IT201800004312A1 - Apparato e metodo per l’ispezione ottica di oggetti - Google Patents

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Description

DESCRIZIONE
Annessa a domanda di brevetto per INVENZIONE INDUSTRIALE avente per titolo
APPARATO E METODO PER L’ISPEZIONE OTTICA DI OGGETTI
La presente invenzione ha per oggetto un apparato e un metodo per l’ispezione ottica di oggetti.
Nell’ambito dei processi industriali di lavorazione di oggetti, quali per esempio recipienti per prodotti alimentari (lattine, bottiglie, vasetti), è generalmente prevista una operazione di ispezione ottica della superficie esterna di tali recipienti. L’ispezione ottica ha lo scopo sia di rilevare eventuali graffi o ammaccature, sia di individuare eventuali difetti dello smalto decorativo, precedentemente depositato sulla superficie esterna dei recipienti da uno o più rulli ed in seguito fissato, preferibilmente all’interno di un forno.
Il documento brevettuale EP0961113B1 mette a disposizione un apparato per l’ispezione di un recipiente, comprendente una prima sorgente luminosa, per illuminare una porzione di una superficie del recipiente, una seconda sorgente luminosa, per illuminare (con una luce di diversa natura) la medesima porzione di superficie del recipiente, un sensore, preposto a rilevare un’immagine bidimensionale di detta porzione del recipiente illuminata dalla prima sorgente e dalla seconda sorgente. In tale soluzione, viene illuminata una porzione di superficie per volta e inoltre la porzione di superficie che viene ispezionata è strettamente dipendente dal posizionamento dell’oggetto rispetto alle due sorgenti luminose: il sistema è dunque molto sensibile al posizionamento dell’oggetto.
Similmente, il documento brevettuale EP1985997B1 mette a disposizione un apparato per l’ispezione di etichette su contenitori trasportati su un convogliatore, includente un primo dispositivo illuminatore, disposto almeno in parte al di sopra della superficie esterna del contenitore, e un dispositivo rilevatore, che rileva la luce riflessa dalla superficie esterna del contenitore. Anche in questo caso, viene illuminata solo una porzione della superficie (quella ricoperta dall’etichetta) e il preciso posizionamento del contenitore relativamente ai dispositivi illuminatori è cruciale per illuminare correttamente tale porzione.
Il documento brevettuale EP1477794B1 riguarda un apparato di ispezione ottica per bottiglie movimentate su un trasportatore, includente mezzi di illuminazione posizionati al di sopra della bottiglia, mezzi ottici orientati parallelamente ad un asse della bottiglia e configurati come diffusori o riflettori, e un dispositivo di rilevazione di immagine configurato per rilevare un’immagine della parete laterale della bottiglia illuminata. La disposizione dei mezzi ottici parallelamente all’asse della bottiglia comporta l’inconveniente che l’immagine della lattina che viene acquisita dalla telecamera risulta influenzata in modo indesiderato dalla luce riflessa dalle lattine adiacenti, poste a monte e a valle della lattina sotto ispezione.
È noto inoltre dal documento brevettuale WO2017/109635A1 della stessa Richiedente un apparato per l’ispezione ottica di oggetti trasportati in successione su un nastro trasportatore comprendente un sistema di illuminazione posizionato al di sopra dell’oggetto, una lente collimatrice e una lente convergente interposte tra il sistema di illuminazione e l’oggetto. Tale apparato presenta l’inconveniente che qualora il nastro trasportatore sia arcuato, ovvero ricurvo e il posizionamento dell’oggetto non perfettamente centrato rispetto all’asse dell’illuminatore, si creano sulla parete laterale dell’oggetto zone d’ombra molto accentuate. Per ovviare a tale problema, sarebbe necessario ridurre la distanza tra la lente convergente e l’oggetto; si incorrerebbe tuttavia in questo caso nell’inconveniente che la parte dell’oggetto più vicina al nastro trasportatore sarebbe più illuminata rispetto alla parte più lontana da esso. Scopo del presente trovato è rendere disponibile un apparato e un metodo per l’ispezione ottica di oggetti che superi gli inconvenienti della tecnica nota sopra citati.
Detto scopo è pienamente raggiunto dall’apparato e dal metodo per l’ispezione ottica oggetto del presente trovato, che si caratterizza per quanto contenuto nelle rivendicazioni sotto riportate.
Il presente trovato mette dunque a disposizione un apparato e un metodo per l’ispezione ottica di oggetti. Il presente trovato mette altresì a disposizione un apparato e un metodo per rilevare difetti di decorazione su oggetti.
L’apparato in una forma realizzativa comprende un trasportatore. Il trasportatore in una forma realizzativa è conformato a nastro. In una forma realizzativa, il trasportatore è almeno parzialmente arcuato. Se il trasportatore è arcuato, è minore un’interferenza (zone d’ombra) che l’oggetto da ispezionare può subire per effetto degli oggetti adiacenti; per contro, è possibile che, se la seconda lente non è adeguata, l’illuminazione della parete laterale dell’oggetto non sia uniforme. Il trasportatore è configurato per trasportare in successione (ossia uno dopo l’altro) oggetti da ispezionare. Detti oggetti possono essere, per esempio, lattine, bottiglie, vasetti di confettura, scatolette per prodotti alimentari. Ciascun oggetto ha una parete di fondo appoggiata sul trasportatore. Ciascun oggetto ha una parete laterale sviluppantesi attorno a un rispettivo asse dell’oggetto. L’oggetto in una forma realizzativa ha simmetria centrale attorno all’asse (dell’oggetto). Preferibilmente, l’oggetto ha simmetria cilindrica attorno all’asse dell’oggetto.
L’apparato include una stazione di ispezione. La stazione di ispezione è disposta lungo il trasportatore. La stazione di ispezione è configurata per ricevere un oggetto da ispezionare. Nella stazione di ispezione, l’oggetto da ispezionare ha il proprio asse (dell’oggetto) orientato lungo una direzione longitudinale. Nella stazione di ispezione, l’oggetto da ispezionare è appoggiato sul trasportatore. La stazione di ispezione include almeno una telecamera (in una forma realizzativa, almeno due telecamere; preferibilmente, quattro telecamere). Detta almeno una telecamera è rivolta verso l’oggetto da ispezionare. Detta almeno una telecamera è configurata per acquisire un’immagine della parete laterale dell’oggetto da ispezionare. Detta almeno una telecamera, in una forma realizzativa, è configurata per rilevare raggi riflessi dalla parete laterale dell’oggetto.
L’apparato include un illuminatore. L’illuminatore è posizionato al di sopra della stazione di ispezione, lungo la direzione longitudinale. L’illuminatore è configurato per emanare un fascio di raggi luminosi verso il trasportatore.
L’apparato include una prima lente. La prima lente, preferibilmente, è una lente collimatrice. La prima lente è interposta tra il trasportatore e l’illuminatore. La prima lente è configurata per ricevere il fascio di raggi luminosi (proveniente dall’illuminatore). La prima lente è configurata per trasmettere un corrispondente fascio di raggi collimati lungo la direzione longitudinale. La prima lente, in una forma realizzativa preferita, è una lente di Fresnel. La prima lente in una forma realizzativa è disposta ortogonalmente alla direzione longitudinale. La prima lente potrebbe essere in alternativa una lente convessa/concava.
L’apparato include una seconda lente. La seconda lente, preferibilmente, è una lente convergente. La seconda lente è interposta tra il trasportatore e la prima lente. La seconda lente è configurata per far convergere i raggi luminosi (provenienti dalla prima lente) sulla parete laterale dell’oggetto da ispezionare. La prima lente in una forma realizzativa dista dall’illuminatore di una distanza approssimativamente pari a 330 mm.
In possibili forme realizzative, il trasportatore è esterno a (quindi non fa parte de) l’apparato per l’ispezione ottica.
La seconda lente include una pluralità di porzioni. La seconda lente, in altre parole, è suddivisa in una pluralità di porzioni. Detta pluralità di porzioni include almeno una prima porzione e una seconda porzione. Quindi, in una forma realizzativa, la seconda lente include una prima porzione e una seconda porzione.
Ciascuna di dette porzioni ha un rispettivo fuoco. Per fuoco (o punto focale) di una porzione di lente si intende il punto in cui la porzione di lente fa convergere un fascio di raggi luminosi provenienti dall’infinito (ovvero un fascio di raggi collimati). In una forma realizzativa, i fuochi delle diverse porzioni della seconda lente sono tra loro diversi. I fuochi delle diverse porzioni della seconda lente appartengono a (ovvero sono posizionati su) piani focali tra loro diversi. I fuochi delle diverse porzioni della seconda lente appartengono a (ovvero sono posizionati su) piani focali sfalsati lungo la direzione longitudinale. Per piano focale si intende il piano parallelo alla seconda lente (o alla porzione della seconda lente) a cui appartiene il rispettivo fuoco. Il piano focale è dunque ortogonale alla direzione longitudinale.
In una forma realizzativa, dette porzioni della seconda lente includono una prima porzione e una seconda porzione. In una forma realizzativa, la prima porzione della seconda lente è configurata per dirigere un primo gruppo di raggi verso un primo punto focale. In una forma realizzativa, la seconda porzione della seconda lente è configurata per dirigere un secondo gruppo di raggi verso un secondo punto focale. Il primo punto focale è posizionato su un primo piano focale. Il secondo punto focale è posizionato su un secondo piano focale. Il primo piano focale e il secondo piano focale sono preferibilmente sfalsati lungo la direzione longitudinale. Dette porzioni della seconda lente in una forma realizzativa preferita sono rispettive porzioni di una lente Fresnel (o di più lenti di Fresnel). Dunque, la seconda lente include una pluralità di lenti di Fresnel o di porzioni di lenti di Fresnel o di porzioni di una lente di Fresnel.
La realizzazione della prima e della seconda lente come lenti di Fresnel consente di avere lenti di grandi dimensioni con pesi ridotti e costi limitati. Infatti, i diametri della prima lente e della seconda lente in una forma realizzativa sono 400 mm.
Dette porzioni della seconda lente in una forma realizzativa sono porzioni di lenti convesse/concave.
La seconda lente in una forma realizzativa è conformata come un gruppo di lenti, aventi rispettivi fuochi appartenenti a rispettivi piani focali tra loro diversi. Dette lenti formanti detto gruppo di lenti in una forma realizzativa preferita sono lenti di Fresnel.
Grazie alla suddivisione della seconda lente in una pluralità di porzioni, è possibile quindi illuminare uniformemente tutta la parete laterale dell’oggetto.
In una forma realizzativa preferita, l’illuminatore include una sorgente luminosa discoidale (ossia conformata a disco). La sorgente luminosa discoidale è preferibilmente disposta su un piano ortogonale alla direzione longitudinale. La sorgente luminosa discoidale è preferibilmente simmetrica rispetto ad un asse centrale. L’asse centrale è parallelo alla direzione longitudinale. L’asse centrale, preferibilmente, coincide con l’asse dell’oggetto disposto nella stazione di ispezione; tuttavia, l’asse centrale potrebbe non coincidere perfettamente con l’asse dell’oggetto, il quale potrebbe essere leggermente inclinato rispetto ad esso, se il trasportatore è arcuato. Il fatto che l’illuminatore sia conformato a disco consente vantaggiosamente di avere una sorgente luminosa di elevata intensità e semplicità di realizzazione.
In una forma realizzativa, l’illuminatore include una sorgente luminosa anulare (ossia conformata ad anello o a corona circolare). La sorgente luminosa circolare è preferibilmente simmetrica rispetto ad un asse centrale, parallelo alla direzione longitudinale (e preferibilmente coincidente con l’asse dell’oggetto disposto nella stazione di ispezione). In una forma realizzativa, le porzioni della seconda lente sono concentriche rispetto all’asse centrale. In una forma realizzativa, almeno una di dette porzioni della seconda lente è conformata a corona circolare (ovvero ha forma anulare). Preferibilmente, dette porzioni della seconda lente includono una porzione discoidale (centrale) e almeno una porzione a corona circolare (circondante la porzione discoidale). Il fatto che le porzioni della seconda lente siano concentriche consente vantaggiosamente di illuminare uniformemente tutta la parete laterale di oggetti di geometria cilindrica.
In una forma realizzativa, le porzioni della seconda lente (di detta pluralità di porzioni) giacciono su rispettivi piani fra di essi paralleli e distanziati. Detti piani sono ortogonali alla direzione longitudinale. In questa forma realizzativa, la seconda lente è conformata “a gradini”, cioè ogni porzione di lente costituisce un gradino. Le diverse porzioni preferibilmente sono unite da rispettivi elementi di raccordo. Più precisamente: la porzione discoidale centrale è unita ad una prima porzione a corona circolare, la quale è unita a sua volta a una seconda porzione a corona circolare, e così via. La porzione centrale può essere connessa ad una colonna di sostegno per sostenere tutte le porzioni della seconda lente.
In tale forma di realizzazione della seconda lente “a gradini”, è possibile utilizzare porzioni con lunghezze focali uguali disposte a distanze diverse dall’oggetto, per ottenere porzioni con fuochi su piani focali diversi e sfalsati lungo la direzione longitudinale. È altresì possibile utilizzare porzioni con lunghezze diverse disposte a distanze diverse per ottenere porzioni con fuochi su piani focali diversi e sfalsati lungo la direzione longitudinale. Per lunghezza focale (o distanza focale) si intende la distanza tra il piano su cui giace la lente (o porzione di lente) e il piano su cui giace il fuoco della medesima lente (o porzione di lente), detto anche piano focale.
In una forma realizzativa, le porzioni (di detta pluralità di porzioni della seconda lente) disposte in posizione prossimale all’asse centrale sono relativamente più lontane dal trasportatore, rispetto alle porzioni della seconda lente disposte in posizione distale all’asse centrale. In questa forma realizzativa, le porzioni più vicine al trasportatore sono le più esterne e quindi non interferiscono con i raggi luminosi direzionati dalle porzioni più lontane dal trasportatore. In questa forma realizzativa, i raggi luminosi che vengono trasmessi da porzioni della seconda lente più prossimale all’asse centrale (cioè più centrali) possono essere direzionati su porzioni della superficie laterale dell’oggetto più lontane dal trasportatore, mentre i raggi luminosi che vengono trasmessi da porzioni della seconda lente più distali dall’asse centrale (cioè più periferiche) possono essere direzionati su porzioni della superficie laterale dell’oggetto più vicine al trasportatore.
In una forma realizzativa, le porzioni della seconda lente (di detta pluralità di porzioni) disposte in posizione prossimale all’asse centrale sono relativamente più vicine al trasportatore, rispetto alle porzioni della seconda lente disposte in posizione distale all’asse centrale. In questa forma realizzativa, i raggi luminosi che vengono trasmessi da porzioni della seconda lente più prossimale all’asse centrale (cioè più centrali) sono direzionati su porzioni della superficie laterale dell’oggetto più vicine al trasportatore, mentre i raggi luminosi che vengono trasmessi da porzioni della seconda lente più distali dall’asse centrale (cioè più periferiche) sono direzionati su porzioni della superficie laterale dell’oggetto più lontane dal trasportatore.
In una forma realizzativa, le porzioni della seconda lente (di detta pluralità di porzioni) sono complanari e hanno lunghezze focali diverse l’una dall’altra. In questa forma realizzativa, la seconda lente è conformata come lente graduata (cioè a lunghezza focale variabile). In una forma realizzativa dette porzioni sono formate da rispettive porzioni di lenti di Fresnel aventi lunghezze focali tra loro diverse. Per esempio, le porzioni possono avere lunghezza focale 220 mm, 330 mm, 350 mm.
In una forma realizzativa, una seconda distanza (minima) della seconda lente dal trasportatore è minore di una prima distanza della prima lente dalla sorgente luminosa. In una forma realizzativa, la seconda distanza (minima) della seconda lente dal trasportatore è 220 mm. Il fatto che la seconda lente sia avvicinata al trasportatore, comporta il vantaggio di illuminare in maniera ottimale l’oggetto, evitando o quanto meno riducendo le zone d’ombra (specialmente se il trasportatore è arcuato). Si considera come seconda distanza della seconda lente dal trasportatore: nel caso in cui porzioni della seconda lente complanari, la distanza di una qualsiasi delle porzioni dal piano su cui poggia la parete di fondo dell’oggetto; nel caso di porzioni disposte in posizione prossimale ad un asse centrale relativamente più vicine al trasportatore, la distanza della porzione centrale dal piano su cui poggia la parete di fondo dell’oggetto; nel caso di porzioni disposte in posizione prossimale ad un asse centrale relativamente più lontane dal trasportatore, la distanza della porzione più esterna dal trasportatore dal piano su cui poggia la parete di fondo dell’oggetto. Il piano su cui poggia la parete di fondo dell’oggetto è individuato dal trasportatore.
In una forma realizzativa, le diverse porzioni sono ottenute mediante sovrapposizione di più lenti di Fresnel. In particolare, è previsto che una porzione centrale sia costituita da una singola lente di Fresnel, mentre porzioni periferiche (conformate a corona circolare) siano ottenute mediante sovrapposizione di un numero di lenti di Fresnel via via crescente man mano che si procede verso l’esterno della lente (in allontanamento dalla porzione centrale). In quest’ultima forma realizzativa, le lenti esterne (sovrapposte) illuminano una parte superiore della parete laterale della lattina (distante dalla parete di fondo), mentre le lenti interne (non sovrapposte) illuminano una parte inferiore della parete laterale della lattina (vicina alla parte di fondo).
In una forma realizzativa, la sorgente luminosa è tridimensionale e la prima lente comprende una pluralità di porzioni aventi rispettivi fuochi. In una forma realizzativa, i fuochi delle diverse porzioni della seconda lente sono tra loro diversi. I fuochi delle diverse porzioni della seconda lente appartengono a piani focali tra loro diversi. I fuochi delle diverse porzioni della seconda lente appartengono a piani focali sfalsati lungo la direzione longitudinale.
Secondo una forma di realizzazione del presente trovato, esso mette a disposizione un dispositivo di ispezione. Il dispositivo di ispezione comprende una stazione di ispezione, disposta lungo un trasportatore e configurata per ricevere un oggetto da ispezionare, con il proprio asse orientato lungo una direzione longitudinale. Detta stazione di ispezione include almeno una telecamera, rivolta verso l’oggetto da ispezionare, per acquisire un’immagine della parete laterale dell’oggetto da ispezionare. Il dispositivo di ispezione comprende un illuminatore, posizionato al di sopra della stazione di ispezione lungo la direzione longitudinale, per emanare un fascio di raggi luminosi verso il trasportatore. Il dispositivo di ispezione comprende una prima lente (collimatrice), interposta tra il trasportatore e l’illuminatore, per ricevere il fascio di raggi luminosi, e configurata per trasmettere un corrispondente fascio di raggi collimati lungo la direzione longitudinale. Il dispositivo di ispezione comprende una seconda lente (convergente), interposta tra il trasportatore e la prima lente, per ricevere il fascio di raggi collimati e configurata per far convergere i raggi luminosi sulla parete laterale dell’oggetto da ispezionare.
La presente descrizione mette anche a disposizione un metodo per l’ispezione ottica di oggetti.
Il metodo, in una forma realizzativa, comprende una fase di trasporto degli oggetti in successione su un trasportatore. Ciascun oggetto ha una parete di fondo appoggiata al trasportatore e una parete laterale sviluppantesi attorno a un rispettivo asse (dell’oggetto).
La fase di trasporto in una forma realizzativa non fa parte del metodo per l’ispezione ottica degli oggetti.
Il metodo, in una forma realizzativa, comprende una fase di ricezione in una stazione di ispezione, posizionata lungo il trasportatore, di un oggetto da ispezionare, con il proprio asse orientato lungo una direzione longitudinale.
Il metodo, in una forma realizzativa, comprende una fase di emanazione di un fascio di raggi luminosi verso il trasportatore. I raggi luminosi sono emanati mediante un illuminatore. L’illuminatore è posizionato al di sopra della stazione di ispezione lungo la direzione longitudinale.
Il metodo, in una forma realizzativa, comprende una fase di ricezione del fascio di raggi su una prima lente. La prima lente in una forma realizzativa è una lente collimatrice. La prima lente è interposta tra il trasportatore e l’illuminatore. Il metodo, in una forma realizzativa, comprende una fase di trasmissione attraverso la prima lente di un corrispondente fascio di raggi collimati lungo la direzione longitudinale.
Il metodo, in una forma realizzativa, comprende una fase di ricezione del fascio di raggi collimati su una seconda lente. La seconda lente è interposta tra il trasportatore e la prima lente.
Il metodo, in una forma realizzativa, comprende una fase di direzionamento dei raggi luminosi sulla parete laterale dell’oggetto da ispezionare, mediante la seconda lente. La seconda lente fa convergere i raggi luminosi sulla parete laterale dell’oggetto.
In una forma realizzativa, la seconda lente, nell’ambito dei raggi diretti verso la parete laterale dell’oggetto da ispezionare, fa convergere gruppi diversi di raggi in rispettivi punti focali (fuochi). In una forma realizzativa, detti punti focali (fuochi) sono tra loro diversi. Detti punti focali sono posizionati su piani focali sfalsati lungo la direzione longitudinale. Preferibilmente, detti fuochi sono allineati lungo un asse centrale. Dunque, la seconda lente include una pluralità di porzioni le quali mettono a fuoco su rispettivi piani focali tra loro diversi e sfalsati lungo la direzione longitudinale. In questo modo, i raggi trasmessi dalle diverse porzioni sono dirette su corrispondenti porzioni diverse della parete laterale dell’oggetto. In una forma realizzativa, a valle della seconda lente vi è un fascio di raggi che include una pluralità di raggi. La seconda lente è conformata in modo che il fascio di raggi a valle della seconda lente comprenda un primo gruppo di raggi e un secondo gruppo di raggi. Il primo gruppo di raggi è diretto verso un primo punto focale. Il secondo gruppo di raggi è diretto verso un secondo punto focale. Il primo punto focale e il secondo punto focale sono posizionati su piani focali preferibilmente sfalsati lungo la direzione longitudinale.
In una forma realizzativa, almeno una di dette porzioni della seconda lente è conformata a corona circolare. In una forma realizzativa, le porzioni della seconda lente sono concentriche rispetto ad un asse centrale.
Per quanto riguarda la conformazione della seconda lente, quanto detto per l’apparato è parimenti valido nel metodo.
L’illuminatore in una forma realizzativa comprende una sorgente luminosa discoidale. La sorgente luminosa in una forma realizzativa è conformata a disco avente un diametro maggiore di un diametro della parete di fondo dell’oggetto da ispezionare. Ad esempio, il diametro del disco della sorgente luminosa potrebbe essere 80 mm, mentre il diametro della parete di fondo dell’oggetto potrebbe essere 60 mm.
La sorgente luminosa in una forma realizzativa è simmetrica rispetto a detto asse centrale. L’asse centrale, in una forma realizzativa, coincide con l’asse dell’oggetto da ispezionare disposto nella stazione di ispezione (tuttavia, potrebbe non coincidere perfettamente se il trasportatore è arcuato. Dunque, in una forma realizzativa, l’oggetto, le porzioni della seconda lente e la sorgente luminosa sono simmetriche rispetto al medesimo asse centrale.
Il metodo, in una forma realizzativa, comprende una fase di acquisizione di un’immagine della parete laterale dell’oggetto, mediante almeno una telecamera, rivolta verso l’oggetto da ispezionare.
Infatti, i raggi direzionati dalla seconda lente convergono sulla parete laterale dell’oggetto. La parete laterale è preferibilmente riflettente. Quindi la parete laterale dell’oggetto riflette i raggi luminosi direzionati su di essa. La telecamera preferibilmente, durante la fase di acquisizione, rileva i raggi riflessi dalla parete laterale dell’oggetto. Dunque, il sistema, in una forma realizzativa preferita, lavora per riflessione.
La presente descrizione mette anche a disposizione un sistema ottico. Il sistema ottico comprende una superficie di appoggio, configurata per ricevere in appoggio un oggetto. La superficie di appoggio, in una forma realizzativa, è definita da un trasportatore (preferibilmente a nastro). L’oggetto ha una parete di fondo appoggiata alla superficie di appoggio. L’oggetto ha una parete laterale sviluppantesi attorno a un rispettivo asse. Il sistema ottico comprende un illuminatore. L’illuminatore è posizionato al di sopra della superficie di appoggio lungo una direzione longitudinale, ortogonale alla superficie di appoggio, per emanare un fascio di raggi luminosi verso la superficie di appoggio.
Il sistema ottico comprende una prima lente (collimatrice), interposta tra la superficie di appoggio e l’illuminatore, per ricevere il fascio di raggi luminosi. La prime lente è configurata per trasmettere un corrispondente fascio di raggi, collimati lungo la direzione longitudinale. Il sistema ottico comprende una seconda lente (convergente), interposta tra la superficie di appoggio e la prima lente, per ricevere il fascio di raggi collimati. La seconda lente è configurata per far convergere i raggi luminosi sulla parete laterale dell’oggetto da ispezionare. La seconda lente include una pluralità di porzioni le quali hanno rispettivi fuochi appartenenti a piani focali tra loro diversi e sfalsati lungo la direzione longitudinale.
In una forma realizzativa, almeno una di dette porzioni della seconda lente è conformata a corona circolare ovvero ha forma anulare. In una forma realizzativa, le porzioni della seconda lente sono concentriche rispetto a un asse centrale.
In una forma realizzativa, le porzioni della seconda lente giacciono su rispettivi piani fra di essi paralleli e distanziati, ortogonali alla direzione longitudinale.
In una forma realizzativa, le porzioni della seconda lente disposte in posizione prossimale ad un asse centrale sono relativamente più vicine alla superficie di appoggio, rispetto alle porzioni della seconda lente disposte in posizione distale all’asse centrale. In un’altra forma realizzativa, le porzioni della seconda lente disposte in posizione distale ad un asse centrale sono relativamente più vicine alla superficie di appoggio, rispetto alle porzioni della seconda lente disposte in posizione prossimale all’asse centrale.
In una forma realizzativa, la prima lente è una lente di Fresnel e la seconda lente include una pluralità di lenti di Fresnel o porzioni della seconda lente di Fresnel.
Questa ed altre caratteristiche risulteranno maggiormente evidenziate dalla descrizione seguente di una preferita forma realizzativa, illustrata a puro titolo esemplificativo e non limitativo nelle unite tavole di disegno, in cui:
- la figura 1 illustra in vista prospettica un apparato per l’ispezione ottica di oggetti secondo la presente descrizione;
- la figura 2 illustra in vista prospettica l’apparato di figura 1, secondo una possibile variante realizzativa;
- la figura 3 illustra l’apparato di figura 1 in vista laterale;
- la figura 3A illustra un particolare in sezione della figura 3;
- le figure 4, 5, 6 illustrano l’apparato di figura 1 in vista laterale, secondo rispettive varianti realizzative.
Con riferimento alle figure allegate, si è indicato con il numero 1 un apparato per l’ispezione ottica di oggetti 2.
Ciascun oggetto 2 ha una parete di fondo 21. Ciascun oggetto 2 ha una parete laterale 22. La parete laterale 22 si sviluppa intorno a un rispettivo asse A2 dell’oggetto 2. In una forma realizzativa, l’oggetto 2 ha geometria cilindrica.
L’apparato 1, in una forma realizzativa, comprende un trasportatore 3. Il trasportatore 3 è configurato per trasportare in successione gli oggetti 2. Il trasportatore 3 in una forma realizzativa è configurato come un nastro. Il trasportatore 3 in una forma realizzativa è, almeno parzialmente, arcuato. L’apparato 1, in una forma realizzativa, include una stazione di ispezione 4. La stazione di ispezione 4 è disposta lungo il trasportatore 3 (in una forma realizzativa, in una sua porzione arcuata). La stazione di ispezione 4 è configurata per ricevere un oggetto 2; l’oggetto 2 disposto nella stazione di ispezione 4 viene chiamato anche oggetto 2 da ispezionare. L’oggetto 2 da ispezionare, disposto nella stazione di ispezione 4, ha il proprio asse A2 orientato lungo una direzione longitudinale L.
La stazione di ispezione 4 include almeno una telecamera 5. In una forma realizzativa, la stazione di ispezione 4 include quattro telecamere 5. Detta almeno una telecamera 5 (in una forma realizzativa, quattro telecamere 5) è rivolta verso l’oggetto 2 da ispezionare. Detta almeno una telecamera 5 (in una forma realizzativa, quattro telecamere 5) è configurata per acquisire un’immagine della parete laterale 22 dell’oggetto 2 da ispezionare.
In una forma realizzativa, la parete laterale 22 dell’oggetto 2 è riflettente. In una forma realizzativa, detta almeno una telecamera 5 è configurata per rilevare raggi luminosi riflessi dalla parete laterale 22 dell’oggetto 2.
L’apparato 1 comprende un illuminatore 6. L’illuminatore 6 è posizionato sopra la stazione di ispezione 4 lungo la direzione longitudinale L. L’illuminatore 6 è configurato per emanare un fascio di raggi luminosi verso il trasportatore 3. L’illuminatore 6 comprende una sorgente luminosa 61. In una forma realizzativa, la sorgente luminosa 61 è conformata a disco. Il disco è preferibilmente orientato perpendicolarmente alla direzione longitudinale L. Il disco è preferibilmente simmetrico rispetto ad un asse centrale A1. L’asse centrale A1 preferibilmente coincide con l’asse A2 dell’oggetto 2 da ispezionare.
In una forma realizzativa, la sorgente luminosa 61 è conformata ad anello (o a corona circolare). L’anello è preferibilmente simmetrico rispetto all’asse centrale A1.
L’apparato 1 comprende una prima lente 7. La prima lente 7 è interposta tra il trasportatore 3 e l’illuminatore 6. La prima lente 7 dista dalla sorgente luminosa 61 di una prima distanza D1 (della prima lente 7 dalla sorgente luminosa 61). La prima lente 6 è configurata per ricevere il fascio di raggi luminosi emanati dalla sorgente luminosa 61. La prima lente 7 è configurata per collimare i raggi luminosi, trasmettendo un corrispondente fascio di raggi collimati lungo la direzione longitudinale L.
L’apparato 1 comprende una seconda lente 8. La seconda lente 8 è interposta tra il trasportatore 6 e la prima lente 7. Quindi, la prima lente 7 è interposta tra la sorgente luminosa 61 e la seconda lente 8. Quindi, la prima lente 7 e la seconda lente 8 sono interposte tra la sorgente luminosa 61 e il trasportatore 3. La seconda lente 8 è configurata per ricevere il fascio di raggi collimati. La seconda lente 8 è configurata per direzionare i raggi luminosi verso la parete laterale 22 dell’oggetto 2. In questo modo, i raggi luminosi convergono sull’oggetto 2.
La seconda lente 8 include una pluralità di porzioni. Detta pluralità di porzioni include almeno una prima porzione 811 e una seconda porzione 812. Detta pluralità di porzioni può includere una terza porzione 813. Detta pluralità di porzioni può includere una quarta porzione 814. Detta pluralità di porzioni può includere una quinta porzione 815. La prima porzione 811 ha un rispettivo fuoco F1, appartenente a un rispettivo piano focale P1. La prima porzione 811 ha una rispettiva lunghezza focale L21 (data dalla distanza della prima porzione 811 dal rispettivo piano focale P1). La seconda porzione 812 ha un rispettivo fuoco F2, appartenente a un rispettivo piano focale P2. La seconda porzione 812 ha una rispettiva lunghezza focale L22 (data dalla distanza della seconda porzione 812 dal rispettivo piano focale P2). La terza porzione 813 (se presente) ha un rispettivo fuoco F3, appartenente a un rispettivo piano focale P3. La terza porzione 813 ha una rispettiva lunghezza focale L23 (data dalla distanza della terza porzione 813 dal rispettivo piano focale P3). La quarta porzione 814 (se presente) ha un rispettivo fuoco F4, appartenente a un rispettivo piano focale P4. La quarta porzione 814 ha una rispettiva lunghezza focale L24 (data dalla distanza della quarta porzione 814 dal rispettivo piano focale P4). La quinta porzione 815 (se presente) ha un rispettivo fuoco F5, appartenente a un rispettivo piano focale P5. La quinta porzione 815 ha una rispettiva lunghezza focale L25 (data dalla distanza della porzione 815 dal rispettivo piano focale P5). I piani focali P1, P2, P3, P4, P5 delle diverse porzioni 811, 812, 813, 814, 815 sono tra loro diversi e sfalsati lungo la direzione longitudinale L.
In una forma realizzativa, almeno una di dette porzioni 811, 812, 813, 814, 815 è conformata a corona circolare. Le porzioni 811, 812 sono tra loro concentriche. In una forma realizzativa, le porzioni 811, 812, 813 sono tra loro concentriche. In una forma realizzativa, le porzioni 811, 812, 813, 814 sono tra loro concentriche. In una forma realizzativa, le porzioni 811, 812, 813, 814, 815 sono tra loro concentriche. In una forma realizzativa, la prima porzione 811 (porzione centrale) è conformata come un disco simmetrico rispetto all’asse centrale A1. In una forma realizzativa, intorno alla prima porzione 811 si sviluppa una seconda porzione 812 conformata a corona circolare. In una forma realizzativa, intorno alla seconda porzione 812 conformata a corona circolare, si sviluppa una terza porzione 813 conformata anch’essa a corona circolare. In una forma realizzativa, intorno alla terza porzione 813 conformata a corona circolare, si sviluppa una quarta porzione 814 conformata anch’essa a corona circolare. In una forma realizzativa, intorno alla quarta porzione 814 conformata a corona circolare, si sviluppa una quinta porzione 815 conformata anch’essa a corona circolare.
In una forma realizzativa, le porzioni 811, 812 (e, se presenti, 813, 814, 815) della seconda lente 8 giacciono su rispettivi piani di giacenza Q1, Q2 (Q3, Q4, Q5). I piani di giacenza Q1, Q2 (Q3, Q4, Q5) in una forma realizzativa, sono fra di essi paralleli e sfalsati lungo la direzione longitudinale L. I piani di giacenza Q1, Q2 (Q3, Q4, Q5) in una forma realizzativa, sono ortogonali alla direzione longitudinale L. In una forma realizzativa, le lunghezze focali L21, L22, (L23, L24, L25) delle porzioni 811, 812 (813, 814, 815) sono tra loro uguali ma dette porzioni 811, 812 (813, 814, 815) giacciono su diversi piani di giacenza Q1, Q2 (Q3, Q4, Q5). In questo modo, le porzioni 811, 812 (813, 814, 815) hanno fuochi F1, F2 (F3, F4, F5) appartenenti a piani focali P1, P2 (P3, P4, P5) tra loro diversi.
Le porzioni 811, 812 (ed eventualmente, 813, 814, 815) in una forma realizzativa sono tra loro collegate mediante elementi di raccordo 821 (ed eventualmente, 822, 823, 824). Gli elementi di raccordo 821 (ed eventualmente, 822, 823, 824) in una forma realizzativa sono conformati come cilindri orientati parallelamente alla direzione longitudinale L (aventi come asse di simmetria l’asse centrale A1). Gli elementi di raccordo 821 (ed eventualmente, 822, 823, 824) in una forma realizzativa, sono vetri trasparenti. Gli elementi di raccordo 821 (ed eventualmente, 822, 823, 824) hanno la funzione di collegamento e supporto delle varie porzioni 811, 812 (ed eventualmente, 813, 814, 815) della seconda lente 8. In una forma realizzativa, la prima porzione 811 (centrale) è fissata ad una colonna di sostegno 9 (orientata lungo l’asse centrale A1). In una forma realizzativa, la porzione più esterna è fissata alla colonna di sostegno 9 (orientata lungo l’asse centrale A1). In una forma realizzativa, la colonna di sostegno 9 è fissata anche alla prima lente 7, per sostenerla. In una forma realizzativa, la colonna di sostegno 9 è fissata anche all’illuminatore 6. In una forma realizzativa, la porzione più esterna è fissata ad un elemento di sostegno.
In una forma realizzativa, le porzioni disposte in posizione prossimale all’asse centrale A1 sono relativamente più lontane dal trasportatore 3 (ovvero dal piano su cui poggia la parete di fondo 21 dell’oggetto 2 da ispezionare) rispetto alle porzioni disposte in posizione distale all’asse centrale. In una forma realizzativa, la prima porzione 811 (centrale) ha una distanza dal trasportatore 3 (ovvero dal piano su cui poggia la parete di fondo 21 dell’oggetto 2 da ispezionare) maggiore rispetto alle altre porzioni 812 (813, 814, 815). In una forma realizzativa, la porzione più esterna dista dal trasportatore 3 (ovvero dal piano su cui poggia la parete di fondo 21 dell’oggetto 2 da ispezionare) di una seconda distanza D2 (detta anche distanza della seconda lente 8 dal trasportatore 3, ovvero dal piano su cui poggia la parete di fondo 21 dell’oggetto 2 da ispezionare). In una forma realizzativa, le porzioni disposte in posizione distale dall’asse centrale A1 sono relativamente più lontane dal trasportatore 3 (ovvero dal piano su cui poggia la parete di fondo 21 dell’oggetto 2 da ispezionare) rispetto alle porzioni disposte in posizione prossimale all’asse centrale. In una forma realizzativa, la porzione più esterna ha una distanza dal trasportatore 3 (ovvero dal piano su cui poggia la parete di fondo 21 dell’oggetto 2 da ispezionare) maggiore rispetto alle altre porzioni. In una forma realizzativa, la prima porzione 811 (centrale, cioè più interna) dista dal trasportatore 3 (ovvero dal piano su cui poggia la parete di fondo 21 dell’oggetto 2 da ispezionare) della seconda distanza D2 (detta distanza della seconda lente 8 dal trasportatore 3, ovvero dal piano su cui poggia la parete di fondo 21 dell’oggetto 2 da ispezionare).
In una forma realizzativa, le porzioni 811, 812813 sono complanari (ossia giacciono su un unico piano di giacenza Q1) e hanno lunghezze focali L21, L22, L23 diverse l’una dall’altra. In questo modo, le porzioni 811, 812 813 hanno fuochi F1, F2 F3 appartenenti a piani focali P1, P2 P3 tra loro diversi. In questa forma realizzativa, la seconda distanza D2 della seconda lente 8 dal trasportatore 3 è definita dalla distanza tra l’unico piano di giacenza Q1 su cui giacciono le porzioni 811, 812813 e il piano su cui poggia la superficie di fondo 21 dell’oggetto 2. della seconda lente 8 In una forma realizzativa, la lente 8 è una lente graduata.
In una forma realizzativa, la seconda distanza D2 (cioè la distanza minima della seconda lente 8 dal trasportatore 3) è minore della prima distanza D1 (cioè la distanza della prima lente 7 dalla sorgente luminosa 61).
In una forma realizzativa, la prima lente 7 è una lente di Fresnel. In una forma realizzativa, la seconda lente 8 include una pluralità di lenti di Fresnel o porzioni di lenti di Fresnel.
La presente descrizione mette anche a disposizione un sistema ottico. Il sistema ottico comprende una superficie di appoggio. La superficie di appoggio in una forma realizzativa è definita da un trasportatore 3. La superficie di appoggio è configurata per ricevere in appoggio un oggetto 2. L’oggetto 2 ha una parete di fondo 21 poggiante sulla superficie di appoggio. L’oggetto 2 ha una parete laterale 22 sviluppantesi attorno ad un asse A2 dell’oggetto 2.
Il sistema ottico comprende un illuminatore 6. L’illuminatore 6 è posizionato al di sopra della superficie di appoggio lungo una direzione longitudinale L, ortogonale alla superficie di appoggio, per emanare un fascio di raggi luminosi verso la superficie di appoggio.
Il sistema ottico comprende una prima lente 7. La prima lente 7 è interposta tra la superficie di appoggio e l’illuminatore 6, per ricevere il fascio di raggi luminosi, e configurata per trasmettere un corrispondente fascio di raggi collimati lungo la direzione longitudinale L.
Il sistema ottico comprende una seconda lente 8. La seconda lente 8 è interposta tra la superficie di appoggio e la prima lente 7, per ricevere il fascio di raggi collimati e configurata per far convergere i raggi luminosi sulla parete laterale 22 dell’oggetto 2 da ispezionare. La seconda lente 8 include una pluralità di porzioni 811, 812 (ed eventualmente, 813, 814, 815) le quali hanno rispettivi fuochi F1, F2 (F3, F4, F5) appartenenti a piani focali P1, P2 (P3, P4, P5) tra loro diversi e sfalsati lungo la direzione longitudinale L. Dunque, in almeno una forma realizzativa, i punti focali o fuochi F1, F2 (F3, F4, F5) sono tra loro diversi. I piani focali P1, P2 (P3, P4, P5) sono tra di loro paralleli. In una forma realizzativa, le porzioni 811, 812 (ed eventualmente, 813, 814, 815) di detta pluralità sono concentriche rispetto ad un asse centrale A1. In una forma realizzativa, almeno una di dette porzioni 811, 812 (813, 814, 815) è conformata a corona circolare. Le porzioni 811, 812 (813, 814, 815) di detta pluralità, in una forma realizzativa, giacciono su rispettivi piani di giacenza Q1, Q2 (Q3, Q4, Q5) tra loro sfalsati. Le porzioni 811, 812 (813, 814, 815) di detta pluralità, in un’altra forma realizzativa, sono tra loro complanari, cioè giacciono su un unico piano di giacenza Q1.
La presente descrizione mette anche a disposizione un metodo per l’ispezione ottica di oggetti 2.
Il metodo, in una forma realizzativa, comprende una fase di trasporto degli oggetti 2 in successione su un trasportatore 3. Ciascun oggetto 2 ha una parete di fondo 21. La parete di fondo 21 poggia sul trasportatore 3 (su una superficie di appoggio). Ciascun oggetto 2 ha una parete laterale 22. La parete laterale 22 si sviluppa intorno ad un rispettivo asse A2 (asse dell’oggetto). In una forma realizzativa, il trasportatore 3 è arcuato.
Il metodo comprende una fase di ricezione di un oggetto 2 da ispezionare in una stazione di ispezione 4, posizionata lungo il trasportatore 3, con l’asse A2 dell’oggetto 2 orientato lungo una direzione longitudinale L.
Il metodo comprende una fase di emanazione di un fascio di raggi luminosi (verso il trasportatore 3), mediante un illuminatore 6. L’illuminatore comprende una sorgente luminosa 61, che emana detto fascio di raggi luminosi. L’illuminatore 6 è posizionato al di sopra della stazione di ispezione 4 lungo la direzione longitudinale L.
In una forma realizzativa, la sorgente luminosa 61 è discoidale e ha un diametro 610. In una forma realizzativa, il diametro 610 della sorgente luminosa è maggiore di un diametro 210 della parete di fondo 21 dell’oggetto 2. In un’altra forma realizzativa, la sorgente luminosa 61 è anulare.
In una forma realizzativa, la sorgente luminosa 61 è simmetrica rispetto ad un asse centrale A1. L’asse centrale A1 in una forma realizzativa coincide con l’asse A2 dell’oggetto 2, disposto nella stazione di ispezione 4 (a meno di errori dovuti al fatto che il trasportatore 3 può essere arcuato). Il metodo comprende una fase di ricezione del fascio di raggi collimati su una prima lente 7. Il metodo comprende una fase di trasmissione di un corrispondente fascio di raggi collimati lungo la direzione longitudinale L, mediante la prima lente 7.
Il metodo comprende una fase di ricezione del fascio di raggi collimati su una seconda lente 8. Il metodo comprende una fase di direzionamento dei raggi luminosi verso la parete laterale 22 dell’oggetto 2 da ispezionare, mediante la seconda lente 8. La seconda lente 8 include almeno una prima porzione 811 e una seconda porzione 812. Dette prima porzione 811 e seconda porzione 812 hanno rispettivi fuochi F1 e F2 su rispettivi piani focali P1, P2 tra loro diversi e sfalsati lungo la direzione longitudinale L. Dunque, in almeno una forma realizzativa, i punti focali o fuochi F1 e F2 sono tra loro diversi. La prima porzione 811 fa convergere un primo gruppo di raggi sulla parete laterale 22 dell’oggetto 2. La seconda porzione 812 fa convergere un secondo gruppo di raggi sulla parete laterale 22 dell’oggetto 2.
In una forma realizzativa, la prima porzione 811 è conformata come un disco simmetrico rispetto all’asse centrale A1 e la seconda porzione 812 è conformata come una corona circolare circondante la prima porzione 811. In una forma realizzativa, la prima porzione 811 giace su un piano di giacenza Q1 e la seconda porzione 812 giace su un piano di giacenza Q2. In una forma realizzativa, il piano di giacenza Q2 è più vicino al trasportatore 3 rispetto al piano di giacenza Q1: in questo modo, la prima porzione 811 direziona il primo gruppo di raggi su una parte superiore (cioè più distante dal trasportatore 3) della superficie laterale 22 dell’oggetto 2, mentre la seconda porzione 812 direziona il secondo gruppo di raggi su una parte inferiore (cioè più vicina al trasportatore 3) della superficie laterale 22 dell’oggetto 2. In questa forma realizzativa, il primo piano focale P1 su cui è posizionato il primo fuoco F1 della prima porzione 811 è più vicino alla sorgente luminosa 61 rispetto al secondo piano focale P2 su cui è posizionato il secondo fuoco F2 della seconda porzione 812.
In un’altra forma realizzativa, il ì piano di giacenza Q2 è più lontano al trasportatore 3 rispetto al piano di giacenza Q1: in questo modo, la prima porzione 811 direziona il primo gruppo di raggi su una parte inferiore (cioè più vicina alla parete di fondo 21) della superficie laterale 22 dell’oggetto 2, mentre la seconda porzione 812 direziona il secondo gruppo di raggi su una parte superiore (cioè più lontana dalla parete di fondo 21) della superficie laterale 22 dell’oggetto 2. In questa forma realizzativa, il primo piano focale P1 su cui è posizionato il primo fuoco F1 della prima porzione 811 è più lontano dalla sorgente luminosa 61 rispetto al secondo piano focale P2 su cui è posizionato il secondo fuoco F2 della seconda porzione 812.
La seconda lente 8 può includere una terza porzione 813. La terza porzione 813 fa convergere un terzo gruppo di raggi sulla parete laterale 22 dell’oggetto 2. La seconda lente 8 può includere una quarta porzione 814. La quarta porzione 814 fa convergere un quarto gruppo di raggi sulla parete laterale 22 dell’oggetto 2. La seconda lente 8 può includere una quinta porzione 815. La quinta porzione 815 fa convergere un quinto gruppo di raggi sulla parete laterale 22 dell’oggetto 2. Dette terza porzione 813 quarta porzione 814 e quinta porzione 815 sono conformate a corone circolari, concentriche rispetto all’asse centrale A1. Dette prima porzione 811, seconda porzione 812, terza porzione 813 quarta porzione 814, quinta porzione 815 formano una pluralità di porzioni. Dette terza porzione 813 quarta porzione 814 e quinta porzione 815 hanno rispettivi fuochi F3, F4 F5 su rispettivi piani focali P3, P4, P5. I piani focali P1, P2, P3, P4, P5 sono tra loro sfalsati lungo la direzione longitudinale L.
In una forma realizzativa, le porzioni più prossimali all’asse centrale A1 sono più distanti dal trasportatore 3 rispetto alle porzioni più distali dall’asse centrale A1, per direzionare i raggi luminosi verso una parte della parete laterale 22 dell’oggetto 2 più distante dalla parete di fondo 21. In una forma realizzativa, le porzioni più distali dall’asse centrale A1 sono più distanti dal trasportatore 3 rispetto alle porzioni più prossimali all’asse centrale A1, per direzionare i raggi luminosi verso una parte della parete laterale 22 dell’oggetto 2 più distante dalla parete di fondo 21.
Il metodo comprende una fase di acquisizione di un’immagine della parete laterale 22 dell’oggetto 2, mediante almeno una telecamera 5. In una forma realizzativa, la parete laterale 22 dell’oggetto 2 riflette i raggi luminosi direzionati su di essa dalla seconda lente 8. Quindi, durante la fase di acquisizione, la telecamera 5 (o le telecamere 5) rilevano i raggi riflessi dalla parete laterale 22 dell’oggetto 2.

Claims (16)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Apparato (1) per l’ispezione ottica di oggetti (2), comprendente: - un trasportatore (3) configurato per trasportare in successione gli oggetti (2), ciascun oggetto (2) avendo una parete di fondo (21) appoggiata al trasportatore (3) e una parete laterale (22) sviluppantesi attorno a un rispettivo asse (A2); - una stazione di ispezione (4), disposta lungo il trasportatore (3) e configurata per ricevere un oggetto (2) da ispezionare, con il proprio asse (A2) orientato lungo una direzione longitudinale (L); detta stazione di ispezione (4) includendo almeno una telecamera (5), rivolta verso l’oggetto (2) da ispezionare, per acquisire un’immagine della parete laterale (22) dell’oggetto (2) da ispezionare; - un illuminatore (6), posizionato al di sopra della stazione di ispezione (4) lungo la direzione longitudinale (L), per emanare un fascio di raggi luminosi verso il trasportatore (3); - una prima lente (7), interposta tra il trasportatore (3) e l’illuminatore (6), per ricevere il fascio di raggi luminosi, e configurata per trasmettere un corrispondente fascio di raggi collimati lungo la direzione longitudinale (L); - una seconda lente (8), interposta tra il trasportatore (3) e la prima lente (7), per ricevere il fascio di raggi collimati e configurata per far convergere i raggi luminosi verso la parete laterale (22) dell’oggetto (2) da ispezionare, caratterizzato dal fatto che la seconda lente (8) include una pluralità di porzioni (811, 812, 813, 814, 815) le quali hanno rispettivi fuochi (F1, F2, F3, F4, F5) posizionati su rispettivi piani focali (P1, P2, P3, P4, P5) sfalsati lungo la direzione longitudinale (L).
  2. 2. Apparato (1) secondo la rivendicazione 1, in cui l’illuminatore (6) include una sorgente luminosa (61) discoidale, ortogonale alla direzione longitudinale (L) e simmetrica rispetto ad un asse centrale (A1).
  3. 3. Apparato (1) secondo la rivendicazione 2, in cui almeno una di dette porzioni (811, 812, 813, 814, 815) della seconda lente (8) è conformata a corona circolare e in cui le porzioni (811, 812, 813, 814, 815) sono concentriche rispetto all’asse centrale (A1).
  4. 4. Apparato (1) secondo la rivendicazione 3, in cui le porzioni (811, 812, 813, 814, 815) della seconda lente (8) giacciono su rispettivi piani di giacenza (Q1, Q2, Q3, Q4, Q5), fra di essi paralleli e distanziati, ortogonali alla direzione longitudinale (L).
  5. 5. Apparato (1) secondo la rivendicazione 3 o la 4, in cui le porzioni (811, 812, 813, 814, 815) della seconda lente (8) disposte in posizione prossimale all’asse centrale (A1) sono relativamente più lontane dal trasportatore (3), rispetto alle porzioni (811, 812, 813, 814, 815) disposte in posizione distale dall’asse centrale (A1).
  6. 6. Apparato (1) secondo la rivendicazione 3 o la 4, in cui le porzioni (811, 812, 813, 814, 815) della seconda lente (8) disposte in posizione prossimale all’asse centrale (A1) sono relativamente più vicine al trasportatore (3), rispetto alle porzioni (811, 812, 813, 814, 815) disposte in posizione distale dall’asse centrale (A1).
  7. 7. Apparato (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 3, in cui le porzioni (811, 812, 813, 814, 815) della seconda lente (8) sono complanari e hanno lunghezze focali (L21, L22, L23, L24, L25) diverse l’una dall’altra.
  8. 8. Apparato (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui la prima lente (7) è una lente di Fresnel e la seconda lente (8) include una pluralità di lenti di Fresnel o porzioni di lenti di Fresnel.
  9. 9. Apparato (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui una seconda distanza (D2) della seconda lente (8) dal trasportatore (3) è minore di una prima distanza (D1) della prima lente (7) dalla sorgente luminosa (61).
  10. 10. Apparato (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detta almeno una telecamera (5) è configurata per rilevare raggi luminosi riflessi dalla parete laterale (22) dell’oggetto (2).
  11. 11. Apparato (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui il trasportatore (3) è almeno parzialmente arcuato.
  12. 12. Metodo per l’ispezione ottica di oggetti (2) comprendente le seguenti fasi: - trasporto degli oggetti (2) in successione su un trasportatore (3); ciascun oggetto (2) avendo una parete di fondo (21) appoggiata al trasportatore (3) e una parete laterale (22) sviluppantesi attorno a un rispettivo asse (A2); - ricezione in una stazione di ispezione (4), posizionata lungo il trasportatore (3), di un oggetto (2) da ispezionare, con il proprio asse (A2) orientato lungo una direzione longitudinale (L); - emanazione di un fascio di raggi luminosi verso il trasportatore (3), mediante un illuminatore (6), posizionato al di sopra della stazione di ispezione (4) lungo la direzione longitudinale (L); - ricezione, da parte di una prima lente (7), del fascio di raggi luminosi e trasmissione di un corrispondente fascio di raggi collimati lungo la direzione longitudinale (L), mediante la prima lente (7), interposta tra il trasportatore (3) e l’illuminatore (6); - ricezione, da parte di una seconda lente (8), del fascio di raggi collimati e direzionamento dei raggi verso la parete laterale (22) dell’oggetto (2) da ispezionare, mediante la seconda lente (8), interposta tra il trasportatore (3) e la prima lente (7); - acquisizione di un’immagine della parete laterale (22) dell’oggetto (2), mediante almeno una telecamera (5) rivolta verso l’oggetto (2) da ispezionare, caratterizzato dal fatto che la seconda lente (8), nell’ambito dei raggi diretti verso la parete laterale (22) dell’oggetto (2) da ispezionare, fa convergere gruppi diversi di raggi in rispettivi punti focali (F1, F2, F3, F4, F5), che sono posizionati su rispettivi piani focali (P1, P2, P3, P4, P5) sfalsati lungo la direzione longitudinale (L).
  13. 13. Metodo secondo la rivendicazione 12, in cui l’illuminatore (6) include una sorgente luminosa (61) discoidale, la quale ha un diametro (610) maggiore di un diametro (210) della parete di fondo (21) dell’oggetto (2) da ispezionare ed è simmetrica rispetto a un asse centrale (A1) coincidente con l’asse (A2) dell’oggetto (2) da ispezionare disposto nella stazione di ispezione (4).
  14. 14. Metodo secondo la rivendicazione 13, in cui la seconda lente 8 include una pluralità di porzioni (811, 812, 813, 814, 815), delle quali almeno una è conformata a corona circolare, e in cui dette porzioni (811, 812, 813, 814, 815) della seconda lente (8) sono concentriche rispetto a detto asse centrale (A1).
  15. 15. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 12 a 14, in cui la parete laterale (22) dell’oggetto (2) da ispezionare riflette i raggi luminosi direzionati su di essa e detta almeno una telecamera (5), durante la fase di acquisizione, rileva i raggi riflessi dalla parete laterale (22) dell’oggetto (2) da ispezionare.
  16. 16. Sistema ottico comprendente: - una superficie di appoggio, configurata per ricevere in appoggio un oggetto (2), detto oggetto (2) avendo una parete di fondo (21) appoggiata alla superficie di appoggio e una parete laterale (22) sviluppantesi attorno a un rispettivo asse (A2); - un illuminatore (6), posizionato al di sopra della superficie di appoggio lungo una direzione longitudinale (L), ortogonale alla superficie di appoggio, per emanare un fascio di raggi luminosi verso la superficie di appoggio; - una prima lente (7), interposta tra la superficie di appoggio e l’illuminatore (6), per ricevere il fascio di raggi luminosi, e configurata per trasmettere un corrispondente fascio di raggi collimati lungo la direzione longitudinale (L); - una seconda lente (8), interposta tra la superficie di appoggio e la prima lente (7), per ricevere il fascio di raggi collimati e configurata per far convergere i raggi luminosi sulla parete laterale (22) dell’oggetto (2) da ispezionare; caratterizzato dal fatto che la seconda lente (8) include una pluralità di porzioni (811, 812, 813, 814, 815) le quali hanno rispettivi fuochi (F1, F2, F3, F4, F5) posizionati su piani focali (P1, P2, P3, P4, P5) sfalsati lungo la direzione longitudinale (L).
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