ITTV20100148A1 - Portalampada per lampadine ad incandescenza e fanale automobilistico provvisto di tale portalampada - Google Patents

Portalampada per lampadine ad incandescenza e fanale automobilistico provvisto di tale portalampada Download PDF

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ITTV20100148A1
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IT
Italy
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pin
way
coupling seat
bulb
lamp holder
Prior art date
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IT000148A
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Inventor
Daniele Dereani
Franco Marcori
Stefano Zamolo
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Automotive Lighting Rear Lamps Italia S P A
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    • H01R33/05Two-pole devices
    • H01R33/06Two-pole devices with two current-carrying pins, blades or analogous contacts, having their axes parallel to each other
    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
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    • F21SNON-PORTABLE LIGHTING DEVICES; SYSTEMS THEREOF; VEHICLE LIGHTING DEVICES SPECIALLY ADAPTED FOR VEHICLE EXTERIORS
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  • Non-Portable Lighting Devices Or Systems Thereof (AREA)
  • Lighting Device Outwards From Vehicle And Optical Signal (AREA)

Description

DESCRIZIONE
del brevetto per invenzione industriale dal titolo:
“PORTALAMPADA PER LAMPADINE AD INCANDESCENZA E FANALE AUTOMOBILISTICO PROVVISTO DI TALE PORTALAMPADAâ€
La presente invenzione à ̈ relativa ad un portalampade per lampadine ad incandescenza.
Più in dettaglio, la presente invenzione à ̈ relativa ad un portalampade per lampadine ad incandescenza a lunga durata, del tipo usualmente impiegato nella costruzione dei fanali anteriori o posteriori di autoveicoli, motoveicoli e similari; impiego a cui la trattazione che segue farà esplicito riferimento senza per questo perdere in generalità.
La presente invenzione à ̈ inoltre relativa ad un fanale automobilistico comprendente tale portalampada.
Com’à ̈ noto, sempre più spesso i fanali anteriori e/o posteriori delle automobili sono incassati nella scocca del veicolo, all’interno di sedi che sono difficilmente accessibili/raggiungibili dall’interno della scocca per le usuali operazioni di ordinaria manutenzione, come ad esempio la sostituzione della lampadina.
Per ovviare a questo inconveniente, alcuni produttori di automobili hanno deciso di utilizzare dei fanali automobilistici dotati di particolari lampadine ad incandescenza a lunga durata (come ad esempio le lampadine ad incandescenza che la Philips ha recentemente commercializzato con la denominazione “HiPerVision†) che, a parità di flusso luminoso prodotto, garantiscono una durata nominale quasi dieci volte superiore a quella delle tradizionali lampadine a filamento con innesto a baionetta. Tale accorgimento permette di ridurre al minimo gli interventi di manutenzione dei fanali.
Queste particolari lampadine ad incandescenza soddisfano alle normative E.C.E. R37, e sono dotate di un bulbo di vetro a forma sostanzialmente di ampolla sferica, che ospita il filamento incandescente della lampadina; e di uno spinotto di collegamento in materiale plastico, che à ̈ posto a chiusura del collo del bulbo di vetro, ed à ̈ strutturato in modo tale da essere inserito/piantato a forza all’interno di un’apposita sede di accoppiamento realizzata nel portalampade.
Più in dettaglio, lo spinotto in materiale plastico à ̈ dotato di una testa terminale che ospita i terminali dei due reofori che portano la corrente elettrica fino al filamento posizionato all’interno del bulbo di vetro, ed à ̈ sagomata in modo tale da ingranare/penetrare nella sede di accoppiamento per posizionare i terminali dei due reofori a diretto contatto con i morsetti di alimentazione elettrica presenti sul fondo della sede di accoppiamento; e di una flangia perimetrale stabilizzatrice che sporge a sbalzo dal corpo dello spinotto, tra il collo del bulbo di vetro e la testa terminale dello spinotto, ed à ̈ dimensionata in modo tale da chiudere/tappare l’ingresso della sede di accoppiamento del portalampada portandosi in battuta sul corpo di quest’ultimo.
Ovviamente le lampadine ad incandescenza realizzate nel modo sopra descritto necessitano di speciali portalampade appositamente strutturati per poter accogliere e trattenere stabilmente lo spinotto della lampadina.
I portalampade per lampadine ad incandescenza a lunga durata che vengono attualmente impiegati nei fanali anteriori e posteriori delle automobili, sono composti da una piattaforma di supporto in materiale plastico, che à ̈ dotata di una sede di accoppiamento sagomata in modo tale da poter ospitare lo spinotto della lampadina ad incandescenza a lunga durata; da due morsetti di alimentazione elettrica che sono posizionati sul fondo della sede di accoppiamento, e sono strutturati in modo tale poter stringere la testa terminale dello spinotto toccando contemporaneamente i terminali dei due reofori che emergono dalla medesima testa; e da una serie di linguette di bloccaggio che si estendono a sbalzo dalla piattaforma di supporto, a ridosso dell’ingresso della sede di accoppiamento, e sono sagomate in modo tale da chiudersi a scatto alle spalle della flangia perimetrale dello spinotto, così da trattenere indefinitamente lo spinotto della lampadina in posizione all’interno della sede di accoppiamento.
Purtroppo prove sperimentali hanno evidenziato che i portalampade sopra descritti non riescono a contrastare efficacemente le vibrazioni dello spinotto orientate parallelamente all’asse longitudinale della lampadina, con conseguenze nefaste per la durata del filamento della lampadina quando i portalampade sono utilizzati in apparecchi di illuminazione che sono soggetti continuativamente a vibrazioni meccaniche.
Negli attuali portalampade per lampadine ad incandescenza a lunga durata, infatti, le linguette di bloccaggio sono realizzate in pezzo unico con la piattaforma di supporto, ovviamente in materiale plastico, e le estremità distali delle linguette di bloccaggio sono dotate di denti di arresto che sporgono a sbalzo all’interno del perimetro dall’imboccatura della sede di accoppiamento, mantenendosi ad un’altezza dall’imboccatura della sede leggermente superiore allo spessore nominale della flangia perimetrale dello spinotto, così da potersi posizionare al disopra della flangia perimetrale quando la flangia perimetrale à ̈ in battuta sull’imboccatura della sede di accoppiamento. I denti di arresto sono inoltre sagomati in modo tale che il fianco laterale inferiore del dente (ossia il fianco laterale direttamente affacciato all’imboccatura della sede di accoppiamento) sia localmente parallelo ed affacciato alla faccia superiore/posteriore della flangia perimetrale che chiude l’imboccatura della sede di accoppiamento, così da impedire indefinitamente l’estrazione dello spinotto dalla sede di accoppiamento senza la preventiva divaricazione manuale delle linguette di bloccaggio.
Purtroppo lo spessore reale della flangia perimetrale dello spinotto varia da un modello di lampadina all’altro, e può variare anche tra le lampadine appartenenti ad uno stesso modello, per cui accade sovente che, tra il fianco laterale inferiore dei denti di bloccaggio e la flangia perimetrale dello spinotto, si formino dei giochi meccanici di ampiezza anche superiore ad un millimetro, con tutti gli inconvenienti che questo comporta sulla stabilità dell’accoppiamento tra lampadina e portalampada.
Ovviamente, i fanali automobilistici sono degli apparecchi di illuminazione che sono soggetti continuativamente a vibrazioni meccaniche particolarmente intense, per cui nei fanali automobilistici la durata reale delle lampadine ad incandescenza a lunga durata à ̈ solitamente inferiore a quella teorica, vanificando in parte i vantaggi connessi all’uti-lizzo di questo particolare tipo di lampadine.
Scopo della presente invenzione à ̈ quello di realizzare un portalampada per lampadine ad incandescenza a lunga durata, che sia in grado di contrastare efficacemente le vibrazioni della lampadina che causano la rottura prematura del filamento, e che contemporaneamente soddisfi a tutti i vincoli previsti dalle norme internazionali relative alle sorgenti luminose per impieghi in ambito automobilistico.
In accordo con questi obiettivi, secondo la presente invenzione viene realizzato un portalampade per lampadine ad incandescenza a lunga durata come esplicitato nella rivendicazione 1 e preferibilmente, ma non necessariamente, in una qualsiasi delle rivendicazioni da essa dipendenti.
In accordo con questi obiettivi, secondo la presente invenzione viene inoltre realizzato un fanale automobilistico come esplicitato nella rivendicazione 11.
La presente invenzione verrà ora descritta con riferimento ai disegni annessi, che ne illustrano un esempio di attuazione non limitativo, in cui:
- la figura 1 Ã ̈ una vista prospettica di un portalampada per lampadine ad incandescenza a lunga durata, realizzato secondo i dettami della presente invenzione;
- le figure 2 Ã ̈ una vista in sezione del portalampada illustrato in figura 1;
- la figura 3 Ã ̈ una vista prospettica esplosa del portalampada illustrato in figura 1;
- la figura 4 Ã ̈ una vista prospettica esplosa di un fanale automobilistico incorporante un portalampada per lampadine ad incandescenza a lunga durata realizzato secondo i dettami della presente invenzione; mentre
- la figura 5 Ã ̈ una vista prospettica esplosa di una variante realizzativa del portalampada illustrato in figura 1.
Con riferimento alle figure 1, 2 e 3, con il numero 1 à ̈ indicato nel suo complesso un portalampade appositamente strutturato per poter ospitare/supportare una lampadina 2 ad incandescenza a lunga durata, come ad esempio le lampadine ad incandescenza recentemente commercializzate dalla Philips con la denominazione “HiPerVision†.
Questo particolare tipo di lampadina soddisfa alla normativa E.C.E. R37, e comprende un bulbo 3 di vetro a forma sostanzialmente di ampolla sferica, che ospita il filamento incandescente (non illustrato) della lampadina; ed uno spinotto 4 di collegamento in materiale plastico, che à ̈ posto a chiusura del collo del bulbo 3 di vetro, ed à ̈ strutturato in modo tale da essere innestato/piantato a forza all’interno di un’apposita sede di accoppiamento presente nel portalampade 1, senza alcuna rotazione della lampadina 2 attorno al suo asse longitudinale L.
Più in dettaglio, lo spinotto 4 à ̈ dotato di una testa terminale 4a che ospita i terminali dei due reofori che portano la corrente elettrica fino al filamento (non illustrato) collocato all’interno del bulbo 3 di vetro, ed à ̈ sagomata in modo tale da ingranare/penetrare nella sede di accoppiamento del portalampada 1 così da posizionare i terminali dei due reofori a ridosso del fono della medesima sede di accoppiamento; e di una flangia perimetrale 4b stabilizzatrice, che ha forma approssimativamente anulare e sporge a sbalzo dal corpo dello spinotto 4, tra il collo del bulbo 3 di vetro e la testa terminale 4a, ed à ̈ dimensionata in modo tale da chiudere/tappare l’ingresso della sede di accoppiamento del portalampada 1 portandosi in battuta sul corpo di quest’ultimo.
Con riferimento alle figure 1, 2 e 3, il portalampade 1 comprende: una piattaforma 5 di supporto che à ̈ realizzata preferibilmente, ma non necessariamente, in materiale plastico, ed à ̈ dotata di una sede di accoppiamento 5a sagomata in modo tale da poter accogliere/ospitare la parte dello spinotto 4 sottostante la flangia perimetrale 4b, ossia la testa terminale 4a dello spinotto, senza possibilità di rotazione della lampadina 2 attorno al suo asse longitudinale L; e due organi di connessione elettrica 6 che sono posizionati a ridosso del fondo della sede di accoppiamento 5a, e sono strutturati in modo tale poter, quando lo spinotto 4 à ̈ completamente inserito nella sede di accoppiamento 5a, stringere e/o solo toccare le due porzioni della testa terminale 4a dello spinotto dove sono posizionati i terminali dei due reofori, così da consentire il passaggio di energia elettrica verso i reofori.
Più in dettaglio, la sede di accoppiamento 5a à ̈ dotata di un asse A preferenziale di inserimento ed estrazione dello spinotto, ed à ̈ sagomata in modo tale da accogliere lo spinotto 4 della lampadina solamente quando l’asse longitudinale L della lampadina coincide con l’asse A e lo spinotto 4 à ̈ affacciato e perfettamente allineato alla sede di accoppiamento 5a. Ovviamente, l’asse longitudinale L della lampadina 2 va sostanzialmente a coincidere con l’asse A, quando lo spinotto 4 à ̈ completamente inserito nella sede di accoppiamento 5a.
Nell’esempio illustrato, in particolare, la piattaforma 5 di supporto à ̈ preferibilmente, ma non necessariamente, dotata di un risalto centrale sporgente di forma preferibilmente, ma non necessariamente, sostanzialmente parallelepipeda, che si estende a sbalzo verso l’alto, e la sede di accoppiamento 5a si estende all’interno del risalto sporgente, a partire dalla sommità di quest’ultimo. L’imboccatura della sede di accoppiamento 5a à ̈ quindi posizionata sulla sommità del risalto centrale sporgente, sostanzialmente coassiale all’asse A di riferimento della sede di accoppiamento 5a.
Gli organi di connessione elettrica 6 sono invece preferibilmente, ma non necessariamente, costituiti da due lamelle 6 in materiale elettricamente conduttore preferibilmente, ma non necessariamente, di tipo metallico, che sono ripiegate sostanzialmente ad U in modo tale da formare altrettanti morsetti 6 dimensionati per abbracciare la testa terminale 4a dello spinotto 4, e sono fissate sul fondo della sede di accoppiamento 5a in modo tale che ciascuna di esse possa abbracciare e stringere una corrispondente porzione della testa terminale 4a dello spinotto 4, così da toccare il terminale di un corrispondente reoforo della lampadina 2.
I due morsetti 6 sono ovviamente collegati ad un circuito elettrico di alimentazione che à ̈ fissato in modo noto sulla piattaforma 5 di supporto.
Più in dettaglio, con riferimento alla figura 3, nell’esempio illustrato, ciascun morsetto 6 à ̈ ricavato di pezzo all’estremità di una corrispondente piattina 7 di alimentazione elettrica che à ̈ ripiegata sostanzialmente ad U rovesciata, ed à ̈ fissata a cavaliera sul bordo superiore del risalto centrale sporgente della piattaforma 5 di supporto, in modo tale da avere un tratto iniziale aderente alla superficie esterna del risalto centrale della piattaforma 5, ed un tratto finale che si prolunga all’interno della sede di accoppiamento 5a e forma il corrispondente morsetto 6. Il tratto iniziale della piattina 7 à ̈ invece collegato in modo noto al circuito elettrico di alimentazione fissato sulla piattaforma 5 di supporto.
Con riferimento alle figure 1, 2 e 3, il portalampade 1 à ̈ inoltre dotato di un organo di ritenzione 8 della lampadina che à ̈ posizionato sulla piattaforma 5 di supporto, sostanzialmente in corrispondenza dell’imboccatura della sede di accoppiamento 5a, ed à ̈ strutturato in modo tale da poter, dopo che lo spinotto 4 della lampadina 2 à ̈ stato completamente inserito nella sede di accoppiamento 5a sulla piattaforma 5 di supporto, agganciare la flangia perimetrale 4b dello spinotto 4 per impedire indefinitamente la successiva estrazione del medesimo spinotto 4 dalla sede di accoppiamento 5a, a meno di un intervento manuale diretto sull’organo di ritenzione 8.
Diversamente dagli attuali portalampade per lampadine ad incandescenza a lunga durata, tuttavia nel portalampade 1 l’organo di ritenzione 8 della lampadina à ̈ strutturato anche in modo tale da esercitare continuativamente sulla flangia perimetrale 4b dello spinotto 4 che occupa la sede di accoppiamento 5a, una forza elastica di trazione che à ̈ diretta verso il fondo della sede di accoppiamento 5a, in modo tale da spingere/trattenere lo spinotto 4 all’interno della sede di accoppiamento 5a.
In altre parole, la forza elastica di trazione à ̈ atta a spingere e poi mantenere la flangia perimetrale 4b dello spinotto 4 in battuta sul corpo della piattaforma 5 di supporto, in corrispondenza dell’imboccatura della sede di accoppiamento 5a.
Più in dettaglio, l’organo di ritenzione 8 della lampadina comprende una pluralità di linguette 9 flessibili di bloccaggio che si prolungano a sbalzo dalla piattaforma 5 di supporto rimanendo localmente sostanzialmente ortogonali al piano di giacitura dell’imboccatura della sede di accoppiamento 5a, ossia rimanendo localmente sostanzialmente parallele all’asse A di riferimento della sede di accoppiamento 5a, e sono opportunamente distribuite attorno all’imboccatura della sede di accoppiamento 5a in modo tale da formare una sorta di corona sporgente 8 che circonda e sovrasta l’imboccatura della sede di accoppiamento 5a.
Con riferimento alle figure 2 e 3, le estremità distali 9a delle linguette 9 sono inoltre sagomate in modo tale da formare, sulla sommità della corona sporgente 8, una strozzatura convergente/divergente 8a a profilo sostanzialmente doppio-troncoconico, e sono in grado di allontanarsi reciprocamente in modo tale da consentire alla strozzatura convergente/divergente 8a di dilatarsi in modo elastico per far passare la flangia perimetrale 4b dello spinotto 4, e poi di richiudersi alle spalle della flangia perimetrale 4b lasciando le parte inferiori delle estremità distali 9a delle linguette, ossia le parti delle estremità distali 9a che formano il tratto divergente della strozzatura convergente/divergente 8a, in battuta sul bordo perimetrale della flangia perimetrale 4b dello spinotto 4.
Inoltre, la distanza/altezza del tratto divergente della strozzatura convergente/divergente 8a dall’imboccatura della sottostante sede di accoppiamento 5a, à ̈ inferiore allo spessore nominale minimo della flangia perimetrale 4b dello spinotto, per cui la flangia perimetrale 4b dello spinotto si porta in battuta sul corpo della piattaforma 5 di supporto prima che le linguette 9 siano ritornate nella posizione precedente l’inserimento dello spinotto 4.
Con riferimento alle figure 1 e 3, l’estremità distale 9a di almeno una delle linguette 9 flessibili di bloccaggio à ̈ inoltre dotata di almeno una zanca o dentino 10 ausiliario di arresto che à ̈ sagomato in modo tale da sporgere a sbalzo dal corpo della linguetta 9 verso l’interno della strozzatura convergente/divergente 8a, grosso modo in corrispondenza del tratto convergente di quest’ultima, ed à ̈ sagomato in modo tale da piantarsi sulla faccia posteriore/ superore della flangia perimetrale 4b dello spinotto 4 che occupa la sede di accoppiamento 5a, in modo tale da impedire il reciproco allontanamento delle estremità distali 9a delle linguette 9 fino a consentire la fuoriuscita della flangia perimetrale 4b dalla corona sporgente 8.
Con riferimento alle figure 1, 2 e 3, nell’esempio illustrato, in particolare, l’organo di ritenzione 8 della lampadina comprende due linguette 9 flessibili di bloccaggio, che sono disposte da bande opposte dell’imboccatura della sede di accoppiamento 5a, parallele ed affacciate tra loro, in modo tale che le estremità distali 9a delle due linguette 9 siano disposte da bande opposte dell’asse A di riferimento della sede di accoppiamento 5a.
Preferibilmente, ma non necessariamente, le estremità distali 9a delle due linguette 9 flessibili di bloccaggio sono inoltre entrambe dotate di due zanche o dentini 10 ausiliari di arresto, che si prolungano a sbalzo dai due fianchi laterali della linguetta 9 verso il centro della strozzatura convergente/divergente 8a, formando una sorta di forcella che rimane immediatamente al disopra del tratto divergente della strozzatura convergente/ divergente 8a.
Più in dettaglio, con riferimento alle figure 2 e 3, ciascuna linguetta 9 flessibile di bloccaggio à ̈ preferibilmente, ma non necessariamente, costituita da una lamina o piattina metallica 9 in acciaio armonico o altro materiale metallico elasticamente deformabile, che ha un tratto inferiore intrappolato in modo rigido nel corpo della piattaforma 5 di supporto; una tratto intermedio flessibile che si prolunga a sbalzo dal corpo dalla piattaforma 5, oltre l’imboccatura della sede di accoppiamento 5a, rimanendo localmente sostanzialmente parallelo all’asse A di riferimento della sede di accoppiamento 5a; ed infine un tratto superiore che à ̈ ripiegato sostanzialmente a forma di V con angolo ottuso, in modo tale da avvicinarsi e poi allontanarsi dall’asse A.
I tratti superiori delle lamine o piattine metalliche 9 che formano le linguette 9, sono ovviamente affacciati uno all’altro in modo tale da delimitare la strozzatura convergente/divergente 8a a profilo sostanzialmente doppiotroncoconico posta sulla sommità della corona sporgente 8.
Sulla sommità del tratto superiore di ciascuna lamina o piattina metallica 9 sono inoltre ricavate due alette piane a forma sostanzialmente di L, che si prolungano a sbalzo dai due fianchi laterali della lamina o piattina 9 in modo tale da formare una sorta di forcella che si protende verso l’asse A della sede di accoppiamento 5a, rimanendo al disopra del gomito del tratto superiore ripiegato sostanzialmente a forma di V.
Le alette piane a forma sostanzialmente di L formano le due zanche o dentini 10 ausiliari di arresto, che sono atte a piantarsi sulla faccia posteriore/superore della flangia perimetrale 4b dello spinotto 4 che occupa la sede di accoppiamento 5a, in modo tale da impedire l’estrazione dello spinotto 4 dalla sede di accoppiamento 5a.
Con riferimento alla figura 4, il portalampade 1 à ̈ particolarmente adatto ad essere utilizzato all’interno di un fanale 101 anteriore o posteriore per autoveicoli e similari, allo scopo di supportare una lampadina ad incandescenza a lunga durata con le caratteristiche della lampadina 2.
Più in dettaglio, il fanale automobilistico 101 comprende:
- uno scafo posteriore 102 rigido che à ̈ sagomato sostanzialmente a forma di vasca, ed à ̈ strutturato in modo tale da essere incassato in un vano appositamente realizzato nella parte anteriore o posteriore della scocca del veicolo, o comunque fissato sulla parte anteriore o posteriore della scocca del veicolo;
- almeno una sorgente luminosa 103 che à ̈ collocata a ridosso del fondo dello scafo posteriore 102, ed à ̈ strutturata in modo tale da emettere luce quando viene alimentata con energia elettrica; ed infine - almeno un corpo a tazza riflettore (non illustrato) che à ̈ calzato sulla sorgente luminosa 103 con la concavità rivolta verso l’imboccatura dello scafo posteriore 102, ed ha la superficie interna struttura in modo tale da deviare/dirigere la luce prodotta dalla sorgente luminosa 103 verso l’imboccatura dello scafo posteriore 102; ed un
- un semiguscio lenticolare 104 anteriore che à ̈ realizzato almeno parzialmente in materiale trasparente o semitrasparente, ed à ̈ disposto a chiusura dell’imboccatura dello scafo posteriore 102, in modo tale da essere attraversato dalla luce emessa dalla sorgente luminosa 103, e da affiorare all’esterno della scocca del veicolo (non illustrata). Più in dettaglio, nell’esempio illustrato il fanale 101 à ̈ dotato di tre sorgenti luminose 103 indipendenti, che sono fissate su di un fondello porta-lampadine 105 il quale à ̈ strutturato in modo tale da essere fissato in modo rigido e stabile, ma facilmente rilasciabile, sul retro dello scafo posteriore 102, in modo tale che le sorgenti luminose 103 possano sporgere all’interno dei rispettivi corpi a tazza riflettori, attraverso un’apertura passante appositamente ricavato sul fondo dello scafo posteriore 102.
Il corpo lenticolare 104 à ̈ invece realizzato in materiale plastico trasparente o semitrasparente, eventualmente anche colorato, ed à ̈ dotato di tre distinte porzioni trasparenti o semitrasparenti, ciascuna delle quali à ̈ affacciata ad una rispettiva sorgente luminosa 103.
Con riferimento alla figura 4, almeno una delle tre sorgenti luminosi 103 (due nell’esempio illustrato) à ̈ costituita da una lampadina 2 ad incandescenza a lunga durata di tipo noto, ed il fondello porta-lampadine 105 à ̈ dotato di un corrispondente portalampada 1 per lampadine ad incandescenza a lunga durata, il quale à ̈ atto a supportare ed alimentare la suddetta lampadina 2 ad incandescenza a lunga durata.
Il funzionamento generale del portalampada 1 Ã ̈ facilmente desumibile da quanto sopra scritto, e non necessita quindi di ulteriori spiegazioni.
Per quanto riguarda invece l’organo di ritenzione 8 della lampadina, la particolare forma delle estremità distali 9a delle due o più linguette 9 flessibili di bloccaggio che formano l’organo di ritenzione 8, consente alle linguette 9 di esercitare, sulla flangia perimetrale 4b dello spinotto, una forza elastica assiale che tende continuativamente a spingere la flangia perimetrale 4b verso l’imboccatura della sede di accoppiamento 5a, e la testa terminale 4a dello spinotto in battuta sul fondo della sede di accoppiamento 5a.
Le parte inferiori delle estremità distali 9a delle linguette 9 flessibili di bloccaggio, infatti, sono inclinate rispetto al piano di giacitura della flangia perimetrale 4b dello spinotto, per cui le estremità distali 9a delle linguette, quando cercano di ritornare nella posizione occupata precedentemente all’inserimento dello spinotto 4, tendono a spingere verso il basso la flangia perimetrale 4b dello spinotto.
La distanza che separa l’imboccatura della sede di accoppiamento 5a dalle parte inferiori delle estremità distali 9a delle linguette 9 flessibili di bloccaggio, ossia le parti delle estremità distali 9a che formano il tratto divergente della strozzatura convergente/divergente 8a, à ̈ però inferiore allo spessore nominale minimo della flangia perimetrale 4b dello spinotto, per cui la flangia perimetrale 4b dello spinotto si porta in battuta sul corpo della piattaforma 5 di supporto prima che le linguette 9 possano riportare le estremità distali 9a nella posizione originale.
Il mancato ritorno delle linguette 9 flessibili di bloccaggio nella posizione di riposo, si traduce in una forza assiale elastica che tende continuativamente a spingere la flangia perimetrale 4b dello spinotto 4 in battuta sul corpo della piattaforma 5 di supporto, ed a trattenere lo spinotto 4 stabilmente all’interno della sede di accoppiamento 5a, impedendogli di vibrare all’interno della sede.
Le zanche o dentini 10 di arresto impediscono, invece, qualsiasi spostamento delle estremità distali 9a delle linguette 9 rispetto alla flangia perimetrale 4b dello spinotto, impedendo quindi alle linguette 9 di divaricarsi accidentale e consentire la fuoriuscita dello spinotto 4. Per aprire l’organo di ritenzione 8 della lampadina, infatti, à ̈ necessario agire manualmente sulle estremità distali 9a delle linguette 9 per forzare la divaricazione delle linguette 9.
I vantaggi correlati alla particolare struttura dell’organo di ritenzione 8 della lampadina, sono numerosi.
In primo luogo, il portalampade 1 impedisce allo spinotto 4 della lampadina 2 di vibrare liberamente all’interno della sede di accoppiamento 5a, a tutto vantaggio della durata del filamento incandescente della lampadina 2.
Inoltre, la particolare conformazione delle estremità distali 9a delle linguette 9 permette di realizzare le linguette 9 flessibili di bloccaggio completamente in materiale metallico, per esempio tramite tranciatura e presso-piegatura di una lamina o piattina metallica, eliminando tutti i problemi connessi alle elevate temperature che si raggiungono nell’introno del bulbo 3 di vetro della lampadina 2. Il metallo, infatti, à ̈ in grado di resistere alle alte temperatura molto meglio della plastica.
Grazie alla particole struttura dell’organo di ritenzione 8 della lampadina, inoltre il portalampada 1 à ̈ inoltre in grado di trattenere in posizione la lampadina 2 anche in presenza di sollecitazioni meccaniche impulsive particolarmente intense, come quelle che si generano quando si chiude con forza il portellone di un’automobile. Di conseguenza il portalampada 1 si presta ad essere utilizzato nei fanali automobilistici che devono essere montati sul portellone delle automobili, o nelle immediate vicinanze dello stesso.
Inoltre, il portalampade 1 può ora accogliere senza inconvenienti qualsiasi modello di lampadina ad incandescenza di lunga durata. Basta infatti che lo spessore della flangia perimetrale 4b dello spinotto della lampadina 2 sia inferiore alla distanza che separa l’imboccatura della sede di accoppiamento 5a dal tratto divergente della strozzatura convergente/divergente 8a, per produrre una forza elastica sufficiente a trattenere stabilmente la flangia perimetrale 4b dello spinotto in battuta sul corpo della piattaforma 5 di supporto.
Risulta infine chiaro che al portalampade 1 sopra descritto possono essere apportate modifiche e varianti senza per questo uscire dall’ambito della presente invenzione.
Per esempio, con riferimento alla figura 5, in una diversa forma di realizzazione, le linguette 9 flessibili di bloccaggio che formano l’organo di ritenzione 8 della lampadina, possono essere realizzate in pezzo unico con le piattine piattina 7 di alimentazione elettrica che collegano i morsetti 6 al circuito elettrico di alimentazione posizionato sulla piattaforma 5 di supporto.

Claims (11)

  1. R I V E N D I C A Z I O N I 1. Portalampada (1) per lampadine ad incandescenza del tipo strutturato per supportare una lampadina (2) provvista di un bulbo di vetro (3) che ospita il filamento incandescente, e di uno spinotto di collegamento (4) che à ̈ posto a chiusura del collo del bulbo di vetro (3), ed à ̈ strutturato in modo tale da essere innestato nel portalampade; detto spinotto di collegamento (4) essendo provvisto di una testa terminale (4a) che ospita i terminali dei reofori che portano la corrente elettrica fino al filamento, e di una flangia perimetrale (4b) che sporge a sbalzo dal corpo dello spinotto (4), tra il collo del bulbo di vetro (3) e la testa terminale (4a) dello spinotto; il portalampada (1) per lampadine ad incandescenza comprendendo: - una piattaforma di supporto (5) che à ̈ dotata di una sede di accoppiamento (5a) sagomata in modo tale da poter accogliere/ospitare la parte dello spinotto (4) sottostante la flangia perimetrale (4b); - mezzi di connessione elettrica (6) posizionati a ridosso del fondo della sede di accoppiamento (5a), e strutturati in modo tale poter toccare la testa terminale (4a) dello spinotto in corrispondenza dei terminali dei reofori, quando lo spinotto (4) à ̈ completamente inserito nella sede di accoppiamento (5a); ed - un organo di ritenzione della lampadina (8) che à ̈ posizionato sulla piattaforma di supporto (5), sostanzialmente in corrispondenza dell’imboccatura della sede di accoppiamento (5a), ed à ̈ strutturato in modo tale da poter agganciare la flangia perimetrale (4b) dello spinotto in modo tale da impedire la successiva estrazione dello spinotto (4) dalla sede di accoppiamento (5a); il portalampada (1) per lampadine ad incandescenza essendo caratterizzato dal fatto che detto organo di ritenzione della lampadina (8) à ̈ strutturato in modo tale da esercitare continuativamente sulla flangia perimetrale (4b) dello spinotto (4) che occupa la sede di accoppiamento (5a), una forza elastica di trazione che à ̈ diretta verso il fondo della sede di accoppiamento (5a).
  2. 2. Portalampada per lampadine ad incandescenza secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che l’organo di ritenzione della lampadina (8) comprende due o più linguette flessibili di bloccaggio (9) che sono opportunamente distribuite attorno all’imboccatura della sede di accoppiamento (5a), e si prolungano a sbalzo dalla piattaforma (5) di supporto in modo tale da formare una corona sporgente (8) che sovrasta l’imboccatura della sede di accoppiamento (5a); le estremità distali (9a) di dette linguette (9) essendo sagomate in modo tale da formare, sulla sommità della corona sporgente (8), una strozzatura convergente/divergente (8a), ed essendo in grado di allontanarsi reciprocamente in modo tale da consentire alla strozzatura convergente/divergente (8a) di dilatarsi in modo elastico per far passare la flangia perimetrale (4b) dello spinotto, e poi di richiudersi alle spalle di detta flangia perimetrale (4b), lasciando le parti inferiori delle estremità distali (9a) che formano il tratto divergente della strozzatura convergente/divergente (8a), in battuta sul bordo perimetrale della flangia perimetrale (4b) dello spinotto; l’estremità distale (9a) di almeno una delle linguette flessibili di bloccaggio (9) essendo inoltre dotata di almeno una appendice sporgente di arresto (10) che sporge a sbalzo dal corpo della linguetta (9) verso l’interno della strozzatura convergente/divergente (8a), ed à ̈ sagomata in modo tale da piantarsi sulla faccia posteriore/superore della flangia perimetrale (4b) dello spinotto (4) che occupa la sede di accoppiamento (5a), in modo tale da impedire il reciproco allontanamento delle estremità distali (9a) delle linguette (9).
  3. 3. Portalampada per lampadine ad incandescenza secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che la strozzatura convergente/divergente (8a) ha un profilo sostanzialmente doppio-troncoconico.
  4. 4. Portalampada per lampadine ad incandescenza secondo la rivendicazione 2 o 3, caratterizzato dal fatto che l’estremità distale (9a) di almeno una delle linguette flessibili di bloccaggio (9) à ̈ dotata di due appendici sporgenti di arresto (10) che si prolungano a sbalzo dai due fianchi laterali della linguetta (9), verso il centro della strozzatura.
  5. 5. Portalampada per lampadine ad incandescenza secondo la rivendicazione 2, 3 o 4, caratterizzato dal fatto che almeno una delle linguette flessibili di bloccaggio (9) Ã ̈ realizzata completamente in materiale metallico.
  6. 6. Portalampada per lampadine ad incandescenza secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che almeno una delle linguette flessibili di bloccaggio (9) à ̈ formata da una lamina o piattina metallica (9) in materiale metallico elasticamente deformabile, che ha un tratto inferiore intrappolato in modo rigido nel corpo della piattaforma (5) di supporto; una tratto intermedio flessibile che si prolunga a sbalzo dal corpo dalla piattaforma (5), oltre l’imboccatura della sede di accoppiamento (5a), rimanendo localmente sostanzialmente parallelo all’asse preferenziale di inserimento dello spinotto (A); ed infine un tratto superiore che à ̈ ripiegato sostanzialmente a forma di V con angolo ottuso, in modo tale da avvicinarsi e poi allontanarsi da detto asse preferenziale di inserimento dello spinotto (A).
  7. 7. Portalampada per lampadine ad incandescenza secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di connessione elettrica (6) comprendono una coppia di morsetti (6) che sono dimensionati per poter abbracciare la testa terminale (4a) dello spinotto, e sono fissate sul fondo della sede di accoppiamento (5a) in modo tale che ciascuno di essi possa abbracciare e stringere una corrispondente porzione della testa terminale (4a) dello spinotto (4), così da toccare il terminale di un corrispondente reoforo della lampadina (2).
  8. 8. Portalampada per lampadine ad incandescenza secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che la piattaforma di supporto (5) à ̈ dotata di un risalto centrale sporgente, e che l’imboccatura della sede di accoppiamento (5a) à ̈ posizionata sulla sommità di detto risalto centrale sporgente.
  9. 9. Portalampada per lampadine ad incandescenza secondo le rivendicazioni 7 e 8, caratterizzato dal fatto che ciascun morsetto (6) à ̈ ricavato di pezzo all’estremità di una corrispondente piattina di alimentazione elettrica (7) che à ̈ ripiegata sostanzialmente ad U rovesciata, ed à ̈ fissata a cavaliera sul bordo superiore del risalto centrale sporgente di detta piattaforma di supporto (5), in modo tale da avere un tratto iniziale aderente alla superficie esterna del risalto centrale della piattaforma (5), ed un tratto finale che si prolunga all’interno della sede di accoppiamento (5a) e forma detto morsetto (6); il tratto iniziale della piattina (7) di alimentazione elettrica essendo collegato ad un circuito elettrico di alimentazione fissato sulla piattaforma di supporto (5).
  10. 10. Portalampada per lampadine ad incandescenza secondo la rivendicazione 7 o 9, caratterizzato dal fatto che almeno una delle linguette flessibili di bloccaggio (9) Ã ̈ realizzata in pezzo unico con un rispettivo morsetto (6).
  11. 11. Fanale automobilistico (101) comprendente: uno scafo posteriore (102) rigido che à ̈ sagomato sostanzialmente a forma di vasca, ed à ̈ strutturato in modo tale da essere fissato sulla parte anteriore o posteriore della scocca del veicolo; almeno una sorgente luminosa (103) che à ̈ collocata a ridosso del fondo dello scafo posteriore (102), ed à ̈ strutturata in modo tale da emettere luce quando viene alimentata con energia elettrica; ed un semiguscio lenticolare (104) anteriore che à ̈ realizzato almeno parzialmente in materiale trasparente o semitrasparente, ed à ̈ disposto a chiusura dell’imboccatura dello scafo posteriore (102), in modo tale da essere attraversato dalla luce emessa dalla sorgente luminosa (103); il fanale automobilistico (101) essendo caratterizzato dal fatto di comprendere anche almeno un portalampada (1) per lampadine ad incandescenza realizzato secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 10.
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