IT201800003125A1 - “Assieme per il controllo in sicurezza della leva di maneggio di una carica esplosiva” - Google Patents

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IT201800003125A1
IT201800003125A1 IT102018000003125A IT201800003125A IT201800003125A1 IT 201800003125 A1 IT201800003125 A1 IT 201800003125A1 IT 102018000003125 A IT102018000003125 A IT 102018000003125A IT 201800003125 A IT201800003125 A IT 201800003125A IT 201800003125 A1 IT201800003125 A1 IT 201800003125A1
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IT
Italy
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handle
cage
charge
bomb
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Application number
IT102018000003125A
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Inventor
Osvaldo Carlo Giorgio Rossi
Giovanni Napol
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Rossi Osvaldo Carlo
Giovanni Napol
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    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
    • F42AMMUNITION; BLASTING
    • F42BEXPLOSIVE CHARGES, e.g. FOR BLASTING, FIREWORKS, AMMUNITION
    • F42B27/00Hand grenades
    • F42B27/08Hand grenades with handle

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  • Engineering & Computer Science (AREA)
  • General Engineering & Computer Science (AREA)
  • Steering Controls (AREA)
  • Mechanical Control Devices (AREA)

Description

“Assieme per il controllo in sicurezza
della leva di maneggio di una carica esplosiva”
DESCRIZIONE
L'invenzione si riferisce ad un assieme per il controllo in sicurezza della leva di maneggio di una carica esplosiva sprigionante gas e dotata di sicura per l’innesco, e alla bomba a mano risultante dall'assemblaggio della carica con l’assieme.
Per bomba a mano e assieme si intende sia un ordigno bellico o offensivo, ossia un congegno effettivamente esplosivo e/o anti-uomo o lacrimogeno, sia un oggetto adatto per il cosiddetto soft-air, cioè un'attività ludico/sportiva basata su tecniche e armi militari ma innocua.
Per carica esplosiva si intende generalmente un ordigno in grado di sprigionare gas dotato di leva di maneggio o innesco o sicura, funzionante anche da sola.
Nel seguito ci riferiremo come esempio a bombe ad uso bellico.
Le bombe a mano che stanno nel palmo hanno inerentemente poca gittata. Per aumentarla, la carica viene montata all'estremità di un manico, come nel noto modello tedesco Stielhandgranate 24. Qui prima di lanciare serve tirare un cordino inserito nel manico per innescare la carica, la quale poi esplode entro non più di tre secondi. È evidente che con un tempo così breve il rischio che la bomba esploda troppo vicino al lanciatore è molto elevato, soprattutto tenendo conto che l'innesco deve per forza avvenire prima del lancio. Il modello tedesco Stielhandgranate 24 è poco adatto per le cariche fumogene.
Scopo principale dell'invenzione è migliorare questo stato dell'arte.
Altro scopo è migliorare l’uso e il lancio di cariche che sprigionano gas (ad es. gli esilaranti o lacrimogeni o le flashbang).
Altro scopo è consentire un uso efficiente di cariche che sprigionano gas.
Altro scopo è consentire una maggiore velocità di montaggio, migliorando il comportamento in azione del lanciatore.
Uno o più scopi sono raggiunti con un assieme per carica esplosiva dotata di sicura (ad es. una leva) per l'innesco e sprigionante gas (ad es. gli esilaranti o lacrimogeni o le flashbang), comprendente le caratteristiche della rivendicazione 1.
Un altro aspetto dell'invenzione riguarda una bomba a mano o ordigno esplosivo sprigionante gas (ad es. come gli esilaranti o lacrimogeni o le flashbang), comprendente le caratteristiche della rivendicazione 2.
Per bomba a mano e assieme si intende sia un ordigno bellico, ossia un congegno effettivamente esplosivo e/o anti-uomo o lacrimogeno, sia un oggetto innocuo adatto per il cosiddetto soft-air o giochi o simulazioni simili, cioè un'attività ludico/sportiva basata su tecniche e armi militari. Ad es. la bomba a mano e assieme per soft-air comprendono colorante e/o pallini (di solito in plastica o gomma) al posto dell’esplosivo.
Nel seguito ci riferiremo come esempio principale a bombe o cariche per uso bellico che sprigionano gas, ovvero a una carica in grado di sprigionare gas da un’uscita dopo essere stata innescata tramite l’azionamento della sicura.
L'assieme, o la bomba a mano complessiva, comprendono una gabbia per supportare la carica o la bomba a mano, la gabbia essendo applicata/applicabile ad un'estremità del manico, e strutturata per contenere o supportare la carica o la bomba a mano.
In una variante preferita, la gabbia comprende:
una base di appoggio per la carica o la bomba a mano, da un lato della base estendendosi un codolo, ad es. dotato di attacco a baionetta oppure filettato per l'attacco al manico e, dal lato opposto,
una pluralità di appendici affusolate o allungate disposte attorno ad un asse centrale comune ortogonale alla base per formare un recinto per la carica o la bomba a mano.
Preferibilmente le appendici sono disposte attorno a detto asse comune ortogonale con simmetria polare e/o con uguale distanza dall’asse centrale.
L’assieme per una carica in grado di sprigionare gas dopo l’innesco tramite sicura (ad es. un gas esilarante o lacrimogeno o un lampo di luce accecante), comprende preferibilmente:
- un manico afferrabile avente ad un’estremità una sede adatta per supportare la carica, in particolare c’è una gabbia adattata a contenere la carica e collegata al manico in corrispondenza di una sede presente a detta estremità,
- un elemento che è sovrapposto o sovrapponibile al manico e che comprende un prolungamento atto a immobilizzare la sicura contro la carica, l'elemento sovrapposto o sovrapponibile comprendendo un guscio di forma complementare alla superficie esterna del manico, in modo da combaciare col manico tramite accoppiamento di forma.
Per consentire e/o migliorare la diffusione del gas dalla carica verso l’ambiente esterno, il manico e/o la gabbia comprendono un canale configurato per mettere in comunicazione la detta uscita (o orifizio di uscita per i gas) della carica con l’esterno. In questo modo la carica che sta nella gabbia può liberare i gas.
In una variante, il canale è realizzato come cavità interna nel corpo o volume del manico e/o la gabbia, per massima semplicità costruttiva. Tuttavia è possibile ad es. convogliare i gas per una distanza del manico e/o della gabbia tramite un canale o condotto esterno al manico e/o alla gabbia, ad es. un condotto applicato esternamente al manico e/o alla gabbia.
In una variante, il canale è realizzato come una o più aperture passanti nella struttura della gabbia e/o del manico.
Ad es. il manico ha una cavità interna e comprende aperture passanti che, attraverso la cavità interna, sono configurate per mettere in comunicazione la detta sede con l’esterno del manico. In questo modo la carica che sta nella gabbia può liberare i gas dentro la sede e i gas possono uscire dal manico durante o dopo il lancio dell’assieme, migliorando la diffusione del gas e la velocità di fuoriuscita.
Le aperture passanti sono realizzabili in ogni parte del manico. Ad es. ricavate su e/o lungo la superficie laterale esterna del manico, e/o poste all’estremità opposta rispetto alla sede. Le aperture passanti sono realizzabili, comunque, in ogni parte della gabbia.
In generale, preferibilmente la gabbia (o il manico) comprende una porzione maschio, e il manico (o la gabbia) comprende una porzione femmina complementare. Le porzioni maschio e femmina sono tra loro collegabili, ad es. tramite un innesto a baionetta, e sono indifferentemente realizzabili sulla gabbia o sul manico. La porzione maschio e la porzione femmina comprendono ciascuno uno o più canali configurati in modo da formare un canale complessivo quando la porzione maschio e la porzione femmina sono tra loro collegati. Il canale complessivo è atto a convogliare i gas sprigionati dalla (detta uscita della) carica dentro la cavità del manico, da dove proseguono verso l’esterno attraverso aperture passanti ricavate nel manico. Preferibilmente la gabbia (o il manico) comprende integralmente (cioè in pezzo unico) la porzione maschio, e il manico (o la gabbia) comprende integralmente (cioè in pezzo unico) la porzione femmina complementare, per semplicità di produzione e facilità di montaggio. Le dette porzioni maschio e femmina sono ad es. sfruttabili per implementare un comodo attacco a baionetta tra la gabbia e il manico, v. sotto.
Una realizzazione preferita dell’accoppiamento gabbia-manico, semplice ed efficace, prevede che il manico abbia a detta estremità una porzione cava e aperta verso l’esterno in cui è inseribile un codolo della gabbia, detta porzione cava e aperta comunicando con aperture passanti del manico. In questo modo non solo è facilitato il montaggio della gabbia sul manico, ma il collegamento tra le aperture passanti e la carica avviene tramite i componenti della gabbia senza ulteriori sofisticazioni.
L'assieme e la bomba si prestano ad altre varianti vantaggiose, definite qui di seguito e sfruttabili da sole o in combinazione.
In una variante preferita, particolarmente adatta per le cariche esplosive che sprigionano gas, il codolo della gabbia è un corpo cavo.
In un’altra variante, il codolo della gabbia è un corpo cavo dotato di un canale assiale passante, detto canale avendo un’apertura che è posta sulla base di appoggio, ad es. al centro della base di appoggio, in corrispondenza dell’uscita di gas dalla carica e che comunica con un’apertura all’estremità libera del codolo. In questo modo la struttura del codolo consente ai gas espulsi dal fondo o uscita della carica di attraversare il codolo tramite il canale passante per finire dentro il manico, da cui escono attraverso le suddette aperture passanti. Si noti che questa struttura della gabbia non solo accoglie e sorregge la carica ma anche è adattata a favorire la diffusine dei gas mentre la carica resta installata nella gabbia.
In una diversa variante per cariche sprigionanti gas, il codolo della gabbia è un corpo cavo dotato del detto canale passante ma il manico non ha aperture passanti di sfogo per i gas. Questa variante prevede che i gas sprigionati dalla carica lanciata vengano diffusi direttamente dalla carica (cioè attraverso la gabbia) e non passino attraverso il manico (ma solo o principalmente attraverso il codolo della gabbia). Il vantaggio di questa variante rimane quello di poter montare la carica dentro la gabbia per un comodo lancio. Una preferita realizzazione di questa variante, che si può sfruttare indipendentemente dal tipo di attacco tra gabbia e manico, è illustrata nelle fig. 9÷11. Questa variante prevede in generale un accoppiamento scorrevole tra la gabbia e il manico, ad es. tramite una coppia prismatica, in modo la gabbia e il manico possano scorrere relativamente lungo l’asse del manico. Un prolungamento, ad es. come quello indicato con 240, comprende una porzione che trattiene in posizione lungo detto asse la gabbia e il manico possano fino a dopo il lancio. Preferibilmente tra la gabbia e il manico è presente un elemento elastico montato per allontanare la gabbia e il manico, onde favorirne il distacco dopo il lancio. Preferibilmente detta porzione che trattiene è sagomata per agire contro l’elemento elastico montato tra la gabbia e il manico finchè il prolungamento non si stacca dal manico dopo il lancio.
In generale, per facilitare la diffusione del gas, l’assieme comprende un elemento elastico (ad es. una molla) montato per esercitare una forza tra il codolo e il manico, in modo da staccare il codolo dal manico.
La gabbia per esplosivi o cariche che sprigionano gas si può montare sul manico ad es. con un migliorato attacco a baionetta, come descritto sotto.
In una variante preferita, la gabbia è un corpo monoblocco, cioè in pezzo unico.
In una variante più preferita, la gabbia è un oggetto composito, derivante dalla composizione di moduli componibili. In particolare i moduli componibili sono attaccabili fra loro lungo un piano ortogonale alla base della gabbia e/o all’asse longitudinale del codolo, oppure lungo un piano passante per un asse ortogonale alla base o un asse di simmetria polare della base. In questo modo ogni modulo comprende una porzione della base e del codolo.
Preferibilmente i moduli componibili sono due.
Ogni modulo componibile comprende preferibilmente almeno una porzione della base e del codolo, i quali tramite la composizione dei moduli componibili risultano poi interi.
Ogni modulo componibile comprende inoltre, ma non necessariamente, una o più appendici affusolate che si estendono dalla rispettiva porzione di base.
Nella variante di gabbia composita, preferibilmente la superficie laterale della porzione di codolo di un o ciascun modulo componibile comprende un pernetto sporgente, utile per la cooperazione con una complementare cavità del manico per formare un attacco a baionetta con cui fissare la gabbia. Oppure, preferibilmente la superficie laterale della porzione di codolo di un o ciascun modulo componibile comprende un filetto, utile ad es. per il collegamento d una madrevite ricavata nel manico per fissare la gabbia.
Nella variante di gabbia monoblocco, la superficie laterale del codolo ad es. comprende un pernetto sporgente, utile per la cooperazione con una complementare cavità del manico per formare un attacco a baionetta con cui fissare la gabbia. Oppure, preferibilmente la superficie laterale della porzione di codolo di un o ciascun modulo componibile comprende un filetto, utile ad es. per il collegamento d una madrevite ricavata nel manico per fissare la gabbia.
In una variante preferita, le appendici affusolate hanno l'estremità libera ricurva o uncinata o ad asola o occhiello sagomato.
In ogni caso, per evitare la laboriosità di avvitare il codolo su un filetto, l'assieme e la bomba comprendono preferibilmente un attacco a baionetta per collegare il manico e il codolo della gabbia. In particolare l’attacco a baionetta comprende
- una prima porzione del codolo accoppiabile al manico, e
- una seconda porzione del manico dotata di una cavità, la cavità essendo conformata per ricevere il codolo della gabbia e dotata di una scanalatura angolata o a L per l’inserimento e la trattenuta di un perno sporgente dalla superficie esterna del codolo.
In una variante preferita in detta cavità della prima porzione è presente un elemento elastico in compressione per spingere il codolo fuori della cavità. In generale, è presente un elemento elastico in compressione per allontanare la porzione maschio dalla porzione femmina. L’elemento elastico serve per mantenere in posizione le parti che formano l’attacco a baionetta.
Un’altra forma di realizzazione preferita l’attacco a baionetta, che è indipendente dai restanti componenti dell’assieme e ha il vantaggio di essere più semplice da montare e più sicuro (perché evita inceppamenti o disallineamenti tra i filetti), prevede che una cavità, conformata come sopra definito, sia ricavata integralmente nella estremità del manico, cioè nel volume del manico senza elementi intermedi. Ovvero, il manico ha all’estremità una porzione cava e aperta verso l’esterno cui collegare il detto codolo della gabbia; e questa porzione cava e aperta comunica con le suddette aperture passanti.
La superficie interna della porzione cava può ricevere il codolo della gabbia essendo dotata di una scanalatura, ad es. angolata o a forma di L, per l’inserimento e la trattenuta di un perno o rilievo che sporge dalla superficie esterna del codolo.
In una variante preferita in detta cavità della porzione cava è presente un elemento elastico in compressione per spingere il codolo fuori della cavità.
Vantaggiosamente negli attacchi a baionetta qui definiti, e relative varianti, la posizione del pernetto o rilievo sporgente e delle scanalature può essere scambiata, ovvero il codolo della gabbia comprende scanalature in cui inserire un pernetto o rilievo sporgente del manico. Oppure la superficie interna della porzione cava del manico comprende un perno o rilievo sporgente inseribile in una scanalatura di trattenuta presente sulla superficie esterna del codolo.
In una variante preferita, l'elemento sovrapposto o sovrapponibile comprende un guscio (o calotta) di forma complementare alla superficie laterale esterna del manico, in modo da combaciare col manico tramite accoppiamento di forma. In una variante ancor più preferita, il manico ha forma cilindrica e l'elemento sovrapposto o sovrapponibile comprende un guscio (o calotta) semi cilindrico di forma complementare.
Il guscio (o calotta) può - in uso - coprire una porzione qualsiasi della superficie esterna del manico. In una variante preferita, il manico è un guscio cavo, ad es. cilindrico, per allontanare il baricentro dell'assieme dalla mano del lanciatore e aumentare la gittata. Preferibilmente il detto guscio cavo è dotato di aperture lungo la sua superficie laterale, per la fuoriuscita di gas provenienti dal codolo di una gabbia ad esso collegata (v. sotto).
In una variante preferita, il prolungamento ha forma di arco o di segmento lineare che si estende a sbalzo da un’estremità dell’elemento sovrapposto o sovrapponibile al manico o da un’estremità del guscio.
In una variante preferita, il prolungamento ha forma di uncino o forma a L, per meglio seguire il profilo della carica o bomba a mano e/o per trattenere una cuffia che funge da sicura. La forma di uncino o forma a L, può servire anche a trattenere assialmente sul manico una carica che, sprigionando gas in volo dopo il lancio, tenderebbe a staccarsi dal manico. Solo dopo che il prolungamento si è staccato dal manico la carica potrà staccarsi dal manico e diffondere liberamente intorno il gas.
In particolare il prolungamento comprende due segmenti tra loro posti ad angolo retto, ove il segmento dei due più distante dall’elemento sovrapposto o sovrapponibile al manico (cioè il segmento con un’estremità libera) è orientato radialmente rispetto ad un asse longitudinale del detto elemento sovrapposto o sovrapponibile al manico.
Se la forma di uncino o forma a L serve per la funzione di trattenuta assiale, preferibilmente il prolungamento comprende un arco che
si estende dal segmento della L collegato o più vicino all'elemento sovrapposto o sovrapponibile o al guscio, e
si estende in un piano ortogonale a tale segmento della L, e
comprende due bracci, uno per lato di tale segmento della L, che si estendono ai fianchi della bomba a mano per bloccare lo spostamento della leva di maneggio.
In una variante preferita, il prolungamento si estende a sbalzo dall’elemento sovrapposto o sovrapponibile al manico, o dal guscio, e si estende sostanzialmente parallelamente a - e sfalsato rispetto a - un asse longitudinale dell’elemento sovrapposto o sovrapponibile al manico, o del guscio. In una variante il prolungamento si sviluppa da un’estremità dell’elemento sovrapposto o sovrapponibile al manico, o del guscio, e si estende verso l’altra estremità. In una variante il prolungamento si sviluppa da un’estremità dell’elemento sovrapposto o sovrapponibile al manico, o del guscio, e si estende in modo da sporgere assialmente da tale estremità, in direzione opposta alla seconda estremità dell’elemento sovrapposto o sovrapponibile al manico, o del guscio.
In una variante preferita, l'assieme - o la bomba a mano complessiva - comprende un elemento elastico montato in stato compresso tra il guscio - o l'elemento sovrapposto o sovrapponibile - e il manico per esercitare una forza agente per staccare dal manico il guscio o l'elemento sovrapposto o sovrapponibile.
In una variante preferita, il guscio o l'elemento sovrapposto o sovrapponibile comprende un dentino inseribile in una sede presente nel manico, in modo che il guscio o l'elemento sovrapposto o sovrapponibile possa sollevarsi dal manico e ruotare rispetto ad esso grazie all'imperniamento del dentino nella sede. Il manico può comprendere anche più sedi per l’inserimento del dentino, onde facilitare il montaggio senza una particolare posizione. Le sedi, ad es. quattro, possono essere ad es. disposte a 90 gradi attorno ad una estremità del manico.
Preferibilmente il manico ha forma cilindrica o allungata.
I vantaggi dell’invenzione saranno più chiari dalla seguente descrizione di una preferita forma realizzativa di sistema di sospensione e trazione, riferimento facendo all’allegato disegno in cui
● Fig.1 mostra in vista tridimensionale l'insieme assemblato di un assieme per una bomba a mano;
● Fig.2 mostra in sezione verticale l'insieme di fig.1;
● Fig.3 mostra un componente dell'insieme di fig.1;
● Fig.4 mostra in vista tridimensionale una variante di insieme assemblato;
● Fig.5 mostra in sezione verticale l'insieme di fig.4;
● Fig.6 mostra una variante di componente dell'assieme;
● Fig.7 mostra una vista laterale di un assieme che monta il componente di fig.6;
● Fig.8 mostra una vista laterale in sezione trasversale dell’assieme di fig.7;
● Fig.9 mostra una vista in esploso di una variate di assieme;
● Fig.10 mostra una vista laterale in sezione trasversale dell’assieme di fig.9;
● Fig.11 mostra uno spaccato dell’assieme di fig.9;
● Fig.12 mostra una vista in esploso di una variate di assieme;
● Fig.13 mostra una vista laterale in sezione trasversale dell’assieme di fig.11;
● Fig.14 mostra uno spaccato dell’assieme di fig.12.
Nelle figure numeri uguali indicano elementi uguali o simili, ed elementi uguali o simili non sono tutti numerati per non affollare i disegni. In generale, per evitare ripetizioni, si concentra l’attenzione sulle differenze che caratterizzano una variante.
Qui di seguito la descrizione generale di un assieme per bomba a mano e il suo funzionamento.
Fig.1 mostra l'insieme assemblato 10 di un assieme per una bomba a mano o granata 12 dotata di leva 14 di sicura per l'innesco. La bomba a mano 12 è solitamente un'arma utilizzabile a sé stante, il cui potenziale viene aumentato incorporandola nell'assieme.
L'assieme comprende un manico cilindrico afferrabile 20 avente asse longitudinale W, una gabbia 50 montata su un’estremità del manico 20 per portare la bomba a mano 12, e un guscio (o calotta) 30 – ad es. semi cilindrico - sovrapponibile al manico 20. Il guscio 30 ha un asse longitudinale X.
Il guscio 30 comprende, all’estremità dove è montata la gabbia 50, un prolungamento 40, a forma di dito o arco, che si estende dal guscio 30 verso la bomba 12 sostanzialmente parallelamente all'asse X e restando di fianco alla gabbia 50. Il prolungamento 40 è atto a premere la leva di sicura 14 contro la bomba 12 quando il guscio 30 è applicato al manico 20, come verrà spiegato meglio nel seguito.
Il guscio 30 comprende due (opzionali) alette 38, tra loro parallele, che si estendono da bordi opposti del guscio 30 parallelamente ad un asse ortogonale all'asse X. Le alette 38 hanno lunghezza tale da sporgere dalla parte opposta del manico 20 quando il guscio 30 vi è sovrapposto. Sulle alette 38, che allo scopo sono forate, è montata una coppiglia 99 contro il distacco accidentale del guscio 30. La coppiglia 99 finché non è strappata ad es. attraversa le due alette 38 e abbraccia il manico 20 su lato opposto rispetto al guscio 30.
Preferibilmente, l'estremità del guscio 30 opposta al prolungamento 40 comprende sulla superficie interna concava un (opzionale) dentino 34 inseribile in una (opzionale) sede o foro o apertura passante 22 presente sulla superficie esterna del manico 20. Il dentino 34 e la sede o foro o apertura 22 si accoppiano in modo da formare una cerniera temporanea, sicchè il guscio 30 può sollevarsi dal manico 12 imperniandosi nella sede o foro o apertura 22.
Le dimensioni del guscio 30 possono variare e non sono essenziali, bastando che il prolungamento 40 si estenda fino a sovrapporsi alla leva 14 per mantenerla abbassata sulla bomba 12. Tuttavia si preferisce che le dimensioni del guscio 30 siano tali da sovrapporsi completamente o quasi al manico 20, per aumentare la superficie di presa manuale.
Per ottenere la certezza del distacco, c'è preferibilmente una molla 92 montata in compressione tra il guscio 30 e il manico 12 per esercitare una forza atta a staccare dal manico 12 il guscio 30 quando l’insieme 10 viene lanciato dopo aver estratto la coppiglia 99.
La gabbia 50 comprende (fig.3) una base 52 di appoggio per la bomba 12. Dalla base 52 si estende un codolo 56, ad es. filettato per avvitarlo in un corrispondente filetto del manico 20. In una variante preferita, il codolo 56 è liscio e comprende almeno un pernetto 53 sporgente radialmente che è inseribile di misura in una scanalatura presente sul manico, onde realizzare un attacco a baionetta. Allo scopo il codolo 56 ha diametro circa uguale a quello della cavità del manico in cui va infilato.
Sul lato opposto della base 52 rispetto al codolo 56 si estendono una pluralità di appendici affusolate 54, disposte attorno ad un asse centrale comune Y ortogonale alla base 52 per formare un recinto per la bomba a mano 12.
Il manico 20 è preferibilmente cavo, e preferibilmente alloggia al suo interno dell'esplosivo EE (fig.2), per aggiungere potenza detonante a quella della bomba 12.
L’assieme e la bomba 12 costituiscono, di fatto, una bomba lanciabile migliorata.
FUNZIONAMENTO GENERALE
La bomba 12 viene montata sull'assieme ponendola dentro la gabbia 50, cioè appoggiata sopra la base 52 e intrappolata tra e dalle appendici 54. La base 52 preferibilmente è concava per facilitare l’accoglimento della bomba 12, e ad es. è di forma complementare o simile a quella della bomba 12 da ospitare. Le appendici 54 sono preferibilmente in materiale flessibile per divaricarsi e facilitare l'incastro della bomba 12.
Contestualmente, la gabbia 50 viene fissata al manico 20, applicando il codolo 56 al manico 20, ad es. avvitando il filetto del codolo 56 dentro il manico o tramite un innesto a baionetta. Ora l'asse Y è coassiale all'asse W. Il fissaggio della gabbia 50 al manico 20 può avvenire in vari modi, descritti di seguito).
Si noti che vantaggiosamente si può realizzare un kit di varie gabbie (si confronti ad es. fig.4) tutte con uno stesso codolo compatibile col manico 20, per creare così una batteria intercambiabile di supporti per bombe a mano diverse. Quindi l'assieme è adattabile a moltissimi modelli di bomba. In altre parole, moltissimi modelli di bomba sono potenziabili grazie all'assieme.
Si noti che la gabbia 50 da sola risolve il problema di come applicare velocemente una bomba ad un manico per poterla lanciare più lontano, indipendentemente dalla presenza del guscio 30.
Proseguendo nel montaggio si applica il guscio 30 sopra il manico 20 (come in fig.1 e 2), in modo che i due combacino e che il dente 34 si inserisca nella sede 22. Ora l'asse X e l'asse W sono paralleli.
Quando il guscio 30 è appoggiato sul manico 20 il prolungamento 40 si appoggia sopra la leva 14 e la tiene premuta verso la bomba 12 prevenendone l'innesco (fig. 1 e 2). Inserendo la coppiglia 99 nelle alette 38 si evita permanentemente il distacco accidentale tra il guscio 30 e il manico 20.
Per usare la bomba 12, si afferra il manico 20 coperto dal guscio 30, si strappa in primo luogo la sicura della bomba a mano, in modo da rendere libera al momento del lancio la leva di maneggio 14 che sino a quel momento rimane bloccata in posizione di assoluta sicurezza; quindi si strappa la coppiglia 99 e si lancia il tutto (l'assieme 10). Si noti che finchè l'assieme 10 sta in mano alla persona la bomba 12 non può esplodere, perchè il prolungamento 40, solidale con il guscio 30 che rimane bloccato dalla mano del lanciatore, tiene la leva 14 in posizione di sicurezza (come fosse stretta direttamente dalla mano del lanciatore pur non essendolo).
Quando la bomba 12 e l'assieme sono stati lanciati e sono in volo, per l'espansione della molla 92 e quella posta sotto la leva 14, il guscio 30 si separa dal manico 20 ruotando sul dentino 34 (freccia F in fig.
2). A questo punto la leva 14 è libera, e la bomba 12 esploderà poco dopo nel tempo prestabilito, innescando anche l'esplosivo EE nel manico 20 (se presente).
Si può osservare che un primo vantaggio dell'assieme 10 è che grazie alla presenza del manico 20 la bomba 12 è lanciabile a distanza maggiore, grazie all’effetto leva.
Un altro vantaggio è la superiore sicurezza di uso per la bomba 12, che non può esplodere in mano o vicino al lanciatore.
Un altro vantaggio è che le prestazioni della bomba 12 vengono migliorate senza modificarla, quindi con l’assieme si può migliorare un arsenale esistente.
L’esempio di figg. 1÷2 illustra il funzionamento generale del prolungamento anche per le varianti successive.
Le figg. 4÷5 mostrano una variante 70 dell'assieme per un diverso tipo di bomba a mano. Le differenze stanno nella forma diversa del prolungamento solidale al guscio e della gabbia.
Qui un prolungamento 72 ha forma di L e comprende due segmenti 72a, 72b tra loro posti a 90 gradi (per formare un angolo sostanzialmente retto). Il prolungamento 72 arriva complessivamente a toccare la bomba sul lato più distante dal manico 20, onde trattenerne un coperchio o cuffia CF amovibile che funge da sicura.
Si noti la forma complementare del guscio 30 rispetto alla superficie laterale del manico 20.
La gabbia di questa variante, indicata con 80, ha ancora una base 52 di appoggio per la bomba, e dalla base 52 – qui di forma quasi piatta salvo una depressione per accogliere una protuberanza centrale -si estende un codolo 56 da fissare al manico 20. Il codolo 56 ad es. può essere filettato o cooperare col manico 20 tramite un innesto a baionetta, v. pernetti 53.
Sul lato opposto della base 52 si estendono una pluralità di appendici affusolate 82 come quelle 54. Qui le appendici 82 comprendono un uncino 84 rivolto verso la bomba da supportare, per ancorarla.
Una cava o uncino 84 ricavata nelle appendici 82 rivolta verso la bomba da supportare è un’opzionale caratteristica implementabile anche nella gabbia 50, o in generale in ogni tipo possibile di gabbia secondo l’invenzione.
Un uncino rivolto lontano dalla bomba da supportare è un’opzionale caratteristica implementabile in generale in ogni gabbia secondo l’invenzione. In questo caso l’uncino può servire come sede per un cordino o fascetta che lega assieme la punta delle appendici affusolate per racchiudere stabilmente la bomba.
Il principio di lancio descritto per le figg.1÷2 e figg.4÷5 rimane analogo per un assieme adattato per una carica 200 che sprigiona gas.
Anche i prolungamenti descritti nelle figg. 1÷2 e figg.4÷5 rimangono sfruttabili per una carica che sprigiona gas.
Si vedano ora le figg.9÷14. Fig.9 mostra in esploso un assieme adattato per una carica sprigionante gas 200 dotata di leva 204 di sicura per l'innesco. La carica 200 è solitamente un'arma utilizzabile a sé stante, il cui potenziale viene aumentato incorporandola nell'assieme, il quale le conferisce i vantaggi citati per l’assieme di fig.1÷2.
L'assieme comprende un manico cilindrico afferrabile 220 avente asse longitudinale W2, una gabbia 250 montata su un’estremità del manico 220 per portare la carica 200, e un guscio (o calotta) 230 – ad es. semi cilindrico - sovrapponibile al manico 220. Il guscio 230 ha un asse longitudinale X2.
Il guscio (o calotta) 230 è uguale al guscio 30.
Si noti in particolare in fig. 9 l’aderenza del guscio 230 al manico 220 per formare un profilo perfettamente cilindrico da inserire in una canna di lancio. Infatti il manico 220 differisce dal manico 20 perché comprende una superficie laterale 222 continua e liscia per almeno metà della superficie laterale totale. In particolare il manico 220 comprende una superficie cilindrica laterale continua e liscia per almeno metà della superficie laterale cilindrica totale. Visto in sezione, il manico 220 ha un raggio minore in corrispondenza della superficie 222, in modo che quando il guscio 230 è appoggiato sulla superficie 222, in sezione il manico 230 abbia diametro costante. Il raggio minore compensa lo spessore del guscio 230 poi appoggiato sulla superficie 222. Così, la sovrapposizione del guscio 230 al manico 220 può formare in sezione trasversale (piano ortogonale all’asse W2) un cerchio regolare, il che consente di inserire a filo il guscio 230 sovrapposto al manico 220 dentro una canna di lancio. L’aderenza del guscio 230 al manico 220, e relativo un profilo cilindrico, è implementabile in tutte le varianti per consentire il lancio da cannoncino.
Il guscio 230 comprende, all’estremità dove è montata la gabbia 250, un prolungamento 240, a forma di L, che si estende dal guscio 230 verso la carica 200 sostanzialmente parallelamente all'asse X2 e restando di fianco e all’esterno della gabbia 250.
Il prolungamento 240 è quasi uguale al prolungamento 72, per cui si descriverà la sola differenza. Tale differenza è rappresentata da due bracci 242 che sporgono dal segmento centrale della L e si estendono verso lati opposti della carica 200. Come si vede da fig. 10, mentre la porzione a L del prolungamento 240 serve a trattenere la carica 200 nella gabbia 250, i due bracci 242 servono a premere la leva di sicura 204 contro la carica 200 quando il guscio 230 è applicato al manico 220, analogamente a quanto già spiegato per fig.1.
Come per fig.1, per ottenere la certezza del distacco c'è preferibilmente una molla 292 montata in compressione tra il guscio 230 e il manico 220 per esercitare una forza atta a staccare dal manico 220 il guscio 230 quando l’insieme viene lanciato.
La gabbia 250 comprende una base 252 di appoggio per la carica 200. Dalla base 252 si estende un codolo 256 mentre, dal lato opposto della base 252 rispetto al codolo 256, si estendono una pluralità di appendici affusolate 254, disposte attorno ad un asse centrale comune ortogonale alla base 252 per formare un recinto per la carica 200.
Fra la gabbia 250 e il manico 220 c’è un attacco formato da una bussola filettata 280 comprendente un codolo filettato 282 da avvitare nell’estremità cava del manico 220. Come altra variante, il codolo filettato 282 si può solo inserire a pressione nell’estremità cava del manico 220 se tale estremità non è filettata.
La bussola filettata 280 comprende una cavità centrale cilindrica assiale 284 dotata di una o più scanalature superficiali 286, che ad es. formano un labirinto o un incastro. Il codolo 256 della gabbia 250 ha diametro circa uguale a quello della cavità 284 e comprende almeno un pernetto o aletta 253 sporgente radialmente che è inseribile di misura in una scanalatura 286.
Per montare la gabbia 250 sul manico 220, si collega la bussola filettata 280 al manico 220, e poi si infila il codolo 252 nella cavità 284 allineando ogni pernetto 253 con la rispettiva scanalatura 286 per fissare i due corpi.
In particolare il codolo 252 comprende tre alette 253 solidali con il codolo liscio 252. Queste tre alette 253 si possono infilare in tre corrispondenti scanalature sulla boccola 280 (con codolo filettato) la quale si avvita sul manico 220 (con imbocco filettato). Le alette 253 servono per posizionare in modo prestabilito la gabbia rispetto al prolungamento 240. Le alette 253 e le corrispondenti scanalature sulla boccola 280 formano una coppia lineare prismatica per consentire solo lo scorrimento relativo tra il manico e il codolo. Le alette 253 e le corrispondenti scanalature possono avere forma e numero diverso, e in generale la coppia lineare prismatica è ottenibile in altri modi o incastri.
Quando si lancia la bomba, il prolungamento 240 vola via in quanto solidale con il mantello 230, mentre la bomba si sgancia dal manico per l’azione della molla 260.
La cavità 284 alloggia preferibilmente un elemento elastico o molla 260 montata in compressione per allontanare tra loro il codolo 252 e la bussola 280. Lo scopo della pressione esercitata dalla molla 260 è staccare la gabbia 250 dal manico 220 quando il guscio 230 è volato via. Infatti la cavità 284 è cieca o è aperta per comunicare con l’interno del manico 220.
Il funzionamento dell’assieme di fig.9 è il seguente.
Dopo che la leva 204 è stata liberata tramite il distacco del prolungamento 240, dei gas cominciano ad uscire dal fondo della carica 200. Contemporaneamente, la molla 260 e/o la sola spinta dei gas fanno staccare la gabbia 250 dal manico 220 (le alette 253 scorrono fuori dalle corrispondenti scanalature sulla boccola 280), sicchè la carica 200, in volo o a terra, potrà dopo il lancio sprigionare i suoi gas attraverso il codolo 256 lontano dal lanciatore.
Se la carica 200 si stacca ed esce dalla gabbia 250, ad es. perché le appendici 254 non la trattengono, i gas escono direttamente attraverso l’apertura nella base 252.
Se la carica 200 non si stacca dalla gabbia 250, ad es. perché le appendici 254 la trattengono anche dopo il lancio, i gas escono attraverso l’apertura nella base 252 e/o lungo il codolo 256.
Un’altra variante di assieme adattato per una carica 200 che sprigiona gas è mostrata nelle figg.
12÷14.
Qui l'assieme condivide parecchie caratteristiche con il precedente, ovvero una gabbia 250 montata su un’estremità di un manico 320 per portare la carica 200, un guscio (o calotta) 230 – ad es. semi cilindrico - sovrapponibile al manico 320, e molto del funzionamento generale.
Una peculiarità è che il manico 320 è cavo internamente e dotato di fessure o aperture passanti 322 sulla sua superficie laterale.
Un’altra peculiarità è che il codolo 356 della gabbia reggi-carica 250 è cavo e dotato di una cavità assiale che si apre nella base 252. Dentro il codolo 356 è presente dunque un canale che mette in comunicazione la superficie di appoggio della base 252 con l’estremità opposta del codolo 356.
Il codolo 356 è ad es. incastrabile di misura nella estremità cava del manico 320, avvitabile tramite un filetto o, preferibilmente, tramite l’attacco a baionetta migliorato illustrato in fig. 6 (un accoppiamento di forma fra parti ricavate integralmente nella gabbia e nel manico) e meglio spiegato nel seguito. In altre parole, il codolo 356 della gabbia reggi-carica 250 può essere filettato esternamente per l’avvitamento in un corrispondente filetto 357 realizzato nella estremità cava del manico 320; oppure il codolo 356 può collegarsi all’estremità cava del manico 320 tramite un attacco a baionetta intermedio; oppure, secondo il miglioramento qui proposto, l’attacco a baionetta comprende un accoppiamento di forma fra parti ricavate integralmente nella gabbia e nel manico, cioè ad es. il codolo 356 è fatto come il codolo 456 e il manico 320 è fatto come il manico 420 (v. figg. 6÷8), varianti incluse. Il manico deve essere provvisto delle aperture passanti 322 descritte per il manico 320, allora i gas possono fluire attraverso il codolo e poi uscire dal manico.
Il funzionamento dell’assieme di fig.12 è il seguente.
Quando il guscio 230 in volo si è staccato dal manico 320, la sicura 204 è svincolata e i gas della carica 200 iniziano ad uscire dal suo fondo o uscita, supportato dalla base 252. I gas passano attraverso la cavità interna del codolo 356, che resta sempre saldamente collegato al manico 320, invadono l’interno del manico 320 e si diffondono attraverso le aperture 322 nell’ambiente circostante.
Si noti che il guscio 230 per questo assieme ha stavolta un prolungamento come quello in fig.1, non sono cioè necessari i bracci 242. Nemmeno la molla 260 è necessaria.
Si nota che il manico con aperture 322 e/o il codolo cavo 356 con canale passante risolve/risolvono il problema di come convogliare efficacemente all’esterno i gas sprigionati dalla carica 200, o in particolare sprigionati da una carica che sia supportata da una gabbia e collegata ad un manico per il lancio.
Un migliorato collegamento tra la gabbia porta-carica e il manico viene ora spiegato con l’ausilio delle figg. 6÷8. Questa variante è sfruttabile in tutte le varianti descritte in precedenza per cariche che sprigionano gas. Ad es. il manico 420 può sostituire il manico 20.
La variante si caratterizza per la struttura del manico, indicato nell’esempio in fig.6 con 420, e per l’attacco a baionetta fra una gabbia porta-carica 490 e il manico 420.
L’attacco a baionetta prevede che la gabbia 490 abbia un codolo, indicato nell’esempio con 456, di diametro circa uguale a quello di una cavità interna 424 presente all’estremità del manico 420. L’uguaglianza delle suddette dimensioni serve per l’inserimento del codolo 456 nella cavità interna 424.
Il codolo 456 comprende almeno un pernetto 453 sporgente radialmente, analogo al pernetto 53 per la gabbia di fig.3.
Stavolta è la cavità interna 424 che comprende le scanalature per realizzare con il pernetto 453 l’attacco a baionetta.
In particolare, la cavità interna 424 comprende una o più scanalature superficiali, che ad es. formano un labirinto o un incastro. Preferibilmente, le una o più scanalature superficiali hanno un tratto iniziale assiale 448, che parte verso l’interno dal bordo della cavità 424, e un tratto 450 ortogonale al primo tratto 448.
Per montare la gabbia 490 sul manico 420, si infila il codolo 456 nella cavità 424 allineando ogni pernetto 453 con la rispettiva scanalatura 448. Quando il pernetto 453 ha percorso tutto il tratto iniziale 448, si ruota la gabbia attorno all’asse longitudinale per infilare il pernetto 453 dentro il tratto 450, ottenendo il bloccaggio tra gabbia e il manico 420. Una molla 492 (fig.8) è posta dentro la cavità 424 in compressione, in modo da spingere il codolo 456 fuori dalla cavità 424. Così facendo, quando il codolo 456 è montato nella cavità 424, la molla 492 mantiene i pernetti 453 dentro il tratto 450, assicurando la stabilità del collegamento gabbia/manico.
Come già osservato, la posizione del pernetto sporgente e delle scanalature può essere scambiata, ovvero il codolo della gabbia comprende integralmente scanalature in cui inserire un pernetto sporgente del manico.
Si noti che la gabbia di fig.3 si può usare direttamente su un manico 420. Preferibilmente l’attacco a baionetta comprende una molla antagonista 492, montata in una cava nel codolo 56,456, con la funzione di mantenere in posizione i pernetti 53 una volta ruotato il codolo. La molla 492 spinge il codolo 56,456 verso l’esterno del manico mantenendo i pernetti 53 in una cava di immobilizzazione.
Con questo attacco a baionetta, le cui parti sono ricavate integralmente e in pezzo unico sul codolo e nel manico, non solo il numero di pezzi dell’assieme è minore, ma è più facile, veloce e sicuro il montaggio. Il tipo di collegamento preferito tra gabbia e manico è ad es. un attacco a baionetta (come ad es. nelle varianti di figg.1÷2 e 6÷7 o 9÷11). Il vantaggio è la semplicità di assemblaggio, requisito critico per un soldato che agisce sotto pressione ed in condizioni ambientali sfavorevoli durante uno scontro a fuoco. Si noti che in generale detto attacco a baionetta è sfruttabile indipendentemente dalla presenza del guscio 30 per risolvere il problema di come collegare velocemente una gabbia come la 50, la 80 o la 490 ad un manico.
Vantaggiosamente, le suddette caratteristiche del manico e/o del codolo adattate per la fuoriuscita dei gas (aperture passanti e/o codolo cavo) non ostacolano l’implementazione nell’assieme del migliorato attacco a baionetta, a riprova ulteriore della generalità di applicazione di entrambe le soluzioni.
Le figg. 9÷11 illustrano anche come la variante di prolungamento 240 si possa sfruttare indipendentemente per cariche che sprigionano gas e/o in un assieme o bomba, ad es. dotato del suddetto attacco a baionetta, ove l’attacco a baionetta comprenda un accoppiamento di forma fra parti ricavate integralmente nella gabbia e nel manico.
Le figg. 9÷11 illustrano altresì come la variante di prolungamento 240 si possa sfruttare indipendentemente per le cariche sprigionanti gas come la 200. In particolare l’assieme o la bomba è dotato del sopra descritto attacco scorrevole tra la gabbia e il manico. In quel caso l’attacco comprende un accoppiamento di forma scorrevole o coppia cinematica di scorrimento fra parti ricavate, ad es. integralmente, nella gabbia e nel manico. Nell’esempio descritto tali parti sono le alette 253 e le scanalature 286, ma non necessariamente. Tale accoppiamento scorrevole, soprattutto se coadiuvato da un elemento elastico montato per allontanare la gabbia dal manico, consente alla carica di allontanarsi dal manico quando il prolungamento 240 è volato via dopo il lancio.
Le figg. 12÷14 illustrano una variante di assieme avente un manico dotato di aperture passanti. Questa variante è implementabile anche
con diverso tipo di collegamento fra il manico e il codolo della gabbia;
con diverso tipo di prolungamento utilizzato per sbloccare la sicura dopo il lancio (il prolungamento dipende dal tipo e forma di carica);
con diverso tipo di gabbia (ad es. diverso numero di appendici o forma).;
con diverso tipo di vie di fuga per i gas (ad es. diversa posizione per l’apertura del canale sulla base 252).
In generale l’uso di un codolo cavo nella gabbia è molto conveniente per convogliare i gas, ma sono possibili altre soluzioni. Ad es. si potrebbe collegare l’uscita gas della carica con un tubetto per portare i gas dentro al manico.
Resta inteso che le suddette caratteristiche del manico e/o del codolo adattate per la fuoriuscita dei gas (in particolare, le aperture passanti e/o il codolo cavo con canale interno) sono implementabili:
- su/con ogni tipo di gabbia qui descritta, sia che essa sia monoblocco o con struttura composita; - su/con ogni tipo di assieme descritto indipendentemente dal tipo di prolungamento qui descritto; - su/con ogni tipo di assieme descritto indipendentemente dal tipo di attacco fra codolo e manico. Resta inteso che le suddette caratteristiche del manico e/o del codolo adattate per la fuoriuscita dei gas (in particolare, le aperture passanti e/o il codolo cavo con canale interno) sono implementabili insieme o soltanto singolarmente.
Resta inteso che ogni variante qui descritta è combinabile con una o più delle altre varianti descritte.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Assieme (10) per carica (12) in grado di sprigionare gas da un’uscita dopo l’innesco tramite sicura (14), comprendente: - un manico afferrabile (20) avente un’estremità adatta per supportare la carica, - un elemento (30) che è sovrapposto o sovrapponibile al manico e che comprende un prolungamento (40) atto a immobilizzare la sicura (14) contro la carica (12), l'elemento sovrapposto o sovrapponibile comprendendo un guscio (30) di forma complementare alla superficie esterna del manico, in modo da combaciare col manico tramite accoppiamento di forma, - una gabbia adattata a contenere la carica e collegabile al manico in corrispondenza di detta estremità, ove il manico e/o la gabbia comprendono un canale per mettere in comunicazione la detta uscita della carica con l’ambiente esterno così consentendo la diffusione del gas.
  2. 2. Bomba a mano (10), comprendente: - una carica (12) in grado di sprigionare gas da un’uscita dopo l’innesco tramite sicura (14); - un manico afferrabile (20) avente un’estremità adatta per supportare la carica, - un elemento (30) che è sovrapposto al manico e che comprende un prolungamento (40) atto a immobilizzare la sicura (14) contro la carica (12), l'elemento sovrapposto comprendendo un guscio (30) di forma complementare alla superficie esterna del manico, in modo da combaciare col manico tramite accoppiamento di forma, - una gabbia adattata a contenere la carica e collegata al manico in corrispondenza di una sede presente a detta estremità, ove il manico e/o la gabbia comprendono un canale per mettere in comunicazione la detta uscita della carica con l’ambiente esterno così consentendo la diffusione del gas.
  3. 3. Bomba o assieme secondo la rivendicazione 1 o 2, ove il manico è cavo internamente e comprende aperture passanti che, attraverso la cavità interna, mettono in comunicazione detta estremità con l’esterno del manico.
  4. 4. Bomba o assieme secondo la rivendicazione 3, in cui le aperture passanti sono ricavate su e/o lungo la superficie laterale esterna del manico.
  5. 5. Bomba o assieme secondo la rivendicazione 3 o 4, in cui il manico comprende a detta estremità una porzione cava e aperta verso l’esterno in cui è inseribile un codolo della gabbia, detta porzione cava e aperta comunicando con dette aperture passanti.
  6. 6. Bomba o assieme secondo una qualsiasi rivendicazione precedente, in cui la gabbia comprende un codolo inseribile in un’estremità del manico, il codolo della gabbia essendo cavo internamente e adattato per definire un canale passante, il canale estendendosi dentro al codolo tra una apertura ricavata in una base di appoggio per la carica sulla gabbia e l’estremità libera opposta del codolo.
  7. 7. Bomba o assieme secondo la rivendicazione 5 o 6, in cui la superficie interna della porzione cava comprende una scanalatura per l’inserimento e la trattenuta di un perno o rilievo che sporge dalla superficie esterna del codolo.
  8. 8. Bomba o assieme secondo la rivendicazione 5 o 6 o 7, in cui la superficie interna della porzione cava comprende un perno o rilievo sporgente inseribile in una scanalatura di trattenuta presente sulla superficie esterna del codolo.
  9. 9. Bomba o assieme secondo una qualsiasi rivendicazione precedente, in cui la gabbia (490) è collegabile al manico tramite un attacco a baionetta (456, 424), ove l’attacco a baionetta comprende un accoppiamento di forma fra parti (453, 448, 450) ricavate integralmente in pezzo unico nella gabbia e nel manico.
  10. 10. Bomba o assieme secondo la rivendicazione 9, in cui la superficie interna della porzione cava comprende una scanalatura (448) per l’inserimento e la trattenuta di un perno (453) che sporge dalla superficie esterna del codolo (456).
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