IT201800003140A1 - Apparecchiatura per il trattamento di materiali e relativo procedimento - Google Patents

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IT201800003140A1
IT201800003140A1 IT102018000003140A IT201800003140A IT201800003140A1 IT 201800003140 A1 IT201800003140 A1 IT 201800003140A1 IT 102018000003140 A IT102018000003140 A IT 102018000003140A IT 201800003140 A IT201800003140 A IT 201800003140A IT 201800003140 A1 IT201800003140 A1 IT 201800003140A1
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Domenico Napoli
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Tech For Waste Management S R L
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    • A61MEDICAL OR VETERINARY SCIENCE; HYGIENE
    • A61LMETHODS OR APPARATUS FOR STERILISING MATERIALS OR OBJECTS IN GENERAL; DISINFECTION, STERILISATION OR DEODORISATION OF AIR; CHEMICAL ASPECTS OF BANDAGES, DRESSINGS, ABSORBENT PADS OR SURGICAL ARTICLES; MATERIALS FOR BANDAGES, DRESSINGS, ABSORBENT PADS OR SURGICAL ARTICLES
    • A61L2/00Methods or apparatus for disinfecting or sterilising materials or objects other than foodstuffs or contact lenses; Accessories therefor
    • A61L2/02Methods or apparatus for disinfecting or sterilising materials or objects other than foodstuffs or contact lenses; Accessories therefor using physical phenomena
    • A61L2/04Heat
    • A61L2/06Hot gas
    • AHUMAN NECESSITIES
    • A61MEDICAL OR VETERINARY SCIENCE; HYGIENE
    • A61LMETHODS OR APPARATUS FOR STERILISING MATERIALS OR OBJECTS IN GENERAL; DISINFECTION, STERILISATION OR DEODORISATION OF AIR; CHEMICAL ASPECTS OF BANDAGES, DRESSINGS, ABSORBENT PADS OR SURGICAL ARTICLES; MATERIALS FOR BANDAGES, DRESSINGS, ABSORBENT PADS OR SURGICAL ARTICLES
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Description

DESCRIZIONE dell’invenzione industriale dal titolo:
“Apparecchiatura per il trattamento di materiali e relativo procedimento”
TESTO DELLA DESCRIZIONE
Campo tecnico
La descrizione si riferisce alle tecniche per il trattamento di materiali.
Una o più forme di attuazione possono essere utilizzate per il trattamento di materiali di scarto quali rifiuti. Varie forme di attuazione possono essere utilizzate per la sterilizzazione di rifiuti sanitari.
Sfondo tecnologico
Per sterilizzazione (o disinfezione, con termine propriamente riferibile ad un livello di trattamento meno spinto) può intendersi in generale qualsiasi trattamento chimico o fisico mirante all'eliminazione di microrganismi viventi, sia patogeni sia non patogeni, comprese le spore e i funghi. La letteratura tecnica relativa è quanto mai estesa, anche a livello brevettuale, così come testimoniato da documenti quali, ad es. EP 0 710 125 A1, US 5 119 994 A, US 2006/255191 A1, US 2008/217444 A1 o ancora dalla domanda di brevetto italiano 102013902128035 (TO2013A000127).
Scopo e sintesi
Nonostante la estesa attività nel settore, è tuttora avvertita l’esigenza di poter procedere al trattamento di rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo (oggetti pungenti e taglienti, siringhe, aghi, bisturi monouso, provette, cannule, cateteri, cellulosa e materiali sintetici, medicazioni, bende, tamponi, tessuti di vario genere, assorbenti, carta, film plastici, materiale per dialisi, piastre con i tubi di connessione, filtri, scatole, sacchetti, bottiglie, contenitori, residui di chirurgia, ecc.) in modo affidabile, sicuro e semplice, per esempio senza dover di necessità ricorrere al trasporto degli stessi verso impianti di incenerimento e di termovalorizzazione centralizzati.
Tutto questo con la capacità di trattare le quantità rilevanti di tali materiali suscettibili di essere prodotte, ad es. da un ospedale, con una scelta non prospettabile con le apparecchiature note, ad es. del tipo operante con la generazione di calore per attrito.
Varie forme di attuazione si prefiggono lo scopo di soddisfare tale esigenza.
Secondo varie forme di attuazione, tale scopo è raggiunto grazie ad un’apparecchiatura avente le caratteristiche richiamate nelle rivendicazioni.
Varie forme di attuazione possono riguardare un corrispondente procedimento.
Le rivendicazioni formano parte integrante dell’insegnamento tecnico qui somministrato in relazione all’invenzione.
Breve descrizione delle figure
Varie forme di attuazione saranno ora descritte, a puro titolo di esempio non limitativo, con riferimento alle figure annesse, in cui:
- la Figura 1 è una vista in prospettiva di un’apparecchiatura secondo forme di attuazione,
- la Figura 2 è una vista dell’apparecchiatura della Figura 1 rappresentata in prospettiva spaccata secondo un piano corrispondente alla linea II-II nella Figura 1,
- la Figura 3 è una vista della parte di apparecchiatura indicata dalla freccia III della Figura 1, rappresentata a sé stante in sezione trasversale,
- la Figura 4 è una vista in prospettiva della parte di apparecchiatura indicata dalla freccia IV della Figura 2 rappresentata a sé stante,
- le Figure 5 e 6 sono viste in prospettiva, parzialmente spaccate di parte di apparecchiatura rappresentate a sé stante ed osservate seconde le frecce V e VI della Figura 2, e
- la Figura 7 è una vista della parte di apparecchiatura indicata dalla freccia VII della Figura 2, rappresentata a sé stante in sezione trasversale.
Si apprezzerà che, per chiarezza e semplicità di illustrazione, le varie viste possono non essere riprodotte nella stessa scala.
Descrizione particolareggiata di esempi di attuazione Nella seguente descrizione sono illustrati vari dettagli specifici finalizzati ad un’approfondita comprensione di vari esempi di attuazione. Le forme di attuazione possono essere realizzate senza uno o più dei dettagli specifici, o con altri metodi, componenti, materiali, etc. In altri casi, strutture, materiali o operazioni noti non sono mostrati o descritti in dettaglio per evitare di rendere oscuri i vari aspetti delle forme di attuazione. Il riferimento ad “una forma di attuazione” nell’ambito di questa descrizione sta ad indicare che una particolare configurazione, struttura o caratteristica descritta in relazione alla forma di attuazione è compresa in almeno una forma di attuazione. Quindi, frasi come “in una forma di attuazione”, eventualmente presenti in diversi luoghi di questa descrizione non sono necessariamente riferite alla stessa forma di attuazione. Inoltre, particolari conformazioni, strutture o caratteristiche possono essere combinate in ogni modo adeguato in una o più forme di attuazione.
I riferimenti qui utilizzati sono soltanto per la comodità del lettore e non definiscono dunque l’ambito di tutela o la portata delle forme di attuazione.
Nelle figure, il riferimento 10 indica nel complesso un’apparecchiatura (o macchinario) utilizzabile per trattare materiale quali, per esempio, rifiuti/scarti aziendali.
Si può trattare, per esempio, si rifiuti/scarti sanitari (ad es. ospedalieri) come quelli esemplificati in precedenza. Si apprezzerà peraltro che il campo di possibile applicazione dell’apparecchiatura qui esemplificata non è limitato a tale specifico contesto.
Una o più forme di attuazione possono utilizzare a tale scopo flussi di aria surriscaldata e/o ottenere come prodotto finito materiale sterilizzato di varia natura (ad es. “fluff”, pellets) utilizzabile, per esempio, in gassificatori e/o centrali termiche o altri impianti di valorizzazione di scarti e rifiuti.
Per brevità, nel seguito della presente descrizione particolareggiata, i materiali trattati saranno indicati semplicemente come “rifiuti”, prescindendo da ogni possibile specifica connotazione dei materiali trattati come tali.
Le figure forniscono varie rappresentazioni di varie sezioni una camera di trattamento indicata nel complesso con 12, presente nell’apparecchiatura 10 e destinata a ricevere un massa di rifiuti da trattare (non visibile nelle figure) portando e mantenendo tali rifiuti in condizioni di temperatura e pressione controllate.
In varie forme di attuazione, l’apparecchiatura 10 (ed in particolare la camera di trattamento 12) sono suscettibili di cooperare con varie altre parti di impianto (ad es. torre di lavaggio o “scrubber” cui sono inviati i vapori aspirati dalla camera di trattamento, sistemi di deumidificazione, unità di raffreddamento, generatori di aria calda ecc..) non visibili nelle figure.
Allo stesso, per semplicità e chiarezza di illustrazione, nelle varie figure non è visibile la struttura di supporto (ad es. una robusta incastellatura metallica) che sostiene l’apparecchiatura 10.
Per quanto qui interessa si assumerà che le varie parti di impianto e\o le relative fasi di funzionamento siano controllate da logiche di gestione e controllo ed incorporate, ad esempio, in un cosiddetto Programmable Logic Controller o PLC ovvero in PC di tipo industriale.
Tali parti di impianto sono suscettibili di essere realizzate e di operare secondo criteri noti, il che rende superfluo fornire in questa sede una corrispondente descrizione di dettaglio. Ciò vale anche per possibili dispositivi di accumulo, movimentazione, carico, scarico, stoccaggio dei rifiuti prima e dopo il trattamento qui esemplificato.
Per quanto qui interessa si assumerà che le varie parti di impianto e/o le relative fasi di funzionamento sono controllate da logiche di gestione e controllo indicate nel complesso con K (ed incorporate ad esempio in un cosiddetto Programmable Logic Controller o PLC ovvero in un PC di tipo industriale). A tale fine, si assumerà qui che un’unità di gestione e controllo K riceva in ingresso segnali provenienti da sensori disposti in varie parti dell’apparecchiatura 10 (così come discusso nel seguito) ed emetta in uscita corrispondenti segnali di comando diretti verso motori/attuatori (ad es. i martinetti 108, 408 o i motori del trituratore 202 e del mescolatore 202 di cui si dirà nel seguito) anch’essi disposti in varie parti dell’apparecchiatura.
Anche tali parti di impianto sono suscettibili di essere realizzate e di operare secondo criteri noti, il che rende superfluo fornire in questa sede una corrispondente descrizione di dettaglio. Ciò vale in particolare (ma non esclusivamente) per la programmazione del’unità K in modo da coordinare il funzionamento dell’impianto e dell’apparecchiatura 10 secondo i criteri meglio esemplificati nel seguito costituisce un compito alla portata del tecnico esperto della materia sulla scorta delle informazioni qui fornite.
In una o più forma di attuazione, l’apparecchiatura o macchinario 10 può comprendere quattro sezioni o moduli funzionali:
- sezione o modulo di carico 100,
- sezione o modulo di triturazione 200,
- sezione o modulo di mescolazione (sterilizzazione) 300, e
- sezione o modulo di scarico 400.
In una o più forme di attuazione, il carico dei rifiuti nella sezione o modulo di carico 100 può avvenire, ad es. tramite un convogliatore a nastro (o un analogo dispositivo di caricamento) con la possibilità di operare ad una pressione almeno leggermente sub-atmosferica (ad es.
0.90 bar circa) per evitare la fuoriuscita di particelle.
Per esempio, in una o più forme di attuazione così come qui esemplificate, la sezione o modulo di carico 100 può comprendere una bocca 102 (ad es. rivolta verso l’alto) suscettibile di essere chiusa (ad es. a tenuta) da un coperchio 104 mosso da un braccio (o simile supporto) 106 motorizzato, ad es. tramite un martinetto 108.
In una o più forme di attuazione, il rifiuto caricato può quindi passare (ad es. per gravità) nella sezione o modulo di triturazione 200.
In una o più forme di attuazione, qui può essere presente un trituratore 202 ad alberi rotanti (ad es. paralleli e/o ad asse orizzontale X202) provvisti di lame trituratrici.
Si può trattare, in una o più forme di attuazione, di tre alberi disposti idealmente ai vertici di un triangolo (due in alto ed uno in basso).
In una o più forme di attuazione, l’azione di triturazione permette di ridurre le dimensioni del rifiuto fino ad ottenere componenti di taglia desiderata.
In una o più forme di attuazione, il rifiuto “tritato” può quindi passare (ad es. sempre per gravità, eventualmente con l’ausilio del movimento del trituratore 202) nella sezione o modulo di mescolazione (sterilizzazione) 300.
In una o più forme di attuazione, nella sezione 300 il rifiuto è esposto all’azione di un mescolatore a paletta 302 almeno grossolanamente assimilabile ad un’elica ad asse verticale (ad es. con mozzo centrale rispetto alla camera 20) e/o all’azione di flussi di aria riscaldata provenienti ad es. da bocche soffianti 304 distribuite lungo il contorno nella sezione o modulo 300 (ad es. quattro bocche 204 angolarmente spaziate di 90° intorno alla sezione o modulo 300, di forma complessivamente cilindrica) ed alimentate ad uno o più generatori di aria calda non visibili nelle figure.
In una o più forme di attuazione, nella sezione o modulo 300 il rifiuto può così essere sterilizzato, fino a produrre un prodotto finito con dimensioni e caratteristiche (ad es., umidità) determinate
In una o più forme di attuazione, il prodotto così ottenuto (ad es. sotto forma di “fluff”) può quindi essere scaricato (ad es. sempre per gravità, eventualmente con l’ausilio del movimento del mescolatore 302) attraverso sezione o modulo di scarico 400.
In una o più forme di attuazione, i rifiuti trattati possono essere scaricati a partire della sezione o modulo di scarico 400 su un (ad es. sottostante) convogliatore a nastro (o un analogo dispositivo di trasferimento).
Per esempio, in una o più forme di attuazione così come qui esemplificate, la sezione o modulo di scarico 400 può comprendere una bocca 402 (ad es. rivolta verso il basso) suscettibile di essere chiusa (ad es. a tenuta) da un coperchio 404 mosso da un braccio (o simile supporto) 406 motorizzato, ad es. tramite un martinetto 408.
Il tempo ciclo di trattamento, la temperatura di lavoro e di sterilizzazione e le dimensioni del prodotto finale possono variare secondo il rifiuto da gestire e l’utilizzo finale del prodotto ottenuto (ad es. “fluff”) i in funzione dell’azione di comando e controllo svolta dall’unità K.
Nel seguito vengono forniti ulteriori dettagli sui vari moduli dell’apparecchiatura 10 e sul procedimento di funzionamento della stessa riferendosi a titolo di esempio al trattamento di rifiuti ospedalieri.
Al riguardo si apprezzerà che i suddetti dettagli (non necessariamente visibili nelle figure) possono corrispondere:
- a caratteristiche opzionali e non imperative delle forme di attuazione, e/o
- a caratteristiche suscettibili di essere utilizzate sia singolarmente, sia in combinazioni diverse da quelle qui esemplificate.
Ad esempio, in una o più forme di attuazione, il modulo di carico 100 può comprendere una camera (ad es. di forma tronco-conica divergente verso il basso) dove la parte superiore (bocca 102) può essere chiusa a tenuta con il coperchio 104 eventualmente coibentato e/o provvisto di guarnizioni.
Ad esempio, in una o più forme di attuazione, al coperchio 104 può essere associato un sistema dotato di ugelli rotanti che spruzzano acqua (ad es. ad alta pressione) e che possono fungere anche da sistema di lavaggio, così da evitare l’indesiderato deposito di materiale sulle pareti interne del coperchio 104 e della camera sottostante.
Ad esempio, in una o più forme di attuazione, la sezione o modulo di carico 100 può essere eventualmente coibentata e/o attraversata da tubazioni di varia natura, comprendenti ad esempio:
- uno o più condotti per l’eventuale introduzione di liquido antincendio,
- uno o più condotti facenti capo a mezzi pompanti per l’aspirazione, la fuoriuscita e/o l’immissione di aria a temperatura controllata.
Ad esempio, in una o più forme di attuazione, la sezione o modulo di carico 100 può essere equipaggiata con sensoristica varia (ad esempio termocoppie) e/o con un sistema di filtrazione per evitare l’aspirazione delle polveri da parte dei mezzi pompanti quando fungenti da pompa del vuoto.
Ad esempio, in una o più forme di attuazione, il carico dei rifiuti può avvenire in modi diversi (ad es. nastro trasportatore, braccio robotico, etc.) eventualmente in condizioni di pressione sub-atmosferica (~ 0.90 bar) per prevenire una possibile fuoriuscita, ad es. di agenti contaminanti, batterici ecc.
Ad esempio, in una o più forme di attuazione, la sezione o modulo di triturazione 200 può comprendere un trituratore 202 (ad es. a tre alberi) con un primo insieme di alberi (ad es. i primi due alberi, in alto) destinati sminuzzare il rifiuto ed un secondo insieme (ad es. il terzo albero) utilizzato per rimettere in circolo il rifiuto.
Al riguardo, una o più forme di attuazione possono tenere in conto il fatto che, qualora il prodotto semilavorato non fosse di dimensioni desiderate (determinabili ad es. secondo il materiale da smaltire e l’utilizzo previsto del prodotto finito), questo può essere nuovamente passato attraverso le due lame rotanti principali allo scopo di ridurne ulteriormente la pezzatura.
Ad esempio, in una o più forme di attuazione, la dimensioni del materiale semilavorato possono essere controllate una serie di vagli (grate) 204 posizionate sotto il trituratore 202.
Ad esempio, in una o più forme di attuazione, la sezione o modulo di mescolazione (sterilizzazione) 300 può comprendere una zona superiore dove il semilavorato proveniente dalla sezione o modulo di triturazione 200 viene depositato in attesa che il ciclo di lavorazione sia completato.
Ad esempio, in una o più forme di attuazione, questa zona di sedimentazione può essere mantenuta in condizioni di temperatura e pressione controllate tramite una serie di condotti (vedere ad es. le bocche 304 visibili nelle Figure 5 e 6) per massimizzare il flusso di aria surriscaldata, utilizzabile (anche) per la sterilizzazione dei moduli superiori (triturazione 200 e carico 100).
Ad esempio, in una o più forme di attuazione, il materiale semilavorato, di dimensioni determinate in funzione del processo e delle esigenze di applicazione ed impiego, può essere mantenuto a temperatura controllata ed introdotto all’interno della sezione 300, destinata a fungere da camera di sterilizzazione, ad es. di forma almeno approssimativamente cilindrica e con il fondo suscettibile di essere conformato per facilitare il mescolamento delle particelle del materiale trattato ed il loro scarico.
Qui, in una o più forme di attuazione, tramite flussi d’aria surriscaldata proveniente ad es. dalle bocche 304, il materiale più essere portato in temperatura (ad es. circa 120°C - 180°C, a secondo della tipologia di rifiuto) per un periodo di tempo dato (ad es. almeno 3 minuti) tali da facilitare la completa sterilizzazione.
Ad esempio, in una o più forme di attuazione, il mescolamento delle particelle può avvenire tramite l’utilizzo di flussi di aria riscaldata (ad es. con condotti/bocche tali da indurre la turbolenza del flusso e quindi incrementare il trasferimento termico) e/o grazie alla presenza del rotore palettato 302 collegato, ad es. tramite un giunto, ad un motore elettrico con regime di rotazione variabile sotto il controllo dell’unità K.
Ad esempio, in una o più forme di attuazione, nella camera di sterilizzazione possono essere montati sensori di temperatura, quali termocoppie, da utilizzare per il controllo e gestione della temperatura di lavoro/sterilizzazione del materiale.
Tali sensori di temperatura possono comprendere uno o più sensori nella parte inferiore della camera, con la parte terminale di misura direttamente esposta e continuamente a contatto con le particelle del materiale trattato durante il processo di sterilizzazione, così da poter misurare direttamente la temperature sulla massa del rifiuto.
Ad esempio, in una o più forme di attuazione, è possibile fare sì che aria e/o i vapori presenti nella camera di sterilizzazione 12 (ad es. formatisi in seguito al riscaldamento del materiale trattato) dopo essere stati aspirati da una pompa del vuoto, possano essere inviati in una colonna di condensazione ed abbattimento degli inquinanti.
Analogamente, in una o più forme di attuazione, le sostanze aeriformi uscenti dalla camera 12 e non condensate nella colonna di abbattimento possono essere convogliate in un sistema di filtri assoluti che trattengono le particelle al di sopra del micron e realizzati con corpo filtrante metallico.
Ad esempio, in una o più forme di attuazione, dopo un certo periodo di tempo, la matrice filtrante può essere riscaldata con resistenze elettriche fino a 600-800 °C a fini di rigenerazione e sterilizzazione.
Così come già detto, in una o più forme di attuazione, l’apparecchiatura 12 può essere destinata a cooperare con altre parti di impianto (ad es. torre di lavaggio o “scrubber” cui sono inviati i vapori aspirati dalla camera di sterilizzazione, sistemi di deumidificazione, unita’ di raffreddamento, ecc..) di per sé note.
Ad esempio, in una o più forme di attuazione, il prodotto ottenuto può essere quindi fatto raffreddare ed essiccare (~ 60°C) per poi essere scaricato e convogliato presso una zona di stoccaggio.
Ad esempio, in una o più forme di attuazione, il funzionamento della sezione o modulo di scarico 400 può prevedere che una sezione della parte inferiore della camera di sterilizzazione (sezione o modulo di mescolazionie 300), possa essere aperta, tramite coperchio 404 con cerniera pneumatica (martinetto 408) e che il rotore palettato 302, utilizzato per il mescolamento delle particelle nella fase di sterilizzazione, possa essere utilizzato (modulandone la velocità di rotazione e l’altezza di lavoro) per espellere il prodotto finito.
Una o più forme di attuazione possono pertanto riguardare un’apparecchiatura (ad es. 10) utilizzabile per il trattamento di materiali, ad es. per il trattamento di materiali di scarto quali rifiuti, opzionalmente per il trattamento (sterilizzazione) di rifiuti sanitari.
In una o più forme di attuazione, una tale apparecchiatura può comprendere:
- una sezione di carico (ad es., 100) suscettibile di ricevere un carico di materiale da trattare,
- una sezione di triturazione (ad es., 200) che riceve materiale da trattare dalla sezione di carico, la sezione di triturazione comprendendo un trituratore (ad es., 202) agente sul materiale da trattare,
- una sezione di mescolazione (ad es., 300) che riceve materiale triturato dalla sezione di triturazione, la sezione di mescolazione comprendendo un mescolatore (ad es., 302) ed almeno una sorgente (ad es. 304) di aeriforme di trattamento a caldo (ad es. aria ad elevata temperatura), e
- una sezione di scarico (ad es., 400) attivabile per scaricare dall’apparecchiatura materiale mescolato e trattato a caldo nella sezione di mescolazione (300).
In una o più forme di attuazione, dette sezioni di carico, triturazione, mescolazione e scarico possono essere disposte in cascata dall’alto verso il basso (carico in alto e scarico in basso).
In una o più forme di attuazione, la sezione di triturazione può comprendere:
- un trituratore, preferibilmente ad alberi rotanti, con una sezione di sminuzzamento del materiale (ad es. gli alberi in alto nella Figura 4) ed una sezione di circolo del materiale sminuzzato (ad es. l’albero in basso nella Figura 4), e/o
- mezzi di vagliatura (ad es., 204) del materiale triturato dal trituratore.
In una o più forme di attuazione, la sezione di mescolazione può comprendere:
- un mescolatore a palette (ad es., 302), opzionalmente con mozzo centrale rispetto alla sezione di mescolazione, e/o
- una pluralità di bocche soffianti di emissione di aeriforme di trattamento a caldo distribuite intorno alla sezione di mescolazione, e/o
- almeno una sorgente di flusso turbolento di aeriforme di trattamento a caldo.
In una o più forme di attuazione, la sezione di carico (ad es. 100), risp. di scarico (ad es. 400) può comprendere:
- una bocca di carico (ad es., 102), risp. di scarico (ad es., 402) del materiale,
- un coperchio (ad es., 104, risp. 404) azionabile (ad es., 106, 108, risp. 406, 408) in apertura e chiusura della bocca di carico, risp. di scarico.
In una o più forme di attuazione, la sezione di carico può essere configurata per operare a pressione subatmosferica.
Un procedimento di azionamento di un’apparecchiatura secondo una o più forme di attuazione può prevedere di attivare la almeno una sorgente di aeriforme di trattamento a caldo nella sezione di mescolazione ad una temperatura di aeriforme fra circa 120°C e circa 180°C, opzionalmente con contemporanea attivazione del mescolatore.
Una o più forme di attuazione possono prevedere di attivare la almeno una sorgente di aeriforme di trattamento a caldo nella sezione di mescolazione per un periodo di tempo di almeno 3 minuti.
Una o più forme di attuazione possono prevedere di consentire il raffreddamento, opzionalmente sino ad almeno 60°C, del materiale trattato nella sezione di mescolazione prima dello scarico attraverso la sezione di scarico.
Una o più forme di attuazione possono prevedere di aspirare aeriforme dalla sezione di mescolazione a seguito dell’attivazione della almeno una sorgente di aeriforme di trattamento a caldo.
Fermi restando i principi di fondo, i particolari di realizzazione e le forme di attuazione potranno variare, anche in modo significativo, rispetto a quanto qui illustrato a puro titolo di esempio non limitativo senza per questo uscire dall'ambito di protezione.
Tale ambito di protezione è definito dalle rivendicazioni annesse.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Apparecchiatura (10) comprendente: - una sezione di carico (100) suscettibile di ricevere un carico di materiale da trattare, - una sezione di triturazione (200) che riceve materiale da trattare dalla sezione di carico (100), la sezione di triturazione (200) comprendendo un trituratore (202) agente sul materiale da trattare, - una sezione di mescolazione (300) che riceve materiale triturato dalla sezione di triturazione (200), la sezione di mescolazione (300) comprendendo un mescolatore (302) ed almeno una sorgente (304) di aeriforme di trattamento a caldo, e - una sezione di scarico (400) attivabile per scaricare dall’apparecchiatura (10) materiale mescolato e trattato a caldo nella sezione di mescolazione (300).
  2. 2. Apparecchiatura (10) secondo la rivendicazione 1, in cui dette sezioni di carico (100), triturazione (200), mescolazione (300) e scarico (400) sono disposte in cascata dall’alto verso il basso.
  3. 3. Apparecchiatura (10) secondo la rivendicazione 1 o la rivendicazione 2, in cui la sezione di triturazione (200) comprende: - un trituratore (202), preferibilmente ad alberi rotanti, con una sezione di sminuzzamento del materiale ed una sezione di circolo del materiale sminuzzato, e/o - mezzi di vagliatura (204) del materiale triturato dal trituratore (202).
  4. 4. Apparecchiatura (10) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui la sezione di mescolazione (300) comprende: - un mescolatore a palette (302), preferibilmente con mozzo centrale rispetto alla sezione di mescolazione (300), e/o - una pluralità di bocche soffianti (304) di emissione di aeriforme di trattamento a caldo distribuite intorno alla sezione di mescolazione (300), e/o - almeno una sorgente (304) di flusso turbolento di aeriforme di trattamento a caldo.
  5. 5. Apparecchiatura (10) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui la sezione di carico (100), risp. di scarico (400) comprende: - una bocca di carico (102), risp. di scarico (402) del materiale, - un coperchio (104, risp. 404) azionabile (106, 108, risp. 406, 408) in apertura e chiusura della bocca di carico (102), risp. di scarico (402).
  6. 6. Apparecchiatura (10) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui la sezione di carico (100) è configurata per operare a pressione subatmosferica.
  7. 7. Procedimento di azionamento di un’apparecchiatura (10) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, il procedimento comprendendo attivare la almeno una sorgente di aeriforme di trattamento a caldo (304) nella sezione di mescolazione (300) ad una temperatura di aeriforme fra circa 120°C e circa 180°C, preferibilmente con contemporanea attivazione del mescolatore (302).
  8. 8. Procedimento secondo la rivendicazione 7, comprendente attivare la almeno una sorgente di aeriforme di trattamento a caldo (304) nella sezione di mescolazione (300) per un periodo di tempo di almeno 3 minuti.
  9. 9. Procedimento secondo la rivendicazione 7 o la rivendicazione 8, comprendente consentire il raffreddamento, preferibilmente sino ad almeno 60°C, del materiale trattato nella sezione di mescolazione (300) prima dello scarico attraverso la sezione di scarico (400).
  10. 10. Procedimento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 7 a 9, comprendente aspirare aeriforme dalla sezione di mescolazione (300) a seguito dell’attivazione della almeno una sorgente di aeriforme di trattamento a caldo (304).
IT102018000003140A 2018-02-28 2018-02-28 Apparecchiatura per il trattamento di materiali e relativo procedimento IT201800003140A1 (it)

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