IT201700014346A1 - Sistema di neuro gnatologia funzionale per la definizione dell’integrità del sistema nervoso trigeminale e masticatorio e per la determinazione dei rapporti intermascellari neurocentrici evocati. - Google Patents

Sistema di neuro gnatologia funzionale per la definizione dell’integrità del sistema nervoso trigeminale e masticatorio e per la determinazione dei rapporti intermascellari neurocentrici evocati.

Info

Publication number
IT201700014346A1
IT201700014346A1 IT102017000014346A IT201700014346A IT201700014346A1 IT 201700014346 A1 IT201700014346 A1 IT 201700014346A1 IT 102017000014346 A IT102017000014346 A IT 102017000014346A IT 201700014346 A IT201700014346 A IT 201700014346A IT 201700014346 A1 IT201700014346 A1 IT 201700014346A1
Authority
IT
Italy
Prior art keywords
gnathology
neuro
functional
guides
sector
Prior art date
Application number
IT102017000014346A
Other languages
English (en)
Inventor
Gianni Frisardi
Flavio Frisardi
Giovanni Mastrangelo
Original Assignee
Epoche S R L
Priority date (The priority date is an assumption and is not a legal conclusion. Google has not performed a legal analysis and makes no representation as to the accuracy of the date listed.)
Filing date
Publication date
Application filed by Epoche S R L filed Critical Epoche S R L
Priority to IT102017000014346A priority Critical patent/IT201700014346A1/it
Publication of IT201700014346A1 publication Critical patent/IT201700014346A1/it

Links

Classifications

    • AHUMAN NECESSITIES
    • A61MEDICAL OR VETERINARY SCIENCE; HYGIENE
    • A61NELECTROTHERAPY; MAGNETOTHERAPY; RADIATION THERAPY; ULTRASOUND THERAPY
    • A61N1/00Electrotherapy; Circuits therefor
    • A61N1/18Applying electric currents by contact electrodes
    • A61N1/32Applying electric currents by contact electrodes alternating or intermittent currents
    • A61N1/36Applying electric currents by contact electrodes alternating or intermittent currents for stimulation
    • A61N1/36014External stimulators, e.g. with patch electrodes
    • AHUMAN NECESSITIES
    • A61MEDICAL OR VETERINARY SCIENCE; HYGIENE
    • A61NELECTROTHERAPY; MAGNETOTHERAPY; RADIATION THERAPY; ULTRASOUND THERAPY
    • A61N1/00Electrotherapy; Circuits therefor
    • A61N1/02Details
    • A61N1/04Electrodes
    • A61N1/0404Electrodes for external use
    • A61N1/0408Use-related aspects
    • AHUMAN NECESSITIES
    • A61MEDICAL OR VETERINARY SCIENCE; HYGIENE
    • A61NELECTROTHERAPY; MAGNETOTHERAPY; RADIATION THERAPY; ULTRASOUND THERAPY
    • A61N1/00Electrotherapy; Circuits therefor
    • A61N1/02Details
    • A61N1/04Electrodes
    • A61N1/0404Electrodes for external use
    • A61N1/0408Use-related aspects
    • A61N1/0452Specially adapted for transcutaneous muscle stimulation [TMS]
    • AHUMAN NECESSITIES
    • A61MEDICAL OR VETERINARY SCIENCE; HYGIENE
    • A61NELECTROTHERAPY; MAGNETOTHERAPY; RADIATION THERAPY; ULTRASOUND THERAPY
    • A61N1/00Electrotherapy; Circuits therefor
    • A61N1/02Details
    • A61N1/04Electrodes
    • A61N1/0404Electrodes for external use
    • A61N1/0472Structure-related aspects
    • AHUMAN NECESSITIES
    • A61MEDICAL OR VETERINARY SCIENCE; HYGIENE
    • A61NELECTROTHERAPY; MAGNETOTHERAPY; RADIATION THERAPY; ULTRASOUND THERAPY
    • A61N1/00Electrotherapy; Circuits therefor
    • A61N1/18Applying electric currents by contact electrodes
    • A61N1/32Applying electric currents by contact electrodes alternating or intermittent currents
    • A61N1/36Applying electric currents by contact electrodes alternating or intermittent currents for stimulation
    • A61N1/36014External stimulators, e.g. with patch electrodes
    • A61N1/36021External stimulators, e.g. with patch electrodes for treatment of pain

Landscapes

  • Health & Medical Sciences (AREA)
  • Life Sciences & Earth Sciences (AREA)
  • Animal Behavior & Ethology (AREA)
  • Nuclear Medicine, Radiotherapy & Molecular Imaging (AREA)
  • Radiology & Medical Imaging (AREA)
  • Biomedical Technology (AREA)
  • Engineering & Computer Science (AREA)
  • General Health & Medical Sciences (AREA)
  • Public Health (AREA)
  • Veterinary Medicine (AREA)
  • Biophysics (AREA)
  • Heart & Thoracic Surgery (AREA)
  • Pain & Pain Management (AREA)
  • External Artificial Organs (AREA)

Description

“SISTEMA DI NEURO GNATOLOGIA FUNZIONALE PER LA DEFINIZIONE DELL’INTEGRITÀ DEL SISTEMA NERVOSO TRIGEMINALE E MASTICATORIO E PER LA DETERMINAZIONE DEI RAPPORTI INTERMASCELLARI NEUROCENTRICI EVOCATI”
Descrizione
Settore della tecnica
La presente invenzione si riferisce al settore medico. Più in dettaglio la presente invenzione si riferisce ad un sistema medicale comprendente delle peculiari componenti che permettono di fornire informazioni sia qualitative che quantitative in merito all’integrità strutturale e funzionale del sistema nervoso trigeminale e neuro masticatorio. Il detto dispositivo si riferisce più specificatamente al settore medico della gnatologia ed in particolare ad un nuovo paradigma denominato “Neuro Gnatologia Funzionale” (NGF).
Stato dell’arte
Solo in questi ultimi periodi si sta rivalutando l’evidente importanza della funzione masticatoria come “Sistema Complesso” che può interagire con una moltitudine di altri centri nervosi e sistemi anche distanti da un punto di vista funzionale [1].
La funzione masticatoria è stata da sempre considerata una funzione locale riferibile alla fonetica ed alla masticazione. Seguendo questa filosofia scientifica sono sorte innumerevoli scuole di pensiero che focalizzavano e focalizzano tuttora la diagnostica e la riabilitazione della masticazione esclusivamente nei mascellari escludendo qualsiasi correlazione multi strutturale. Questo tipo di approccio denota una evidente riduzione dei contenuti del sistema stesso in quanto in biologia è più realistico considerare la funzionalità dei sistemi come “Sistemi Complessi” che non operano in modalità lineare Questi sistemi impiegano approcci stocastici in cui l’interazione dei vari costituenti genera un “Comportamento Emergente” (CE) [2] del sistema stesso [3]. In questo approccio non è sufficiente analizzare un solo elemento costituente per interpretare il CE del sistema ma bisognerebbe intraprendere una analisi integrata di tutti i componenti costituenti [4].
Questo paradigmatico risultato inverte la tendenza di considerare il sistema masticatorio come semplice organo cinematico per cui, la necessità di realizzare un caschetto neuro gnatologico, oggetto della presente domanda di brevetto per invenzione industriale, va ben oltre la classica procedura meccanicistica della Gnatologia. Ne vengono riportati alcuni dei motivi costituenti. Quest’aspetto introduce inoltre una sorta di profilo indeterministico delle funzioni biologiche in cui la funzione di un sistema si presenta come un network di molteplici elementi correlati. Inoltre per interpretare lo stato di questo sistema lo si deve stimolare dall’esterno per analizzare la risposta evocata come è tipico dei sistemi indeterministici [5]. Risulta dunque essenziale passare da un modello semplice e lineare di clinica odontoiatrica ad un modello complesso stocastico di neurofisiologia masticatoria. A conferma di questo approccio più complesso e integrato di interpretare le funzioni masticatorie, viene qui presentato uno studio in cui si evince il profilo del “Sistema Complesso Neurale”. Nello studio in questione è stata analizzata la connessione del sistema vestibolare con il trigeminale e masticatorio [6]. Gli stimoli acustici possono evocare risposte riflesse EMG nel muscolo massetere. Anche se questi sono stati precedentemente attribuiti all’attivazione dei recettori cocleari (suono ad alta intensità) possono anche attivare i recettori vestibolari. Poiché gli studi anatomici e fisiologici, sia negli animali che nell’uomo, hanno dimostrato che i muscoli masseteri sono un bersaglio per gli ingressi vestibolari, gli autori di questo studio hanno rivalutato il contributo vestibolare per i riflessi masseterini [6]. Questo è un tipico esempio di “Sistema Complesso” di livello base in quanto formato da soli due sistemi nervosi cranici ma che contestualmente interagiscono attivando circuiterie mono e polisinaptiche.
Negli ultimi anni, la masticazione è stata tema di discussione sugli effetti di mantenimento e sostenimento delle prestazioni cognitive. Un elegante studio eseguito attraverso fMRI e la topografia ad emissione di positroni (PET) ha dimostrato che la masticazione porta ad un aumento del flusso sanguigno corticale e attiva la corteccia somatosensoriale supplementare, la motoria e l’insulare, nonché lo striato, il talamo e il cervelletto. Il masticare subito prima di eseguire un compito cognitivo aumenta i livelli di ossigeno nel sangue (BOLD del segnale fMRI) nella corteccia prefrontale e nell’ippocampo, importanti strutture coinvolte nell’apprendimento e nella memoria, migliorandone così il compito prestazionale [7]. Precedenti studi epidemiologici hanno dimostrato che un ridotto numero di denti residui, incongruo uso di protesi e limitato sviluppo della forza massimale di chiusura mandibolare sono direttamente correlati allo sviluppo di demenza, sostenendo ulteriormente la nozione che la masticazione contribuisce a mantenere le funzioni cognitive [8].
Uno studio recente [9] ha fornito ulteriori prove a sostegno dell’interazione tra i processi masticatori e di apprendimento e memoria, concentrandosi sulla funzione dell’ippocampo che è essenziale per la formazione di nuove memorie. Una disarmonia occlusale, come la perdita di denti e aumenti nella dimensione verticale occlusale di corone, ponti protesici, provoca bruxismo o dolore ai muscoli masticatori e disfunzione temporomandibolare (DTM) [10, 11], perciò, per descrivere la funzione compromessa dell’ippocampo in una situazione di ridotta o abnorme funzione masticatoria gli autori impiegarono un modello animale (topi) denominato “Senescence Accelerated Molarless Prone” (SAMP8) nell’intento di fare un parallelismo sull’uomo. Nei topi, SAMP8, a cui venne modificata l’occlusione, aumentando la dimensione verticale occlusale di circa 0,1 mm con materiali dentali (bite-rised condition) mostrarono che la disarmonia occlusale ostacola l’apprendimento e la memoria. Questi animali mostrarono un deficit età-dipendente nell’apprendimento spaziale nel labirinto ad acqua di Morris. [11-13] Rialzando il morso in topi SAMP8 diminuisce il numero di cellule piramidali [13] e il numero delle loro spine dendritiche [14]; aumenta l’ipertrofia e l’iperplasia fibrillare acido proteica negli astrociti nelle regioni dell’ippocampo CA1 and CA3 [15]. Nei roditori e scimmie, le disarmonie occlusali indotte attraverso un aumento della dimensione verticale con rialzi acrilici sugli incisivi [16, 17] o l’inserimento di bite nella mascella sono associati con aumentati livelli di cortisolo urinario ed elevati livelli plasmatici di corticosterone, suggerendo che la disarmonia occlusale è anche fonte di stress. A sostegno di questa nozione, topi SAMP8 con deficit di apprendimento mostrano marcato aumento dei livelli plasmatici di corticosterone [11] e sottoregolazione di GR e GR mRNA dell’ippocampo.
La disarmonia occlusale condiziona anche l’attività catecolaminergica. Alterando la chiusura del morso inserendo un bite in acrilico sugli incisivi inferiori si verifica un aumento di livelli di dopamine e noradrenalina nell’ipotalamo e nella corteccia frontale [16, 18], e diminuzioni di tiroxinaidrossilasi, GTP cicloidrossilasi e serotonina immunoreattiva nella corteccia cerebrale e nel nucleo caudato, nella sostanza nigra, nel locus ceruleus e nel nucleo del rafe dorsale, che sono simili ai cambiamenti indotti da stress cronico [19]. Questi cambiamenti nei sistemi catecolaminergici e serotonergici indotti dalle disarmonie occlusali chiaramente condizionano l’innervazione dell’ippocampo. Le condizioni di aumento della dimensione verticale alterano la neurogenesi e conducono ad apoptosi nel girus ippocampale dentato diminuendo di conseguenza l’espressione del cervello ippocampale derivato dai fattori neurotrofici: tutto ciò potrebbe contribuire alle alterazioni dell’apprendimento osservate negli animali con disarmonia occlusale [9].
Il distretto mesencefalico è un’area di relè che connette i centri superiori del cervello, il cervelletto ed il midollo spinale e provvede alla principale innervazione sensoriale e motoria della faccia, testa e collo attraverso i nervi cranici. Questo gioca un ruolo determinante nella regolazione della respirazione, locomozione, postura, equilibrio, eccitazione (compreso il controllo intestinale, vescica, la pressione sanguigna e la frequenza cardiaca) ed è responsabile per la regolazione di numerosi riflessi tra cui deglutizione, tosse e vomito. Il mesencefalo è controllato da centri cerebrali superiori provenienti da regioni corticali e sottocorticali tra cui i gangli della base ed il diencefalo, nonché i cicli di feedback dal cervelletto e midollo spinale. La neuromodulazione può essere raggiunta dalla “classica” modalità dei neurotrasmettitori glutammatergici e dei GABA (acido gamma-ammino butirrico) attraverso un’eccitazione primaria e l’inibizione del "network anatomico", ma può anche essere realizzata attraverso l’uso di trasmettitori che agiscono su G-proteine. Tali neuromodulatori comprendono le monoamine (serotonina, noradrenalina e dopamina) e acetilcolina, ma anche glutammato e GABA. Inoltre neuropeptidi e purine agiscono come neuromodulatori. Altri mediatori chimici come i fattori di crescita possono anche avere azioni simili [20].
Il neural network sopradescritto non si conclude con la sola correlazione tra centri somatosensoriali trigeminali e altre aree cerebrali motorie ma sconfina anche nei processi amigdaloidei attraverso una correlazione con l’area mesencefalica trigeminale. L’amigdala si attiva dalla paura e svolge un ruolo importante nella risposta emotiva a situazioni di pericolo di vita. Quando i topi da laboratorio si sentono minacciati, rispondono mordendo ferocemente. La forza del morso è regolata dal nucleo motore del trigemino e dai nuclei mesencefalici trigeminali (Me5). Il Me5 trasmette segnali propriocettivi dai muscoli masticatori e dai legamenti parodontali ai nuclei motori e premotori trigeminali. Le proiezioni amigdaloidee del Central Amygdaloid Nucleus (ACe) al nucleo del motorio trigeminale e la formazione premotoria reticolare e direttamente al Me5. Per confermare questo assunto in uno studio condotto sui topi, i neuroni del nucleo amigdaloideo centrale (ACe) sono stati marcati dopo l’iniezione di un tracciante retrogrado, Fast Blue, nel nucleo caudale del Me5, le fibre e bottoni sinaptici terminali dal ACe indicando che i nuclei Amigdaloidei inviano proiezioni dirette alla Me5, e suggeriscono che l’amigdala regola la forza del morso modificando l’attività neuronale nel Me5 [21].
Modificando i rapporti occlusali si possono alterare le funzioni somatosensoriali orali ed i trattamenti riabilitativi del sistema masticatorio dovrebbero ripristinare le funzioni somatosensoriali. Tuttavia non è chiaro il motivo per cui alcuni pazienti non riescono ad adattarsi al restauro e rimangono dei disturbi sensomotori. A prima battuta sembrerebbero cambiamenti strutturali e non solo funzionali. La corteccia motoria primaria della faccia [9] è coinvolta nella generazione e controllo dei movimenti oro facciali e gli input sensoriali o funzioni motorie alterati possono determinare cambiamenti neuroplastici nell’area corticale MI [22].
In conclusione risulta chiaro dalla premessa di come il sistema masticatorio debba essere considerato non certamente come un sistema meccanicistico semplicemente governato da leggi meccaniche bensì come “Sistema Complesso” di tipo indeterministico in cui si possa quantificare il proprio “Comportamento Emergente” solo dopo averlo stimolato e successivamente averne analizzato la risposta in uscita. Il sistema, inoltre, dialoga con un proprio linguaggio macchina criptato (potenziali d’azione e correnti ioniche) e dunque non è possibile interpretare i sintomi riferiti dal paziente attraverso un linguaggio naturale. Questo concetto approfondisce la conoscenza dello stato di salute di un sistema perché elicita una risposta dall’interno o quantomeno da un’ampia parte del network allocando le componenti normali e/o anormali dei vari nodi del network. Attualmente l’interpretazione del Comportamento Emergente del sistema masticatorio in odontoiatria viene eseguito solo analizzando la risposta a valle volontaria, attraverso registrazioni dello “EMG Interference pattern”, con esami radiografici ed assiografici (replicatori dei movimenti mandibolari)
Questo paradigma è entrato in crisi anni fa e malgrado il tentativo di riordinare i vari assiomi, scuole di pensiero e rigore clinico-sperimentale nel campo dei Disordini Temporomandibolari attraverso la realizzazione di un protocollo denominato RDC/TMDs non si è ancora giunti ad accettare questo nuovo paradigma per incoerenze ed incompletezza scientifico-clinica della procedura stessa.
Merita un riferimento particolare lo RDC/TMDs almeno per l’impegno che è stato svolto dagli autori e contestualmente per scorgerne i limiti e di conseguenza considerare il valore aggiunto del metodo NGF. Il protocollo RDC/TMDs fu pensato ed inizializzato per evitare la perdita di criteri diagnostici standardizzati e valutare una standardizzazione diagnostica dei dati empirici a disposizione. Questo protocollo fu supportato dal National Institute for Dental Research (NIDR) e condotto all’Università di Washington e dal Group Health Coorporative of Puget Sound, Seattle, Washington.
Samuel F.Dworkin, M. Von Korff e L. LeResche [23] furono i principali investigatori. Per giungere a formulare il protocollo del RDC è stata fatta una revisione della letteratura dei metodi diagnostici in odontoiatria riabilitativa e nei TMDs e sottoposti a validazione e riproducibilità. Furono presi in considerazione i sistemi taxonomici, quello d Farrar (1972) [24, 25] Eversole e Machado (1985) [26], Bell (1986) [27], Fricton (1988) [28], American Academy of CraniomandibularDisorders (AACD) (1990) [29], (Talley (1990) [30], Bergamini e Prayer-Galletti (1990) [31], Truelove (1992) [32], e comparati accordandoli ad una serie di criteri di valutazione. I criteri di valutazione sono stati divisi in due categorie che coinvolgono a) considerazioni metodologiche e b) considerazioni cliniche. Alla conclusione della ricerca si giunse all’eliminazione, per mancanza di validazione scientifica e clinica, di una serie di metodologie diagnostiche strumentali quali l’elettromiografia interferenziale, la pantografia, la diagnostica radiologica ecc. Questo primo target fu perciò la richiesta scientifica di un “dato oggettivo” e non generato da opinioni, scuole di pensiero o valutazioni soggettive del fenomeno.
Nel corso del Workshop dell’International Association for Dental Research (IADR) del 2008, furono presentati i preliminari risultati del RDC/TMDs nell’intento di validare il progetto. La conclusione è stata che per giungere ad una revisione e contestualmente validazione del RDC / TMD, è fondamentale che i test siano in grado di fare una diagnosi differenziale tra i pazienti TMD con dolore e soggetti senza dolore ma soprattutto discriminare i pazienti con dolore TMD e pazienti con dolore oro-facciale [33]. Questo risultato, riconsiderando il dolore come sintomo essenziale per l’interpretazione clinica rimette in gioco tutta la fenomenologia neurofisiologica trigeminale e non solo.
In questa ottica si inserisce il progetto di Neuro Gnatologia Funzionale (acronimo NGF) che, partendo dall’assunto che ogni “Sistema Complesso” genera una attività dinamica e variabile di tipo funzionale la quale inevitabilmente è subordinata ad una strutturazione anatomica ben definita, focalizza l’attenzione su una sorta di simmetria funzionale normalizzata ad una simmetria anatomofunzionale.
Per raggiungere questo target, dunque, è stato necessario prelevare dei segnali elettrofisiologici trigeminali in risposta ad un serie di triggers evocati da un dispositivo neurofisiologico, trattarne i dati, determinarne un valore di integrità organico-funzionale del sistema trigeminale masticatorio. Tali segnali per motivi di accuratezza, maneggevolezza operativa e rapidità dell’esecuzione sono stati prelevati attraverso la realizzazione di un caschetto neuro gnatologico mentre per il settore gnatologico sono stati apportati evidenti e determinanti modifiche innovative alle classiche procedure gnatologiche.
Si deve pensare perciò ad un sistema che unifica il sistema masticatorio al sistema neurofisiologico introducendo un nuovo termine: quello di Neuro Gnatologia Funzionale o, come suddetto, di NGF.
Scopo della presente domanda di brevetto per invenzione industriale, qui di seguito dettagliatamente descritta, è dunque quello di proporre un nuovo sistema NGF (di Neuro Gnatologia Funzionale) che permetta di superare i modelli obsoleti per fornire una definizione dell’integrità del sistema nervo trigeminale e neuro masticatorio.
L’invenzione presentata si riferisce in particolare ad un sistema da qui in poi indicato come sistema NGF comprendente una componente a guisa di caschetto connessa ad un dispositivo EMG.
Descrizione dell’invenzione
La presente descrizione si riferisce ad un sistema medicale di Neuro Gnatologia Funzionale, da qui in seguito indicato anche come sistema NGF, che permette di fornire una risposta relativa all’integrità strutturale del sistema nervoso trigeminale e neuro masticatorio, permettendo di ricavare informazioni non solo riguardanti la funzionalità del detto sistema ma di fornire anche un esame diagnostico, superando così gli attuali limiti dei sistemi diagnostici odontoiatrici quali EMG, replicatori cinematici mandibolari, RMN imaging, ecc. La presente domanda intende dunque rivendicare il sistema in oggetto per l’uso in un metodo diagnostico per la definizione dell’integrità strutturale del sistema nervo trigeminale e neuro masticatorio. Contestualmente il detto sistema è impiegabile per le riabilitazioni protesiche complesse, ortodontiche ed ortognatiche. La presente invenzione si riferisce altresì al detto sistema NGF medicale per l’uso nel trattamento del dolore orofacciale e delle disfunzioni generate da asimmetrie riscontrabili a livello dell’apparato temporo-mandibolare nonché per la diagnosi differenziale tra patologie funzionali ed organiche neurologiche.
Prima di entrare nel merito della descrizione dettagliata delle varie componenti del sistema medicale in oggetto è di interesse far presente che la sua definizione prevede:
- la realizzazione di una componente a guisa di caschetto neuro gnatologico capace di risolvere sia le problematiche e i limiti delle procedure gnatologiche classiche, che quelle relative al posizionamento di specifici elettrodi;
- l’utilizzo di una metodologica di test elettrofisiologici trigeminali da eseguire con una programmata sequenza;
- l’uso di un modello matematico per l’analisi dei risultati elettrofisiologici trigeminali che sia in grado di determinare un “Indice di Neuro Gnatologia Funzionale” denominato “Indice NGF”;
- l’impiego di una piattaforma matlab per la realizzazione di una rete neurale di dati per dettagliare i risultati clinici;
- una procedura gnatologica per determinare una naturale posizione spaziale dei mascellari per le riabilitazioni del sistema masticatorio denominata Neuro Centrictà Evocata.
È altresì di interesse far presente che per la realizzazione del caschetto del sistema in oggetto è stato necessario sviluppare un modello virtuale di testa su misure reali che potessero rispondere ad un volume conosciuto per la realizzazione delle misure del caschetto. Più in dettaglio, per la realizzazione del modello virtuale della testa si è utilizzato un file obj. [Un file object (obj) rappresenta un notorio formato utilizzato per definire la geometria e altre proprietà di oggetti grafici. Tramite questo formato possono essere elencate tutte le informazioni per la definizione di linee, poligoni, curve e superfici freeform. Le linee e i poligoni sono descritti in termini dei loro vertici mentre curve e superfici sono definite tramite speciali punti di controllo e altri parametri che dipendono dal tipo di curva]. È stata creata una mesh a 8176 facce.
In tutte le sue forma di realizzazione il caschetto del sistema in oggetto è realizzabile industrialmente anche con tecniche di stampaggio 3D.
Per la sua realizzazione sono stati utilizzati materiali polimerici come poliammidi aventi densità compresa tra 1.01 a 1.14 g/cm<3>.
Il materiale con cui è realizzabile il caschetto è preferibilmente un materiale termoplastico cristallino (con cristallinità fino al 60%) con caratteristiche meccaniche variabili che dipendono dal tipo di poliammide utilizzata, dalla percentuale d’acqua assorbita e dalla cristallinità. Il detto caschetto presenta comunque elevata resistenza a fatica, buona resistenza all’urto e all’usura. Il detto materiale, per quanto concerne le sue proprietà elettriche, presenta una buona resistenza superficiale e buona resistenza alle correnti striscianti. Si hanno perdite dielettriche alle alte frequenze, ma risulta ottimo l’impiego alle basse frequenze. Per quanto riguarda le caratteristiche termiche, la temperatura di utilizzo varia da 80° a 120° (per breve tempo anche da 140° a 210°C), ed è tenace fino a -40°C. Brucia con fiamma azzurrognola sgocciolando e sfilacciandosi. Le caratteristiche delle parti autoestinguenti si possono migliorare con l’aggiunta di stabilizzanti al calore. Il detto materiale è inoltre resistente a idrocarburi alifatici ed aromatici, benzina, oli, grassi, alcuni alcoli, esteri, chetoni, eteri, molti idrocarburi clorurati, soluzioni alcaline deboli. Presenta sufficiente resistenza all’invecchiamento e buona resistenza alle intemperie. Non è invece resistente ad acidi minerali, soluzioni alcaline forti, soluzioni di agenti ossidanti, acido formico, fenoli, cresoli, glicoli, e cloroformio.
Descrizione dettagliata dell’invenzione
L’invenzione verrà qui dettagliatamente descritta in riferimento alle figure annesse in cui:
- Figura 1 mostra lo schema a blocchi del funzionamento del sistema di NGF in oggetto. Il detto funzionamento è descritto esaustivamente in una correlata domanda di brevetto per invenzione.
- Figura 2 mostra la rappresentazione del caschetto 100 del sistema NGF in posizione cranio-facciale.
- Figura 3 mostra una rappresentazione integrale del caschetto 100 (Fig. 3 (a)) del sistema NGF secondo la presente invenzione; una rappresentazione del dispositivo EMG 200 (Fig. 3 (b)).
- Figura 4 mostra una rappresentazione integrale e dettagliata del caschetto 100 del Sistema NGF in oggetto.
- Figura 5 mostra una vista prospettica primo elemento 1 a guisa di box centrale del caschetto 100 del sistema NGF.
- Figura 6 mostra una vista prospettica del coperchio 1’’ del primo elemento 1 a guisa di box centrale.
- Figura 7 mostra l’arrangiamento spaziale delle semiguide attraverso il detto primo elemento 1.
- Figura 8 mostra una vista prospettica della semiguida mediale anteriore 11 e frontale 9 (figure 8 (a) e 8 (b)).
- Figura 9 mostra una vista prospettica della semiguida mediale posteriore 10. - Figura 10 è una vista prospettica del dodicesimo elemento 12 di supporto per il bloccaggio posteriore.
- Figura 11 mostra una vista prospettica di un pistone 17 di fissaggio compreso nel caschetto 100 del sistema di NGF.
- Figura 12 mostra una vista prospettica del profilo scatolare di un ottavo elemento 8 atto ad accogliere un pistone di fissaggio.
- Figura 13 mostra una vista prospettica settimo elemento 7 fungente da box per il collegamento a terra o elettrodo di riferimento.
- Figura 14 mostra una vista prospettica delle semiguide 13 per la registrazione EMG del muscolo temporale.
- Figura 15 mostra una vista prospettica dell’elemento di attacco 8 dell’articolatore che permette la congiunzione del blocco - forchetta dell’arco facciale.
- Figura 16 mostra una vista prospettica dell’elemento di collegamento 19 della struttura di trasferimento arco facciale.
- Figura 17 mostra una vista prospettica dell’elemento distanziatore 20 arco facciale.
- Figura 18 e 19 mostrano una vista prospettica degli elettrodi 21 impiegati nel sistema NGF secondo la presente invenzione.
- Figura 20 mostra una vista prospettica degli elettrodi 21, muniti di base amovibile e variamente orientabile 21’, per il loro adattamento sulla superficie del cranio del soggetto in esame.
- Figura 21 mostra una vista prospettica della struttura di trasferimento 14 arco facciale.
- Figura 22 mostra il collegamento elettrodico del caschetto 100 del sistema NGF allo strumento di rilevazione dei segnali elettrofisiologici ovvero al dispositivo 200. Si noti la differente connessione degli elettrodi al preamplificatore ed in particolare in quella monopolare si avranno gli elettrodi attivi riferiti al solo elettrodo in comune (h) mentre per una bipolare si avranno le coppie d-e, f-g. La procedura di elettrostimolazione invece connette gli elettrodi catodici (b, c) ai due stimolatori e l’elettrodo anodico (a) in comune.
- Figura 23 mostra la disposizione degli elettrodi sulla testa di un paziente.
- Figura 24 mostra una vista prospettica delle piastrine auricolari 15.
Nella sua forma di realizzazione preferita il sistema medicale di Neuro Gnatologia Funzionale, da qui in seguito indicato anche più semplicemente come “dispositivo NGF”, comprende un caschetto 100 (Fig. 3 (a)) ed un dispositivo elettrofisiologico 200 (Fig. 3 (b)) per rilevare e registrare i segnali elettrofisiologici. Il detto dispositivo elettrofisiologico 200 può essere un comune elettromiografo per potenziali evocati motori e somatosensoriali aventi caratteristiche ben precise e qui di seguito indicate.
È di interesse puntualizzare che il dispositivo in oggetto si caratterizza sostanzialmente per il caschetto 100 in esso compreso. Tuttavia al fine di rendere maggiormente chiaro il funzionamento del dispositivo in oggetto verranno, solo a titolo esplicativo, indicate anche le caratteristiche di componenti già noti nello stato della tecnica ma che integrati nel dispositivo in oggetto ed in particolare in associazione con il detto caschetto 100, risultano in un dispositivo in grado di fornire indicazioni più precise sull’integrità strutturale del sistema nervotrigeminale e neuro-masticatorio, rispetto alle attuali tecnologie impiegate nel settore a cui la presente invenzione attiene.
A tal proposito il detto dispositivo elettrofisiologico 200 prevede una sezione di pre-amplificazione che rende disponibili due o più canali di entrata EMG con la possibilità di registrare più muscoli a seconda delle condizioni cliniche. Per le registrazioni EMG di superficie possono essere considerati idonei anche le registrazioni monopolari in cui gli elettrodi attivi sono messi in riferimento ad un solo elettrodo in comune mentre per l’analisi della morfologia dell’unità motoria sono necessari gli equipaggiamenti bipolari in cui ogni elettrodo attivo (coassiale) ha il suo corrispettivo di riferimento. Per il funzionamento del sistema in oggetto sono da escludersi gli strumenti con più uscite di elettrostimolazione multiplexate che erogano da un solo elettrostimolatore e switchano a più uscite. Questo limite deve essere vietato poiché il “fulcro” dell’innovazione sta nell’evocare una risposta dalle due radici motorie trigeminali (bilateralRoot-MEPs) e ciò deve essere obbligatoriamente seguito in modo autonomo, separato e sincrono. È dunque di interesse puntualizzare che la sincronicità è un aspetto fondamentale per il processo NGF. Nella sezione elettrostimolatori è compreso un ponticello anodico che accoppia le due uscite anodiche dei due elettrostimolatori.
Prima di entrare nel merito della descrizione del funzionamento del sistema NGF in oggetto, viene qui di seguito fornita una descrizione dettagliata delle componenti strutturali della sua porzione caratterizzante, ovvero del caschetto 100.
Più specificatamente, e in riferimento alla figura 4, il detto caschetto 100 si presenta come una struttura tridimensionale nella quale sono individuabili sostanzialmente due porzioni o settori, ed in particolare: il settore detto “neurologico” ed il settore detto “gnatologico”. Il detto settore neurologico comprende una pluralità di elementi dal profilo scatolare, ad es. cubico, ed in particolare: almeno un primo elemento 1 (o elemento centrale), almeno un secondo elemento 2 ed almeno un terzo elemento 3 (controlaterali) che corrispondono agli elementi stimolatori; almeno un quarto elemento 4 e almeno un quinto elemento 5 che corrispondono agli elementi registranti; almeno un sesto elemento 6 che rappresenta l’elemento registrante comune; almeno un settimo elemento 7 che corrisponde alla terra; degli ottavi elementi 8 che corrispondo agli elementi di fissaggio anatomico. I suddetti elementi presentano tutti un profilo simile tra loro e scatolare. In particolare il detto profilo è a guisa di una box presentante delle caratteristiche strutturali tali da consentire4 l’adattamento di un pistone per il fissaggio delle componenti del caschetto 100, o per l’adattamento di uno specifico elettrodo. Il detto settore neurologico comprende inoltre una pluralità di elementi dalla forma piana e curvilinea ed in particolare almeno un nono elemento 9, almeno un decimo elemento 10, e almeno un undicesimo elemento 11 che corrispondono rispettivamente alle semiguide anteriori, posteriori e frontali; almeno un dodicesimo elemento 12 che rappresenta un elemento di supporto per il fissaggio ed almeno un tredicesimo elemento 13 che corrisponde alla coppia di guide temporali.
Il settore gnatologico comprende invece come elemento principale corrispondente al sistema di posizionamento/trasferimento dell’arco facciale, un quattordicesimo elemento 14 (Fig. 21). Il detto settore gnatologico comprende inoltre delle piastrine auricolari 15 (Fig. 24).
Più in dettaglio le caratteristiche strutturali delle componenti del detto settore neurologico prevedono che il detto primo elemento 1 rappresenti la box centrale ed il fulcro di tutta la struttura portante del caschetto 100. Esso funge sia da guida per lo scorrimento di un elettrodo attraverso un primo foro 1’ presente alla base del suo profilo scatolare, sia da alloggiamento per le semiguide, tipicamente per quattro semi guide frontali e quattro semi guide mediali che andranno ad incastrarsi al suo interno. L’accoglimento delle dette semiguide avviene grazie ad una pluralità di intagli 1’’’ longitudinali riscontrabili sulle pareti del profilo scatolare del detto primo elemento 1. Quest’ultimo è inoltre provvisto di un coperchio 1’’ da porsi sul detto primo elemento 1, atto a fissare e stabilizzare le semiguide. A tale scopo il detto coperchio 1’’ è provvisto di una pluralità di dentini, tipicamente di quattro dentini 1<IV>, riscontrabili ai vertici del detto profilo scatolare, da incastrarsi in corrispondenti scanalature 1<VI>presenti sulle pareti laterali del detto primo elemento 1 ed in particolare in corrispondenza degli spigoli del profilo scatolare. Il detto coperchio 1’’ è inoltre provvisto di un secondo foro 1<V>atto a corrispondere con il detto primo foro 1’ per il passaggio di uno specifico elettrodo 21. Il detto undicesimo elemento (i) 11, corrispondente alla semiguida frontale, comprende un tratto rettilineo di lunghezza compresa tra 15 e 25 mm, preferibilmente della lunghezza di 20 mm ed un tratto curvilineo che deve permettere lo scorrimento della guida temporale, dal vertice, lungo tutta la zona temporale: arco di cerchio con raggio interno di 95 mm ed esterno di 105 mm.
Il tratto rettilineo serve ad allontanare dal vertice il tratto curvilineo rendendo il percorso della guida il più anatomico possibile.
Nella parte inferiore c’è un tratto rettilineo di larghezza 9,50 mm che permette alla guida temporale di scorrere ulteriormente per altri 40 mm fin sopra il padiglione auricolare.
Alla base è presente una scanalatura 11’ per l’inserimento delle piastrine auricolari 15che vengono fissate per mezzo di una vite attraverso il foro passante trasversale alla guida. Alla sommità presenta un incastro 11’’ a T che andrà inserito all’interno del centro. Il nono elemento 9 corrispondente alla semiguida mediale anteriore comprende un tratto curvilineo che deve permettere lo scorrimento dell’elemento di fissaggio frontale e dell’elemento scatolare per il collegamento di terra dal vertice, lungo tutta la zona frontale: arco di cerchio con raggio interno di 120 mm ed esterno di 140 mm (Fig. 8).
Nella parte inferiore vi è un tratto rettilineo di larghezza 19,20 mm che permette al corrispondente elemento di fissaggio a guisa di box di scorrere ulteriormente per altri 10 mm fin sopra il naso.
Sono inoltre presenti almeno due fori 9’ nei quali passeranno due viti una volta fissato l’attacco dell’arco facciale. Alla sommità presenta un incastro 9’’a T che andrà inserito all’interno del centro.
Il/i decimo elemento 10 corrispondente alla semiguida mediale posteriore comprende un tratto curvilineo per permettere lo scorrimento del supporto di bloccaggio posteriore, dal vertice, lungo tutta la zona occipitale: arco di cerchio con raggio interno di 120 mm ed esterno di 140 mm (Fig. 9).
Il dodicesimo elemento 12 che rappresenta l’elemento di supporto per il bloccaggio posteriore, comprende un arco di cerchio dal raggio interno di 90 mm e raggio esterno di 110 mm, al centro del quale c’è un elemento dal profilo cubico di collegamento 12’ che andrà adattato lungo le guide mediali posteriori (Fig. 10). Agli estremi dell’arco di cerchio sono presenti due elementi dal profilo scatolare 12’’ che presentano un foro cilindrico 12’’’ (diametro 12 mm) passante al cui interno il pistone di fissaggio è libero di scorrere, e nella parte esterna una scanalatura più piccola (diametro preferibilmente di 7 mm) che funge da ancoraggio per la molla e da stop per l’o-ring e per le alette del pistone. Ognuno dei suddetti elementi può essere correlato ad una sub struttura che completi la funzione dell’elemento stesso. A tal proposito il caschetto 100 del dispositivo in oggetto comprende una pluralità di pistoni 17 di fissaggio. A ciascuno dei suddetti elementi può essere associato almeno un pistone 17 di fissaggio.
Più in dettaglio ciascun pistone 17 di fissaggio presenta un corpo cilindrico per facilitare il suo scorrimento all’interno degli elementi dal profilo cubico.
Più specificatamente in ciascuno dei detti pistoni 17 sono individuabili tre porzioni cilindriche: una porzione cilindrica centrale 17’’ avente diametro tra dieci e 15 mm, preferibilmente di 12 mm, una porzione cilindrica superiore 17’’’ avente diametro tra 5 e 9 mm preferibilmente di 7 mm che presenta delle alette di ancoraggio che restano all’interno dell’avvolgimento della molla e consentono il posizionamento del pistone di fissaggio in configurazione aperta per facilitare il posizionamento del caschetto ed una scanalatura per l’inserimento dell’o-ring; infine vi è una porzione cilindrica inferiore 17’, che andrà a contatto con la testa del paziente, avente un diametro compreso tra 18 e 22 mm, preferibilmente di 20 mm ed è completamente rivestita da un materiale in gomma 17<IV>. La parte in materiale in gomma 17<IV>ha una geometria cilindrica cava interna per aderire perfettamente al corpo del pistone e una geometria sferica esterna che ha la funzione di massimizzare la superficie di contatto con la testa del paziente e ridurre la sensazione di dolore a causa del prolungato utilizzo del caschetto per la corretta esecuzione dell’esame. L’o-ring ha la funzione di bloccare il pistone una volta che questo viene inserito all’interno dell’elemento dal profilo cubico/scatolare.
Lungo i detti noni elementi 9 corrispondenti alle semiguide mediali anteriori è presente almeno un ottavo elemento 8 di fissaggio che ha il compito di stabilizzare il caschetto. Più specificatamente ciascun ottavo elemento 8 si compone di due semigusci 8’ e 8’’ cavi che verranno incollati tra di loro, e al cui interno scorre il detto pistone 17 di fissaggio: quello inferiore che presenta un foro dal diametro di 12 mm e quello superiore di 7 mm e che consente, tramite due scanalature, il passaggio delle alette del pistone per settarlo in configurazione aperta.
Ciascun guscio presenta due scanalature curvilinee in modo da permettere al detto elemento di fissaggio di scorrere lungo le guide mediali anteriori.
Lungo gli elementi corrispondenti alle guide mediali anteriori 9 è presente un settimo elemento 7, corrispondente “alla terra”, che ha la funzione di accogliere l’elettrodo di terra. La sua integrazione al caschetto prevede un principio di progettazione analogo a quello del detto ottavo elemento 8 e del primo elemento 1 nonché degli altri simili elementi dal profilo a guisa di box.
Lungo le guide frontali e anteriori è previsto lo scorrimento di almeno due guide temporali: una a destra e l’altra a sinistra (Fig. 14). Più specificatamente il caschetto 100 del sistema NGF secondo la presente invenzione comprende un tredicesimo elemento 13 che corrisponde alla coppia di guide temporali.
Esse si compongono di un supporto temporale 13’ che funge sia da alloggiamento per l’elettrodo, sia da guida trasversale per lo scorrimento di altri due elementi dal profilo cubico e scatolare: arco di cerchio con raggio interno di 194 mm ed esterno di 204 mm.
Come per il primo elemento 1 centrale, anche per il supporto temporale 13’ è previsto un coperchio che verrà incollato per chiudere il detto elemento di fissaggio.
Lungo le guide trasversali scorreranno due elementi di fissaggio temporali con principio di progettazione analogo a quello del box di fissaggio anteriore e del box di terra, con l’eccezione della curvatura della scanalatura curvilinea che in questo caso sarà identica a quella delle guide del supporto temporale.
All’interno di ciascun elemento dal profilo scatolare è previsto un alloggiamento per un dado esagonale (M3); questo giustifica il fatto di aver progettato ciascun box mediante l’unione di due semigusci e non in un blocco unico.
Tale dado ha la funzione di fissare la vite che servirà a bloccare il box una volta che quest’ultimo sarà posizionato dall’operatore nella posizione corretta.
Come anticipato, il caschetto 100 del dispositivo per la definizione dell’integrità strutturale del sistema nervo trigeminale e neuro masticatorio, comprende sia un settore detto neurologico, comprendente gli elementi sopra descritti, sia un settore detto “gnatologico”, le cui caratteristiche verranno qui di seguito elencate e descritte.
Più specificatamente, il detto settore gnatologico comprende un attacco articolatore 18 atto a permettere di collegare il caschetto con il blocco-forchetta 22 dell’arco facciale (Fig. 15).
Più in dettaglio il detto attacco articolatore 18 presenta due scanalature 18’ al cui interno si inseriranno le due guide mediali anteriori, e due alette verticali 18’’ forate per l’inserimento di due viti che andranno a saldare tale parte con lo scheletro del caschetto; le due alette orizzontali fungeranno da guida per il collegamento arco facciale.
Le sue dimensioni sono vincolate a quelle dell’articolatore: il fine corsa per il collegamento arco facciale deve trovarsi a 125 mm dall’asse cerniera (come previsto in articolatore). Per evitare che l’attacco articolatore vada ad impattare sul naso dei pazienti, data la conformazione del caschetto, si è preferito aumentare tale distanza a 145 mm prevedendo poi l’inserimento di un distanziale 20 (Fig. 17) una volta che il blocco-forchetta 22 verrà posto in articolatore.
Il settore gnatologico comprende inoltre un elemento per il collegamento 19 arco facciale (Fig. 16) che emula la parte dell’articolatore a cui va fissata la forchetta una volta tolta dall’arco facciale.
Come per il detto attacco articolatore 18, le sue dimensioni sono vincolate a quelle dell’articolatore. Contiene l’alloggiamento per un dado cieco cui andrà avvitato uno stelo metallico che permetterà lo scorrimento longitudinale della forchetta. Nella parte superiore ha un rialzo 19’, che andrà inserito all’interno delle alette dell’attacco articolatore, che presenta un foro cilindrico 19’’ per l’inserimento di una barretta filettata che tramite una vite ne permette il fissaggio al caschetto.
Al suo interno presenta due alloggiamenti per i dadi esagonali che serviranno da bloccaggio per le viti del distanziale.
Il settore gnatologico comprende inoltre un elemento detto distanziale articolatore 20 che va applicato al raccordo arco facciale una volta che questo viene rimosso dal caschetto per essere riportato in articolatore. Anche qui è presente un foro cilindrico per l’inserimento di una barretta filettata che tramite una vite ne permette il fissaggio all’articolatore.
Il settore gnatologico comprende inoltre delle piastrine 15 (Fig. 24) realizzate sulla base di quelle già esistenti per il sistema assiografico. Per renderle funzionali al corretto posizionamento del caschetto sono realizzate in resina trasparente.
Nella parte superiore presentano un attacco 15’ che andrà inserito tra le due guide frontali e che tramite una vite consentirà il fissaggio delle piastrine al telaio del caschetto.
La parete esterna di ciascuna piastrina presenta una superficie liscia su cui può essere applicato l’adesivo di carta millimetrata; la parte interna presenta una scanalatura circolare 15’’ al cui interno deve ricadere il meato acustico e un foro a 10 mm di distanza dal centro del cerchio che indica il punto dell’asse cerniera. Il caschetto 100 comprende ulteriormente una pluralità di elementi che permettono l’aderenza alla cute e la registrazione del potenziale EMG dal muscolo temporale. Per tali elementi strutturali si intendono gli elementi che permettono la aderenza alla cute (molle) e la registrazione del potenziale EMG dal muscolo temporale mediante collegamenti contrassegnati con lettere a, b, c, d, e, f, g, h, i.
Per quanto concerne la realizzazione degli elettrodi 21, l’idea alla base della definizione del caschetto del sistema NGF secondo la presente invenzione è stata quella di realizzare un elettrodo che rispondesse alle esigenze di progetto: ovvero di realizzare un dispositivo semplice, estraibile/intercambiabile, con possibilità di scorrimento longitudinale, con geometria classica della “coppetta” per massimizzare la superficie di contatto di uscita con connettore standard. Gli elettrodi 21 in alcune forme di realizzazione possono presentare una base amovibile e variamente orientabile 21’ atta a consentire un migliore adattamento alla testa del paziente.
Per far sì che l’elettrodo abbia uno scorrimento longitudinale si è optato per realizzare un sistema a stantuffo. La struttura di contenimento “box” è realizzata con un doppio guscio in poliammide. Ha molteplici funzionalità di: supporto per lo scorrimento dell’elettrodo lungo la guida longitudinale in cui l’elettrodo può scorrere attraverso il foro superiore e quello inferiore, di ancoraggio dell’elettrodo attraverso l’inserimento di un o-ring, di punto di ancoraggio per la molla in poliammide. L’elettrodo ha una geometria cilindrica per facilitare il suo scorrimento all’interno della struttura di contenimento. Comprende: un’anima in cloruro d’argento, e alla base riproduce la geometria classica della coppetta che ha il duplice scopo di massimizzare la superficie di contatto e creare una calotta per l’inserimento del gel conduttore; un corpo centrale cilindrico, una parte terminale che riproduce la geometria dello spinotto di connessione standard. La guaina che avvolge l’elettrodo è in poliammide. La base comprende un cilindro cavo e funge da ancoraggio per la molla, la parte superiore comprende un cilindro cavo più stretto attorno al quale si avvolge la molla. È inoltre presente una scanalatura che permette il bloccaggio dell’o-ring. Gli elettrodi del dispositivo secondo la presente invenzione sono stati realizzati in diverse misure: “small”, “medium” e “large” per aumentare il range di scorrimento longitudinale ed adattarsi al maggior numero di conformazioni craniche: bambini, donne, uomini (figure 18 e 19).
Viene modificata solamente la lunghezza del corpo cilindrico più spesso, riducendola o aumentandola di 10 mm, il corpo cilindrico minore viene lasciato invariato per lasciare lo stesso range di scorrimento dato dalla molla: 20 mm. In ulteriori forme di realizzazione il caschetto (100) del sistema NGF in oggetto è realizzato come una struttura monolitica realizzabile con note tecniche di stampaggio 3D.
Bibliografia
1. Viggiano, A., et al., Mastication induces long-term increases in blood perfusion of the trigeminal principal nucleus. Neuroscience, 2015.311: p.75-80.
2. Florio, T., et al., Unilateral lesions of the pedunculopontine nucleus do not alleviate subthalamic nucleus-mediated anticipatory responding in a delayed sensorimotor task in the rat. Behav Brain Res, 2001.126(1-2): p.93-103.
3. de Boer, R.J. and A.S. Perelson, Size and connectivity as emergent properties of a developing immune network. J Theor Biol, 1991.149(3): p.381-424.
4. Iyer-Biswas, S., F. Hayot, and C. Jayaprakash, Stochasticity of gene products from transcriptional pulsing. Phys Rev E Stat Nonlin Soft Matter Phys, 2009. 79(3 Pt 1): p.
031911.
5. Lewis, E.R. and R.J. MacGregor, On indeterminism, chaos, and small number particle systems in the brain. J Integr Neurosci, 2006.5(2): p.223-47.
6. Deriu, F., et al., Origin of sound-evoked EMG responses in human masseter muscles. J Physiol, 2007.580(Pt 1): p.195-209.
7. Yamada, K., et al., Dynorphin-A immunoreactive terminals on the neuronal somata of rat mesencephalic trigeminal nucleus. Neurosci Lett, 2008.438(2): p.150-4.
8. Kondo, K., M. Niino, and K. Shido, A case-control study of Alzheimer’s disease in Japan--significance of life-styles. Dementia, 1994.5(6): p.314-26.
9. Kubo, K.Y., et al., Masticatory function and cognitive function. Okajimas Folia Anat Jpn, 2010.87(3): p.135-40.
10. Christensen, J., Effect of occlusion-raising procedures on the chewing system. Dent Pract Dent Rec, 1970.20(7): p.233-8.
11. Ichihashi, Y., et al., Occlusal disharmony attenuates glucocorticoid negative feedback in aged SAMP8 mice. Neurosci Lett, 2007.427(2): p.71-6.
12. Arakawa, Y., et al., Duration-dependent effects of the bite-raised condition on hippocampal function in SAMP8 mice. Okajimas Folia Anat Jpn, 2007.84(3): p.115-9.
13. Kubo, K.Y., et al., Occlusal disharmony induces spatial memory impairment and hippocampal neuron degeneration via stress in SAMP8 mice. Neurosci Lett, 2007.
414(2): p.188-91.
14. Kubo, K.Y., et al., The bite-raised condition in aged SAMP8 mice induces dendritic spine changes in the hippocampal region. Neurosci Lett, 2008.441(2): p.141-4.
15. Ichihashi, Y., et al., The bite-raised condition in aged SAMP8 mice reduces the expression of glucocorticoid receptors in the dorsal and ventral hippocampus. Okajimas Folia Anat Jpn, 2008.84(4): p.137-42.
16. Areso, M.P., et al., Occlusal disharmonies modulate central catecholaminergic activity in the rat. J Dent Res, 1999.78(6): p.1204-13.
17. Yoshihara, T., Y. Matsumoto, and T. Ogura, Occlusal disharmony affects plasma corticosterone and hypothalamic noradrenaline release in rats. J Dent Res, 2001.
80(12): p.2089-92.
18. Gomez, F.M., et al., Effects of dopaminergic drugs, occlusal disharmonies, and chronic stress on non-functional masticatory activity in the rat, assessed by incisal attrition. J Dent Res, 1998.77(6): p.1454-64.
19. Feldman, S. and J. Weidenfeld, Glucocorticoid receptor antagonists in the hippocampus modify the negative feedback following neural stimuli. Brain Res, 1999.821(1): p.33-7.
20. Mascaro, M.B., et al., Forebrain projections to brainstem nuclei involved in the control of mandibular movements in rats. Eur J Oral Sci, 2009.117(6): p.676-84.
21. Shirasu, M., et al., Direct projections from the central amygdaloid nucleus to the mesencephalic trigeminal nucleus in rats. Brain Res, 2011.1400: p.19-30.
22. Avivi-Arber, L., J.C. Lee, and B.J. Sessle, Dental Occlusal Changes Induce Motor Cortex Neuroplasticity. J Dent Res, 2015.94(12): p.1757-64.
23. Dworkin, S.F., et al., A randomized clinical trial using research diagnostic criteria for temporomandibular disorders-axis II to target clinic cases for a tailored self-care TMD treatment program. J Orofac Pain, 2002.16(1): p.48-63.
24. Farrar, W.B., Differentiation of temporomandibular joint dysfunction to simplify treatment. J Prosthet Dent, 1972.28(6): p.629-36.
25. Farrar, W.B., Controversial syndrome. J Am Dent Assoc, 1972.85(1): p.30.
26. Eversole, L.R. and L. Machado, Temporomandibular joint internal derangements and associated neuromuscular disorders. J Am Dent Assoc, 1985.110(1): p.69-79.
27. Bell WE.: Temporomandibular disorders:Classification, Diagnosis, Management.(2 ed).Chicago Year Book Medical Publishers, 1986
28. Fricton Jr., Kroening RJ., Hathaway KM.:TMJ and Craniofacial pain: Diagnosis and Management. St Louis, Ishiyaku EuroAmerica.1988
29. American Academy of Craniomandibular Disorders: Craniomandibular Disorders:
Guidilines for evaluation, Diagnosi, and Management. Chicago, Quintessence Publ.Co 1990
30. Talley Rl., Murphy GJ., Smith Sd., Baylin MA., Haden JL.: Standards for the history, examination, diagnosis, and treatment of temporomandibular disorders (DTM): A position paper. J Craniomand. Prat.1990; 8: 60-77
31. Bergamini M., Prayer-Galetti S.: A classification of musculoskeletal disorders of the stomatognatic apparatus. Front Oral Physiol.1990; 7: 185-190
32. Truelove, E.L., et al., Clinical diagnostic criteria for TMD. New classification permits multiple diagnoses. J Am Dent Assoc, 1992.123(4): p.47-54.
32. Truelove, E.L., et al., Clinical diagnostic criteria for TMD. New classification permits multiple diagnoses. J Am Dent Assoc, 1992.123(4): p.47-54.
33. Lobbezoo, F., C.M. Visscher, and M. Naeije, Some remarks on the RDC/TMD Validation Project: report of an IADR/Toronto-2008 workshop discussion. J Oral Rehabil, 2010.
37(10): p.779-83.

Claims (17)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Sistema di Neuro Gnatologia Funzionale comprendente un dispositivo elettrofisiologico (200) EMG, per la registrazione elettromiografica, ed un caschetto (100), quest’ultimo essendo una struttura tridimensionale nella quale sono individuabili un settore neurologico ed un settore gnatologico, detto dispositivo medicale essendo caratterizzato dal fatto che il detto settore neurologico del detto caschetto (100) comprende una pluralità di elementi aventi profili simili tra loro e scatolari, detti elementi dal profilo scatolare essendo: almeno un primo elemento (1) centrale, almeno un secondo elemento (2) ed almeno un terzo elemento (3) controlaterali, detti primo elemento (1), secondo elemento (2) e terzo elemento (3) essendo elementi stimolatori; almeno un quarto elemento (4) e almeno un quinto elemento (5) corrispondenti agli elementi registranti; almeno un sesto elemento (6) corrispondente all’elemento registrante comune; almeno un settimo elemento (7) corrispondente al collegamento a terra; e degli ottavi elementi (8) corrispondenti agli elementi di fissaggio anatomico, detto settore neurologico comprendendo inoltre una pluralità di elementi dalla forma piana e curvilinea, questi ultimi essendo: almeno un nono elemento (9) corrispondente alle semiguide anteriori, almeno un decimo elemento (10) corrispondente alle semiguide posteriori ed almeno un undicesimo elemento (11) corrispondente alle semiguide frontali; almeno un dodicesimo elemento (12) corrispondente ad un elemento di supporto per il fissaggio strutturale; almeno un tredicesimo elemento (13) corrispondente alla coppia di guide temporali, detto settore gnatologico comprendendo un quattordicesimo elemento (14) corrispondente al sistema di posizionamento/trasferimento dell’arco facciale, detto settore gnatologico comprendendo un attacco articolatore (18) atto a permettere di collegare il caschetto con un bloccoforchetta (22) dell’arco facciale, detto attacco articolatore (18) presentando due scanalature (18’) al cui interno sono inserite le due semiguide mediali anteriori, e due alette verticali (18’’) forate per l’inserimento di due viti, detto settore gnatologico comprendendo inoltre un elemento per il collegamento arco facciale (19), quest’ultimo presentando un rialzo (19’) presentante un foro cilindrico (19’’), detto settore gnatologico comprendendo un elemento distanziale articolatore (20), quest’ultimo presentando un foro cilindrico per l’inserimento di una barra filettata; detto settore gnatologico comprendendo delle piastrine auricolari (15), queste ultime presentando un attacco (15’) per l’adattamento delle dette guide frontali, detto caschetto (100) comprendendo ulteriormente una pluralità di pistoni (17) di fissaggio ed una pluralità di elettrodi (21) a scorrimento longitudinale.
  2. 2. Sistema di Neuro Gnatologia Funzionale secondo la precedente rivendicazione in cui il primo elemento (1) dal profilo scatolare comprende: un primo foro (1’), presente alla base del detto profilo scatolare, un coperchio (1’’) presentante un secondo foro (1<V>) corrispondente con il detto primo foro (1’), una pluralità di intagli (1’’’) longitudinali riscontrabili sulle pareti laterali del profilo scatolare del detto primo elemento (1) ed una pluralità di dentini (1<IV>), riscontrabili ai vertici del detto coperchio (1’’) da incastrarsi in corrispondenti scanalature (1<VI>) presenti lungo gli spigoli del profilo scatolare del detto primo elemento (1), detti intagli (1’’’) longitudinali essendo atti a consentire l’accoglimento delle semiguide anteriori, posteriori e frontali, detti primo foro (1’) e secondo foro (1<V>) essendo atti a consentire il passaggio di un elettrodo (21).
  3. 3. Sistema di Neuro Gnatologia Funzionale secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni in cui l’undicesimo elemento (11), corrispondente alla semiguida frontale, comprende un tratto rettilineo di lunghezza compresa tra 15 e 25 mm, ed un tratto curvilineo, definente un arco di cerchio con raggio interno di 95 mm e raggio esterno di 105 mm, atto a permettere lo scorrimento di una guida temporale, dal vertice lungo tutta la zona temporale.
  4. 4. Sistema di Neuro Gnatologia Funzionale secondo la precedente rivendicazione in cui l’undicesimo elemento (11), corrispondente alla semiguida frontale, comprende un tratto rettilineo di 20 mm.
  5. 5. Sistema di Neuro Gnatologia Funzionale secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 3 e 4 in cui l’undicesimo elemento (11) comprende un ulteriore tratto rettilineo, nella sua porzione inferiore, di larghezza di 9,50 mm atto a permettere alla guida temporale di scorrere ulteriormente per altri 40 mm fin sopra il padiglione auricolare, detto undicesimo elemento (11) presentando inoltre: una scanalatura (11’) per l’inserimento ed il fissaggio delle piastrine auricolari, detto fissaggio avvenendo per mezzo di una vite; e un incastro (11’’) a T sulla sommità di detto undicesimo elemento (11).
  6. 6. Sistema di Neuro Gnatologia Funzionale secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni in cui il nono elemento (9), corrispondente alla semiguida mediale anteriore, comprende un tratto curvilineo definente un arco di cerchio con raggio interno di 120 mm e raggio esterno di 140 mm, detto nono elemento (9) comprendendo inoltre un tratto rettilineo di larghezza di 19,20 mm atto a permettere ad un ottavo elemento (8) di fissaggio di scorrere per altri 10 mm, detto nono elemento (9) presentando inoltre alla sua sommità un incastro a T.
  7. 7. Sistema di Neuro Gnatologia Funzionale secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni in cui il decimo elemento (10), corrispondente alla semiguida mediale posteriore, comprende un tratto curvilineo definente un arco di cerchio con raggio interno di 120 mm e raggio esterno di 140 mm.
  8. 8. Sistema di Neuro Gnatologia Funzionale secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni in cui il dodicesimo elemento (12), corrispondente all’elemento di supporto per il fissaggio strutturale del caschetto (100) comprende un arco di cerchio dal raggio interno di 90 mm e raggio esterno di 110 mm, detto arco di cerchio presentando, centralmente, un elemento di collegamento (12’) dal profilo cubico adattabile alle guide mediali posteriori e, alle sue estremità, due elementi dal profilo scatolare (12’’) presentanti un foro cilindrico (12’’’) dal diametro di 12 mm atto a consentire lo scorrimento di un pistone (17) di fissaggio.
  9. 9. Sistema di Neuro Gnatologia Funzionale secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni in cui ciascun pistone (17) di fissaggio presenta tre porzioni cilindriche, dette porzioni cilindriche essendo una porzione cilindrica centrale (17’’) avente diametro tra 10 e 15 mm, una porzione cilindrica superiore (17’’’) avente diametro compreso tra 5 e 9 mm ed una porzione cilindrica inferiore (17’), rivolta verso la testa del paziente, avente diametro compreso tra 18 e 22 mm.
  10. 10. Sistema di Neuro Gnatologia Funzionale secondo la precedente rivendicazione in cui la porzione cilindrica centrale (17’’) presenta diametro di 12 mm; la porzione cilindrica superiore (17’’’) presenta diametro di 7 mm e la porzione cilindrica inferiore (17’) presenta diametro di 20 mm.
  11. 11. Sistema di Neuro Gnatologia Funzionale secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni in cui ciascun ottavo elemento (8) di fissaggio comprende due semi gusci (8’) e (8’’) atti ad essere incollati tra loro e al cui interno scorre un pistone di fissaggio (17), detti semi gusci presentando un foro dal diametro di 12 mm ed un foro dal diametro di 7 mm.
  12. 12. Sistema di Neuro Gnatologia Funzionale secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni in cui il tredicesimo elemento (13) corrispondente alla coppia di guide temporali comprende un box (13’) atto all’accoglimento di un elettrodo (21) e allo scorrimento di elementi dal profilo scatolare, detto tredicesimo elemento (13) definendo un arco di cerchio con raggio interno di 194 mm.
  13. 13. Sistema di Neuro Gnatologia Funzionale secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni in cui gli elettrodi (21) in esso compresi sono inseriti in un sistema a stantuffo composto da un doppio guscio in poliammide ed una molla; detto elettrodo (21) presentando un profilo cilindrico e comprendendo un’anima in cloruro d’argento, detti elettrodi (21) essendo scorrevoli longitudinalmente e presentando opzionalmente una base amovibile e variamente orientabile (21’).
  14. 14. Sistema di Neuro Gnatologia Funzionale secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni in cui il caschetto (100) può essere rappresentato anche da una struttura monolitica.
  15. 15. Sistema di Neuro Gnatologia Funzionale secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni per l’uso in neurofisiologia e gnatologia.
  16. 16. Sistema di Neuro Gnatologia Funzionale secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 14 per l’uso in un metodo diagnostico per la definizione quantitativa dell’integrità strutturale del sistema nervo trigeminale e neuro masticatorio.
  17. 17. Sistema di Neuro Gnatologia Funzionale secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 14 per l’uso nel trattamento del dolore oro facciale, delle disfunzioni temporomandibolari e delle riabilitazioni masticatorie quali le riabilitazioni protesiche, implantoprotesiche, ortodontiche e nella chirurgia orto gnatica.
IT102017000014346A 2017-02-09 2017-02-09 Sistema di neuro gnatologia funzionale per la definizione dell’integrità del sistema nervoso trigeminale e masticatorio e per la determinazione dei rapporti intermascellari neurocentrici evocati. IT201700014346A1 (it)

Priority Applications (1)

Application Number Priority Date Filing Date Title
IT102017000014346A IT201700014346A1 (it) 2017-02-09 2017-02-09 Sistema di neuro gnatologia funzionale per la definizione dell’integrità del sistema nervoso trigeminale e masticatorio e per la determinazione dei rapporti intermascellari neurocentrici evocati.

Applications Claiming Priority (1)

Application Number Priority Date Filing Date Title
IT102017000014346A IT201700014346A1 (it) 2017-02-09 2017-02-09 Sistema di neuro gnatologia funzionale per la definizione dell’integrità del sistema nervoso trigeminale e masticatorio e per la determinazione dei rapporti intermascellari neurocentrici evocati.

Publications (1)

Publication Number Publication Date
IT201700014346A1 true IT201700014346A1 (it) 2018-08-09

Family

ID=59297199

Family Applications (1)

Application Number Title Priority Date Filing Date
IT102017000014346A IT201700014346A1 (it) 2017-02-09 2017-02-09 Sistema di neuro gnatologia funzionale per la definizione dell’integrità del sistema nervoso trigeminale e masticatorio e per la determinazione dei rapporti intermascellari neurocentrici evocati.

Country Status (1)

Country Link
IT (1) IT201700014346A1 (it)

Citations (4)

* Cited by examiner, † Cited by third party
Publication number Priority date Publication date Assignee Title
WO2009155516A2 (en) * 2008-06-20 2009-12-23 Medrelief Inc. Systems, apparatuses, and methods for providing non-transcranial electrotherapy
US20110022126A1 (en) * 2009-07-25 2011-01-27 Stephen Taylor Trigeminal Nerve Stimulation Systems and Methods of Use
US20110230702A1 (en) * 2010-03-16 2011-09-22 Kirk Honour Device, System, And Method For Treating Sleep Apnea
WO2014129690A1 (ko) * 2013-02-25 2014-08-28 주식회사 이루다 턱관절 통증 완화장치

Patent Citations (4)

* Cited by examiner, † Cited by third party
Publication number Priority date Publication date Assignee Title
WO2009155516A2 (en) * 2008-06-20 2009-12-23 Medrelief Inc. Systems, apparatuses, and methods for providing non-transcranial electrotherapy
US20110022126A1 (en) * 2009-07-25 2011-01-27 Stephen Taylor Trigeminal Nerve Stimulation Systems and Methods of Use
US20110230702A1 (en) * 2010-03-16 2011-09-22 Kirk Honour Device, System, And Method For Treating Sleep Apnea
WO2014129690A1 (ko) * 2013-02-25 2014-08-28 주식회사 이루다 턱관절 통증 완화장치

Similar Documents

Publication Publication Date Title
Clapp et al. Translating long-term potentiation from animals to humans: a novel method for noninvasive assessment of cortical plasticity
Mandonnet et al. Proposal of an optimized strategy for intraoperative testing of speech and language during awake mapping
Miller et al. Rapid online language mapping with electrocorticography
Jha et al. Sleep-dependent plasticity requires cortical activity
Woodruff-Pak et al. MRI-assessed volume of cerebellum correlates with associative learning
Awawdeh et al. Higher maximal occlusal bite force in endodontically treated teeth versus vital contralateral counterparts
Griessenauer et al. Wireless Instantaneous Neurotransmitter Concentration System: electrochemical monitoring of serotonin using fast-scan cyclic voltammetry—a proof-of-principle study
JP2017521129A (ja) 認知機能を回復するシステム及び方法
Wiesinger et al. Experimental masseter muscle pain alters jaw–neck motor strategy
Modolo et al. Physiological effects of low-magnitude electric fields on brain activity: advances from in vitro, in vivo and in silico models
Svensson et al. Overview on tools and methods to assess neuropathic trigeminal pain.
Kwegyir-Afful et al. The role of thalamic inputs in surround receptive fields of barrel neurons
Davenport et al. Phrenic nerve afferent activation of neurons in the cat SI cerebral cortex
Popescu et al. Adaptive changes in the neuromagnetic response of the primary and association somatosensory areas following repetitive tactile hand stimulation in humans
Foxworthy et al. Multisensory and unisensory neurons in ferret parietal cortex exhibit distinct functional properties
Lopez et al. Electrical stimulation of the peripheral and central vestibular system
Hitier et al. Stratification of hippocampal electrophysiological activation evoked by selective electrical stimulation of different angular and linear acceleration sensors in the rat peripheral vestibular system
Wu et al. Altered spatiotemporal dynamics of cortical activation to tactile stimuli in somatosensory area 3b and area 1 of monkeys after spinal cord injury
IT201700014346A1 (it) Sistema di neuro gnatologia funzionale per la definizione dell’integrità del sistema nervoso trigeminale e masticatorio e per la determinazione dei rapporti intermascellari neurocentrici evocati.
Matsutani et al. Stimulation of the locus coeruleus suppresses trigeminal sensorimotor function in the rat
Hernández‐Godínez et al. Somatosensory evoked potentials of median and tibial nerves in rhesus monkeys (Macaca mulatta) under captivity: influence of ontogenic status in neonatal, infant, young, adult, and senile stages
Kang et al. Model-predicted balance between neural excitation and inhibition was maintained despite of age-related decline in sensory evoked local field potential in rat barrel cortex
Frank et al. Burst activity of spiny projection neurons in the striatum encodes superimposed muscle tetani in cataleptic rats
Gonzalez et al. Sex Differences in Dopamine Release in Nucleus Accumbens and Dorsal Striatum Determined by Chronic Fast Scan Cyclic Voltammetry: Effects of social housing and repeated stimulation
Ates et al. Binocular interactions in the guinea pig's visual-evoked potentials