IT201800003124U1 - Lampada multifunzione - Google Patents

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Sabrina Lucibello
Spartaco Paris
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Description

LAMPADA MULTIFUNZIONE
DESCRIZIONE
Campo tecnico dell’innovazione
La presente innovazione si colloca nel settore dell’illuminotecnica, più in particolare concerne i dispositivi destinati all’illuminazione di ambienti privati, preferibilmente abitazioni ed uffici, sia per uso in spazi interni che esterni.
Background
Il settore dell’illuminotecnica, ad oggi, si rivolge sempre più frequentemente allo studio di soluzioni di illuminazione che promuovano l’efficienza sinergica del corpo lampada e della sorgente illuminante, sia in termini globali di resa energetica, sia in termini più generali di versatilità, sicurezza e semplicità di utilizzo.
Nonostante il diffuso sviluppo della tecnologia a LED, in particolare per l’illuminazione di ambienti adibiti ad un uso domestico o comunque privato, quali uffici o luoghi di lavoro, è sentita la necessità di fornire dispositivi di illuminazione che possano assolvere una molteplicità di funzioni, in grado di soddisfare una diversificata gamma di esigenze e modalità d’uso e che, allo stesso tempo, comportino costi contenuti per la loro produzione pur mantenendo una gradevole resa estetica della loro struttura come elemento di arredo.
Sommario dell’innovazione
Il problema tecnico posto e risolto dalla presente innovazione è pertanto quello di fornire un corpo lampada che consenta di soddisfare le esigenze sopra menzionate con riferimento alla tecnica nota.
Tale problema viene risolto da un dispositivo di illuminazione secondo la rivendicazione 1.
Caratteristiche preferite della presente innovazione sono oggetto delle rivendicazioni dipendenti.
Il modello di corpo lampada proposto configura un dispositivo di illuminazione che comprende principalmente mezzi diffusori di una sorgente luminosa - ad esso associabile o associata – amovibilmente accoppiati a mezzi di supporto e/o ricarica. Più in dettaglio, i mezzi diffusori presentano una conformazione sostanzialmente troncoconica recante una sede configurata per ricevere la sorgente luminosa, in modo tale che – in una condizione disaccoppiata dai mezzi di supporto – i mezzi diffusori risultino trasportabili come un’unità illuminante portatile.
Preferibilmente, i mezzi diffusori comprendono un elemento di presa che risulta regolabile tra una posizione estratta ed una posizione ritratta all’interno di essi e, ancor più preferibilmente, risultano disposti in prossimità di una loro porzione apicale.
Vantaggiosamente, il corpo lampada comprende quindi un componente facilmente asportabile e trasportabile che permette una versatilità di utilizzo in funzione delle esigenze e del compito visivo a cui è sottoposto l’utente in cui il dispositivo di illuminazione sarà collocato.
La suddetta unità illuminante portatile può essere ovvero trasportata in un’ambiente di utilizzo diverso da quello in cui operano i mezzi di supporto e, preferibilmente, prevedere almeno una base, per un appoggio stabile su un piano di utilizzo dal quale illuminare l’ambiente circostante.
Ancora, la presenza di mezzi di presa per l’afferraggio, in particolare il loro specifico posizionamento apicale, favorisce l’utente nella movimentazione, trasporto e utilizzo in sicurezza dell’unità illuminante portatile, sia evitando accidentali contatti diretti con i mezzi diffusori e la sorgente luminosa sia riducendo sensibilmente potenziali cause d’incendio.
In una forma di esecuzione preferita, i mezzi di supporto recano un alloggiamento configurato per ricevere una seconda sorgente luminosa, e vantaggiosamente comprendono mezzi di regolazione della posizione e/o orientamento dei mezzi diffusori alternativamente o in combinazione alla regolazione della posizione e/o orientamento dell’alloggiamento.
Sarà apprezzato che tale soluzione permette di conferire al corpo lampada estrema versatilità di impiego e personalizzazione della modalità d’uso.
In particolare, il modello secondo la presente innovazione propone un dispositivo di illuminazione che, in base alla configurazione del corpo lampada, può essere utilizzato sia come una classica lampada da tavolo, qualora i mezzi diffusori e mezzi di supporto siano assemblati tra loro, sia come dispositivo dotato di due unità illuminanti distinte ed operativamente indipendenti, di cui una portatile ed una fissa (quest’ultima in un utilizzo ad esempio come lampada da lettura o di cortesia), qualora i mezzi diffusori vengano invece rimossi.
Inoltre, la presenza dei suddetti mezzi di regolazione permette, per ciascuna delle suddette configurazioni, di intervenire sulle proprietà delle sorgenti luminose nell’interazione con la struttura del corpo lampada, variando grandezze fotometriche associabili al dispositivo, come ad esempio l’illuminamento e la luminanza, non in ultimo per eliminare indesiderati fenomeni di abbagliamento durante il compito visivo.
Altri vantaggi, caratteristiche e le modalità di impiego della presente innovazione risulteranno evidenti dalla seguente descrizione dettagliata di alcune forme di esecuzione, presentate a scopo esemplificativo e non limitativo.
Descrizione breve delle figure
Verrà fatto riferimento alle figure dei disegni allegati, in cui:
▪ la Figura 1 mostra una vista in esploso di una forma di esecuzione preferita del corpo lampada secondo la presente innovazione, in una configurazione complessiva presentante mezzi diffusori di forma sostanzialmente troncoconica e mezzi di supporto e ricarica;
▪ le Figure 2A e 2B mostrano rispettivamente una vista dall’alto ed una vista laterale, parzialmente in sezione, del corpo lampada di Figura 1;
▪ la Figura 3A, 3B, 3C, 3D mostrano rispettivamente una vista dall’alto, una vista laterale, una vista in parziale sezione laterale ed una vista in sezione trasversale del primo di due componenti la sede dei mezzi diffusori configurata per ricevere la sorgente luminosa del corpo lampada di Figura 1;
▪ la Figura 4A, 4B, 4C, 4D mostrano rispettivamente una vista dall’alto, una vista laterale, una vista in parziale sezione laterale ed una vista in sezione trasversale del secondo dei due componenti la sede dei mezzi diffusori configurata per ricevere la sorgente luminosa del corpo lampada di Figura 1;
▪ la Figura 5 mostra due vista in sezione longitudinale dei mezzi di regolazione della posizione e/o orientamento dei mezzi diffusori e dell’alloggiamento dei mezzi di supporto del corpo lampada di Figura 1; ▪ la Figura 6 mostra due viste laterali del corpo lampada di Figura 1, in differenti orientamenti dei mezzi diffusori.
▪ la Figura 7 mostra due viste laterali dei mezzi di supporto del corpo lampada di Figura 1, in una condizione disaccoppiata dai mezzi diffusori e in differenti orientamenti dell’alloggiamento dei mezzi di supporto.
Descrizione dettagliata di forme di esecuzione preferite
Con riferimento inizialmente alle Figure 1, 2A e 2B un corpo lampada secondo una forma di esecuzione preferita della presente innovazione è complessivamente denotato con 1.
In termini generali, il corpo lampada comprende mezzi diffusori 10 la luce che presentano una conformazione sostanzialmente troncoconica e recano una sede 120 configurata per ricevere una sorgente luminosa.
I mezzi diffusori 10 sono amovibilmente accoppiati a mezzi di supporto 20 del corpo lampada 1, preferibilmente attraverso mezzi di connessione 14, ad esempio ad incastro, che si innestano in un elemento di appoggio 21 dei mezzi di supporto 20 e di cui si parlerà più nel dettaglio nel prosieguo. La configurazione complessiva del corpo lampada 1 risulta quindi tale che, in una condizione disaccoppiata, i mezzi diffusori 10 sono trasportabili come un’unità illuminante portatile.
In altre parole, il corpo lampada 1 è un apparecchio costituito da una pluralità di componenti che, come vedremo, lo rendono idoneo ad un utilizzo modulare.
Nella forma di esecuzione preferita illustrata nelle figure, il corpo lampada 1 - in una condizione accoppiata dei mezzi diffusori 10 ai mezzi di supporto 20 -assume una conformazione ad “abat-jour”. Preferibilmente infatti, i mezzi diffusori 10 comprendono una base superiore 11b di superficie minore o uguale ad una base inferiore 11a, ciascuna definente una rispettiva apertura, in corrispondenza delle quali possono essere previsti ad esempio pannelli opalescenti e/o selettivamente trasparenti a talune lunghezze d’onda della radiazione luminosa, e tali da definire una parete laterale 11 dei mezzi diffusori 10.
La conformazione dei mezzi diffusori 10 è preferibilmente quella di un paralume, ad esempio a tamburo, la cui apertura inferiore, in condizione accoppiata ai mezzi di supporto 20, è disposta in corrispondenza della base maggiore del tronco cono e i mezzi di supporto 20 preferibilmente comprendono un piedistallo 24 dotato di una base 24a e un’asta 24b su di essa centrata.
I componenti precedentemente descritti sono inoltre opportunamente dimensionati per configurare il corpo lampada 1 preferibilmente con uno sviluppo complessivo sostanzialmente lungo un asse centrale α di simmetria, in condizione assemblata dei mezzi diffusori 10 e di supporto 20.
Vantaggiosamente, da un punto di vista strutturale tale conformazione, in aggiunta alla previsione del fatto che preferibilmente i mezzi di supporto 20, in particolare la base 24a, sono realizzati in modo tale di avere una massa maggiore di un terzo della massa complessiva del corpo lampada 1, riduce potenziali fenomeni di ribaltamento conferendo in ogni caso caratteristiche di solidità e stabilità. I mezzi di supporto 20 sono preferibilmente realizzati in alluminio e l'intera struttura è equilibrata da un centro di massa piuttosto basso, proporzionando opportunamente i componenti del corpo lampada 1.
La parete laterale 11 dei mezzi diffusori 10 è realizzata preferibilmente in un materiale ottenuto a partire dal policarbonato, ad esempio un foglio, o da polimeri termoplastici affini, in ogni caso un materiale che presenti caratteristiche di notevole leggerezza e lavabilità. In varianti esecutive, la parete laterale 11 può essere realizzata in differenti colorazioni e/o materiali, ad esempio in tessuti, in funzione dell’aspetto e della personalizzazione che si vuole conferire complessivamente al corpo lampada 1. Ancora, la parete laterale 11 può essere facilmente sostituibile, in caso di danneggiamenti.
Vantaggiosamente, la suddetta sede 12 per l’alloggiamento della sorgente luminosa è ricavata internamente ai mezzi diffusori 10 e si sviluppa lungo una regione anulare della loro parete laterale 11. In particolare, in corrispondenza di una delle due basi, preferibilmente della base superiore 11b in condizione di mezzi diffusori 10 accoppiati, è presente un elemento ad anello 12, ad esempio realizzato in alluminio, e comprendente, con ulteriore riferimento all’esempio illustrato nelle figure 3A-3D e 4A-4D, un primo 12a ed un secondo 12b componente. Detti componenti, una volta assemblati, realizzano la sede 120 per ricevere al suo interno la sorgente luminosa (non illustrata nelle figure).
La sorgente luminosa è preferibilmente del tipo a LED, ancora più preferibilmente della tipologia strip LED, tecnologia che, in termini generali, garantisce una vita più lunga delle lampade fluorescenti ordinarie e riduce significativamente i costi di manutenzione. La sorgente luminosa è attivabile/disattivabile attraverso ad esempio attraverso un pulsante di comando previsto sui mezzi diffusori 10, preferibilmente recato dall’elemento ad anello 12.
La sorgente luminosa può essere associata a mezzi di ricarica, ad esempio a induzione o anche batterie, che possono essere alloggiati all’interno di specifici recessi interni alla sede 120, operativamente connessi con i mezzi di supporto 20 quando i mezzi diffusori 10 sono accoppiati con quest’ultimi. In altre parole, la configurazione di alimentazione energetica ed il funzionamento della sorgente luminosa ricevuta nella sede 120 è tale da garantire un’autonomia luminosa dei mezzi diffusori 10 durante il loro utilizzo portatile.
Vantaggiosamente, i suddetti primo e secondo componente 12a, 12b sono accoppiati attraverso rispettivi lembi conformati per ottenere una chiusura a scatto, favorendo la semplicità dell’apertura dell’elemento ad anello 12 per l’accesso all’interno della sede 120 nel caso di operazioni di manutenzione/sostituzione della sorgente luminosa.
Preferibilmente, la sede 120 circonda perimetralmente detta parete laterale 11 ed è idonea a permettere un’emissione luminosa uniforme dei mezzi diffusori 10, prevedendo ad esempio opportune superfici di trasparenza alla luce dall’elemento ad anello 12. Nell’esempio illustrato, tale emissione avviene non solo dalla parete laterale 11, ma anche dalla base superiore 11b (principalmente) e inferiore 11a.
Inoltre, vantaggiosamente, i mezzi diffusori 10 comprendono un elemento di presa regolabile tra una posizione estratta ed una posizione ritratta all’interno dei mezzi diffusori 10.
Detto elemento di presa permette l’afferraggio dei mezzi diffusori 10 ed è preferibilmente disposto in prossimità di una loro porzione apicale.
Nella forma di esecuzione preferita del corpo lampada 1, come visibile negli esempi illustrati, l’elemento di presa è una maniglia 13, preferibilmente di forma circolare, rotabilmente fissata all’elemento ad anello 12.
In una fase di asportazione dei mezzi diffusori 10 per ottenere l’unità illuminante portatile, la maniglia 13 è ruotata in modo tale da fuoriuscire parzialmente dalla cavità interna definita dalla parete laterale 11 e permettere un loro sollevamento rispetto ai mezzi di supporto 20. Una volta che l’unità illuminante è stata trasportata nell’ambiente di destinazione e collocata opportunamente, ad esempio su un piano di appoggio, la maniglia 13 è nuovamente ruotata a filo della base superiore 11b dei mezzi diffusori 10.
Come precedentemente menzionato, mezzi di connessione permettono un rapido accoppiamento/disaccoppiamento dei mezzi diffusori 10. Ora con ulteriore riferimento alla forma di esecuzione preferita ed illustrata nelle Figure 1 e 2B, è visibile una coppia di montanti, denotati ciascuno con il riferimento 14, preferibilmente realizzati in alluminio e fissati con una prima estremità ai mezzi diffusori 10. Il fissaggio ai mezzi diffusori 10 è previsto preferibilmente in corrispondenza dell’elemento ad anello 12 che reca la sede 120 di alloggiamento della sorgente luminosa.
Una seconda estremità libera dei montanti è conformata per impegnare, trattenendo stabilmente in posizione i mezzi diffusori 10, una corrispondente sede di alloggiamento 210 ricavata sui mezzi di supporto 20.
Tali montanti 14, quando estratti dalla sede 210, presentano o assumono preferibilmente lunghezza inferiore o uguale all’ingombro verticale della parete laterale 11 (preferibilmente di 30 cm circa), per poter permettere uno stabile appoggio dei mezzi diffusori 10 sulla base maggiore 11a durante un loro utilizzo come unità illuminante portatile.
I mezzi di supporto 20 comprendono preferibilmente il precedentemente menzionato elemento di appoggio 21, a conformazione preferibilmente discoidale, sul quale è ricavata la suddetta sede di alloggiamento 210.
Nell’esempio illustrato, l’elemento di appoggio discoidale 21 reca preferibilmente un alloggiamento 22 configurato per ricevere una seconda sorgente luminosa (non illustrata). La seconda sorgente luminosa è preferibilmente una sorgente LED e l’alloggiamento 22 nella quale è inserita ha conformazione anulare.
Detto alloggiamento 22 risulta in posizione distale rispetto ad un piano di appoggio dei mezzi di supporto 20 ed è configurato per permettere un flusso luminoso verso il piano dove essi poggiano. In questo modo, sia in presenza dei mezzi diffusori 10 accoppiati ai mezzi di supporto 20, sia in loro assenza, i mezzi di supporto 20 possono realizzare un corpo illuminante autonomo, con funzione ad esempio di lampada da lettura o di cortesia. I mezzi di supporto 20 recano infatti, preferibilmente internamente, mezzi di ricarica e/o di alimentazione della prima e della seconda sorgente luminosa.
Ad esempio, l’alloggiamento 22 configurato per ricevere la seconda sorgente luminosa può presentare almeno una superficie, affacciante sulla base 24b, realizzata in un materiale trasparente, almeno parzialmente, alla radiazione luminosa.
L’elemento discoidale 21 può essere altresì provvisto di una camera 211 atta a contenere ad esempio mezzi di ricarica – ad induzione o tecnologie similari – della prima sorgente luminosa ricevuta dai mezzi diffusori 10. In questo modo, quando i mezzi di supporto 20 e diffusori 10 sono accoppiati, è possibile ricaricare l’unità illuminante portatile.
In particolare, nella forma di esecuzione illustrata, detta camera 211 resta definita da una copertura 21a dell’elemento discoidale 21 in cui è ricavata la suddetta sede di alloggiamento 210 dei mezzi di connessione precedentemente descritti.
Vantaggiosamente, i mezzi di supporto 20 comprendono ulteriormente mezzi di regolazione per permettere una generale regolazione della posizione relativa dei componenti del corpo lampada 1, ad esempio inclinazione dei mezzi diffusori 10, altezza dei mezzi di supporto 20 e così via.
In particolare, con riferimento ora alla Figura 5, sono illustrati mezzi di regolazione della posizione e/o orientamento dei mezzi diffusori 10 e/o di detto alloggiamento 22 della seconda sorgente luminosa. Come visibile, detti mezzi di regolazione comprendono preferibilmente uno snodo sferico 23, collocato ad un’estremità dell’asta 24b in posizione distale rispetto alla base 24a.
Lo snodo 23 ha preferibilmente una conformazione tale da permettere un orientamento, od oscillazione, dell’alloggiamento 22 e/o dei mezzi diffusori 10 all’interno di un angolo di circa 120°.
Per esemplificazione, nelle Figure 6 e 7 sono illustrate due modalità d’uso del corpo lampada 1. In particolare, nella Figura 6 è mostrata una prima configurazione del corpo lampada 1, in condizione assemblata dei mezzi diffusori 10 sui mezzi di supporto 20, rispettivamente in una prima posizione non inclinata e in una seconda posizione inclinata dei primi rispetto ai secondi. Similmente, nella Figura 7, è mostrata una seconda configurazione del corpo lampada 1, in cui i mezzi di supporto 20 sono disaccoppiati dai mezzi diffusori 10, rispettivamente in una prima posizione non inclinata e in una seconda posizione inclinata dell’alloggiamento 22 - configurato per ricevere la seconda sorgente luminosa - rispetto all’asta 24b.
La presente innovazione è stata fin qui descritta con riferimento a forme preferite di esecuzione. È da intendersi che possano esistere altre forme di esecuzione che afferiscono al medesimo nucleo inventivo, come definito dall’ambito di protezione delle rivendicazioni qui di seguito riportate.

Claims (15)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Corpo lampada (1), comprendente mezzi diffusori (10) di luce configurati per una connessione amovibile con mezzi di supporto (20), detti mezzi diffusori (10) presentando una conformazione sostanzialmente troncoconica e recando una sede (12) configurata per ricevere una sorgente luminosa, la configurazione complessiva del corpo lampada essendo tale che, in una condizione disaccoppiata, detti mezzi diffusori (10) sono trasportabili come un’unità illuminante portatile.
  2. 2. Corpo lampada (1) secondo la rivendicazione 1, in cui detti mezzi diffusori (10) comprendono un elemento di presa (13) regolabile tra una posizione estratta ed una posizione ritratta all’interno dei mezzi diffusori (10).
  3. 3. Corpo lampada (1) secondo la rivendicazione 2, in cui detto elemento di presa (13) è disposto in prossimità di una porzione apicale dei mezzi diffusori (10).
  4. 4. Corpo lampada (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detta sede (12) è ricavata internamente ai mezzi diffusori (10) e si sviluppa lungo una regione anulare della loro parete laterale (11).
  5. 5. Corpo lampada (1) secondo la rivendicazione precedente, in cui detta regione anulare circonda perimetralmente detta parete laterale (11).
  6. 6. Corpo lampada (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui i mezzi diffusori (10) comprendono una base inferiore (11a) ed una base superiore (11b) e in cui, in condizione accoppiata ai mezzi di supporto (20), detta sede (12) risulta posizionata in prossimità della base superiore (11b).
  7. 7. Corpo lampada (1) secondo la rivendicazione precedente, in cui la base superiore (11b) presenta una superficie minore o uguale alla superficie della base inferiore (11a).
  8. 8. Corpo lampada (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detti mezzi diffusori (10) comprendono almeno una base (11a) conformata per permettere un appoggio di quest’ultimi, in detta condizione disaccoppiata, su un piano.
  9. 9. Corpo lampada (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti in cui detti mezzi di supporto (20) recano un alloggiamento (22) configurato per ricevere una seconda sorgente luminosa.
  10. 10. Corpo lampada (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detti mezzi di supporto (20) comprendono mezzi di regolazione (23) della posizione e/o orientamento dei mezzi diffusori (10) e/o di detto alloggiamento (22).
  11. 11. Corpo lampada (1) secondo la rivendicazione 9 o 10, in cui detto alloggiamento (23) è in posizione distale rispetto ad un piano di appoggio dei mezzi di supporto (20) ed è configurato per permettere un flusso luminoso verso il piano di appoggio.
  12. 12. Corpo lampada (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui, in una condizione accoppiata dei mezzi diffusori (10), il corpo lampada (1) si sviluppa lungo un asse centrale (α) di simmetria.
  13. 13. Corpo lampada (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detti mezzi di supporto (20) comprendono un piedistallo (24) e detti mezzi diffusori (10) comprendono un paralume, preferibilmente a tamburo.
  14. 14. Corpo lampada (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti che assume una conformazione ad “abat-jour” in una condizione accoppiata dei mezzi diffusori (10) ai mezzi di supporto (20).
  15. 15. Corpo lampada (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detti mezzi di supporto (20) recano internamente mezzi di ricarica e/o di alimentazione della prima e della seconda sorgente luminosa.
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