IT201800003720A1 - Procedura per la realizzazione di una ortesi podologica integrata in una calza perfezionata - Google Patents

Description

DESCRIZIONE DELL'INVENZIONE AVENTE PER TITOLO:

“Procedura per la realizzazione di un Ortesi podologica integrata in una calza perfezionata.”

BACKGROUND DELL'INVENZIONE.

Il Trovato e la relativa procedura trovano principale applicazione come dispositivo medicale, più precisamente come Ortesi podologica. Sono possibili tuttavia anche applicazioni negli ambiti delle attività sportive amatoriali e/o agonistiche, oltre agli utilizzi più comuni nei quali vengono tuttavia migliorate le caratteristiche del comfort e vestibilità. STATO DELL'ARTE.

Sono noti nel campo della vestizione quegli indumenti che debbono garantire al piede, e più in generale agli arti inferiori, una protezione adeguata ed un comfort soddisfacente. Si richiede quindi un'adeguata protezione dalle basse temperature, una buona traspirabilità per assicurare la giusta respirazione della pelle, ed alcune caratteristiche che possano non alterare la circolazione venosa periferica del sangue e la fisica/posturale della camminata o della corsa. Proprio questi ultimi due aspetti sono oggetto di ricerca, in quanto con opportune migliorie tecniche è possibile creare calze con ritrovati tecnici tali da trasformare questi capi in dispositivi medicali su misura per il paziente, ovvero delle vere e proprie Ortesi con peculiarità specifiche per le molteplici patologie del piede. Tali perfezionamenti tuttavia, possono essere finalizzati anche a migliorare le dinamiche della camminata di un arto non affetto da patologie ed offrire un'adeguata protezione allo sfregamento /compressione durante le attività lavorative e sportive. Allo stato dell'arte sono disponibili nel mercato degli accessori realizzati in materiale morbido che vengono indossati singolarmente sulle dita del piede o parte di esso (quindi sotto la calza); è da notare tuttavia che questa particolare soluzione sottrae spazio tra le dita dei piedi incrementando la sudorazione, la probabilità di instaurare fenomeni callosi e la presenza di infezioni batteriche e da funghi. Tali soluzioni ben conosciute nell'ambito podologico, sono realizzate tramite la realizzazione di calchi del piede. Un ulteriore svantaggio di queste soluzioni è la poca praticità d'utilizzo per le persone anziane dotate di scarsa mobilità muscoloscheletrica. A livello di calza invece, le protezioni sono per lo più costituite da rinforzi morbidi a spessore variabile cuciti nel tessuto, anche di materiale specifico e differente da quello della calza stessa, oppure materiali adeguati iniettati a caldo durante il processo di fabbricazione della calza stessa mediante l'utilizzo di stampi. Nel primo caso le cuciture assicurano e bloccano la porzione di materiale aggiunto alla calza, anche ricavando degli alloggiamenti a forma di tasca in cui tali materiali vengono posizionati. Esistono poi dei trovati che riguardano esclusivamente la piante del piede chiamati plantari. I plantari vengono posizionati all'interno della calzatura, più precisamente sopra la suola interna. Esistono molteplici plantari in commercio a seconda della loro funzione, ovvero plantari generici per migliorare il comfort durante la camminata o la corsa, oppure plantari specifici realizzati su misura per alcune patologie riguardanti la postura, la deambulazione o altre patologie mediche specifiche del piede. Le due categorie di protezioni sopra elencate (plantari e calze imbottite) svolgono la loro funzione in maniera indipendente una dall'altra e presentano rispettivamente alcune caratteristiche non desiderabili o sicuramente migliorabili. Le calza imbottita ad esempio presenta generalmente cuciture aggiuntive che non aiutano il comfort quando indossata. Quando invece realizzata con stampi ad iniezione, risulta impossibile per un podologo creare calze specifiche per ogni paziente in quanto il processo di iniezione è replicabile solo in ambito industriale e non ambulatoriale. I plantari sono dispositivi che si aggiungono alla suola di una scarpa, creando una serie di strati di materiale tra piede e suola interna che spesso non agiscono in perfetta sinergia tra loro. E' risaputo infatti che qualsiasi tipo di shockabsorber o elemento di protezione e/o correzione (particolarmente una Ortesi) deve essere tassativamente posizionato al millimetro nella zona da trattare; ogni piccolo cambiamento di posizione di tale dispositivo nella calzatura ne rende superfluo (quando non addirittura dannoso) l'effetto. Da notare che è preferibile acquistare tanti plantari quante sono le calzature possedute. Inoltre nel caso in cui si abbia la necessità di inserire tali porzioni di materiale shock-absorber o protezioni e/o Ortesi nelle zone superiori del piede, tale operazione viene ad essere complicata dall'impossibilità di fissare efficacemente tali dispositivi nella calzatura, con problemi maggiorati di posizionamento e stabilità degli stessi. Ciò che si rende quindi necessario è la progettazione di un dispositivo shock-absorber dotato di opportune soluzioni tecniche che possa fungere anche da Ortesi medicale in Podologia, quindi non realizzato con processi industriali ma da procedimenti replicabili in ambito ambulatoriale e con caratteristiche diverse da paziente a paziente in relazione alle diverse patologie. Tale Trovato deve poter aderire perfettamente al piede che si vuole trattare, deve essere perfettamente stabile una volta posizionato, non deve promuovere la sudorazione e nessun tipo di infezione fungino/batterica. Inoltre non deve creare problemi al ricircolo del sangue venoso e arterioso e non deve essere percepito come un dispositivo aggiuntivo alla normale vestizione degli stessi arti inferiori. Al fine di realizzare tale Trovato e definire una relativa procedura di realizzazione, viene rivendicata la priorità della procedura depositata nella domanda di Brevetto IT n.102017000090825 dal presente Inventore, che svela la tecnica per saldare permanentemente ad un supporto qualsiasi di materiale sintetico o naturale, un foglio di gel polimerico già solidificato.

DESCRIZIONE DELL'INVENZIONE.

Sono visibili, nella tavola delle figure, alcune rappresentazioni del Trovato e della procedura in cui:

● la Fig1 mostra lo stato dell'arte di una calza.

● la Fig2 mostra una calza con applicate delle aree in gel polimerico.

● la Fig3 mostra la zona del polpaccio della calza con attaccato il gel polimerico.

● la Fig4 mostra una particolare lavorazione del gel polimerico nella zona del polpaccio.

● la Fig5 mostra dall'alto una calza con applicate delle placche di gel polimerico nella zona di tenuta del polpaccio.

● la Fig6 mostra una lavorazione goffrata del gel polimerico.

● la Fig7 mostra una lavorazione goffrata ed una foratura su di una superficie di gel polimerico.

● la Fig8 mostra una foratura regolare del foglio in gel polimerico. ● la Fig9 mostra una porzione di gel polimerico attaccata nella pianta di una calza.

● la Fig10 mostra una calzamaglia con inserite delle aree di gel polimerico secondo l'idea dell'invenzione.

● la Fig11 mostra una foglio di gel polimerico nel quale è stata ricavata una tasca tramite taglio longitudinale atta a contenere un dispositivo di tipo sensore o altro dispositivo elettronico attivo e/o passivo.

● la Fig 12 mostra una zona del piede da trattare.

● la Fig13 mostra una porzione di adesivo opportunamente ritagliato.

● la Fig14 mostra una porzione di gel polimerico opportunamente ritagliato.

● la Fig15 mostra una calzino in cui viene applicato l'adesivo.

● la Fig16 mostra una dima in cui viene posizionata la porzione di gel polimerico ritagliato.

● la Fig17 mostra la dima inserito dentro al calzino e la procedura di allineamento del gel polimerico sulla posizione dell'adesivo attaccato al calzino.

● la Fig18 mostra il distacco dell'adesivo dal calzino che contiene la dima.

TROVATO:

● APPLICAZIONE PODOLOGICA (ORTESI): Il Trovato secondo l'idea dell'invenzione si basa sull'utilizzo di un materiale morbido, elastico, a zero memoria di forma e non tossico che viene identificato nella categoria dei materiali gelpolimerici. Tale sostanza, ad esempio l'SEBS, viene ad essere disponibile in fogli di varie misure e vari spessori. Una volta opportunamente ritagliati secondo la forma richiesta, vengono fissati in alcune aree definite di una calza [Fig1 (10)], di un calzino o di una calzamaglia [Fig1 (11)]. Ciò è possibile grazie a dei procedimenti specifici per l'adesione tra gel polimerico già solidificato e calza: si tratta di un procedimento già depositato dal presente Inventore nella domanda italiana IT n.102017000090825 di cui si rivendica la priorità, e che svela un innovativo trattamento fisico sul materiale gel polimerico (quando già solidificato e disponibile in foglio di vari dimensione e spessori) e sul supporto a cui deve aderire. Il procedimento della domanda di brevetto IT n.102017000090825 esclude quindi la lavorazione della cucitura o del sacchetto tipiche dello stato dell'arte per fissare il gel polimerico alla calza. Inoltre esclude anche la colata del gel polimerico allo stato liquido colata in uno stampo, consentendo una grande semplicità di lavorazione sulla calza secondo l'idea dell'invenzione e, maggiormente, rende possibile replicare tale lavorazione in ambito ambulatoriale podologico. L'area della superficie del gel polimerico fatto aderire sulla superficie della calza è determinata dal tipo di prestazione e protezione desiderata dalla calza stessa. Per una correzione della postura ed un miglioramento della camminata o della corsa, quindi per applicazioni generali, tali porzioni di gel polimerico [Fig9 (91)] vengono inseriti in forma unica sulla pianta del calzino [Fig9 (90)] oppure in forma separata [Fig2 (21)(22)]. In questa applicazione si può notare come le posizioni delle aree di gel polimerico siano simili a quelle di un plantare per calzatura. Allo stesso modo possono coesistere, in aggiunta, delle protezioni nella zona alta del tallone [Fig2 (20)], delle protezioni sopra digitali [Fig2 (24)] e sul collo anteriore del piede [Fig2 (23)], od ancora protezioni laterali [Fig2 (25)(26)(27)] etc. Secondo l'idea dell'invenzione il posizionamento di queste aree di gel polimerico rimane particolarmente stabile perché la calza è indossata sull'arto ed il gel polimerico è saldato sulla calza stessa. In questo modo non sussistono fenomeni di scivolamento e di errato posizionamento di tali aree protettive sulla superficie del piede. Più specifica ed innovativa risulta però l'applicazione dell'idea del Trovato nella realizzazione di un Ortesi podologica, idea che permette al podologo di raggiungere obbiettivi e prestazioni di livello superiore a quelle fino ad ora ottenute dallo stato dell'arte. Il calzino, su cui il podologo salda le superfici in gel polimerico per tale applicazione medicale, è quello del paziente; l'area su cui lavora è creata sulle esigenze specifiche della patologia del paziente dopo attento studio, e senza la necessità di aggiungere superfici o strati di materiali contenitivi al Gel polimerico. La stabilità dell'Ortesi così ottenuta risulta eccellente perché strettamente legata a quella della calza indossata. Inoltre il paziente può liberamente cambiare a suo piacimento la tipologia di calzatura mantenendo gli stessi benefici, in quanto garantiti dalla calza modificata secondo l'idea dell'invenzione e non da un dispositivo aggiuntivo alla calzatura, come ad esempio un plantare. La rilevazione della forma dell'Ortesi, come si evince dal capitolo “PROCEDURA” non richiede calchi ed utilizzo di materiali invasivi, né tantomeno procedimenti complessi. Grazie alle sue caratteristiche di non tossicità, il gel polimerico può restare a contatto con la pelle senza arrecare nessun tipo di danno, quindi è possibile ridurre al minimo ogni svantaggio derivante dall'utilizzo di materiali shock-absorber contenuti in involucri di contenimento.

● ALTRE APPLICAZIONI: Secondo l'idea dell'invenzione è inoltre possibile utilizzare tale materiale come sostitutivo di quelle fibre elastiche generalmente utilizzate per evitare lo sfilamento della calza lungo il polpaccio (ad esempio in una calza da uomo). I tessuti naturali o sintetici infatti tendono a scivolare sulla pelle a meno che un elastico non li comprima adeguatamente sulla porzione di arto che ricoprono; tale soluzione utilizzata dallo stato dell'arte tuttavia compromette moderatamente la circolazione periferica del sangue venoso e di quello arterioso, creando fastidiose irritazioni cutanee che si manifestano con arrossamenti e prurito sull'epidermide, oltre al danno circolatorio menzionato. Il gel polimerico sostituisce quindi le zone ad alta compressione presenti nelle calze comuni [Fig3 (30)] quando opportunamente posizionato nella zona designata a bloccare la calza sull'arto [Fig3 (31)], gel che viene opportunamente aggiunto al tessuto della calza. La forma data alla porzione di gel polimerico può essere liscia e continua [Fig3 (31)], oppure suddivisa in molteplici piccole zone di adesione alla pelle [Fig4 (40)] [Fig5(51)]. E' anche possibile inserire inserti di gel polimerico dalla superficie goffrata [Fig6 (61)] [Fig7(71)] o forata [Fig7 (72)] [Fig8(81)] e lavorata in maniera tale da incrementare la circolazione d'aria e migliorare il comfort della calza. E' noto che il gel-polimerico a contatto con la pelle presenta un'elevata aderenza che si oppone allo scivolamento della calza. Per le tipologie di calza che arrivano a coprire il bacino ed i glutei, ad esempio calzamaglie per applicazioni sportive [Fig10] l'utilizzo del gel polimerico può incrementare il comfort e la protezione offerta, ad esempio, nelle zone dei glutei [Fig10(100)], della coscia [Fig10(101)], del ginocchio [Fig10(102)], dei polpacci [Fig10(103)] o altre zone ancora. Tali protezioni, come per l'applicazione podologica, sono fatte aderire al tessuto in maniera tale da creare un corpo unico con il tessuto stesso, a vantaggio del corretto posizionamento, assenza di cuciture, nessun utilizzo di macchine per stampi ad iniezione, massima efficienza della protezione, fluidità dei movimenti. Calzini, calze e calzamaglie realizzate secondo l'idea dell'invenzione possono fungere da dispositivi di protezione passiva individuali. Un altro aspetto dell'invenzione è la possibilità di inserire dei dispositivi sensori di tipo elettronico all'interno del gel polimerico, il quale aderendo fortemente al corpo del sensore permette di bloccarne efficacemente la posizione. Allo stesso tempo le caratteristiche di morbidezza ed elasticità del gel polimerico garantiscono una perfetta vestibilità del capo, consentendo all'utilizzatore di non percepire la fisicità, la rigidità ed il volume del sensore stesso posizionato sull'arto. Sensori di temperatura, pressione, ossimetri, accelerometri, giroscopi, magnetometri ed altre tipologie di sensori attivi/passivi possono quindi essere indossati con maggior comfort per tutte le applicazioni di nuova generazione nel campo della medicina preventiva, della sicurezza e della ricerca medica. Nella Fig.10 un dispositivo a sensore con antenna RFID [Fig11(110)] viene collocato all'interno di una tasca [Fig11(111)] ottenuta nel gel polimerico tramite taglio longitudinale eseguito all'interno della sezione del materiale stesso. Il gel polimerico a sua volta conferisce una protezione agli urti ed agli shock al sensore inserito all'interno dello stesso materiale, oltre alla possibilità di proteggere efficacemente una batteria per sensori di tipo attivo, ricaricabile anche in modalità wireless. PROCEDURA:

La procedura secondo l'idea dell'invenzione per realizzare il dispositivo descritto nel capitolo “TROVATO” consta di sei (6) fasi principali:

1. Viene individuata dal podologo una o più aree nella zona del piede [Fig12 (120)] in cui è necessario inserire un'Ortesi [Fig12 (121)].

2. Viene ritagliato da un foglio di materiale adesivo [Fig13 (130)] una porzione [Fig13 (131)] di tale materiale con una forma identica a quella dell'area individuata da podologo nel punto (1).

3. Viene ritagliata da una foglio di gel polimerico [Fig14 (141)] una porzione [Fig14 (140)] con una forma identica a quella del foglio di materiale adesivo del punto (2).

4. Dopo aver fatto indossare al paziente una calza [Fig15 (150)], viene fatto aderire alla stessa l'adesivo modellato del punto (2) [Fig15 (151)] nell'esatta posizione del punto (1) [Fig15 (152)]. La calza viene quindi tolta dal piede del paziente.

5. Viene utilizzata una dima a forma di plantare in materiale ligneo, metallico o sintetico [Fig16 (160)] sulla quale viene posto il ritaglio di gel polimerico del punto (3) [Fig16 (161)]. La dima [Fig17 (173)] viene quindi inserita all'interno del calzino del paziente [Fig17 (170)] facendo allineare la posizione dell'adesivo attaccato al calzino [Fig17 (171)] con la posizione del ritaglio del gel polimerico [Fig17 (172)]. L'adesivo viene quindi tolto dalla calza [Fig18 (180)].

6. La calza contenente la dima ed il gel polimerico vengono avviati al processo di termo-saldatura.

Alla fine del processo di termo-saldatura, l'Ortesi [Fig19 (191)] realizzata con il gel polimerico è perfettamente aderente alla calza [Fig19 (190)]. Ulteriore vantaggio è che qualunque sia l'area da trattare nel piede (arco plantare, collo, zona digitale o sopra-digitale, malleolo, etc) la procedura secondo l'idea dell'invenzione risulta la medesima.

APPLICAZIONI SECONDO L'IDEA DELL'INVENZIONE.

Di seguito le principali applicazioni del Trovato secondo l'idea dell'invenzione:

● Ortesi podologiche di qualsiasi forma realizzate sul supporto di una calza per patologie specifiche di ogni paziente e realizzate nei centri ambulatoriali dei professionisti della Podologia.

● Calze per attività sportiva con elevati fattori di assorbimento agli shock da compressione e sfregamento.

● Calze a comfort migliorato.

● Plantari in gel polimerico integrati nella calze.

● Calzino/calza di comune utilizzo in cui vengono perfezionate e migliorate le capacità di adesione sulla pelle dell'arto.

● Collant femminile con inserite protezioni ed elementi shockabsorber nella zona plantare del piede per un comfort migliorato con calzature a tacco alto.

● Calzamaglia protettiva per applicazioni sportive con zone ad assorbimento di pressione differenziato su glutei, cosce, ginocchio, polpaccio e piede.

● Calze con dispositivi a sensore di tipo biometrico, di posizione e parametri fisico/chimici integrati nel corpo della calza stessa per una migliore vestibilità.

VANTAGGI DELL'INVENZIONE.

Di seguito i principali vantaggi del Trovato secondo l'idea dell'invenzione:

● E' possibile realizzare Ortesi medicali su misura di qualsiasi forma, anche funzione di plantare, con caratteristiche di comfort e prestazioni migliori dello stato dell'Arte.

● E' possibile realizzare Ortesi medicali su misura direttamente nei laboratori specializzati in Podologia.

● Nessuna cucitura per fissare il profilo di materiale shockabsorber sulla calza.

● Nessuna procedura di iniezione a stampo per fissare il profilo di materiale shock-absorber sulla calza.

● Le zone shock-absorber rimangono perfettamente stabili nella zona dell'arto da trattare, senza l'utilizzo di collanti e sistemi di ritenzione meccanica garantendo quindi la migliore prestazione possibile e l'assoluta assenza di tossicità del Trovato.

● Nessuna vestizione di dispositivi aggiuntivi oltre la normale calza.

● Possibilità di facile utilizzo anche per soggetti affetto da patologie muscolo-scheletriche.

● Riduzione dei fenomeni di sudorazione e dell'insorgenza di infezioni batteriche e fungine.

● Le Ortesi e le calze secondo l'idea dell'invenzione mantengono le caratteristiche originali del tessuto di cui sono costituite, quindi sopportano i normali cicli di lavaggio e presentano la medesima durata all'uso.

● Le Ortesi e le calze secondo l'idea dell'invenzione possono ospitare dispositivi a sensore di tipo passivo ed attivo, comprese delle batterie ricaricabili di piccole dimensioni, garantendo il massimo comfort possibile e la migliore protezione agli stessi sensori e batterie.

DOCUMENTI DI RIFERIMENTO.

Priorità rivendicata: domanda di brevetto IT n.102017000090825

Claims (6)

1. RIVENDICAZIONI 1) Procedura per la realizzazione di un Ortesi integrata in una calza tramite l'utilizzo di gel polimerico termo saldato al tessuto della calza stessa in cui si distinguono le seguenti fasi di realizzazione: ● viene individuata una o più aree nella zona del piede [Fig12 (120)] in cui è necessario inserire un'Ortesi [Fig12 (121)]. ● viene ritagliato da un foglio di materiale adesivo [Fig13 (130)] una o più porzioni dello stesso materiale [Fig13 (131)] con una forma adeguata a quella dell'area del piede da trattare individuata [Fig12 (121)]. ● viene ritagliata da un foglio di gel polimerico [Fig14 (141)] una porzione dello stesso materiale [Fig14 (140)] con una forma identica a quella del foglio di materiale adesivo già ritagliato [Fig13 (131)]. ● viene fatto aderire ad una calza [Fig15 (150)] l'adesivo ritagliato [Fig15 (151)] nell'esatta posizione del piede in cui è necessario inserire l'Ortesi [Fig15 (152)]. ● il ritaglio di gel polimerico [Fig16 (161)] viene posto sulla superficie di una dima a forma di plantare [Fig16 (160)] realizzata in materiale ligneo, metallico o sintetico. La dima [Fig17 (173)] viene inserita all'interno della calza [Fig17 (170)] facendo allineare la posizione dell'adesivo attaccato al calzino [Fig17 (171)] con la posizione del ritaglio del gel polimerico [Fig17 (172)]. ● l'adesivo viene tolto dalla calza [Fig18 (180)]. ● la calza contenente la dima ed il gel polimerico vengono avviati al processo di termo saldatura.
2. 2) Ortesi integrata in una calza (Fig2) provvista di una o più aree in gel polimerico termo saldate al tessuto della calza stessa mediante la procedura della rivendicazione 1 in cui: ● le aree in gel polimerico sono inserite nelle zone di appoggio del piede (Fig9), nella zona metatarsale [Fig2(22)], nell'arco plantare, nel tallone [Fig2(21)], nell'area digitale e sopradigitale [Fig2(24)], nel collo del piede [Fig2(23)], nella zona del malleolo [Fig2(27)], nella tibia [Fig2(28)] e nell'area laterale delle falangi [Fig2(25)(26)] o altre aree del piede. ● le aree in gel polimerico sono posizionate all'interno della calza direttamente a contatto con l'arto senza interposizione di materiali di contenimento. ● le parti di gel polimerico sono sezionate longitudinalmente [Fig11(111)] al fine di ricavare spazi utili all'interno del materiale stesso per il posizionamento di sensori elettronici di tipo attivo o passivo [Fig11(110)] e/o batterie, ulteriormente bloccati e protetti nella loro posizione dalle caratteristiche adesive e visco elastiche del gel polimerico.
3. 3) Ortesi della rivendicazione 2 in cui il gel polimerico è lavorato superficialmente al fine di ottenere una superficie goffrata [Fig7(71)] capace di aumentare le caratteristiche di adesione e circolazione di aria quando a contatto con la pelle.
4. 4) Ortesi della rivendicazione 2 in cui il gel polimerico è lavorato al fine di ottenere una sezione di materiale forato [Fig7(72)] [Fig8(81)] capace di aumentare la circolazione di aria quando a contatto con la pelle.
5. 5) Ortesi della rivendicazione 2 dotata di profili in gel polimerico nella zona del polpaccio [Fig5(51)] che conferiscono una caratteristica anti scivolamento e grip migliorato.
6. 6) Ortesi realizzata secondo la procedura della rivendicazione 1 dotata di aree di protezione ed assorbimento shock costituite da gel polimerico e integrate in una calzamaglia (Fig10) in cui: ● le aree in gel polimerico possono essere inserite nelle zone dei glutei [Fig10(100)], della coscia [Fig10(101)], del ginocchio [Fig10(102)] del polpaccio [Fig10(103)] o in altre zone della gamba coperta dalla calzamaglia. ● le aree in gel polimerico sono posizionate all'interno della calzamaglia direttamente a contatto con l'arto senza interposizione di materiali di contenimento. ● le aree in gel polimerico sono sezionate longitudinalmente [Fig11(111)] al fine di ricavare spazi utili all'interno del materiale stesso per il posizionamento di sensori elettronici di tipo attivo o passivo [Fig11(110)] e/o batterie ulteriormente bloccate e protette nella loro posizione dalle caratteristiche adesive e visco elastiche del gel polimerico.