche sotto allo strato isolante della zona in cui è possibile la sosta 11 (cfr. fig.
8b). Questo permette di semplificare il processo di fabbricazione, in quanto lo strato 12 in materiale isolante può essere depositato sopra allo strato superiore 6 senza necessitare di ulteriori passaggi.
Opportunamente i fori 9 sono di ridotte dimensioni, con un diametro circa 0.1 mm fino a un massimo di 3-4 mm. Opportunamente i fori 9 possono avere una densità compresa tra i 3000 e i 15000 fori per metro quadro.
Vantaggiosamente i fori 9 possono essere distribuiti in modo regolare su tutto lo sviluppo superficiale dell’elemento 2.
Opportunamente, i fori 9 negli strati in tessuto possono essere definiti dagli interspazi previsti nella trama localmente allargata del tessuto stesso.
Vantaggiosamente, la prima zona 23 e/o la seconda zona 11 e/o la terza zona 33 sono esternamente glitterati e ciò al fine di definire un particolare effetto estetico.
Vantaggiosamente, almeno in corrispondenza della prima zona 23 dell’elemento 2, al di sotto dello strato metallizzato 8 a contatto con la superficie di stiro 30 può essere altresì applicato un sottostante strato di supporto ammortizzante 18 (cfr. fig. 9) in materiale morbido, in modo da evitare che incidenti come colpi, o la caduta del ferro da stiro 21 possano danneggiare il piano, o comunque per rendere più confortevole l’azione di stiro. Preferibilmente, lo strato di supporto ammortizzante 18 è realizzato in materiali polimerici, ad esempio poliestere, o poliuretano espanso, o in tessuti naturali, quali feltro o cotone. Opportunamente, lo strato di supporto ammortizzante 18 può essere applicato all’elemento 2 mediante l’utilizzo di colle polimeriche, e preferibilmente di resine termoindurenti.
Vantaggiosamente, l’elemento 2 può essere sottoposto ad un trattamento antifiamma e/o ignifugante, in modo da evitare il propagarsi della fiamma che può essere innescata nel caso l’utilizzatore lasci il ferro da stiro 21 posato all’esterno dell’area di parcheggio. Opportunamente, il trattamento antifiamma è in sé tradizionale, e può comprendere, ad esempio:
- l’intessitura con mescole a base di polivinilcloruro (PVC) misto a esteri fosforici,
- l’intessitura con fili a base di polimeri contenenti alogeni,
- l’impregnazione con una soluzione contenente sali solubili a base di fosforo, quali fosforo rosso, o composti organici a base di fosforo quali fosfati alchilici o arilici, o altre fosfine,
- l’impregnazione con una soluzione contenente composti a base di azoto organico, come ad esempio melammina,
- l’impregnazione con una soluzione contenente sali di antimonio,
- l’impregnazione con una soluzione contenente composti del boro, o l’impregnazione del tessuto con una polvere dei composti stessi,
- l’impregnazione con una polvere a base di carbonato di magnesio.
Vantaggiosamente, l’elemento perfezionato di copertura 2 è impermeabile.
È inteso che le forme di realizzazione qui descritte (cfr. fig. 2-9) possono essere opportunamente combinate tra loro in maniera per ottenere un elemento di copertura 2 che risponda alle esigenze dell’utilizzatore.
Da quanto detto risulta chiaramente che l’elemento perfezionato, secondo l’innovazione, di copertura di una superficie da stiro si presenta alquanto vantaggioso ed in particolare:
- definiscono con la superficie esterna un piano di stiratura estremamente liscio e scorrevole senza richiedere alcun trattamento velocizzante aggiuntivo (quali ad esempio i trattamenti a base di silicone),
- sono adatti ad essere utilizzati sia con ferri da stiro a vapore sia con ferri da stiro non a vapore,
- consentono una minore aderenza del ferro da stiro e quindi una maggiore scorrevolezza di quest’ultimo durante l’operazione di stiratura,
- nella prima zona, non essendoci alcun strato intermedio, lo strato metallizzato risulta più vicino al ferro da stiro, consentendo così una maggiore riflessione del calore prodotto da detto ferro da stiro, con una riduzione dei tempi di stiratura ed un importante risparmio energetico; in particolare, viene trasmesso più calore usando meno elettricità e lavorando meno tempo,
- il fatto che la prima zona sia ricavata con un multistrato che non presenta alcuno strato intermedio, assicura l’impermeabilizzazione di detta zona ed evita l’assorbimento ed il ristagno di umidità,
- nel caso di utilizzo di ferri da stiro a vapore, il fatto che la prima zona non presenti alcuno strato intermedio, fa sì che lo strato metallizzato sia più vicino al ferro da stiro ed al vapore da esso generato, consentendo così una riflessione del vapore prodotto dal ferro stesso, con una conseguente formazione di una sorta di “cuscino” di vapore al di sopra dello strato di tessuto, che rende più scorrevole il movimento del ferro da stiro durante le operazione di stiratura,
- è facile da ripiegare e poco ingombrante,
- consente di lasciare il ferro da stiro in posizione d’uso per un tempo prolungato senza che l’elemento stesso subisca danni,
- offre un’ottima aderenza alla superficie di stiro,
- consente di stirare senza subire un eccessivo riverbero di calore e umidità riflettuti dalla superficie di stiro o dalla superficie metallica,
- consente di evitare l’accumulo di elettricità statica sulla superficie esterna, - consente di evitare incendi provocati dal calore eccessivo,
- non presenta problemi di deformazione in caso di esposizione al calore del ferro da stiro,
- consente una scorrevolezza ottimale del ferro da stiro,
- è antimacchia, consentendo così di prevenire la formazione di macchie sui vestiti durante la stiratura,
- consente di svolgere le operazioni di stiro con semplicità, rapidità e senza sforzi eccessivi, e
- è altamente personalizzabile.
La presente innovazione è stata illustrata in una sua preferita forma di realizzazione, ma si intende che varianti esecutive potranno ad essa in pratica apportarsi, senza peraltro uscire dall'ambito di protezione del presente brevetto per innovazione industriale.

Claims (40)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Elemento perfezionato (2) di copertura di una superficie da stiro (30) comprendente: - una prima zona (23) che è realizzata con un multistrato (4) comprendente un primo strato superiore (6) in tessuto, destinato ad essere in contatto o in prossimità dei capi da stirare e/o del ferro da stiro (21), ed un secondo strato sottostante (8) che è metallizzato e, preferibilmente, è alluminizzato, detto secondo strato sottostante metallizzato (8) è accoppiato direttamente a detto primo strato (6), - una seconda zona (11) che comprende almeno uno strato (12) in materiale termicamente isolante per definire un’area di sosta per appoggiare temporaneamente la piastra riscaldata del ferro da stiro (21).
  2. 2. Elemento perfezionato (2) secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta seconda zona (11) comprende uno strato in materiale termicamente isolante (12) che copre superiormente/esternamente un sottostante strato in tessuto.
  3. 3. Elemento perfezionato (2) una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta seconda zona (11) è anch’essa realizzata con detto multistrato (4) comprendente detto secondo strato sottostante (8) che è metallizzato e che è accoppiato direttamente a detto primo strato superiore (6) in tessuto e dal fatto che detto strato in materiale termicamente isolante (12) è applicato al di sopra di detto primo strato superiore (6) e/o tra detto primo strato superiore (6) e detto secondo strato sottostante (8).
  4. 4. Elemento perfezionato (2) secondo una o più delle precedenti rivendicazioni caratterizzato dal fatto che la superficie superiore/esterna di detta seconda zona (11) è visivamente differente da quella della prima zona (23) e comprende altresì una stampa per indicare l’intervallo di tempo massimo che la piastra riscaldata del ferro da stiro (21) può sostare nella seconda zona (11) senza che la piastra stessa danneggi o deformi irreversibilmente detta zona.
  5. 5. Elemento perfezionato (2) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che detto primo strato (6) comprende un tessuto (20) che è elettricamente conduttivo.
  6. 6. Elemento perfezionato (2) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto di comprendere un ulteriore strato (22) di rivestimento esterno in materiale oleo e/o idrorepellente.
  7. 7. Elemento perfezionato (2) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che detto ulteriore strato (22) di rivestimento esterno in materiale oleo e/o idro-repellente è ottenuto mediante la spruzzatura con poli-tetrafluoroetilene (PTFE).
  8. 8. Elemento perfezionato (2) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che detto ulteriore strato (22) di rivestimento esterno in materiale oleo e/o idro-repellente è ottenuto mediante la deposizione di uno strato super-idrofobico.
  9. 9. Elemento perfezionato (2) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto di comprendere inoltre uno strato interno (10) per aumentare l’attrito di contatto tra detto elemento (2) e la sottostante superficie da stiro (30).
  10. 10. Elemento perfezionato (2) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che detto strato interno (10) è in materiale gommato.
  11. 11. Elemento perfezionato (2) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che detto strato interno (10) è ottenuto mediante l’applicazione di uno strato polimerico.
  12. 12. Elemento perfezionato (2) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che lo spessore dell’ulteriore strato interno (10) ha uno spessore tale da non causare avvallamenti e gobbe sulla superficie esterna dell’elemento (2).
  13. 13. Elemento perfezionato (2) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che detto strato interno (10) è previsto in modo continuo al di sotto di detto strato metallizzato (8) almeno in corrispondenza di detta prima zona (23).
  14. 14. Elemento perfezionato (2) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che detto strato interno (10) è previsto in modo discontinuo al di sotto di detto strato metallizzato (8) almeno in corrispondenza di detta prima zona (23).
  15. 15. Elemento perfezionato (2) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto di comprendere inoltre una terza zona (33) comprendente un rivestimento esterno con un materiale lubrificante per lubrificare la piastra del ferro da stiro (21) rendendo così l’azione di stiro più scorrevole.
  16. 16. Elemento perfezionato (2) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che detta terza zona (33) è posta in mezzo tra detta prima zona (23) e detta seconda zona (11).
  17. 17. Elemento perfezionato (2) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che detta prima zona (23) comprende fori passanti (9) che attraversano detto multistrato (4) interessando sia detto primo strato (6) che detto secondo strato metallizzato (8).
  18. 18. Elemento perfezionato (2) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che detti fori (9) sono definiti da un allargamento della trama del tessuto stesso.
  19. 19. Elemento perfezionato (2) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che detti fori (9) hanno diametro di circa 0.1 mm - 4 mm.
  20. 20. Elemento perfezionato (2) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che allo strato metallizzato (8) è associata inferiormente una sottostante membrana (25) continua resistente al calore.
  21. 21. Elemento perfezionato (2) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto di comprendere un sottostante strato ammortizzante (18) che è destinato ad essere a diretto contatto con la superficie di stiro (30).
  22. 22. Elemento perfezionato (2) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che il materiale termicamente isolante della seconda zona (11) comprende una pasta minerale o una pasta di alluminio o di allumina.
  23. 23. Elemento perfezionato (2) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che lo strato (12) in materiale termicamente isolante di detta seconda zona (11) comprende: - uno strato polimerico isolante e termicamente stabile, ad esempio in PTFE, o altri polimeri, oppure - uno strato sottile di materiale ceramico, oppure - un tessuto con fili rivestiti da uno strato sottile di materiale isolante
  24. 24. Elemento perfezionato (2) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che detta seconda zona (11) è configurata in modo che la piastra riscaldata del ferro da stiro (21), riscaldata alle temperature tradizionali di utilizzo del ferro stesso, possa sostare per almeno 30 secondi senza che la zona stessa subisca variazioni o modificazioni permanenti.
  25. 25. Elemento perfezionato (2) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che detta seconda zona (11) è configurata in modo che la piastra riscaldata del ferro da stiro (21), riscaldata alle temperature tradizionali di utilizzo del ferro stesso, possa sostare per almeno 1 minuto senza che la zona stessa subisca variazioni o modificazioni permanenti.
  26. 26. Elemento perfezionato (2) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che il materiale isolante della seconda zona (11) è configurato per riflettere o assorbire e successivamente disperdere il calore, che è generato dalla piastra riscaldata del ferro da stiro (21), senza subire drastiche modificazioni nella sua conformazione ed evitando altresì modificazioni degli strati, sottostanti a detto materiale isolante, di detta zona (11).
  27. 27. Elemento perfezionato (2) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che, in corrispondenza della seconda zona (11), è previsto un primo strato termicamente isolante applicato esternamente ed un secondo strato termicamente isolante che è inserito tra uno strato superiore (6) e un sottostante strato metallizzato (8).
  28. 28. Elemento perfezionato (2) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che detta prima zona (23) definisce una zona dell’elemento (2) da utilizzare operativamente per lo stiro.
  29. 29. Elemento perfezionato (2) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che detta seconda zona (11) definisce una zona dell’elemento (2) da utilizzare operativamente per lo stiro.
  30. 30. Elemento perfezionato (2) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che detta seconda zona (11) definisce una zona dell’elemento (2) da utilizzare solamente per la sosta temporanea del ferro da stiro (21) e non da utilizzare operativamente per lo stiro.
  31. 31. Elemento perfezionato (2) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che detta seconda zona (11) è priva di strato metallizzato.
  32. 32. Elemento perfezionato (2) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che detta prima zona (23) e detta seconda zona (11) comprendono uno stesso multistrato (4) che si sviluppa in modo continuo da una zona all’altra.
  33. 33. Elemento perfezionato (2) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che la seconda zona (11) comprende un tessuto aramidico.
  34. 34. Elemento perfezionato (2) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che la seconda zona (11) è costituita esclusivamente di tessuto aramidico.
  35. 35. Elemento perfezionato (2) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che detta seconda zona (11) è preparata separatamente ed è poi cucita alla prima zona (23).
  36. 36. Elemento perfezionato (2) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che la seconda zona (11) ha una colorazione differente rispetto alle restanti zone dell’elemento (2).
  37. 37. Elemento perfezionato (2) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che sulla seconda zona (11) è stampata o è applicato un segno per indicare la destinazione d’uso di quella zona
  38. 38. Elemento perfezionato (2) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che detto segno comprende altresì una indicazione dell’intervallo di tempo massimo che la piastra riscaldata del ferro da stiro (21) può sostare nella seconda zona (11) senza che la piastra stessa danneggi o deformi irreversibilmente detta zona.
  39. 39. Elemento perfezionato (2) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che l’elemento (2) è sottoposto ad un trattamento antifiamma e/o ignifugante.
  40. 40. Elemento perfezionato (2) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che il trattamento antifiamma e/o ignifugante comprende: - l’intessitura con mescole a base di polivinilcloruro (PVC) misto a esteri fosforici, - l’intessitura con fili a base di polimeri contenenti alogeni, - l’impregnazione con una soluzione contenente sali solubili a base di fosforo, quali fosforo rosso, o composti organici a base di fosforo quali fosfati alchilici o arilici, o altre fosfine, - l’impregnazione con una soluzione contenente composti a base di azoto organico, come ad esempio melammina, - l’impregnazione con una soluzione contenente sali di antimonio, - l’impregnazione con una soluzione contenente composti del boro, o l’impregnazione del tessuto con una polvere dei composti stessi, - l’impregnazione con una polvere a base di carbonato di magnesio.
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