IT201700004675A1 - Telaio per veicolo da cavalcare a sella e veicolo da cavalcare a sella comprendente detto telaio - Google Patents

Telaio per veicolo da cavalcare a sella e veicolo da cavalcare a sella comprendente detto telaio

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IT201700004675A1
IT201700004675A1 IT102017000004675A IT201700004675A IT201700004675A1 IT 201700004675 A1 IT201700004675 A1 IT 201700004675A1 IT 102017000004675 A IT102017000004675 A IT 102017000004675A IT 201700004675 A IT201700004675 A IT 201700004675A IT 201700004675 A1 IT201700004675 A1 IT 201700004675A1
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IT
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saddle
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vehicle
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IT102017000004675A
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Adriano Zanoni
Original Assignee
Adriano Zanoni
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    • B62KCYCLES; CYCLE FRAMES; CYCLE STEERING DEVICES; RIDER-OPERATED TERMINAL CONTROLS SPECIALLY ADAPTED FOR CYCLES; CYCLE AXLE SUSPENSIONS; CYCLE SIDE-CARS, FORECARS, OR THE LIKE
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    • B62K19/02Cycle frames characterised by material or cross-section of frame members
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    • B62K19/10Combinations of tube and sheet
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    • B62K25/28Axle suspensions for mounting axles resiliently on cycle frame or fork with pivoted chain-stay
    • B62K25/286Axle suspensions for mounting axles resiliently on cycle frame or fork with pivoted chain-stay the shock absorber being connected to the chain-stay via a linkage mechanism
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  • Mechanical Engineering (AREA)
  • Automatic Cycles, And Cycles In General (AREA)

Description

“TELAIO PER VEICOLO DA CAVALCARE A SELLA E VEICOLO DA
CAVALCARE A SELLA COMPRENDENTE DETTO TELAIO”
SETTORE TECNICO DELL’INVENZIONE
[0001] Il presente trovato si riferisce a un telaio per veicolo da cavalcare a sella. Inoltre si riferisce a un veicolo da cavalcare a sella comprendente detto telaio.
[0002] Il trovato trova applicazione nella realizzazione di telai per veicoli da cavalcare a sella, come biciclette, tandem e altro ancora.
STATO DELLA TECNICA
[0003] Nel settore dei veicoli da cavalcare a sella, sono note ad esempio le biciclette, comprendenti un telaio al quale sono associate almeno due ruote e un mezzo di appoggio per uno o più utilizzatori, come ad esempio una sella o sedile. Il telaio sostiene anche un mezzo di spinta del veicolo che consente di muoverlo, trasmettendo la spinta fornita da un utilizzatore e/o da un motore alle ruote. Naturalmente può essere impiegata la forza di gravità come mezzo di spinta, ad esempio in discesa.
[0004] Sono note svariate tipologie di telai per veicoli da cavalcare a sella, composti da elementi tubolari tra loro rigidamente saldati per essere impiegati da una specifica tipologia di utilizzatore. Così un telaio per un adulto di una determinata statura, per uso urbano, avrà costruzione molto diversa rispetto a un telaio per un bambino di 6 anni.
[0005] Ad esempio, US-A-2009/0146391 divulga un sistema di propulsione per un veicolo a pedali con motore elettrico, in cui la parte centrale e anteriore del telaio sono realizzate in pezzo unico. La parte centrale è costituita da due piastre saldate a un unico tubo principale che forma la parte anteriore. Al tubo principale è inoltre collegato un sostegno per una sella. Anche questo telaio risulta quindi essere costruito per uno specifico impiego e non adattabile ad altre dimensioni o utilizzi.
[0006] Anche se qualche tipologia di telaio componibile è presente nello stato della tecnica, le soluzioni note non consentono di soddisfare un bisogno di flessibilità e adattabilità che è richiesto dal mercato e/o dagli utenti dei veicoli da cavalcare a sella.
[0007] Ad esempio DE4232592 divulga una bicicletta avente il telaio formato da un insieme di tubi telescopici collegati tra loro da giunti aventi forma sferica e movimento complesso. Tale bicicletta risulta essere costruita con componenti troppo complicati e indubbiamente costosi per le particolari geometrie e lavorazioni necessarie.
[0008] Il brevetto europeo EP0723907 presenta una sospensione posteriore per bicicletta con telaio tubolare e un tubo verticale che sostiene la sella. La sospensione posteriore comprende un elemento allungato che alla sua estremità anteriore è incernierato a un ammortizzatore mentre alla sua estremità posteriore è incernierato alla estremità superiore di un forcellone rigido con forma a L. Il forcellone rigido comprende l’aggancio della ruota posteriore.
[0009] All’estremità superiore del tubo verticale è imperniato l’elemento allungato, in prossimità della sella. All’estremità inferiore del tubo verticale è imperniata l’estremità inferiore del forcellone rigido, per mezzo di due complicati meccanismi eccentrici nelle vicinanze del movimento centrale. I due perni di ancoraggio del forcellone consentono di avere un centro di rotazione virtuale intorno il forcellone rigido al quale può oscillare avanti e indietro.
[0010] Tale sistema di sospensione risulta molto complesso costruttivamente e non adattabile.
[0011] Altro problema è dovuto alla complessità costruttiva degli elementi che compongono il veicolo. Anche se intercambiabili tra loro, consentendo una limitata convertibilità, gli elementi risultano essere assemblati con gioco o comunque con una scarsa solidità.
[0012] Inoltre, per effettuare conversioni del veicolo da cavalcare a sella, per consentire il trasporto in condizioni diverse o terreni diversi, la costruzione viene complicata ancora di più.
RIASSUNTO DELL’INVENZIONE
[0013] Compito principale di quanto forma oggetto della presente invenzione è quello di superare gli inconvenienti della tecnica nota escogitando un veicolo da cavalcare a sella che permetta una maggiore flessibilità di impiego e costruzione.
[0014] Nell’ambito del compito sopra esposto, uno scopo della presente invenzione è quello di escogitare un veicolo da cavalcare a sella che comprenda un telaio, che possa essere adatto e/o adattato a diverse misure, in base alle taglie e/o esigenze richieste da uno o più utilizzatori.
[0015] Non ultimo scopo è quello di escogitare un veicolo da cavalcare a sella che consegua il compito e gli scopi sopra indicati a costi competitivi e sia realizzabile anche con gli usuali e noti impianti, macchinari ed attrezzature.
Il compito e gli scopi sopra indicati, ed altri che meglio appariranno in seguito, vengono raggiunti da un telaio per veicolo da cavalcare a sella come definito alla rivendicazione 1.
BREVE DESCRIZIONE DELLE FIGURE
[0016] Ulteriori caratteristiche ed i vantaggi del presente trovato diverranno più evidenti dalla seguente descrizione di una particolare, ma non esclusiva, forma di realizzazione illustrata a puro titolo di esempio non limitativo con riferimento alle annesse tavole di disegno, in cui:
- La figura 1 mostra una vista schematica di una prima modalità realizzativa di un telaio per veicolo da cavalcare a sella secondo la presente invenzione;
- Le figure 2, 3 e 3A mostrano delle viste schematiche di un telaio per veicolo da cavalcare a sella con una porzione centrale, secondo una seconda modalità realizzativa;
- La figura 4 mostra una vista schematica di un telaio per veicolo da cavalcare a sella con una porzione centrale, secondo una terza modalità realizzativa;
- La figura 5 mostra un dettaglio della figura 4;
- La figura 6 mostra una vista laterale da sinistra della terza modalità realizzativa di figura 4, con alcuni elementi nascosti;
- La figura 7 mostra un’ulteriore vista laterale da sinistra della terza modalità realizzativa di figura 4, in cui è visibile il movimento descritto da alcuni elementi; - Le figure 8 e 9 mostrano un esempio di veicoli da cavalcare a sella la cui realizzazione è possibile, grazie a un telaio per veicolo da cavalcare a sella secondo l’invenzione.
DESCRIZIONE DETTAGLIATA DELL’INVENZIONE
[0017] E’ da notare che nella successiva descrizione dell’invenzione termini riferiti alle posizioni di qualsiasi elemento o componente quale superiore, inferiore, sopra, sotto, destro, sinistro, verticale, orizzontale e analoghi sono da intendersi come riferiti agli oggetti nella loro normale condizione d’uso e di montaggio. Pertanto, anche nel caso in cui l’invenzione non sia montata e/o non in uso, il tecnico del settore è comunque in grado di riconoscere i suddetti riferimenti.
[0018] In particolare, il riferimento sarà dato dal punto di vista di un utilizzatore che è montato in sella a un veicolo da cavalcare a sella secondo l’invenzione.
[0019] Nel seguito della descrizione il termine bicicletta sarà usato per indicare un veicolo da cavalcare a sella comprendente almeno una ruota anteriore e almeno una ruota posteriore.
[0020] Gli elementi che risultano essere uguali o simili a quelli descritti per la modalità realizzativa di figura 1, sono indicati nelle figure successive con riferimenti numerici aumentati rispettivamente di 100 per la modalità realizzativa delle figure 2, 3 e 3A, di 200 per la modalità realizzativa delle figure da 4 a 7, di 300 e 400 per la modalità realizzativa della figura 9 e di 500 per la modalità realizzativa di figura 8 e viceversa.
[0021] Con riferimento alle figure precedentemente citate e in particolare alla figura 1, si è genericamente indicato con il numero di riferimento 10 un telaio per bicicletta comprendente una porzione anteriore 12, una porzione centrale 14 e una porzione posteriore 16, tra loro convenientemente associate, con mezzi di vincolo descritti in seguito.
[0022] La porzione anteriore 12 può essere associata con una ruota anteriore, non visibile in figura, mentre la porzione posteriore 16 può essere associata con una ruota posteriore, anch’essa non visibile in figura.
[0023] Inoltre la porzione anteriore 12 e la porzione posteriore 16 possono essere associate con altri componenti noti di veicoli da cavalcare a sella, come forcella anteriore, manubrio, freni e altro ancora, non visibili in figura.
[0024] La porzione centrale 14 può essere associata con altre componenti di una bicicletta, ad esempio una sella, un movimento centrale o altro ancora.
[0025] La porzione anteriore 12 comprende un tubolare anteriore 20, a sua volta comprendente un cannotto 22 dello sterzo per associare una forcella anteriore, o altri mezzi per sostenere una ruota anteriore, per mezzo di un foro passante 23. Dal cannotto 22 sporgono un tubo superiore 24 e un tubo inferiore 26, collegati tra loro anche da un rinforzo anteriore 28 e da un rinforzo a C 30, quest’ultimo collegato anche al cannotto 22 stesso.
[0026] Preferibilmente la porzione anteriore 12 comprende bracci tubolari e sagomati a forcella.
[0027] La porzione anteriore 12 può essere realizzata integralmente o almeno parzialmente in svariati materiali a seconda delle esigenze, come ad esempio: acciaio, acciaio al cromo-molibdeno, acciaio inox, titanio, fibra di carbonio, una lega leggera o altro ancora.
[0028] La porzione posteriore 16 comprende un tubolare posteriore 40 a sua volta comprendente attacchi posteriori 42 per associare una ruota posteriore per mezzo di un foro passante 43, di cui soltanto uno indicato in figura. Dagli attacchi posteriori 42 sporgono una gamba superiore 44 e una gamba inferiore 46, entrambe conformate a U e collegate tra loro anche da due rinforzi posteriori 48. Anche per la porzione posteriore 16 possono essere impiegati i materiali precedentemente descritti per la porzione anteriore 12, o altri ancora.
[0029] Una cerniera superiore 41 è associata all’estremità della gamba superiore 44 opposta agli attacchi posteriori 42. La cerniera superiore 41 è associabile a un mezzo di ammortizzazione, ad esempio del tipo molla e/o ammortizzatore, per collegarla alla porzione centrale 14 e ottenere una sospensione posteriore.
[0030] Analogamente, una cerniera inferiore 45 è associata all’estremità della gamba inferiore 46, opposta agli attacchi posteriori 42.
[0031] La porzione centrale 14 comprende una coppia di piastre 50, a sua volta comprendente una prima piastra 52 e una seconda piastra 54, tra loro affiancate a una distanza predeterminata, ad esempio pari a 8 centimetri.
[0032] La coppia di piastre 50 è convenientemente disposta in verticale e garantisce una ottima resistenza meccanica e resistenza a torsione al telaio 10 secondo l’invenzione.
[0033] Nella coppia di piastre 50 sono ricavati una pluralità di fori passanti, per svariati utilizzi, come ad esempio il passaggio di viti o l’alloggiamento di altri componenti della bicicletta o altro ancora.
[0034] In seguito, quando la coppia di piastre presenta una caratteristica avente corrispondenza simmetrica, ad esempio dei fori, verrà fatto riferimento alla coppia di piastre intendendo comunque che tale caratteristica è presente in almeno una piastra della coppia di piastre.
[0035] Verrà di seguito descritta la prima piastra 52, in quanto la seconda piastra 54 risulta essere simile alla prima piastra 52. Dette piastre possono avere svariati spessori, ad esempio compresi tra 2 e 10 millimetri.
[0036] La prima piastra 52 comprende un tronco 60 sostanzialmente allungato e rastremato verso l’alto. Dal tronco 60 sporgono in avanti un primo ramo 62 e un secondo ramo 64, rispettivamente in prossimità delle estremità superiore e inferiore del tronco 60, formando con il tronco 60 una forma sostanzialmente a C.
[0037] Inoltre dal tronco 60 sporgono all’indietro un terzo ramo 66 e un quarto ramo 68, rispettivamente in prossimità delle estremità inferiore e superiore del tronco 60.
[0038] Una pluralità di fori di ancoraggio 61 è ricavata nella parte superiore del tronco 60, atta a ricevere un perno o altro mezzo di ancoraggio del mezzo di ammortizzazione.
[0039] Il mezzo di ammortizzazione può essere imperniato anche in corrispondenza di un foro ricavato su un triangolo 53 vincolato in corrispondenza del primo ramo 62.
[0040] Scegliendo uno dei fori di ancoraggio 61 o un foro sul triangolo 53, diventa così possibile scegliere diversi punti di ancoraggio al mezzo di ammortizzazione, ottenendo comportamenti diversi in escursione e/o rigidità della sospensione posteriore, che viene così adattata al comportamento desiderato. Ad esempio è possibile ottenere una maggiore escursione della ruota posteriore e quindi percorrere sentieri più impegnativi nel settore dei veicoli fuoristrada.
[0041] In prossimità del quarto ramo 68, nella coppia di piastre 50 sono ricavati anche una pluralità di fori di sella 63 per il fissaggio di una sella S, visibile in figura 2.
[0042] Vantaggiosamente, può essere compreso un supporto sella 173, ad esempio ottenuto tramite lavorazione CNC e in lega leggera, che sia interposto tra la coppia di piastre in prossimità del quarto ramo 168 analogo al quarto ramo 68, agendo da distanziale. Tale supporto sella 173 può comprendere inoltre un foro di tubo 175 per inserire al proprio interno un tubo T che supporti una sella S. Ulteriori fori di fissaggio 179 sono ricavati lateralmente nel supporto sella 173, consentendo di associare quest’ultimo al quarto ramo 168 con mezzi di fissaggio non visibili in figura, ad esempio viti associate ai fori di sella 163 e ai fori di fissaggio 179.
[0043] Il supporto sella 173 può comprendere un sistema di fissaggio del tubo di sella T con modalità tradizionale con una fascetta stringi tubo o altro ancora. Si ottiene così un effetto sinergico di maggiore rigidità nella zona del supporto sella 173, con la possibilità di impiegare anche una sella del tipo tradizionale con tubo noto.
[0044] Al primo ramo 62 e al secondo ramo 64 sono rispettivamente collegati il tubo superiore 24 e il tubo inferiore 26, ciascuno fissato per mezzo di una coppia di viti, di cui una vite 65 indicata in figura. Impiegando una coppia di viti 65 si evitano vantaggiosamente torsioni meccaniche e viene incrementata la rigidità strutturale, rispetto all’utilizzo di una sola vite.
[0045] Come visibile in figura 3 e 3A, per ciascuna vite 65, che collega la coppia di piastre 50 con ciascun elemento della porzione anteriore 12, è impiegata una boccola 67 che opera come distanziale, realizzata con lavorazione meccanica a triplo diametro.
[0046] La lavorazione a triplo diametro della boccola 67 prevede preferibilmente che la boccola 67 presenti, tra loro in serie, un primo diametro 67A, un secondo diametro 67B e un terzo diametro 67C.
[0047] Il primo diametro 67A corrisponde al diametro del foro con cui si associa, detto foro ricavato nella porzione anteriore 12, ad esempio i due fori ricavati nel tubo superiore 124 di figura 3A. L’inserimento è preferibilmente vincolato con saldatura o altro mezzo di fissaggio.
[0048] Il secondo diametro 67B è superiore al primo diametro 67A e il terzo diametro 67C corrisponde al rispettivo foro nella piastra con cui viene associata. Il terzo diametro 67C è preferibilmente inferiore al secondo diametro 67B.
[0049] Preferibilmente lo spessore della porzione con il secondo diametro 67B definisce la distanza tra la rispettiva piastra e il relativo elemento della porzione anteriore 12.
[0050] Ciascun foro delle piastre atto ad associarsi con una boccola 67 e una rispettiva vite 65 è conformato secondo una particolare costruzione, comprendendo un foro di diametro minore 29A, passante da una faccia all’altra della rispettiva piastra e un foro di diametro maggiore 29B che è cieco e ricavato nella faccia della piastra che risulta affacciata alla rispettiva boccola 67.La porzione di boccola 67 che presenta il terzo diametro 67C è realizzata per essere inserita nel corrispondente foro di diametro maggiore 29B della piastra così da migliorare la solidità dell’accoppiamento. In altre parole, la vite 65 impiegata risulta avere un gambo con diametro esterno del filetto minore rispetto al foro di diametro minore 29A ricavato sulla piastra, mentre il terzo diametro 67C della boccola 67 è dimensionato per essere accoppiabile preferibilmente con gioco minimo, ancora più preferibilmente senza gioco e ancora più preferibilmente con interferenza, con il foro di diametro maggiore 29B nella rispettiva piastra. Nella boccola 67 è inoltre ricavato un foro 67E per accogliere la vite 65.
[0051] Grazie a questa particolare costruzione della boccola 67 si ottiene un centraggio tra piastre e boccole con un gioco inferiore rispetto a quello che si otterrebbe se il gambo filettato della vite andasse a diretto contatto con le pareti del rispettivo foro nella piastra.
[0052] Inoltre, nel caso in cui le piastre fossero realizzate in un materiale delicato o fragile, ad esempio in fibra di carbonio, tale particolare costruzione impedisce che il filetto delle viti impiegate vada a contatto con la superficie interna del foro ricavato nelle piastre e inoltre consente un accoppiamento stabile tra boccola e piastra, migliorando così la solidità di tutto il telaio. Vengono così superati i problemi che si verificherebbero nel caso in cui fosse ricavato un foro semplice nella piastra da accoppiare con una vite con il relativo gioco di accoppiamento, gioco che è preferibile non avere.
[0053] Secondo una variante, non visibile in figura, una boccola e un rispettivo foro nella piastra può essere realizzato come descritto di seguito.
[0054] La lavorazione a triplo diametro di una boccola può prevedere preferibilmente che la boccola presenti, in serie, un primo diametro corrispondente al foro con cui si associa nella porzione anteriore 12, un secondo diametro superiore al primo diametro e un terzo diametro corrispondente al foro nella piastra con cui viene associata.
[0055] La porzione di boccola che presenta il terzo diametro può essere quindi realizzata per essere inserita in un corrispondente foro ricavato nella piastra così da proteggere la vite 65. In questa variante il foro ricavato nella piastra risulta avere un unico diametro ed essere di tipo passante, ad esempio con un diametro pari a quello del foro di diametro maggiore 29B descritto in precedenza.
[0056] In altre parole, la vite 65 impiegata risulta avere un gambo con diametro del filetto minore rispetto al foro passante ricavato sulla piastra, mentre il terzo diametro della boccola è calcolato per essere accoppiabile senza gioco, o con gioco minimo, con il foro nella rispettiva piastra.
[0057] Grazie a questa particolare costruzione della boccola si ottiene un centraggio tra piastre e boccole con un gioco inferiore rispetto a quello che si otterrebbe se il gambo filettato della vite andasse a diretto contatto con le pareti del rispettivo foro nella piastra. Inoltre si continua a proteggere la piastra dal filetto della vite, in quanto i due sono mantenuti a distanza e non vanno a contatto.
[0058] Il montaggio della porzione anteriore 12 con la porzione centrale 14 è realizzato in modo da ottenere che un piano intermedio e parallelo alla coppia di piastre 50 sia allineato con la porzione anteriore 12 del telaio 10. Preferibilmente tale piano intermedio può corrispondere al piano di mezzeria di una ruota anteriore e/o una ruota posteriore che può essere associata al telaio 10.
[0059] La coppia di piastre 50, visibile in figura 1, presenta delle sedi ricavate all’interno delle stesse piastre. Nella prima piastra 52 è ricavata una prima sede 70 e una seconda sede 72 come foro circolare. La prima sede 70 è a sua volta vantaggiosamente circondata da altri 5 fori di fissaggio di dimensioni minori, tra loro equidistanti ai vertici di un pentagono regolare, di cui uno indicato con il riferimento 71. La prima sede 70 ospita preferibilmente un movimento centrale, comprendendo ad esempio il perno dei pedali.
[0060] Nella seconda piastra 54 è ricavata una terza sede 74, come foro a forma di 8. La terza sede 74 è convenientemente affacciata alla prima sede 70 e alla seconda sede 72.
[0061] Tale configurazione della coppia di piastre 50 consente di supportare un motore, ad esempio un motore elettrico, non visibile in figura, all’interno della seconda sede 72 e/o della terza sede 74, mentre la prima sede 70 può ospitare il perno dei pedali. Inoltre, può essere ospitata anche una batteria tra la coppia di piastre 50 e/o nello spazio compreso tra il tubo superiore 24 e il tubo inferiore 26 del tubolare anteriore 20.
[0062] Come visibile in figura 2 e 3, un telaio 100 in accordo con una seconda modalità dell’invenzione comprende una coppia di piastre 150 conformate in modo simile alla coppia di piastre 50. In una prima piastra 152 è ricavata una prima sede 170 analoga alla prima sede 70, affacciata a una quarta sede 176 ricavata in una seconda piastra 154.
[0063] Entrambe la prima sede 170 e la quarta sede 176 sono a loro volta vantaggiosamente circondate da altri cinque fori di fissaggio, tra loro equidistanti ai vertici di un pentagono regolare, di cui uno indicato con il riferimento 171.
[0064] Alla coppia di piastre 150, debitamente sagomate, può essere associato un movimento centrale comprendente un mozzo centrale eccentrico 180 nel quale, come da figura 3, è ricavato un foro eccentrico 181 passante dalla faccia sinistra alla faccia destra, per consentire l’inserimento del perno dei pedali, non visibile in figura. Il foro eccentrico 181 è affiancato da due fori speculari 182 passanti per alleggerire il peso del mozzo centrale eccentrico 180.
[0065] Intorno al foro eccentrico 181 e ai due fori speculari, su entrambe le facce del mozzo centrale eccentrico 180 sono ricavati fori di orientamento 184 in numero multiplo ai cinque fori di fissaggio 171, così da consentire una molteplicità di combinazioni possibili di fissaggio.
[0066] Come da figura 2, l’accoppiamento del mozzo centrale eccentrico 180 alla coppia di piastre 150 è operato mediante apposite viti, non visibili in figura, ciascuna inserita sia in un foro di fissaggio 171, sia in un corrispondente foro di orientamento 184, tra loro affacciati.
[0067] In questo modo, vantaggiosamente, sarà possibile fissare il mozzo centrale eccentrico 180 secondo diverse angolazioni, scelte affacciando i fori di fissaggio 171 con altri fori di orientamento 184, ottenendo di conseguenza svariate configurazioni angolari del mozzo centrale eccentrico 180. Tale possibilità di configurazione ha il vantaggio di adattare la geometria del telaio.
[0068] Si può così, ad esempio, variare la taglia e la posizione ideale per ottenere una pedalata più naturale, a seconda del diverso utilizzatore o del particolare utilizzo che si voglia fare della bicicletta.
[0069] Il fissaggio del mozzo centrale eccentrico 180 consente di ottenere un ulteriore effetto sinergico in quanto lo stesso mozzo centrale eccentrico 180 opera anche come distanziale tra la coppia di piastre 150 garantendo un accoppiamento perfetto di tutti gli elementi del telaio 100.
[0070] Secondo una ulteriore variante dell’invenzione, come visibile dalla figura 4 in avanti, un veicolo da cavalcare a sella può comprendere una sospensione posteriore, ad esempio adatta per discese tipo downhill.
[0071] Con riferimento alla figura 4, un tubolare anteriore 220 è associato a una coppia di piastre 250 comprendente una prima piastra 252 e una seconda piastra 254. Per agevolare la comprensione, sono schematicamente rappresentate una ruota anteriore 217 e una ruota posteriore 218, ad esempio ruote di tipo noto con cerchio e copertone o altro ancora.
[0072] Una porzione posteriore 216 comprende una gamba destra 247 e una gamba sinistra 249 che si sviluppano in allontanamento dalla coppia di piastre 250 verso la ruota posteriore 218. La ruota posteriore 218 è associata alla gamba destra 247 e alla gamba sinistra 249 per mezzo di un aggancio ruota posteriore 277.
[0073] La gamba sinistra 249 comprende un’estremità di testa nella quale è ricavato un foro di testa 255, mentre la gamba destra 247 comprende un’estremità di testa nella quale è ricavato un foro di testa 257, quest’ultimo non visibile in figura 4.
[0074] Nella prima piastra 252 è ricavato un foro di gamba 256 che può essere vincolato con il foro di testa 255 per mezzo di un perno, non visibile in figura, così da incernierare la gamba sinistra 249 alla prima piastra 252.
[0075] Analogamente la gamba destra 247 è incernierata alla seconda piastra 254 per mezzo di un perno in un foro di gamba 258 ricavato nella seconda piastra 254 stessa.
[0076] I suddetti fori di gamba definiscono un primo centro di rotazione rispetto alla coppia di piastre 250, di seguito richiamato sinteticamente con il termine “primo centro di piastra”. Il primo centro di piastra è un centro di rotazione solidale alla coppia di piastre 250, o comunque ad almeno una piastra della coppia di piastre 250.
[0077] Come da figura 5, un blocco 231 è interposto tra la gamba sinistra 249 e la gamba destra 247, vincolandole a ruotare insieme. Il blocco 231 ha preferibilmente forma sostanzialmente parallelepipeda, ma può naturalmente avere anche altra forma.
[0078] Dalla faccia superiore del blocco 231 protrude una torre 232 alla cui estremità superiore è imperniata una prima estremità di un bilanciere 233, in corrispondenza di un perno posteriore 234. Il perno posteriore 234 definisce un primo centro di rotazione rispetto al bilanciere 233, di seguito richiamato sinteticamente con il termine “primo centro di bilanciere”. Il primo centro di bilanciere è un centro di rotazione solidale al bilanciere 233.
[0079] Una seconda estremità del bilanciere 233 è imperniata all’estremità superiore di un mezzo di ammortizzazione 235, in corrispondenza di un perno frontale 236. Il perno frontale 236 definisce un secondo centro di rotazione rispetto al bilanciere 233, di seguito richiamato sinteticamente con il termine “secondo centro di bilanciere”, definito sinteticamente in modo analogo al primo centro di bilanciere.
[0080] Il mezzo di ammortizzazione 235 può comprendere una molla e/o un ammortizzatore o altro ancora.
[0081] L’estremità inferiore del mezzo di ammortizzazione 235 è imperniata alla coppia di piastre in corrispondenza di un perno 237, come visibile in figura 6. Il perno 237 vincola l’estremità inferiore del mezzo di ammortizzazione 235 a ruotare rispetto a un secondo centro di piastra, definito sinteticamente in modo analogo al primo centro di piastra.
[0082] Una biella 238 ha la sua estremità inferiore imperniata alla coppia di piastre per mezzo di un perno 239. Il perno 239 vincola l’estremità inferiore della biella 238 a ruotare rispetto a un terzo centro di piastra, analogamente al primo centro di piastra.
[0083] L’estremità superiore 285 della biella 238, visibile in figura 5, è imperniata al bilanciere 233 per mezzo di un perno 286. Il perno 286 definisce un terzo centro di rotazione rispetto al bilanciere 233, di seguito richiamato sinteticamente con il termine “terzo centro di bilanciere”, definito sinteticamente in modo analogo al primo centro di bilanciere.
[0084] Di seguito i riferimenti numerici dei perni possono essere impiegati anche per richiamare i rispettivi centri di rotazione che sono stati definiti in loro corrispondenza.
[0085] La posizione relativa del terzo centro di bilanciere 286 rispetto al primo centro di bilanciere 234 e rispetto al secondo centro di bilanciere 236 può essere regolata grazie a mezzi di regolazione, come descritto di seguito.
[0086] I mezzi di regolazione del terzo centro di bilanciere 286 comprendono un registro 287, un grano 288 e viti di bloccaggio 289.
[0087] Nel bilanciere 233 è ricavata una sede di registro 290 che accoglie il registro 287. La sede di registro 290 si sviluppa verso il secondo centro di bilanciere 236 ed è attraversata dalle viti di bloccaggio 289 avvitate in rispettivi fori filettati ricavati nel bilanciere 233.
[0088] Il registro 287 comprende una porzione cilindrica 292, inserita nella sede di registro 290. La porzione cilindrica 292 ha un diametro superiore al diametro del perno 286, preferibilmente un diametro almeno doppio rispetto al diametro del perno 286. Inoltre, il perno 286 è inserito nella porzione cilindrica 292 in posizione eccentrica rispetto al centro geometrico della stessa porzione cilindrica 292.
[0089] Il registro 287 comprende una coppia di corone che sporgono da entrambe le facce laterali del bilanciere 233 e, come visibile in figura 6, presentano una pluralità di scanalature 291 sul loro perimetro esterno.
[0090] Ruotando il registro 287 all’interno della sede di registro 290 è possibile variare la posizione relativa del terzo centro di bilanciere 286 rispetto al primo centro di bilanciere 234 e rispetto al secondo centro di bilanciere 236, ad esempio secondo il luogo di punti individuato dalla circonferenza tratteggiata 293.
[0091] Il grano 288 impegna una delle scanalature 291 del registro 287, in modo da vincolarne la rotazione relativa del registro 287 rispetto al bilanciere 233. Preferibilmente le viti di bloccaggio 289 consentono di serrare la sede di registro 290 intorno alla porzione cilindrica 292 del registro 287 stesso, così da garantire ulteriormente il mantenimento della rotazione relativa del registro 287 rispetto al bilanciere 233.
[0092] Naturalmente per ruotare il registro 287 vengono rimossi i vincoli dati dal grano 288 e/o dalle viti di bloccaggio 289.
[0093] Con riferimento alla figura 6, verrà di seguito descritto l’orientamento del bilanciere 233 rispetto alla biella 238 e/o rispetto al resto del telaio.
[0094] Un asse di biella 293 è individuato dalla retta passante tra il terzo centro di piastra 239 e il terzo centro di bilanciere 286, percorrendo lo sviluppo longitudinale della biella 238. La distanza tra l’asse di biella 293 e il primo centro di bilanciere 234 individua un segmento minore 294, mentre la distanza tra l’asse di biella 293 e il secondo centro di bilanciere 236 individua un segmento maggiore 295.
[0095] Preferibilmente il segmento maggiore 295 ha una lunghezza uguale o superiore rispetto al segmento minore 294, in funzione della rotazione relativa del registro 287 rispetto al bilanciere 233. In altre parole, ruotando il registro 287 è possibile variare le lunghezze del segmento minore 294 e del segmento maggiore 295.
[0096] Un esempio di dimensioni dei segmenti sopradescritti può essere il seguente: il foro ricavato nel bilanciere 233 per ricevere il registro 287 può essere più vicino a uno tra il primo centro di bilanciere 234 e il secondo centro di bilanciere 236 di 7,5 millimetri. In questo modo il terzo centro di bilanciere 286 può essere spostato di 15 millimetri totali, ad esempio mediante la rotazione del registro 287, sia verticalmente sia orizzontalmente.
[0097] Un asse di bilanciere 296 è individuato da una retta passante per il terzo centro di bilanciere 286 e parallela alla direzione passante tra il primo centro di bilanciere 234 e il secondo centro di bilanciere 236.
[0098] L’asse di biella 293 è sostanzialmente solidale alla biella 238 e ruota di conseguenza rispetto al terzo centro di piastra 239.
[0099] Il bilanciere 233 comprende una faccia convessa 297. Nella configurazione visibile in figura 6 la faccia convessa 297 è rivolta verso l’alto.
[00100] Grazie alla particolare costruzione del bilanciere 233 secondo l’invenzione, è possibile ruotarlo di 180 gradi intorno all’asse di bilanciere 296, come indicato dalla freccia 298, ottenendo così una disposizione con la faccia convessa 297 rivolta verso il basso e vantaggiosamente lo spostamento del primo centro di bilanciere 234 e del secondo centro di bilanciere 236 rispettivamente nelle posizioni tratteggiate 234A e
[00101] Inoltre, è possibile ruotare il bilanciere 233 intorno all’asse di biella 293, ad esempio di 180 gradi, come indicato dalla freccia 299, orientando così il segmento maggiore 295 verso la torre 232, mentre il segmento minore 294 viene orientato verso il mezzo di ammortizzazione 235. In altre parole, è possibile invertire il segmento maggiore 295 con il segmento minore 294.
[00102] Vantaggiosamente, grazie alle rotazioni sopradescritte, è possibile ampliare notevolmente le possibili posizioni relative del terzo centro di bilanciere 286 rispetto al primo centro di bilanciere 234 e al secondo centro di bilanciere 236. Con riferimento alle dimensioni esemplificative sopradescritte, è quindi possibile raddoppiare lo spostamento del terzo centro di bilanciere 286, ad esempio fino a 30 millimetri.
[00103] Grazie alla costruzione inventiva del bilanciere 233 secondo l’invenzione, è possibile quindi ottenere un numero di posizionamenti pari a 36, ovvero il prodotto tra le nove rotazioni del registro 287 e le quattro rotazioni del bilanciere 233 sopradescritte.
[00104] Come da figura 7, il movimento della ruota posteriore 218 reso possibile dalla porzione posteriore 216 è visibile in una prima configurazione estesa e in una seconda configurazione compressa, mostrate rispetto alla seconda piastra 254.
[00105] Nella prima configurazione estesa il mezzo di ammortizzazione 235 è disposto secondo una sua lunghezza massima 235A, la gamba destra è ruotata nella posizione indicata con 247A, così che l’aggancio ruota posteriore sia nella posizione indicata con 277A e la ruota posteriore nella posizione indicata con 218A.
[00106] Nella seconda configurazione compressa il mezzo di ammortizzazione 235 è disposto secondo una sua lunghezza minima 235B, la gamba destra è ruotata nella posizione indicata con 247B, così che l’aggancio ruota posteriore sia nella posizione indicata con 277B e la ruota posteriore nella posizione indicata con 218B.
[00107] Sperimentalmente si è vantaggiosamente verificato che l’avvicinamento del terzo centro di bilanciere 286 al secondo centro di bilanciere 236, aumenta l’escursione possibile della ruota posteriore 218. In altre parole, avvicinando il terzo centro di bilanciere 286 al secondo centro di bilanciere 236 aumenta la distanza tra la posizione dell’aggancio ruota posteriore 277A nella prima configurazione estesa e la rispettiva posizione dell’aggancio ruota posteriore 277B nella seconda configurazione compressa.
[00108] È possibile quindi regolare il percorso descritto dall’aggancio ruota posteriore 277 a partire dalla prima configurazione estesa fino alla seconda configurazione compressa, regolando la posizione relativa del terzo centro di bilanciere 286 e/o la rotazione relativa del bilanciere 233 rispetto alla biella 238 o rispetto alla coppia di piastre 250.
[00109] L’aggancio ruota posteriore 277 descrive una curva ad arco di cerchio, avente centro di rotazione nel primo centro di piastra 258.
[00110] Il primo centro di piastra 258 è posizionato in una linea mediana ideale tra una minima e una massima escursione delle gambe 247, 249 della sospensione posteriore sull’orizzonte. Vantaggiosamente vengono così evitati comportamenti anomali e/o una variazione repentina della distanza tra il perno della ruota anteriore e l’aggancio ruota posteriore 277.
[00111] Facendo riferimento alle facce interne ed esterne della coppia di piastre, le gambe 247, 249 sono imperniate sulle facce esterne della coppia di piastre, mentre il mezzo di ammortizzazione 235 e la biella 238 sono imperniati sulle facce interne della coppia di piastre.
[00112] Il meccanismo della sospensione posteriore secondo l’invenzione è vantaggiosamente imperniato in prossimità del movimento centrale 280, quindi più in basso rispetto agli altri sistemi di sospensioni posteriore secondo la tecnica nota. In altre parole, il primo centro di piastra 258, il secondo centro di piastra 237 e il terzo centro di piastra 239 sono più vicini all’estremità inferiore del telaio del veicolo rispetto al primo centro di bilanciere 234, al secondo centro di bilanciere 236 e al terzo centro di bilanciere 286.
[00113] Questa particolare costruzione consente al bilanciere 233 di avere un movimento più ampio rispetto ai bilancieri della tecnica nota. Infatti il bilanciere 233 può muoversi, rispetto alla coppia di piastre, sia con un movimento basculante che con un movimento in avanti e indietro.
[00114] Vantaggiosamente il bilanciere 233 può quindi oscillare come un pendolo intorno al terzo centro di piastra 239. È possibile vantaggiosamente ottimizzare l’escursione del mezzo di ammortizzazione variando i parametri di regolazione del bilanciere rispetto all’asse di biella 293, per ottenere la miglior risposta all’utilizzo, in base alle esigenze dell’utente. Ad esempio una differenza di peso o di prestazioni richieste comporterà una differente regolazione, che è consentita convenientemente dalla particolare costruzione secondo l’invenzione.
[00115] Inoltre, regolando la posizione del terzo centro di bilanciere 286, viene regolata l’altezza della porzione posteriore del veicolo, regolando di conseguenza anche l’assetto in quanto viene cambiata tutta la geometria del telaio e l’angolo di sterzata.
[00116] Anche variazioni dell’ordine di qualche millimetro sulla configurazione di uno o più elementi possono influenzare il comportamento del veicolo secondo l’invenzione.
[00117] Vantaggiosamente gli attacchi dei componenti della sospensione posteriore alla porzione centrale sono tutti prossimi al movimento centrale, mentre nella tecnica nota almeno un attacco della sospensione posteriore ha una distanza maggiore dal movimento centrale, ad esempio nei veicoli noti che prevedono un bilanciere imperniato all’estremità superiore del tubo di sella o in prossimità della sella stessa.
[00118] Preferibilmente gli attacchi al telaio sono posizionati in base a una scelta ponderata dettata dal fine di concentrare il più possibile gli attacchi e relative forze meccaniche nella zona del baricentro del mezzo, che idealmente sono concentrate nella zona superiore al movimento centrale. Tale caratteristica ha portato a una grande stabilità del veicolo secondo l’invenzione.
[00119] Le modalità di realizzazione del telaio descritte sopra possono essere completate con svariati elementi per ottenere una bicicletta completa che possa essere usata in un uso quotidiano, ovvero con componenti tipici di una bicicletta da strada per uso quotidiano.
[00120] Vantaggiosamente le stesse modalità di realizzazione del telaio descritte sopra possono essere completate anche con altri elementi, in sostituzione e/o aggiunta di altri, che siano debitamente costruiti per ottenere un funzionamento diverso, ad esempio tipico di una bicicletta fuoristrada o altro ancora. Ad esempio può essere impiegata una sospensione posteriore tipo mountain bike e/o una forcella anteriore ammortizzata al posto di una forcella rigida.
[00121] A prova della versatilità della coppia di piastre e del telaio secondo l’invenzione, è possibile associare un traliccio posteriore che può avere due o più ruote per usi specifici, ad esempio con un pianale di carico o altro.
[00122] Come da figura 8, secondo una variante dell’invenzione, un veicolo 500 comprende una porzione centrale 514 a sua volta comprendente una coppia di piastre 550 e adatto preferibilmente a discesa, ad esempio sulla neve o su impianti artificiali estivi o altro ancora.
[00123] Inoltre, alla coppia di piastre 550 è associata una porzione posteriore 516 che comprende un mezzo di scorrimento 559, preferibilmente un pattino, uno sci o altro ancora. Il mezzo di scorrimento 559 è associato alla coppia di piastre 550 per mezzo di una coppia di bielle 578, rispettivamente imperniate a una prima estremità alla coppia di piastre 550 e a una seconda estremità al mezzo di scorrimento 559. Preferibilmente la coppia di bielle 578 è configurata per comporre un quadrilatero articolato, collegato alla coppia di piastre 550 anche con un mezzo di ammortizzazione 535. Naturalmente un mezzo di ammortizzazione può collegare anche il mezzo di scorrimento direttamente con la coppia di piastre 550.
[00124] Alla coppia di piastre 550 è associata una porzione anteriore 512, che può essere associata a una forcella anteriore comprendente un ulteriore mezzo di scorrimento, non visibile in figura, per controllare la sterzata del veicolo 500 stesso.
[00125] Alla coppia di piastre può inoltre essere associato un mozzo centrale simile al mozzo centrale eccentrico 180, per conferire maggiore solidità, non visibile in figura, agendo sinergicamente anche come distanziale tra le piastre.
[00126] Inoltre, come visibile in figura 9, a partire da un primo telaio che comprenda una porzione anteriore 312 e una porzione centrale 314 comprendente una prima coppia di piastre 350, è possibile associare direttamente alla prima coppia di piastre 350 un secondo telaio comprendente ulteriori porzione anteriore 412, porzione centrale 414 e porzione posteriore 416, così da ottenere ad esempio un veicolo a tandem, in cui la porzione centrale 414 comprende una seconda coppia di piastre 450. Tale veicolo a tandem può vantaggiosamente comprendere un movimento centrale con motore elettrico per pedalata assistita alloggiato nella prima coppia di piastre 350 e due batterie elettriche 351 elettricamente ed operativamente connesse al motore elettrico per la pedalata assistita.
[00127] In conclusione, da quanto precede risulta evidente come la presente invenzione consegua gli scopi e i vantaggi inizialmente previsti. Si è infatti ideato un telaio per veicolo da cavalcare a sella, comprendente:
- Una porzione centrale con una coppia di piastre piane, tra loro separate e affacciate;
- Una porzione anteriore.
[00128] In particolare, la porzione anteriore comprende bracci sagomati a forcella. Inoltre la coppia di piastre comprende almeno primi e secondi punti di attacco rimovibile per i bracci della porzione anteriore, detti bracci essendo interponibili tra la
[00129] I bracci della porzione anteriore sono formati da elementi tubolari.
[00130] La coppia di piastre comprende inoltre almeno terzi punti di attacco rimovibile per almeno un elemento distanziale interposto tra detta coppia di piastre da parte opposta a detta porzione anteriore.
[00131] Esempi di un elemento distanziale sono: la porzione posteriore 16, il mozzo centrale 80, la cerniera inferiore 45, il supporto sella 173, uno o più perni 237,239, la coppia di bielle 578 o altro ancora.
[00132] Viene consentita così una maggiore flessibilità di impiego e costruzione rispetto ai telai secondo la tecnica nota.
[00133] Inoltre si ottiene un veicolo da cavalcare a sella che comprenda tale telaio, che possa essere adatto e/o adattato a diverse misure, in base alle taglie e/o esigenze richieste da uno o più utilizzatori.
[00134] Altro vantaggio è quello di ottenere un veicolo da cavalcare a sella che consegua il compito e gli scopi sopra indicati a costi competitivi e sia realizzabile anche con gli usuali e noti impianti, macchinari ed attrezzature.
[00135] Ad esempio, i bracci tubolari della porzione anteriore risultano essere di semplice costruzione anche con gli usuali e noti impianti, macchinari ed attrezzature.
[00136] Inoltre, con i bracci sagomati a forcella e i primi e secondi punti di attacco ricavati nella coppia di piastre, si ottiene una maggiore solidità e stabilità del telaio secondo l’invenzione, rispetto ai telai secondo la tecnica nota.
[00137] Si è così dimostrato che grazie agli elementi della presente invenzione è possibile assemblare un veicolo da cavalcare a sella con le molteplici caratteristiche finora descritte e altre ancora.
[00138] Naturalmente il presente trovato è suscettibile di numerose applicazioni, modifiche o varianti senza con ciò uscire dall’ambito di protezione come definito dalle rivendicazioni indipendenti 1.
[00139] Inoltre i materiali e le attrezzature utilizzati per la realizzazione del presente trovato, nonché le forme e le dimensioni dei singoli componenti, potranno essere i più idonei a seconda delle specifiche esigenze.

Claims (10)

  1. “TELAIO PER VEICOLO DA CAVALCARE A SELLA E VEICOLO DA CAVALCARE A SELLA COMPRENDENTE DETTO TELAIO” RIVENDICAZIONI 1. Telaio (10;100;200;300;500) per veicolo da cavalcare a sella, comprendente: - una porzione centrale (14) con una coppia di piastre (52,54) piane, tra loro separate e affacciate, - una porzione anteriore (12); caratterizzato dal fatto che: - la porzione anteriore (12) comprende bracci sagomati a forcella; - la coppia di piastre (52,54) comprende almeno primi e secondi punti di attacco rimovibile per i bracci della porzione anteriore (12), detti bracci essendo interponibili tra la coppia di piastre (52,54); - i bracci della porzione anteriore (12) essendo formati da elementi tubolari; - la coppia di piastre (52,54) comprende inoltre almeno terzi punti di attacco rimovibile per almeno un elemento distanziale (16) interposto tra detta coppia di piastre da parte opposta a detta porzione anteriore (12).
  2. 2. Telaio in accordo con la rivendicazione precedente, in cui la porzione centrale (14) è associabile alla porzione anteriore (12) tramite mezzi di fissaggio rimovibili con accoppiamento filettato, e in cui è compresa almeno una boccola (67) che si interpone tra la coppia di piastre (52,54) e i bracci rzione anteriore (12) con accoppiamento di forma in rispettivi fori ricavati nella coppia di piastre (52,54) e nei bracci della porzione anteriore (12), detta boccola (67) avendo forma sostanzialmente cilindrica con tre porzioni in serie tra loro, ciascuna di dette tre porzioni avendo un diametro predeterminato e una lunghezza predeterminata.
  3. 3. Telaio in accordo con la rivendicazione precedente, in cui almeno un foro della coppia di piastre (52,54), atto ad associarsi con una boccola (67), comprende un primo tratto con un diametro maggiore (29B) e un secondo tratto con un diametro minore (29A), in cui una porzione di detta boccola (67) ha un terzo diametro (67C) sostanzialmente uguale al diametro maggiore (29B) così da poter essere inserita in detto primo tratto con diametro maggiore (29B) e in cui il secondo tratto con il diametro minore (29A) è affacciato a una faccia esterna della coppia di piastre (52,54), opposta a una faccia interna della coppia di piastre (52,54).
  4. 4. Telaio in accordo con la rivendicazione 2, in cui in ciascuna piastra della coppia di piastre (52,54) è ricavato almeno un foro passante comprendente un unico tratto passante con un diametro maggiore (29B), in cui una porzione della boccola (67) ha un terzo diametro (67C) sostanzialmente uguale al diametro maggiore (29B) così da poter essere inserita in detto unico tratto passante e in cui detta porzione della boccola con il terzo diametro (67C) ha una lunghezza sostanzialmente uguale allo spessore della rispettiva piastra in cui è ricavato detto foro passante.
  5. 5. Telaio in accordo con una delle rivendicazioni precedenti, in cui la porzione anteriore (12) comprende un tubolare anteriore (20), a sua volta comprendente un cannotto (22) dello sterzo, dal cannotto (22) sporgendo un tubo superiore (24) e un tubo inferiore (26), collegati tra loro anche da un rinforzo anteriore (28) e da un rinforzo a C (30), quest’ultimo collegato anche al cannotto (22) stesso.
  6. 6. Telaio in accordo con una delle rivendicazioni precedenti, in cui l’elemento distanziale comprende una porzione posteriore (16) a sua volta comprendente una cerniera superiore (41) che è associabile a un mezzo di ammortizzazione, detto mezzo di ammortizzazione collegando la cerniera e (41) alla porzione centrale (14) per ottenere una sospensione posteriore.
  7. 7. Telaio in accordo con una delle rivendicazioni precedenti, in cui la coppia di piastre comprende punti di attacco rimovibile per un mozzo centrale eccentrico (180) interponibile tra le due piastre (52,54), in detto mozzo centrale eccentrico (180) essendo ricavato un foro eccentrico (181), in modo da consentire una molteplicità di combinazioni possibili di posizione relativa del foro eccentrico (181) rispetto alle due piastre (52,54).
  8. 8. Veicolo da cavalcare a sella comprendente un telaio in accordo con una delle rivendicazioni precedenti.
  9. 9. Veicolo a tandem (300) comprendente almeno due telai in accordo con una delle rivendicazioni da 1 a 7, in cui le rispettive porzioni centrali (314,414) sono collegate tra loro.
  10. 10. Veicolo da discesa comprendente un telaio secondo una delle rivendicazioni da 1 a 7, in cui l’elemento distanziale comprende una coppia di bielle (578), a loro volta imperniate con un mezzo di scorrimento (559), e un mezzo di ammortizzazione (535) che collega la coppia di piastre (550) con la coppia di bielle (578) e/o con il mezzo di scorrimento (559).
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