IT201800003134U1 - Guarnizione energizzata - Google Patents

Guarnizione energizzata Download PDF

Info

Publication number
IT201800003134U1
IT201800003134U1 IT202018000003134U IT201800003134U IT201800003134U1 IT 201800003134 U1 IT201800003134 U1 IT 201800003134U1 IT 202018000003134 U IT202018000003134 U IT 202018000003134U IT 201800003134 U IT201800003134 U IT 201800003134U IT 201800003134 U1 IT201800003134 U1 IT 201800003134U1
Authority
IT
Italy
Prior art keywords
gasket
elastic element
insert
sealing
coupling
Prior art date
Application number
IT202018000003134U
Other languages
English (en)
Inventor
Massimo Zaccaria
Priority date (The priority date is an assumption and is not a legal conclusion. Google has not performed a legal analysis and makes no representation as to the accuracy of the date listed.)
Filing date
Publication date
Application filed filed Critical
Priority to IT202018000003134U priority Critical patent/IT201800003134U1/it
Publication of IT201800003134U1 publication Critical patent/IT201800003134U1/it

Links

Landscapes

  • Shielding Devices Or Components To Electric Or Magnetic Fields (AREA)
  • Diaphragms For Electromechanical Transducers (AREA)
  • Sealing Devices (AREA)

Description

DESCRIZIONE
Annessa a domanda di brevetto per MODELLO DI UTILITÀ avente per titolo
“GUARNIZIONE ENERGIZZATA”
CAMPO TECNICO
Il presente trovato ha per oggetto una guarnizione energizzata.
Nello specifico, il trovato si riferisce ad una guarnizione circolare installabile su un pistone o su un generico asse, la quale presenta lungo la propria lunghezza un incavo adatto a contenere una molla sagomata a forma di “V” o di “U”. In particolare, il trovato si riferisce ad una guarnizione energizzata in grado di impedire che il proprio elemento elastico entri in contatto con le sostanze in lavorazione, per esempio farmaci o bevande.
STATO DELLA TECNICA
Generalmente, durante la procedura di imbottigliamento le sostanze liquide in lavorazione possono infiltrarsi tra la molla e la guarnizione e, conseguentemente, con la loro permanenza in tali punti interstiziali possono generare dei residui liquidi o la proliferazione di batteri. Da un punto di vista igienico, tale problematica è notevolmente accentuata nel caso in cui le sostanze trattate siano bevande o prodotti farmaceutici, le quali sottostanno a rigide normative di igiene e conservazione.
Alcuni produttori, quindi, per evitare il ristagno delle sostanze all’interno della guarnizione usano ricoprire con silicone liquido la cavità della stessa in cui è presente la molla, in modo che il silicone aderisca ad essa ricoprendola. Questa configurazione evita il contatto tra la molla ed i liquidi alimentari o farmaceutici, inoltre evitando la formazione di agenti contaminanti.
In aggiunta, per ottenere un grado di igiene maggiore, periodicamente il macchinario, e quindi la guarnizione energizzata, è sottoposto ad un processo di sterilizzazione. Il processo di sterilizzazione opera ad alte temperature e con sostanze corrosive per tempi relativamente lunghi, compromettendo la stabilità fisico-chimica del silicone utilizzato per coprire la molla della guarnizione, il quale tende conseguentemente a disgregarsi e disperdersi nel circuito produttivo.
A tal fine, quindi, come visibile nel documento WO2006/064255, l’incavo della guarnizione in cui è inseribile la molla può essere chiuso da una specifica copertura posteriore rispetto alla direzione di eventuale provenienza delle sostanze liquide in lavorazione.
Tuttavia, la soluzione rappresentata fornisce una guarnizione energizzata maggiormente rigida rispetto alle sollecitazioni a cui è sottoposta e, conseguentemente, quando in uso, la guarnizione tende a fornire un minore accoppiamento di forma tra il proprio corpo principale e la copertura posteriore riducendo la possibilità di fornire una chiusura ermetica rispetto alla molla contenuta.
In aggiunta, tale guarnizione energizzata necessita di una serie complicata di lavorazioni che consentono di ricavare sul corpo principale l’alloggiamento in cui posizionare la molla.
SOMMARIO
In questo contesto, il compito tecnico alla base del presente trovato è quello di proporre una guarnizione energizzata che superi gli inconvenienti della tecnica nota sopra citati.
In particolare, uno scopo del presente trovato è quello di fornire una guarnizione energizzata in cui la possibilità che la propria molla entri in contatto con le sostanze liquide in lavorazione sia notevolmente ridotta fino ad essere annullata.
Un altro scopo del presente trovato è quello di fornire una guarnizione energizzata realizzabile con un numero limitato di semplici e che tali passaggi siano relativamente semplici e di facile applicazione.
Un ulteriore scopo del presente trovato è quello di fornire una guarnizione energizzata in grado di sopportare diversi cicli di pulizia e di sterilizzazione. Più precisamente, i materiali che compongono la guarnizione sono tali da non degradarsi a causa delle alte temperature o delle sostanze corrosive utilizzate per la pulizia e/o durante il normale utilizzo della guarnizione.
Il compito tecnico precisato e gli scopi specificati sono sostanzialmente raggiunti da una guarnizione energizzata, la quale comprende le caratteristiche tecniche esposte nella rivendicazione indipendente. Le rivendicazioni dipendenti corrispondono a ulteriori aspetti vantaggiosi del trovato.
Occorre apprezzare che questo sommario introduce una selezione di concetti in forma semplificata, i quali saranno ulteriormente sviluppati nella descrizione dettagliata di seguito riportata.
Le forme realizzative del presente trovato affrontano questi scopi e ottengono altri vantaggi fornendo una guarnizione energizzata, la quale comprende un corpo anulare dotato di un alloggiamento, un elemento elastico disposto nell’alloggiamento, e un inserto di copertura posto nell’alloggiamento a copertura dell’elemento elastico.
Nello specifico, il corpo anulare comprende un labbro di tenuta interno, un labbro di tenuta esterno e una porzione di collegamento interposta tra i labbri di tenuta in modo da formare l’alloggiamento del l’elemento elastico e per l’inserto di copertura. Preferibilmente, l’alloggiamento presenta una forma sostanzialmente a “V” o a “U”, ed è aperto verso l’esterno della guarnizione su un lato di inserimento. La porzione di collegamento si estende lungo una direzione radiale del corpo anulare, mentre i labbri di tenuta si estendono sostanzialmente lungo una direzione trasversale alla direzione radiale in modo che l’alloggiamento si estenda lungo la direzione trasversale.
Secondo un aspetto del trovato, l’elemento elastico è sostanzialmente controsagomato all’alloggiamento e si estende tra due estremità di tenuta opposte disposte in prossimità del lato di inserimento.
L’inserto di copertura, quindi, si sovrappone all’elemento elastico per impedire il contatto tra quest’ultimo e le sostanze liquide in lavorazione provenienti dal lato di inserimento.
Nello specifico, l’inserto di copertura si estende tra due estremità di accoppiamento opposte rispettivamente posizionate in corrispondenza delle estremità di tenuta dell’elemento elastico e connesse con i labbri di tenuta tramite un accoppiamento meccanico. L’accoppiamento meccanico avviene in una posizione a valle delle estremità di tenuta dell’elemento elastico secondo la direzione trasversale che va dalla porzione di collegamento del corpo anulare verso il lato di inserimento, in modo da coprire interamente l’elemento elastico.
Preferibilmente, ciascun labbro di tenuta comprende uno scalino aggettante lungo una direzione parallela alla direzione radiale e disposto in corrispondenza delle rispettive estremità di accoppiamento dell’inserto di copertura. Le estremità di accoppiamento dell’inserto di copertura presentano una scanalatura controsagomata al rispettivo scalino in modo che ciascuna coppia scalino-scanalatura definisca l’accoppiamento meccanico per la sigillatura dell’alloggiamento e quindi per impedire il contatto tra l’elemento elastico e le sostanze liquide in lavorazione.
Ancor più preferibilmente, tra ciascuno scalino ed una corrispondente estremità di tenuta dell’elemento elastico è presente un intervallo libero per consentire la movimentazione dell’elemento elastico stesso, quando la guarnizione è in uso.
Vantaggiosamente, quando la guarnizione è in uso e quindi quando è sottoposta a sollecitazioni esterne, l’elemento elastico è in grado di espandersi verso l’accoppiamento meccanico formato dallo scalino e dalla scanalatura grazie a tale intervallo libero. In questo modo, quindi, l’elemento elastico è in grado di operare senza costrizioni esterne potendo scaricare nel modo più opportuno le forze sulla struttura della guarnizione, non andando ad alterare l’accoppiamento meccanico tra le parti e quindi mantenendosi isolato dalle sostanze liquide in lavorazione.
Secondo un aspetto del trovato, le estremità di accoppiamento dell’inserto di copertura sono sostanzialmente disposte a filo dei rispettivi labbri di tenuta in corrispondenza del lato di inserimento.
Secondo un altro aspetto del trovato, l’inserto di copertura presenta un proprio incavo aperto verso l’esterno in corrispondenza del lato di inserimento in modo che un fluido raccolto all’interno dell’incavo generi una pressione verso le estremità di accoppiamento dell’inserto di copertura e verso i rispettivi labbri di tenuta per favorire l’accoppiamento meccanico.
Generalmente, la pressione delle sostanze liquide in lavorazione è relativamente alta. Quindi, il volume di liquido raccolto internamente all’incavo dell’inserto di copertura imprime una forza premente sull’inserto di copertura verso i labbri di tenuta del corpo anulare, facendo vantaggiosamente aderire con maggiore forza le due componenti tra loro e chiudendo ermeticamente lo spazio in cui è alloggiato l’elemento elastico. Secondo un aspetto del trovato, il corpo anulare e l’inserto di copertura sono prodotti con un materiale termoplastico.
In questo modo, la guarnizione energizzata presenta le adeguate caratteristiche di plasticità o elasticità in funzione della sollecitazione a cui è sottoposta, potendo quindi avere una struttura rigida ma in grado di subire delle deformazioni temporanee.
Preferibilmente, il corpo anulare e l’inserto di copertura sono realizzati con il medesimo materiale termoplastico in modo da definire un accoppiamento chimico-fisico in corrispondenza delle estremità di accoppiamento dell’inserto di copertura.
Vantaggiosamente, l’utilizzo del medesimo materiale termoplastico per il corpo anulare e per l’inserto di copertura, o eventualmente l’utilizzo di due materiali della medesima famiglia, consente di ottenere un più alto grado di coesione e quindi fornire una chiusura ermetica per l’alloggiamento in cui è disposto l’elemento elastico. In pratica, durante l’utilizzo della guarnizione, la pressione che si genera tra labbri di tenuta e inserto di copertura consente al materiale che compone lo scalino e la scanalatura di formare dei legami chimici e sostanzialmente incollare tra loro le componenti per ottenere una tenuta massimizzata.
Secondo un altro aspetto del trovato, tra l’inserto di copertura e l’elemento elastico e tra l’elemento elastico e il corpo anulare è presente uno spazio libero almeno in corrispondenza della porzione di collegamento, in modo da favorire la movimentazione dell’elemento elastico rispetto all’inserto di copertura e viceversa.
Vantaggiosamente, quando la guarnizione è in uso e quindi quando è sottoposta a sollecitazioni esterne, l’elemento elastico è in grado di movimentarsi all’interno dello spazio libero presente sia verso l’inserto di copertura, sia verso il corpo anulare della guarnizione. In questo modo, quindi, l’elemento elastico è in grado di operare senza costrizioni esterne e poter scaricare nel modo più opportuno le forze sulla struttura della guarnizione, non andando ad alterare l’accoppiamento meccanico instaurato tra scalino e scanalatura, mantenendosi quindi isolato dalle sostanze liquide in lavorazione.
Preferibilmente, il corpo anulare presenta una forma circolare.
Secondo un ulteriore aspetto del trovato, l’elemento elastico comprende una molla a pettine avente sezione a forma di “V” o di “U”.
Vantaggiosamente, l’utilizzo di una molla a “U” è inseribile in un alloggiamento ad “U” o a “V”.
BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del presente trovato appariranno maggiormente chiari dalla descrizione indicativa, e pertanto non limitativa, di una forma di realizzazione preferita, ma non esclusiva, di una guarnizione energizzata, come illustrato negli uniti disegni, in cui:
- la figura 1 illustra, in vista frontale, una sezione secondo un piano radiale della guarnizione energizzata in oggetto;
- la figura 2 illustra, in vista frontale, un dettaglio ingrandito della guarnizione energizzata illustrata in figura 1;
- la figura 3 illustra, in vista assonometrica, l’inserto di copertura della guarnizione energizzata;
- la figura 4 illustra, in vista assonometrica, due possibili forme realizzative dell’elemento elastico;
- la figura 5 illustra, in vista assonometrica, il corpo anulare della guarnizione energizzata;
- la figura 6 illustra, in vista assonometrica, un esploso della guarnizione illustrata in figura 1 a cui è stata rimossa una porzione per rendere maggiormente visibile la sezione di ciascuna componente.
Con riferimento ai disegni, essi servono unicamente per illustrare modi di realizzazione del trovato al fine di meglio chiarire, in combinazione con la descrizione, i principi inventivi alla base del trovato.
DESCRIZIONE DETTAGLIATA
Il presente trovato è diretta ad una guarnizione energizzata.
Con riferimento alle figure, una guarnizione energizzata è stata genericamente indicata con il numero 1.
Gli altri riferimenti numerici si riferiscono a caratteristiche tecniche del trovato che, fatte salve diverse indicazioni o palesi incompatibilità strutturali, il tecnico esperto del ramo saprà applicare a tutte le varianti realizzative descritte.
Eventuali modifiche o varianti che, alla luce della descrizione, risultassero evidenti alla persona esperta del settore devono considerarsi rientranti nell’ambito di tutela stabilito dal presente trovato, secondo considerazioni di equivalenza tecnica.
La figura 1 illustra una guarnizione energizzata comprendente un corpo anulare 2 dotato di un alloggiamento 11, un elemento elastico 7 disposto nell’alloggiamento 11, e un inserto di copertura 8 anch’esso posto nell’alloggiamento 11 a copertura dell’elemento elastico 7.
In dettaglio, come visibile nelle figure 1 e 5, il corpo anulare 2 comprende un labbro di tenuta interno 3, un labbro di tenuta esterno 4 e una porzione di collegamento 5 interposta tra detti labbri di tenuta 3,4 in modo da formare l’alloggiamento 6, il quale presenta sostanzialmente forma a “V” o a “U” ed è aperto verso l’esterno su un lato di inserimento L della guarnizione 1.
In questo modo, la porzione di collegamento 5 si estende lungo una direzione radiale R del corpo anulare 2, mentre i labbri di tenuta 3,4 si estendono sostanzialmente lungo una direzione trasversale T alla direzione radiale R in modo che l’alloggiamento 6 definito tra i labbri di tenuta 3,4 e la porzione di collegamento 5 si estenda anch’esso lungo la direzione trasversale T.
Quando la guarnizione energizzata 1 è in uso, essa è generalmente installata su un pistone o su un generico albero di lavoro che si estende lungo la direzione trasversale T e attorno al quale aderisce il labbro di tenuta interno 3.
Il labbro di tenuta esterno 4, invece, si sviluppa parallelamente al labbro di tenuta interno 3 e ad una distanza maggiore dal pistone o dall’albero di lavoro, in modo da definire tra loro l’alloggiamento 6 in cui sono posizionabili l’elemento elastico 7 e l’inserto di copertura 8. In questo modo, inoltre, il labbro di tenuta esterno 4 è libero per essere vincolato ad una camicia cilindrica, come lo statore di un pistone per esempio, adatta a svolgere particolari funzioni operative differenti in funzione del settore produttivo.
Secondo un aspetto del trovato illustrato nelle figure 1 e 4, l’elemento elastico 7 disposto nell’alloggiamento 6 è sostanzialmente controsagomato all’alloggiamento 6 stesso e si estende tra due estremità di tenuta 71,72 opposte disposte in prossimità del lato di inserimento L della guarnizione 1.
Preferibilmente, l’elemento elastico 6 comprende una molla a pettine avente sezione a forma di “V” o di “U”.
Vantaggiosamente, una molla a pettine a forma di “U” è inseribile sia in un alloggiamento 6 a forma di “U” che in un alloggiamento a forma di “V”, mentre una molla a forma di “V” è inseribile solamente in un alloggiamento 6 a forma di “V”.
Secondo un altro aspetto del trovato mostrato principalmente nelle figure 1, 2 e 3, l’inserto di copertura 8 disposto nell’alloggiamento 6 si estende tra due estremità di accoppiamento 81,82 tra loro opposte e rispettivamente posizionate in corrispondenza delle estremità di tenuta 71,72 dell’elemento elastico 7. In particolare, ciascuna estremità di accoppiamento 81,82 dell’inserto di copertura 8 è connessa con il rispettivo labbro di tenuta 3,4 del corpo anulare 2 tramite accoppiamento meccanico. Più precisamente, l’accoppiamento meccanico avviene in una posizione a valle delle estremità di tenuta 71,72 dell’elemento elastico 7 secondo la direzione trasversale T, la quale va dalla porzione di collegamento 5 verso il lato di inserimento L, in modo che l’inserto di copertura 8 copra interamente l’elemento elastico 7.
Preferibilmente, l’inserto di copertura 8 presenta un proprio incavo 11 aperto verso l’esterno in corrispondenza del lato di inserimento L, in modo che durante l’utilizzo della guarnizione 1 un fluido raccolto all’interno dell’incavo 11 generi una pressione verso le estremità di accoppiamento 81,82 dell’inserto di copertura 8 e, quindi, verso i rispettivi labbri di tenuta 3,4 per favorire l’accoppiamento meccanico questi ultimi e le rispettive estremità di accoppiamento 81,82 dell’inserto di copertura 8.
In altre parole, l’inserto di copertura 8 è una controfaccia avente una sezione a forma di “V” o di “U” in funzione della forma dell’alloggiamento 6. Tale controfaccia è inseribile nell’alloggiamento 6 per fornire una copertura all’elemento elastico 7 ed evitare che quest’ultimo entri in contatto con eventuali fluidi presenti durante l’utilizzo della guarnizione 1.
Vantaggiosamente, l’inserto di copertura 8, oltre a impedire la permeazione di fluidi verso l’elemento elastico 7, è conformato in modo tale che un’eventuale presenza di fluidi in pressione sia favorevolmente sfruttata per rendere ulteriormente ermetico il collegamento con i labbri di tenuta 3,4 del corpo anulare 2.
Come meglio visibile nella figura 2, ciascun labbro di tenuta 3,4 comprende uno scalino 9 aggettante lungo una direzione parallela alla direzione radiale R e, inoltre, disposto in corrispondenza delle rispettive estremità di accoppiamento 81,82 dell’inserto di copertura 8. In aggiunta, le estremità di accoppiamento 81,82 dell’inserto di copertura 8 presentano una scanalatura 10 controsagomata al rispettivo scalino 9, in modo che ciascuna coppia scalino-scanalatura definisca l’accoppiamento meccanico tra i labbri di tenuta 3,4 e l’inserto di copertura 8 per garantire l’isolamento dell’alloggiamento 6 dalle eventuali sostanze liquide che entrando in contatto con l’elemento elastico 7 causerebbero delle problematiche.
Secondo un aspetto del trovato, il corpo anulare 2 e l’inserto di copertura 8 sono prodotti con un materiale termoplastico.
Preferibilmente i materiali termoplastici utilizzabili per la loro produzione sono: FEP (Etilene Propilene Florurato), PFA (Perfluoroalcossi), PTFE (politetrafluoroetilene), EFTE (Etilene Tetrafluoroetilene), PE (Polietilene), PA (Poliammide) e POM (Poliossimetilene).
Ancor più preferibilmente, il corpo anulare 2 e l’inserto di copertura 8 sono realizzati con il medesimo materiale termoplastico in modo da definire un accoppiamento chimico-fisico in corrispondenza delle estremità di accoppiamento 81,82 dell’inserto di copertura 8.
Vantaggiosamente, ciascun scalino 9 di ciascun labbro di tenuta 3,4 e la corrispettiva scanalatura 10 presente sull’estremità di accoppiamento 81,82 dell’inserto di copertura 8 condividono una superficie di accoppiamento disposta sostanzialmente parallela alla direzione trasversale T. Nel caso in cui venga utilizzato il medesimo materiale termoplastico per la coppia scalino-scanalatura, l’accoppiamento di forma unitamente alle alte pressioni che si sviluppano durante l’accoppiamento meccanico consentono di sviluppare un accoppiamento fisico-chimico tra i materiali ottenendo un maggiore livello di unione. In pratica, il sistema scalino-scanalatura risulta sostanzialmente incollato come un corpo unico. Alternativamente, possono anche essere utilizzate due diverse varianti di un medesimo materiali termoplastico, come per esempio PA 6 e PA 6.6, entrambe poliammidi ma con alcune differenze strutturali tra loro.
Secondo un ulteriore aspetto del trovato meglio visibile in figura 1, tra l’inserto di copertura 8 e l’elemento elastico 7 e tra l’elemento elastico 7 e il corpo anulare 2 è presente uno spazio libero almeno in corrispondenza della porzione di collegamento 5 in modo da favorire la movimentazione dell’elemento elastico 7 rispetto all’inserto di copertura 8 e viceversa, quando la guarnizione 1 è in uso.
Preferibilmente, infatti, come visibile in figura 1, l’elemento elastico 7 è conformato in modo tale da seguire la conformazione dell’alloggiamento 6, in modo che le proprie estremità di tenuta 71,72 siano a contatto con i labbri di tenuta 3,4 per mantenerlo in posizione, ma che il resto dell’elemento elastico 7 si distanzi gradualmente dal corpo anulare 2 con il progressivo avvicinamento verso la porzione di collegamento 5. Analogamente, anche per l’inserto di copertura 8 la distanza con l’elemento elastico 7 è sostanzialmente nulla in corrispondenza delle estremità di tenuta 71,72 di quest’ultimo per poi aumentare gradualmente sportandosi verso la porzione di collegamento 5 della guarnizione 1.
In aggiunta, come meglio visibile in figura 2, la guarnizione 1 comprende un intervallo libero tra ciascuno scalino 9 e la corrispondente estremità di tenuta 71,72 dell’elemento elastico 7 per consentire la movimentazione dell’elemento elastico 7, quando la guarnizione 1 è in uso.
In pratica, l’elemento elastico 7 è inserito all’interno dell’alloggiamento 6 per seguirne sostanzialmente la conformazione e in modo che le proprie estremità di tenuta 71,72 si dispongano in vicinanza delle estremità di accoppiamento 81,82 dei labbri di tenuta.
Vantaggiosamente, ciascuno scalino 9 opera da elemento di finecorsa per impedire un eventuale ed involontario sfilamento dell’elemento elastico 7 dall’alloggiamento 6. Infatti, in caso di movimentazione dell’elemento elastico 7 lungo la direzione trasversale T, le estremità di tenuta 71,72 dell’elemento elastico 7 si attesterebbero contro il rispettivo scalino 9 impedendone l’estrazione.
Una volta posizionato anche l’inserto di copertura 8 e posta in uso la guarnizione 1, l’elemento elastico 7 è soggetto a delle sollecitazioni esterne che ne modificano in modo temporaneo ed elastico la forma, comprimendola ed estendendola localmente. La presenza dello intervallo libro consente una libera estensione dell’elemento elastico 7 quando sollecitato, e quindi un suo corretto funzionamento, che non va a inficiare l’accoppiamento meccanico instaurato tra i labbri di tenuta 3,4 e l’inserto di copertura 8.
Secondo un aspetto del trovato illustrato in figura 2, le estremità di accoppiamento 81,82 dell’inserto di copertura 8 sono sostanzialmente disposte a filo dei rispettivi labbri di tenuta 3,4 in corrispondenza del lato di inserimento L.
In figura 6, infine, è illustrato un esploso della guarnizione energizzata sopra descritta. Secondo un aspetto realizzativo preferito, la guarnizione 1 presenta una forma circolare. Nello specifico, quindi, il corpo anulare 2 (comprendente l’alloggiamento 6), l’elemento elastico 7 e l’inserto di copertura 8 rappresentati sono elementi di forma circolare in grado di essere inseriti l’uno nell’altro per definire la guarnizione energizzata 1. Per quanto concerne un esempio di funzionamento della guarnizione 1 energizzata, esso deriva direttamente da quanto sopra descritto e viene qui di seguito richiamato.
Normalmente, la guarnizione energizzata è installata tra un pistone ed una camicia cilindrica per impedire l’infiltrazione di sostanze liquide o gassose tra i due diversi ambienti che la guarnizione stessa separa.
Nello specifico, la guarnizione circonda il pistone in modo che il labbro di tenuta interno sia aderente puntualmente al pistone stesso, mentre il labbro di tenuta esterno sia a contatto con la camicia cilindrica.
La movimentazione del pistone induce diverse sollecitazioni sulla guarnizione, sia lungo la direzione radiale sia lungo la direzione trasversale.
L’inserimento dell’elemento elastico nell’alloggiamento consente di ammortizzare il movimento reciproco di avvicinamento e di allontanamento che avviene tra i labbri di tenuta della guarnizione in funzione della sollecitazione esterna ricevuta.
Invece, la particolare conformazione sia dell’elemento elastico che dell’inserto di copertura, i quali si sviluppano per tutta la lunghezza della guarnizione e presentano una sezione sostanzialmente corrispondente alla forma dell’alloggiamento in cui sono inseriti, consente di sfruttare la raccolta dell’eventuale liquido o gas presente all’interno dell’incavo dell’inserto di copertura per aumentare la pressione indotta tra quest’ultimo ed i labbri di tenuta. In questo modo, vantaggiosamente, vengono ridotti gli effetti delle sollecitazioni radiali sui labbri di tenuta e sull’elemento elastico e contemporaneamente viene rafforzato l’accoppiamento meccanico tra i labbri di tenuta e l’inserto di copertura per impedire possibili infiltrazioni all’interno dell’alloggiamento e quindi a contatto con l’elemento elastico.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Guarnizione (1) energizzata, comprendente: un corpo anulare (2) comprendente un labbro di tenuta interno (3), un labbro di tenuta esterno (4) e una porzione di collegamento (5) interposta tra detti labbri di tenuta (3,4) in modo da formare un alloggiamento (6) avente sostanzialmente forma a “V” o a “U” e aperto verso l’esterno su un lato di inserimento (L), detta porzione di collegamento (5) estendendosi lungo una direzione radiale (R) di detto corpo anulare (2) e detti labbri di tenuta (3,4) estendendosi sostanzialmente lungo una direzione trasversale (T) a detta direzione radiale (R) in modo che detto alloggiamento (6) si estenda lungo detta direzione trasversale (T); un elemento elastico (7) disposto in detto alloggiamento (6) e sostanzialmente controsagomato all’alloggiamento (6) stesso; detto elemento elastico (7) estendendosi tra due estremità (71,72) opposte disposte in prossimità del lato di inserimento (L); un inserto di copertura (8) disposto in detto alloggiamento (6) a copertura dell’elemento elastico (7) rispetto al lato di inserimento (L); caratterizzata dal fatto che detto inserto di copertura (8) si estende tra due estremità di accoppiamento (81,82) opposte rispettivamente posizionate in corrispondenza delle estremità di tenuta (71,72) dell’elemento elastico (7), e connesse con detti labbri di tenuta (3,4) tramite accoppiamento meccanico in una posizione a valle di dette estremità di tenuta (71,72) dell’elemento elastico (7) secondo la direzione trasversale (T) che va dalla porzione di collegamento (5) verso il lato di inserimento (L), in modo da coprire interamente l’elemento elastico (7).
  2. 2. Guarnizione (1) secondo la rivendicazione 1 caratterizzata dal fatto che ciascun labbro di tenuta (3,4) comprende uno scalino (9) aggettante lungo una direzione parallela a detta direzione radiale (R) e disposto in corrispondenza delle rispettive estremità di accoppiamento (81,82) dell’inserto di copertura (8); dette estremità di accoppiamento (81,82) dell’inserto di copertura (8) presentando una scanalatura (10) controsagomata a detto scalino (9) in modo che ciascuna coppia scalinoscanalatura definiscano detto accoppiamento meccanico.
  3. 3. Guarnizione (1) secondo la rivendicazione 2 caratterizzata dal fatto che tra detto scalino (9) ed una corrispondente estremità di tenuta (71,72) dell’elemento elastico (7) è presente un intervallo libero per consentire la movimentazione dell’elemento elastico (7), quando la guarnizione (1) è in uso.
  4. 4. Guarnizione (1) secondo una qualsiasi rivendicazione precedente caratterizzata dal fatto che le estremità di accoppiamento (81,82) di detto inserto di copertura (8) sono sostanzialmente disposte a filo dei rispettivi labbri di tenuta (3,4) in corrispondenza di detto lato di inserimento (L).
  5. 5. Guarnizione (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto che l’inserto di copertura (8) presenta un proprio incavo (11) aperto verso l’esterno in corrispondenza del lato di inserimento (L) in modo che un fluido raccolto all’interno di detto incavo (11) generi una pressione verso le estremità di accoppiamento (81,82) dell’inserto di copertura (8) e verso i rispettivi labbri di tenuta (3,4) per favorire detto accoppiamento meccanico.
  6. 6. Guarnizione (1) secondo una qualsiasi rivendicazione precedente caratterizzata dal fatto che detto corpo anulare (2) e detto inserto di copertura (8) sono prodotti con un materiale termoplastico.
  7. 7. Guarnizione (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto che detto corpo anulare (2) e detto inserto di copertura (8) sono realizzati con il medesimo materiale termoplastico in modo da definire un accoppiamento chimico-fisico in corrispondenza delle estremità di accoppiamento (81,82) dell’inserto di copertura (8).
  8. 8. Guarnizione (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto che tra detto inserto di copertura (8) e detto elemento elastico (7) e tra detto elemento elastico (7) e detto corpo anulare (2) è presente uno spazio libero almeno in corrispondenza della porzione di collegamento (5) in modo da favorire la movimentazione dell’elemento elastico (7) rispetto all’inserto di copertura (8) e viceversa.
  9. 9. Guarnizione (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto che detto corpo anulare (2) presenta una forma circolare.
  10. 10. Guarnizione (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto che detto elemento elastico (7) comprende una molla a pettine avente sezione a forma di “V” o di “U”.
IT202018000003134U 2018-07-31 2018-07-31 Guarnizione energizzata IT201800003134U1 (it)

Priority Applications (1)

Application Number Priority Date Filing Date Title
IT202018000003134U IT201800003134U1 (it) 2018-07-31 2018-07-31 Guarnizione energizzata

Applications Claiming Priority (1)

Application Number Priority Date Filing Date Title
IT202018000003134U IT201800003134U1 (it) 2018-07-31 2018-07-31 Guarnizione energizzata

Publications (1)

Publication Number Publication Date
IT201800003134U1 true IT201800003134U1 (it) 2020-01-31

Family

ID=70333097

Family Applications (1)

Application Number Title Priority Date Filing Date
IT202018000003134U IT201800003134U1 (it) 2018-07-31 2018-07-31 Guarnizione energizzata

Country Status (1)

Country Link
IT (1) IT201800003134U1 (it)

Similar Documents

Publication Publication Date Title
USD875109S1 (en) Display screen or portion thereof with transitional graphical user interface
US8141841B2 (en) Machine foot
USD916817S1 (en) Display screen or portion thereof with transitional graphical user interface
USD997182S1 (en) Display screen or portion thereof with transitional graphical user interface
USD853436S1 (en) Display screen or portion thereof with transitional graphical user interface
ATE500526T1 (de) Hermetische elektrowettingvorrichtung
BR9107085A (pt) Recipiente de pressao equilibrada
US9557206B2 (en) Adjustable fluid level verification apparatus
ATE467435T1 (de) Ampulle mit dichtung in zwei kompressionszuständen
ITTO20110481A1 (it) Punto ago per raccordi tubolari medicali
IT201800003134U1 (it) Guarnizione energizzata
IT201800007648A1 (it) Guarnizione energizzata
MXPA03007057A (es) Una bomba de arranque.
KR890012089A (ko) 유체 압축기
ATE171523T1 (de) Befestigungselemente welche im schadenfall fluid freisetzen
ITTO20070440A1 (it) Coperchio flessibile a tenuta contro gli agenti atmosferici.
USD945472S1 (en) Display screen or portion thereof with a transitional graphical user interface
KR20150122922A (ko) 배관 연결용 센터링 유닛
CN101784832B (zh) 用于载水家用电器的液压连接元件
DE602004005056D1 (de) Dynamische selbstausgleichsdichtung
DE202005001836U1 (de) Dekorationsgegenstand
US20210140936A1 (en) Pollution measuring sensor housing
ITRM20070241A1 (it) Dispositivo di collegamento di micropompe a flaconi.
EP3715541A3 (de) Sanitäreinrichtung mit zumindest einem mindestens einen dehnungssensor aufweisenden flüssigkeitsschlauch
HUP0102251A2 (hu) Előre megtöltött fecskendő