ITTO990852A1 - Sistema per il bloccaggio in posizione di chiusura di imposte, porte,finestre e simili. - Google Patents

Sistema per il bloccaggio in posizione di chiusura di imposte, porte,finestre e simili. Download PDF

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    • EFIXED CONSTRUCTIONS
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  • Operating, Guiding And Securing Of Roll- Type Closing Members (AREA)
  • Specific Sealing Or Ventilating Devices For Doors And Windows (AREA)

Description

Descrizione dell’invenzione industriale dal titolo:
“SISTEMA PER IL BLOCCAGGIO IN POSIZIONE DI CHIUSURA DI IMPOSTE, PORTE, FINESTRE E SIMILI”
RIASSUNTO
Viene descritto un sistema per il bloccaggio in posizione di chiusura di imposte, porte, finestre e simili serramenti, comprendenti almeno un’anta (Al) suscettibile di movimento, ove detta anta (Al) è posta sostanzialmente in corrispondenza di una apertura, detta apertura essendo definita in una parete di un ambiente e/o delimitata da un telaio, a detta anta (Al) essendo associati mezzi (30,31) per il suo bloccaggio in una posizione di chiusura. Secondo l’invenzione, sono previsti mezzi (1,2,3,4,12,13,) per l’azionamento di detti mezzi di bloccaggio (30,31) dall’interno di detto ambiente e da una posizione remota rispetto a detta anta (Al).
DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce ad un sistema per il bloccaggio in posizione di chiusura di imposte, porte, finestre e simili serramenti.
E’ noto che nella maggior parte dei casi, l’apertura e la chiusura delle imposte di una finestra viene effettuata manualmente; a tale scopo, infatti, l’utente è chiamato a spingere le imposte verso l’esterno, per ottenerne l’apertura, o a tirarle verso la finestra, per ottenerne la chiusura.
Il movimento di rotazione di un’imposta, ai fini de li 'ottenimento dei suddetti movimenti, è consentito in virtù della presenza di almeno un paio di cerniere, ove la parte mobile di ciascuna cerniera è montata sull’imposta, mentre le relative parti fisse sono montate al telaio della finestra ovvero al muro del vano che la contiene.
Le suddette operazioni di apertura e/o chiusura delle imposte, nonché il relativo bloccaggio, solitamente effettuato a mezzo di un chiavistello, debbono essere evidentemente eseguite con la finestra aperta, onde poter accedere alle imposte stesse, nonché al citato chiavistello.
Tale tradizionale tecnica comporta alcuni inconvenienti, come quello di doversi esporre agli agenti atmosferici, quali pioggia o vento, oppure doversi esporre alla vista del vicinato anche quando non lo si desidera; in alcuni casi, le operazioni di apertura e chiusura delle imposte possono addirittura risultare pericolose, in caso di perdita dell 'equilibrio, con rischi di caduta dalla finestra nello sporgersi per la manovra di sgancio ed accostamento delle imposte, soprattutto per utenti di bassa statura (quali un bimbo) ed in caso di murature perimetrali di consistente spessore.
Inoltre l’apertura della finestra per poter agire sulle imposte, in special modo nella stagione fredda, crea una dispersione termica tra l’ambiente e l’esterno con conseguenti aumenti dei costi di riscaldamento.
Altro problema della tecnica nota, connesso a quelli sopra esposti, è poi dato dall’impossibilità pratica per talune persone di operare in modo diretto sulle imposte, per produrne l’apertura, la chiusura ed il bloccaggio/sbloccaggio; si pensi ad esempio al caso di persone portatrici di handicap, costrette su sedie a rotelle, o di bassa statura, per le quali sia la maniglia di apertura della finestra, che le imposte ed il relativo chiavistello risultino fuori portata.
Al fine di ridurre i suddetti inconvenienti sono stati proposti dispositivi che permettono l’apertura e/o la chiusura delle imposte senza dover aprire la finestra, ossia dall’interno dell’ambiente domestico.
Tali dispositivi constano solitamente di un meccanismo di movimentazione angolare delle imposte che agisce, tramite un ingranaggio ed una vite senza fine, su una leva fissata a ciascuna imposta.
Tale leva è applicata all’imposta, generalmente in un punto intermedio tra le due cerniere di quest’ultima (e quindi, in sostanza, a circa metà dell’altezza dell’imposta) ed è azionata tramite il citato ingranaggio; la vite senza fine è invece connessa ad un’asta di lunghezza tale da raggiungere l’interno dell’ambiente domestico, ed alla cui estremit è applicata una manovella; per ottenere la rotazione della vite senza fine, e quindi l movimentazione delle imposte nel senso desiderato, è quindi sufficiente azionare l citata manovella.
Anche tali noti dispositivi “ad azionamento remoto”, seppur migliorativi della tecnica nota più tradizionale, presentano diversi inconvenienti.
Un primo problema di tali dispositivi è dato dal fatto che il bloccaggio delle imposte in posizione di chiusura non può comunque essere effettuato se non a finestra aperta infatti, secondo la tecnica nota citata, le imposte debbono comunque essere dotate dell’usuale chiavistello, azionato direttamente dall’utente.
Ciò è dovuto al fatto che il rapporto di trasmissione tra l’ingranaggio e la vite senza fine dei citati dispositivi “ad azionamento remoto” non è di per sé sufficiente a garantire i bloccaggio delle imposte in posizione di chiusura, in particolar modo in caso di tentativ di effrazione; per tale motivo, quindi, le imposte debbono essere dotate del citato chiavistello.
Ovviamente, nel caso di impiego dei citati dispositivi “ad azionamento remoto”, i problemi in precedenza citati con riferimento alla tecnica nota più tradizionale vengono ridotti; ciò non toglie tuttavia che l’operazione di apertura e chiusura delle imposte impone comunque l’apertura della finestra, onde poter azionare il chiavistello, e quindi risulta nel complesso scomoda; tale operazione risulta in ogni caso fuori della portata, o comunque estremamente difficoltosa, per persone costrette su di una sedia a rotelle o di bassa statura.
Altro problema della tecnica nota citata è dato dal fatto che, per consentire il passaggio dell’asta di comando della vite senza fine, è necessaria la foratura dell’infisso o telaio della finestra.
Inoltre, a causa della posizione del dispositivo, la manovella di comando del medesimo risulta disposta nelle immediate vicinanze della finestra o di una delle due ante della stessa; tale manovella, quindi, costituirebbe un intralcio all’apertura completa della finestra.
Per tale motivo, deve essere pertanto consentita la possibilità di disaccoppiamento tra la manovella e la relativa asta; in pratica, pertanto, la manovella verrà accoppiata all’asta nel momento in cui si deve operare l’apertura e/o la chiusura delle imposte, per poi essere rimossa al fine di consentire la completa apertura della finestra.
Altro problema della tecnica nota è dato dal fatto che i citati dispositivi “ad azionamento remoto” non sono di per sé in grado di svolgere la funzione di cardine inferiore di un’imposta; quest’ultima, quindi, dovrà sempre essere dotata di almeno una cerniera inferiore e di una cerniera superiore, tra i quali il dispositivo di azionamento è montato, con i relativi inconvenienti di natura economica ed estetica.
La presente invenzione di propone di risolvere i suddetti inconvenienti della tecnica nota, in modo semplice, economico ed affidabile.
In tale ambito, un primo scopo della presente invenzione è quello di indicare un sistema per il bloccaggio in posizione di chiusura di imposte, porte, finestre e simili, dotato di mezzi che ne consentano il comodo azionamento dall’intemo di un ambiente domestico, e che, nel caso particolare di impiego per imposte, consenta il bloccaggio e lo sbloccaggio delle medesime anche in condizioni di chiusura di una relativa finestra. Un secondo scopo della presente invenzione è poi quello di indicare un tale sistema che consenta inoltre di realizzare anche i movimenti di apertura e chiusura di imposte, porte, finestre e simili dall’ interno di un ambiente domestico.
Un terzo scopo della presente invenzione è quello di indicare un tale sistema che possa essere montato con facilità, senza intervenire sugli infissi.
Un quarto scopo della presente invenzione è quello di indicare un tale sistema il cui dispositivo di azionamento manuale, quando previsto, non costituisca un intralcio al movimento di apertura di finestre.
Un quinto scopo della presente invenzione è quello di indicare un tale sistema che adempia anche a funzioni di cardine.
Uno o più di tali scopi sono raggiunti, secondo la presente invenzione, da un sistema per il bloccaggio in posizione di chiusura di imposte, porte, finestre e simili incorporante le caratteristiche delle rivendicazioni allegate, che si intendono parte integrante della presente descrizione.
Ulteriori scopi, caratteristiche e vantaggi della presente invenzione risulteranno chiari dalla descrizione particolareggiata che segue e dai disegni annessi, fomiti a puro titolo di esempio esplicativo e non limitativo, in cui:
- nella figura 1 è rappresentata una vista in prospettiva di una coppia di imposte incorporanti il sistema di bloccaggio in posizione di chiusura secondo la presente invenzione;
nella figura 2 è rappresentata schematicamente una vista parziale in prospettiva del sistema secondo la presente invenzione;
nella figura 3 é rappresentata schematicamente una vista di una parte del sistema secondo la presente invenzione, in condizione di apertura;
nella figura 4 è rappresentata una vista in sezione di un gruppo di rinvio facente parte del sistema secondo la presente invenzione;
nella figura 5 è rappresentata schematicamente una vista in sezione di un gruppo invertitore di movimento facente parte del sistema secondo la presente invenzione; nella figura 6 è rappresentata schematicamente una vista in prospettiva di una parte del sistema secondo presente invenzione;
nelle figure 7 e 7A è rappresentata schematicamente una vista parziale e una vista in prospettiva di una prima variante del sistema secondo la presente invenzione; nelle figure 8 e 8A è rappresentata schematicamente una vista parziale in prospettiva di una seconda variante del sistema secondo la presente invenzione. Nella figura 1 il sistema per il bloccaggio in posizione di chiusura secondo la presente invenzione viene illustrato nel caso di applicazione ad una coppia di imposte Al e A2. Nel caso esemplificato, il sistema comprende una coppia di dispositivi di azionamento, indicati nel complesso con 1 e 1A, ciascuno dei quali è associato ad un’imposta; come si vedrà in seguito, il dispositivo 1 è dotato di mezzi per l’attivazione di uno specifico blocco di sicurezza al movimento delle imposte, mentre il dispositivo 1A ne è sprovvisto.
Con 2 è indicato nel complesso un gruppo di rinvio del movimento generato dal citato blocco di sicurezza presente nel dispositivo 1; il gruppo di rinvio 2 è posizionato in luce alla fresata interna dell’ imposta Al, Iato incemieramento.
Con 3 è indicato un gruppo invertitore di direzione (orizzontale/verticale) del movimento del blocco di sicurezza del dispositivo 1 , trasmesso a mezzo del gruppo di rinvio 2; il gruppo invertitore 3 è posizionato sul lato chiusura dell’imposta Al, ossia il lato opposto a quello in cui è posizionato il gruppo di rinvio 2, in luce alla fresata interna dell’imposta.
Con 4 è indicata un’asta in piattina di acciaio, di collegamento tra il gruppo di rinvio 2 ed il gruppo invertitore 3; l’asta 4 è posizionata in un’apposita sede fresata, ricavata nella battuta inferiore dell’imposta Al, ed è mantenuta in posizione da opportune coperture, realizzate in piattina di acciaio e/o in materiale plastico (non rappresentati ne descritti in quanto noti), che ne permettono però lo scorrimento in senso orizzontale. Con 30 è indicata un’asta per il bloccaggio di sicurezza della parte superiore dell’imposta, con 31 è indicato un secondo elemento scorrevole per il bloccaggio di sicurezza della parte inferiore dell’imposta.
Nella figura 1 non sono rappresentati i cardini superiori delle imposte Al e A2, in quanto di tipo in sé noto.
In figura 2 il dispositivo 1 viene rappresentato separato dalla relativa imposta Al; come si nota, il dispositivo 1 presenta un corpo 7, il quale è realizzato da uno scatolato presentante due parti tra loro sostanzialmente perpendicolari, e precisamente una parte verticale 7A e una parte orizzontale 7B che si diparte da detta parte verticale 7A.
La parte orizzontale 7B ospita al suo interno un motoriduttore M, realizzato da una vite senza fine con relativa ruota dentata o pignone, non descritti qui in dettaglio in quanto di tipo e funzionamento noto; si noti che, nella forma preferita dell’invenzione, il rapporto di trasmissione tra la vite senza fine ed il pignone è di almeno 8 : 1.
Dalla parte orizzontale 7B del corpo 7 si diparte verticalmente un cardine 8, solidale alla ruota dentata o pignone del motoriduttore M; a tale scopo, la parte 7B presenta un’apertura di passaggio per il cardine 8.
Con 9 è indicato un perno che si diparte perpendicolarmente rispetto all’asse principale del cardine 8; con 10 è indicato un foro, passante nel cardine 8 in direzione parallela rispetto al perno 9.
Il perno 9 è destinato ad essere inserito in un apposito foro presente sul bordo laterale dell’imposta Al (vedere figura 1), in modo tale che qualunque movimento rotatorio del cardine 8 venga trasmesso all’imposta stessa.
Imposta Al e cardine 8 vengono resi solidali fra loro per mezzo di una vite, avvitata nel bordo laterale dell’imposta stessa e passante attraverso il foro 10 presente sul cardine 8. In questo modo, il cardine 8 assolve la funzione di cerniera inferiore e supporto dell’imposta Al, sostenendo una parte del peso di quest’ultima.
Secondo l’invenzione, il citato rapporto minimo 8 : 1 è previsto per consentire l’azionamento del motoriduttore M solo attraverso la vite senza fine, e quindi non attraverso un movimento impresso al pignone, che potrebbe in teoria essere realizzato spostando l’imposta Al collegata al cardine 8 solidale al pignone stesso.
In altre parole, utilizzando un rapporto di riduzione di valore elevato, la posizione dell’imposta Al non potrà essere variata che con l’ausilio della vite senza fine; conseguentemente, l’impossibilità di spostamento diretto dell’imposta, fa si che non siano più necessari i mezzi di fermo normalmente utilizzati per mantenere la stessa in posizione di massima apertura. Tale funzione viene infatti ora ottenuta direttamente dal motoriduttore M, grazie al suo particolare rapporto; per gli stessi motivi, inoltre, viene anche offerta la possibilità di ottenere delle posizioni intermedie di chiusura e/o apertura dell’imposta, senza il rischio di chiusure o aperture improvvise date per esempio da agenti atmosferici come il vento.
Tornando alla figura 2, con 11 è indicato un perno di spinta, collegato ad un relativo gruppo di comando presente all’ interno della parte verticale 7 A del corpo 7; il perno 11, in una forma preferita dell’invenzione, presenta due porzioni tra loro sostanzialmente perpendicolari, e precisamente una prima porzione 11A, che penetra all’interno della parte verticale 7A del corpo 7, ed una seconda porzione 11B, che fuoriesce dalla stessa della parte verticale 7A, mediante un’apposita feritoia F; in tal modo, la porzione 11B risulta allineata al gruppo di rinvio 2, per gli scopi che saranno chiariti in seguito.
L’altezza della porzione 11A, per mantenere rallineamento con il gruppo di rinvio 2, varia in funzione dello spessore dell’imposta a cui il sistema è applicato.
Il citato gruppo di comando presente aU’intemo della parte verticale 7A del corpo 7 verrà descritto più avanti in riferimento alla figura 3, ove il medesimo è indicato nel suo complesso con il numero 16.
Il perno di spinta 11 ha la funzione di trasmettere al gruppo di rinvio 2 (vedere figura 1 ) il movimento necessario per realizzare il blocco di sicurezza delPimposta Al dato dal dispositivo 1.
Sempre in figura 2, con 12 è indicato un elemento tubolare per l’azionamento del blocco di sicurezza; come si vedrà in seguito, un’estremità dell’elemento tubolare 12 è collegata al citato gruppo di comando 16 presente all’interno della parte 7A del corpo 7. L’azionamento del blocco di sicurezza viene ottenuta tramite un movimento angolare impartito all’elemento tubolare 12 sul proprio asse; a tale scopo, l’elemento tubolare 12 è dotato di una apposita leva o manopola 13, solidalmente collegata all’esterno dell’elemento tubolare stesso; il citato movimento angolare è decisamente inferiore ai 360°, in particolare tra i 120 ed i 180°.
Con 14 è indicata una barra di sezione circolare, la quale presenta una estremità collegata alla vite senza fine del motoriduttore M; all’estremità opposta della barra 14 è invece collegata, con mezzi noti, una manovella 15, o qualsiasi altro mezzo adatto a poter trasmettere alla barra 14 un movimento di rotazione attorno al proprio asse longitudinale.
Per rendere la manovella 15 solidale alla barra 14, quest’ultima può presentare per esempio una fresatura sulla sua lunghezza, in modo da poter fissare la manovella per mezzo di un grano filettato che vada ad impegnarsi in tale fresatura.
La barra 14 passa coassialmente all’interno dell’elemento tubolare 12 ed è da esso indipendente, cioè può ruotare all’ interno dell’elemento tubolare stesso.
Con riferimento alla figura 3, con il numero 7 A è indicata la già citata parte verticale del corpo 7, che è qui rappresentata aperta anteriormente; con 12 è indicato il già citato elemento tubolare di azionamento e con 16 il già citato gruppo di comando.
Come si nota, l’elemento tubolare 12 presenta alla sua estremità una sporgenza o flangiatura 12A, alla quale una leva 17 è collegata in modo snodabile.
La leva 17 è collegata a sua volta in modo snodabile ad una seconda leva 18, di forma sostanzialmente ad L rovesciata; con 11 è indicato il già citato perno di spinta, la cui porzione 11A risulta fissata alla leva 18, con mezzi noti quali viti; la porzione 11B del perno 11 risulta come detto all’esterno del corpo 7, allineata al gruppo di rinvio 2.
Con 19 è indicata un elemento elastico, quale una molla, atto al mantenimento della leva 18 in posizione di riposo contro un riscontro o battuta 20.
Il gruppo di comando 16 funziona nel modo che segue.
All’elemento tubolare 12 viene impresso un movimento angolare in senso antiorario, (con riferimento alla figura 3), ad esempio di circa 120°, per mezzo della leva 13; ad un tale movimento angolare corrisponde, per mezzo della sporgenza 12A, un movimento sostanzialmente orizzontale alla leva 17 verso sinistra; tale movimento viene trasferito alla seconda leva 18, che provoca lo spostamento orizzontalmente, sempre verso sinistra, del perno 11, in direzione del gruppo di rinvio 2 (vedere figura 1).
Al superamento del proprio punto morto superiore, il punto P di unione tra la leva 17 e la flangiatura 12A dell’elemento tubolare 12 risulta impossibilitato a ritornare verso la posizione iniziale, se non agendo nuovamente, ed in senso inverso, sull’elemento tubolare 12. Facendo invece compiere all’elemento tubolare 12 un movimento di rotazione inverso, appena superato il punto morto, interverrà la molla 19, che provvederà a riportare la leva 18 nella posizione di riposo contro il riscontro 20.
In figura 4 viene rappresentato nel complesso il gruppo di rinvio 2, il quale è destinato a trasmettere al gruppo invertitore 3 (vedere figura 1) il movimento ottenuto dal gruppo di comando 16, nei modi testé descritti.
Con 21 è indicato il corpo del gruppo di rinvio, realizzato in forma di scatolato, con 22 è indicato un pistoncino scorrevole all’intemo del corpo 21, con 23 è indicata una molla di ritorno del pistoncino 22.
Dal pistoncino 22 si diparte perpendicolarmente un’appendice 26, la quale è inserita in una guida 25 e fuoriesce dal corpo 21.
Il corpo 21 presenta un’apertura laterale 24, per l’ingresso della porzione 11B del perno 11 (collegato come detto alla leva 18 del gruppo 16 di figura 3).
L’appendice 26 è dotata di mezzi noti, quali ad esempio un tassello 27 a forma di C con dentellature interne, per il collegamento con l’asta 4, che opera tra il gruppo di rinvio 2 ed il gruppo invertitore 3 (vedere figura 1).
In figura 5 viene rappresentato il gruppo invertitore 3; come si nota, tale gruppo presenta un corpo 28, realizzato in uno scatolato di forma sostanzialmente ad L; con 29 è indicato un primo elemento scorrevole verticalmente, a cui è collegata in modo noto l’asta 30 in piattina di acciaio, destinata a realizzare il bloccaggio di sicurezza della parte superiore dell’imposta Al (vedere figura 1). Come si nota in figura 1, l’estremità superiore dell’asta 30 è opportunamente sagomata per inserirsi in una sede di bloccaggio superiore, ricavata nella parte superiore del telaio delle imposte, ovvero nella parete superiore del vano contenente le imposte, se queste sono sprovviste di un telaio proprio.
L’asta 30 è posizionata in un’apposita sede fresata, ricavata nella battuta interna dell’imposta, ed è mantenuta in posizione da opportune coperture in piattina di acciaio e/o materiale plastico di tipo in sé noto, che ne permettono lo scorrimento in senso verticale.
Come si nota in figura 5, il primo elemento scorrevole 29 fuoriesce in parte dal corpo 28 del gruppo invertitore 3, attraverso una feritoia 33.
Con 31 è indicato il secondo elemento scorrevole verticalmente, per il bloccaggio di sicurezza della parte inferiore dell’imposta; anche l’estremità inferiore dell’elemento scorrevole 31 è opportunamente sagomata per inserirsi in una sede di bloccaggio inferiore, ricavata nella parte inferiore del telaio delle imposte, oppure ricavato nella parete inferiore del vano contenente le imposte, se queste sono sprovviste di un telaio proprio.
11 secondo elemento scorrevole 31 fuoriesce in parte dal corpo 28 attraverso una feritoia 3 3 A.
Le estremità dei due elementi scorrevoli 29 e 31, all’interno del corpo 28, sono opportunamente sagomate, in modo complementare Luna rispetto all’altra, per permettere una maggior corsa di scorrimento dei due elementi scorrevoli stessi.
Con 32 è indicato un elemento di giunzione, ad esempio in piattina di acciaio di sezione sostanzialmente rettangolare, al quale è collegata con mezzi noti l’asta 4, di collegamento del gruppo invertitore 3 con il gruppo di rinvio 2.
L’elemento di giunzione 32 è scorrevole linearmente all’ interno del corpo 28, dal quale fuoriesce in parte attraverso una feritoia 33B.
Sull’elemento di giunzione 32 è solidalmente fissato un tassello 34; con 35 e 36 sono indicati due elementi elastici, per esempio verghe in acciaio armonico, i quali sono fissati all’estremità superiore del tassello 34.
Le seconde estremità dei due elementi elastici 35 e 36 sono fissate, rispettivamente, Luna al primo elemento scorrevole 29 e l’altra al secondo elemento scorrevole 31.
L’elemento elastico 35 è inserito in una guida sostanzialmente semicircolare 37, mentre l’elemento elastico 36 è inserito in una guida sostanzialmente semicircolare 38, avente curvatura opposta a quella della guida 37.
L’inserimento dei due elementi elastici 35 e 36 nelle rispettive guide 37 e 38 fa si che la loro estremità collegata al rispettivo elemento scorrevole, venga a trovarsi orientata verticalmente verso l’alto o verso il basso.
Il movimento orizzontale del tassello 34, provocato dal movimento dell’asta 4 collegata all’elemento di giunzione 32, spinge gli elementi elastici 35 e 36 verso gli elementi scorrevoli 29 e 31.
Tale movimento orizzontale del tassello 34, in funzione della curvatura data dalla rispettiva guida in cui essi sono inseriti, viene trasformato in un movimento verticale, rispettivamente verso l’alto dell’elemento elastico 35 e verso il basso dell’elemento elastico 36.
Tale movimento verticale viene pertanto trasmesso dagli elementi elastici 35 e 36 al rispettivo elemento scorrevole, e precisamente verso l’alto all’elemento scorrevole 29 e verso il basso all’elemento scorrevole 31.
Lo spostamento verticale verso l’alto dell’elemento scorrevole 29 fa si che l’asta 30 ad esso collegata, fuoriesca dalla parte superiore dell’imposta e vada ad impegnarsi nella citata sede di bloccaggio superiore; lo spostamento verso il basso dell’elemento scorrevole 31 fa si che la sua estremità fuoriesca dall’imposta e vada ad impegnarsi nella citata sede di bloccaggio inferiore.
Con l’inserimento dell’estremità dell’asta 30 e dell’elemento scorrevole 31 nelle rispettive sedi di bloccaggio superiore e inferiore, viene realizzato il blocco di sicurezza dell’imposta Al (vedere figura 1) e, conseguentemente, anche dell’imposta A2.
Il movimento inverso del tassello 34 crea ovviamente un movimento verticale inverso degli elementi elastici 35 e 36, ad esso collegati; tale movimento verticale contrario degli elementi elastici 35 e 36, trasmesso al rispettivo elemento scorrevole, fa si che le estremità dell’asta 30 e dell’elemento scorrevole 31 si disimpegnino dalle rispettive sedi di bloccaggio, permettendo così l’apertura delle imposte per mezzo del sistema secondo l’invenzione.
A tale scopo, in riferimento alla figura 6 viene rappresentato il dispositivo di azionamento 1A; il dispositivo 1A è, in sostanza, uguale al dispositivo 1 in precedenza descritto, ma non è associato ai mezzi necessari per realizzare il bloccaggio delle imposte (ossia,: gruppo di rinvio 2, gruppo invertitore 3, asta 4, elementi 30 e 31).
Con 39 è indicato il corpo del dispositivo di azionamento 1A, formato da uno scatolato il quale presenta una base verticale 39A per la sua messa in opera.
Il corpo 39 contiene al suo interno un motoriduttore simile a quello di cui è dotato il dispositivo 1, ossia comprendente una vite senza fine con relativa ruota dentata o pignone. Similmente, dalla parte superiore del corpo 39, si diparte verticalmente un cardine 8A, solidale alla ruota dentata o pignone del motoridutore, ed avente le stesse funzioni del cardine 8 di figura 2.
Con 9A è indicato un perno che si diparte perpendicolarmente e solidalmente dal cardine 8A, ma in senso opposto a quello del perno 9 del cardine 8 di figura 2, con 10A è indicato un foro passante nel cardine 8A parallelo al perno 9A.
Il perno 9A è destinato ad essere inserito in un apposito foro presente sul bordo laterale dell’imposta A2 (figura 1), in modo tale che qualunque movimento rotatorio del cardine 8A venga trasmesso all’imposta stessa; l’imposta A2 ed il cardine 8A vengono resi solidali fra loro per mezzo di una vite, avvitata nel bordo laterale dell’ imposta stessa, e passante attraverso il foro 10A presente sul cardine 8A.
In questo modo, quindi, il cardine 8A assolve anche la funzione di cerniera inferiore e supporto dell’imposta A2.
Con 14A è indicata una barra di sezione circolare, la quale è collegata ad una estremità alla vite senza fine del motoriduttore, mentre all’estremità opposta è collegata, con mezzi noti, una manovella 15 o un volantino o un altro mezzo (non rappresentato) adatto ad effettuare la rotazione della barra 14A.
La barra 14A passa coassialmente all’intemo di un elemento tubolare 12A ed è da esso indipendente, cioè può ruotare all’interno dell’elemento tubolare stesso. L’elemento tubolare 14A è fissato alla base 39A ed è utilizzato come protezione della barra 14A. La messa in opera del sistema secondo l’invenzione avviene nel modo che segue.
Per quello che riguarda il dispositivo di azionamento 1, l’elemento tubolare 12, con la relativa barra 14, viene inserito in un foro che attraversa la muratura perimetrale della finestra dotata delle imposte di interesse, al di sotto del profilo di battuta inferiore e de livello di soglia della stessa: in questo modo non viene compromessa l’integrità della relativa spalletta del vano finestra o dell’infisso a muro.
Si noti che per la protezione dell’elemento tubolare 12 e della barra 14 dalla polvere e/o scorie provenienti dal foro praticato nel muro perimetrale, l’elemento tubolare 12 viene inserito in un elemento tubolare in materiale plastico.
Va da sé che sia l’elemento tubolare 12 che la barra 14 debbono avere una lunghezza superiore allo spessore del muro perimetrale, e sporgere alPintemo del l’abitazione per una lunghezza tale da permettere il montaggio di una ghiera o rosetta, di tipo in sé noto, per la chiusura del foro e per il montaggio della manovella 15; all’elemento tubolare 12 viene inoltre associata la leva 13.
Il corpo 7 del dispositivo 1 viene quindi fissato con modalità in sé note (ad esempio viti e tasselli) alla parte esterna del muro o del telaio delle imposte.
L’imposta Al, preventivamente dotata della sua cerniera superiore (non rappresentata nelle figure), del gruppo di rinvio 2, del gruppo invertitore 3, dell’asta 4 e dei mezzi di bloccaggio 30 e 31, viene quindi associata al dispositivo 1, nei modi in precedenza descritti (ossia tramite il perno 9 ed il foro 10 del cardine 8).
Come in precedenza chiarito, la posizione relativa tra il gruppo di rinvio 2 e la parte 7A del corpo 7 del dispositivo 1 è tale che la porzione 11B del perno 11 risulti allineata al corpo 21 del gruppo 2, e precisamente alla apertura 24 di quest’ultimo (vedere figure 1 e 4)-Con le stesse modalità viene applicato il dispositivo 1A, per la manovrabilità della seconda imposta A2.
Si noti che, in virtù della particolare disposizione di montaggio, le manovelle 15 e la leva 13 risultano in uso posizionate al di sotto del profilo di battuta inferióre e del livello di soglia della finestra; in tal modo, le manovelle 15 e la leva 13 non costituiscono mai un intralcio al movimento di apertura delle ante della finestra.
Il funzionamento del sistema secondo la presente invenzione avviene nel seguente modo.
La chiusura delle imposte viene effettuata iniziando da quella associata al dispositivo di azionamento 1 A, ossia l’imposta A2 di figura 1.
Per mezzo della manovella 15 si imprime un movimento rotatorio alla barra 14A la quale, tramite la vite senza fine presente alla sua estremità, trasmette un movimento alla relativa ruota dentata o pignone. A sua volta, la ruota dentata o pignone trasmette il movimento rotatorio al cardine 8A ad essa solidale; il cardine 8A essendo collegato alP imposta A2, avvia il movimento di chiusura della stessa, sino alla sua completa chiusura.
La stessa operazione viene quindi effettuata anche per l’imposta che presenta il dispositivo di azionamento 1, ossia l’imposta Al di figura 1, sino alla sua chiusura. Il bloccaggio delle imposte nella posizione di chiusura si realizza agendo sulla leva 13 imprimendo come detto una parziale rotazione all’elemento tubolare 12.
Come in precedenza spiegato con riferimento alla figura 3, tale movimento dell’elemento tubolare 12 provoca il funzionamento del gruppo di comando contenuto entro il corpo 7 del dispositivo 1 , il cui scopo è quello di produrre lo scorrimento lineare del perno 11 (verso sinistra, con riferimento alla figura 2), attraverso la relativa feritoia F.
Il perno 11, penetra quindi nel gruppo di rinvio 2 attraverso la feritoia 24, spostando il pistoncino 22 e la relativa appendice 25 ad esso collegata, il quale viene così sottoposto ad un movimento orizzontale verso sinistra (con riferimento alla figura 4), con il conseguente spostamento dell’asta 4 ad esso collegata, nella stessa direzione.
L’asta 4 trasmette il movimento all’elemento di giunzione 32, e di conseguenza al tassello 34 presente all’interno del gruppo invertitore 3 (figura 5).
Il tassello 34 trasmette a sua volta tale movimento orizzontale verso sinistra agli elementi elastici 35 e 36 ad esso collegati, che si muovono quindi, rispettivamente, verso l’alto e verso il basso.
Tale movimento verticale in direzioni opposte degli elementi elastici 35 e 36 viene trasmesso ai rispettivi elementi scorrevoli, e precisamente verso l’alto all’elemento scorrevole 29 e verso il basso all’elemento scorrevole 31.
Lo spostamento verticale verso l’alto dell’elemento scorrevole 29 fa si che l’asta 30 ad esso collegata fuoriesca dall’imposta Al e vada ad impegnarsi nella relativa sede di bloccaggio superiore, mentre lo spostamento verso il basso dell’elemento scorrevole 31 fa si che la sua estremità fuoriesca dall’imposta Al e vada ad impegnarsi nella relativa sede di bloccaggio inferiore.
In tal modo, viene realizzato il bloccaggio di sicurezza dell’imposta Al, e quindi anche dell’imposta A2, per il noto effetto che il battente di chiusura esercita sul battente ricevente: in questo caso l’imposta Al sull’imposta A2.
.Come in precedenza chiarito con riferimento alla figura 3, tale posizione di bloccaggio non può essere modificata se non dall’interno dell’abitazione, agendo in senso inverso a quello testé descritto sulla leva 13.
Infatti, per realizzare lo sbloccaggio e la successiva apertura delle imposte Al e A2 si procede in modo inverso al precedente; l’elemento tubolare 12, per mezzo della leva 13, viene fatto ruotare in senso opposto al precedente così da riportare il perno 11 , a mezzo del gruppo di comando 16, nella posizione iniziale.
Il conseguente arretramento del perno 11 fa si che il pistoncino 22 del gruppo 2 ritorni nella rispettiva posizione iniziale, per mezzo della molla di ritorno 23 (figura 4); così facendo, il pistoncino 22 porta con se l’asta 4.
In tal modo, anche il tassello 34 del gruppo 3, collegato all’asta 4, ritorna verso la posizione iniziale; tale movimento inverso del tassello 34 fa si che anche gli elementi elastici 35 e 36 ad esso collegati, ritornino nella posizione originale, e così i relativi elementi scorrevoli 29 e 31.
In tal modo, l’estremità dell’asta 30 collegata all’elemento scorrevole 29 e l’estremità dell’elemento scorrevole 31 si disimpegnano dalle rispettive sedi di bloccaggio, permettendo così l’apertura delle imposte per mezzo delle manovelle 15 dei dispositivi 1 e 1A.
Le caratteristiche del sistema per il bloccaggio in posizione di chiusura di imposte, porte, finestre e simili secondo la presente invenzione, risultano chiare dalla descrizione effettuata e dai disegni annessi, nonché dalle allegate rivendicazioni.
Dalla descrizione effettuata risultano pure chiari i vantaggi del sistema oggetto dell’invenzione. In particolare il sistema descritto:
consente di realizzare il bloccaggio in posizione di chiusura di imposte, porte, finestre e simili, in modo semplice e comodo, tramite un azionamento che si realizza dall’interno di un ambiente domestico;
consente, nel caso particolare di impiego per imposte, il bloccaggio e lo sbloccaggio delle medesime anche in condizioni di chiusura di una relativa finestra;
può essere agevolmente dotato di mezzi che permettono di realizzare anche i movimenti di apertura e chiusura di imposte, porte, finestre e simili dall’interno di un ambiente domestico;
può essere montato con facilità, senza intervenire sugli infissi e senza compromettere l’integrità della spalletta di un vano del muro o di un infisso ad esso fissato;
evita che i suoi dispositivi di azionamento manuale (manovella 15 e/o leva 13) possano costituire un intralcio al movimento di apertura delle ante di finestre; consente di realizzare direttamente anche la funzione di cardine o cerniera inferiore per imposte, porte, finestre e simili;
evita la necessità di particolari mezzi di fermo per mantenere le imposte o finesre, eccetera in posizione di massima apertura o in posizioni intermedie.
E' chiaro che numerose varianti e applicazioni sono possibili al sistema di bloccaggio in precedenza descritto come esempio.
Ad esempio, in accordo ad una possibile variante, in luogo di un elemento tubolare 12 da adattare ai vari spessori del muro perimetrale in cui deve essere inserito, potrebbe essere utilizzato un elemento tubolare telescopico.
Tale variante viene illustrata in figura 7, ove con 40 viene indicato l’elemento tubolare e con 40A e 40B due parti che compongono l’elemento tubolare stesso.
Le due parti tubolari 40A e 40B presentano, per un certo tratto della loro lunghezza, due fresature, le quali dividono la corona circolare della sezione dell’elemento tubolare 40 in quattro settori circolari, sostanzialmente uguali fra loro.
In questo modo la sezione risultante sarà composta da due settori circolari pieni e due settori circolari vuoti; in figura 7A viene all’uopo rappresentata in prospettiva l’estremità di una delle due parti tubolari, l’estremità dell’altra parte è uguale e simmetrica.
Accostando le estremità delle due parti tubolari 40A e 40B, ruotate fra loro di 90°, è possibile inserire i rispettivi settori circolari pieni entro i rispettivi settori circolari vuoti, realizzando un accoppiamento tra i due elementi tubolari.
Inserendo più o meno le due parti tubolari fra loro sarà quindi possibile variare la lunghezza totale dell’elemento tubolare 40 risultante da tale accoppiamento, adattandolo così allo spessore del muro perimetrale.
E’ chiaro che una delle due parti tubolari porterà alTaltra sua estremità la sporgenza 12A, per il collegamento con la leva 17 del gruppo di comando blocco di sicurezza (figura 3), mentre l’altra parte tubolare sarà prevista per ricevere la leva 13.
Dovendo utilizzare il sistema secondo l’invenzione in zone in cui la temperatura esterna nel periodo invernale raggiunge parecchi gradi sotto Io zero, si pone il problema di evitare la trasmissione di tale temperatura dall’esterno all’interno dell’abitazione, con conseguente condensazione dell’umidità presente nell’abitazione sulle parti metalliche del dispositivo presenti al suo interno.
Per ovviare a tale problema, l’elemento tubolare 12 o una delle due parti tubolari 40A40B dell’elemento tubolare 40 può essere realizzata in un materiale plastico idoneo; in questo modo, per il fatto che il materiale plastico è un cattivo conduttore termico, viene impedita la trasmissione della temperatura esterna all’ interno dell<1 >abitazione, evitando la conseguente condensazione dell’umidità presente.
Un’altra possibile variante viene rappresentata in figura 8, dove con il numero 1B è indicato un dispositivo di azionamento simile al dispositivo 1 di figura 1 , ma che varia da quest’ultimo per la presenza di un elemento aggiuntivo 43, inserito su di un cardine 8B; i rimanenti componenti del dispositivo 1B vengono indicati dai medesimi numeri di riferimento utilizzati in figura 1.
Il cardine 8B del dispositivo 1B è solidale alla ruota dentata o pignone del motoriduttore M; l’elemento aggiuntivo 43 è costituito da un secondo cardine, inserito sul cardine 8B. I due cardini 8B e 43 sono resi solidali fra loro con mezzi noti, quali una chiavetta. Con 44 è indicato un perno che si diparte perpendicolarmente e solidalmente dal cardine 43, con 45 è indicata una vite parallela al perno 44; tale vite 45 è montata, con mezzi in sé noti, sul cardine 43 in modo da non potersi spostare longitudinalmente, pur essendo libera di ruotare.
II perno 44 è destinato ad essere inserito in un apposito foro presente sul bordo laterale dell’imposta Al, in modo tale che i movimenti rotatori del cardine 43, ricevuti dal cardine 8B, vengano trasmessi all’imposta. L’imposta ed il cardine 43 vengono resi solidali fra loro dall’ avvitamento della vite 45 nel bordo dell’imposta.
La vite 45, non potendo spostarsi longitudinalmente, fa si che sia possibile regolare la posizione dell’imposta rispetto all’asse del cardine 43; a tale fine è sufficiente avvitare più o meno la vite 45 nell’imposta, per avvicinarla più o meno al cardine 43; in questo modo è possibile adattare il dispositivo alle varie dimensioni e posizionamenti delle imposte presenti sul mercato.
In figura-8A viene infine rappresentata la stessa variante sopra descritta, ma applicata ad un dispositivo di azionamento, simile a quello di figura 6; tale dispositivo viene indicato con 1C nel suo complesso; con 8C è indicato il cardine solidale al motoriduttore M del dispositivo 1C, mentre con 43 è indicato il cardine aggiuntivo inserito sul cardine 8C. Naturalmente, per quanto riguarda il montaggio dell’imposta al cardine 43 e le sue prerogative, si può far riferimento a quanto appena sopra descritto con riferimento alla figura 8 ed al dispositivo 1B.
Una successiva variante è quella di rendere l’imposta regolabile anche in altezza rispetto al dispositivo di azionamento. Per realizzare tale regolazione, il cardine viene collegato al motoriduttore per mezzo di una chiavetta, o altri mezzi noti, i quali rendono i due solidali fra loro in merito alla trasmissione del movimento rotatorio dal motoriduttore al cardine, permettendo però lo scorrimento in senso verticale del cardine.
La regolazione in altezza viene ottenuta per mezzo di una vite, posizionata nella parte inferiore del corpo contenente il motoriduttore, e disposta in corrispondenza dell’asse verticale del cardine; tra l’estremità della vite e la base inferiore del cardine è interposta una sfera per facilitare il movimento di rotazione del cardine e ridurre gli attriti. Avvitando la vite nel corpo contenente il motoriduttore, essa va ad agire, attraverso la sfera, sulla base inferiore del cardine provocandone uno spostamento verticale, realizzando così la regolazione in altezza dell’imposta rispetto al dispositivo di azionamento.
Altra possibile variante è quella di utilizzare il sistema secondo l’invenzione su imposte esistenti, ossia non presentanti le fresature necessarie al montaggio dei vari componenti 2, 3, 4, eccetera, e la cui realizzazione sarebbe troppo onerosa.
In questo caso i vari componenti, come il gruppo di rinvio 2, il gruppo invertitore 3, l’asta 4 di collegamento e l’asta di chiusura 30, vengono posizionati direttamente sulla superficie della parte interna dell’imposta.
In questa applicazione, l’asta di collegamento 4 e l’asta di chiusura 30, per occupare meno spazio possibile ed essere esteticamente più presentabili, possono essere realizzate in forma di barra cilindrica, anziché in piattina di acciaio.
Per la copertura e la tenuta in posizione di tali barre può essere utilizzato un tubo di materiale plastico, in cui le barre possono scorrere, il quale sarà fissato all’imposta con mezzi noti; in alternativa, può essere utilizzato per la copertura delle barre un tubo o profilato plastico di sezione idonea esistente sul mercato; il colore del tubo o profilato di copertura sarà congruente con quello delle imposte, o scelto dall’utente.
Un’ulteriore variante è quella di motorizzare la funzionalità del sistema che realizza l’ apertura/chiusura delle imposte, tramite un motore elettrico in sostituzione della manovella 15, dotato di opportuno riduttore, comandato da un semplice pulsante elettrico; Io stesso dicasi per quello che riguarda il sistema di bloccaggio.
E’ infine anche chiaro che il sistema secondo l’invenzione, in precedenza descritto con riferimento all’impiego ad imposte, può trovare applicazione anche per altre tipologie di serramenti, quali porte e finestre.
Parimenti, il sistema di bloccaggio secondo l’invenzione può essere previsto per sostituire l’usuale maniglia utilizzata per il bloccaggio in posizione di chiusura di finestre.
Si noti infine che il sistema di bloccaggio in precedenza descritto può essere realizzato anche indipendentemente dalla presenza di mezzi per comandare dall’interno dell’ambiente i movimenti di apertura/chiusura dei serramenti asserviti; in altre parole, il sistema descritto potrebbe non essere dotato della barra 14, con relativa manovella 15, del motoriduttore M e del cardine 8, nel qual caso i serramenti stessi saranno dotati di usuali cerniere.
E’ infine chiaro che numerose altre varianti e applicazioni sono possibili per l'uomo del ramo al sistema per il bloccaggio in posizione di chiusura di imposte, porte, finestre e simili serramenti, senza per questo uscire dall'ambito dei principi di novità insiti nell’invenzione.

Claims (35)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Sistema per il bloccaggio in posizione di chiusura di imposte, porte, finestre e simili serramenti, comprendenti almeno un’anta (Al) suscettibile di movimento, ove detta anta (Al) è posta sostanzialmente in corrispondenza di una apertura, detta apertura essendo definita in una parete di un ambiente e/o delimitata da un telaio, a detta anta (Al) essendo associati mezzi (30,31) per il suo bloccaggio meccanico in una posizione di chiusura, caratterizzato dal fatto che sono previsti mezzi (1,2,3,4,12,13;40) per l’azionamento di detti mezzi di bloccaggio (30,31) dairintemo di detto ambiente, controllabili da una posizione remota rispetto a detta anta (Al).
  2. 2. Sistema, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti mezzi comprendono: primi mezzi di attuazione (12,13;40) azionabili dall’interno dell’ambiente e disposti in posizione remota rispetto all’anta (Al); primi mezzi di trasmissione (1), associati a detta parete e/o a detto telaio, ed azionati a mezzo di detti primi mezzi di attuazione (12,13;40); mezzi di rinvio (2,3,4), associati a detta anta (Al) ed azionati a mezzo di detti primi mezzi di trasmissione (1), ed operativi per realizzare il controllo di detti mezzi di bloccaggio (30,31).
  3. 3. Sistema, secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detti primi mezzi di attuazione (12,13;40) comprendono un primo elemento mobile (12;40) almeno in parte passante in detta parete e suscettibile di compiere movimenti di un primo tipo, in particolare di tipo angolare.
  4. 4. Sistema, secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che detti primi mezzi di trasmissione (1) comprendono un primo cinematismo (16) meccanicamente connesso a detto primo elemento mobile (12;40) e suscettibile di trasformare i ' movimenti di quest’ultimo in movimenti di un secondo tipo, in particolare di tipo lineare, di un secondo elemento mobile (11).
  5. 5. Sistema, secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che sono previsti mezzi di sicurezza (16) per assicurare il mantenimento della posizione di lavoro di detti primi mezzi di trasmissione (1), ossia la posizione di bloccaggio di detta anta (Al) in posizione di chiusura.
  6. 6. Sistema, secondo le rivendicazioni 4 e 5, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di sicurezza comprendono detto primo cinematismo (16).
  7. 7. Sistema, secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di rinvio (2,3,4) comprendono ùn terzo elemento mobile (22), suscettibile di essere movimentato a mezzo dì detto secondo elemento mobile (11), detto terzo elemento mobile (22) e detto secondo elemento mobile (11) essendo tra loro meccanicamente indipendenti.
  8. 8. Sistema, secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di rinvio (2,3,4) comprendono un secondo cinematismo (3,4) meccanicamente connesso a detto terzo elemento mobile (22) e suscettibile di trasmettere i movimenti di quest’ultimo in movimenti di detti mezzi di bloccaggio (30,31).
  9. 9. Sistema, secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che detto secondo cinematismo (3,4) è atto a trasformare uno spostamento lineare di detto terzo elemento mobile (22) in un movimento di detti mezzi di bloccaggio (30,31) secondo una direzione sostanzialmente perpendicolare rispetto a detto spostamento lineare.
  10. 10. Sistema, secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di bloccaggio comprendono due elementi scorrevoli in direzioni opposte ì (30,31), a seguito del movimento di rispettivi elementi elastici, quali in particolare delle verghe metalliche (35,36), facenti parte di detto secondo cinematismo (3).
  11. 11. Sistema, secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che detti elementi elastici (35,36) sono suscettibili di movimento all’interno di rispetive guide (37,38), dette guide essendo in particolare almeno in parte ricurve.
  12. 12. Sistema, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che sono previsti inoltre mezzi (M,8,14,15;43) per controllare la movimentazione in apertura e/o chiusura di detta anta (Al) dall’intemo di detto ambiente e da una posizione remota rispetto a detta anta (Al).
  13. 13. Sistema, secondo la rivendicazione 12, caratterizzato dal fato che almeno una parte di detti mezzi (M,8,14,15;43) realizza la funzione di cardine o cerniera per detta anta (Al).
  14. 14. Sistema, secondo la rivendicazione 12 o 13, caratterizzato dal fatto che detti mezzi (M,8,14,15;43) comprendono: secondi mezzi di attuazione (14,15) azionabili dall’Ìntemo dell’ambiente e disposti in posizione remota rispetto all’anta (Al); secondi mezzi di trasmissione (M), associati a detta parete e/o a detto telaio, ed azionati a mezzo di detti secondi mezzi di attuazione (14,15); mezzi di rinvio (8;43), associati a detta anta (Al) ed azionati a mezzo di detti secondi mezzi di trasmissione (M), ed operativi per realizzare la movimentazione di detta anta (Al).
  15. 15. Sistema, secondo la rivendicazione 14, caratterizzato dal fatto che detti secondi mezzi di atuazione (14,15) comprendono un componente mobile (14) almeno in parte passante in detta parete e suscettibile di compiere movimenti di un primo tipo, in particolare di tipo angolare.
  16. 16. Sistema, secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che detti secondi mezzi di trasmissione (M) comprendono un motoriduttore (M), comprendente in particolare una vite senza fine, meccanicamente associata a detto componente mobile (14) ed un pignone o ruota dentata.
  17. 17. Sistema, secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che a detto motoriduttore (M), ed in particolare a detto pignone, è associato un cardine (8;43) solidale a detta anta (Al) e suscettibile di compiere movimenti angolari.
  18. 18. Sistema, secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che sono previsti mezzi (M) per assicurare il mantenimento della posizione di massima apertura di detta anta (Al), o di posizioni intermedie tra la sua posizione di massima apertura e chiusura.
  19. 19. Sistema, secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che detti mezzi comprendono detto motoriduttore (M), il cui rapporto di trasmissione è di almeno 8 : 1.
  20. 20. Sistema, secondo le rivendicazione 3 e 15, caratterizzato dal fatto che detto primo elemento mobile (12;40) e detto componente mobile (14) sono almeno in parte tra loro coassiali, detto primo elemento mobile (12;40) essendo in particolare di tipo tubolare ed in esso essendo inserito almeno in parte detto componente mobile (14).
  21. 21. Sistema, secondo almeno une delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto primo elemento mobile (40) è di tipo telescopico.
  22. 22. Sistema, secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto primo elemento mobile (12;40) è almeno in parte realizzato con un materiale a basso grado di conducibilità termica, quale un materiale plastico.
  23. 23. Sistema, secondo la rivendicazione 17, caratterizzato dal fatto che detto cardine (43) comprende mezzi di regolazione (45) della posizione relativa tra detta & imposta (Al) e l’asse di rotazione del cardine stesso, detti mezzi di regolazione comprendendo in particolare una vite (45) associata a detto cardine (43), suscettibile di rotazione non di spostamento longitudinale.
  24. 24. Sistema, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che almeno una parte (2,3,4) di detti mezzi (1,2,3,4,12,13) è inserita in sedi o fresature definite direttamente in detta anta (Al).
  25. 25. Sistema, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che almeno una parte (2,3,4) di detti mezzi (1,2,3,4,12,13) è associata alla superficie dell’anta (Al) che in posizione di chiusura è rivolta verso detto ambiente, ed esternamente ad essa.
  26. 26. Sistema, secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che a detta parte (2,3,4) di detti mezzi (1,2,3,4,12,13) sono associati elementi di copertura fissati a detta anta (Al).
  27. 27. Sistema, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che la forza necessaria al funzionamento di detti primi mezzi di attuazione (12,13;40) e/o di detti secondi mezzi di attuazione (14,15) viene impartita manualmente.
  28. 28. Sistema, secondo una o più delle rivendicazioni da 1 a 26, caratterizzato dal fatto che la forza necessaria al funzionamento di detti primi mezzi di attuazione (12,13;40) e/o di detti secondi mezzi di attuazione (14,15) viene impartita tramite un motore, in particolare di tipo elettrico.
  29. 29. Sistema, secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto primo elemento mobile (12,13;40) e/o detto componente mobile (14,15) risultano posizionati fuori dall’ingombro di movimento di detta anta (Al).
  30. 30. Sistema, secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che detto primo elemento mobile (12,13;40) e/o detto componente mobile (14,15) risultano posizionati inferiormente a detta apertura di detta parete e/o a detto telaio.
  31. 31. Sistema, secondo una o più rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di trasmissione ( 1 ; 1 A) comprendono mezzi di regolazione in altezza di detto cardine (43) per la variazione della posizione relativa tra detta imposta (A1;A2) e detti mezzi di trasmissione ( 1 ; 1 A).
  32. 32. Sistema per controllare la movimentazione in apertura e/o chiusura di imposte, porte, finestre e simili serramenti, comprendenti almeno un’anta (A1;A2) suscettibile di movimento, ove detta anta (A1;A2) è posta sostanzialmente in corrispondenza di una apertura, detta apertura essendo definita in una parete di un ambiente e/o delimitata da un telaio, detto sistema comprendendo: mezzi di attuazione (14,15) azionabili dall’intemo dell’ambiente e disposti in posizione remota rispetto all’anta (A1;A2); mezzi di trasmissione (M), associati a detta parete e/o a detto telaio, ed azionati a mezzo di detti secondi mezzi di attuazione (14,15); mezzi di rinvio (8;8A;43), associati a detta anta (A1;A2) ed azionati a mezzo di detti secondi mezzi di trasmissione (M), ed operativi per realizzare la movimentazione di detta anta (A1;A2); caratterizzato dal fatto che detti mezzi di trasmissione (M) e detti mezzi di rinvio (8;8A;43) realizzano la funzione di cardine, o cerniera, o supporto, per detta anta (A1;A2).
  33. 33. Sistema, secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che a detta anta (Al) sono associati mezzi (30,31) per il suo bloccaggio meccanico in una posizione di chiusura, e che detto sistema comprende mezzi (1,2,3,4,12,13) per l’azionamento di detti mezzi di bloccaggio (30,31) dall’intemo di detto ambiente, controllabili da una posizione remota rispetto a detta anta (Al).
  34. 34. Sistema per controllare la movimentazione in apertura e/o chiusura di imposte, porte, finestre e simili serramenti, comprendenti almeno un’anta (A1,A2) suscettibile di movimento, ove detta anta (A1,A2) è posta sostanzialmente in corrispondenza di una apertura, detta apertura essendo definita in una parete di un ambiente e/o delimitata da un telaio, a detta anta (Al) essendo associati mezzi (30,31) per il suo bloccaggio meccanico in una posizione di chiusura, ove detto sistema comprende mezzi meccanici (M,8,14,15) per controllare la movimentazione in apertura e/o chiusura di detta anta (Al) dall’intemo di detto ambiente e da una posizione remota rispetto a detta anta (Al), caratterizzato dal fatto che sono inoltre previsti mezzi (1,2,3,4,12,13) per l’azionamento di detti mezzi di bloccaggio (30,31) dall’ interno di detto ambiente, controllabili da una posizione remota rispetto a detta anta (Al).
  35. 35. Sistema per il bloccaggio in posizione di chiusura e/o la movimentazione in apertura e/o chiusura di imposte, porte, finestre e simili serramenti, secondo gli insegnamenti contenuti nella presente descrizione e nei disegni annessi.
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