IT201800002696A1 - Gabbia per l’allevamento di insetti - Google Patents

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    • A01AGRICULTURE; FORESTRY; ANIMAL HUSBANDRY; HUNTING; TRAPPING; FISHING
    • A01KANIMAL HUSBANDRY; AVICULTURE; APICULTURE; PISCICULTURE; FISHING; REARING OR BREEDING ANIMALS, NOT OTHERWISE PROVIDED FOR; NEW BREEDS OF ANIMALS
    • A01K67/00Rearing or breeding animals, not otherwise provided for; New or modified breeds of animals
    • A01K67/033Rearing or breeding invertebrates; New breeds of invertebrates

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Description

Gabbia per l’allevamento di insetti
L’invenzione concerne gabbie e contenitori per l’allevamento di insetti ed in particolare si riferisce ad una gabbia per l’allevamento intensivo o di massa di zanzare, in particolare del dei generi Aedes, Anopheles e Culex.
È noto l’impiego di gabbie o contenitori per l’allevamento o produzione in laboratorio di insetti per sperimentazioni e studi su questi ultimi e sulle malattie da essi trasmissibili agli uomini e agli animali.
L’allevamento intensivo di insetti è altresì necessario per l’applicazione della tecnica dell’insetto sterile (SIT, Sterile Insect Technique), un metodo di controllo degli insetti infestanti applicato anche su zanzare che, come noto, sono vettori di molteplici gravi malattie per l’essere umano. Questo metodo di controllo prevede il rilascio nell’area interessata di un elevato numero di insetti sterili in modo da limitare e impedire nel tempo la riproduzione, inducendo la sterilità, nella popolazione naturale degli insetti della medesima specie nella suddetta area. Per ottenere una efficace soppressione della densità di popolazione della specie nociva trattata, la tecnica SIT richiede il rilascio di un elevatissimo numero di esemplari di insetti che devono essere opportunamente allevati e sterilizzati.
La limitata disponibilità di sistemi di allevamento automatizzati per una produzione ampia e costante di zanzare, ha costituito finora uno dei principali ostacoli all’applicazione su larga scala ed in tutto il mondo della tecnica SIT su zanzare.
Sono noti infatti varie tipologie di contenitori o gabbie per l’allevamento in laboratorio degli insetti, in particolare delle zanzare, che permettono di mantenere efficacemente le specie colonizzate. Le uova prodotte e deposte dalle femmine all’interno di queste gabbie possono essere prelevate, schiuse e allevate in acqua per le generazioni successive.
Le gabbie da laboratorio note più utilizzate comprendono sostanzialmente un involucro chiuso, all’interno del quale sono posizionati un contenitore mediante il quale sono introdotte le pupe dalle quali si sviluppano gli insetti adulti, un dispositivo per l’erogazione di una soluzione di acqua e zucchero per l’alimentazione degli insetti adulti, un dispositivo per l’erogazione di sangue per alimentare le zanzare femmina e promuovere la deposizione delle uova da parte di queste ultime, uno o più contenitori per la raccolta delle uova deposte.
Sulle pareti dell’involucro sono previste una o più aperture richiudibili da reti o portelli che permettono all’operatore di accedere ai vari contenitori e dispositivi posti all’interno della gabbia e per le procedure di pulizia.
Queste gabbie richiedono quindi una pluralità di operazioni manuali e soprattutto una particolare attenzione nell’impiego per evitare la fuoriuscita degli insetti adulti durante l’estrazione e l’inserimento dei dispositivi e contenitori di allevamento. Pertanto tali gabbie non sono adatte ad un allevamento di massa o intensivo di insetti.
Per ovviare a tale inconveniente sono state realizzate apposite gabbie, denominate MCP (Mass Production Cage), che permettono di limitare gli interventi manuali da parte degli operatori e di allevare o produrre un elevato numero di insetti, in particolare zanzare.
Questa tipologia di gabbie comprende sostanzialmente un contenitore a forma di parallelepipedo formato da due pareti di maggiore estensione (pareti frontale e posteriore) contrapposte e collegate tra loro da due pareti laterali e da una parete superiore ed una parete di fondo. Le pareti frontale e posteriore sono ad esempio costituite da rispettive reti oppure da lamine di materia plastica trasparente. Su una delle pareti laterali e sulla parete superiore sono previste rispettive aperture per l’inserimento e la connessione dei dispositivi per l’erogazione della soluzione di acqua e zucchero e del sangue. Più precisamente, il dispositivo per l’erogazione della soluzione zuccherina comprende un tubo inserito trasversalmente all’interno della gabbia attraverso l’apertura della parete laterale ed avente un’estremità sporgente esternamente che è provvista di un’apertura richiudibile con un tappo per il reintegro della soluzione. Il dispositivo di erogazione del sangue comprende un tubo conico di rete o garza contenente il sangue ed inserito all’interno della gabbia attraverso l’apertura presente nella parete superiore della gabbia. Il sangue può inoltre essere assunto dalle femmine attraverso l’apertura ricavata nella parete superiore.
In corrispondenza della parete di fondo della gabbia sono previsti due raccordi per l’ingresso dell’acqua e per il suo scarico durante la fase di manutenzione e pulizia della gabbia. Più precisamente, il raccordo d’ingresso è collegato ad un tubo che attraversa per l’intera lunghezza la gabbia e presenta fori per la fuoriuscita dell’acqua così da consentire il riempimento del fondo della gabbia con una definita quantità d’acqua e l’introduzione delle pupe degli insetti che si possono sviluppare in tale quantità di acqua. Per estrarre le uova deposte dagli insetti sono previste sulle pareti laterali ed in corrispondenza della parete di fondo delle aperture longitudinali attraverso le quali possono essere inseriti e quindi estratti pannelli di raccolta formati da fogli di carta filtro. Questi ultimi in una posizione d’uso si dispongono verticali all’interno della gabbia parzialmente immersi dell’acqua presente sul fondo in modo da bagnarsi e rimanere umidi.
Uno svantaggio di tali gabbie risiede nel fatto che per estrarre i pannelli di raccolta delle uova è necessario accedere lateralmente alla gabbia che deve quindi essere disposta in un luogo necessariamente spazioso e non troppo vicina ad un’adiacente gabbia.
Un altro svantaggio delle suddette gabbie risiede nel fatto che durante l’estrazione dalla gabbia dei pannelli di raccolta delle uova attraverso le aperture longitudinali possono facilmente fuoriuscire esemplari adulti rimasti appoggiati ai fogli di carta o volando attraverso le aperture longitudinali non più chiuse. Infine i residui di zucchero, sangue e adulti morti che cadono nell’acqua in fondo alla gabbia favoriscono una elevata fermentazione. Per evitare la produzione di cattivi odori dal fondo della gabbia e la concomitante repulsione delle femmine in ovideposizione gli operatori devono cambiare l’acqua regolarmente attraverso il raccordo di scarico aumentando il rischio di fuga degli insetti dalla gabbia.
Uno scopo della presente invenzione è migliorare le gabbie o contenitori noti per l’allevamento o produzione di massa o intensiva di insetti, in particolare di zanzare dei generi Aedes, Anopheles e Culex.
Un altro scopo è fornire una gabbia per l’allevamento di insetti che consenta l’estrazione agevole e pratica delle uova impedendo la fuoriuscita di insetti adulti.
Un ulteriore scopo è realizzare una gabbia che possa essere disposta affiancata ed adiacente ad altre gabbie similari in modo da formare batterie o serie di gabbie posizionabili anche in un ambiente ristretto, consentendo comunque un comodo ed agevole accesso sia per l’estrazione delle uova sia per rifornire la gabbia di soluzione zuccherina e di sangue.
Un altro scopo ancora è fornire una gabbia per l’allevamento di insetti avente costruzione robusta ed economica, facile e comoda pulire e avente ridotta manutenzione.
Questi ed altri scopi sono raggiunti da una gabbia per l’allevamento di insetti secondo una delle rivendicazioni di seguito riportate.
L’invenzione potrà essere meglio compresa ed attuata con riferimento agli allegati disegni che ne illustrano alcune forme esemplificative e non limitative di attuazione, in cui:
- la figura 1 è una vista in prospettiva della gabbia secondo l’invenzione per l’allevamento di insetti in una configurazione assemblata;
- la figura 2 è una vista in prospettiva dal basso della gabbia di figura 1;
- la figura 3 è una vista in esploso della gabbia di figura 1;
- la figura 4 è una vista in prospettiva della gabbia di figura 1 parzialmente sezionata; - la figura 5 è una sezione longitudinale della gabbia di figura 1.
Con riferimento alle figure da 1 a 5, la gabbia 1 secondo l’invenzione per allevare insetti, in particolare zanzare dei generi Aedes, Anopheles e Culex, comprende un corpo o involucro 2 sostanzialmente scatolare, che forma una camera interna 3 ed include una coppia di pareti di maggior estensione 21, 22 parallele e contrapposte, connesse tra loro da una coppia di prime pareti laterali 23, 24 e da una coppia di seconde pareti laterali 25, 26. La gabbia 1 comprende inoltre un primo elemento tubolare 4 che è inserito in un primo foro passante 31, realizzato in una delle prime pareti laterali 21, 22, si estende all’interno della camera interna 3 ed è disposto per contenere un primo liquido di alimentazione L1 per detti insetti. Il primo liquido di alimentazione L1 è, ad esempio, una soluzione di acqua e zucchero per alimentare gli insetti in fase adulta.
La gabbia 1 comprende altresì un secondo elemento tubolare 5 che è inserito in un secondo foro passante 32 realizzato in una delle prime pareti laterali 21, 22, si estende all’interno della camera 3 ed è disposto per introdurre in quest’ultima e contenere gli stadi immaturi di zanzara in acqua fino alla formazione degli adulti. Il secondo elemento tubolare 5 consente anche di introdurre/estrarre ed alloggiare mezzi di raccolta 10 atti a ricevere e raccogliere le uova deposte dagli insetti, in una fase di riproduzione del processo di allevamento, in particolare le uova deposte dalle zanzare femmine gravide a seguito di maturazione del pasto di sangue.
Il secondo elemento tubolare 5 comprende una rispettiva prima porzione terminale 51 posta all’esterno della camera 3 e provvista di una prima apertura 54, reversibilmente chiusa da un primo coperchio rotante 7, la quale consente l’accesso ai mezzi di raccolta 10 dopo il deflusso e filtraggio dell’acqua e agevola le operazioni di manutenzione e pulizia. Il secondo elemento tubolare 5 comprende una rispettiva prima porzione centrale 52 provvista di una seconda apertura 55 allungata longitudinalmente che consente agli insetti di accedere all’interno del secondo elemento tubolare 5, in particolare alle zanzare femmina di deporre le uova.
Il secondo elemento tubolare 5 comprende inoltre in corrispondenza della rispettiva prima porzione terminale 51 una terza apertura 56 chiusa da un primo elemento a rete 8 removibile la quale permette inizialmente l’introduzione di acqua e degli stadi immaturi delle zanzare e successivamente l’introduzione di aria in pressione all’interno del secondo elemento tubolare 5 al fine di allontanare e spingere fuori da quest’ultimo gli insetti, in particolare quando i mezzi di raccolta 10 vengono estratti dal secondo elemento tubolare 5 attraverso la prima apertura 54, come meglio spiegato nel seguito della descrizione.
La terza apertura 56 è in particolare realizzata su una derivazione 57, in particolare del tipo a 45°, realizzata sulla prima porzione terminale 51 del secondo elemento tubolare 5.
Il primo coperchio 7 della prima apertura 54 comprende una rispettiva apertura 7a chiusa da un secondo elemento a rete 9 che consente la fuoriuscita di acqua dal secondo elemento tubolare 5 quando il primo coperchio 7 viene ruotato attorno ad un rispettivo asse longitudinale X del secondo elemento tubolare 5 in una posizione di deflusso. In una posizione operativa (illustrata nelle figure) il primo coperchio 7 impedisce invece la fuoriuscita di acqua che riempie parzialmente il secondo elemento tubolare 5.
Come illustrato in particolare in figura 3, i mezzi di raccolta delle uova comprendono un foglio di carta filtro 10 o altro elemento similare, inserito nel secondo elemento tubolare 5 parzialmente arrotolato in forma tubolare, in modo non occludere la prima apertura 55 e consentire agli insetti di introdursi dentro il secondo elemento tubolare 5 e deporre le uova sul suddetto foglio di carta filtro 10.
Il primo elemento tubolare 4 comprende una rispettiva prima porzione di estremità 41 posta all’esterno della camera interna 3 e provvista di una quarta apertura 44 reversibilmente chiusa da un secondo coperchio 12 attraverso la quale può essere introdotto oppure scaricato il primo liquido di alimentazione L1 durante la pulizia e manutenzione della gabbia 1. Se costruito con plastica trasparente il secondo coperchio 12 consente di osservare il livello del liquido di alimentazione L1 all’interno del primo elemento tubolare 4.
In corrispondenza della rispettiva prima porzione terminale 41 il primo elemento tubolare 4 comprende quinta apertura 46 chiusa da un terzo coperchio 13 la quale permette l’introduzione e il reintegro del primo liquido di alimentazione L1 all’interno del primo elemento tubolare 4, ruotando opportunamente quest’ultimo attorno al rispettivo asse longitudinale Y come meglio spiegato nel seguito della descrizione (figura 5) durante la fase di allevamento.
La quinta apertura 46 è in particolare realizzata su una rispettiva derivazione, in particolare del tipo a 90°, realizzata sulla prima porzione terminale 41 del primo elemento tubolare 4. Il primo elemento tubolare 4 comprende altresì una rispettiva porzione centrale 42 provvista di una o più aperture di passaggio 45 che consentono agli insetti di alimentarsi con il primo liquido di alimentazione L1 senza tuttavia penetrare all’interno del primo elemento tubolare 4. Nella forma di realizzazione illustrata nelle figure, la rispettiva porzione centrale 42 del primo elemento tubolare 4 comprende una pluralità di aperture di passaggio 45 in forma di fessure o intagli passanti tra loro paralleli di dimensioni tali da consentire il prelievo della soluzione ma non il passaggio degli insetti. A tale scopo in una condizione di utilizzo, il primo elemento tubolare 4 è ruotato attorno al rispettivo asse longitudinale Y in modo che le fessure 45 siano rivolte verso il secondo elemento tubolare 5 ossia verso il basso, il primo liquido di alimentazione L1 essendo impossibilitato ad uscire da queste ultime per la mancanza di un foro di uscita dell’aria nel primo elemento tubolare 4.
In alternativa, nella rispettiva porzione centrale 42 del primo elemento tubolare 41 può essere previsto un’unica apertura di passaggio chiusa da un elemento a rete a maglia sottile.
Il primo foro passante 31 e il secondo foro passante 32 dell’involucro 2 sono preferibilmente realizzati su una stessa prima parete laterale 23, un ulteriore prima parete laterale 24 di dette prime pareti laterali 23, 24 contrapposta alla prima parete laterale 23 comprendendo una prima sede 33 ed una seconda sede 34 atte a ricevere e sostenere le seconde porzioni di estremità 43, 53, rispettivamente del primo elemento tubolare 4 e del secondo elemento tubolare 5.
Come illustrato nelle figure, in una condizione di utilizzo, la gabbia 1 è disposta in modo tale che le pareti di maggior estensione 21, 22 e le prime pareti laterali 23, 24 risultino pressoché verticali e ortogonali a un piano di appoggio per la gabbia 1. Le seconde pareti laterali 25, 26, il primo elemento tubolare 4 ed il secondo elemento tubolare 5 sono invece sostanzialmente orizzontali, paralleli al piano di appoggio. Le seconde pareti laterali comprendono una seconda parete laterale 25, o parete superiore, più lontana dal secondo elemento tubolare 5 ed un’ulteriore seconda parete laterale 26, o parete inferiore o di fondo, più adiacente e vicina al secondo elemento tubolare 5. Il primo elemento tubolare 4 parallelo e sostanzialmente allineato al secondo elemento tubolare 5, con riferimento ad un piano verticale parallelo alle pareti di maggior estensione 21, 22, è interposto tra la parete superiore 25 e il secondo elemento tubolare 5.
Le pareti di maggior estensione 21, 22 comprendono rispettive prime finestre 21a, 22a chiuse da rispettivi primi pannelli a rete 14, che sono in particolare fissati in modo removibile alle corrispondenti pareti di maggiore estensione 21, 22 in modo da consentire un agevole accesso della camera interna 3 in una fase di manutenzione della gabbia 1. Almeno un terzo elemento tubolare 6 è previsto e inserito un rispettivo terzo foro passante 35 realizzato in una delle seconde pareti laterali 25, 26, in particolare nella seconda parete laterale 25 o parete superiore più distante dal secondo elemento tubolare 5. Il terzo elemento tubolare 6 si estende pressoché verticalmente all’interno della camera interna 3 ed è disposto per contenere un secondo liquido di alimentazione L2 per gli insetti, ad esempio sangue per alimentare le femmine delle zanzare e permettere la deposizione delle uova. Il terzo elemento tubolare 6 comprende ad esempio un corpo tubolare conico realizzato in rete o garza o altro materiale similare e contenente un budello di collagene alimentare riempito sangue animale opportunamente trattato e riscaldato. Nella forma di realizzazione illustrata, è prevista una coppia di terzi elementi tubolare 6 inseriti in rispettivi terzi fori passanti 35 della seconda parete laterale 25. Quest’ultima è provvista di una seconda finestra 25a anch’essa chiusa in modo reversibile da un secondo pannello a rete 15 per consentire un agevole accesso della camera interna 3 in una fase di manutenzione della gabbia 1. La seconda finestra 25a può essere altresì impiegata per fornire nutrimento agli adulti che vi accedono attraverso il secondo pannello a rete 15. L’involucro 2 è formato da due elementi di involucro 20 uguali tra loro e montati in modo speculare, uniti lungo un profilo di giunzione G, passante attraverso le prime pareti laterali 23, 24 e le seconde pareti laterali 25, 26. Ciascun elemento di involucro 20 è realizzato, ad esempio, mediante stampaggio, ad iniezione oppure per termoformatura, di materia plastica. I due elementi di involucro o gusci 20 dell’involucro 2 sono fissati tra loro lungo la linea di giunzione G mediante mezzi adesivi oppure mezzi di giunzione meccanica, di tipo noto e non illustrato nelle figure.
È bene tuttavia osservare che poiché l’involucro 2 della gabbia 1 è composto da due elementi identici (elementi di involucro 20) che possono essere facilmente assemblati e uniti, i costi di produzione risultano molto contenuti (un solo stampo di iniezione, mezzi adesivi) rendendo la gabbia 1 dell’invenzione particolarmente economica. Parimenti economici e facilmente realizzabili sono il primo ed il secondo elemento tubolare 4, 5 con i rispettivi raccordi a 45° e 90° ed i coperchi 11, 12, 13.
L’utilizzo della gabbia 1 dell’invenzione prevede nella fase iniziale del processo di allevamento degli insetti l’introduzione all’interno del secondo elemento tubolare 5 attraverso la prima apertura 54 o la terza apertura 57 (mediante rimozione rispettivamente del primo coperchio 7 e del primo elemento a rete 8) degli stadi immaturi degli insetti o zanzare da allevare. Dalla terza apertura 56 viene introdotta e regolata anche un’adeguata quantità di acqua che permane sul fondo del secondo elemento tubolare 5 per consentire al foglio di carta filtro dei mezzi di raccolta 10 di mantenersi bagnato/umido. Dalla prima apertura 54 viene inserito o rimosso il foglio di carta filtro dei mezzi di raccolta 10 sui quali le zanzare femmina depongono le uova.
Vantaggiosamente, prima di rimuovere il primo coperchio 7 che chiude la prima apertura 54 viene insufflata aria in pressione, ad esempio tramite una soffiante o ventilatore, nella terza apertura 56 in modo da spingere fuori dal secondo elemento tubolare 5 tutti gli insetti in esso presenti. Preliminarmente l’aria può essere soffiata attraverso il secondo elemento a rete 9 del primo coperchio 7 per spingere via gli insetti dalla prima apertura 54 e dalla prima porzione terminale 51. In questo modo, quando si toglie il primo coperchio 7 per inserire o rimuovere i mezzi di raccolta 10 non sono presenti all’interno del secondo elemento tubolare 5 insetti i quali nel proseguo dell’operazione vengono tenuti distanti da quest’ultimo dal flusso d’aria in uscita dalla seconda apertura 55 che ne impedisce anche solo l’avvicinamento. In tal modo, è pressoché del tutto impedita la fuoriuscita di insetti dalla gabbia 1.
Oltre ai mezzi di raccolta 10 è possibile rimuovere dal secondo elemento tubolare 5 anche gli insetti morti per mantenere più pulita la gabbia 1. Il numero di adulti morti all’interno del tubo è comunque fortemente ridotta dalla posizione e limitata estensione della seconda apertura 55. Gli adulti morti che cadono dalle loro posizioni di riposo sulle pareti laterali non possono essere rinvenute all’interno del secondo elemento tubolare 5.
Nel primo elemento tubolare 4, opportunamente ruotato attorno al rispettivo asse longitudinale Y in modo da avere la quinta apertura 46 rivolta verso l’alto, viene introdotto attraverso quest’ultima il primo liquido di alimentazione L1 (figura 5). Il primo elemento tubolare 4 viene quindi ruotato in modo da disporre le aperture di passaggio 45 ruotate verso il basso per consentire l’alimentazione degli insetti adulti.
I terzi elementi tubolari 6 inseriti nelle terze aperture 35 della seconda parete laterale 25 superiore possono essere periodicamente riempiti con sangue animale per alimentare le zanzare femmina.
È bene rilevare che il primo elemento tubolare 4, il secondo elemento tubolare 5 ed i terzi elementi tubolari 6 sono facilmente e comodamente accessibile da un operatore da uno stesso lato della gabbia 1, in particolare in corrispondenza della prima parete laterale 23. In effetti, attraverso la terza apertura 56 del secondo elemento tubolare 5 è possibile inserire gli stadi immaturi degli insetti ad inizio ciclo e mantenere lontani gli insetti durante le operazioni di apertura mentre, dalla prima apertura 54, si possono inserire e rimuovere i mezzi di supporto 10 delle uova, far defluire l’acqua in fase di pulizia e manutenzione. Similmente dalla quarta apertura 44 e quinta apertura 46 del primo elemento tubolare 4 è possibile rispettivamente scaricare (in una fase di pulizia e manutenzione) e introdurre o scaricare (durante l’allevamento) il primo liquido di alimentazione L1.
La gabbia 1 dell’invenzione per l’allevamento di zanzare può quindi essere vantaggiosamente disposta affiancata ed adiacente ad altre identiche gabbie 1 in modo da formare una batteria o serie di gabbie posizionabili anche in un ambiente ristretto, consentendo tuttavia un comodo ed agevole accesso ad un operatore sia per l’estrazione delle uova sia per rifornire la gabbia 1 di soluzione di acqua e zucchero e di sangue.
Grazie ai pannelli a rete 14, 15, facilmente removibili rispettivamente dalle pareti di maggior estensione 21, 22 e dalla seconda parete laterale 25 superiore è possibile poi pulire in modo agevole ed efficace la gabbia 1 dell’invenzione.
Infine l’impiego di mezzi di raccolta 10 delle uova facilmente inseribili ed estraibili e la presenza del secondo elemento tubolare 5 in grado di contenere una certa quantità di acqua potrebbe risultare idoneo non solo per zanzare del genere Aedes ma anche per zanzare dei generi Anopheles e Culex tra le quali si annoverano importanti vettori di patologie umane e animali.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Gabbia per l’allevamento di insetti, comprendente: - un involucro (2) sostanzialmente scatolare che forma una camera interna (3) ed include una coppia di pareti di maggior estensione (21, 22) contrapposte e connesse tra loro da una coppia di prime pareti laterali (23, 24) e da una coppia di seconde pareti laterali (25, 26); - un primo elemento tubolare (4) inserito in un primo foro passante (31) realizzato in una di dette prime pareti laterali (21, 22), estendentesi all’interno di detta camera interna (3) e disposto per contenere un primo liquido di alimentazione (L1) per detti insetti; caratterizzata dal fatto di comprendere un secondo elemento tubolare (5) inserito in un secondo foro passante (32) realizzato in una di dette prime pareti laterali (21, 22), estendentesi all’interno di detta camera interna (3) e disposto per introdurre in quest’ultima e contenere stadi immaturi di insetti in acqua fino alla formazione degli adulti, in una fase iniziale di un processo di allevamento di detti insetti, e per inserire/estrarre e alloggiare mezzi di raccolta (10) sui quali detti insetti depongono uova, in una fase di riproduzione di detto processo di allevamento.
  2. 2. Gabbia secondo la rivendicazione 1, in cui detto secondo elemento tubolare (5) comprende una rispettiva prima porzione terminale (51) posta all’esterno di detta camera interna (3) e provvista di una prima apertura (54) reversibilmente chiusa da un primo coperchio (7) per l’inserimento e la rimozione di detti mezzi di raccolta (10) e per il deflusso e filtraggio dell’acqua, e di una rispettiva prima porzione centrale (52) provvista di una seconda apertura (55) allungata longitudinalmente per l’accesso all’interno di detto secondo elemento tubolare (5).
  3. 3. Gabbia secondo la rivendicazione 2, in cui detto secondo elemento tubolare (5) comprende in corrispondenza della rispettiva prima porzione terminale (51) una terza apertura (56) chiusa da un primo elemento a rete (8) removibile per l’introduzione di detti stadi immaturi di detti insetti, nella fase iniziale del processo di allevamento, e/o di aria in pressione all’interno di detto secondo elemento tubolare (5) al fine di allontanare fuori da quest’ultimo detti insetti, in particolare quando detti mezzi di raccolta (10) sono estratti da detto secondo elemento tubolare (5) attraverso detta prima apertura (54).
  4. 4. Gabbia secondo la rivendicazione 2 oppure 3, in cui detto primo coperchio (7) comprende una rispettiva apertura (7a) chiusa da un secondo elemento a rete (9) che consente la fuoriuscita di acqua da detto secondo elemento tubolare (5) quando detto primo coperchio (7) viene ruotato attorno ad un rispettivo asse longitudinale (X) di detto secondo elemento tubolare (5) in una posizione di deflusso.
  5. 5. Gabbia secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui detti mezzi di raccolta comprendono almeno un foglio di carta filtro (10) inserito in detto secondo elemento tubolare (5), parzialmente arrotolato in forma tubolare in modo da non occludere detta seconda apertura (55).
  6. 6. Gabbia secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui detto primo foro passante (31) e detto secondo foro passante (32) di detto involucro (2) sono realizzati su una stessa prima parete laterale (23), un ulteriore prima parete laterale (24) di dette prime pareti laterali (23, 24) contrapposta a detta prima parete laterale (23) comprendendo una prima sede (33) ed una seconda sede (34) atte a ricevere e sostenere porzioni di estremità (43, 53), rispettivamente di detto primo elemento tubolare (4) e di detto secondo elemento tubolare (5).
  7. 7. Gabbia secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui detto primo elemento tubolare (4) comprende una rispettiva prima porzione di estremità (41) posta all’esterno di detta camera interna (3) e provvista di una quarta apertura (44) reversibilmente chiusa da un secondo coperchio (12) per l’introduzione e/o lo scarico di detto primo liquido di alimentazione (L1) e di una rispettiva porzione centrale (42) provvista di almeno un’apertura di passaggio (45) per consentire a detti insetti di alimentarsi con detto primo liquido di alimentazione (L1).
  8. 8. Gabbia secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui detto involucro (2) è formato da due elementi di involucro (20) uguali tra loro e montati speculari, uniti lungo un profilo di giunzione (G) passante attraverso dette prime pareti laterali (23, 24) e dette seconde pareti laterali (25, 26).
  9. 9. Gabbia secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui detti pareti di maggior estensione (21, 22) comprendono rispettive prime finestre (21a, 22a) chiuse da rispettivi primi pannelli a rete (14), in particolare removibilmente fissati alle corrispondenti pareti di maggior estensione (21, 22).
  10. 10. Gabbia secondo una delle rivendicazioni precedenti, comprendente almeno un terzo elemento tubolare (6) inserito in un rispettivo terzo foro passante (35) realizzato in una di dette seconde pareti laterali (25, 26), in particolare una seconda parete laterale (25) più distante da detto secondo elemento tubolare (5), detto terzo elemento tubolare (6) estendendosi all’interno di detta camera interna (3) e essendo disposto per contenere un secondo liquido di alimentazione (L2) per detti insetti.
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Citations (3)

* Cited by examiner, † Cited by third party
Publication number Priority date Publication date Assignee Title
US4594964A (en) * 1985-01-29 1986-06-17 United States Of America As Represented By The Secretary Of Agriculture Method and apparatus for the mass rearing of fruit flies
WO2015007251A1 (zh) * 2013-07-13 2015-01-22 Guo Yunjiao 一种有利于高效培育胡蜂标准蜂群的方法及筑巢装置
CN107517934A (zh) * 2017-09-06 2017-12-29 云南省林业科学院 一种桔小实蝇多虫态养虫箱及其饲养方法

Patent Citations (3)

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