ITUD20130116A1 - Impianto per l'immersione/emersione di un'apparecchiatura nautica, apparecchiatura nautica comprendente detto impianto e relativo metodo di immersione/emersione di un'apparecchiatura nautica - Google Patents

Impianto per l'immersione/emersione di un'apparecchiatura nautica, apparecchiatura nautica comprendente detto impianto e relativo metodo di immersione/emersione di un'apparecchiatura nautica

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ITUD20130116A1
ITUD20130116A1 IT000116A ITUD20130116A ITUD20130116A1 IT UD20130116 A1 ITUD20130116 A1 IT UD20130116A1 IT 000116 A IT000116 A IT 000116A IT UD20130116 A ITUD20130116 A IT UD20130116A IT UD20130116 A1 ITUD20130116 A1 IT UD20130116A1
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IT
Italy
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air
opening
containment compartment
air circuit
tank
Prior art date
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IT000116A
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Andrea Antonio Agrusta
Original Assignee
Do Tiziano
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    • B63G8/00Underwater vessels, e.g. submarines; Equipment specially adapted therefor
    • B63G8/14Control of attitude or depth
    • B63G8/22Adjustment of buoyancy by water ballasting; Emptying equipment for ballast tanks
    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B63SHIPS OR OTHER WATERBORNE VESSELS; RELATED EQUIPMENT
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    • B63G8/001Underwater vessels adapted for special purposes, e.g. unmanned underwater vessels; Equipment specially adapted therefor, e.g. docking stations
    • B63G2008/002Underwater vessels adapted for special purposes, e.g. unmanned underwater vessels; Equipment specially adapted therefor, e.g. docking stations unmanned
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Description

Descrizione del trovato avente per titolo:
"IMPIANTO PER L’IMMERSIONE/EMERSIONE DI UN’APPARECCHIATURA NAUTICA, APPARECCHIATURA NAUTICA COMPRENDENTE DETTO IMPIANTO E RELATIVO METODO DI IMMERSIONE/EMERSIONE DI UN’APPARECCHIATURA NAUTICA"
CAMPO DI APPLICAZIONE
Il presente trovato si riferisce ad un impianto per l’immersione/emersione di un’apparecchiatura nautica quale un natante, un sommergibile, od assimilabile imbarcazione, idonea a mantenersi e muoversi in immersione ed in emersione.
In particolare, il presente trovato è relativo all’impianto che comanda e gestisce le modalità di immersione e di emersione dell’apparecchiatura nautica.
Il presente trovato si riferisce anche all’apparecchiatura nautica che comprende un impianto di immersione/emersione ed al relativo metodo di immersione/emersione dell’apparecchiatura nautica.
STATO DELLA TECNICA
Sono note apparecchiature nautiche quali natanti, o sommergibili idonei a mantenersi e muoversi in immersione od emersione.
E anche noto che le apparecchiature nautiche sono provviste di uno o più vani di contenimento, anche denominati casse d’acqua, o di zavorra, che vengono riempiti ad esempio con acqua per l’immersione, o con un gas, tipicamente aria, per l’emersione.
Per comandare l’immersione dell’apparecchiatura nautica si prevede l’attuazione elettronica di elettrovalvole le quali aprendosi permettono di allagare le casse d’acqua.
L’allagamento può avvenire per gravità ovvero grazie alla spinta idrostatica cui è sottoposta l’aria nelle casse d’acqua, o più spesso con l’ausilio di pompe elettriche od idrauliche comandate elettricamente.
L’emersione dell’apparecchiatura prevede di svuotare dall’acqua le casse per azione di aria compressa. Lo svuotamento viene tipicamente attuato da idonei comandi elettronici i quali determinano l’apertura di valvole di immissione dell’aria e gestiscono le valvole di espulsione dell’acqua. Lo svuotamento può essere supportato da macchine operatrici quali pompe di aspirazione solitamente elettriche.
Ne consegue che ad oggi pur utilizzando acqua per l’immersione, ed aria per l’emersione dell’apparecchiatura nautica, gli impianti di immersione/emersione noti sono comunque estremamente complessi e governati da una serie di valvole elettroniche nonché spesso supportati da pompe elettro-idrauliche.
Da ciò ne deriva che un black-out dell’impianto elettrico di comando o un eccessivo calo di tensione dovuto ad un errato sfruttamento dell’energia elettrica di bordo potrebbe compromettere irrimediabilmente il funzionamento dell’impianto e la relativa emersione dell’oggetto, mettendo a rischio la vita umana.
Uno scopo del presente trovato è quello di realizzare un impianto per l’immersione/emersione di un’apparecchiatura nautica che sia sicuro ed affidabile anche in condizioni di malfunzionamento delle parti elettriche di comando dell’impianto.
È anche uno scopo del presente trovato realizzare un impianto per l’immersione/emersione che sia semplice e di rapida installazione anche su apparecchiature nautiche già realizzate.
Un ulteriore scopo è quello di mettere a punto un metodo di immersione ed emersione di un’apparecchiatura nautica che sia affidabile e sicuro per gli operatori. Per ovviare agli inconvenienti della tecnica nota e per ottenere questi ed ulteriori scopi e vantaggi, la Richiedente ha studiato, sperimentato e realizzato il presente trovato.
ESPOSIZIONE DEL TROVATO
Il presente trovato è espresso e caratterizzato nelle rivendicazioni indipendenti. Le rivendicazioni dipendenti espongono altre caratteristiche del presente trovato o varianti dell’idea di soluzione principale.
In accordo con i suddetti scopi, un impianto per l’immersione/emersione di un’apparecchiatura nautica comprende almeno un vano di contenimento provvisto di una prima apertura collegata ad un primo circuito d’aria configurato per introdurre selettivamente aria nel vano di contenimento, e di una seconda apertura provvista di un organo di apertura/chiusura configurato per regolare il passaggio di acqua nel vano di contenimento. Un’unità di comando è prevista per comandare l’ingresso e l’uscita dell’acqua e dell’aria in e dal vano di contenimento.
In accordo con una possibile forma di realizzazione del presente trovato l’impianto comprende almeno un serbatoio di stoccaggio d’aria in pressione collegato sia al primo circuito d’aria, per la selettiva introduzione d’aria nel vano di contenimento, sia almeno ad un secondo circuito d’aria configurato per azionare pneumaticamente l’organo di apertura/chiusura. L’unità di comando è configurata per regolare selettivamente il passaggio dell’aria dal serbatoio al primo circuito d’aria o al secondo circuito d’aria.
In questo modo comandando opportunamente l’unità di comando è possibile, per sola azione pneumatica, immergere od emergere un’apparecchiatura nautica svincolandosi da comandi di tipo elettrico. Tale soluzione realizzativa rende rimpianto più sicuro ed affidabile rispetto alle soluzioni note e garantisce l’incolumità delle persone trasportate.
In possibili implementazioni realizzative l’unità di comando, di tipo sostanzialmente pneumatica, è interposta fra il serbatoio di contenimento dell’aria in pressione e il primo e secondo circuito d’aria.
In accordo con una possibile forma di realizzazione l’unità di comando comprende una prima sezione di comando ed una seconda sezione di comando configurate per controllare rispettivamente l’emersione e l’immersione dell’apparecchiatura nautica controllando di fatto i flussi d’aria nel primo circuito d’aria o nel secondo circuito d’aria.
Forme realizzative del presente trovato sono relative anche al metodo per l’immersione/emersione di un’apparecchiatura nautica che prevede di introdurre selettivamente aria attraverso una prima apertura di un vano di contenimento mediante un primo circuito d’aria e di regolare il passaggio d’acqua nel vano di contenimento attraverso una seconda apertura del vano di contenimento mediante un organo di apertura/chiusura.
In possibili soluzioni realizzative del presente trovato il metodo prevede che il primo circuito d’aria venga alimentato selettivamente da un serbatoio di stoccaggio d’aria in pressione, e che l’organo di apertura/chiusura sia azionabile pneumaticamente mediante un secondo circuito d’aria alimentato dal serbatoio, il passaggio selettivo dell’aria dal serbatoio al primo circuito d’aria o al secondo circuito d’aria essendo regolato da un’unità di comando.
ILLUSTRAZIONE DEI DISEGNI
Queste ed altre caratteristiche del presente trovato appariranno chiare dalla seguente descrizione di forme di realizzazione, fomite a titolo esemplificativo, non limitativo, con riferimento agli annessi disegni in cui:
- la fig. 1 è una vista prospettica dal basso di una possibile apparecchiatura nautica su cui è installato un impianto per l’immersione/emersione secondo il presente trovato; - la fig. 2 è uno schema di un impianto per l’immersione/emersione in accordo con una prima forma di realizzazione del presente trovato;
- la fig. 3 è uno schema di un impianto per l’immersione/emersione in accordo con una seconda forma di realizzazione del presente trovato.
Per facilitare la comprensione, numeri di riferimento identici sono stati utilizzati, ove possibile, per identificare elementi comuni identici nelle figure. Va inteso che elementi e caratteristiche di una forma di realizzazione possono essere convenientemente incorporati in altre forme di realizzazione senza ulteriori precisazioni.
DESCRIZIONE DI FORME DI REALIZZAZIONE
Con riferimento alla fig. 1, un impianto per l' immersione/emersione 10 è installato su un’apparecchiatura nautica 11 per comandarne e gestirne le modalità di immersione e di emersione.
In accordo con una possibile forma di realizzazione, l’impianto 10 secondo il presente trovato comprende almeno un vano di contenimento 12 di acqua ed aria fissabile all’apparecchiatura nautica 11 e nella quale introdurre e/o evacuare acqua ed aria in modo controllato per gestire le modalità di immersione/emersione dell’apparecchiatura 10.
In forme di realizzazione si può prevedere che il vano di contenimento 12 sia ricavato in parte della scocca dell’apparecchiatura nautica 11.
Altre forme di realizzazione, ad esempio rappresentate nella fig. 3, prevedono che l’apparecchiatura nautica 11 comprenda una pluralità di vani di contenimento 12. In accordo con possibili forme di realizzazione del presente trovato, ad esempio rappresentata in fig. 2, si può prevedere che il vano di contenimento 12 sia provvisto di almeno una prima apertura 27 configurata per permettere l’introduzione di aria al fine di regolare le modalità di emersione dell’apparecchiatura nautica 11.
La prima apertura 27 è collegata ad un primo circuito d’aria 45 configurato per introdurre selettivamente l’aria nel vano di contenimento 12.
Il vano di contenimento 12 è provvisto, inoltre, di una seconda apertura 46 provvista, a sua volta, di un organo di apertura/chiusura 32 configurato per regolare, ovvero per permettere o meno, il passaggio d’acqua nel vano di contenimento 12. L’ingresso di acqua nel vano di contenimento 12 permette di regolare le modalità di immersione dell’apparecchiatura nautica. L’acqua in ingresso attraverso la seconda apertura 46 è la stessa in cui si trova immersa, almeno parzialmente, l’apparecchiatura nautica 11. La seconda apertura 46 può essere provvista di un elemento di filtraggio, ad esempio una griglia, per evitare l’introduzione nel vano di contenimento 12 di corpi non voluti.
L’ingresso ed uscita dell’aria e dell’acqua dai vani di contenimento 12 è selettivamente comandabile per mezzo di un’unità di comando 13.
In possibili forme realizzative del presente trovato, l’unità di comando 13 è di tipo pneumatico ed è collegata ed azionata da almeno un serbatoio 14 di stoccaggio di aria in pressione, nella forma di realizzazione di fig. 3 da quattro serbatoi 14.
In accordo con una possibile forma di realizzazione, ad esempio rappresentata in fig. 2, il serbatoio 14 è collegato fluidicamente al primo circuito d’aria 45 per la selettiva introduzione dell’aria nel vano di contenimento 12.
In possibili forme di realizzazione ancora, un esempio delle quali è riportato in fig.
2, il serbatoio 14 è collegato fluidicamente ad un secondo circuito d’aria 47 per azionare pneumaticamente l’organo di apertura/chiusura 32 della seconda apertura 46. In accordo con una possibile implementazione realizzativa, l’unità di comando 13 è configurata per regolare selettivamente il passaggio deH’aria dal serbatoio 14 al primo circuito d’aria 45 o al secondo circuito d’aria 46.
In accordo con possibili forme di realizzazione, l’unità di comando 13 è interposta fra il serbatoio 14 ed il primo circuito d’aria 45 e il secondo circuito d’aria 47 ed è configurata per gestire il flusso d’aria in pressione in questi ultimi.
L’unità di comando 13 può comprendere uno o più comandi azionabili da un operatore, una o più valvole di gestione del flusso d’aria verso il primo circuito d’aria 45 ed il secondo circuito d’aria 47, o altri dispositivi di comando.
Con riferimento alla forma di realizzazione di fig. 3 i serbatoi 14 sono configurati per contenere aria ad una pressione compresa fra 200bar e 350bar.
In possibili forme realizzative, i serbatoi 14 possono essere collegati tra loro da un organo collettore 15. L’organo collettore 15 ha la funzione di uniformare la pressione dell’aria fornita dai singoli serbatoi 14 ed evitare pertanto picchi di pressione.
In possibili soluzioni realizzative l’organo collettore 15 è provvisto di un elemento di connessione 16 configurato per permettere il caricamento del, o dei serbatoi 14 una volta che questi sono stati utilizzati.
L’elemento di connessione 16 può esser configurato ad esempio per permettere la connessione di un compressore esterno all’impianto 10.
In altre soluzioni realizzative si può prevedere che gli elementi di connessione 16 siano associati direttamente ai serbatoi 14.
L’organo collettore 15, ed eventualmente i serbatoi 14 ad esso collegati, possono essere provvisti di uno o più strumenti di misura della pressione 20 ad esempio manometri.
In una possibile forma di realizzazione, ad esempio rappresentata nella fig. 3, si prevede che un’unità di riduzione della pressione 17 sia interposta fra il, o i serbatoi 14 e l’unità di comando 13. In possibili soluzioni realizzative, l’unità di riduzione della pressione 17 è configurata per ridurre la pressione dell’aria disponibile nei serbatoi 14 di circa 10-30 volte. A solo titolo esemplificativo, l’aria in pressione in uscita dall’unità di riduzione della pressione 17 è ad una pressione compresa fra lObar e 20bar, preferibilmente a circa 15bar.
Implementazioni realizzative del presente trovato, ad esempio rappresentate in fig.
3, prevedono che l’unità di riduzione della pressione 17 comprenda uno o più riduttori di pressione 18 deH’aria contenuta nell’organo collettore 15.
Per questioni di sicurezza dell’impianto 10 si può prevedere che i riduttori di pressione 18 siano collegati in parallelo fra loro per garantire il funzionamento in sicurezza dell’impianto 10 anche nel caso in cui uno di essi sia danneggiato.
In ulteriori implementazioni realizzative del presente trovato, quali quelle rappresentate in fig. 3, si prevede che l’unità di riduzione della pressione 17 comprenda un collettore 19 nel quale convergono le mandate di ciascuno dei riduttori di pressione 18.
Il collettore 19 permette di uniformare la pressione dell’aria compressa ridotta dai riduttori di pressione 18; ciò evita l’insorgenza di picchi di pressione nell’unità di comando 13.
Al collettore 19 può essere associato uno strumento di misura della pressione 21 quale un manometro per monitorare la pressione dell’aria.
L’unità di riduzione della pressione 17 è collegata all’unità di comando 13 mediante un condotto di collegamento 22.
L’unità di comando 13 può comprendere almeno due porzioni di comando, rispettivamente una prima sezione di comando 23 ed una seconda sezione di comando 24 configurate per controllare rispettivamente l’emersione e l’immersione dell’apparecchiatura nautica 11.
In particolare, si prevede che la prima sezione di comando 23 sia configurata per regolare il flusso di aria proveniente dal serbatoio 14 nel primo circuito d’aria 45 e quindi determinare le modalità di emersione dell’apparecchiatura nautica 12.
La seconda sezione di comando 24, invece, è configurata per regolare il flusso d’aria proveniente dal serbatoio 14 nel secondo circuito d’aria 47 e quindi comandare l’azionamento pneumatico dell’organo di apertura/chiusura 32 per determinare le modalità di immersione dell’apparecchiatura nautica 12.
In accordo con possibili forme di realizzazione, la prima sezione di comando 23 e la seconda sezione di comando 24 sono collegate ai serbatoi 14, eventualmente mediante l’interposizione dell’unità di riduzione della pressione 17, tramite il condotto di collegamento 22.
Una possibile soluzione realizzativa del presente trovato prevede che l’unità di comando 13 comprenda un organo di regolazione 25 della pressione previsto per regolare la pressione dell’aria compressa proveniente dai serbatoi 14, o eventualmente dall’unità di riduzione della pressione 21.
In accordo con possibili forme di realizzazione l’organo di regolazione 25 può comprendere una valvola di regolazione della pressione, o un pressostato. La valvola di regolazione della pressione o il pressostato possono essere regolabili manualmente. A valle dell’organo di regolazione 25 può essere previsto uno strumento di misura della pressione 26 per monitorare la pressione dell’aria compressa in ingresso nell 'unità di comando 13.
La prima sezione di comando 23 è collegata al, o ai vani di contenimento 12 previsti nell’apparecchiatura 10, in corrispondenza della loro rispettiva prima apertura 27 per mezzo del primo circuito d’aria 45.
La prima sezione di comando 23 può comprendere almeno una prima valvola distributrice 28 collegata fluidicamente ai serbatoi 14 tramite il condotto di collegamento 22, ed eventualmente tramite l’interposizione dell’unità di riduzione della pressione 17.
Nella forma di realizzazione di fig. 3, la prima sezione di comando 23 comprende una prima valvola distributrice 28 per ciascun vano di contenimento 12 dell’impianto 10.
La prima valvola distributrice 28 è selettivamente azionabile da un operatore per mezzo di una porzione di comando 29.
La porzione di comando 29 può essere ad esempio un pulsante azionabile manualmente da un operatore.
In accordo con possibili implementazioni realizzative, nel caso in cui sia prevista una prima valvola distributrice 28 per ciascun vano di contenimento 12, si può prevedere che le porzioni di comando 29 di ciascuna di esse siano azionabili simultaneamente, ad esempio prevedendo un unico pulsante di azionamento.
In possibili implementazioni realizzative, ad esempio rappresentate in fig. 3, la prima valvola distributrice 28 può essere del tipo a due vie, due posizione e monostabile. In particolare, nella condizione di normale uso, non azionata, la prima valvola distributrice 28 è configurata per intercettare il flusso d’aria in pressione proveniente dai serbatoi 14. Quando la porzione di comando 29 viene attuata, il flusso d’aria proveniente dai serbatoi 14 viene inviato alla prima apertura 27 tramite il primo circuito d’aria 45.
Nella forma di realizzazione di fig. 3, il primo circuito d’aria 45 comprende almeno un condotto di mandata 30 configurato per collegare la prima sezione di comando 23 ed almeno un vano di contenimento 12. Nel caso di fig. 3 sono previsti più condotti di mandata 30 ciascuno dei quali collegato ad un rispettivo vano di contenimento 12. Non appena sulla porzione di comando 29 della prima valvola distributrice 28 cessa l’azione dell’operatore, quest’ultima si porta spontaneamente nella sua condizione di intercettazione.
Durante l’introduzione dellaria nei vani di contenimento 12, l’acqua contenuta in questi ultimi viene espulsa ad esempio attraverso una luce di scarico 42. La luce di scarico 42 può essere provvista di una valvola di non ritorno 43 configurata per evitare un riflusso dell’acqua nel vano di contenimento 12 quando viene introdotta aria in pressione
La seconda sezione di comando 24 è configurata per determinare la selettiva apertura/chiusura dell’organo di apertura/chiusura 32 del vano di contenimento 12. Con riferimento alla forma di realizzazione rappresentata nella fig. 3, per ciascun vano di contenimento 12 si può prevedere un organo di apertura/chiusura 32.
Implementazioni realizzative del presente trovato prevedono che l’organo di apertura/chiusura 32 sia del tipo azionabile pneumaticamente grazie all’aria compressa contenuta nei serbatoi 14.
In accordo con possibili forme di realizzazione del presente trovato l’organo di apertura/chiusura 32 può essere provvisto di un dispositivo di attuazione pneumatica 33 il quale, quando sottoposto ad una pressione dell’aria, determina l’apertura dell’organo di apertura/chiusura 32. L’organo di apertura/chiusura 32, ad esempio una valvola, si apre per azione del flusso d’aria indotto tramite il dispositivo di attuazione pneumatica 33. L’organo di apertura/chiusura 32 rimane aperto fintanto che il flusso d’aria persiste.
In una soluzione realizzativa del presente trovato, si può prevedere che la seconda sezione di comando 24 comprenda almeno una seconda valvola distributrice 34 collegata fluidicamente ai serbatoi 14 e configurata per fornire selettivamente un flusso d’aria in pressione all’organo di apertura/chiusura 32 attraverso il secondo circuito d’aria 47.
In forme di realizzazione del presente trovato, ad esempio rappresentate nella fig.
3, la seconda sezione di comando 24 comprende una seconda valvola distributrice 34 per ciascun vano di contenimento 12 presente.
Possibili soluzioni realizzative del presente trovato possono prevedere che la seconda valvola distributrice 34 sia provvista di una rispettiva porzione di comando 35 selettivamente comandabile da un operatore per determinare il passaggio selettivo dell’aria compressa verso l’organo di apertura/chiusura 32.
La porzione di comando 35 della seconda valvola distributrice 34 può essere, ad esempio, un pulsante azionabile manualmente da un operatore.
Secondo possibili implementazioni realizzative del presente trovato, e nel caso in cui sia prevista una pluralità di seconde valvole distributrici 34, le loro porzioni di comando 35 possono essere simultaneamente attuabili per mezzo di uno stesso pulsante.
In accordo con la forma di realizzazione rappresentata in fig. 3, si può prevedere che la seconda valvola distributrice 34 sia una valvola a tre vie e due posizioni, anche nota come valvola 3/2.
Una possibile implementazione realizzativa, può prevedere che la seconda valvola distributrice 34 sia di tipo monostabile. In particolare, nel normale uso della seconda valvola distributrice 34, ovvero nel caso in cui la porzione di comando 35 non sia azionata, il flusso d’aria compressa proveniente dai serbatoi 14 è intercettato.
Quando la porzione di comando 35 della seconda valvola distributrice 34 è azionata dall’operatore, la pressione esercitata dall’aria compressa proveniente dai serbatoi 14 aziona l’organo di apertura/chiusura 32 e permette il passaggio dell’acqua. Il secondo circuito d’aria 47 può comprendere almeno un condotto di mandata 36 per collegare la seconda valvola distributrice 34 al vano di contenimento 12.
Ciascun vano di contenimento 12 può essere provvisto di un’apertura di scarico 37 dell’aria che permette la fuoriuscita dell’aria quando l’acqua entra nel vano di contenimento 12.
In possibili soluzioni realizzative del presente trovato si può prevedere che l’apertura di scarico 37 di ciascun vano di contenimento 12 sia collegata ad una rispettiva valvola di sfiato 38.
La valvola di sfiato 38 può essere del tipo normalmente chiusa e selettivamente attivabile quando viene comandata l’attivazione della seconda sezione di comando 24. In una possibile soluzione realizzativa si può prevedere che la valvola di sfiato 38 sia provvista di una porzione di comando 39 collegata alla seconda sezione di comando 24. La porzione di comando 39, quando attuata, pone la valvola di sfiato 38 nella condizione di scarico dell’aria del vano di contenimento 12.
Con riferimento alla forma di realizzazione rappresentata in fig. 3, la porzione di comando 39 è ad azionamento pneumatico per azione dell’aria in pressione resa disponibile dall’attuazione della seconda valvola distributrice 34.
In accordo con possibili forme di realizzazione del trovato, ad esempio rappresentate nella fig. 3 si può prevedere che la porzione di comando 39 sia collegata al secondo circuito d’aria 47, nel caso di specie al condotto di mandata 36 previsto per collegare la seconda valvola distributrice 34 ed il vano di contenimento 12.
In accordo con possibili forme realizzative del presente trovato, l’impianto 10 comprende un dispositivo di sicurezza 44 selettivamente attivabile in condizioni di avaria della prima sezione di comando 23 per permettere l’emersione dell’apparecchiatura nautica 10.
In una forma di realizzazione, ad esempio rappresentata nella fig. 3, il dispositivo di sicurezza 44 comprende una terza valvola distributrice 40 interposta fra i serbatoi 14 o, se presente, fra l’unità di riduzione della pressione 17, e il condotto di mandata 30 previsto fra la prima sezione di comando 23 ed il vano di contenimento 12 e configurata per immettere in quest’ultimo aria in pressione.
La terza valvola distributrice 40 può essere una valvola del tipo 3/2 monostabile ad azionamento manuale ad esempio mediante pulsante.
La terza valvola distributrice 40 può essere asservita da una o più valvole di non ritorno 41 previste per evitare un riflusso d’aria in pressione verso la terza valvola distributrice 40 quando la prima sezione di comando 23 si trova nella sua normale condizione di funzionamento.
È chiaro che all’impianto 10 per l’immersione/emersione di un’apparecchiatura nautica 11, all’apparecchiatura nautica 11 ed al relativo metodo di immersione/emersione dell’apparecchiatura nautica 11 fin qui descritti possono essere apportate modifiche e/o aggiunte di parti, senza per questo uscire dall’ambito del presente trovato.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Impianto per l’immersione/emersione di un’apparecchiatura nautica (11) comprendente almeno un vano di contenimento (12) provvisto di una prima apertura (27) collegata ad un primo circuito d’aria (45) configurato per introdurre selettivamente aria in detto vano di contenimento (12), e di una seconda apertura (46) provvista di un organo di apertura/chiusura (32) configurato per regolare il passaggio di acqua in detto vano di contenimento (12), un’unità di comando (13) essendo prevista per comandare l’ingresso e l’uscita dell’acqua e dell’aria in e da detto vano di contenimento (12), caratterizzato dal fatto che comprende un serbatoio (14) di stoccaggio d’aria in pressione collegato sia a detto primo circuito d’aria (45), per la selettiva introduzione d’aria in detto vano di contenimento (12), sia almeno ad un secondo circuito d’aria (47) configurato per azionare pneumaticamente detto organo di apertura/chiusura (32), detta unità di comando (13) essendo configurata per regolare selettivamente il passaggio dell’aria da detto serbatoio (14) a detto primo circuito d’aria (45) o detto secondo circuito d’aria (47).
  2. 2. Impianto come nella rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta unità di comando (13) comprende una prima sezione di comando (23) ed una seconda sezione di comando (24) configurate per controllare il flusso d’aria proveniente da detto serbatoio (14) rispettivamente in detto primo circuito d’aria (45) e detto secondo circuito d’aria (47).
  3. 3. Impianto come nella rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detta prima sezione di comando (23) comprende almeno una prima valvola distributrice (28) collegata fluidicamente a detto serbatoio (14) e configurata per determinare il selettivo passaggio di aria compressa da detto serbatoio (14) verso detto vano di contenimento
  4. 4. Impianto come nella rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che detta prima valvola distributrice (28) è provvista di una porzione di comando (29) di tipo manuale per determinare la sua attuazione.
  5. 5. Impianto come in una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 4, caratterizzato dal fatto che detta seconda sezione di comando (24) comprende almeno una seconda valvola distributrice (34) collegata fluidicamente a detto serbatoio (14) e configurata per fornire selettivamente un flusso d’aria in pressione a detto organo di apertura/chiusura (32).
  6. 6. Impianto come nella rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che detta seconda valvola distributrice (34) è provvista di una rispettiva porzione di comando (35) selettivamente comandabile per determinare il passaggio dell’aria compressa verso l’organo di apertura/chiusura (32).
  7. 7. Impianto come in una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 6, caratterizzato dal fatto che detto organo di apertura/chiusura (32) è provvisto di un dispositivo di attuazione pneumatica (33) collegato a detta seconda sezione di comando (24) e configurato per determinare l’apertura dell’organo di apertura/chiusura (32).
  8. 8. Impianto come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto vano di contenimento (12) è provvisto di un’apertura di scarico (37) dell’aria configurata per permette la fuoriuscita dell’aria quando l’acqua entra in detto vano di contenimento (12), detta apertura di scarico (37) essendo collegata ad una valvola di sfiato (38) comandabile da detta unità di comando (13).
  9. 9. Apparecchiatura nautica quale un natante, un sommergibile, comprendente un impianto per l’immersione/emersione come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti.
  10. 10. Metodo per l’immersione/emersione di un’apparecchiatura nautica (11) che prevede di introdurre selettivamente aria attraverso una prima apertura (27) di un vano di contenimento (12) mediante un primo circuito d’aria (45) e di regolare il passaggio d’acqua nel vano di contenimento (12) attraverso una seconda apertura (46) di detto vano di contenimento (12) mediante un organo di apertura/chiusura (32), caratterizzato dal fatto che detto primo circuito d’aria (45) viene alimentato selettivamente da un serbatoio (14) di stoccaggio d’aria in pressione, e che detto organo di apertura/chiusura (32) è azionabile pneumaticamente mediante un secondo circuito d’aria (47) alimentato da detto serbatoio (14), il passaggio selettivo dell’aria da detto serbatoio (14) a detto primo circuito d’aria (45) o detto secondo circuito d’aria (47) essendo regolato da un’unità di comando (13).
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