IT201700009224A1 - Metodo ed apparato per il conteggio di barre - Google Patents
Metodo ed apparato per il conteggio di barreInfo
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Description
"METODO ED APPARATO PER IL CONTEGGIO DI BARRE"
CAMPO DI APPLICAZIONE
Il presente trovato si riferisce ad un metodo e ad un apparato per il conteggio di barre. In particolare il presente trovato si riferisce ad un metodo e ad un apparato che consentono di contare le barre in modo automatico e con elevata affidabilità e precisione.
Nel seguito con il termine “barre” si intende individuare prodotti lunghi, ovvero aventi uno sviluppo prevalente in direzione assiale, e con sezione tonda, o poligonale.
STATO DELLA TECNICA
Nel settore industriale della laminazione di barre, o tondini in acciaio, la vendita dei prodotti avviene tradizionalmente in funzione del peso del materiale, indipendentemente dal numero di prodotti.
Tuttavia, è sempre più marcata la tendenza a vendere le barre in base al loro numero effettivo. Questo è particolarmente sentito nel caso di barre realizzate con materiali speciali quali acciai speciali e quindi particolarmente costose.
Sono noti apparati e metodi per calcolare il numero di barre in un fascio partendo dal peso complessivo del fascio e dividendolo per il peso medio di una singola barra. Tale soluzione, tutavia, non permete un conteggio preciso, sopratuto nel caso di barre aventi un diametro piccolo; in tal caso, infati, si possono raggiungere anche errori del 4-5% in relazione ad un fascio. Tali valori, se calcolati in funzione dei volumi di produzione annuale, possono comportare perdite e mancati guadagni non trascurabili.
Eseguire un conteggio manuale, pur essendo una soluzione, richiede tempi lunghi e può essere comunque soggeto alTerrore umano.
Per cercare di otenere un conteggio affidabile, sono noti metodi ed apparati che prevedono di utilizzare dispositivi di visione artificiale, in particolare telecamere, che acquisiscono immagini delle barre da contare e le elaborano per otenere il numero di queste ultime.
In particolare, è noto che al termine del processo di laminazione le barre vengono fate transitare, sostanzialmente parallele tra loro, su un banco provvisto di dispositivi di avanzamento, generalmente catene, che determinano l’avanzamento dei prodoti metallici.
Le telecamere sono disposte in una posizione allineata assialmente alle teste dei prodoti raccolti in fasci. Durante l’acquisizione delle immagini, esse riprendono anche gli oggeti, i componenti della macchina e tuto quanto si trova sullo sfondo, per cui è necessario elaborare le immagini acquisite per separare i prodoti dall’ambiente circostante.
Un inconveniente delle soluzioni che utilizzano le telecamere è dato dal fato che è necessaria un’elaborazione complessa delle immagini acquisite. Inoltre, la qualità delle immagini acquisite spesso è fortemente condizionata dalle condizioni di illuminazione e di luminosità dell’ambiente circostante.
Un ulteriore inconveniente delle soluzioni con telecamere è dovuto alla necessità di provvedere dispositivi di illuminazione per illuminare le barre in modo appropriato, con conseguente aumento degli ingombri dell’apparato e dei costi.
Va inoltre considerato che i residui di sporco che si generano nel processo di laminazione, o l’ossido che si crea sulla superficie delle estremità delle barre, riducono la quantità di luce riflessa da esse, per cui le telecamere non riescono a rilevarle in modo corretto.
Le barre, inoltre, possono avere estremità deformate, ad esempio a seguito dalle operazioni di taglio, per cui esse possono essere difficili da individuare. A solo titolo esemplificativo, le estremità delle barre possono essere deformate a definire “uncini” che le telecamere non sono in grado di distinguere, e per cui il conteggio finale può risultare non corretto.
Uno scopo del presente trovato è quello di mettere a punto un metodo per il conteggio di barre o tondini, che sia efficiente e garantisca di determinare in modo preciso il numero effettivo delle barre considerate. Un ulteriore scopo è quello di mettere a punto un metodo che consenta di riconoscere le eventuali deformazioni delle barre, permettendo di distinguere tra una barra avente un uncino o due barre parzialmente sovrapposte, contandole correttamente.
Un altro scopo del presente trovato è quello di realizzare un apparato per il conteggio di barre che sia di semplice realizzazione e utilizzo, e che possa operare con differenti dimensioni delle barre da contare.
Un ulteriore scopo è quello di realizzare un apparato che non necessiti di particolari requisiti di illuminazione, riducendo in tal modo gli ingombri e la complessità.
È anche uno scopo del presente trovato quello di realizzare un apparato in grado di operare in ambienti particolarmente gravosi, ad esempio di un’acciaieria.
Per ovviare agli inconvenienti della tecnica nota e per ottenere questi ed ulteriori scopi e vantaggi, la Richiedente ha studiato, sperimentato e realizzato il presente trovato.
ESPOSIZIONE DEL TROVATO
Il presente trovato è espresso e caratterizzato nelle rivendicazioni indipendenti. Le rivendicazioni dipendenti espongono altre caratteristiche del presente trovato o varianti dell’idea di soluzione principale.
In accordo con i suddetti scopi, un metodo per il conteggio di barre comprende l’acquisizione di un’immagine relativa alle estremità di una pluralità di barre, e l’elaborazione dell’immagine acquisita per calcolare il numero effettivo delle barre nell’immagine.
Secondo un aspetto del presente trovato, l’acquisizione dell’immagine prevede di emettere un fascio laser verso le estremità delle barre, di movimentare relativamente tra loro il fascio laser e le barre e di generare un’immagine in funzione del fascio laser riflesso dalle suddette estremità.
Secondo un ulteriore aspetto del trovato, l’elaborazione dell’immagine acquisita prevede di individuare in essa una pluralità di sagome, ciascuna corrispondente ad una rispettiva barra e di contare le sagome individuate.
Secondo forme di realizzazione, l’acquisizione deH’immagine può prevedere di movimentare le barre, mantenendo fermo il fascio laser. Vantaggiosamente il metodo può prevedere di acquisire Γ immagine durante l’avanzamento delle barre, ad esempio verso una zona di formazione dei fasci.
Questo consente vantaggiosamente di posizionare un dispositivo laser lungo un qualunque dispositivo di trasferimento delle barre, senza necessità di prevedere specifiche aree di conteggio delle barre all’ interno dell’impianto, e senza che siano necessarie particolari condizioni luminose e ambientali.
II dispositivo laser può essere disposto in modo tale da emettere un fascio laser in una direzione trasversale alla direzione lungo cui sono fatte avanzare le barre, mediante dispositivi di trasferimento di tipo noto, come ad esempio vie a rulli, convogliatori a nastro, a catena, o simili. Il dispositivo laser permette di rendere il conteggio delle barre particolarmente affidabile e non influenzato dalle condizioni di illuminazione presenti. Ciò anche in ragione del fatto che il fascio laser ha una banda elettromagnetica ristretta, per cui è poco sensibile alla variazione delle condizioni luminose, e non necessita di illuminazione addizionale.
Inoltre, il dispositivo laser emette un fascio di luce coerente, ovvero con fase costante nel tempo, e ad elevata intensità, che permette di riconoscere e identificare correttamente anche le barre con estremità difettose o ricoperte da residui di sporco o ossido che le rendono poco riflettenti.
L’utilizzo di un fascio laser, inoltre, consente di acquisire un’immagine che comprende una pluralità di aree con colorazione diversa dallo sfondo, ciascuna potenzialmente corrispondente ad una barra. Le aree a colorazione differente sono dovute alle estremità, o a porzioni della barra sulle quali incide il fascio laser, e che si trovano ad una distanza ridotta e definita dalla sorgente di emissione del fascio laser. Forma oggetto del presente trovato anche un apparato per il conteggio di barre o tondini che comprende un dispositivo laser configurato per acquisire un’immagine relativa alle estremità delle barre da contare, provvisto di un emettitore adatto a emettere un fascio laser verso le estremità delle barre, e di un ricevitore adatto a ricevere il fascio riflesso da esse, ed un’unità di elaborazione configurata per generare l’immagine in funzione del fascio laser riflesso e per elaborarla per individuare, nell’immagine acquisita, una pluralità di sagome, ciascuna corrispondente ad una rispettiva barra.
ILLUSTRAZIONE DEI DISEGNI
Queste ed altre caratteristiche del presente trovato appariranno chiare dalla seguente descrizione di forme di realizzazione, fomite a titolo esemplificativo, non limitativo, con riferimento agli annessi disegni in cui: - la fig. 1 è una vista prospettica di un apparato per il conteggio di barre secondo il trovato;
- la fig. 2 è una vista dall’alto di fig. 1 ;
- la fig. 3 illustra un esempio di immagine acquisita dall’apparato di fig. 1 ; - la fig. 4 illustra un esempio di immagine elaborata dall’apparato di fig. 1 ; - la fig. 5 illustra uno schema a blocchi complessivo del metodo di conteggio secondo il trovato;
- le figg. 6 e 7 illustrano nel dettaglio alcuni blocchi dello schema di fig. 5; - la fig. 8 illustra nel dettaglio alcuni blocchi dello schema di fig. 7;
- la fig. 9 illustra alcune possibili tipologie di sagome che possono essere individuate nell’immagine acquisita.
Per facilitare la comprensione, numeri di riferimento identici sono stati utilizzati, ove possibile, per identificare elementi comuni identici nelle figure. Va inteso che elementi e caratteristiche di una forma di realizzazione possono essere convenientemente incorporati in altre forme di realizzazione senza ulteriori precisazioni.
DESCRIZIONE DI FORME DI REALIZZAZIONE
Forme di realizzazione qui descritte con riferimento alle figg. 1 e 2 si riferiscono ad un apparato 10 per il conteggio di barre 12.
L’apparato 10 può essere impiegato in un impianto di laminazione per contare le barre 12, ad esempio prima di suddividerle in lotti per il magazzinaggio, o la vendita.
Secondo forme di realizzazione, l’apparato 10 può comprendere un dispositivo di trasferimento 14 configurato per trasferire le barre 12 lungo una direzione di avanzamento F, ad esempio da una zona di produzione verso una zona in cui vengono suddivise in fasci o in lotti.
In particolare, si può prevedere che il dispositivo di trasferimento 14 definisca un piano di avanzamento sul quale le barre 12 vengono posizionate e fatte avanzare.
A solo titolo esemplificativo, le barre 12 di cui si discute possono avere lunghezze comprese tra 5m e 18m e diametri compresi tra circa 6mm e 100mm, preferibilmente fra circa 6mm e 50mm.
Il dispositivo di trasferimento 14 può comprendere almeno uno fra un nastro convogliatore, una via a rulli, o simili.
Le barre 12 sono generalmente fatte avanzare parallele tra loro, e mantenendo il loro sviluppo oblungo trasversale alla direzione di avanzamento F. Inoltre, le barre 12 sono fatte avanzare mantenendo le loro rispettive estremità 15, o teste, sostanzialmente allineate lungo un piano ortogonale al piano di avanzamento delle barre 12 e parallelo alla sopra definita direzione di avanzamento F.
Qui e nel seguito della descrizione con il termine “estremità” 15 si intende la sezione trasversale della barra 12 posta in corrispondenza della parte terminale di quest’ultima e che è ortogonale allo sviluppo longitudinale della barra 12 stessa, ovvero che corrisponde alla superficie lungo la quale è stato eseguito il taglio della barra 12.
L’apparato 10 comprende un dispositivo laser 16 configurato per acquisire un’immagine 25 relativa alle estremità 15 delle barre 12, ed un’unità di elaborazione 20 configurata per elaborare l’immagine 25.
In particolare il dispositivo laser 16 è posizionato lateralmente al dispositivo di trasferimento 14 ed affacciato alle estremità 15 delle barre 12 da contare.
Secondo forme di realizzazione, il dispositivo laser 16 e le barre 12 sono mobili relativamente tra loro.
Ovvero, secondo una prima soluzione realizzativa, ad esempio illustrata nelle figg. 1 e 2, il dispositivo laser 16 è fisso mentre le barre 12 vengono movimentate lungo la direzione di avanzamento F.
In accordo con una seconda soluzione realizzativa non illustrata, le barre 12 possono essere ferme, ed il dispositivo laser 16 è mobile in una direziona parallela alla direzione di avanzamento F.
Secondo una terza soluzione realizzativa, sia le barre 12, sia il dispositivo laser 16 sono mobili reciprocamente lungo la suddetta direzione di avanzamento F. In particolare, si può prevedere che le barre 12 siano mobili in un primo verso della suddetta direzione di avanzamento F, mentre il dispositivo laser 16 sia mobile in verso opposto, potendo, in questo modo, aumentare la velocità di acquisizione delle barre 12.
In accordo con forme di realizzazione, la distanza del dispositivo laser 16 dalle estremità 15 delle barre 12 può essere variata, ad esempio, in funzione della tipologia del dispositivo laser 16, della sezione trasversale delle barre 12, o di altri fattori.
In accordo con forme di realizzazione, il dispositivo laser 16 comprende un emettitore 17, configurato per emettere un fascio laser 26 verso le estremità 15 delle barre 12, ed un ricevitore 18, configurato per ricevere un fascio laser riflesso 27 dalle suddette estremità 15.
In accordo con forme realizzative, l’emettitore 17 e il ricevitore 18 sono posti a una distanza definita uno dall’altro lungo una direzione parallela alla direzione di avanzamento F, potendo così implementare un metodo di triangolazione per la generazione dell’immagine 25 delle estremità 15 delle barre 12 da contare.
In particolare, l’emettitore 17 ed il ricevitore 18 sono posizionati rispettivamente fra loro in modo che il ricevitore 18 riceva il fascio laser riflesso 27 unicamente dalla parte delle barre 12 che sono più vicine al dispositivo laser 16, ovvero le estremità 15. Infatti, porzioni delle barre 12 che sono poste più lontane dalle estremità 15 pur generando la riflessione di un fascio laser riflesso 27 non vengono rilevate in quanto quest’ultimo non interessa il ricevitore 18.
Il posizionamento reciproco fra l’emettitore 17 ed il ricevitore 18 permette, inoltre, di definire un campo di lavoro complessivo del dispositivo laser 16 e se necessario, mediante opportuna elaborazione, è possibile delimitare tale campo di lavoro ad una sola porzione. Il campo di lavoro è solitamente definito da una distanza minima e da una distanza massima per le quali il fascio laser riflesso 27 dall’oggetto viene captato dal ricevitore 18.
A solo titolo esemplificativo, in un campo di lavoro compreso fra 10cm e 40cm è possibile escludere dalla formazione dell’immagine 25 qualsiasi oggetto posto al di fuori del range compreso fra 15cm e 18cm sfruttando l’informazione sulla distanza dei punti dal ricevitore 18.
Ciò significa che, nonostante il fascio laser riflesso 25 di un oggetto posto, ad esempio, a 12cm interessi il rilevatore 18 (quindi venga di fatto fisicamente rilevato), esso viene escluso dalla formazione dell’immagine 25 se non appartenente alla porzione di campo di lavoro definito.
L’elaborazione del campo di lavoro può essere effettuata dall’unità di elaborazione 20.
In accordo con possibili soluzioni realizzative, il fascio laser 26 è sostanzialmente parallelo allo sviluppo oblungo delle barre 12 potendo così incidere direttamente sulle estremità 15 di testa di quest’ultime. In particolare si prevede che il fascio laser 26 emesso sia incidente contro la superficie di testa delle estremità 15 delle barre 12, ovvero l’emettitore 17 è configurato per emettere un fascio laser 26 che è posto trasversalmente alla direzione di avanzamento F ed è incidente ad un piano ortogonale al piano di giacitura delle barre 12 e sul quale giace la direzione di avanzamento F.
In accordo con forme di realizzazione, l’emettitore 17 può emettere un fascio laser 26 avente una banda elettromagnetica ristretta, e concentrata nell’intorno di una specifica lunghezza d’onda. Ad esempio, la banda elettromagnetica può essere concentrata nei dintorni della lunghezza d’onda del rosso, ovvero circa 650 nm, o del verde, ovvero circa 535 nm.
Secondo forme di realizzazione, l’emettitore 17 è configurato per emettere un fascio laser 26 giacente su un piano ortogonale al piano di avanzamento delle barre 12 ed alla loro direzione di avanzamento F. L’impiego di un fascio laser ad emissione piana e non puntiforme, combinata con un moto relativo tra le barre 12 ed il dispositivo di trasferimento 14 permette di ottenere una scansione delle barre 12, ed in particolare delle loro estremità 15.
Il dispositivo laser 16 può essere provvisto di un’unità di elaborazione configurata per rilevare i segnali del fascio laser riflesso, elaborarli e generare l’immagine 25.
Secondo possibili soluzioni realizzative, l’unità di elaborazione del dispositivo laser 16 può essere separata ed indipendente rispetto all’unità di elaborazione 20 sopra definita.
Tuttavia, non si esclude che in possibili varianti realizzative l’unità di elaborazione 20 sia in grado di elaborare l’immagine 25 e di effettuare anche l’elaborazione dell’ immagine stessa per il successivo conteggio delle barre 12.
I fasci laser riflessi 27 vanno, infatti, a comporre l’immagine 25 definita da una pluralità di sagome S aventi colorazioni diverse dallo sfondo K, e corrispondenti alle estremità 15 delle barre 12 da contare. Le sagome S dell’immagine 25 possono avere gradazioni di colore che individuano porzioni dell’estremità 15 che sono più o meno vicine al dispositivo laser 16.
Ad esempio, nel caso di estremità 15 a cuspide, le sagome dell’ immagine 25 possono avere zone con un tono di colore più chiaro che indentificano zone dell’estremità della barra 12 più vicine al dispositivo laser 16, mentre zone con un tono più scuro identificano zone più lontane delle estremità 15.
A solo titolo esemplificativo, si può prevedere che l’immagine 25 sia definita da colori in scala di grigi in cui il grigio più chiaro individua una parte della barra 12 molto vicina al dispositivo laser 16, mentre la parte più lontana è individuata da colorazioni di grigio più scure.
In accordo con possibili varianti realizzative, tuttavia, non si esclude che l’unità di elaborazione 20 sia configurata per elaborare un’immagine 25 in cui il tono di colore più scuro identifica zone dell’estremità della barra 12 più vicine al dispositivo laser 16, mentre il tono di colore più chiaro identifica zone dell’estremità della barra 12 più lontane al dispositivo laser 16.
L’unità di elaborazione 20 è collegata al dispositivo laser 16 ed è configurata per elaborare l’immagine 25 acquisita da quest’ultimo.
In accordo con forme di realizzazione, l’unità di elaborazione 20 può ricevere dal ricevitore 18 informazioni relative ai fasci laser riflessi 27 e generare l’immagine 25 delle estremità 15 delle barre 12 scansionate. In accordo con forme di realizzazione, l’unità di elaborazione 20 può generare l’immagine 25 al termine della scansione di tutte le barre 12. In questo modo l’apparato 10 è indipendente dai dispositivi di trasferimento 14 e non sono necessari sensori, o encoder per sincronizzare il movimento relativo tra il dispositivo laser 16 e le barre 12.
In accordo con possibili soluzioni realizzative, la generazione dell’immagine 25 può essere eseguita direttamente in tempo reale durante la movimentazione reciproca fra le barre 12 ed il dispositivo laser 16.
L’apparato 10 può comprendere anche un’interfaccia utente 22, collegata a, o integrata nell’unità di elaborazione 20, mediante la quale un utente può impostare i parametri di funzionamento dell’apparato 10. L’interfaccia utente 22 può permettere ad un utente di inserire nell’unità di elaborazione 20 parametri almeno relativi alla forma ed alle dimensioni della sezione trasversale delle barre 12 da contare.
In accordo con ulteriori forme realizzative, l’interfaccia utente 22 permette di introdurre parametri relativi all’avanzamento delle barre 12.
In accordo con possibili soluzioni realizzative, l’unità di elaborazione 20 può essere collegata al dispositivo di trasferimento 14 per ricevere da quest’ultimo informazioni relative alle modalità di avanzamento delle barre 12, ovvero per ricevere informazioni relative alla velocità di avanzamento e/o ad un arresto dell’avanzamento delle barre 12 stesse.
In particolare, si può prevedere che l’unità di elaborazione 20 riceva dal dispositivo di trasferimento 14 almeno l’informazione di arresto dell’avanzamento delle barre 12 per permettere una riduzione degli errori di conteggio delle barre 12.
Secondo possibili varianti realizzative, si può prevedere che l’unità di elaborazione 20 sulla base delle informazioni rilevate dall’ immagine 25 sia in grado di individuare condizioni in cui vi è un arresto di movimentazione delle barre 12. Ad esempio, nel caso in cui non vi sia una movimentazione reciproca fra il dispositivo laser 16 e le estremità delle barre 12, l’immagine 25 elaborata può mostrare una fascia continua lungo la sua estensione longitudinale.
L’apparato 10 può comprendere, inoltre, un dispositivo di memorizzazione 23, collegato o integrato all’unità di elaborazione 20, nel quale possono essere memorizzati i parametri impostati mediante l’interfaccia utente 22 e/o le informazioni relative all’avanzamento delle barre 12.
Secondo forme di realizzazione, l’apparato 10 può comprendere un dispositivo di visualizzazione 24, collegato all’unità di elaborazione 20, per visualizzare ad un utente il numero di barre 12 contate, ed eventualmente l’immagine 25 delle estremità 15 delle barre 12.
In accordo con ulteriori forme di realizzazione, descritte ad esempio con riferimento a fig. 2, a valle del dispositivo laser 16, l’apparato 10 può comprendere una videocamera 30, o altro dispositivo di acquisizione di immagini, adatto ad acquisire in tempo reale un’immagine delle barre 12 durante il loro avanzamento.
La videocamera 30 può essere collegata almeno all’unità di elaborazione 20 ed eventualmente al dispositivo laser 16. In accordo con tali forme di realizzazione, la videocamera 30 può acquisire immagini delle barre 12 che avanzano, e l’unità di elaborazione 20, elaborando eventualmente tali immagini, può individuare tra esse le barre 12 difettose, per poterle separare dalle altre.
Ad esempio, secondo possibili forme realizzative, la videocamera 30 può essere collegata ad un organo di prelievo, non illustrato, atto a prelevare la barra 12 riconosciuta come difettosa dalle barre 12 successive.
L’apparato 10 nel suo complesso presenta dimensioni contenute e compatte, per cui può essere posizionato sia su supporti fissi, come illustrato, ad esempio, nelle figg. 1 e 2, sia su supporti mobili, ad esempio aste, disposte in differenti zone in funzione della tipologia delle barre 12 e della posizione di acquisizione idonea.
Forma oggetto del presente trovato anche un metodo per il conteggio di barre 12, di cui nella fig. 5 è illustrato uno schema a blocchi esemplificativo.
Il metodo secondo il trovato comprende l’acquisizione dell’immagine 25 relativa alle estremità 15 delle barre 12 da contare, e l’elaborazione dell’ immagine 25 acquisita.
Secondo una forma realizzativa, l’acquisizione dell’immagine 25 prevede di emettere un fascio laser 26 verso le estremità 15 delle barre 12 e di ricevere un fascio laser riflesso 27 da esse.
L’acquisizione dell’immagine 25 comprende, inoltre, la movimentazione relativa tra il dispositivo laser 16 e le barre 12.
L’elaborazione dell’immagine 25 comprende l’individuazione, neH’immagine 25 stessa, di una pluralità di sagome S, ciascuna corrispondente all’estremità 15 di una barra 12.
Secondo forme di realizzazione del presente trovato, per individuare le sagome S il metodo prevede di generare un modello virtuale M corrispondente alla sagoma ideale di un’estremità 15 di una barra 12. Tale modello M è determinato in funzione delle dimensioni geometriche della barra 12, in funzione della velocità di movimentazione relativa tra il dispositivo laser 16 e le barre 12, ed eventualmente di altri fattori.
In accordo con possibili forme realizzative, il metodo secondo il presente trovato può comprendere l’individuazione nell’immagine 25 delle suddette sagome S mediante un confronto fra il modello virtuale M generato e diverse porzioni dell’ immagine 25 stessa. Nel caso in cui vi sia una corrispondenza tra la porzione dell’immagine 25 analizzata ed il modello virtuale M viene riconosciuta una sagoma S della barra 12.
Il confronto fra le porzioni dell’immagine 25 ed il modello virtuale M può comprendere la sovrapposizione del modello virtuale M, di volta in volta, ad una diversa porzione deH’immagine 25, ed il calcolo di un indice di coincidenza fra il modello virtuale M e la porzione dell’ immagine 25.
Nel caso in cui l’indice di coincidenza sia superiore ad una determinata soglia, viene individuata nelTimmagine 25 la sagoma S di una delle barre 12.
II calcolo dell’indice di coincidenza può prevedere una comparazione fra i colori del modello virtuale M e quelli della porzione di immagine 25 che viene di volta in volta analizzata.
A solo titolo esemplificativo, tale comparazione può prevedere un confronto fra i gradienti di scala di grigio presenti nelle porzioni di immagine 25 che di volta in volta vengono analizzate e la scala di grigio del modello virtuale M precedentemente generato.
In accordo con forme di realizzazione, al termine del confronto tra il modello virtuale M e l’immagine 25, il metodo può prevedere di contare le sagome S individuate, ottenendo un conteggio provvisorio, ed eventualmente di ordinare le sagome S stesse.
Una volta analizzata l’intera immagine 25, ed individuate pertanto le sagome S, il metodo può comprendere un’analisi delle sagome S individuate nell’immagine 25 per determinare se vi sono sagome S sovrapposte e/o adiacenti.
A solo titolo esemplificativo, nella fig. 9 sono illustrati possibili casi di sagome S adiacenti, in cui ad esempio nelle figg. 9a e 9b le sagome S sono adiacenti ma non sovrapposte tra loro, nella fig. 9c due sagome sono sostanzialmente sovrapposte fra loro, fornendo un falso conteggio, e nella fig. 9d due sagome sono parzialmente sovrapposte.
In accordo con possibili forme realizzative, il metodo può comprendere la determinazione di una distanza D fra i centri di coppie di sagome S individuate, ed il confronto della distanza D con una distanza di riferimento determinata, a sua volta, sulla base del modello virtuale M sopra generato, ovvero almeno sulla base delle dimensioni della sezione trasversale della barra 12 e della velocità di avanzamento.
Nel caso in cui la distanza D sia superiore alla distanza di riferimento, le due sagome SI ed S2 individuate sono indipendenti fra loro e pertanto identificano due barre 12 separate.
Nel caso in cui la distanza D fra le due sagome SI e S2 sia inferiore alla distanza di riferimento, il metodo comprende la generazione di contorni C della coppia di sagome SI e S2, il calcolo di una distanza minima DMIN tra i contorni C della coppia di sagome SI ed S2 ed il confronto della distanza minima DMIN con una distanza minima di riferimento.
Se la distanza minima DMIN è maggiore della distanza minima di riferimento, allora le due sagome SI e S2 vengono riconosciute come individuanti due barre 12 separate tra loro; se la distanza minima DMIN è minore, è prevista un’ulteriore elaborazione delle sagome SI e S2. Quest’ulteriore elaborazione delle sagome SI e S2 può comprendere la generazione di un inviluppo sagome IS che circonda e racchiude al suo interno le sagome SI e S2.
È prevista poi la determinazione di una o più aree residue AR determinate dalla differenza fra l’area dell’inviluppo sagome IS e le aree delle sagome SI e S2 considerate.
È previsto poi il confronto delle aree residue AR con un’area residua di riferimento precedentemente impostata. Se tali aree residue AR sono maggiori dell’area residua di riferimento, le due sagome SI e S2 vengono riconosciute come individuanti due barre 12 separate tra loro; se sono invece minori è prevista un’elaborazione delle aree residue AR.
L’elaborazione delle aree residue AR può comprendere la generazione di un inviluppo aree IA che circonda e racchiude al suo interno la o le aree residue AR.
È previsto poi di determinare delle aree differenziali AD calcolate come differenza fra le aree delle sagome SI e S2 considerate e Γ inviluppo aree IA.
Se il numero delle aree differenziali AD è maggiore di uno, le sagome SI e S2 individuano ciascuna una rispettiva barra 12. Se il numero delle aree differenziali AD è uguale a uno, le due sagome SI e S2 individuano un’unicabarra 12, che viene pertanto contata dalPunità di elaborazione 20. Al termine dell’elaborazione, il metodo può prevedere di rendere disponibile il conteggio finale, ed eventualmente di visualizzare le corrispondenze trovate, ad esempio sul dispositivo di visualizzazione 24. Secondo ulteriori forme di realizzazione, una volta ottenuta la visualizzazione delle corrispondenze, è possibile utilizzare la videocamera 30, posta a valle dell’apparato 10, e comunicante con esso per marcare, o segnalare, particolari barre 12.
È chiaro che all’apparato 10 e al metodo per il conteggio di barre 12 fin qui descritti possono essere apportate modifiche e/o aggiunte di parti, senza per questo uscire dall’ambito del presente trovato.
È anche chiaro che, sebbene il presente trovato sia stato descritto con riferimento ad alcuni esempi specifici, una persona esperta del ramo potrà senz’altro realizzare molte altre forme equivalenti di apparato 10 e metodo per il conteggio di barre 12, aventi le caratteristiche espresse nelle rivendicazioni e quindi tutte rientranti nell’ambito di protezione da esse definito.
Claims (10)
- RIVENDICAZIONI 1. Metodo per il conteggio di barre (12) comprendente l’acquisizione di un’immagine (25) relativa alle estremità (15) di una pluralità di barre (12) da contare, l’elaborazione di detta immagine (25) acquisita e calcolo del numero di barre (12), caratterizzato dal fatto che detta acquisizione prevede di emettere un fascio laser (26) verso le estremità (15) di dette barre (12), di movimentare relativamente tra loro detto fascio laser (26) e dette barre (12), e di generare detta immagine (25) sulla base di un fascio laser riflesso (27) da dette estremità (15), e che detta elaborazione prevede di individuare, in detta immagine (25), una pluralità di sagome (S) ciascuna corrispondente ad una rispettiva barra (12) e di contare dette sagome (S).
- 2. Metodo come nella rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che l’individuazione delle sagome (S) nell’immagine (25) prevede di generare un modello virtuale (M) determinato in funzione almeno delle dimensioni geometriche della barra (12), e della movimentazione relativa tra il dispositivo laser (16) e le barre (12).
- 3. Metodo come nella rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che per l’individuazione delle sagome (S) in detta immagine (25) prevede un confronto fra il modello virtuale (M) generato e diverse porzioni deH’immagine (25) stessa, ed il calcolo di un indice di coincidenza fra il modello virtuale (M) generato e la porzione dell’immagine (25).
- 4. Metodo come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che comprende un’analisi delle sagome (S) individuate nell’immagine (25) per determinare se vi sono sagome (S) sovrapposte e/o adiacenti.
- 5. Metodo come nella rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che Tanalisi di dette sagome (S) sovrapposte e/o adiacenti comprende la determinazione di una distanza (D) fra i centri di coppie di sagome (S) individuate, ed il confronto della distanza (D) con una distanza di riferimento determinata, a sua volta, sulla base delle dimensioni della sezione trasversale di dette barre (12) e della movimentazione reciproca di detto fascio laser (26) e di dette barre (12).
- 6. Metodo come nella rivendicazione 4 o 5, caratterizzato dal fatto che l’analisi di dette sagome (S) adiacenti comprende la generazione di contorni (C) di una coppia di sagome (S 1 , S2) adiacenti, il calcolo di una distanza minima (DMIN) tra i contorni (C) della coppia di sagome (SI, S2) ed il confronto della distanza minima (DMIN) con una distanza minima di riferimento, e se la distanza minima (DMIN) è maggiore di detta distanza minima di riferimento, dette sagome (SI, S2) vengono riconosciute come individuanti due barre (12).
- 7. Metodo come in una qualsiasi delle rivendicazioni da 4 a 6, caratterizzato dal fatto che l’analisi di dette sagome (S) adiacenti comprende: - la generazione di un inviluppo sagome (IS) che circonda e racchiude al suo interno una coppia di dette sagome (S 1 , S2), - la determinazione di una o più aree residue (AR) determinate dalla differenza fra l’area dell’inviluppo sagome (IS) e le aree delle sagome (S 1 , S2) considerate, - il confronto delle aree residue (AR) con un’area residua di riferimento impostata, e se dette aree residue (AR) sono maggiori dell’area residua di riferimento, dette sagome (SI, S2) vengono riconosciute come individuanti due barre (12).
- 8. Metodo come nella rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che comprende la generazione di un inviluppo aree (IA) che circonda e racchiude al suo interno la o le aree residue (AR), la determinazione di aree differenziali (AD) calcolate come differenza fra le aree delle sagome (SI, S2) considerate e l’inviluppo aree (IA), e se il numero delle aree differenziali (AD) è maggiore di uno, dette sagome (S 1 , S2) individuano ciascuna una rispettiva barra (12), e se il numero delle aree differenziali (AD) è uguale a uno, le sagome (SI, S2) individuano un’unica barra (12).
- 9. Apparato per il conteggio di barre (12) caratterizzato dal fatto che comprende un dispositivo laser (16) configurato per acquisire un’immagine (25) relativa alle estremità (15) di una pluralità di barre (12) da contare, detto dispositivo laser (16) essendo provvisto di un emettitore (17) adatto a emettere un fascio laser (26) verso le estremità (15) delle barre (12), e di un ricevitore (18) adatto a ricevere un fascio laser riflesso (27) da esse, ed almeno un’unità di elaborazione (20) configurata per generare l’immagine (25) in funzione del fascio laser riflesso (27) da dette estremità (15) e per elaborare detta immagine (25) e individuare in essa una pluralità di sagome (S), ciascuna corrispondente ad una rispettiva barra (12), e per contare dette sagome (S).
- 10. Apparato come nella rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che detto apparato comprende un dispositivo di trasferimento (14) delle barre (12), definente un piano di avanzamento di dette barre (12) e configurato per trasferire dette barre (12) lungo una direzione di avanzamento (F) mantenendo il loro sviluppo oblungo trasversale a detta direzione di avanzamento (F), e che detto emettitore (17) è configurato per emettere un fascio laser (26) giacente su un piano ortogonale a detto piano di avanzamento delle barre (12) e alla loro direzione di avanzamento (F).
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