IT201600082444A1 - Attrezzatura per verifica tasselli - Google Patents

Attrezzatura per verifica tasselli

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IT201600082444A1
IT201600082444A1 IT102016000082444A IT201600082444A IT201600082444A1 IT 201600082444 A1 IT201600082444 A1 IT 201600082444A1 IT 102016000082444 A IT102016000082444 A IT 102016000082444A IT 201600082444 A IT201600082444 A IT 201600082444A IT 201600082444 A1 IT201600082444 A1 IT 201600082444A1
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IT
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legs
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test
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IT102016000082444A
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Inventor
Meiranesio Luca Maritano
Original Assignee
Meiranesio Luca Maritano
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Publication date
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Description

DESCRIZIONE DELL’INVENZIONE AVENTE TITOLO:
“ATTREZZATURA PER VERIFICA TASSELLI”
A nome di Maritano Luca residente in Caselle Torinese (TO) Strada Vietta n°34 di nazionalità Italiana presentata in data 04/08/2016 con il numero 10201600008244.
1. L’invenzione
=> Il Richiedente, essendo un disegnatore tecnico, spesso si è trovato ad impiegare tasselli con ancorante in resina, ma tenendo sempre il dubbio sulla loro affidabilità perché sono dei fissaggi attendibili per verifiche fatte in laboratorio, ma richiedono una conoscenza tecnica ed una meticolosità operativa nella loro installazione in opera.
=> Quindi seguendo questa analisi mi sono chiesto se è possibile creare un’attrezzatura che consenta la loro verifica dopo T installazione.
1.1. Concetti esplicitati in questo progetto.
=> Partendo dall’analisi precedente ho ideato questa attrezzatura che risulta essere compatta ed utilizzabile in cantiere.
Il principio su cui si basa è quello di creare un’attrezzatura che consenta di esercitare una forza di estrazione variabile a secondo del tassello installato. Tale forza dovrà verificare la trazione di un tassello ai valori di sollecitazioni calcolati per l’installazione ma sempre inferiori o al massimo uguali alla massima sollecitazione ammissibile dal tassello.
Per ottenere un’alta variabilità delle forze di sollecitazione del tassello al variare del diametro del filetto si è dovuto utilizzare un sistema oleodinamico che al variare della pressione eserciti una forza differente di trazione.
Nella figura n° 1 si può vedere la vista completa in prospettiva del dispositivo prova tasselli. In questa immagine è possibile vedere i componenti principale che lo compongono.
Il riferimento n°l della figura n°l indica il corpo centrale.
Il riferimento n°2 della figura n°l indica la turbina che serve per avvitare sul/nel tassello indicato con la rif.20 l’attrezzatura illustrata. Il riferimento n°3 della figura n°l indica l’adattatore che si avvita sul gruppo che compone il perno centrale.
Il riferimento n°4 della figura n°l indica i quattro prolungamenti che avvitati sul pistone, completi delle quattro gambe, che esercitano il riscontro per la forza di tiro mediante i piedi d’appoggio.
Il riferimento n°5 della figura n°l indica i quattro piedi d’appoggio che esercitano la forza di tiro completi di snodo sferico per consentire un allineamento dell’attrezzatura all’asse d’azione del tassello.
Il riferimento n°6 e 7 della figura n°l indica i due attacchi del circuito oleodinamico che servono per mandare in pressione la camera superiore del pistone per eseguire il posizionamento e la prova di tiro.
Il riferimento n°8 e 9 della figura n°l indica gli attacchi dei tubi oleodinamici a bassa pressione che servono per eseguire il ricircolo dell’olio all’interno della turbina che esegue l’avvitamento sul tassello.
Il riferimento n°10 della figura n°l indica il fungo d’emergenza che se azionato manda immediatamente in scarico tutto il circuito.
Il riferimento n°l 1 della fig.1 indica i pulsanti per la salita e la discesa delle gambe per la prova di tiro o per 1 ’ avvitamento/ svitamento dell’adattatore sul tassello.
Il riferimento n°13 della figura n°l indica il micro XT1 M12 che rileva il raggiungimento della fine corsa delle gambe nel caso che durante la prova il tassello non resistesse alla forza di sollecitazione (campo di lettura 1,5 mm).
Il riferimento n°14 della figura n°l indica il micro XS1 MI 8 (campo di lettura 8 mm) che rileva il raggiungimento della posizione massima di abbassamento delle gambe, nel caso fosse attivato prima della prova si deve procedere con il riposizionamento delle gambe lo inserendo la prolunga in nylon o abbassando la barra filettata che compone le gambe rif.4.
Il riferimento n°20 della figura n°l indica il tassello su cui viene eseguita la prova.
Il riferimento n°21 della figura n°l indica un possibile ostacolo adiacente alla zona del tassello.
Nella figura n° 2 si può vedere la vista completa dall’alto dove del dispositivo prova tasselli è possibile vedere i componenti principale che lo compongono con gli stessi riferimenti della figura n°l
In questa vista della figura n°2 non si vede il riferimento n° 1, 2, 3, 13, 14, 20.
Si aggiunge il riferimento n°12 nella figura n°2 che indica l’altro pulsante per la salita e la discesa delle gambe per la prova di tiro o per l’avvitamento/svitamento dell’adattatore sul tassello.
Nella figura n° 3 si può vedere la vista completa laterale del dispositivo prova tasselli dove è possibile vedere i componenti principale che lo compongono con gli stessi riferimenti della figura n°l con l’aggiunta dei seguenti riferimenti:
Il riferimento n°15 della figura n°3 indica il dispositivo anti-rotazione applicato sul corpo della turbina rif. 18 della figura n°4 e serve per impedire lo svitamento dell’adattatore rif. 3.
1.2. Descrizione del progetto:
Il presente dispositivo è creato tenendo conto di due situazioni di lavoro, esso si deve prima avvitare sul tassello per una lunghezza pari al numero di filetti presenti in un dado alto e poi esercitare una forza di tiro pari alla forza di massimo carico ammissibile sul tassello.
Nella figura n° 4 si può vedere la vista in sezione del dispositivo prova tasselli in cui è possibile vedere i componenti principale che lo compongono con i seguenti riferimenti:
Il riferimento n°l della figura n°4 indica il Pulsante d’emergenza per lo scarico totale del circuito oleodinamico in caso di necessità.
Il riferimento n°2 della figura n°4 indica la predisposizione per l’ingresso olio all’interno della camera superiore del cilindro o applicazione valvola di sfiato.
Il riferimento n°3 della figura n°4 indica la chiusura superiore del perno centrale (rif. 4).
Il riferimento n°4 della figura n°4 indica il perno centrale che svolge la funzione di prendere la forza per la prova del tiro dalla chiusura superiore (rif. 5) e trasmetterla al corpo turbina (rif. 18) su cui è avvitato l’adattatore rif. 39. Esso si appoggia sul corpo turbina mediante una ralla identificata con la rif. 17.
Il riferimento n°5 della figura n°4 indica la chiusura superiore della camera del cilindro ove il pistone (rif. 27) dopo aver portato in posizione le gambe con composte dalle posizioni (rif. 10, 11, 21, 22, 23) contro il muro di riscontro esercita la pressione sulla superficie del coperchio rif. 5 il quale avvitandosi sul perno centrale rif. 4 tramite l’adattatore rif. 39 esegue il tiro di sollecitazione del tassello rif. 40.
Il riferimento n°6 della figura n°4 indica il corpo esterno su cui il pistone rif. 27 effettua centraggio e scorrimento, la tenuta è garantita dalle rif. n°7 e 25.
Il riferimento n°7 della figura n°4 indica la guarnizione guida pistone (rif. 27) esterna sul cilindro (rif. 4).
Il riferimento n°8 della figura n°4 indica la guarnizione guida pistone (rif. 27) interna sul perno centrale.
Il riferimento n°9 della figura n°4 indica la spina bloccaggio antirotazione attacco gambe (rif. 10).
Il riferimento n°10 della figura n°4 indica l’attacco gambe al pistone, esse sono inserite all’interno di una sede cilindrica del pistone (rif.
27) e tenute in posizione dalla spina rif.9.
Il riferimento n°l 1 della figura n°4 indica la barra filettata che consente la regolazione dei piedi d’appoggio rif. 22 e 23 in funzione all’altezza a cui deve essere fatta la prova di tiro del tassello.
Il riferimento n°12 della figura n°4 indica la guida in nylon che serve per il centraggio della molla rif.13. Essa è tenuta in posizione dalle spine posizione sul perno centrale.
Il riferimento n°13 della figura n°4 indica la molla di filo tondo che serve per eseguire il riposizionamento in alto delle gambe quando all’interno della camera superiore non c’è pressione (i dati tecnici sono riportati in figura n°5).
Il riferimento n°14 della figura n°4 indica la ghiera di bloccaggio superiore del cuscinetto rif.15.
Il riferimento n°15 della figura n°4 indica il cuscinetto che serve per centrare la rotazione del perno centrale (rif.4) al corpo turbina esterno.
Il riferimento n°16 della figura n°4 indica il cuscinetto di centraggio e supporto per la rotazione della turbina indicata con rif. n° 18.
Il riferimento n°17 della figura n°4 indica la ralla che serve come appoggio alla rotazione del perno centrale e per la trasmissione della forza traente.
Il riferimento n°18 della figura n°4 indica la turbina per la rotazione dell’adattatore rif.39. Essa è centrata sul corpo esterno mediante il cuscinetto rif. 16.
Il riferimento n°19 della figura n°4 indica il porta micro rif. 20.
Il riferimento n°20 della figura n°4 indica II micro rif. 20 del tipo XT1 12S1 PAL2 che serve per verificare il completo avvitamento del tassello rif. 40 aH’interno dell’adattatore rif. 39 viene escluso per lo svitamento e per la prova sui tasselli a bussola filettata.
Il riferimento n°21 della figura n°4 indica lo snodo sferico completo di perno per il fissaggio all’interno del piede d’appoggio riferimento n°22. Lo snodo sferico rif. 21 consente di allineare l’attrezzatura all’asse del tassello centrale eseguendo un tiro completamente assiale.
Il riferimento n°22 della figura n°4 indica il piede d’appoggio bloccato sullo snodo sferico rif 21 mediante un perno.
Il riferimento n°23 della figura n°4 indica l’estensione in nylon del piede d’appoggio che consente di eseguire la prova del tassello anche in posizioni particolari o con ingombri. Esso è bloccato al piede rif.
22 mediante spine e viti.
Il riferimento n°24 della figura n°4 indica l’ingresso olio dall’interno della camera superiore del cilindro.
Il riferimento n°25 della figura n°4 indica la guarnizione di tenuta del pistone rif. 27 sul cilindro alla pressione esercitata airinterno della camera superiore del cilindro compresa tra i componenti 5, 6, 27. Il riferimento n°26 della figura n°4 indica l’interruttore per l’azionamento della centralina che servono per la salita e discesa del pistone rif. 27 e per la rotazione del corpo turbina rif. 18.
Il riferimento n°27 della figura n°4 indica il pistone la cui funzione è quella di effettuare la discesa delle gambe rif. 10, 11, 21, 22, 23. Il riferimento n°28 della figura n°4 indica la guarnizione di tenuta della pressione esercitata all’interno della camera superiore del cilindro compresa tra i componenti con rif. 4, 6, 27.
Il riferimento n°29 della figura n°4 indica la guarnizione pulisci stelo, serve per garantire l’asportazione delle impurità sullo stelo preservando l’usura delle guarnizioni rif. 8, 28.
I riferimenti n°30 della figura n°4 indicano i Proximity posizionati sotto all’aggancio delle gambe indicate con la rif. 10. Il micro XS1 M18 (Fig.l rif. 14) serve per verificare che le gambe siano in corretta posizione prima della prova di verifica, infatti se l’aggancio delle gambe scende ad un valore inferiore a 8mm che è il campo di lettura del micro esso viene attivato e segnala la necessità di regolare l’altezza dei piedi d’appoggio. Il micro XT1 M12 (Fig.l rif. 13) rileva, se dopo aver messo in pressione la camera del cilindro, con la conseguente esecuzione del tiro l’eventuale cedimento del tassello. Il riferimento n°31 della figura n°4 indica la ghiera che si avvita sulla ghiera rif.32 e serve per portare in posizione il cuscinetto rif.16 che centrandosi sul corpo d’unione rif.36 consente la rotazione della turbina rif.18
Il riferimento n°32 della figura n°4 indica la ghiera portante del cuscinetto con rif. 15 che esegue il centraggio sul perno centrale con rif. 4 e si avvita sul corpo turbina rif. 18.
Il riferimento n°33 della figura n°4 indica il distanziale in materiale composito di tipo PCMW 426601.5 che consente d’appoggiare il gruppo turbina (rif.18, 31,32) sul perno di tiro (rif.4) per eseguire la sollecitazione di tiro assiale riducendo fortemente gli attriti che si genererebbero durante la rotazione della turbina.
Il riferimento n°34 della figura n°4 indica il corpo d’unione, esso unisce la base rif. 36 su cui è centrato il cuscinetto (rif. 16) al corpo rif. 6 all’interno di cui il pistone rif. 27 effettua lo scorrimento.
Il riferimento n°35 della figura n°4 indica la guarnizione a strisciamento di corpi rotanti, essa svolge la funzione di tenuta della pressione esercitata sulle superfici della palettatura della turbina rif. 18.
Il riferimento n°36 della figura n°4 indica la base inferiore su cui mediante il cuscinetto rif.16 la turbina rif. 18 viene centrata e su cui le guarnizioni speciali per corpi rotanti rif. 35 e 38 sono posizionate. I riferimenti n°37 della figura n°4 indicano gli attacchi oleodinamici per la circolazione dell’olio all’interno del corpo turbina. Per effettuare la rotazione, da un ingresso viene fatto entrare l’olio in pressione e dall’altro attacco viene mandato immediatamente in scarico. In questo modo la velocità di rotazione è proporzionale alla velocità di flusso dell’olio e di conseguenza alla portata.
Il riferimento n°38 della figura n°4 indica la guarnizione a strisciamento di corpi rotanti, essa svolge la funzione di tenuta della pressione esercitata sulle superfici della palettatura della turbina rif. 18.
Il riferimento n°39 della figura n°4 indica i tasselli adattatori rappresentati nelle figure n° 16, 17, 19, 20. Essi assumono diverse configurazione in base al tassello su cui deve essere eseguita la prova però per gli adattatori femmina viene sempre garantito il riferimento del piano d’attivazione del micro (rif. 20) di corretto posizionamento dell’asta del micro al suo interno considerando che sopra ad ogni tassello vi è una lavorazione a forma di chiave quadrata o di esagono incassato. Per gli adattatori maschio (figure n° 19, 20) il micro è disattivato.
Il riferimento n°40 della figura n°4 indica il tassello su cui viene eseguita la prova di tiro. Esso può essere del tipo a barra filettata o a bussola filettata (vedi figure n° 15, 18).
1.2.1. FUNZIONAMENTO DEL DISPOSITIVO.
Il presente dispositivo si avvale di un sistema di avvitamento tramite una turbina (Fig.4 rif. 18) unita al perno di tiro (Fig.4 rif. 4) che lavora a bassa pressione su cui è avvitato il tassello adattatore (Fig.4 rif. 39, Fig. 16,17,19,20), con foro filettato di diametro pari alla dimensione del tassello da verificare). Il tassello adattatore (Fig.4 rif. 39, Fig. 16,17,19,20) si avvita sul tassello a tipologia con barra filettata con ancorante in resina (Fig.4 rif. 40) per un’altezza pari ad un dado.
La turbina (Fig.4 rif. 18) è guidata sul diametro esterno da un cuscinetto a sfere SKF 61917 (Fig.4 rif. 16) che reagisce sul corpo esterno di contenimento (Fig.4 rif. 36), la tenuta è garantita da due guarnizioni radiali per alberi Angst-Pfister per corpi rotanti di forma AS denominate A+P RWDR di materiale NBR AP 70.12 codice 10211010 posizionata sopra alla turbina sul diametro di 110 mm (Fig.4 rif. 35) e una guarnizione forma AS denominate A+P RWDR di materiale NBR AP 70.12 codice 10204235 posizionata sotto al corpo turbina ed agente sul perno centrale (Fig.4 rif. 38).
Il dispositivo con avvitamento automatico si considera composto da una turbina a palettatura diritta (Fig. 4 rif. 18) per la necessità di essere reversibile, la pressione di lavoro sarà bassa per ridurre la velocità rotazione. L’avvitamento è possibile eseguirlo anche manualmente inserendo una chiave nell’esagono creato sopra al filetto di avvitamento del tassello adattatore (Fig.4 rif. 39 , Fig. 16,17,19,20).
■ Ponendo lo strumento di verifica sul perno si aziona un comando di mandata in pressione con avviamento della turbina di avvitamento (Fig. 4 rif. 18). Questo comando (pulsante) è posizionato sul corpo del dispositivo di verifica (Fig.4 rif. 26).
Alla rilevazione dell’aumento di pressione nel circuito in mandata sulla turbina, interviene una valvola nel circuito oleodinamico che blocca l’immissione di olio perché potrebbero verificarsi dei problemi dovuti a depositi di inerti sul filetto o che il tassello non si sta avvitando correttamente.
Durante l’avvitamento del perno centrale sul tassello (Fig.4 rif. 40), le gambe sono mantenute nella posizione tutta alzata tramite una molla (Fig. 4 rif. 13) di tipo elicoidali di diametro 4mm e diametro esterno 54 mm di cui si riportano i dati forniti dal produttore (Fig. 5) in assenza di pressione nella camera superiore.
Nella figura n° 5 vengono illustrati i dati tecnici della molla identificata con la rif.13 nella figura n°4 che ha codice D23730, essa esercita una forza variabile per il sollevamento delle gambe da 0 a 355 N.
Eseguito l’avvitamento del dispositivo sul filetto del tassello (Fig.4 rif. 40) la turbina inferiore si ferma quando la filettatura della vite raggiunge il fondo superiore della capsula grazie all’intervento di un micro diametro 12mm XT1 12 SI PAL2 (Fig. 4 rif. 20) posizionato sull’albero di tiro (Fig.4 rif.
4). La centralina terminata la procedura d’avvitamento si predispone per immettere l’olio all’interno della camera superiore che è formata dalle rif. n° 5, 6, 27 della fig.4.
Il perno centrale (Fig.4 rif.4) che esegue il tiro per la verifica viene centrato alla turbina tramite un cuscinetto SKF 61808 2RS1 (Fig.4 rif. 15) ed una serie di distanziali a ghiere filettate lo bloccano nella posizione corretta sul perno (Fig.4 rif. 14, 32, 31) che consente il posizionamento e la rotazione tramite un distanziale SKF in materiale composito di tipo PCMW 426601.5 E (Fig.4 rif. 33) ed il perno si appoggia sulla parte inferiore tramite una ralla SKF 51207 (Fig.4 rif. 17).
La scelta dell’entità del tiro da eseguire avviene agendo sul selettore posizionato sulla centralina oleodinamica che varia le differenti pressioni di verifica in base al diametro dell’asta filettata del tassello.
Quando l’operatore da il segnale la camera superiore (composta dagli elementi con rif. 4, 5, 6, 27 ) viene messa ad una pressione molto bassa ed si esegue la messa in posizione dell’attrezzatura facendo avanzare i piedi d’appoggio del dispositivo (Fig. 4 rif. 10, 11, 21, 22, 23) che vanno sul muro di riscontro fino ad azionare oppure no uno dei due proximity XS1 18 B3 NAL2 (Fig.4 rif. 30) che sono ridondati per essere sicuri che venga rilevata la posizione.
L’immissione di olio si ferma quando il primo micro XS1 18 B3 NAL 2 (Fig.4 rif. 30 oppure Fig.1 rif. 14) rileva la presenza delle gambe che a quel punto dovrebbero già essere in contatto con il muro di cls ed il cilindro si trova a circa 8 mm dal fondo dell’asola di movimento.
Nel caso che vengano azionati anche i micro XT1 12 SI PAL2 (Fig.l rif. 13), si deve procedere con rallungo dei piedi d’appoggio (Fig.4 rif. 11) agendo sulla bulloneria posta a valle e a monte della vite filettata e rieseguire il posizionamento dell ’ attrezzatura.
Le gambe (Fig.4 rif. 11) sono eseguite con tondo filettato su cui sono avvitati i dadi per permettere il posizionamento lungo l’asse d’azione. Al suo termine vi sono i piedi d’appoggio (Fig.4 rif. 22) i quali sono collegati alla barra filettata mediante un sistema che consenta all’attrezzatura il miglior orientamento possibile nell’eventualità che l’asse del tassello su cui si esegue la verifica non sia perfettamente perpendicolare alla superficie di riscontro (il muro in cls).
Il movimento del cilindro e la tenuta sulle superfìci di scorrimento è garantita da guarnizioni Angst-Pfister ed esse sono:
Sul lato esterno del cilindro:
Per tenuta della pressione è inserita a guarnizione Piston Seal GRP cod.
11.6510.0250 in PTFE caricato (Fig.4 rif. 25).
La guida e il contenimento del cilindro è con la guarnizione tipo GT codice 11.6591.0030 di mat. PTFE CG.429-01 (Fig.4 rif. 7).
Sul lato interno del cilindro agendo sul perno centrale ci sono le guarnizioni: Per tenuta della pressione vi è la guarnizione RPS cod. 11.6560.0525 (Fig.4 rif. 28).
Sul diametro 36mm per guida del cilindro sullo stelo vi è la guarnizione tipo GT codice 11.6591.0030 di mat. PTFE CG.429-01 (Fig.4 rif. 8). Per eseguire la pulizia dello stelo vi è la guarnizione BWA cod.
11.6574.0240 (Fig.4 rif. 29).
Raggiunta la posizione con le gambe in appoggio sul muro (Fig.4 rif. 10, 11, 21, 22, 23) e senza aver azionato i proximity diametro 12 mm (Fig.1 rif. 13) posti alla fine della corsa si predispone il sistema per la tensionatura del perno centrale predisponendo il circuito a far intervenire la pompa ad alta pressione. Per sicurezza è bene che dopo l’avanzamento con posizionamento delle gambe si debba dare un consenso manuale previo evitare la tensionatura con oggetti pizzicati tra l’area di spinta e le gambe dell’attrezzatura (essa può essere eseguita con due pulsanti che devono essere azionati ognuno con una mano differente). L’attrezzatura avvitata sul tassello, rimane in posizione senza il sostegno del personale.
A questo punto il dispositivo risulta posizionato ed è pronto per effettuare la verifica. Essa si effettuerà mandando in pressione la camera superiore tramite gli attacchi oleodinamici posizionati sul coperchio del cilindro (Fig.4 rif. 24), la pressione all’ interno della camera varierà in base alle dimensioni del tassello.
=3⁄4 Se il tassello resiste alla prova di tiro una volta raggiunta la pressione di verifica e mantenuta per alcuni secondi tutto il sistema rimane fermo. Nell’eventualità che il tassello ceda il dispositivo avanza di minimo 8 mm andando a fine corsa delle asole ed aziona il micro XT1 12 SI PAL2 (Fig.l rif. 13) e rilevando il loro azionamento si segnala alla centralina la mancata verifica alla sollecitazione richiesta.
■ La pressione di lavoro esercitata alla base della camera del cilindro interno consentirà di eseguire una sollecitazione di tiro “T” che sarà regolata sulla centralina variando la pressione all’interno della camera.
• In sostanza si avrà che:
■ Con un’area di spinta dell’attrezzatura ricavata dalla geometria
med ,i·ant ,e inla formu ila Γ ( I - Diametroes-terrLO-p - -iStone\ 1^ * π —
Ϊ /Diametroperno\<2>1 /110\<2>/36\<2>2( - * - - 1 * π = ( — 1 * π — ( — J * π = 6836,1 mm .
Tale area è quella utile per la verifica di un tassello in barra o bussola filettata fissato con ancorante in resina:
Tassello in barra Pressione di lavoro con un’area di spinta pari a filettata con ancorante 6836,1 mm<2>
in resina tipo:
Tassello in barra Frichiesta+ spinta molla 355 filettata con carico p = - = -area di spinta 6836,1 ammissibile di : N = MPa = atm
=> Se il tassello cede, rimanendo all’interno della sede per una lunghezza di diversi millimetri trattiene la macchina di prova dalla caduta.
=3⁄4 Il collegare con tubi flessibili l’attrezzatura di verifica ad una centralina consente di ridurre il peso dell’attrezzatura.
1.2.1. 1) Piedi d’appoggio.
Uno degli aspetti più importanti è la possibilità di allineamento dell’attrezzatura all’asse del tassello, la superficie d’appoggio è stata dimensionata per un carico specifico di 5 N/mm<2>.
=> In questo studio sono stati eseguiti due tipologie di “piedi” d’appoggio differenti nella versione definitiva tutti i piedi d’appoggio saranno identici.
Una tipologia, vedere figure 6 e 7, adotta un snodo sferico SDCB 16 della SKF (rif. 5 delle figure 6 e 7) che consente un allineamento totale lungo un asse e in quello ortogonale ad esso di ±10° permettendo un allineamento anche in caso di mancata perpendicolarità tra l’asse del tassello e il muro.
L’altra tipologia, vedere figure 8 e 9, consente l’allineamento solo lungo un asse mentre e fissa sull’altro, però considerando la possibilità di rotazione dell’attrezzatura e la larghezza del piede d’appoggio unita alla possibilità di regolare in altezze differenti tutti i piedi d’appoggio potrebbe essere accettabile.
=> Inoltre sono stati inseriti delle prolunghe alle gambe in Nylon 6/10 o materiali similari (vedere rif. 11 delle figure 6, 7, 8,9) che possono essere applicati oppure no. Lo scopo di queste prolunghe è quello di poter eseguire prove su tasselli che hanno un’altezza notevole fuori dal filo muro oppure di consentire una configurazione su misura dell’applicazione infatti il Nylon 6/10 è facilmente lavorabile anche direttamente in cantiere nel caso durante alcune verifiche ci fossero degli ingombri imprevisti eseguendo delle scanalature sulla superficie d’appoggio del piede in nylon tenendo presente che se si riduce la superficie d’appoggio aumenta il carico specifico.
Nella figura n° 6 si può vedere la vista laterale dell’attrezzatura prova tasselli con gambe eseguite con snodo sferico SDCB 16 della SKF (rif 5). Nelle immagini possiamo vedere i seguenti riferimenti.
fi riferimento n°l della figura n°6 indica il tassello interposto tra il pistone rif. 27 della figura n°4 e l’attacco della gamba rif. 2. Esso svolge la funzione di impedire lo sfregamento delle superfici in ferro all’attacco delle gambe sul corpo centrale rif. 13 (che corrisponde rif. 6 della figura n°4).
Il riferimento n°2 della figura n°6 indica l’attacco delle gambe. Esse sono centrate all’interno dei fori eseguiti nel pistone rif. 27 della figura n°4 e bloccate da spine per impedire la rotazione. All’altro estremo sono forate per consentire il passaggio della barra filettata rif. 3 che è portante del carico.
Il riferimento n°3 della figura n°6 sono indicate le gambe costruite con barre filettate speciali 8.8.
Il riferimento n°4 della figura n°6 indica il dado di bloccaggio con funzione di anti-svitamento dello snodo sferico SDCB 16 della SKF (rif. 5).
Il riferimento n°5 della figura n°6 indica lo snodo sferico SDCB 16 della SKF che è avvitato sulla barra filettata 8.8 (rif. 3). Al centro dell’occhio dello snodo è stato posto un perno (rif. 8) che congiunge il piede d’appoggio (rif. 7) allo snodo sferico.
Il riferimento n°6 della figura n°6 indica l’anello seeger per impedire lo sfilamento del perno (rif. 8).
Il riferimento n°7 della figura n°6 indica i piedi d’appoggio dell’attrezzatura, essi si agganciano allo snodo sferico mediante un perno (rif. 8).
Il riferimento n°8 della figura n°6 indica il perno portante che trasmette il carico dallo snodo sferico SDCB 16 della SKF (rif. 5) e lo scarico sui piedi d’appoggio che possono essere dotati della prolunga (rif.
11).
Il riferimento n°9 della figura n°6 indica le viti di fissaggio del piede in nylon (rif. 11), il sistema prevede anche una spina (Fig.7 rif. 10) per il prelievo di eventuali forze trasversali.
I riferimenti n°l 1 della figura n°6 indicano le prolunghe in nylon 6/10 o materiali similari con lo scopo di consentire prove su tasselli che hanno un’altezza notevole fuori dal filo muro. Essi sono facilmente lavorabili anche direttamente in cantiere nel caso ci fossero degli ingombri imprevisti eseguendo delle scanalature sulla superficie d’appoggio del piede.
Il riferimento n°13 della figura n°6 indica il corpo centrale al cui interno scorre il pistone portante le gambe rif.2.
Il riferimento n°14 della figura n°6 indica la piastra anti svitamento che serve per trattenere il tassello adattatore (Rif.3 della figura n°l). Esso è fissato sul corpo turbina.
Il riferimento n°15 della figura n°6 indica il micro XT1 M12 che rileva:<■>Se viene attivato prima d’aver messo in pressione la camera del cilindro che la prova non può essere effettuata perché gli attacchi delle gambe non hanno corsa disponibile per rilevare il cedimento del tassello.
<■>Se viene attivato dopo aver messo in pressione la camera del cilindro che la prova è valida ma si segnala il cedimento del tassello. Il riferimento n°16 della figura n°6 indica il Proximity XS1 MI 8 che serve per verificare che le gambe siano in posizione corretta prima della prova di verifica. Si possono verificare due casi:
<■>Se l’aggancio delle gambe è sopra al valore di 8 mm (campo di lettura del micro) esso è disattivo, e non segnalando, consente di effettuare la prova di tiro.
<■>Se l’aggancio delle gambe è sotto ad un valore inferiore a 8 mm (campo di lettura del micro) esso si attiva e segnala la necessità di regolare l’altezza dei piedi d’appoggio.
Nella figura n° 7 si può vedere la vista in sezione dell’attrezzatura prova tasselli con gambe eseguite con snodo sferico SDCB 16 della SKF (rif.5). Nelle immagini possiamo vedere gli stessi riferimenti della figura n°6 con l’aggiunta della posizione n°10 che indica la spina piantata al centro della prolunga in Nylon (rif. 11) e che si centra all’interno dei piedi d’appoggio (rif. 7).
In questa vista sezionata il riferimento n°6 che è l’anello seeger per impedire lo sfilamento del perno (rif. 8) non si vede.
Nella figura n° 8 si può vedere la vista laterale dell’attrezzatura prova tasselli con gambe eseguite con supporto fisso (rif. 12) avvitato su barre filettate (rif. 3) il quale prevede l’applicazione di boccole sul perno rif.
8.
Nelle immagini possiamo vedere gli stessi riferimenti della figura n°6. Con Γ esclusione della posizione n°5 che è sostituita con la posizione n°12 che indica il supporto fisso.
Le posizioni n°l e 14 non si vedono in questa vista della figura n°8. Nella figura n° 9 si può vedere la vista in sezione dell’ attrezzatura prova tasselli con gambe eseguite con supporto fìsso (rif. 12) avvitate su barre filettate (rif. 3) il quale prevede l’applicazione di boccole sul perno rif 8. Neirimmagine della figura n°9 possiamo vedere gli stessi riferimenti della figura n°6. Con l’esclusione della posizione n°5 che è sostituita con la posizione n°12 che indica il supporto fisso con l’aggiunta della posizione n°10 che indica la spina piantata al centro della prolunga in Nylon (rif. 11) e che si centra all’interno dei piedi d’appoggio (rif. 7).
Con il riferimento n°18 della figura n°9 possiamo vedere le boccole sinterizzate interposte tra il perno ed il supporto fìsso, posizionate concentriche al perno con riferimento n°8.
La posizione n°14 non si vede in questa vista della figura n°9.
1.2.2. ATTREZZATURA CON AVVITAMENTO MANUALE
La stessa attrezzatura può essere eseguita con avvitamento e svitamento manuale consentendo una semplificazione della centralina di alimentazione e dell’attrezzatura.
Il suo funzionamento è simile all’attrezzatura con avvitamento oleodinamico è differisce solo per la prima parte della descrizione che di seguito indicheremo più dettagliatamente, mentre la parte di effettuazione della prova dei tasselli rimane invariata e verrà descritta sinteticamente tenendo come riferimento quella dell’attrezzatura prova tasselli con avvitamento e prova oleodinamico.
Il presente dispositivo si avvale di un sistema di avvitamento manuale tramite gruppo ruota dentata e pignone.
=3⁄4 La ruota dentata è unita al perno di tiro (Fig.13 rif. 4) mediante una flangia rotante (Fig.13 rif. 18) su cui è avvitato il tassello adattatore (Fig.13 rif. 39), con foro filettato di diametro pari alla dimensione del tassello da verificare. Esso si avvita sul tassello (Fig.13 rif. 40) per un’altezza pari ad un dado.
La flangia rotante (Fig.13 rif. 18) è guidata sul diametro esterno da un cuscinetto a sfere (Fig.13 rif. 16) che reagisce sul corpo esterno di contenimento (Fig.13 rif. 43).
Il dispositivo con avvitamento manuale si considera composto da una ruota dentata a denti diritti (Fig.13 rif. 42) che riceve il moto rotatorio dal pignone (Fig. 13 rif. 44). L’avvitamento è possibile eseguirlo ruotando la leva (Fig.13 rif. 46) che è sostenuta da cuscinetti posizionati all’interno del supporto (Fig. 13 rif. 45). Inoltre nel caso si verificassero inconvenienti nel sistema è possibile avvitarlo manualmente inserendo una chiave nell’esagono creato sopra al filetto di avvitamento (Fig.13 rif. 39 , illustrati nelle Fig. 16,17,19,20).
Durante l’avvitamento del perno centrale sul tassello (Fig.13 rif. 40), le gambe sono mantenute nella posizione tutta alzata tramite una molla (Fig. 13 rif. 13) in assenza di pressione nella camera superiore.
■ Eseguito l’avvitamento sul filetto del tassello (Fig.13 rif.40) la procedura si ferma quando la filettatura raggiunge il fondo superiore dell’adattatore (Fig.13 rif. 39) sul tassello (Fig.13 rif. 40) quando interviene il micro diametro 12mm XT1 12 SI PAL2 (Fig. 13 rif. 20). La centralina si predispone per immettere l’olio nella camera superiore formata dalle rif. n° 5, 6, 27 della fig.13.
Il perno centrale (Fig.13 rif. 4) che esegue il tiro per la verifica è centrato alla turbina tramite un cuscinetto SKF 618082RS1 (Fig.13 rif. 15) ed una serie di distanziali a ghiere filettate lo bloccano nella posizione corretta sul perno (Fig. 13 rif. 14, 31, 32) che consente posizionamento e rotazione tramite distanziale in materiale composito di tipoPCMW 426601.5 E (Fig.13 rif. 33) ed il perno si appoggia sulla parte inferiore tramite una ralla SKF 51207 (Fig. 13 rif. 17).
L’entità del tiro da eseguire avviene agendo sul selettore della centralina oleodinamica che varia le differenti pressioni di verifica in base al diametro dell’asta filettata del tassello.
Quando l’operatore da il segnale si fanno avanzare i piedi d’appoggio (Fig. 13 rif. 10, 11, 21, 22) del dispositivo mettendo una bassa pressione nella camera superiore che vanno a riscontro sul muro e deve azionare uno dei due proximity XS1 18 B3 NAL2 (Fig.13 rif. 30).
=^> L’immissione di olio si ferma quando il primo micro XS1 18 B3 NAL 2 rileva la presenza delle gambe (Fig.13 rif. 30 oppure Fig.11 rif. 14) che a quel punto dovrebbero già essere in contatto con il muro di cls ed il cilindro si trova a minimo 8 mm dal fondo dell’asola di movimento.
=^> Nel caso che vengano azionati anche i micro XT1 12 SI PAL2 (Fig.11 rif. 13), si deve procedere con l’allungo dei piedi d’appoggio (Fig.13 rif. 11).
=3⁄4 Le gambe (Fig.13 rif. 11) sono eseguite con tondo filettato hanno i piedi d’appoggio (Fig.13 rif. 22) costituiti da un sistema che consenta il miglior orientamento possibile all’asse del tassello.
=3⁄4 Il movimento del cilindro e la tenuta sulle superfìci di scorrimento è garantita da guarnizioni Angst-Pfister ed esse sono:
■ Sul lato esterno del cilindro la guarnizione Piston Seal GRP cod.
11.6510.0250 (Fig. 13 rif. 25) e la guarnizione tipo GT codice 11.6591.0030 di mat. PTFE CG.429-01 (Fig.13 rif. 7).
■ Sul lato interno del cilindro agendo sul perno centrale c’è la guarnizione tipo GT codice 11.6591.0030 di mat. PTFE CG.429-01 (Fig.13 rif. 8), la guarnizione RPS cod. 11.6560.0525 (Fig.13 rif. 28) e la guarnizione BWA cod. 11.6574.0240 (Fig.13 rif. 29).
=3⁄4 Per sicurezza si deve dare un consenso manuale, l’attrezzatura avvitata sul tassello, rimane in posizione senza il sostegno del personale.
Il dispositivo, è pronto per effettuare la verifica. Essa si effettuerà mandando in pressione la camera superiore tramite gli attacchi oleodinamici posizionati sul coperchio del cilindro (Fig.13 rif. 24), la pressione all’interno della camera varierà in base alle dimensioni del tassello.
=3⁄4 Se il tassello resiste alla prova di tiro una volta raggiunta la pressione di verifica e mantenuta per alcuni secondi tutto il sistema rimane fermo. Nell’eventualità che il tassello ceda il dispositivo avanza di minimo 8 mm andando a fine corsa delle asole ed aziona il micro XT1 12 SI PAL2 (Fig.11 rif. 13) segnalando la mancata verifica richiesta.
La pressione di lavoro esercitata alla base della camera del cilindro interno consentirà di eseguire una sollecitazione di tiro “T” che sarà regolata sulla centralina variando la pressione airinterno della camera.
Il tassello rimanendo all’interno della sede per una lunghezza di diversi millimetri trattiene la macchina di prova dalla caduta.
Il collegare con tubi flessibili l’attrezzatura di verifica ad una centralina consente di ridurre il peso dell’ attrezzatura.
Nella figura n° 10 si può vedere la vista in prospettiva dell’attrezzatura con avvitamento manuale. In questa immagine è possibile vedere i componenti principale che lo compongono:
Il riferimento n°l della figura n°10 indica il corpo centrale.
Il riferimento n°2 della figura n°10 indica il gruppo che è posizionato sul cuscinetto su cui si avvita l’adattatore del tassello indicato con la rif. 3 (illustrati nelle Fig. 16,17,19,20).
Il riferimento n°3 della figura n°10 indica l’adattatore che si avvita sul gruppo che compone il perno centrale.
Il riferimento n°4 della figura n°10 indica i quattro prolungamenti che sono avvitati sul pistone completi delle quattro gambe che mediante i piedi d’appoggio esercitano la forza di tiro.
Il riferimento n°5 della figura n°10 indica i quattro piedi d’appoggio che esercitano la forza di tiro composti dalla barra filettata, la bulloneria di regolazione e dallo snodo sferico per consentire un allineamento dell’attrezzatura all’asse d’azione del tassello.
Il riferimento n° 6 e 7 della figura n°10 indica i due attacchi disponibili per il circuito oleodinamico che servono per mandare in pressione la camera superiore del pistone per eseguire il posizionamento e la prova di tiro.
Il riferimento n°10 della figura n°10 indica il fungo d’emergenza che se azionato manda immediatamente in scarico tutto il circuito.
Il riferimento n°13 della figura n°10 indica il micro XT1 M12 che rileva il raggiungimento della fine corsa delle gambe nel caso che durante la prova il tassello non resistesse alla forza di sollecitazione (campo di lettura 1,5 mm).
Il riferimento n°14 della figura n°10 indica il micro XS1 MI 8 (campo di lettura 8 mm) che rileva il raggiungimento della posizione massima di abbassamento delle gambe, nel caso fosse attivato prima della prova si deve procedere con il riposizionamento delle gambe o inserendo la prolunga in nylon o abbassando la barra filettata che compone le gambe rif. 5.
Il riferimento n°l 5 della figura n°l 0 indica la leva che serve per avvitare l’adattatore rif. 3 al tassello su cui viene eseguita la prova, essa è supportata da cuscinetti posizionati all’interno del supporto rif. 18. All’estremità della leva rif. 15 è posizionata una ruota dentata identificata con rif. 17.
Il riferimento n°16 della figura n°10 indica la ruota dentata montata assialmente, che è fissata al gruppo che porta il corpo rotante di cui fa parte l’adattatore rif. 3, essa ingrana con il pignone rif. 17 che è fissato al termine dell’asta rif. 15.
Il riferimento n°17 della figura n°10 indica il pignone che riceve il moto d’avvitamento dall’asta rif.15 e ingrana con la ruota dentata montata assialmente al corpo cilindro rif. 16.
Il riferimento n°18 della figura n°10 indica il supporto leva rif. 15 completo di cuscinetti.
Il riferimento n°20 della figura n°10 indica il tassello su cui viene eseguita la prova.
Il riferimento n°21 della figura n°10 indica un possibile ostacolo adiacente alla zona del tassello.
Nella figura n° 11 si può vedere la vista frontale dell’attrezzatura con avvitamento manuale con le stesse posizioni della figura n°10 a cui si aggiungono le posizioni:
Il riferimento n°l 1 della figura n°l 1 indica il pulsante per la salita e la discesa delle gambe per la prova di tiro.
Il riferimento n°19 della figura n°ll indica il dispositivo anti svitamento che serve per lo svitamento dell’adattatore rif. 3, esso è fissata sul corpo rotante portante la ruota dentata rif. 16.
Nella figura n° 12 si può vedere la vista frontale-inferiore dell’attrezzatura con avvitamento manuale con gli stessi riferimenti della figura n°10. Il riferimento n°5 della figura n°12 indica le due tipologie differenti dei quattro piedi d’appoggio che esercitano la reazione alla forza di tiro:<■>Il rif. n°5 ver. a è completo di snodo sferico per consentire un allineamento dell’attrezzatura all’asse d’azione del tassello al cui interno è stato collocato un perno che supporta i piedi d’appoggio.<■>Il rif. n°5 ver. b è completo di una staffa che avvitata sulla barra filettata si fissa ai piedi d’appoggio mediante un perno montato su boccole sintetiche. Sistema più semplice che permette un minore allineamento all’asse del tassello se non mediante la rotazione di tutta l’attrezzatura su se stessa e regolando le altezze dei piedi in modo indipendente.
Il tassello con rif. 20 della figura n°12 è nascosto dall’ingombro con rif.
21.
Nella figura n° 13 si può vedere la vista in sezione dell’attrezzatura prova tasselli con avvitamento manuale in cui è possibile vedere i componenti principali che lo compongono con gli stessi riferimenti della figura n°4. A cui si aggiungono le seguenti varianti:
Con l’esclusione dei riferimenti n° 35, 36, 37, 38.
Con la variazione del riferimento n°18 della figura n°13 che indica il corpo centrato sul corpo esterno mediante il cuscinetto rif. 16 per la rotazione dell’adattatore rif. 39 che preleva il moto rotatorio dalla ruota dentata pos.42.
Mentre si aggiungono rispetto alla figura n° 4:
<■>Il riferimento n°42 della figura n°13 che indica la ruota dentata fissata al corpo rotante rif. 18 mediante viti e spine. Essa ricevendo il moto dai rif. 44 e 46 porta in rotazione il corpo rif.
18 che supporta il tassello adattatore rif. 39.
<■>Il riferimento n°43 della figura n°13 che indica il supporto del cuscinetto rif. 16 che si avvita al corpo rif.34
Il riferimento n°44 della figura n°13 indica il pignone che trasmette il moto di rotazione per Γ avvitamento, esso lo riceve dalla leva rif. 46 e lo trasmette alla ruota dentata rif. 42.
Il riferimento n°45 della figura n° 13 indica il supporto con cuscinetti della leva per la rotazione rif. 46.
Il riferimento n°46 della figura n°13 indica la leva per la rotazione del pignone rif. 44
Il riferimento n°48 della figura n°13 indica il dispositivo anti svitamento che serve per trattenere lo svitamento dell’ adattatore rif. 3, esso è fissata sul corpo rotante rif.18 portante la ruota dentata rif. 42.
1.2.3. PESO DEL DISPOSITIVO.
=3⁄4 Il presente dispositivo è costruito principalmente in acciaio a causa delle forti sollecitazioni a cui è sottoposto. Considerando che alcuni componenti risultano poco sollecitati, è possibile alleggerire il dispositivo con componenti in plastiche meccaniche arrivando così ad un peso totale di circa 16 Kg. 1.2.4. LA CENTRALINA OLEODINAMICA.
La centralina ha una funzione di gestione delle procedure e di memorizzazione dei dati.
=3⁄4 Avendo studiato il sistema per due tipologie differenti di tasselli per prima cosa si deve posizionare un selettore per scegliere la tipologia di tassello su cui si vuole eseguire la prova, le due tipologie sono:
■ Tassello con barra filettata che esce dal foro in cui è inserita la fiala chimica di fissaggio (vedi figura n°15).
■ Tassello a bussola filettata internamente in cui si inserisce la vite che tiene il carico (vedi figura n°18).
■ In questa verifica deve essere escluso il micro XT1 12 SI PAL 2 (Fig. 4 rif. 20 e Fig. 13 rif. 20) posto all’interno dell’adattatore perché non è possibile controllare l’avvitamento nel tassello se non visivamente. Sul corpo macchina sono applicati i pulsanti per la gestione a bassa pressione:
• Un pulsante permette la rotazione in senso orario della turbina. • Un pulsante permette la rotazione in senso antiorario della turbina.
• Un pulsante permette la discesa dei piedi.
• Un pulsante permette la salita dei piedi d’appoggio.
Inoltre un fungo d’emergenza è posto sulla sommità dell’attrezzatura perché possa essere azionato o con le mani o con il busto dell’operatore data la posizione “normale” di lavoro del dispositivo sarà tra le mani e il busto. Una “console” posta sulla centralina oleodinamica permette la gestione del dispositivo con le seguenti funzioni:
• Un pulsante permette la discesa dei piedi tramite l’applicazione di una bassa pressione.
• Un pulsante permette la salita dei piedi d’appoggio mandando in scarico la camera superiore.
• Ed i pulsanti per comandare la mandata per il circuito ad alta pressione ed eseguire la prova di tiro che non è possibile comandare dal corpo macchina per motivi di sicurezza.
Lo schema idraulico è indicato in figura n° 14:
■ Per l’attrezzatura ad avvitamento manuale viene omessa la parte di circuito che alimenta la turbina di avvitamento-svitamento.
<■>^Figura n° 14 rappresenta lo schema idraulico della centralina.
1.2.4.1) Verifica su tassello ad asta filettata.
Volendo eseguire le verifiche sul tassello asta filettata, ove il dado è avvitato sopra come sono rappresentati in figura n°15, la centralina deve gestire le pressioni oleodinamiche nella seguente sequenza:
Il dispositivo deve iniziare con la richiesta di settaggio del tipo di tassello ce può essere ad asta filettata o a bussola filettata e del diametro di filetto da esaminare.
Nella figura n° 15 si può vedere la vista dei tasselli con asta filettata applicati con ancorante in resina.
Nella figura n° 16 si può vedere la vista degli adattatori per tasselli con asta filettata applicati con ancorante in resina.
Nella figura n° 17 si può vedere la vista in sezione degli adattatori dei tasselli con asta filettata applicati con ancorante in resina.
■ L’operatore agendo sui pulsanti posti sul corpo dell’ attrezzatura di verifica dei tasselli, gestisce l’avvitamento. La centralina può dare una pressione che può essere variabile a seconda del diametro del tassello selezionato dopo che è stata verificata la condizione che nessuno dei tre micro è chiuso:
• Perché se il micro XT1 12S1 PAL2 posto nell’adattatore (Fig. 4 rif. 20 e Fig. 13 rif. 20), fosse chiuso si potrebbe avere qualche problema sul micro perché non essendoci avvitato nessun tassello deve risultare aperto.
• Mentre i micro posto esterni XT1 12S1 PAL2 o XS118B3NAL2 fossero chiusi ci potrebbero essere i piedi d’appoggio che impediscono l’avvitamento.
La procedura di avvitamento avviene facendo entrare olio in pressione in un ingresso della turbina e mandandolo in scarico nel secondo attacco, quindi viene eseguita una circolazione di olio pressato nella turbina senza innalzamento della pressione. Tale procedura termina quando il filetto raggiunge il fondo capsula ed aziona il micro XT1 12S1 PAL2 (Rif.20 della fig. 4 e fig. 13).
■ Se si rilevasse un innalzamento eccessivo della pressione in questo circuito, l’operatore deve verificare che l’adattatore (di cui si vedono le diverse tipologie in figura n°16 e 17) sia stato avvitato per un numero di filetti sufficienti perché potrebbe verificarsi un innalzamento dello sforzo d’avvitamento dovuto a depositi d’impurità sul filetto a causa che non è stata eseguita una pulizia dei filetti prima di iniziare la procedura.
■ La pressione d’olio per esercitare l’avvitamento è stata calcolata basandosi sul numero di filetti in presa per il tassello a tipologia ad asta filettata rappresentato in figura n°15, che deve corrispondere al numero di filetti presenti in un dado alto UNI 5587 EN 24034. Di cui si riportano i dati in tabella e sapendo il passo ci ricaviamo il numero di filetti in presa:
Diametro Altezza Passo Numero
filetto tassello dadi di filetti
alti
M8 7,9 1,25 6,32
MIO 9,5 1,5 6,33
M12 12,2 1,75 6,97
M14 13,9 2 6,95
M16 15,9 2 7,95
M20 19 2,5 7,60
M24 22,3 3 7,43
Eseguendo lo sviluppo delle superfici a contatto nel filetto per ogni vite sapendo che l’altezza di contatto è data dalle normative (indicate in figura n°21) si assume il valore di:
■ Hi= (5/8)*H
dove H è l’altezza totale del filetto ed è pari a:
■ H= 0,86603 *passo della vite
e quindi Hi ha il valore di :
■ Hi= 0.54127* passo vite.
■ Essendo la superfìcie del filetto inclinata di 30° perché il filetto ha angolo di 60° avrò che “sviluppo del filetto” Sv fil = Hi/cos30°
Il filetto quindi ha uno sviluppo circolare o meglio di corona circolare che avrà per raggio medio il valore di Γ / diametro nominale vite\ / diametro dinocciolo\ j
— - - - — - - - - — che moltiplicato per 2*π mi da lo sviluppo di un filetto.
Se noi moltiplichiamo:
K* V sviluppo di un filetto "Sv fil" ) * ( ? medio filettatura) *
(P- filetti in presa)\
■ otteniamo così la superfice totale di scorrimento che si riassume in questa tabella:
Diametro Altezza Passo Numero Altezza Svfil= Raggio Superfici filetto dadi alti di filetti filetti in sviluppo medio totali in tassello presa Hi del filettatura contatto filetto
M8 7,9 1,25 6,32 0,6766 0,7813 3,6617 113,599 MIO 9,5 1,5 6,33333 0,8119 0,938 4,594 171,39 M12 12,2 1,75 6,97143 0,9472 1,094 5,5264 264,77 M14 13,9 2 6,95 1,0825 1,25 6,4587 352,55 M16 15,9 2 7,95 1,0825 1,25 7,4587 465,72 M20 19 2,5 7,6 1,3532 1,563 9,3234 695,65 M24 22,3 3 7,43333 1,6238 1,875 11,188 979,77 • Nei calcoli di forze d’attrito tra superfìci in ferro, si utilizza per un attrito radente i seguenti valori:
Attrito Valore di μ
Acciaio - Acciaio asciutto 0,2 → 0,3
Acciaio - Acciaio lubrificato 0,15 → 0.1
• Se noi consideriamo che:
Forza necessaria spostamento = Forza premente * μ Forza necessaria spostamento
<■>a = - =
Forza premente
Forza necessaria spostamento = Super f ice d'attrito * pressione * μ
Forza necessaria spostamento = (Super f ice d'attrito * μ) * pressione
■ e se noi poniamo il valore di pressione pari a 1 N/mm<2>che poi andremo ad analizzare che valori sono associati a questo. Abbiamo che
■ Forza necessaria spostamento = (Super f ice d'attrito * μ) * 1
■ Ponendo nell’equazione μ = 0.3
Da cui ricaviamo:
■ Il momento necessaria spostamento =
(Forza necessaria spostamento * Raggio medio) ■ Nella seguente tabella riportiamo i valori della forza e del momento richiesto per l’avvitamento che saranno inferiore al momento di serraggio che richiede una deformazione dei pezzi per evitare lo svitamento.
Diametro Passo Raggio Superfìci Forza Momento Momento filetto medio totali in necessaria da dare da dare per tassello filettatura contatto per la la rotazione rotazione (N*m) (N*mm)
M8 1,25 3,6617 113,599 34,07965 124,79 0,125 MIO 1,5 4,594 171,39 51,417 236,21 0,23621 M12 1,75 5,5264 264,77 79,4302 438,962 0,43896 M14 2 6,4587 352,55 105,766 683,115 0,68311 M16 2 7,4587 465,72 139,716 1042,11 1,04211 M20 2,5 9,3234 695,65 208,695 1945,75 1,94575 M24 3 11,188 979,77 293,931 3288,53 3,28853 • Sapendo che il momento rimane costante sarà pari a quello che deve essere fornito dalla palettatura della turbina che ha le seguenti dimensioni caratteristiche:
■ Diametro esterno: 110 mm
■ Diametro interno: 42 mm
■ Altezza di 31 : mm
• Da cui calcoliamo il raggio medio d’azione dato dalla spinta dell’olio sulla superfìcie:
■ Raggio medio d'azione turbina =
diametro esterno turbina\ /'diametro interna turbina \1
M 2 )]
2
■ Dividendo quindi il momento richiesto per l’avvitamento con μ = 0.3 per il raggio medio della turbina che vale 76 mm, mi ricavo la forza che deve essere esercitata sulla palettatura.
_ . . Momento richiesto avvitamento ■ Forza necesssaria su palettatura = - Raggio medio palettura • Ricavata la forza necessaria per i diversi filetti e divisa per la superficie di ogni palettatura, mi ricavo le differenti pressioni di lavoro al variare del diametro del filetto.
_ . .. . . Forza necessaria su palettatura ■ Pressione di lavoro palettatura = - Superficie palettatura→
_r. . . Γ / diametro esterno turbina\
■ Superficie palettatura = Il - - - 1 —
/ diametro interna turbina^ . .
( - - - Il * altezza palettatura
■ Superficie palettatura = [(~) — (γ·)] * 31 = 1054 mm<2>• Tutti questi dati mi generano la seguente tabelle per i diversi diametro di filettatura:
Diametro Superfici Forza Momento Momento F su Pressione Pressione filetto totali in necessaria da dare da dare palettatura da da tassello contatto per la per la (N) esercitare esercitare rotazione rotazione su su (N*mm) (N*m) palettatura palettatura (MPa) (~atm o bar) M8 113,599 34,07965 124,79 0,125 1,6419 0,001558 0,01537 MIO 171,39 51,417 236,21 0,23621 3,108033 0,00295 0,0291 M12 264,77 79,430 438,962 0,43896 5,775821 0,00548 0,0541 M14 352,55 105,766 683,115 0,68311 8,988352 0,00853 0,0842 M16 465,72 139,716 1042,11 1,04211 13,71191 0,01301 0,1284 M20 695,65 208,695 1945,75 1,94575 25,60203 0,02429 0,2397 M24 979,77 293,931 3288,53 3,28853 43,27013 0,04105 0,4052 o come massima pressione di lavoro per avvitamento 0.5 bar per un
tassello a barra filettata da M24 e per gli altri filetti è consigliabile non più
del doppio della pressione necessaria con coefficiente d’attrito pari a μ = 0,3
perché significherebbe un μ = 0,6 che è già quasi come se il filetto stesse
grippando. Riassumendo nella tabella si ha:
Diametro pressione da Massima pressione da Massima pressione filetto esercitare su esercitare sulla da esercitare sulla tassello palettatura palettatura (MPa) palettatura (~atm o (MPa) bar)
M8 0,001558 0,003116 0,03075
MIO 0,00295 0,0059 0,0582
M12 0,00548 0,01096 0,1081
M14 0,00853 0,01706 0,1683
M16 0,01301 0,02602 0,2567
M20 0,02429 0,04858 0,4794
M24 0,04105 0,05 0,5
=3⁄4 Rimane ancora da analizzare il valore “p” assunto pari a 1 N/mm<2>che ho
moltiplicato per le superfici della filettatura all’inizio dell’avvitamento ed è
pari a:
■ Forza di spinta accettata all'avvio =
(Superficie di n°l filetto*pressione di lavoro)
cos30°
■ pressione di lavoro = 1 N/mm<2>
■ la funzione (cos. 30° ) serve per ricavare la forza verticale dalla forza
perpendicolare alla superfìcie.
■ Forza di spinta accettata dopo che tutti i filetti sono stati avvitati =
Superficie del n° di filetti in presa*pressione di lavoro
cos30°
■ pressione di lavoro = 1 N/mm<2>
■ la funzione (cos. 30° ) serve per ricavare la forza verticale dalla forza
perpendicolare alla superfìcie.
■ I seguenti calcoli considerando la pressione di lavoro nella turbina normale
con un coefficiente d’attrito tra i filetti pari a μ=0,3. Essendo una
situazione teorica la differenza di pressione tra il valore nominale calcolato
in precedenza e quello massimo scritto nella tabella superiore serve per mediare o l’aumento della forza premente o l’aumento del coefficiente d’attrito. Quindi ricaviamo le differenti forze ammissibili verticale che generano un valore di p = pressione di lavoro = 1 N /mm<2>per i diversi diametri di filetti :
Diametro Superfici totali Superfici di Forza di spinta Forza di spinta filetto in contatto con contatto con un ammessa con ammessa con tassello tutti filetti filetto avvitato tutti i filetti un filetto avvitati [mm<2>] [mm<2>] avvitati [N] avvitato [N] M8 113,60 17,97 131,17 20,76 MIO 171,39 27,06 197,90 31,25 M12 264,77 37,98 305,73 43,85 M14 352,55 50,73 407,09 58,57 M16 465,72 58,58 537,77 67,64 M20 695,65 91,53 803,27 105,69 M24 979,77 131,81 1131,34 152,20
■ Per il calcolo della portata in litri al minuto che la centralina idraulica deve fornire si è ricavata analizzando il volume tra le palettature e il numero di giri che deve fare la turbina.
■ Essendo che in media per avvolgere i filetti Γ adattatore deve fare circa 10 giri totali ed essendo sempre un’operazione molto delicata soprattutto per i filetti a passo 1 si è privilegiato una rotazione piuttosto lenta dando come valore indicativo 20 giri/minuto.
■ Data la geometria della turbina con:
• Diametro esterno: 110 mm
• Diametro interno: 42 mm
• Altezza palettatura 31 : mm
■ Si ricava un’area tra le palettature pari a 660 mm<2>che moltiplicata per un’altezza di 3 Imm si ricava un volume di: area tra palettature *altezza = 660 mm<2>* 31 mm =20460 mm<3>
• Sapendo che la turbina è suddivisa in 8 spazi e ponendo che deve compiere 20 giri/minuto si ricava la portata al minuto:
• Volume tra palettatura * n° spazi * n° giri/minuto =20460 *8 *20 = 3273600 mm<3>.
Considerando un rendimento η = 0,8
Si ricava la portata richiesta alla centralina per l’avvitamento:
Portata teorica / η = 3273600 / 0.8 = 4092000 mm<3>/minuto = 4,1 l/minuto Diametro filetto Altezza pass N° di
tassello dadi alti o giri di
avvitam
ento
M8 7,9 1,25 6,32
MIO 9,5 1,5 6,5
M12 12,2 1,75 7
M14 13,9 2 7
M16 15,9 2 8
M20 19 2,5 7,6
M24 22,3 3 7,5
La centralina alla chiusura del contatto XT1 12S1 PAL2 (Fig. 1 rif.13 e Fig. 12 rif. 13) tramite una valvola oleodinamica da in automatico il segnale di chiusura del primo circuito e mantenendo chiusa sia la mandata che lo scarico per evitare lo svitamento del tassello.
L’operatore operando sopra gli altri pulsanti sul corpo dell’attrezzatura di verifica, mandata una bassa pressione all’interno del secondo circuito che alimenta il cilindro superiore. Tale pressione deve essere in grado di vincere la forza della molla, pari a 355 N, più una forza in grado di consentire la discesa dei piedi d’appoggio.
■ Con un’area di spinta dell’attrezzatura ricavata dalla geometria mediante la
\ (Diametroes
formulaternopistone^<2>^^ ^Diametro pemo\<2>
V * 7Γ — L V * π (H£) *π— *7Γ= 6836, Imm<2>.
La pressione potrebbe essere di:
Pressione di posizionamento richiesta spinta molla 300 355 piedi d’appoggio. V =
area di spinta 6836.1 = 0.0958 MPa 0.946 atm I piedi scendendo devono andare in appoggio sul muro nel quale è posto il tassello da verificare. I piedi dell’attrezzatura possono attivare il micro diametro 18 mm XS118B3NAL2 (Fig. 1 rif. 14 e Fig. 12 rif.14) oppure no ed in ogni caso si rileva un innalzamento della pressione nella camera sopra al cilindro quando i piedi sono già in appoggio sul muro.
■ Se i piedi scendendo attivano il micro diametro 18 mm (Fig. 1 rif. 14 e Fig. 12 rif.14) si deve bloccare l’immissione di olio nel circuito del cilindro perché la restante corsa di 8 mm deve essere tenuta per eseguire la prova di tensionatura.
■ I piedi dell’attrezzatura devono essere in appoggio sul muro perché se no il trasduttore di pressione (denominato pressostato “A” nello schema idraulico di figura n°14) non da il consenso ad alimentare il circuito ad alta pressione. Nel caso non fossero in contatto si deve procedere con il loro riposizionamento regolando l’altezza dei piedi d’appoggio.
■ A questo punto si può regolare l’altezza dei piedi in due modi:
• Togliendo pressione con il conseguente sollevamento dei piedi dovuta all’azione della molla.
• Oppure mantenendo il circuito fermo a 8 mm dalla fine corsa del cilindro e l’operatore interviene agendo in tale posizione regolando l’altezza facendoli giungere contro il muro in cls.
=> Posizionati i piedi d’appoggio, il dispositivo è pronto per la tensionatura, se non è stato attivato il micro XT1 12S1 PAL2 (Fig. 1 rif. 13 e Fig. 12 rif.13) posto a fine corsa del cilindro.
• La corsa superiore alla posizione di 8 mm del fine corsa dei piedi d’appoggio serve per la ripetibilità delle prove perché con un identico tassello e montaggio e possibile rieseguire la prova senza sregolare i piedi d’appoggio. Inoltre durante l’avvitamento, se non ci fosse questo sollevamento, si potrebbe verificare la situazione in cui i piedi appoggiandosi sul muro impediscono all’ adattatore di avvitarsi sul tassello.
=> L’operatore allontanandosi dalla zona di verifica ed agendo sulla console a parte aziona due pulsanti, ognuno con una mano differente, ed inizia la prova di tensionamento del tassello che consiste nel mantenere in pressione la camera superiore del cilindro per un determinato tempo.
■ Se il tassello rimane in posizione, la macchina di tensionatura non esegue nessun movimento e dopo un tempo prestabilito automaticamente toglie la pressione al circuito mandando un segnale alla centralina elettronica di corretta esecuzione della verifica.
=> Le pressioni di lavoro a cui si devono eseguire le prove sono state calcolate: Tassello con barra filettata Pressione di lavoro con un’area di spinta pari a 6836,1 classe 5.8 ed ancorante in mm<2>
resina (figura n°15)
Tassello in barra filettata M 8 Frichiesta spinta molla 8800 355 con carico ammissibile di p = - = -area di spinta 6836,1 8800 N = 1.3392 MPa = 13,228 atm Tassello in barra filettata M Frichiesta spinta molla 12300 355 10 con carico ammissibile di p = - = -area di spinta 6836,1 12300 N = 1,8512 MPa = 18,286 atm Tassello in barra filettata M Frichiesta spinta molla 19700 355 12 con carico ammissibile di p = - = -area di spinta 6836,1 19700 N = 2,93 MPa = 28,979 atm Tassello in barra filettata M Frichiesta spinta molla 21000 355 12 E con carico ammissibile p = - = -area di spinta 6836,1 di 21000 N = 3,12 MPa = 30,85 atm Tassello in barra filettata M Frichiesta spinta molla 28400 355 16 con carico ammissibile di p = - = -area di spinta 6836,1 28400 N = 4,206 MPa = 41,55 atm Tassello in barra filettata M Frichiesta spinta molla 39000 355 16 E con carico ammissibile p = - = -area di spinta 6836,1 di 39000 N = 5,756 MPa = 56,867 atm Tassello in barra filettata M Frichiesta spinta molla 45800 355 20 con carico ammissibile di p = - = -area di spinta 6836,1 45800 N = 6,751 MPa = 66,693 atm Tassello in barra filettata M Frichiesta spinta molla 60500 355 20 E con carico ammissibile p = - = -area di spinta 6836,1 di 60500 N = 8,902 MPa = 87,934 atm Tassello in barra filettata M Frichiesta spinta molla 64100 355 24 con carico ammissibile di p = - = -area di spinta 6836,1 64100 N = 9,428 MPa = 93,14 atm Tassello in barra filettata M Frichiesta spinta molla 87100 355 24 E con carico ammissibile p = - = -area di spinta 6836,1 di 87100 N = 12,793 MPa = 126,4 atm
Tassello con barra filettata Pressione di lavoro con un’area di spinta pari a classe A4-70 ed ancorante in 6836,1 mm<2>
resina (figura n°15)
Tassello in barra filettata M 8 Frichiesta spinta molla 8800 355 A4-70 con carico ammissibile p = - = -area di spinta 6836,1 di 8800 N = 1,339 MPa = 13,228 atm Tassello in barra filettata M IO Frichiesta spinta molla 12300 355 A4-70 con carico ammissibile p = - = -area di spinta 6836,1 di 12300 N = 1,851 MPa = 18,29 atm Tassello in barra filettata M 12 Frichiesta spinta molla 19700 355 A4 con carico ammissibile di p = - = -area di spinta 6836,1 19700 N = 2,933 MPa = 28,98 atm Tassello in barra filettata M 12 F richiesta spinta molla 22500 355 E A4-70 con carico p = - = -area di spinta 6836,1 ammissibile di 22500 N = 3,343 MPa = 33,0249 atm Tassello in barra filettata M 16 F richiesta spinta molla 28400 355 p = - = -A4-70 con carico ammissibile area di spinta 6836,1 di 28400 N = 4,206 MPa = 41,5503 atm Tassello in barra filettata M 16 Frichiesta spinta molla 42000 355 E A4-70 con carico p = - = -area di spinta 6836,1 ammissibile di 42000 N = 6,195 MPa = 61,202 atm Tassello in barra filettata M 20 Frichiesta spinta molla 45800 355 A4-70 con carico ammissibile p = - = -area di spinta 6836,1 di 45800 N = 6,751 MPa = 66,96 atm Tassello in barra filettata M 20 Frichiesta spinta molla 64600 355 E A4-70 con carico p = - = -area di spinta 6836,1 ammissibile di 64600 N = 9,501 MPa = 93,858 atm Tassello in barra filettata M 24 Frichiesta spinta molla 64100 355 p = - = -A4-70 con carico ammissibile area di spinta 6836,1 di 64100 N = 9,428 MPa = 93,14 atm Tassello in barra filettata M 24 Frichiesta spinta molla 88500 355 E A4-70 con carico p = - = -area di spinta 6836,1 ammissibile di 88500 N = 12,99 MPa = 128,6 atm
=> I valori indicati nelle tabelle soprastanti sono i valori massimi di tensionatura a cui possono essere sottoposti i diversi tasselli. Però nelle diverse applicazioni i tasselli potrebbero essere installati per valori di sollecitazione minori di quelle offerte dal prodotto. E bene prevedere una funzione di inserimento del valore di sollecitazione assiale a cui deve essere sottoposto il tassello ricavando in automatico la pressione di lavoro ed eseguendo una verifica che sia sempre minore del massimo valore che un tassello di pari diametro può sopportare.
=> Nel caso che il tassello cedesse avviene un piccolo movimento del tassello con conseguente riposizionamento della macchina a 8 mm di distanza e i piedi d’appoggio azionano i micro diametro 12 XT1 12S1 PAL2 (Fig. 1 rif. 13 e Fig. 10 rif.13) che segnalano la mancata verifica del tassello.
=> La centralina elettronica raccogliendo tutti i dati può memorizzare su una eprom ed eventualmente stampare un report del tipo:
■ Prova n°: -> Numero progressivo delle prove eseguite dato in automatico dalla centralina.
■ Tipo tassello: -> selezionato dal selettore iniziale, esso può essere ad asta filettata o a bussola filettata.
■ Tassello testato: -> diametro tassello dato all’inizio della procedura riportando il diametro della vite su cui si esegue la prova.
■ Controllo avvitamento in modo: -> automatico o visivo tramite operatore (serve in caso di anomalie o danneggiamenti per avere la cronologia delle operazioni dell’ operatore).
■ Sforzo a cui è stato sottoposto: -> è dato o ricavato dalla pressione esercitata durante la prova.
■ Esito della prova: -> se non è stato attivato il micro diametro 12mm Γ esito è positivo, se è stato attivato il micro Γ esito sarà negativo.
A fianco di ogni tassello testato si può mettere un sigillo di cera per attestare Γ avvenuta verifica.
Qualsiasi sia stato l’esito della prova togliendo pressione all’ interno del circuito superiore la spinta della molla interna solleverebbe automaticamente i piedi d’appoggio anche se è meglio lasciare una pressione residua per mantenere in appoggio i piedi del dispositivo evitando di sovraccaricare a flessione la barra filettata del tassello esaminato o far cadere il dispositivo in caso che il tassello abbia ceduto e non sia più portante.
L’operatore agendo sui comandi posti sul corpo dell’ attrezzatura di prova può avviare la procedura di svitamento facendo entrare olio in pressione nella turbina nel condotto da cui usciva durante l’avvitamento e mandandolo in scarico l’attacco in cui entrava olio durante l’avvitamento, quindi viene eseguita una circolazione di olio pressato nella turbina senza innalzamento della pressione. Tale procedura termina quando l’operatore ha svitato l’adattatore per un numero di filetti sufficienti per poter estrarre l’attrezzatura. ■ A questo punto è possibile togliere totalmente pressione alTinterno del cilindro superiore per consentire alla molla il sollevamento dei piedi d’appoggio.
1.2.4.2) Verifica su tassello con bussola filettata internamente con ancorante in resina.
=> Risulta necessario per eseguire la verifica di questa tipologia di tasselli togliere gli oggetti da davanti perché il foro della struttura posta davanti al tassello è minore del diametro del tassello, con la conseguenza che la forza di trazione potrebbe essere ripartita su altri tasselli o reagire con gli ostacoli posti.
■ In questa situazione la centralina oleodinamica dovrà fornire una pressione inferiore alla coppia di serraggio e sarà necessario che Γ operatore verifichi visivamente che il tassello adattatore sia completamente avvitato prima di dare il consenso di eseguire la prova di trazione.
Nella figura n° 18 si può vedere la vista dei tasselli con bussola filettata internamente applicati con ancorante in resina.
Nella figura n° 19 si può vedere la vista degli adattatori per tasselli con bussola filettata internamente applicati con ancorante in resina.
Nella figura n° 20 si può vedere la vista degli adattatori in sezione per tasselli con bussola filettata internamente applicati con ancorante in resina.
=> La centralina a conoscenza che il tassello è di tipo con bussola filettata internamente deve gestire le pressioni oleodinamiche nella seguente sequenza:
=> Il dispositivo deve iniziare con la richiesta di settaggio del diametro tassello da cui ricava il diametro vite inserita all’interno o del diametro di filetto della vite che si va ad avvitare nel tassello da esaminare.
■ L’operatore agendo sui pulsanti posti sul corpo della attrezzatura di verifica dei tasselli, gestisce l’avvitamento. La centralina verificata la condizione che nessuno dei due micro è chiuso (Fig. 1 rif. 13, 14 e Fig. 10 rif. 13,14), darà una pressione che è variabile a seconda del diametro della vite che si avvita nella bussola del tassello in esame.
■ Il micro XT1 12S1 PAL2 posto nell’adattatore è escluso, se invece fossero chiusi i due micro esterni XT1 12S1 PAL2 o XS118B3NAL2 chiusi ci potrebbero essere i piedi d’appoggio che impediscono l’avvitamento. => L’operatore operando sopra i pulsanti sul corpo dell’attrezzatura di verifica inizia la procedura di avvitamento che avviene facendo entrare olio in pressione in un ingresso della turbina e mandandolo in scarico nel secondo attacco, quindi viene eseguita una circolazione di olio pressato nella turbina senza innalzamento della pressione. Tale procedura termina quando il filetto raggiunge il tassello adattatore appoggiandosi sul bordo superiore del tassello creando un innalzamento del valore della pressione fino al raggiungimento il valore di soglia ammesso in relazione al diametro del filetto interno della bussola nel circuito della palettatura (con massimo valore di 0,5 bar ~ atm per il tassello a bussola filettata M 20).
=> Per questa tipologia a foro incassato nel tassello con bussola filettata internamente, la verifica di tenuta viene fatta alla forza resistente di trazione della vite applica alla lunghezza LE massimodi avvitamento che è superiore a quella LE minimorichiesta per l’avvitamento consentendo così una maggior ridistribuzione degli sforzi sui filetti.
■ L’operatore deve verificare che l’adattatore (di cui si vedono le diverse tipologie in figura n° 19 e 20) sia stato avvitato per un numero di filetti sufficienti perché potrebbe verificarsi un innalzamento dello sforzo d’avvitamento dovuto a depositi di impurità sul filetto a causa che non è stata eseguita una pulizia dei filetti prima di iniziare la procedura.
Nella figura n° 21 è rappresentato lo schema delle geometrie del filetto su cui vengono eseguiti i calcoli seguenti, ove è possibile vedere da dove si ricava il valore di: 3⁄4= (5/8)*H
dove H è l’altezza totale del filetto ed è pari a :
• H= 0,86603 *passo della vite
dove Hi ha il valore di
• Hi= 0,54127* passo vite.
■ La pressione dell’olio da esercitare all’avvitamento è stata calcolata basandosi sul numero di filetti in presa che per il tassello con bussola filettata internamente corrisponde al numero di filetti massimi che possono essere avvitati nel tassello previo evitare danneggiamenti durante la prova di trazione. Tranne per il tassello con bussola filettata che ha diametro esterno 28mm ed ha foro filettato da M 20 che si avvolge per 20 mm valore sempre superiore all’altezza di riferimento che è il dado LINI 5587 EN 24034. Si riportando i dati in tabella e sapendo il passo ci ricaviamo il numero di filetti in presa:
Tipo tassello Diametro Altezza max. Passo numero altezza filetto avvitamento di filetti filetti in interno al vite nel presa tassello tassello con
bussola
filettata
internamente
Tassello d.8 1=75 con
bussola filettata
internamente M 5 M5 10,6 0,8 13,25 0,433 Tassello d.10 1=75 con
bussola filettata
internamente M 6 M6 12 1 12 0,541 Tassello d. 12 1=90 con
bussola filettata
internamente M 8 M8 13,25 1,25 10,6 0,676 Tassello d. 16 1=75 con
bussola filettata
internamente M IO MIO 17 1,5 11,333 0,812 Tassello d. 18 1=125 con
bussola filettata
internamente M 12 I M12 19,75 1,75 11,286 0,947 Tassello d. 22 1=160 con
bussola filettata
internamente M 16 M16 27 2 13,5 1,083 Tassello d. 28 1=200 con
bussola filettata
internamente M 20 M20 20,5 2,5 8,2 1,353
• Eseguendo lo sviluppo delle superfici a contatto nel filetto per ogni vite
sapendo che l’altezza di contatto è data dalle normative è assume il
valore di:
■ Hi= (5/8)*H
> dove H è l’altezza totale del filetto ed è pari a
■ H= 0,86603 *passo della vite
> dove Hi ha il valore di
■ Hi= 0,54127* passo vite.
■ Essendo la superfìcie del filetto inclinata di 30° perché il filetto ha
angolo di 60° avrò che “sviluppo del filetto” Sv fìl = Hi/cos30°
■ Il filetto quindi ha uno sviluppo circolare o meglio di corona circolare
che avrà per raggio medio il valore di Γ / diametro nominale vite\ / diametro dinocciolo\ j
— - - - - - - - — che moltiplicato per 2*π mi
da lo sviluppo di un filetto.
■ Se noi moltiplichiamo:
> (Sviluppo di un filetto “Svfil”) * (raggio medio filettatura) * (numero
di filetti in presa)
> Otteniamo la superfice totale di scorrimento che si riassume in questa
tabella:
Tipo tassello Altezza Numero Altezza Svfil= Raggio Superfici max di filetti filetti in sviluppo medio totali in avvitament presa del filettatura contatto o vite nel filetto
tassello
Tassello d.8 1=75 con
bussola filettata
internamente M 5 10,6 13,25 0,433 0,5 2,28349 95,054 Tassello d.10 1=75
con bussola filettata
internamente M 6 12 12 0,5413 0,625 2,729 128,619 Tassello d. 12 1=90
con bussola filettata
internamente M 8 13,25 10,6 0,6766 0,7813 3,66 190,53 Tassello d. 16 1=75
con bussola filettata
internamente M IO 17 11,333 0,812 0,9375 4,594 306,696 Tassello d. 18 1=125
con bussola filettata
internamente M 12 I 19,75 11,286 0,947 1,0938 5,5264 428,619 Tassello d. 22 1=160
con bussola filettata
internamente M 16 27 13,5 1,083 1,25 7,4587 790,846 Tassello d. 28 1=200
con bussola filettata
internamente M 20 20,5 8,2 1,353 1,5625 9,3234 750,571
Tipo tassello Di am. Raggio Superfic Forza Momento filetto medio i totali necessaria da dare interno al filettatura in per la tassello contatto rotazione (N*mm) Tassello d.8 1=75 con bussola
filettata internamente M 5 M5 2,28349 95,054 28,52 65,1163 Tassello d.101=75 con bussola
filettata internamente M 6 M6 2,729 128,619 38,59 105,315 Tassello d. 121=90 con bussola
filettata internamente M 8 M8 3,66 190,53 57,16 209,299 Tassello d. 161=75 con bussola
filettata internamente M IO MIO 4,594 306,696 92,01 422,692 Tassello d. 18 1=125 con
bussola filettata internamente
M 121 M12 5,5264 428,619 128,59 710,615 Tassello d. 22 1=160 con
bussola filettata internamente
M 16 M16 7,4587 790,846 237,25 1769,61 Tassello d. 28 1=200 con
bussola filettata internamente
M 20 M20 9,3234 750,571 225,17 2099,37
• Nei calcoli di forze d’attrito tra superfìci in ferro, si utilizza per un attrito radente i seguenti valori:
Attrito Valore di μ
Acciaio - Acciaio asciutto 0,2 → 0,3
Acciaio - Acciaio lubrificato 0,15 → 0.1
■ Se noi consideriamo che:
Forza necessaria spostamento = Forza premente * μ Forza necessaria spostamento
<■>a = - =
Forza premente
Forza necessaria spostamento = Super f ice d'attrito * pressione * μ
Forza necessaria spostamento = (Super f ice d'attrito * μ) * pressione
■ e se noi poniamo il valore di pressione pari a 1 N/mm<2>che poi andremo ad analizzare che valori sono associati a questo. Abbiamo che
■ Forza necessaria spostamento =
• = (Super f ice d'attrito * μ) * 1
=> Ponendo nell’equazione μ = 0.3
Da cui ricaviamo:
■ Il momento necessaria spostamento =
(Forza necessaria spostamento * Raggio medio) Nella seguente tabella riportiamo i valori della forza e del momento richiesto per l’avvitamento che saranno inferiore al momento di serraggio che richiede una deformazione dei pezzi per evitare lo svitamento.
Che si riassume nella seguente tabella:
Tipo tassello Diametro filetto Momento da dare per interno al tassello la rotazione (N*m) Tassello d.8 1=75 con bussola
filettata internamente M 5 M5 0,065
Tassello d.10 1=75 con bussola
filettata internamente M 6 M6 0,1053
Tassello d. 12 1=90 con bussola
filettata internamente M 8 M8 0,2092
Tassello d. 16 1=75 con bussola
filettata internamente M IO MIO 0,4226
Tassello d. 18 1=125 con bussola
filettata internamente M 12 I M12 0,7106
Tassello d. 22 1=160 con bussola
filettata internamente M 16 M16 1,7696
Tassello d. 28 1=200 con bussola
filettata internamente M 20 M20 2,0993
• Sapendo che il momento rimane costante sarà pari a quello che deve essere fornito dalla palettatura della turbina che ha le seguenti dimensioni caratteristiche:
■ Diametro esterno: 110 mm
■ Diametro interno: 42 mm
■ Altezza di 31 : mm
• Da cui calcoliamo il raggio medio di azione dato dalla spinta dell’ olio sulla superfìcie:
■ Raggio medio d'azione turbina =
diametro esterno turbina\ /'diametro interna turbina \1
M 2 )]
2
Dividendo quindi il momento richiesto per Γ avvitamento con μ = 0.3 per il raggio medio della turbina che vale 76 mm, mi ricavo la forza che deve essere esercitata sulla palettatura.
■ Forza necesssaria su palettatura = - Raggio medio palettura • Ricavata la forza necessaria per i diversi filetti e divisa per la superficie di ogni palettatura, mi ricavo le differenti pressioni di lavoro al variare del diametro del filetto.
_ . . . , , Forza necessaria su palettatura Pressione di lavoro palettatura = - Superficie palettatura→
_r. . , \ /diametro esterno turbina} ■ Superficie palettatura = Il - - - 1 —
/diametro interna turbina}<'>] , ,
( - - - Il * altezza palettatura
■ Superficie palettatura = [(~) — (γ·)] * 31 = 1054 mm<2>
• Tutti questi dati mi generano la seguente tabelle per i diversi diametro di
filettatura:
Tipo tassello Diametro Momento da F su Pressione da ~atm o filetto dare per la palettatura esercitare su bar interno al rotazione (N) palettatura
tassello (N*m) (MPa)
Tassello d.8 1=75 con
bussola filettata
internamente M 5 M5 0,065 0,857 0,0008 0,008 Tassello d.101=75 con
bussola filettata
internamente M 6 M6 0,1053 1,386 0,0013 0,013 Tassello d. 12 1=90
con bussola filettata
internamente M 8 M8 0,2092 2,754 0,0026 0,026 Tassello d. 16 1=75
con bussola filettata
internamente M IO MIO 0,4226 5,562 0,0053 0,052 Tassello d. 18 1=125
con bussola filettata
internamente M 12 I M12 0,7106 9,35 0,089 0,088 Tassello d. 22 1=160
con bussola filettata
internamente M 16 M16 1,7696 23,284 0,0221 0,218 Tassello d. 28 1=200
con bussola filettata
internamente M 20 M20 2,0993 27,623 0,0262 0,259
■ Pressioni di lavoro per avvitamento ponendo come massima pressione 0.5
bar per M24 e per gli altri filetti è consigliabile non più del doppio della
pressione necessaria con coefficiente d’attrito pari a μ = 0.3 perché
significherebbe un μ = 0.6 che è già quasi come se il filetto stesse
grippando. Riassumendo nella tabella si ha:
Tipo tassello Diametro Pressione da Massima Massima filetto esercitare su pressione da pressione interno al palettatura esercitare da tassello (MPa) sulla esercitare palettatura sulla (MPa) palettatura (atm) Tassello d.8 1=75 con bussola
filettata internamente M 5 M5 0,0008 0,00163 0,01605 Tassello d.10 1=75 con bussola
filettata internamente M 6 M6 0,0013 0,00263 0,02595 Tassello d. 121=90 con bussola
filettata internamente M 8 M8 0,0026 0,00523 0,05157 Tassello d. 161=75 con bussola
filettata internamente M IO MIO 0,0053 0,01055 0,10416 Tassello d. 18 1=125 con
bussola filettata internamente
M 121 M12 0,089 0,01774 0,17510 Tassello d. 22 1=160 con
bussola filettata internamente
M 16 M16 0,0221 0,04418 0,43605 Tassello d. 28 1=200 con
bussola filettata internamente
M 20 M20 0,0262 0,005 0,5
=3⁄4 Rimane ancora da analizzare il valore “p” assunto pari a 1 N/mm<2>che ha
moltiplicato per le superfìci della filettatura alfinizio dell’ avvitamento è pari
a:
■ Forza di spinta accettata all'avvio =
(Superficie di n°l filetto*pressione di lavoro)
cos30°
■ pressione di lavoro = 1 N/mm<2>
■ la funzione (cos. 30° ) serve per ricavare la forza verticale dalla forza
perpendicolare alla superfìcie.
■ Forza di spinta accettata dopo che tutti i filetti sono stati avvitati =
Superficie del n° di filetti in presa*pressione di lavoro
cos30°
■ pressione di lavoro = 1 N/mm<2>
■ la funzione (cos. 30° ) serve per ricavare la forza verticale dalla forza
perpendicolare alla superfìcie.
■ I seguenti calcoli considerando la pressione di lavoro nella turbina normale
con un coefficiente d’attrito tra i filetti pari a μ=0,3. Essendo una situazione teorica la differenza di pressione tra il valore nominale calcolato in precedenza e quello massimo scritto nella tabella superiore serve per mediare o Γ aumento della forza premente o Γ aumento del coefficiente d’attrito. Quindi ricaviamo le differenti forze ammissibili verticale che generano un valore di p = pressione di lavoro = 1 N/mm<2>per i diversi diametri di filetti :
Tipo tassello Diametro Superfici Superfici Forza di Forza di filetto totali in di spinta spinta interno al contatto contatto verticale verticale tassello con tutti con un ammessa ammessa filetti filetto con tutti i con un avvitati avvitato filetti filetto [mm<2>] [mm<2>] avvitati [N] avvitato [N] Tassello d.81=75 con bussola
filettata internamente M 5 M5 95,054 7,17 109,758 8,284 Tassello d.10 1=75 con
bussola filettata internamente
M 6 M6 128,619 10,72 148,516 12,376 Tassello d. 12 1=90 con
bussola filettata internamente
M 8 M8 190,53 17,97 220 20,755 Tassello d. 16 1=75 con
bussola filettata internamente
M 10 MIO 306,696 27,06 354,141 31,248 Tassello d. 18 1=125 con
bussola filettata internamente
M 121 M12 428,619 37,98 494,92 43,854 Tassello d. 22 1=160 con
bussola filettata internamente
M 16 M16 790,846 58,58 913,19 67,644 Tassello d. 28 1=200 con
bussola filettata internamente
M 20 M20 750,571 91,53 866,68 105,693
■ Per il calcolo della portata in litri al minuto che la centralina idraulica deve fornire si è ricavata analizzando il volume tra le palettature e il numero di giri che deve fare la turbina.
■ Essendo che in media per avvolgere i filetti deve fare tra i 20 e i 30 giri totali l’adattatore ed essendo sempre un’operazione molto delicata soprattutto per i filetti a passo 0,5 e 0,75 si è privilegiato una rotazione piuttosto lenta dando come valore indicativo 20 giri/minuto.
■ Data la geometria della turbina con:
• Diametro esterno: 110 mm
• Diametro interno: 42 mm
• Altezza di 31 : mm
• Si ricava un’area tra le palettature pari a 660 mm<2>che moltiplicata per un’altezza di 3 Imm si ricava un volume di: area tra palettature * altezza = 660 mm<2>* 31 mm =20460 mm<3>
• Sapendo che la turbina è suddivisa in 8 spazi e deve compiere 20 giri/minuto si ricava la portata al minuto:
■ Volume tra palettatura * n° spazi *n° giri/minuto =20460 *8 *20 = 3273600 mm<3>.
> Considerando un rendimento η = 0,8
■ Si ricava la portata richiesta alla centralina per l’avvitamento:
> Portata teorica / η = 3273600 / 0.8 = 4092000 mm<3>/minuto = 4,1 l/minuto
Tipo tassello con bussola Diametro Altezza max. passo N° di giri di filettata internamente ed filetto interno avvitamento avvitamento ancorante in resina al tassello vite in
tassello con
bussola
filettata
internamente
Tassello d.8 1=75 con bussola
filettata internamente M 5 M5 10,6 0,8 13,25 Tassello d.10 1=75 con bussola
filettata internamente M 6 M6 12 1 12 Tassello d. 121=90 con bussola
filettata internamente M 8 M8 13,25 1,25 10,6 Tassello d. 161=75 con bussola
filettata internamente M IO MIO 17 1,5 11,333 Tassello d. 18 1=125 con
bussola filettata internamente
M 121 M12 19,75 1,75 11,286 Tassello d. 22 1=160 con
bussola filettata internamente
M 16 M16 27 2 13,5 Tassello d. 28 1=200 con
bussola filettata internamente
M 20 M20 20,5 2,5 8,2
=3⁄4 La centralina alla chiusura del circuito di avvitamento al raggiungimento dello sforzo necessario al serraggio tramite una valvola oleodinamica da in automatico il segnale di chiusura del primo circuito e mantenendo chiuso sia la mandata che lo scarico evita lo svitamento.
■ La procedura prosegue dando un consenso per alimentare il secondo circuito.
Nella figura n° 22 si illustra il funzionamento del dispositivo con adattatore per verifica dei tasselli a bussola filettata. Nella figura si può notare con gli stessi riferimenti della figura n°l con la sostituzione della posizione n°3 che sostituisce l’adattatore per tasselli a barra filettata con Γ adattatore per tasselli a bussola filettata (Fig.19, Fig.20) disabilitando il micro interno al perno di tiro.
> Rispetto alla figura n°l si aggiunge il riferimento n°15 che è il dispositivo anti svitamento bussola collocato sul corpo turbina (Fig.4 rif.18) o sul corpo rotante (Fig.13 rif 18).
Nella figura n° 23 si illustra il funzionamento del dispositivo con adattatore per verifica dei tasselli a bussola filettata. Nella figura si può notare con gli stessi riferimenti della figura n°l con la sostituzione della posizione n°3 che sostituisce l’adattatore per tasselli a barra filettata con l’adattatore per tasselli a bussola filettata (Fig.19, Fig.20) disabilitando il micro interno al perno di tiro. Mentre con la posizione n°20 si indica il tassello a bussola filettata.
> Rispetto alla figura n°l si aggiunge il riferimento n°15 che è il dispositivo anti svitamento bussola collocato sul corpo turbina (Fig.4 rif.18) o sul corpo rotante (Fig.13 rif.18).
Nella figura n° 24 si illustra il funzionamento del dispositivo con adattatore per verifica dei tasselli a bussola filettata. Nella figura si può notare con gli stessi riferimenti della figura n°4 con la sostituzione della posizione n°39 che sostituisce l’adattatore per tasselli a barra con l’adattatore per tasselli a bussola filettata disabilitando il micro interno al perno di tiro che ha come riferimento la rif. 20. Mentre con la posizione n°40 si indica il tassello a bussola filettata.
=> L’operatore operando sopra gli altri pulsanti sul corpo dell’attrezzatura di verifica, mandata una bassa pressione all’interno del secondo circuito che alimenta il cilindro superiore. Tale pressione deve essere in grado di vincere la forza della molla, pari a 355 N, più una forza in grado di consentire la discesa dei piedi d’appoggio.
Con un’area di spinta dell’attrezzatura ricavata dalla geometria mediante la
^Dta?7ieÌTOeS£errlopistone ^ ^Diametro
formula 2 * π perno
<■>* π )
.2
(H£) *π— *7Γ= 6836,1 mm<2>.
La pressione potrebbe essere di:
Pressione di posizionamento piedi richiesta spinta molla 300 355 d’appoggio. V =
area di spinta 6836.1 = 0.0958 MPa 0.946 atm I piedi scendendo devono andare in appoggio sul muro nel quale è posto il tassello da verificare. I piedi dell’attrezzatura possono attivare il micro diametro 18 mm XS118B3NAL2 (Fig. 1 rif. 14, Fig. 10 rif.14) oppure no ed in ogni caso si rileverebbe un innalzamento della pressione nella camera sopra al cilindro perché i piedi sono già in appoggio.
■ Se i piedi scendendo attivano il micro diametro 18 (Fig. 1 rif. 14, Fig. 12 rif.14) si deve bloccare l’immissione di olio nel circuito del cilindro perché la restante corsa di 8mm deve essere tenuta per eseguire la prova di tensionatura.
■ I piedi dell’attrezzatura devono essere in appoggio sul muro perché se no il trasduttore di pressione (denominato pressostato “A” nello schema idraulico di figura n°14) non da il consenso ad alimentare il circuito ad alta pressione. Nel caso non fossero in contatto si deve procedere con il loro riposizionamento regolando l’altezza dei piedi d’appoggio.
■ A questo punto si può regolare l’altezza dei piedi in due modi:
• Togliendo pressione con il conseguente sollevamento dei piedi dovuta all’azione della molla.
• Oppure mantenendo il circuito fermo a 8 mm dalla fine corsa del cilindro e l’operatore interviene agendo in tale posizione regolando l’altezza facendoli giungere contro il muro in cls.
Posizionati i piedi d’appoggio, il dispositivo è pronto per la tensionatura, se non è stato attivato il micro XT1 12S1 PAL2 (Fig.1 rif 13, Fig.10 rif 13) posto a fine corsa del cilindro.
■ La corsa superiore alla posizione di 8 mm del fine corsa dei piedi d’appoggio
serve per la ripetibilità delle prove perché con un identico tassello e
montaggio e possibile rieseguire la prova senza sregolare i piedi
d’appoggio. Inoltre durante l’avvitamento, se non ci fosse questo
sollevamento, si potrebbe verificare la situazione in cui i piedi
appoggiandosi sul muro impediscono all’adattatore di avvitarsi sul
tassello.
=3⁄4 L’operatore allontanandosi dalla zona di verifica ed agendo sulla console, posta
a parte, aziona due pulsanti, ognuno con una mano differente, ed inizia la
prova di tensionamento del tassello che consiste nel mantenere in pressione
la camera superiore del cilindro per un determinato tempo.
Tassello con bussola filettata Pressione di lavoro con un’area di spinta pari a internamente classe 8.8 con ancorante 6836,1 mm<2>
in resina.
Tassello d.8,1 1=75 con bussola Frichiesta spinta molla 3783 355 filettata internamente M 5 con carico p = - = -area di spinta 6836,1 ammissibile calcolato (*) di : 3783 N = 0,605 MPa = 5,936 atm Tassello d.10,3 1=75 con bussola Frichiesta spinta molla 5366,6 355 filettata internamente M 6 con carico p = - = -area di spinta 6836,1 ammissibile calcolato (*) di : 5366,6 N = 0,863 MPa = 8,2 atm Tassello d. 12,3 1=90 con bussola Frichiesta spinta molla 13800 355 filettata internamente M 8 con carico p = - = -area di spinta 6836,1 ammissibile di: 13800 N = 2,07 MPa = 20,45 atm Tassello d.161=90 con bussola filettata Frichiesta spinta molla 16700 355 internamente M 10 con carico p = - = -area di spinta 6836,1 ammissibile di 16700 N = 2,494 MPa = 24,64 atm Tassello d. 18.3 1=125 con bussola Frichiesta spinta molla 23800 355 filettata internamente M 12 con carico p = - = -area di spinta 6836,1 ammissibile di 23800 N = 3,533 MPa = 34,9 atm Tassello d. 22,3 1=160 con bussola Frichiesta spinta molla 35700 355 filettata internamente M 16 con carico p = - = -area di spinta 6836,1 ammissibile di 35700 N = 5, 274 MPa = 52,1 atm Tassello d. 28,3 1=200 con bussola Frichiesta spinta molla 54800 355 filettata internamente M 20 con carico p = - = -area di spinta 6836,1 ammissibile di 54800 N = 8,068 MPa = 79,7 atm
(*): Dalle tabelle UNI 4535-34 e ISO 898 si ricava il carico di rottura per viti 8.8 M5 e M6:
=> Vite M5 classe 8.8 ha carico di rottura 11350 N:
■ Applicando un coefficiente di n=3 avrò che il massimo valore che può
.. . , Carico di rottura vite 11350 „_nn,T,?essere sollecitato e pan a = = 3783 N /mm
=> Vite M6 classe 8.8 ha carico di rottura 16100 N:
Applicando un coefficiente di n=3 avrò che il massimo valore che può
.. . , . Carico di rottura vite 16100
essere sollecitato e pan a -<r>n 3 = 5366 N/mm<2>
Tassello con bussola filettata Pressione di lavoro con un’area di spinta pari a internamente con ancorante in resina 6836.1 mm<2>
(vite classe A4 - 7.0)
Tassello d. 8,1 1=75 con bussola Frichiesta spinta molla 3171,5 355 filettata internamente M 5 con carico p = - = -area di spinta 6836,1 ammissibile calcolato (**) di 3171,5 N = 0,515 MPa = 5 atm Tassello d. 10,3 1=75 con bussola Frichiesta spinta molla 4473,15 355 filettata internamente M 6 con carico p = - = -area di spinta 6836,1 ammissibile calcolato (**) di 4473,15 = 0,7 MPa = 6,97 atm
N
Tassello d. 8 1=75 con bussola filettata Frichiesta spinta molla 9900 355 internamente M 8 A4 con carico p = - = -area di spinta 6836,1 ammissibile di 9900 N = 1,5 MPa = 14,82 atm Tassello d.10 1=75 con bussola filettata Frichiesta spinta molla 15700 355 internamente M 10 A4 con carico p = - = -area di spinta 6836,1 ammissibile di 15700 N = 2,348 MPa = 23,2 atm Tassello d. 121=90 con bussola filettata Frichiesta spinta molla 22500 355 internamente M 12 A4 con carico p = - = -area di spinta 6836,1 ammissibile di 22500 N = 3,342 MPa = 33,02 atm Tassello d. 161=75 con bussola filettata Frichiesta spinta molla 35700 355 internamente M 16 A4 con carico p = - = -area di spinta 6836,1 ammissibile di 35700 N = 5,274 MPa = 52,1 atm Tassello d. 18 1=125 con bussola Frichiesta spinta molla 54800 355 filettata internamente M 20 A4 con p = - = -area di spinta 6836,1 carico ammissibile di 54800 N = 8,068 MPa = 79,7 atm (**): Dalle tabelle si ricava per il Taccialo A4-70 il carico di snervamento che è pari a 450 N/mm<2>:
=> Vite M5 classe A4-70 con diametro di nocciolo pari a 4,019 mm:
■ Applicando un coefficiente di n=l,8 allo snervamento avrò che il massimo
, , , .. , Carico di snervamento 450 valore che può essere sollecitato e pan a = =
250 N/mm<2>
■ Avrò che la massima sollecitazione a trazione per un M6 è pari a:
• Fmax= Samm(π * f ) = 250 (π * = 3171,5 N/mm<2>
=^> Vite M6 classe A4-70 con diametro di nocciolo pari a 4,773 mm:
■ Applicando un coefficiente di n=l,8 allo snervamento avrò che il massimo
, , , ,, , Carico di snervamento 450 valore che p ^uò essere sollecitato e p ^an a n = 1,8 =
250 N/mm<2>
Avrò che la massima sollecitazione a trazione per un M6 è pari a:
• Fmax= Samm(π * ^) = 250 (n * = 4473,15 N/mm<2>
I valori indicati nelle tabelle soprastanti sono i valori massimi di tensionatura a cui possono essere sottoposti i diversi tasselli, normalmente reperibili sul mercato, in relazione al diametro di filetto della vite. Però nelle diverse applicazioni i tasselli potrebbero essere installati per valori di sollecitazione minori di quelle offerte dal prodotto. E bene prevedere una funzione di inserimento del valore di sollecitazione assiale a cui deve essere sottoposto il tassello ricavando in automatico la pressione di lavoro eseguendo una verifica che sia sempre minore del massimo valore che la vite inserita nel tassello possa sopportare.
■ Se il tassello rimane in posizione, la macchina di tensionatura non esegue nessun movimento e dopo un tempo prestabilito automaticamente toglie la pressione al circuito mandando un segnale alla centralina elettronica di corretta esecuzione della verifica.
Nel caso che il tassello cedesse avviene un piccolo movimento del tassello con conseguente riposizionamento della macchina a 8 mm di distanza e i piedi d’appoggio azionano i micro diametro 12 XT1 12S1 PAL2 (Fig.l rif. 13, Fig. 10 rif.13) che segnalano la mancata verifica del tassello.
La centralina elettronica raccogliendo tutti i dati può memorizzare su una eprom ed eventualmente stampare un report del tipo:
■ Prova n°: -> Numero progressivo delle prove eseguite dato in automatico dalla centralina.
■ Tipo tassello: -> selezionato dal selettore iniziale, esso può essere ad asta filettata o a bussola filettata.
■ Tassello testato: -> diametro tassello all’inizio della procedura riportando il diametro della vite (inserita nella bussola filettata) su cui si esegue la prova.
■ Controllo avvitamento in modo: -> automatico o visivo tramite operatore (serve in caso di anomalie o danneggiamenti per avere la cronologia delle operazioni dell’operatore).
■ Sforzo a cui è stato sottoposto: -> è dato o ricavato dalla pressione esercitata durante la prova
■ Esito della prova: -> se non è stato attivato il micro diametro 12mm l’esito è positivo, se è stato attivato il micro l’esito sarà negativo.
Qualsiasi sia stato l’esito della prova togliendo pressione all’ interno del circuito superiore la spinta della molla interna solleverebbe automaticamente i piedi d’appoggio anche se è meglio lasciare una pressione residua per mantenere in appoggio i piedi del dispositivo evitando di sovraccaricare a flessione la vite dell’adattatore del dispositivo di verifica o far cadere il dispositivo in caso che il tassello abbia ceduto e non sia più portante.
L’operatore agendo sui comandi posti sul corpo dell’ attrezzatura di prova può avviare la procedura di svitamento facendo entrare olio in pressione nella turbina nel condotto da cui usciva durante l’avvitamento e mandandolo in scarico l’attacco in cui entrava olio durante l’avvitamento, quindi viene eseguita una circolazione di olio pressato nella turbina senza innalzamento della pressione. Tale procedura termina quando l’operatore ha svitato l’adattatore per un numero di filetti sufficienti per poter estrarre l’attrezzatura. A questo punto è possibile togliere totalmente pressione alTinterno del cilindro superiore per consentire alla molla il sollevamento dei piedi d’appoggio.

Claims (4)

1. Attrezzatura per estrarre tasselli, atta ad esercitare una forza di estrazione variabile a seconda del tassello installato, detta forza verificando la trazione di un tassello ai valori di sollecitazioni calcolati per l’installazione entro la massima sollecitazione ammissibile dal tassello, detta attrezzatura comprendendo: un corpo centrale (Fig. 1; 1 - Fig. 4; 6 - Fig. 4; 13); un gruppo turbina (Fig.l; 2 - Fig. 4; 18 - corpo rotante Fig. 13; 18) che serve per avvitare su/in un tassello (Fig. 1; 20 - Fig.4; 40 - Fig. 24; 40) detta attrezzatura; un adattatore (Fig.l; 3 - Fig.4; 39 - Fig.13; 39 - Fig.24; 39) che si avvita sul gruppo che compone il perno centrale; quattro prolungamenti (Fig.l; 4 - Fig.4; 10 - Fig.13; 10) che avvitati su un pistone, completi di quattro gambe, esercitano il riscontro per la forza di tiro mediante piedi d’appoggio (Fig.l; 5- Fig.4; 22 - Fig.13; 23 - Fig. 24; 23), che esercitano la forza di tiro, completi di snodo sferico per consentire un allineamento dell’attrezzatura all’asse d’azione del tassello (Fig. 1; 20 - Fig.4; 40 - Fig. 24; 40 - Fig. 13; 40); due attacchi (Fig. 1; 6,7 - Fig.4; 2,24 - Fig. 13; 2,24) di un circuito oleodinamico che servono per mandare in pressione la camera superiore del pistone per eseguire il posizionamento e la prova di tiro; attacchi (Fig.l; 8,9 - Fig. 3; 8,9) dei tubi oleodinamici a bassa pressione che servono per eseguire il ricircolo dell’olio all’intemo della turbina che esegue l’avvitamento sul tassello (Fig. 1; 20 - Fig.4; 40 - Fig. 24; 40); un micro XT 1 M 12 (Fig .1 ; 13 - Fig . 3 ; 13) che rileva il raggiungimento della fine corsa delle gambe nel caso in cui, durante la prova, il tassello (Fig. 1; 20 - Fig.4; 40 - Fig. 13; 40 - Fig. 24; 40) non resista alla forza di sollecitazione, detto micro (Fig.l; 13 - Fig. 3; 13) rilevando, se dopo aver messo in pressione la camera del cilindro, con la conseguente esecuzione del tiro, l’eventuale cedimento del tassello (Fig. 1; 20 -Fig.4; 40 - Fig. 13; 40 - Fig. 24; 40); un micro XS1 M18 (Fig. 1; 14 - Fig. 4; 30 - Fig. 13; 30) che rileva il raggiungimento della posizione massima di abbassamento delle gambe, e, qualora detto micro ((Fig. 1; 14 - Fig. 4; 30 - Fig. 13; 30), sia attivato prima della prova, dette gambe (Fig. 1; 4) devono essere riposizionate, inserendo una prolunga in nylon o abbassando una barra filettata che compone le gambe (Fig. 4; 11 - Fig. 13; 11 - Fig.24; 11), detto micro (Fig. 1; 14 - Fig. 4; 30 - Fig. 13; 30) servendo per verificare che le gambe siano in corretta posizione prima della prova di verifica, e, se l’aggancio delle gambe scende ad un valore inferiore a 8mm che è il campo di lettura del micro (Fig. 1; 14 - Fig. 4; 30 - Fig. 13; 30), esso viene attivato e segnala la necessità di regolare l’altezza dei piedi d’appoggio; e tasselli adattatori (Fig.l; 3 - Fig.4; 39 - Fig. 13; 39 - Fig. 24; 39) atti ad assumere diverse configurazioni in base al tassello (Fig. 1; 20 -Fig.4; 40 - Fig. 24; 40) su cui si deve essere eseguita la prova.
2. Attrezzatura secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto di comprendere inoltre: un dispositivo anti-rotazione (Fig. 6; 14 - Fig. 7; 14) applicato sul corpo della turbina (Fig. 4; 18 - Fig. 24; 18 - corpo rotante Fig. 13; 18), che serve per impedire lo svitamento dell’adattatore (Fig.l; 3 - Fig. 4; 39 -Fig. 13; 39 - Fig. 24; 39): un perno centrale (Fig. 4; 4 - Fig. 13; 4 - Fig. 24; 4) che svolge la funzione di prendere la forza per la prova del tiro da una chiusura superiore (Fig. 4; 5 - Fig. 13; 5) e trasmetterla al corpo turbina (Fig. 4; 18 - Fig. 24; 18, o sul corpo rotante Fig. 13, 18) su cui è avvitato un adattatore (Fig.4; 39 - Fig. 13; 39 - Fig. 24; 39), il perno (Fig. 4; 4 -Fig. 13; 4 - Fig. 24; 4) appoggiandosi sul corpo turbina (Fig. 4; 18 -Fig. 13; 18 - Fig. 24; 18) mediante una ralla (Fig. 4; 17 - Fig. 13; 17 -Fig. 24; 17); la chiusura superiore (Fig. 4; 5 - Fig. 13; 5) della camera del cilindro ove il pistone (Fig. 4; 27 - Fig.13; 27) dopo aver portato in posizione le gambe (Fig.l; 4), composte dalle posizioni (Fig. 4; 10, 11, 21, 22, 23 - Fig. 13; 10, 11, 21, 22, 23 - Fig. 24;11,21,22) contro il muro di riscontro, esercita la pressione sulla superficie del coperchio (Fig.4; 5 - Fig.13; 5), il quale, avvitandosi sul perno centrale (Fig. 4; 4 - Fig. 13; 4) tramite l’adattatore (Fig. 4; 39 - Fig. 13; 39 - Fig. 24; 39 - Fig. 16 -Fig. 19) esegue il tiro di sollecitazione del tassello (Fig. 1; 20 - Fig.4; 40 - Fig. 24; 40); un corpo esterno (Fig. 4; 6 - Fig. 13; 6) su cui il pistone (Fig. 4; 27 -Fig. 13; 27) effettua centraggio e scorrimento; una spina (Fig. 4; 9 - Fig. 13; 9) di bloccaggio anti-rotazione di un attacco gambe (Fig. 4; 10 - Fig.13; 10); l’attacco gambe (Fig. 4; 10 - Fig.13; 10) al pistone (Fig. 4; 27 - Fig. 13; 27), detto gambe essendo inserite all’intemo di una sede cilindrica del pistone (Fig. 4; 27 - Fig. 13; 27) e tenute in posizione dalla spina (Fig. 4; 9 - Fig. 13; 9); una barra filettata (Fig. 4; 11 - Fig. 13; 11) che consente la regolazione dei piedi d’appoggio (Fig. 4; 22, 23 - Fig. 13; 22, 23) in funzione all’altezza a cui deve essere fatta la prova di tiro del tassello (Fig. 1; 20 - Fig.4; 40 - Fig. 24; 40); una guida in nylon (Fig. 4; 12 - Fig. 13; 12) che serve per il centraggio di una molla (Fig. 4; 13 - Fig. 13; 13), detta guida (Fig. 4; 12 - Fig. 13; 12) essendo tenuta in posizione dalle spine posizione sul perno centrale; la molla (Fig. 4; 13 - Fig. 13; 13), preferibilmente di filo tondo, che serve per eseguire il riposizionamento in alto delle gambe quando all’intemo della camera superiore non c’è pressione; un cuscinetto (Fig. 4; 15 - Fig. 13; 15) che serve per centrare la rotazione del perno centrale (Fig. 4; 4 - Fig. 13; 4 - Fig. 24; 4) al corpo turbina esterno; un cuscinetto (Fig. 4; 16 - Fig. 13; 16 - Fig. 24; 16) di centraggio e supporto per la rotazione della turbina (Fig. 4; 18 - Fig. 24; 18 o sul corpo rotante Fig. 13; 18); una ralla (Fig. 4; 17 - Fig. 13; 17) che serve come appoggio alla rotazione del perno centrale e per la trasmissione della forza traente; e la turbina (Fig. 4; 18 - Fig. 24; 18 o sul corpo rotante Fig. 13; 18) per la rotazione dell’adattatore (Fig. 4; 39 - Fig. 13; 39 - Fig. 24; 39).
3. Attrezzatura secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto di comprendere inoltre: un micro XS1 M5 (Fig. 4; 20 - Fig. 13; 20) che serve per verificare il completo avvitamento del tassello (Fig. 15 - Fig. 1; 20 - Fig.4; 40 - Fig. 13; 40) all’interno dell’adattatore (Fig. 4; 39 - Fig.13, 39 - Fig.16) e viene escluso per lo svitamento e per la prova sui tasselli (Fig.18 - Fig. 24; 40) a bussola filettata (Fig. 19); uno snodo sferico (Fig. 4; 21 - Fig. 13; 21 - Fig, 24; 21) completo di perno per il fissaggio all’interno di un piede d’appoggio (Fig. 4; 22 -Fig. 13; 22 - Fig. 24; 22), detto snodo sferico (Fig. 4; 21 - Fig. 13; 21 -Fig. 24; 21) consentendo di allineare l’attrezzatura all’asse del tassello centrale, eseguendo un tiro completamente assiale; il piede d’appoggio (Fig. 4; 22 - Fig. 13; 22 - Fig. 24; 22) bloccato sullo snodo sferico (Fig. 4; 21 - Fig. 13; 21 - Fig. 24; 21) mediante un perno; un’estensione in nylon (Fig. 4; 23 - Fig. 13; 23) del piede d’appoggio che consente di eseguire la prova del tassello (Fig. 1; 20 - Fig.4; 40 -Fig. 13; 40) anche in posizioni particolari o con ingombri; un ingresso olio (Fig. 4; 24 - Fig. 13; 24) dall’interno della camera superiore del cilindro; un pistone (Fig. 4; 27 - Fig. 13; 27) atto ad effettuare la discesa delle gambe (Fig. 4; 10,11,21,22,23 - Fig. 13; 10, 11, 21, 22, 23 - Fig. 24; 11,21,22); a scelta, attacchi oleodinamici (Fig.l; 8;9 - Fig.3; 8,9 - Fig. 4; 37 - Fig. 24; 37) per la circolazione dell’olio all’intemo del corpo turbina, in cui, per effettuare la rotazione da un ingresso, viene fatto entrare l’olio in pressione e dall’altro attacco viene mandato immediatamente in scarico, in questo modo la velocità di rotazione essendo proporzionale alla velocità di flusso dell’olio e di conseguenza alla portata.
4. Attrezzatura secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto di comprendere inoltre: un primo pulsante d’emergenza (Fig. 1; 10-, Fig. 4; 1 - Fig. 13; 1) che, se azionato, manda immediatamente in scarico tutto il circuito; pulsanti (Fig. 1; 12 - Fig. 4; 26 - Fig. 13; 26) per la salita e la discesa delle gambe (Fig. 1; 4) per la prova di tiro o per l’avvitamento/svitamento dell’adattatore (Fig. 1; 3 - Fig. 16 - Fig. 19) sul tassello (Fig. 1; 20 - Fig.4; 40 - Fig. 24; 40 - Fig. 15 - Fig.18); ed un secondo pulsante (Fig.l; 11) per la salita e la discesa delle gambe (Fig. 1; 4) per la prova di tiro o per l’avvitamento/svitamento dell’adattatore (Fig.l; 3 - Fig. 4; 39 - Fig.13, 39) sul tassello (Fig. 1; 20 - Fig.4; 40 - Fig. 24; 40), detto secondo pulsante (Fig. 1; 11) essendo a scelta sostituito da un sistema ad avvitamento manuale (Fig. 13), ove la leva (Fig. 13; 46) posizionata mediante cuscinetti sul supporto (Fig. 13; 45) ingrana tramite il pignone (Fig. 13; 44) che porta in rotazione la ruota dentata (Fig. 13; 42) fissata sul corpo rotante (Fig. 13; 18) su cui è avvitato l’adattatore (Fig. 13; 39).
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