IT201700018220A1 - Valigia atta a contenere indumenti sottovuoto. - Google Patents

Description

“VALIGIA ATTA A CONTENERE INDUMENTI SOTTOVUOTO”.

TESTO DELLA DESCRIZIONE

La presente domanda di brevetto per invenzione industriale ha per oggetto una valigia atta a contenere indumenti ed altri oggetti sottovuoto.

Le peculiarità e i vantaggi dell’invenzione in oggetto risulteranno più evidenti a seguito di una breve descrizione della tecnica anteriore e dei relativi inconvenienti.

Come è noto, attualmente tutte le valigie esistenti sono destinate ad ospitare gli indumenti e gli altri effetti personali dell’utente in una condizione in cui il loro vano interno è soggetto alla pressione atmosferica.

Ebbene una simile condizione comporta certamente alcuni significativi svantaggi, il primo dei quali è certamente quello del considerevole ingombro – peraltro difficilmente riducibile – generato dagli indumenti caricati all’interno di una rispettiva valigia.

In effetti per quanto tali indumenti possano essere pressati dal rispettivo proprietario, con l’evidente finalità di compattarli quanto più possibile e di sfruttare al massimo il volume interno di una valigia, si comprende facilmente come non sia possibile espellere completamente l’aria insinuata tra le fibre e le trame di tali indumenti.

Si può dire altrimenti che l’aria che resta insinuata tra gli indumenti caricati gli uni sugli altri finisce per occupare un considerevole volume interno della rispettiva valigia; un volume che potrebbe essere sfruttato ben più vantaggiosamente per caricare qualche indumento in più.

Il fatto di non poter sfruttare in maniera utile l’intero volume di una valigia attualmente risulta quanto mai penalizzante, considerando proprio le restrizioni dimensionali che in molti casi vengono imposte alle valigie destinate ad essere caricate su aerei, treni ed altri mezzi di trasporto collettivi.

D’altronde la suddetta presenza di aria in eccesso all’interno di una valigia impedisce anche di compattare nel migliore dei modi gli indumenti trasportati, lasciando loro una possibilità di modificare in maniera incontrollata il loro assetto all’interno della rispettiva valigia, magari in occasione della manipolazione della stessa.

In tale situazione gli indumenti possono sgualcirsi, addirittura mescolarsi, senza che queste deprecabili conseguenze possano essere scongiurate del tutto neppure dalle cinte elastiche che le valigie adottano per trattenere gli indumenti nei rispettivi alloggiamenti (vale a dire all’interno dell’uno o dell’altro dei tradizionali semigusci di una valigia).

Ma vi è anche un ulteriore inconveniente che penalizza le valigie tradizionali, quelle destinate per l’appunto ad ospitare a pressione atmosferica gli effetti personali del rispettivo proprietario.

Tale inconveniente riguarda in particolare il trasporto di liquidi – quali profumi, cosmetici, medicine, bevande e simili – all’interno di valigie destinate ad essere imbarcate nelle stive degli aerei.

Considerando che tali stive non sono pressurizzate, si comprende bene come, in condizioni di volo ad alta quota, la pressione che si manifesta all’interno di un recipiente di liquido alloggiato in una valigia sia superiore alla pressione che si stabilisce all’interno della stiva del rispettivo aereo.

In tale contesto il liquido tende a fuoriuscire in maniera incontrollata dal proprio recipiente – a meno che questo non abbia una tenuta perfettamente ermetica – riversandosi magari sugli indumenti e sugli altri oggetti ospitati in una stessa valigia.

Proprio l’attenta osservazione delle problematiche appena riferite ha portato a progettare la nuova valigia secondo il trovato, la cui caratteristica peculiare consiste nella capacità di ospitare in una condizione di sottovuoto gli indumenti e gli altri effetti personali in essa caricati.

Per assicurare una simile funzionalità la valigia in questione incorpora al suo interno – in corrispondenza del suo corpo scatolare principale – una busta di plastica a chiusura ermetica, nella quale debbono essere effettivamente caricati gli indumenti e gli altri oggetti da trasportare.

La medesima valigia incorpora anche una tipica pompa a vuoto ad alimentazione elettrica (pneumaticamente collegata con l’anzidetta busta a chiusura ermetica) che risulta capace, una volta azionata, di estrarre tutta l’aria contenuta nella busta medesima e di condurre in una condizione di sottovuoto gli indumenti e gli altri oggetti contenuti all’interno di quest’ultima.

A tale riguardo la valigia in questione reca anche un foro grigliato attraverso il quale l’anzidetta pompa a vuota può espellere forzatamente verso l’esterno l’aria estratta dall’anzidetta busta a chiusura ermetica.

Sulla base di questa prima sommaria descrizione è già possibile capire quali siano le vantaggiose prestazioni assicurate dalla valigia in questione.

Va detto, infatti, che la sua capacità di portare in una condizione di sottovuoto i capi contenuti all’interno della sua busta ermetica assicura intanto che gli stessi – non più ostacolati in tal senso dalla presenza dell’aria – possano compattarsi strettamente gli uni sugli altri, riducendo notevolmente il loro ingombro “in spessore” ed aumentando dunque la capacità interna della valigia medesima.

Peraltro l’anzidetto energico compattamento degli indumenti fa sì che gli stessi mantengano un assetto stabile ed ordinato, senza rischiare di sgualcirsi o di spostarsi incontrollatamente all’intero della valigia.

Questa stessa condizione di sottovuoto scongiura pure il rischio che i liquidi contenuti nei recipienti eventualmente caricati in una simile valigia possano tracimare all’esterno per effetto della maggiore pressione che essi manifestano all’interno di tali recipienti rispetto a quella che si riscontra nelle stive non pressurizzate degli aerei che volino ad alta quota.

Per maggiore chiarezza esplicativa la descrizione del trovato prosegue con riferimento alla tavola di disegno allegata, avente solo valore illustrativo e non certo limitativo, in cui la figura 1 mostra la valigia in questione con una rappresentazione assonometrica schematica.

Con riferimento a tale figura, la valigia secondo il trovato (1) è del tipo che adotta un ampio corpo scatolare (20), piuttosto profondo, nonché preferibilmente dotato di una forma in pianta rettangolare, che risulta corredato di un coperchio superiore ribaltabile (10), incernierato in corrispondenza del bordo longitudinale posteriore (21) del corpo scatolare medesimo (20).

All’interno di detto corpo scatolare (20) è ottenuto un primo vano parallelepipedo (22) che occupa gran parte della lunghezza dello stesso e che risulta delimitato, da un lato, dalla prima (23a) delle pareti traversali del corpo scatolare medesimo (20) e, dall’altro lato, da un setto traversale (24), dislocato a breve distanza dalla seconda (23b) delle pareti trasversali del corpo scatolare (20).

In tal modo la cooperazione tra l’anzidetto setto trasversale (24) e la seconda (23b) delle pareti trasversali del corpo scatolare (20) dà luogo alla formazione di un secondo stretto vano (25).

L’anzidetto primo vano (22) è destinato ad alloggiare esattamente e stabilmente una grossa busta di plastica (26) che riproduce sostanzialmente le forme del vano parallelepipedo (22) che la ospita.

Detta busta (26) incorpora superiormente, a partire dal proprio bordo longitudinale posteriore (26a), un telo (27) atto a fungere nei suoi confronti da coperchio di chiusura ermetica, in quanto capace di chiudere esattamente l’apertura superiore di accesso della busta medesima (26).

I bordi liberi del telo di chiusura (27) e i corrispondenti bordi di sommità della sottostante busta (26) sono infatti capaci di saldarsi reciprocamente in maniera ermetica, per il fatto di essere corredati di un sistema di chiusura a pressione, di per sé noto.

Preferibilmente, nell’ambito di un simile sistema di chiusura, sono chiamate a cooperare, per ciascuna coppia di bordi da unire reciprocamente, una nervatura longitudinale realizzata su uno di tali bordi – magari in corrispondenza del bordi del telo (27) – ed una corrispondente scanalatura realizzata dunque in corrispondenza dei bordi della busta (26); essendo previsto che ciascuna di tali nervature debba essere insediata a forzamento entro la corrispondente scanalatura.

Si tratta, più precisamente, del medesimo sistema di chiusura ermetica adottato comunemente in corrispondenza dei bordi contrapposti delle bustine di plastica trasparente che vengono utilizzate per trasportare in aereo i piccoli flaconi di liquido.

Va detto peraltro che l’anzidetta busta (26) è fissata stabilmente all’interno del rispettivo vano di alloggiamento (22), magari grazie ad uno strato di colla previsto tra la sua parete di fondo e la parete di fondo del rispettivo vano di alloggiamento (22).

L’anzidetto secondo vano (25) è invece destinato ad ospitare una pompa a vuoto ad azionamento elettrico (28), insieme con la rispettiva batteria ricaricabile di alimentazione (28a), preferibilmente al litio.

Detta pompa (28) è collegata pneumaticamente con l’anzidetta busta (26) alloggiata nel primo vano (22) della valigia in questione (1).

In una preferita forma di realizzazione, un simile collegamento è assicurato da un condotto (29), la cui prima estremità è connessa con la bocca aspirante della pompa anzidetta (28) e la cui seconda estremità si innesta invece sul fianco dell’anzidetta busta (26), dopo aver attraversato un apposito foro di passaggio realizzato in corrispondenza dell’anzidetto setto divisorio (24).

La pompa (27) coopera con un foro grigliato (30) destinato a consentire l’evacuazione forzata verso l’esterno dell’aria estratta man mano dalla busta (26).

Partendo da simili indicazioni, risulterà più agevole illustrare le specifiche modalità di funzionamento della nuova valigia in questione (1).

L’utente di tale valigia (1) deve innanzitutto sollevare il coperchio (10) della stessa ed il telo di chiusura (27) della busta di plastica (26) fissata all’interno del primo vano (22) della valigia medesima (1).

Successivamente lo stesso utente deve caricare gli indumenti e gli altri effetti personali all’interno di tale busta (26); al compimento di tale operazione deve abbassarne il telo (27) e fissare ermeticamente i bordi liberi dello stesso contro i corrispondenti bordi di sommità della busta medesima (26).

Ciò fatto, dovrà attivare l’anzidetta pompa a vuoto (28) alloggiata nel secondo vano (22).

L’azionamento della pompa (28) avviene per il tramite di un interruttore (31).

In corrispondenza della seconda parete trasversale (23b) della valigia (1) è invece montata una presa USB (32) da utilizzare per l’innesto del cavetto di ricarica della batteria al litio (28a) che alimenta la pompa medesima (28).

È facile comprendere, per l’appunto, come l’azionamento di detta pompa (28) produca l’effetto di estrarre tutta l’aria presente nella busta (26) e di porre nella desiderata condizione di sottovuoto tutti gli indumenti e gli altri oggetti contenuti in tale busta (26).

In tal modo si riduce il volume complessivo degli indumenti inseriti nella busta (26) e si rende più agevole la chiusura del coperchio (10) della valigia (1).

Pur restando nell’ambito della presente idea di soluzione, nulla vieta di prevedere una soluzione costruttiva alternativa, proprio con riferimento all’anzidetto condotto di aspirazione (29) destinato a collegare la pompa (28) e la busta (26).

Si potrebbe prevedere infatti che questo rechi una forma sostanzialmente ad “U” capovolta, tale da consentirgli di bypassare dall’alto il setto divisorio (24) che divide il primo vano (22), quello che contiene la busta (26), dal secondo vano (25), quello che contiene la pompa (28).

È evidente che in questo caso sarà il telo di chiusura (27) della busta (26) a dover essere munito del foro di innesto della rispettiva estremità dell’anzidetto condotto, mentre non sarà necessario prevedere un foro di passaggio attraverso il setto divisorio (24).

Allo stesso modo sarà possibile adottare qualsiasi differente vantaggiosa soluzione per assicurare altrimenti la chiusura ermetica dei bordi della busta (26) rispetto a quelli del sovrastante telo di chiusura (27).

Claims (10)

1. RIVENDICAZIONI 1) Valigia corredata internamente: - di una busta di plastica (26) atta a contenere indumenti ed oggetti, nonché dotata di mezzi chiusura ermetica (27) - di una pompa a vuoto (28) associata a mezzi (29) per il suo collegamento pneumatico con l’anzidetta busta (26); in cui detta pompa (28) è atta ad estrarre forzatamente tutta l’aria contenuta all’interno di tale busta (26).
2. 2) Valigia secondo la rivendicazione 1, in cui l’anzidetta busta di plastica (26) adotta una forma sostanzialmente parallelepipeda.
3. 3) Valigia secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui l’anzidetta busta in plastica (26) è insediata e fissata all’interno di un conforme primo vano (22) previsto all’interno della valigia medesima (1); ed in cui l’anzidetta pompa a vuoto (28) è insediata e fissata all’interno di un secondo vano (25), adiacente al primo (22), dal quale risulta separato da un setto divisorio (24).
4. 4) Valigia secondo la rivendicazione 3, in cui l’anzidetta busta in plastica (26) è fissata all’interno del primo vano (22) in corrispondenza della propria parete orizzontale inferiore.
5. 5) Valigia secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui gli anzidetti mezzi di chiusura ermetica della busta (26) consistono in un telo (27) atto a chiudere dall’alto l’apertura di accesso della busta medesima (26), in una condizione tale per cui i bordi di detto telo (27) sono atti ad essere sigillati rispetto ai corrispondenti bordi della busta medesima (26).
6. 6) Valigia secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui l’anzidetta pompa a vuoto (28) è del tipo ad azionamento elettrico.
7. 7) Valigia secondo la rivendicazione 5, in cui l’anzidetta pompa a vuoto (28) è assistita da una rispettiva batteria (29a), anch’essa alloggiata all’interno dell’anzidetto secondo vano (25), nonché connessa con una presa USB (32) prevista su una delle pareti della valigia medesima (1) e atta a consentire l’innesto di un cavetto di alimentazione.
8. 8) Valigia secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui gli anzidetti mezzi di connessione pneumatica tra la pompa a vuoto (27) e l’anzidetta busta (26) consistono in un condotto (29) ad esse interposto.
9. 9) Valigia secondo la rivendicazione 8, in cui l’anzidetto condotto di collegamento (29) tra la pompa (27) e la busta (26) attraversa l’anzidetto setto divisorio (24) in corrispondenza di un rispettivo foro.
10. 10) Valigia secondo la rivendicazione 8, in cui l’anzidetto condotto di collegamento (29) tra la pompa (27) e la busta (26) scavalca l’anzidetto setto divisorio (24).