IT201600113764A1 - Dispositivo di interconnessione tra due collettori solari adiacenti di un impianto solare a concentrazione - Google Patents

Dispositivo di interconnessione tra due collettori solari adiacenti di un impianto solare a concentrazione

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IT201600113764A1
IT201600113764A1 IT102016000113764A IT201600113764A IT201600113764A1 IT 201600113764 A1 IT201600113764 A1 IT 201600113764A1 IT 102016000113764 A IT102016000113764 A IT 102016000113764A IT 201600113764 A IT201600113764 A IT 201600113764A IT 201600113764 A1 IT201600113764 A1 IT 201600113764A1
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IT
Italy
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joint
cradle
tube
rotation
pipe
Prior art date
Application number
IT102016000113764A
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English (en)
Inventor
Augusto Maccari
Sandro Donnola
Amilcare Pliatsidis
Mauro Toni
Carlo Caranese
Original Assignee
Archimede Solar Energy S R L
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Publication date
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    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
    • F24HEATING; RANGES; VENTILATING
    • F24SSOLAR HEAT COLLECTORS; SOLAR HEAT SYSTEMS
    • F24S30/00Arrangements for moving or orienting solar heat collector modules
    • F24S30/40Arrangements for moving or orienting solar heat collector modules for rotary movement
    • F24S30/42Arrangements for moving or orienting solar heat collector modules for rotary movement with only one rotation axis
    • F24S30/425Horizontal axis
    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
    • F24HEATING; RANGES; VENTILATING
    • F24SSOLAR HEAT COLLECTORS; SOLAR HEAT SYSTEMS
    • F24S40/00Safety or protection arrangements of solar heat collectors; Preventing malfunction of solar heat collectors
    • F24S40/80Accommodating differential expansion of solar collector elements
    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
    • F24HEATING; RANGES; VENTILATING
    • F24SSOLAR HEAT COLLECTORS; SOLAR HEAT SYSTEMS
    • F24S80/00Details, accessories or component parts of solar heat collectors not provided for in groups F24S10/00-F24S70/00
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Description

“Dispositivo di interconnessione tra due collettori solari adiacenti di un impianto solare a concentrazione”
Campo dell’invenzione
Il presente trovato riguarda un dispositivo di interconnessione tra due collettori solari adiacenti di un impianto solare a concentrazione.
Tecnica anteriore nota
È noto che un impianto solare a concentrazione o termodinamico, anche noto come centrale solare a concentrazione, sfrutta come fonte rinnovabile primaria la componente diretta della radiazione solare, convertendo l’energia solare sotto forma di calore ad alta temperatura per mezzo di tecniche di concentrazione solare, al fine di produrre energia elettrica mediante cicli termodinamici convenzionali. Una delle tipologie di impianti solari termodinamici, la tecnologia a collettori parabolici lineari, è costituita da collettori solari dotati di specchi parabolici che, allo scopo di inseguire la radiazione solare, ruotano su un asse riflettendo e concentrando la radiazione solare diretta su un tubo ricevitore posto nel fuoco del paraboloide. All’interno del tubo ricevitore scorre un fluido di lavoro che assorbe l'energia solare e la trasporta ad uno scambiatore, per la produzione di vapore, o ad un accumulo termico. Il vapore prodotto tramite lo scambiatore di calore viene utilizzato per muovere uno o più turbine in cascata, collegate a loro volta a degli alternatori per la produzione di energia elettrica.
Secondo tecnica nota i collettori solari sono disposti in linea tra loro formando stringhe aventi un ben determinato numero di collettori parabolici. Ogni collettore solare, dunque, costituito da una pluralità di specchi parabolici, viene fatto ruotare in sincronia durante il giorno per inseguire la radiazione solare. Inoltre, due collettori solari adiacenti, ovvero due collettori allineati tra loro in modo tale da condividere lo stesso asse longitudinale del tubo ricevitore, sono tra loro collegati attraverso un dispositivo di interconnessione che connette la parte mobile dei due collettori solari adiacenti ed entro cui scorre il fluido di lavoro.
Il collegamento tra il dispositivo di interconnessione e la linea dei tubi ricevitori di ogni collettore viene effettuato da tubi flessibili. Tali tubi flessibili sono sostenuti da braccetti di sostegno che ruotano assieme ai collettori e, allo stesso tempo, permettono le dilatazioni termiche del tubo ricevitore nel corso della giornata a seguito delle variazioni della temperatura del fluido di lavoro che scorre entro tale tubo ricevitore. Va osservato che da qui in avanti per tubo flessibile si intenderà un tubo, già noto nella tecnica, in grado di compensare sia le rotazioni che le variazioni in lunghezza del tubo ricevitore dovuti all’espansione lineare causata dai cicli di riscaldamento e raffreddamento a cui tale tubo ricevitore è sottoposto.
Secondo arte nota, il dispositivo di interconnessione comprende almeno un giunto di collegamento tra i due tubi flessibili associati, ciascuno, ad uno dei due collettori adiacenti, ed un elemento di sostegno per sostenere tale giunto di collegamento. In particolare, secondo arte nota, l’elemento di sostegno può anche essere solidale al telaio di uno dei due collettori da collegare ed il giunto, a sua volta, può essere solidalmente vincolato allo stesso elemento di sostegno. Tale soluzione, tuttavia, risulta non priva di inconvenienti. Infatti, nel caso di un malfunzionamento del sistema motorizzato di attuazione della rotazione sincronizzata di due collettori solari adiacenti, è possibile che uno dei due collettori dell’apparato ruoti di un angolo differente e inverso rispetto all’altro. Ciò può provocare la rottura dei braccetti di sostegno ed anche del giunto stesso con gravi conseguenze sulla funzionalità dell’intero impianto e sui tempi di ripristino dello stesso.
Sempre secondo arte nota sono stati sviluppati dispositivi di interconnessione in cui il giunto è costituito da due parti associate, da un lato, in maniera solidale al rispettivo collettore, e dall’altra tra di loro in maniera ruotabile in modo tale da prevenire eventuali rotazioni diverse dei due collettori, permettendo così la libera rotazione delle due parti che costituiscono il giunto stesso. Tali dispositivi di interconnessione di arte nota sono tuttavia piuttosto complicati da un punto di vista tecnico, richiedono lunghi tempi per l’assemblaggio, non garantiscono una perfetta tenuta del fluido di lavoro che scorre entro il giunto ed, inoltre, proprio per come sono realizzati, sono soggetti a rapida usura, dunque devono essere sostituiti piuttosto spesso.
Breve descrizione del trovato
Partendo da queste premesse, è uno scopo della presente invenzione quello di mettere a disposizione un dispositivo di interconnessione tra due collettori adiacenti di un impianto solare a concentrazione, che permetta di evitare la rottura dei braccetti di sostegno di ciascuna estremità della stringa in caso di rotazione relative tra le due stringhe superiore al limite di tolleranza previsto in fase di progetto.
Un altro scopo del presente trovato è quello di realizzare un dispositivo di interconnessione che sia semplice e compatto e non abbia problemi di tenuta del fluido oltre che facilmente assemblabile.
Questi ed altri scopi ancora sono raggiunti mediante un dispositivo di interconnessione tra almeno due collettori solari adiacenti di un impianto solare a concentrazione, in cui detti almeno due collettori solari sono fluidicamente collegati tra loro mediante un rispettivo primo tubo ed un rispettivo secondo tubo per il passaggio in continuità del fluido di lavoro di detto circuito solare, detto dispositivo di interconnessione comprendendo almeno un giunto di collegamento tra detto primo tubo e detto secondo tubo ed almeno un elemento di sostegno per sostenere detto almeno un giunto di collegamento, caratterizzato dal fatto che detto almeno un elemento di sostegno comprende almeno una base ancorabile, direttamente o indirettamente, al suolo ed almeno una culla vincolata solidalmente a detta base, e dal fatto che detto almeno un giunto di collegamento è posizionato in appoggio su detta almeno una culla di supporto per permettere lo scorrimento orizzontale e/o verticale e/o la rotazione, anche solo parziale, di detto almeno un giunto su detta almeno una culla, almeno quando in appoggio.
In pratica, il giunto, quando in appoggio sulla culla, risulta completamente libero da vincoli rispetto all’elemento di sostegno, essendogli permesso lo scorrimento orizzontale e/o verticale e/o la rotazione, anche solo parziale, rispetto alla culla quando l’impianto è nelle sue normali condizioni operative. Nel caso invece in cui i due collettori adiacenti non ruotino in sincronia e si verifichi, dunque, uno sfasamento dell’angolo relativo tra i due collettori, il giunto è comunque libero di uscire dalla propria sede di appoggio, ovvero dalla culla, senza che si verifichino né rotture dei braccetti di sostegno né dello stesso elemento di sostegno del dispositivo di interconnessione e che, dunque, in ultima analisi, si determini una condizione di blocco dell’impianto con tempi incerti nel ripristino del suo funzionamento. In una tale eventualità, una volta che il sistema di attuazione della rotazione delle due stringhe verrà riparato, la sola operazione da compiere sarà semplicemente quella di riposizionare il giunto in appoggio sulla culla.
Secondo la forma realizzativa qui descritta, detto almeno un giunto di collegamento è sostanzialmente cilindrico, essendo così ruotabile di un certo intervallo radiale di progetto rispetto alla culla, quando in appoggio sulla culla stessa.
Ulteriormente, detto almeno un giunto di collegamento comprende almeno un condotto metallico ed almeno due flange di estremità per vincolare in maniera solidale detto almeno un primo tubo e detto almeno un secondo tubo a detto condotto. Inoltre, detto giunto di collegamento comprende inoltre almeno un elemento di protezione termica disposto, almeno in parte, sulla superficie esterna di detto condotto, tra dette almeno due flange. Ancora, detto almeno un giunto comprende almeno un elemento esterno di rivestimento atto a bloccare detto almeno un elemento di protezione termica contro detto condotto, tra dette almeno due flange. Nel dettaglio, detto almeno un elemento di rivestimento esterno comprende due semi-gusci accoppiabili in maniera removibile tra loro, in cui detto almeno un elemento di protezione termica è disposto tra detti almeno due semi-gusci. Una tale realizzazione del giunto è estremamente semplice da realizzare, non è soggetta ad alcun tipo di usura, è facile da assemblare ed è in grado di garantire un’ottima tenuta termica del fluido di lavoro che circola lungo l’impianto.
Secondo l’invenzione, il dispositivo di interconnessione comprende mezzi per collegare elettricamente almeno una unità di alimentazione elettrica a detto condotto metallico e riscaldare per effetto Joule detto almeno condotto metallico. In particolare, detti mezzi di collegamento elettrico comprendono almeno una piastrina metallica che è vincolata in modo solidale a detto condotto ed è aggettante dalla superficie esterna di detto almeno un giunto, in cui detto almeno un elemento di rivestimento e detto almeno un elemento di protezione termica comprendono almeno una rispettiva asola per il passaggio di detta piastrina attraverso detto almeno un elemento di protezione termica e detto almeno un elemento esterno di rivestimento. Sempre secondo l’invenzione detti mezzi di collegamento elettrico comprendono altresì almeno una scatola di derivazione, elettricamente accoppiabile a detta unità di alimentazione elettrica e vincolata solidalmente a detta almeno una base, ed almeno un cavo elettrico per collegare elettricamente detta scatola di derivazione a detta almeno una piastrina metallica. Secondo l’invenzione, detto cavo elettrico è dimensionato in lunghezza in modo tale che rimanga lasco almeno quando detto almeno un giunto ruota su detta almeno una culla.
Inoltre, detta almeno una culla comprende almeno due rulli metallici per agevolare la rotazione di detto giunto.
Infine, tenuto conto che i due collettori adiacenti sono ruotabili attorno ad un asse di rotazione, risulta che l’asse longitudinale di detto almeno un condotto del giunto coincida con l’asse di rotazione di detti almeno due collettori almeno quando detto almeno un giunto di collegamento è posizionato in appoggio su detta almeno una culla di supporto. Ciò permette di evitare l’inconveniente che si presenta in alcune tipologie di dispositivi di interconnessione di arte nota nei quali, a causa della posizione del giunto il cui l’asse longitudinale si trova ad una quota inferiore rispetto a quella dell’asse di rotazione dei due collettori e del conseguente accumulo di fluido di lavoro in corrispondenza proprio del giunto, è necessario realizzare una opportuna valvola di drenaggio proprio alla base di ciascun giunto di collegamento presente nell’impianto così da drenare il fluido di lavoro in appositi serbatoi di drenaggio ed evitarne il congelamento all’interno del circuito solare. Secondo l’invenzione, grazie al fatto che l’asse longitudinale di detto almeno un condotto del giunto coincide con l’asse di rotazione di detti almeno due collettori si ha che il fluido di lavoro presente non tenderà ad accumularsi nel giunto, ma tenderà a seguire la linea principale del circuito fino a raggiungere l’apposito serbatoio di drenaggio. Ciò evita dunque il problema dell’addensamento del fluido di lavoro all’interno dei giunti ed, inoltre, permette di effettuare l’operazione di drenaggio completo del fluido di lavoro in un’unica operazione, attraverso la linea principale.
Breve descrizione dei disegni
Ulteriori aspetti e vantaggi del presente trovato risulteranno più chiari dalla descrizione che segue, fatta a titolo illustrativo e non limitativo, con riferimento ai disegni schematici allegati, nei quali:
- le Figure 1a ed 1b mostrano una vista frontale del dispositivo di interconnessione secondo l’invenzione in due distinte condizioni di progetto dell’impianto solare a concentrazione;
- le Figure 2a, 2b e 2c mostrano, rispettivamente, una vista laterale, frontale ed assonometrica del dispositivo di interconnessione secondo l’invenzione;
- la Figura 3 mostra una vista assonometrica in esploso del giunto.
Forme di realizzazione del trovato
Con riferimento alle figure allegate verranno ora descritte alcune possibili forme di realizzazione del dispositivo di interconnessione 1 secondo l’invenzione.
In figura 1a è mostrato il dispositivo di interconnessione 1 tra due collettori (qui non mostrati per intero) adiacenti di un impianto solare a concentrazione (qui non mostrato), in cui la temperatura superficiale dei componenti del circuito fluidodinamico è di -35<o>C. Tali due collettori sono fluidicamente collegati tra loro mediante un rispettivo primo tubo flessibile 2 ed un rispettivo secondo tubo flessibile 3 per il passaggio in continuità del fluido di lavoro.
In figura 1a e 1b è mostrato anche l’asse di rotazione Y dei due collettori adiacenti, sebbene tali due collettori non siano mostrati nelle figure allegate.
In figura 1b è mostrato invece lo stesso dispositivo di interconnessione 1, in cui la temperatura superficiale dei componenti del circuito fluidodinamico dell’impianto è di 570<o>C. Tale figura mostra chiaramente come la coppia di braccetti 101, 102, atti a sostenere, rispettivamente, il primo condotto 103 di interconnessione al tubo ricevitore, connesso al primo tubo flessibile 2, ed il secondo condotto 104 di connessione al tubo ricevitore, connesso al secondo secondo tubo flessibile 3, variano la propria configurazione a seguito delle possibili configurazioni in cui l’impianto solare termodinamico può trovarsi ad operare e delle variazioni termiche del fluido che scorre entro il tubo ricevitore (qui non mostrato) dell’impianto solare a concentrazione. Tali braccetti 101 e 102 ruotano assieme ai due collettori in modo tale da continuare a sostenere il primo condotto 103 di connessione al tubo ricevitore ed il secondo condotto 104 di connessione al tubo ricevitore durante la rotazione dei due collettori. Nel caso di malfunzionamento del sistema di attuazione della rotazione dei due collettori tali braccetti 101 e 102, negli impianti di arte nota, sarebbero i primi elementi dell’impianto a subire rotture difficilmente rimediabili se non provvedendo alla sostituzione degli stessi braccetti. Il dispositivo di interconnessione 1 secondo l’invenzione permette appunto di evitare la rottura di tali braccetti 101 e 102 nel caso di un tale malfunzionamento, come peraltro sarà evidente dalla descrizione più in basso fornita.
Va osservato che, come anticipato più sopra, per tubo flessibile si intende un tubo, già noto nella tecnica, in grado di compensare sia le rotazioni che le variazioni in lunghezza dei tubi ricevitori dovuti all’espansione lineare causata dai cicli di riscaldamento e raffreddamento a cui tali tubi ricevitori sono sottoposti.
Il dispositivo di interconnessione 1 secondo l’invenzione comprende un giunto di collegamento 4 tra il primo tubo flessibile 2 ed il secondo tubo flessibile 3 ed un elemento di sostegno 5 per supportare il giunto di collegamento 4. Va osservato che un impianto solare a concentrazione può comprendere una pluralità di dispositivi di interconnessione 1 il cui numero è scelto in base al numero dei collettori adiacenti presenti nell’impianto stesso.
Secondo la forma realizzativa qui descritta l’elemento di sostegno 5 comprende una base 6, ancorabile al suolo 100 mediante ad esempio una pluralità di elementi filettati opportunamente scelti, ed una culla 7 vincolata solidalmente alla estremità superiore 6a della base 6. La base 6 comprende un pilastro realizzato in materiale metallico o, in accordo ad una forma alternativa del trovato, in cemento oppure in altro materiale rigido. La culla 7, come meglio mostrato in figura 2c, comprende una coppia di piastre 7a, 7b laterali a forma di U, al fine di ospitare il corpo cilindrico del giunto 4, ed una piastra centrale 7c, utilizzata per l’accoppiamento della culla 7 all’estremità superiore 6a della base 6, rispetto alla quale tali due piastre laterali 7a, 7b sono ripiegate sostanzialmente di 90<0>.
Secondo l’invenzione, il giunto di collegamento 4 è posizionato solo in appoggio sulla culla di supporto 7 al fine di permetterne lo scorrimento orizzontale e/o verticale e/o la rotazione rispetto alla culla 7 stessa, quando in appoggio su di essa. In pratica, il giunto 4 risulta libero da vincoli rispetto all’elemento di sostegno 5 dal momento che gli viene permesso lo scorrimento orizzontale e/o verticale e/o la rotazione rispetto alla culla 7, almeno quando l’impianto è nelle sue normali condizioni operative. Nel caso invece in cui i due collettori non ruotino in sincronia e si verifichi, dunque, uno sfasamento dell’angolo di rotazione relativo tra i due collettori superiore ad un certo valore di tolleranza, il giunto 4 è comunque libero di uscire dalla sua normale sede di appoggio, ovvero dalla culla 7, senza che si verifichino o rotture dei braccetti di sostegno 101, 102 dei due condotti di interconnessione 103 e 104 alle rispettive porzioni del tubo ricevitore, o dei tubi flessibili 2, 3 e che, dunque, in ultima analisi, si determini una condizione di blocco dell’impianto con tempi incerti sul ripristino del suo funzionamento. Grazie all’invenzione, qualora il giunto 4 fuoriesca dalla culla 7 , la sola operazione da compiere, una volta riparato il sistema di azionamento della rotazione dei due collettori, sarà semplicemente quella di riposizionare il giunto 4 in appoggio sulla culla 7. Ciò comporta, dunque, una riduzione notevole dei costi di mantenimento dell’impianto ed evita possibili inconvenienti dovuti a rotture più o meno gravi degli elementi di sostegno dei condotti di connessione al tubo ricevitore e dei tubi flessibili che collegano due collettori solari adiacenti.
Secondo la forma realizzativa qui descritta, il giunto di collegamento 4 è sostanzialmente cilindrico e, dunque, più facilmente ruotabile di un certo intervallo radiale rispetto alla culla di supporto 7.
Ulteriormente, come visibile in figura 3, il giunto di collegamento 4 comprende un condotto metallico 5a e due flange di estremità 5b per vincolare in maniera solidale il primo tubo flessibile 2 ed il secondo tubo flessibile 3 al condotto metallico 5a. In particolare, le due flange 5b risultano essere saldate al condotto metallico 5a. Inoltre, il giunto di collegamento 4 comprende un elemento di protezione termica 10 disposto, almeno in parte, sulla superficie esterna 5c del condotto metallico 5a, tra le due flange di estremità 5b. Secondo la forma realizzativa qui mostrata, l’elemento di protezione termica 10 comprende due porzioni 10a,10b interne, aventi sezione longitudinale ad “U” e realizzate in materiale isolante quale calcio silicato, e due porzioni esterne 10c e 10d, anch’esse realizzate a forma di U ed in un materiale isolante quale calcio silicato. Tale porzioni esterne 10c e 10d sono disposte sulle due porzioni interne 10a e 10b in modo tale da ricoprirle, almeno in parte, ed aumentare così la coibentazione del condotto 5a. Le due porzioni interne 10a,10b sono disposte sulla superficie esterna 5c del condotto metallico 5a, mentre le due porzioni esterne 10c e 10d sono disposte sulla superficie esterna delle due porzioni interne 10a e 10b. Ancora, il giunto 4 comprende un elemento esterno di rivestimento 11 atto a bloccare l’elemento di protezione termica 10 contro il condotto metallico 5a, tra le due flange 5b. Nel dettaglio, l’elemento di rivestimento esterno 11 comprende due semi-gusci 11a, 11b che sono accoppiabili in maniera removibile tra loro, ad esempio mediante bulloni, in cui l’elemento di protezione termica 10 è disposto tra tali due semi-gusci 11a, 11b. Una tale realizzazione del giunto 4 è estremamente semplice da realizzare, non è soggetta ad alcun tipo di usura, è facile da assemblare ed è in grado di garantire un’ottima tenuta termica.
Secondo l’invenzione, l’asse longitudinale X del condotto 5a coincide sostanzialmente con l’asse di rotazione Y dei due collettori adiacenti, almeno quando il giunto di collegamento 4 è posizionato in appoggio sulla culla di supporto 7, ovvero in tutte le normali situazioni di funzionamento del dispositivo di interconnessione 1. Grazie a questa soluzione il sale presente nel fluido di lavoro non si depositerà sempre e solo in corrispondenza del giunto, come invece avviene negli impianti in cui il giunto di collegamento ha asse longitudinale posto ad una quota inferiore all’asse di rotazione dei due collettori adiacenti, ma seguirà la linea principale dell’intero circuito. Ciò offre il vantaggio di evitare il problema del congelamento del fluido di lavoro come invece accade in alcune tipologie di giunti di arte nota e, dunque, la necessità di predisporre delle valvole in corrispondenza dei giunti per l’eventuale drenaggio del fluido di lavoro da ciascun giunto dell’impianto. Secondo l’invenzione, grazie alla disposizione del giunto, basterà predisporre il circuito in posizione di drenaggio per drenare detti sali fusi lungo la linea principale del circuito senza l’impiego di valvole predisposte in corrispondenza del giunto. Secondo l’invenzione, il dispositivo di interconnessione 1 comprende mezzi 20 per collegare elettricamente una unità di alimentazione elettrica (qui non mostrata) al condotto metallico 5a e riscaldarlo così per effetto Joule quando vi è la necessità di provvedere al riscaldamento della linea entro cui scorre il fluido di lavoro.
Tali mezzi di collegamento elettrico 20 comprendono una piastrina metallica 15 che è vincolata in modo solidale al condotto 5a, in corrispondenza della sua superficie esterna 5c, ed è aggettante dalla superficie esterna 16 del giunto 4. A tal proposito l’elemento di rivestimento 11 e l’elemento di protezione termica 10 comprendono una rispettiva asola 35, 36 per il passaggio della piastrina 15 attraverso sia l’elemento di protezione termica 10 che l’elemento esterno di rivestimento 11.
Sempre secondo l’invenzione, i mezzi di collegamento elettrico 20 comprendono una scatola di derivazione 22, elettricamente accoppiabile all’unità di alimentazione elettrica e vincolata solidalmente alla base 6, ed un cavo elettrico 21 per collegare elettricamente la scatola di derivazione alla piastrina metallica 15 e, dunque, al condotto metallico 5a.
Inoltre, il cavo elettrico 21 è dimensionato in lunghezza in modo tale che rimanga lasco almeno quando il giunto 4 ruota sulla culla 7. Ciò evita che il cavo elettrico 21 venga sottoposto a trazione nel corso del normale funzionamento dell’impianto, ovvero quando i due collettori ruotano durante la giornata per inseguire la radiazione solare. In figura 2b viene anche mostrato la scatola di derivazione 22 a cui il cavo elettrico 21 viene collegato per ricevere l’alimentazione elettrica dall’unità di alimentazione elettrica (qui non mostrata). La piastrina 15, come detto più sopra, è vincolata in modo solidale al condotto 5a, mentre l’elemento di rivestimento 10 e l’elemento di protezione 11 comprendono almeno una rispettiva asola 35, 36 per permettere il passaggio della stessa piastrina 15 all’esterno del giunto 4.
Infine, la culla 7 comprende due rulli metallici 30, 31 per agevolare la rotazione del corpo cilindrico del giunto 4, quando in appoggio sulla culla 7, lungo l’intero intervallo radiale di rotazione R del giunto 4. I due rulli sono disposti tra le due piastre ad U 7a,7b della culla 7. Nello specifico, l’intervallo radiale R di progetto descrive un angolo complessivo di (+120° / -120°) 240<0>. Sempre in figura 2b viene anche mostrato il cavo elettrico 21 in una prima posizione ed in una seconda posizione (mostrato con linea tratteggiata) quando il giunto 4 è ruotato di 240<0>rispetto alla posizione precedente.

Claims (14)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Dispositivo di interconnessione (1) tra almeno due collettori adiacenti di un impianto solare a concentrazione, in cui detti almeno due collettori sono fluidicamente collegati tra loro mediante un rispettivo primo tubo (2) ed un rispettivo secondo tubo (3) per il passaggio in continuità del fluido di lavoro di detto impianto, detto dispositivo di interconnessione comprendendo almeno un giunto di collegamento (4) tra detto primo tubo e detto secondo tubo ed almeno un elemento di sostegno (5) per sostenere detto almeno un giunto di collegamento (4), caratterizzato dal fatto che detto almeno un elemento di sostegno (5) comprende almeno una base (6) ancorabile, direttamente o indirettamente, al suolo (100) ed almeno una culla (7) vincolata solidalmente a detta base, e dal fatto che detto almeno un giunto di collegamento (4) è posizionato in appoggio su detta almeno una culla di supporto per permettere lo scorrimento orizzontale e/o verticale e/o la rotazione, anche solo parziale, di detto almeno un giunto su detta almeno una culla.
  2. 2) Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto almeno un giunto di collegamento (4) è sostanzialmente cilindrico.
  3. 3) Dispositivo secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto che detto almeno un giunto di collegamento comprende almeno un condotto metallico (5a) ed almeno due flange (5b) di estremità per vincolare in maniera solidale detto almeno un primo tubo e detto almeno un secondo tubo a detto condotto.
  4. 4) Dispositivo secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che detto giunto di collegamento comprende inoltre almeno un elemento di protezione (10) termica disposto, almeno in parte, sulla superficie esterna (5c) di detto condotto, tra dette almeno due flange.
  5. 5) Dispositivo secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che detto almeno un giunto comprende almeno un elemento esterno di rivestimento (11) atto a bloccare detto almeno un elemento di protezione (10) termica contro detto condotto, tra dette almeno due flange.
  6. 6) Dispositivo secondo al rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che detto almeno un elemento di rivestimento esterno comprende due semi-gusci (11a,11b) accoppiabili in maniera removibile tra loro, detto almeno un elemento di protezione termica (10) essendo disposto tra detti almeno due semi-gusci.
  7. 7) Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni da 1 a 6, caratterizzato dal fatto di comprendere mezzi (20) per collegare elettricamente almeno una unità di alimentazione elettrica a detto condotto metallico (5a) e riscaldare per effetto Joule detto almeno condotto metallico (5a).
  8. 8) Dispositivo secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di collegamento elettrico comprendono almeno una piastrina metallica (15) che è vincolata in modo solidale a detto condotto (5a) ed è aggettante dalla superficie esterna (16) di detto almeno un giunto (4), detto almeno un elemento di rivestimento (11) e detto almeno un elemento di protezione termica (10) comprendendo almeno una rispettiva asola (35, 36) per il passaggio di detta piastrina (15) attraverso detto almeno un elemento di protezione termica e detto almeno un elemento esterno di rivestimento.
  9. 9) Dispositivo secondo la rivendicazione 7 ed 8, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di collegamento elettrico comprendono altresì almeno una scatola di derivazione (22), elettricamente accoppiabile a detta unità di alimentazione elettrica e vincolata solidalmente a detta almeno una base (6), ed almeno un cavo elettrico (21) per collegare elettricamente detta almeno una scatola di derivazione (22) a detta almeno una piastrina metallica (15).
  10. 10) Dispositivo secondo la rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che detto cavo elettrico (21) è dimensionato in lunghezza in modo tale che rimanga lasco almeno quando detto almeno un giunto (4) ruota su detta almeno una culla (7).
  11. 11) Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni da 1 a 10, caratterizzato dal fatto che detta almeno una culla (7) comprende almeno due rulli cilindrici (30, 31) per agevolare la rotazione di detto giunto (4).
  12. 12) Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni da 1 a 11, caratterizzato dal fatto che detto almeno un primo tubo e detto almeno un secondo tubo sono flessibili.
  13. 13) Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni da 1 a 12, in cui detti almeno due collettori adiacenti sono ruotabili attorno ad un asse di rotazione (Y), caratterizzato dal fatto che l’asse longitudinale (X) di detto almeno un condotto (5a) coincide con l’asse di rotazione (Y) di detti almeno due collettori, almeno quando detto almeno un giunto di collegamento (4) è posizionato in appoggio su detta almeno una culla di supporto (7).
  14. 14) Impianto solare a concentrazione comprendente almeno due collettori adiacenti, detti almeno due collettori adiacenti essendo fliuidicamente collegati tra loro mediante un rispettivo primo tubo (2) ed un rispettivo secondo tubo (3) per il passaggio in continuità del fluido di lavoro di detto impianto, ed almeno un dispositivo di interconnessione secondo una o più delle rivendicazioni da 1 a 13.
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