ITTO980700A1 - Procedimento per la localizzazione degli utilizzatori diun sistema di comunicazione personale, relativo sistema e dispositivi. - Google Patents

Procedimento per la localizzazione degli utilizzatori diun sistema di comunicazione personale, relativo sistema e dispositivi. Download PDF

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ITTO980700A1
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IT
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center
terminal
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rfp
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IT98TO000700A
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Gaetano Morena
Paolo Lorenzetti
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Telecom Italia Spa
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Description

DESCRIZIONE dell'invenzione industriale dal titolo: "Procedimento per la localizzazione degli utilizzatori di un sistema di comunicazione personale, relativo sistema e dispositivi"
TESTO DELLA DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce ai sistemi di comunicazione personale quali, ad esempio, i sisterni di comunicazione operanti secondo gli standard DECT o GSM/DCS 1800.
Lo standard DECT (acronimo di Digital Enhanced Cordless Telecommunications, ovverossia telecomunicazioni digitali di tipo cordless perfezionate)' è stato sviluppato e finalizzato al fine di facilitare l'utilizzazione nelle reti di telecomunicazione di terminali di tipo cordless suscettibili di comunicare nell'ambito di un sistema a picocelle con rispettive stazioni base.
Per una generale panoramica sull'argomento si può fare utilmente riferimento al lavoro "The New DECT Standard for Cordless Communications" di Hans Van der Hoek pubblicato alle pagg. 77 a 80 del numero di febbraio 1993 della rivista Telecommunications, ovvero ancora all'articolo "DECT - Cordless Functionality in New Generation Alcatei PABXs" di V. Werbus, A. Veloso e A. Villanueva, pubblicato alle pagg. 172 a 180 della rivista Electrical Communication - secondo quadrimestre 1993.
Lo standard GSM/DCS 1800 (DCS = Digital Cellular System) rappresenta un'evoluzione del ben noto standard GSM, sviluppata per l'impiego nella banda di frequenze di 1800 MHz. La rete radiomobile GSM/DCS 1800 prevede una copertura a celle (analoga alla tecnologia DECT) le cui dimensioni variano da 600 m a 3 Km di diametro. Tali dimensioni sono funzione sia della propagazione del segnale elettromagnetico che della densità di traffico.
Per una generale panoramica sul sistema GSM/DCS 1800, si può fare utilmente riferimento ai lavori "Implementation of PCNs Using DCS 1800", di A. Robin Potter, IEEE Communications Magazine, Dicembre 1992, pagg. 32 e segg., o "What are GSM and DCS", di C. Déchaux e R. Scheller, Electrical Communication, 2° trimestre 1993, pagg. 119 e segg.
La presente invenzione si prefigge lo scopo di formazione inviata al terminale dalla stazione base e contenuta nell'identificativo denominato, nella terminologia DECT, RFPI, ovvero Radio Fixed Part Identity, in particolare per quanto riguarda le informazioni denominate Primary Access Rights Identity (PARI) e Radio (Fixed) Part Number (RPN), informazioni normalmente uniche su base copertura. Lo stesso vale per l'informazione denominata LI, ossia Location Information, nei sistemi GSM/DCS 1800. A partire dal singolo terminale questa informazione può essere ritrasmessa, ad esempio tramite toni multifrequenza DTMF (Dual Tone Multifrequency) oppure segnalazione SMS (Short Message Service) ad un centro servizi collegato ad una base dati suscettibile di associare ad ogni RFPI o LI la posizione della cella corrispondente. In base all'informazione ricevuta, il centro servizi può preparare una risposta da inviare all'utente in fonia ovvero passare questo dato a un sistema cartografico, quale ad esempio il sistema di informazione geografica correntemente denominato GIS.
La soluzione secondo 1'invenzione si presta ad essere impiegata ed adattata a molteplici applicazioni.
Un primo esempio di applicazione è legato alincrementare le funzionalità di un sistema di comunicazione personale, quale appunto un sistema DECT o un sistema GSM/DCS 1800, attribuendo ad un tale sistema la possibilità di svolgere servizi basati sulla localizzazione, tale denominazione essendo intesa ad identificare - in termini generali - tutti quei servizi in qualche modo legati all'informazione relativa alla posizione dell'utilizzatore nell'ambito del sistema.
Secondo la presente invenzione, tale scopo viene raggiunto grazie ad un procedimento avente le caratteristiche richiamate in modo specifico nelle rivendicazioni che seguono. In un suo altro aspetto l'invenzione riguarda un sistema utilizzabile per la messa in opera del suddetto procedimento, nonché i relativi dispositivi.
La soluzione secondo l'invenzione utilizza il fatto che qualunque terminale di un sistema di comunicazione personale quale un sistema DECT o GSM/DCS 1800 è in grado di determinare in modo univoco l'ambito, cioè tipicamente la cella (ossia la stazione base, di solito indicata come Radio Pixed Part o, in breve, RFP, in un sistema DECT ovvero Base Station System, o, in breve BSS, in un sistema GSM/DCS 1800) a cui è al momento collegato. Questo in base all'inl'erogazione di informazioni agli utenti sotto forma di servizi a valore aggiunto. Utilizzando un terminale opportunamente configurato, l'utente può avere informazioni che sfruttano la conoscenza della posizione in cui si trova. Ad esempio, premendo un tasto o una sequenza di tasti sul suo terminale, l'utente può fare in modo che il terminale invii al centro servizi il suo identificativo RFPI o LI. Dopo aver decodificato 1'identificativo della cella, il centro servizi può effettuare una sintesi vocale fornendo all'utente una o più informazioni richieste: farmacie di turno, ristorante o distributore di benzina aperto più vicino, ecc. In questo quadro generale assumono particolare rilievo i servizi suscettibili di essere fom iti, ad esempio, ai non vedenti. Utilizzando un terminale del tipo descritto, un non vedente può avere informazioni sulla propria posizione: dopo aver decodificato l’identificatore della cella, il centro servizi può effettuare una sintesi vocale dei segnali relativi alla via e al numero civico in cui si trova il non vedente, comunicando quindi questi dati allo stesso attraverso il terminale.
Un’applicazione di particolare rilievo dal punto di vista commerciale è quello legato alla possibile localizzazione di veicoli, in particolare di flotte di veicoli. Molte imprese (taxi, agenzie di trasporti, servizi di autoambulanze, ecc.) svolgono la loro attività avvalendosi di veicoli in circolazione. Per questo genere di attività è importante poter monitorare in modo costante la posizione dei propri automezzi così da poter impartire comunicazioni operative sviluppate in modo ottimale in funzione della posizione dell'automezzo destinatario. Per questa applicazione, l'invio dell'RFPI o LI verso il centro di servizi può avvenire sia su iniziativa del terminale portatile, sia su richiesta dello stesso centro servizi. Anche le modalità di risposta possono essere diverse, così da poter al meglio soddisfare le esigenze: la risposta del centro servizi può essere infatti un messaggio di fonia, un servizio dati, ecc.
La precisione nella rilevazione della posizione raggiunta con la soluzione secondo l'invenzione è comparabile con la distanza fra due antenne adiacenti del sistema e corrisponde quindi ad una precisione dell'ordine delle centinaia di metri.
L'invenzione verrà ora descritta, a puro titolo di esempio non limitativo, con riferimento ai disegni annessi, nei quali:
- la figura 1 illustra la struttura dell'identificativo RFPI di un sistema DECT,
- la figura 2 illustra, sotto forma di uno schema a blocchi, la possibile attuazione dell'invenzione nell1ambito di un terminale per un sistema DECT,
- le figure 3 e 4 illustrano due possibili architetture di organizzazione di un sistema per l'erogazione di servizi di localizzazione nell'ambito di un sistema di comunicazione personale, e
- la figura 5 illustra un possibile sviluppo dell'invenzione diretto ad affinare ulteriormente l'azione di localizzazione dei terminali.
Nella figura 1 è rappresentata, a titolo di esempio, la struttura dell 'identificativo RFPI (Radio Fixed Part Identity) di un sistema DECT di classe C (sistema pubblico). Naturalmente l'invenzione è applicabile, oltre che ai sistemi a picocelle di tipo diverso, ad esempio GSM/DCS 1800, anche a sistemi DECT di tipo diverso, ad esempio sistemi privati di classe B.
Il significato dei vari campi della RFPI è il seguente:
- bit E: valore booleano che specifica la presenza della cosiddetta lista di SARI (relativa ad altri sistemi DECT suscettibili di essere ospitati dal sistema nell'esplicazione della funzione di interconnessione nota come "roaming"). Esso non contiene informazioni di posizione per cui non è necessario trasmetterlo al centro servizi nello svolgimento di una funzione di localizzazione secondo 1 'invenzione;
- C (Access Right Code): identifica la classe del sistema; nell'esempio illustrato specifica che si tratta di un sistema pubblico e non già di una cosiddetta basetta di impiego domestico o di un centralino privato (PBX). Anche in questo caso di tratta di un'informazione non rilevante ai fini dello svolgimento dèlia funzione di localizzazione descritta nel seguito;
- POC (Public Operator Code): identifica univocamente l'operatore. Anche in questo caso, si tratta di un'informazione non rilevante ai fini della localizzazione, almeno in tutti quei sistemi in cui i terminali sono registrati soltanto su una rete particolare;
- FPN (Fixed Part Number); numero assegnato dall'operatore e che può essere usato per definire differenti aree di sottoscrizione, ad esempio una determinata area urbana;
- FPS (Fixed Part Subnumber): anch'esso assegnato dall'operatore o dall'installatore, ad esempio per identificare una centrale locale, e
- RPN (Radio Fixed Part Number): anch'esso è assegnato dall'operatore.
L'insieme dei campi da C a FPS costituisce l'informazione PARI detta sopra.
I campi C e POC presentano di solito una lunghezza pari a 3 bit e a 16 bit.
II limite di separazione fra FPN e FPS può variare: la lunghezza complessiva deve essere comunque 12 bit. La lunghezza dell'RPN è invece di solito di 8 bit.
Di conseguenza, la trasmissione dell'RFPI nella sua interezza comporta l'invio di un'informazione contenuta in 40 bit (in pratica 13 cifre decimali).
Anche se nel seguito della presente descrizione si farà riferimento in modo prevalente ai sistemi DECT ed alla rispettiva terminologia, si apprezzerà che quanto detto vale in modo sostanzialmente identico per altri sistemi di comunicazione personale, quali i sistemi GSM/DCS 1800.
Ad esempio, nel caso dei sistemi GSM/DCS 1800 l'informazione di localizzazione si compone dei seguenti elementi:
- Mobile Country Code (MCC) e Mobile Network Code (MNC): 3 byte identificativi di paese ed operatore GSM/DCS 1800;
- Location Area Code (LAC): 2 byte identificativi dell'area di copertura all'interno della copertura radioelettrica dell'operatore GSM/DCS 1800; e
- Celi Identity Value (Celi ID): 2 byte identificativi della cella GSM/DCS 1800.
Nella soluzione di attuazione dell'invenzione al momento preferita, per lo svolgimento della funzione di localizzazione in ambito DECT è previsto che la ritrasmissione dell'identificativo RFPI da parte del terminale non sia completa ma parziale, in quanto limitata ai soli campi FPN, FPS e RPN, per un totale di 20 bit, il che richiede la disponibilità di 7 cifre decimali. Anche nel caso dei sistemi GSM/DCS 1800 la ritrasmissione dell'informazione LI può essere solo parziale, interessando ad esempio il solo campo Celi ID.
Nella figura 2 (desunta dall'articolo di Werbus et al. citato nella parte introduttiva della presente descrizione) il riferimento numerico 1 indica nel complesso un terminale mobile inserito in un sistema di telecomunicazioni operante secondo lo standard DECT (o similari). Il terminale 1 è di fatto assimilabile a un normale telefono cordless suscettibile di comunicare con una stazione base (FRP) predisposta per il collegamento ad uno o più terminali mobili.
I componenti base del terminale 1 sono:
- gruppo 2 di codifica/decodifica del segnale di fonia (codifica/decodifica ADPCM) facente capo rispettivamente ad un microfono 3 e ad un altoparlante 4,
- gruppo di controllo 5 preposto alle funzioni di selezione e segnalazione nonché all'eventuale visualizzazione del numero chiamato/chiamante, con associata di solito una tastiera 5b ed un'unità di visualizzazione (non illustrata),
- un gruppo 6, fungente da logica di gestione del livello MAC (Medium Access Control.Layer, ossia livello o strato di controllo dell'accesso al mezzo trasmissivo) e da generatore/decodificatore delle trame DECT,
- modulatore 7,
- sintetizzatore della radiofrequenza 8,
- stadio di radiofrequenza in trasmissione 9a, - stadio di radiofrequenza in ricezione 9b, e - gruppo di antenna 10.
I criteri di interconnessione dei vari moduli sopra richiamati e le relative modalità di funzionamento sono da ritenersi ampiamente noti nella tecnica e tali da non richiedere di essere illustrati in questa sede, anche perché di per sé non rilevanti ai fini della comprensione dell'invenzione.
A questo fine è invece importante la possibilità, per il terminale 1, di poter conoscere l'identificativo RFPI così da poterne effettuare selettivamente la (ri)trasmissione verso la stazione base in vista della possibile utilizzazione per lo svolgimento di una funzione di localizzazione. La suddetta azione di ritrasmissione è selettiva, in quanto determinata da un comando positivo impartito dall'utilizzatore del terminale mobile, ad esempio agendo sulla tastiera 5b, ovvero da un comando ricevuto a partire dalla stazione base. Inoltre, nella forma di attuazione dell'invenzione al momento preferita, essa è solo parziale, in quanto limitata ai soli campi FPN, FPS e RPN, che contengono effettivamente l'informazione di localizzazione, ossia i campi che, di fatto individuano la rispettiva cella. Per semplicità, in quanto segue si parlerà di "identificativo RFPI".
In sostanza, così come configurato in vista dell'attuazione dell'invenzione, il terminale 1 è un normale terminale DECT, di preferenza con profilo GAP/CAP, con in più la capacità di trasmettere verso un centro servizi che verrà meglio descritto nel seguito, 1'identificativo RFPI, e, di preferenza:
- la previsione, ad esempio nell'ambito della tastiera 5b, di tasti per generare segnali specifici (ad esempio di allarme) selezionati dall'operatore, - la possibilità di essere connesso ad un insieme di sensori per generare automaticamente segnali quali appunto segnali di allarme, e/o
- la capacità di aprire connessioni foniche con operatori del centro servizi.
Negli schemi a blocchi delle figure 3 e 4 è rappresentato il collegamento di una stazione base RFP, alla quale fa capo di volta in volta un certo numero di terminali mobili localizzati nella rispettiva picocella. La stazione RFP è collegata attraverso un rispettivo autocommutatore locale LEX ad un centro servizi CS che gestisce un sistema di informazione geografica GIS portante associata una base dati relativa al servizio, indicata come DBS.
Nell'architettura rappresentata nella figura 3 il centro di servizi CS gestisce anche direttamente un'ulteriore base dati DBR contenente l'informazione relativa alla distribuzione geografica delle stazioni base RFP.
In maggior dettaglio, nella figura 3 il sottoblocco CC identifica un cosiddetto centro di chiamata, comprendente:
- un'interfaccia II, ad esempio ISDN, che sovrintende alle comunicazioni da e verso il terminale mobile,
·- un'interfaccia di programma applicativo API, e
- parte di un cosiddetto nucleo o core C costituito, ad esempio, dal sistema operativo di un calcolatore personale, destinato a colloquiare con il sistema di gestione DBM delle due basi dati DBR (localizzazione stazioni base) e DBS (servizi).
Queste ultime dialogano a loro volta con il sistema di localizzazione GIS, collegato alle rispettive interfacce utente DI, di tipo noto.
L'architettura alternativa rappresentata nella figura 4 è cencettualmente identica a quella illustrata nella figura 3, con la differenza che la base dati DBR non viene gestita direttamente dal centro servizi CS ma fa invece capo al centro di chiamata CC connesso in modo autonomo alla rete del sistema (autocommutatore LEX).
La scelta di adottare l'architettura schematizzata nella figura 3 ovvero l'architettura alternativa rappresentata nella figura 4 risponde in via principale ad una possibile diversa ripartizione dei compiti nella gestione dei servizi di localizzazione.
L'architettura rappresentata nella figura 3 può essere adottata ad esempio in quei casi in cui il centro di servizi CS fa capo alla stessa organizzazione che gestisce il sistema.
L'architettura alternativa rappresentata in figura 4 può essere invece preferita in quelle situazioni in cui il centro di servizi CS viene gestito da un'organizzazione diversa dall'organizzazione che gestisce il sistema. In questo caso l'organizzazione di gestione del sistema non ha necessità di rendere accessibile al centro servizi CS il contenuto della base dati DBR relativa alla localizzazione fisica delle stazioni base. Il centro di chiamata CC svolge allora in modo autonomo (rispetto al centro di servizi CS) la funzione di localizzazione dell'utilizzatore e trasferisce poi allo stesso centro servizi CS la relativa informazione di localizzazione. Il centro servizi CS, come in figura 3, si collega alla rete di sistema così da poter stabilire il collegamento desiderato con i terminali mobili 1.
Nello schema della figura 4 si apprezzerà che i moduli II (interfaccia ISND), API (interfaccia applicativo), C (nucleo o core) e DBM (sistema gestione base dati) sono di fatto sdoppiati in rispettivi moduli III e 112, API1 e API2, CI e C2 nonché DBM1 e DBM2 destinati a svolgere le rispettive funzioni, in modo distinto, per il'centro di chiamata CC e per il centro servizi CS.
Si apprezzerà altresì che il modulo DBM1 coopera con la base dati DBR (localizzazione stazioni base), mentre il modulo DBM2 coopera con la base dati DBS (servizi) e dunque con il sistema GIS.
Si noterà ancora che nel centro di chiamata CC è presente un'interfaccia dati IDI che dialoga con una interfaccia corrispondente ID2 nel centro servizi CS in modo da consentire al centro di chiamata CC di fornire al centro servizi CS l'informazione di localizzazione necessaria per l'erogazione dei servizi. Tutto questo naturalmente su base singola, ossia come informazione sulla localizzazione dell'operatore mobile da servire elaborata nel centro di chiamata CC, dunque senza comunicare al centro servizi CS i contenuti e l'organizzazione della base dati DBR.
In entrambi i casi il centro servizi CS può essere configurato semplicemente come una macchina composta da una scheda telefonica con accesso ad esempio ISDN e interfaccia di programmazione di applicazione in grado di:
- accedere al numero del chiamante,
- accedere al numero del chiamato,
- trasferire una chiamata,
- assegnare la causa di disimpegno della chiamata, ad esempio per segnalare che la chiamata viene disimpegnata dopo che la trasmissione dell'informazione di posizione ha avuto buon fine.
Il sistema di informazione geografico GIS può essere configurato in modi diversi, ed essere utilmente provvisto di uno o più schermi di visualizzazione in grado di mostrare su una mappa la posizione dei vari terminali localizzati.
La base dati DBS dipendente dal servizio contiene in generale le informazioni relative ai segnali suscettibili di essere ricevuti (allarmi) e trasmessi, i dati di ogni terminale (di solito identificato dal proprio identificativo CLI), le informazioni di accesso, ecc.
Indipendentemente dalla scelta di architettura, la soluzione secondo l'invenzione può essere configurata in modo da operare secondo almeno due modalità diverse, vale a dire avviando l'operazione di localizzazione su iniziativa del terminale 1 interessato, ovvero su iniziativa del centro servizi CS.
Nel caso della localizzazione su iniziativa del terminale, è il terminale stesso che su azione specifica dell'utilizzatore (ad esempio sulla tastiera 5b), oppure automaticamente e/o periodicamente, cioè ad intervalli di tempo ovvero ancora oppure ad ogni cambio di cella, oppure ancora in caso di allarme, ecc. comunica alla stazione base RFP a cui è agganciato (e dunque al centro di chiamata CC) la propria posizione (in pratica l'RFPI corrente).
La notifica della posizione al centro di chiamate CC (eventualmente integrato nel centro servizi CS) avviene secondo un protocollo di chiamata che corrisponde in pratica a un normale tentativo di chiamata a un numero telefonico composto dalla concatenazione di:
- radicale del centro servizi,
- codice di segnale di servizio (ad esempio corrispondente a un segnale di allarme ovvero semplicemente all'informazione di localizzazione),
- eventuale richiesta di apertura di un canale fonico; questa richiesta è suscettibile di essere compattata all'interno dei codici di segnale di servizio visti in precedenza: ad esempio, se sono previste tre cifre per il codice di segnale, riservando i valori da 0 a 499 per il caso in cui non si desidera l'apertura del canale fonico e i valori da 500 a 599 per richiedere la fonia,
- identificativo RFPI.
Facendo riferimento per semplicità all'architettura rappresentata nella figura 3, il centro servizi CS, connesso al commutatore LEX tramite un accesso ISDN può, prima di connettere la chiamata, analizzare:
- il numero del chiamante per conoscere, accedendo alla base dati DBS, i dati relativi al terminale che ha generato l'informazione di localizzazione e/o l'eventuale segnale d'allarme (ad esempio, nel caso di controllo di mezzi pubblici, il numero di linea ed il nome del guidatore),
- il numero del chiamato (ossia della stazione base RFP a cui il terminale chiamante è al momento agganciato) per conoscere, accedendo alla base dati DBR, la posizione del terminale chiamante, ed accedendo alla base dati DBS, il codice di segnale (ad es. allarme),-- l'eventuale richiesta di apertura di un canale fonico così da trasferire, in caso affermativo, la chiamata a un posto di operatore.
In caso negativo, il centro servizi CS disimpegna la chiamata attribuendo un opportuno valore alla ragione del disimpegno.
Per avere informazioni aggiornate sulla posizione dei terminali (ad esempio per localizzare i veicoli di una flotta), oppure per ragioni di costo, così da evitare frequenti chiamate al centro servizi la localizzazione può essere effettuata su iniziativa del centro servizi secondo i normali criteri di svolgimento di un'azione di polling.
In tal caso, in seguito ad una chiamata entrante, il terminale 1 chiamato risponde automaticamente facendo in modo che il gruppo di controllo 5 invii al centro servizi l'identificativo RPFI secondo modalità sostanzialmente analoghe a quelle esaminate in precedenza.
Anche nel caso di localizzazione su iniziativa del centro servizi viene prevista la possibilità di aprire connessioni foniche. Per questo motivo dopo aver trasmesso l'ultima cifra dell'identificativo, il terminale 1 attende alcuni secondi. Se in questo intervallo di tempo il centro servizi CS ha proceduto al disimpegno della chiamata, significa che la chiamata era finalizzata solo alla localizzazione, senza coinvolgimento dell'utente del terminale. Al contrario, se al termine dell'intervallo di attesa la chiamata è ancora connessa, viene emesso un segnale (tipicamente un segnale di avviso acustico) verso l'utente che può così determinare la connessione del complesso microfono 3 auricolare 4 al cosiddetto piano U avviando quindi la comunicazione con il posto operatore del centro servizi CS.
Da quanto precede si comprende che l'architettura rappresentata nella figura 3 lascia sostanzialmente inalterata la struttura della rete di sistema preesistente e consente dunque rapidi tempi di sviluppo. L'adozione di questa soluzione presuppone la disponibilità presso il centro servizi CS della base dati DBR relativa alla localizzazione geografica delle stazioni base. Può essere peraltro opportuno prevedere modalità tali da evitare che, in caso di chiamata, il terminale 1 risponda inviando la propria posizione anche se il chiamante non è il centro servizi.
Questi aspetti realizzativi vengono assorbiti ricorrendo all'architettura rappresentata nella figura 4, dove si prevede in sostanza che l'informazione relativa alla posizione inviata dal terminale verso la rispettiva stazione base RFP venga trasferita dalla rete (qui rappresentata dall'autocommutatore LEX) non già direttamente verso il centro servizi CS ma verso il centro di gestione delle chiamate CC, risiedente di preferenza presso il gestore del sistema. Il centro di chiamata CC ha il compito principale di effettuare la traduzione dell'identificativo di posizione (RFPI) in coordinate di posizionamento a partire dal contenuto della base dati DBR senza che ciò richieda la disponibilità di quest'ultima base dati presso il centro servizi CS.
Nella soluzione illustrata nella figura 4 il centro di chiamata CC offre verso il terminale la stessa interfaccia che, riferendosi all'architettura della figura 3, si è supposta realizzata direttamente dal centro di servizi CS. Nel caso dell'architettura della figura 4, dunque, il centro di chiamata CC deve essere in grado di accedere al numero chiamante e al numero chiamato (per la localizzazione effettuata da terminale) e riconoscere i toni DTMF o la segnalazione SMS nel caso di chiamata su iniziativa del centro servizi.
Quando viene adottata l'architettura della figura 4 l'interfaccia di collegamento del centro di chiamata CC verso il centro servizi CS può essere, ad esempio, di due tipi diversi.
In una prima forma di attuazione possibile si tratta semplicemente di un accesso ISDN, che porta a realizzare un centro servizi CS sostanzialmente affine al centro servizi CS utilizzato nell'architettura della figura 3. In particolare si può pensare che il centro di chiamata CC trasmetta la posizione (e non più l'identificativo RFPI), il codice di segnale (allarme) e la richiesta di fonia sempre all'interno del numero del chiamato nella configurazione ISDN. Per permettere al centro servizi CS di conoscere il terminale che ha generato tali informazioni all'interno del numero chiamato il centro di chiamata CC deve aggiungere anche un codice ricavato dall'identificativo del chiamante CLI.
un'alternativa è quella di stabilire fra il centro di chiamata CC e il centro servizi CS un collegamento dati: soluzione, questa, che evita un elevato numero di tentativi di chiamata verso il centro di servizi CS.
Per quanto riguarda lo svolgimento della funzione di localizzazione, l'unica differenza sostanziale fra l'architettura rappresentata in figura 3 e l'architettura rappresentata nella figura 4 sta dunque nel modo in cui il centro servizi CS riconosce il terminale. Nel caso dell'architettura della figura 4, poiché il centro servizi CS non può determinare il chiamante esclusivamente dall' identificativo CLI, è necessario che il centro di chiamata CC invii esplicitamente al centro servizi CS il codice del terminale.
Nel caso in cui la localizzazione avvenga su iniziativa del centro servizi, per poter conoscere la posizione di un terminale, il centro servizi CS stesso deve quindi richiedere al centro di chiamata CC di:
- aprire una connessione con il terminale, - ricevere l'identificativo della cella (RFPI), - effettuare, sulla base del contenuto della base dati DBR, la traduzione del suddetto identificativo in un'informazione di posizione, e
- inviare la risposta al centro di chiamata CC. Nel caso in cui il collegamento fra centro il servizi CS e il centro di chiamata CC sia di tipo dati, allora le richieste e le risposte avvengono secondo un protocollo dati determinato. Diversamente, se viene utilizzato un collegamento di tipo ISDN, allora, il centro servizi CS utilizza i toni DTMF o la segnalazione SMS per inviare il codice del terminale da localizzare e ricevere la posizione.
Per evitare di fare gestire al centro di chiamata CC, deputato alla traduzione dell'identificativo RFPI in coordinate, anche le chiamate foniche, può essere utile trattare le chiamate foniche in modo diverso da quelle finalizzate alla localizzazione. In altri termini, se il centro servizi CS deve aprire una connessione in fonia con il terminale, è preferibile che componga direttamente il numero del terminale senza passare dal centro di chiamata CC. Poiché non è in grado di distinguere la chiamata in fonia da una chiamata diretta alla localizzazione, il terminale invierà comunque il suo identificativo RFPI verso la stazione base RFP: questa informazione viene però trasferita verso il centro di chiamata CC e non perviene comunque verso il centro servizi CS.
Come per il DECT, la tecnologia GSM/DCS 1800 permette di conoscere l'identificavo delle antenne che coprano la zona in cui si trova la parte mobile. Questa caratteristica permette di applicare le stesse considerazioni fate per il DECT nella localizzazione su rete GSM/DCS 1800. Nelle zone altamente urbanizzate la localizzazione su rete GSM/DCS 1800 arriva ad avere buona precisione paragonabile alla dimensione della cella, quindi una precisione massima di circa 600 m.
Naturalmente, fermo restando il principio dell'invenzione, i particolari di realizzazione e le forme di attuazione potranno essere ampiamente variati rispetto a quanto descritto ed illustrato, senza per questo uscire dall'ambito dell'invenzione così come identificato dalle rivendicazioni che seguono.

Claims (26)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Procedimento per la localizzazione degli utilizzatori di un sistema di comunicazione personale comprendente una pluralità di stazioni base (RFP) ed in cui i terminali (1) degli utilizzatori ricevono dalla stazione base (RFP) alla quale sono al momento agganciati un identificativo (RFPI) corrispondente alla stazione stessa, caratterizzato dal fatto che comprende le operazioni di: - provvedere un centro di localizzazione (CC, CS) con una base dati (DBR) contenente l'informazione sulla corrispondenza fra gli identificativi (RFPI) delle stazioni base e la localizzazione delle stazioni base (RFP) stesse, e - configurare detti terminali (1) per la ritrasmissione almeno parziale di detto identificativo (RFPI) verso detto centro di localizzazione; il centro di localizzazione (CC, CS) essendo suscettibile di ricevere detti identificativi (RFPI) almeno in parte ritrasmessi dei terminali (1) e di correlarli con l'informazione di corrispondenza raccolta in detta base dati di localizzazione (DBR) così da riconoscere ciascun terminale (1) che ha ritrasmesso il rispettivo identificativo della stazione base (RFPI) come localizzato nell'ambito della stazione base (RFP) corrispondente a detto identificativo.
  2. 2. Procedimento secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dall'operazione di configurare detti terminali per ritrasmettere, l 'identificativo (RFPI) ricevuto dalla stazioni base (RFP) a cui sono al momento agganciati limitatamente alla parte (FPN, FPS e RPN) di detto identificativo che individua la stazione base (RFP) stessa.
  3. 3. Procedimento secondo la rivendicazione 1 o la rivendicazione 2, caratterizzato dall'operazione di configurare detti terminali (1) per l'invio, concomitante alla ritrasmissione almeno parziale di detto identificativo, di almeno un segnale di servizio scelto nel gruppo costituito da: - un allarme selezionato dall'utilizzatore, - un allarme generato automaticamente in funzione di segnali di rilevazione, - la richiesta di apertura di una connessione fonica con il terminale.
  4. 4. Procedimento secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dall'operazione di configurare detti terminali (1) per la generazione di un codice di segnale di servizio suscettibile di assumere valori numerici diversi con almeno alcuni di detti valori corrispondenti alla richiesta di apertura di un canaie fonico.
  5. 5. Procedimento secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dall'operazione di configurare detti terminali (1) per la ritrasmissione di detto identificativo in funzione di almeno un evento scelto dal gruppo costituito da: - un ordine di trasmissione positivamente espresso (5b) dall'utilizzatore del terminale, e - la ricezione di un comando di localizzazione trasmesso verso il terminale attraverso il sistema di comunicazione personale.
  6. 6. Procedimento secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che comprende l'operazione di provvedere un centro di servizi (CS) con associata una base dati dei servizi (DBS) per l'erogazione di servizi agli utenti localizzati da detto centro di localizzazione (CC).
  7. 7. Procedimento secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che comprende l'operazione di configurare detto centro di localizzazione (CC) e detto centro di servizi (CS) come un sistema elaborativo integrato che accede tanto a detta data base di localizzazione (DBR) quanto a detta base dati dei servizi (DBS).
  8. 8. Procedimento secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che comprende l'operazione di configurare detto centro di localizzazione (CC) e detto centro di servizi (CS) come sistemi elaborativi distinti, evitando l'accesso di detto centro di servizi (CS) a detta base dati di localizzazione (DBR); detto centro di localizzazione (CC) essendo configurato per trasmettere a detto centro dei servizi (CS) informazioni sulla corrispondenza fra ciascun terminale (1) che ha ritrasmesso il rispettivo identificativo e la localizzazione di detto terminale (1) nell'ambito della stazione base (RFP) corrispondente a detto identificativo.
  9. 9. Procedimento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 6 a 8, caratterizzato dal fatto che comprende l'operazione di configurare detti terminali (1) per l'invio, concomitante alla ritrasmissione almeno parziale di detto identificativo, di almeno un rispettivo codice identificativo di detto centro servizi (CS).
  10. 10. Sistema di comunicazione personale comprendente una pluralità di stazioni base (RFP) ed in cui i terminali (1) degli utilizzatori ricevono dalla stazione base (RFP) alla quale sono al momento agganciati un identificativo (RFPI) corrispondente alla stazione stessa, caratterizzato dal fatto che cornprende : un centro di localizzazione (CC, CS) con una base dati (DBR) contenente l'informazione sulla corrispondenza fra gli identificativi (RFPI) delle stazioni base e la localizzazione delle stazioni base (RFP) stesse, e - detti terminali (1) sono configurati per la ritrasmissione almeno parziale di detto identificativo (RFPI) verso detto centro di localizzazione; il centro di localizzazione (CC, CS) essendo suscettibile di ricevere detti identificativi (RFPI) almeno in parte ritrasmessi dei terminali (1) e di correlarli con l'informazione di corrispondenza raccolta in detta base dati di localizzazione (DBR) così da localizzare ciascun terminale (1) che ha ritrasmesso il rispettivo identificativo della stazione base (RFPI) come localizzato nell'ambito della stazione base (RFP) corrispondente a detto identificativo.
  11. 11. Sistema secondo la rivendicazione 10, caratterizzato dal fatto che detti terminali sono configurati per ritrasmettere l'identificativo (RFPI) ricevuto dalla stazioni base (RFP) a cui sono al momento agganciati limitatamente alla parte (FPN, FPS e RPN) di detto identificativo che individua la stazione base (RFP) stessa.
  12. 12. Sistema secondo la rivendicazione 10 o la rivendicazione 11, caratterizzato dal fatto che detti terminali (1) sono configurati per l'invio, concomitante alla ritrasmissione almeno parziale di detto identificativo, di almeno un segnale di servizio scelto nel gruppo costituito da: - un allarme selezionato dall'utilizzatore, - un allarme generato automaticamente in funzione di segnali di rilevazione, - la richiesta di apertura di una connessione fonica con il terminale.
  13. 13. Sistema secondo la rivendicazione 12, caratterizzato dal fatto che detti terminali (1) sono configurati per la generazione di un codice di segnale di servizio suscettibile di assumere valori numerici diversi, con almeno alcuni di detti valori corrispondenti alla richiesta di apertura di un canale fonico.
  14. 14. Sistema secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni 10 a 13, caratterizzato dal fatto che detti terminali (1) sono configurati per la ritrasmissione di detto identificativo in funzione di almeno un evento scelto dal gruppo costituito da: - un ordine di trasmissione positivamente espresso (5b) dall'utilizzatore del terminale, e - la ricezione di un comando di localizzazione trasmesso verso il terminale attraverso il sistema di comunicazione personale.
  15. 15. Sistema secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni 10 a 14, caratterizzato dal fatto che comprende un centro di servizi (CS) con associata una base dati dei servizi (DBS) per l'erogazione di servizi agli utenti localizzati da detto centro di localizzazione (CC).
  16. 16. Sistema secondo la rivendicazione 15, caratterizzato dal fatto che detto centro di localizzazione (CC) e detto centro di servizi (CS) sono configurati come un sistema elaborativo integrato che accede tanto a detta data base di localizzazione (DBR) quanto a detta base dati dei servizi (DBS).
  17. 17. Sistema secondo la rivendicazione 15, caratterizzato dal fatto che detto centro di localizzazione (CC) e detto centro di servizi (CS) sono configurati come sistemi elaborativi distinti, a detto centro di servizi (CS) essendo inibito l'accesso a detta base dati di localizzazione (DBR); detto centro di localizzazione (CC) essendo configurato per trasmettere a detto centro dei servizi (CS) informazione sulla corrispondenza fra ciascun terminale (1) che ha ritrasmesso il rispettivo identificativo e la localizzazione di detto terminale (1) nell'ambito della stazione base (RFP) corrispondente a detto identificativo almeno in parte ritrasmesso.
  18. 18. Sistema secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 15 a 17, caratterizzato dal fatto che detti terminali (1) sono configurati per l'invio, concomitante alla ritrasmissione almeno parziale di detto identificativo, di almeno un rispettivo codice identificativo di detto centro servizi (CS).
  19. 19. Terminale di un sistema di comunicazione personale per 1'attuazione del procedimento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1 a 10, caratterizzato dal fatto che comprende: - mezzi (5, 8, 9a, 10) per la ritrasmissione selettiva (5b) almeno parziale di detto identificativo verso la stazione base (RFP) alla quale il terminale (1) stesso è al momento agganciato, e - mezzi di comando per attivare detti mezzi di ritrasmissione (5, 8, 9a, 10), detti mezzi di comando essendo scelti dal gruppo costituito da: - mezzi di azionamento (5b) sensibili ad un ordine di trasmissione positivamente espresso (5b) dall'utilizzatore del terminale, e - mezzi di ricezione (6) di un comando di localizzazione trasmesso verso il terminale (1) attraverso il sistema di comunicazione personale.
  20. 20. Terminale secondo la rivendicazione 19, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di ritrasmissione (5, 8, 9a, 10) sono configurati per ritrasmettere l 'identificativo (RFPI) ricevuto dalla stazione base (RFP) a cui il terminale è al momento agganciato, limitatamente alla parte (FPN, FPS e RPN) di detto identificativo che individua la stazione base (RFP) stessa.
  21. 21. Terminale secondo la rivendicazione 19 o la rivendicazione 20, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di ritrasmissione (5, 8, 9a, 10) sono configurati per l’invio, concomitante alla ritrasmissione almeno parziale di detto identificativo, di almeno un segnale di servizio scelto nel gruppo costituito da: - un allarme selezionato dall'utilizzatore, - un allarme generato automaticamente in funzione di segnali di rilevazione, - la richiesta di apertura di una connessione fonica con il terminale.
  22. 22. Terminale secondo la rivendicazione 21, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di ritrasmissione (5, 8, 9a, 10) sono configurati per la generazione di un codice di segnale suscettibile di assumere valori numerici diversi con almeno alcuni di detti valori corrispondenti alla richiesta di apertura di un canale fonico.
  23. 23. Centro di localizzazione per l'attuazione del procedimento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1 a 10, caratterizzato dal fatto che comprende una base dati di localizzazione (DBR) contenente informazioni sulla corrispondenza fra detti identificativi (RFPI) delle stazioni base e la localizzazione delle stazioni base (RFP) stesse e dal fatto che detto centro di localizzazione (CC, CS) è suscettibile di ricevere detti identificativi (RFPI) almeno in parte ritrasmessi dei terminali (1) e di correlare detti identificativi con l'informazione di corrispondenza raccolta in detta base dati di localizzazione (DBR) così da localizzare ciascun terminale (1) che ha ritrasmesso il rispettivo identificativo della stazione base (RFPI) come localizzato nell'ambito della stazione base (RFP) corrispondente a detto identificativo.
  24. 24. Centro di localizzazione secondo la rivendicazione 23, caratterizzato dal fatto che detto centro di localizzazione (CC) ha associato un centro di servizi (CS) con associata una base dei servizi (DBS) per l'erogazione di servizi agli utenti localizzati da detto centro di localizzazione (CC)
  25. 25. Centro di localizzazione secondo la rivendicazione 24, caratterizzato dal fatto che detto centro di localizzazione (CC) e detto centro di servizi (CS) sono configurati come un sistema elaborativo integrato che accede tanto a detta data base di localizzazione (DBR) quanto a detta base dati di servizi (DBS).
  26. 26. Centro di localizzazione secondo la rivendicazione 24, caratterizzato dal fatto che detto centro di localizzazione (CC) e detto centro di servizi (CS) sono configurati come sistemi elaborativi distinti, a detto centro di servizi (CS) essendo inibito l'accesso a detta base dati geografica (DBR); detto centro di localizzazione (CC) essendo configurato per trasmettere a detto centro di servizi (CS) informazione sulla corrispondenza fra ciascun terminale (1) che ha ritrasmesso il rispettivo identificativo e la localizzazione di detto terminale (1) nell'ambito della stazione base (RFP) corrispondente a detto identificativo.
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