ITTO20130630A1 - Sistema, decodificatore e metodo per la trasmissione satellitare di segnali - Google Patents
Sistema, decodificatore e metodo per la trasmissione satellitare di segnaliInfo
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Description
“SISTEMA, DECODIFICATORE E METODO PER LA TRASMISSIONE SATELLITARE DI SEGNALI”
DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce a un sistema di trasmissione, a un ricevitore e a un metodo per la trasmissione satellitare di segnali.
Come è noto, il DVB-S2 è lo standard di seconda generazione per le trasmissioni satellitari definito dal DVB nel 2003. Questo standard è stato progettato per varie applicazioni di trasmissione satellitare a larga banda, come la distribuzione di programmi televisivi a definizione standard (Standard Definition TeleVision - SDTV) e ad alta definizione (High Definition TeleVision - HDTV), applicazioni interattive per l’utenza domestica e professionale (come ad esempio l’accesso ad Internet), servizi professionali di contribuzione televisiva e SNG (Satellite News Gathering), distribuzione di segnali TV a trasmettitori digitali terrestri VHF/UHF, distribuzione Dati e di siti Internet (Internet trunking) e altro.
Un sistema di trasmissione basato sullo standard DVB-S2 è in grado di accettare in ingresso un qualunque formato di flusso di dati (purché digitale), come ad esempio i flussi digitali di tipo MPEG Transport Stream (MPEG-TS).
I flussi digitali MPEG-TS possono essere di tipo singolo o multiplo, ossia possono ad esempio trasportare uno o più programmi televisivi/radiofonici, contenuti interattivi o altro. A ciascun flusso MPEG-TS è possibile assegnare parametri di modulazione specifici, ad esempio utilizzando la tecnica della Modulazione e Codifica Variabile (Variable Coding & Modulation - VCM), oppure, nelle applicazioni punto-punto, la tecnica di Modulazione e Codifica Adattativa (Adaptive Coding & Modulation - ACM). Quest’ultima permette di variare, per ogni nuovo blocco elementare di dati, lo schema di modulazione e, di conseguenza, i livelli di protezione dagli errori, ottimizzando così il sistema di trasmissione in base alle condizioni di ricezione dell'utente; tali condizioni possono, infatti, variare in funzione delle condizioni meteo.
Quando il modulatore si trova ad utilizzare la tecnica ACM, i ritardi di trasmissione possono variare in funzione dello schema di modulazione/codifica adattativo. Per risolvere questo problema, lo standard DVB-S2 prevede l’impiego di un sottosistema di sincronizzazione del flusso di dati in ingresso (opzionale e di cui non è prevista l’ applicazione a flussi MPEG-TS singoli) che, mediante la trasmissione di un parametro di temporizzazione da parte del modulatore, permette di garantire al ricevitore di trasmissioni a pacchetto un bit-rate e un ritardo di trasmissione costanti (come è ad esempio richiesto per i flussi MPEG-TS).
Secondo lo standard DVB-S2, quando il bit ISSYI del campo MATYPE ha valore pari a 1, nel modulatore viene attivato un contatore a 22 bit che conta alla frequenza pari alla velocità di simbolo Rs, detta anche symbol rate, del modulatore. Nel modulatore viene appeso, alla fine di ogni pacchetto, il campo ISSY (Input Stream Synchronizer, di lunghezza pari a 2 o 3 byte) che comprende il sottocampo ISCR (Input Stream Clock Reference) contenente il valore del contatore nell’istante in cui il pacchetto entra nel modulatore. ISCR può essere di tipo long (22 bit) o short (15 bit); in quest’ultimo caso ISCR contiene i 15 bit meno significativi del contatore.
I satelliti attualmente utilizzati operano su bande di larghezza tipicamente pari a 33-36 MHz che, nell’ambito broadcast, rendono possibile trasmettere i dati, su di un transponder satellitare, a un bit-rate ad esempio dell’ordine dei 60 Mbit/s.
L’introduzione delle trasmissioni di servizi televisivi in ultra alta definizione (Ultra High Definition TeleVision - UHDTV), detta anche 4K o 8K, richiede un bit rate trasmissivo dell’ordine dei 17-20 Mbit/s per servizio televisivo trasmesso. Questo fatto rende necessario migliorare lo sfruttamento della capacità di trasmissione/ricezione messa disposizione dai satelliti attualmente impiegati, minimizzando la quantità di capacità di trasmissione/ricezione non utilizzata di ogni singolo transponder.
Allo stato attuale, la tecnologia DVB-S2 consente di trasmettere su un canale satellitare da 33-36 MHz un MPEG-TS contenente 3 programmi in UHDTV utilizzando la ‘multiplazione statistica’. Un MPEG-TS, contenente più programmi, è anche noto con il temine di ‘multiplex’.
La multiplazione statistica dei programmi video è una tecnica che permette di suddividere il bit rate disponibile tra i vari programmi da trasmettere, a seconda delle esigenze istantanee di codifica video di ciascuno. Usando la codifica a bit-rate variabile (VBR) e tenendo conto che il bit rate richiesto per ottenere una certa qualità da parte di un programma video non è costante nel tempo, ma varia a seconda del tipo di immagine da codificare, e del fatto che statisticamente i picchi di richiesta non sono simultanei per i programmi contenuti nel multiplex, la multiplazione statistica permette di aumentare il numero di programmi trasmessi a parità di bit rate totale del flusso MPEG-TS. Infatti, il guadagno offerto dalla multiplazione statistica, espresso in termini di numero di programmi (o servizi) contenibili nel multiplex, sarà tanto maggiore quanto maggiore è il rapporto tra il bit rate globale del flusso MPEG-TS (o del flusso MPEG-TS) e il bit rate medio richiesto dal singolo programma. Questo perché minore è il bit rate globale dell’MPEG-TS, maggiore è la capacità non utilizzata all’interno del multiplex satellitare.
La presente invenzione si propone di risolvere questi ed altri problemi mettendo a disposizione un sistema di trasmissione, un ricevitore e un metodo per la trasmissione satellitare di segnali.
In particolare, la presente invenzione si propone di indicare un metodo per la trasmissione satellitare di segnali atto a minimizzare la capacità di trasmissione/ricezione non utilizzata all’interno di un canale di comunicazione satellitare.
L’idea alla base della presente invenzione è di trasmettere dei segnali compresi in un flusso dati che comprende un primo e uno o più secondi pacchetti, dove il primo pacchetto è trasmesso attraverso un primo canale di trasmissione, mentre detti uno o più secondi pacchetti sono trasmessi attraverso uno o più secondi canali di trasmissione, dove detti uno o più secondi canali di trasmissione sono distinti dal primo canale di trasmissione e tra loro.
Con riferimento all'esempio di cui sopra, se si generasse un MPEG-TS da 120 Mbit/s, sfruttando la multiplazione statistica si potrebbe ragionevolmente stimare di trasmettere 7 o 8 programmi UHDTV nello stesso multiplex, ossia fino a due in più di quanti se ne potrebbero trasmettere con due flussi MPEG-TS da 60 Mbit/s ciascuno. La tecnica nota non permette, però, di suddividere, in trasmissione, un flusso MPEG-TS in più flussi distinti da trasmettere su canali satellitari diversi per poi ricostruire detto flusso MPEG-TS lato ricevitore.
In sintesi, il metodo secondo la presente invenzione prevede di separare un flusso MPEG-TS al trasmettitore in N flussi da trasmettere su altrettanti canali di trasmissione satellitari per poi ricostruire il flusso MPEG-TS originale nel ricevitore dopo che gli N segnali ricevuti sono stati correttamente demodulati. Nel seguito della descrizione, verrà descritta una forma realizzativa dove il valore N è uguale a 2.
Ulteriori caratteristiche vantaggiose della presente invenzione sono oggetto delle allegate rivendicazioni.
Queste caratteristiche ed ulteriori vantaggi della presente invenzione risulteranno maggiormente chiari dalla descrizione di un suo esempio di realizzazione mostrato nei disegni annessi, forniti a puro titolo esemplificativo e non limitativo, in cui:
fig. 1 illustra uno schema a blocchi di un sistema di trasmissione satellitare di segnali secondo l’invenzione; fig. 2 illustra un esempio di come il sistema di fig. 1 suddivide i pacchetti inoltrati ai due modulatori;
fig. 3 illustra uno dei flussi di pacchetti interno di un generico modulatore;
fig. 4 illustra un decodificatore secondo l’invenzione; fig. 5 illustra una seconda forma esecutiva del sistema di trasmissione satellitare di fig. 1;
Con riferimento alla fig. 1, un sistema di trasmissione 1 secondo l’invenzione, preferibilmente compatibile con lo standard DVB-S2, comprende almeno un primo 5 e un secondo modulatore 6, i quali trasmettono rispettivamente su un primo Ch#1 e un secondo canale di trasmissione Ch#2 distinti tra loro, dove detti canali Ch#1,Ch#2 sono preferibilmente di tipo satellitare. Questi canali occupano, infatti, frequenze distinte (non sovrapposte) e/o polarizzazioni differenti. Inoltre, i segnali trasmessi su questi canali di trasmissione Ch#1,Ch#2 hanno preferibilmente uguali caratteristiche, ossia un’uguale larghezza di banda B, un’uguale velocità di simbolo Rs, detta anche symbol rate, e identici parametri di modulazione e codifica.
È possibile per il tecnico del ramo utilizzare più di due modulatori (e quindi più di due canali di trasmissione e i rispettivi demodulatori in ricezione), senza comunque allontanarsi dagli insegnamenti della presente invenzione. Il sistema di trasmissione 1 comprende anche i seguenti elementi:
− mezzi di adattamento della velocità 2, detti anche rate adapter, ove necessario operare un adattamento di velocità;
− mezzi di separazione 4, detti anche split, posizionati a valle dei mezzi di adattamento della velocità 2, ove presenti, e in comunicazione di segnale con essi;
− un orologio di riferimento 7, detto anche clock o reference clock, che scandisce il tempo ed è in comunicazione di segnale con i mezzi di separazione 4 e i modulatori 5,6.
Il rate adapter è un sottosistema, generalmente presente in un tipico modulatore digitale, che, come noto al tecnico del ramo, adatta il bit rate Ri di un flusso MPEG-TS 3 in ingresso ad esso in modo che il flusso in uscita abbia un valore di bit rate adatto ad essere utilizzato in ingresso a detto modulatore secondo l'arte nota, dove questo adattamento di bit rate è fatto inserendo dei pacchetti nulli. Nel caso MPEG2-TS, il rate adapter ricalcola e aggiorna tutti i time stamp presenti nei servizi audio/video.
Nell’applicazione secondo la presente invenzione, il rate adapter 2 riceve in ingresso il flusso MPEG-TS 3 e produce in uscita un flusso adattato MPEG-TS 3b che è addotto in ingresso allo split 4. Infatti, il rate adapter 2 adatta il bit rate Ri del flusso MPEG-TS 3 al bit rate totale trasmesso dagli N canali di trasmissione Ch#1,Ch#2 (dove in questo esempio N=2); nello specifico il bit rate Ri’ in uscita dal rate adapter 2, ossia il bit rate del flusso adattato MPEG-TS 3b, sarà uguale a N*Ru, dove Ru è la velocità di trasmissione, detta anche bit rate, a cui ogni singolo modulatore (S2-MOD) 5,6 trasmette. L’invenzione prevede che non siano presenti altri rate adapter a valle dello split 4. Se il rate adapter non è inserito nella catena, perché non sono necessari adattamenti, il flusso MPEG-TS 3 entra direttamente nello split 4, ed il bit rate Ri’ coincide con Ri. ;È da notare che è previsto che i modulatori 5,6 disabilitino, se eventualmente ne sono dotati, la funzione di adattamento della velocità di trasmissione, ossia disabilitino il sottosistema rate adapter che eseguirebbe l’adattamento sopra descritto sul rispettivo pseudo flusso. Inoltre, anche la funzione di controllo della continuità dei pacchetti MPEG-TS in ingresso (basata sul valore del campo Continuity Counter), normalmente presente nei modulatori, può essere preferibilmente disabilitata. ;Con riferimento anche a fig. 2, lo split 4 separa il flusso adattato MPEG-TS in ingresso in almeno due pseudo flussi 3c,3d (N pseudo flussi), in modo che il primo flusso contenga ad esempio i pacchetti 1,3,5,... (1, 1+N, 1+2*N, …), l’i-esimo flusso i pacchetti (i, i+N, i+2N, …); l’N-esimo flusso i pacchetti 2,4,6 (N, 2N, 3N, …); i flussi sono poi inviati ai due (N) modulatori 5,6 per essere trasmessi sui canali di trasmissione Ch#1 e Ch#2 (Ch#1, …, Ch#N).
Inoltre, è possibile utilizzare una distribuzione differente dei pacchetti tra i diversi canali rispetto a quella sopra descritta. Utilizzando questa diversa distribuzione tra i canali, è vantaggiosamente possibile allocare più di un flusso MPEG-TS, nella modalità DVB-S2 Multiple Transport Stream, minimizzando la banda non utilizzata, ad esempio quando due multiplex MPEG-TS indipendenti vengono trasmessi utilizzando tre transponder satellitari.
I flussi pseudo MPEG-TS 3c,3d prodotti in uscita dallo split 4 hanno un bit rate Ru pari alla frazione N-esima del bit rate del MPEG-TS Ri’, dunque Ru=Ri’/N, che nell'esempio rappresentato nelle figg. 1 e 2 è la metà del bit rate Ri'. Supposto che l’i-esimo pacchetto sia inviato al modulatore del canale Ch#j all’istante t, il pacchetto successivo (i+1) sarà inviato al modulatore del canale successivo Ch#(j+1) con un ritardo pari ad almeno un colpo di clock di simbolo.
Deviando da quanto previsto dallo standard DVB-S2, che non prevede in modalità MPEG-TS singolo l’uso del Input Stream Synchroniser (ISSY), nella presente invenzione i modulatori 5,6 attiveranno preferibilmente la funzionalità ISSY impostando a 1 il parametro ISSYI nel byte MATYPE-1 del base band header. Infatti, lo standard DVB-S2, quando ISSYI è pari a 1 prevede che in ciascun modulatore venga attivato un contatore a 22 bit che lavora ad una frequenza pari al Symbol rate Rs del modulatore.
Secondo quanto sopra e con riferimento anche alla fig. 3, all’interno del generico modulatore DVB-S2 ciascun flusso MPEG-TS è costituito da una sequenza di pacchetti 81 a ciascuno dei quali viene appeso un campo finale 82. In quest'ultimo sono inseriti l’intero valore attuale del contatore (nella modalità ISSY long) o i 15 bit meno significativi di tale valore attuale (nella modalità ISSY short).
In condizioni di funzionamento, tutti i contatori vengono inizialmente allineati e i modulatori 5,6 configurati nella stessa modalità ISSY, in modo che siano tutti in modalità ISSY long o ISSY short.
Secondo lo standard DVB-S2, il contenuto del campo ISCR è utilizzato dal ricevitore per ricostruire il clock del flusso MPEG-TS al modulatore, così da garantire un bit-rate e un ritardo costante di ciascun flusso individualmente. Riassumendo, il sistema 1 secondo l'invenzione mette in atto un metodo per la trasmissione satellitare di segnali digitali che comprende le seguenti fasi:
a. suddividere il flusso dati 3 in un primo 31 e uno o più secondi pacchetti 32;
b. trasmettere il primo pacchetto 31 attraverso un primo canale di trasmissione Ch#1;
c. trasmettere detti uno o più secondi pacchetti 32 attraverso uno o più secondi canali di trasmissione Ch#2, dove detti secondi canali di trasmissione Ch#2 sono distinti dal primo canale di trasmissione Ch#1 e tra loro.
Con riferimento anche a fig. 4 dove è rappresentato il caso di due soli demodulatori, un ricevitore 12 secondo l’invenzione comprende almeno i seguenti elementi:
− il primo demodulatore 10;
− uno o più secondi demodulatori 11, preferibilmente simili o uguali al primo demodulatore 10;
− mezzi di fusione 13, detti anche merger, posizionati a valle del primo 10 e dei secondi demodulatori 11 e in comunicazione di segnale con essi.
Il merger 13 svolge la funzione inversa a quella dello split 4. In condizioni di funzionamento, il merger 13 legge il contenuto del campo ISCR appeso al pacchetto 81 e, sulla base di esso, compie un'operazione di riordino temporale dei pacchetti ricevuti attraverso N canali (nel presente esempio i due canali Ch#1 e Ch#2) e demodulati e correttamente temporizzati dai demodulatori 10 e 11, così da ottenere il flusso di pacchetti MPEG-TS originale. In particolare, il blocco merger 13, dopo avere riallineato i due flussi MPEG-TS, li riunirà a formare il MPEG-TS originale, preferibilmente sulla base del contenuto del campo ISCR trasmesso nell’ISSY.
Nella forma realizzativa preferita, il merger 13 del decodificatore 12 comprende un blocco di memoria per ciascuno degli N ingressi tale da poter accomodare il ritardo differenziale che si vuole compensare sugli N canali di trasmissione satellitari.
È possibile per il tecnico del ramo utilizzare una differente configurazione dei blocchi di memoria, senza comunque allontanarsi dagli insegnamenti della presente invenzione.
I due canali di trasmissione non necessariamente devono occupare posizioni in frequenza adiacenti, né essere trasmessi sullo stesso satellite, o su satelliti occupanti la stessa posizione orbitale.
In generale un satellite geostazionario evidenzia, nelle 24 ore, un piccolo movimento relativo alla Terra, dovuto alla non perfetta posizione orbitale. Infatti, la distanza tra la Terra e satellite, e di conseguenza il ritardo di propagazione del segnale sulla tratta radio, varia con una periodicità giornaliera. Utilizzando due satelliti, con variazioni giornaliere differenti, potrebbe essere possibile che l’allineamento dei due segnali all’uscita dei demodulatori subisca variazioni tali da alterare l’originale ordine di arrivo dei pacchetti. E’ però necessario che i ritardi tra i due flussi siano compatibili con i massimi ritardi ammessi dal blocco di memoria del merger 13, perché il MPEG-TS originale possa essere ricostruito.
Sono ovviamente possibili numerose varianti all’esempio fin qui descritto.
Una prima variante è quella illustrata in fig. 5; per brevità nella descrizione che segue saranno evidenziate solamente le parti che differenziano questa e le successive varianti rispetto alla forma esecutiva principale sopra descritta; per il medesimo motivo si utilizzeranno, ove possibile, i medesimi riferimenti numerici con uno o più apici per indicare elementi strutturalmente e funzionalmente equivalenti.
Un sistema di trasmissione 1', simile al sistema di trasmissione 1 descritto nella prima forma esecutiva, comprende uno split 4' simile allo split 4 della precedente forma esecutiva.
Lo split 4' divide i pacchetti MPEG-TS tra i due (o gli N) canali allo stesso modo dello split 4, ma il bit rate Ru dei due (N) pseudo flussi all'uscita da detto split 4' è pari al bit rate Ri' del flusso 3b in ingresso a detto split 4', ossia Ru è pari a Ri'. Questo è possibile tramite l'inserimento nello pseudo flusso 3c' di un pacchetto nullo, detto anche Null Packet (NP), al posto di ogni pacchetto proveniente dal flusso 3b e inviato allo pseudo flusso 3d’. Analogamente si inserisce nello pseudo flusso 3d' un pacchetto nullo al posto di ogni pacchetto proveniente dal flusso 3b e inviato allo pseudo flusso 3c’. Più in generale, se lo split 4' prevede di generare N flussi in uscita, per ciascun pacchetto selezionato dal flusso 3b e inviato al generico pseudo flusso vengono aggiunti N-1 pacchetti nulli al posto del pacchetti inviati agli altri N-1 pseudo flussi.
Il DVB-S2 prevede la possibilità, nella modalità Multiple Transport Stream e Single/Multiple Generic Stream, di rimuovere in trasmissione i pacchetti nulli, per ottenere efficienze di trasmissione, e correttamente reinserirli in ricezione. Corrispondentemente lo standard DVB-S2 prevede la possibilità di aggiungere DUMMY frame, per gestire l’assenza di dati da trasmettere. Nella presente invenzione, contrariamente a quanto previsto dallo standard DVB-S2, che non prevede la possibilità di rimuovere i pacchetti nulli nella modalità di funzionamento Single Transport Stream, i modulatori 5,6, attiveranno una modalità DVB-S2 di cancellazione dei pacchetti nulli (Null Packet Deletion) e corrispondentemente i demodulatori 10,11 attiveranno una modalità DVB-S2 di reinserimento dei pacchetti nulli (Null Packet Reinsertion) nelle posizioni originali. Quando queste modalità sono attive è necessario attivare nei modulatori 5,6 anche la modalità di inserimento di frame vuoti (Dummy Frame Insertion).
È da notare che lo standard DVB-S2 non prevede la rimozione dei Null Packet e l'impiego dei Dummy Frame in trasmissione quando si trasmette un flusso MPEG-TS singolo. Pertanto la realizzazione della presente variante richiede di andare oltre rispetto a quanto scritto nello standard DVB-S2.
Il merger di questa variante (non illustrato nelle figure allegate) riceve in ingresso tutti gli pseudo flussi 3c’,3d’ e opera il riallineamento temporale reciproco dei flussi 3c’ e 3d’ attraverso il campo ISCR. Dopodiché il merger seleziona il pacchetto da uno degli pseudo flussi 3c',3d' in base alla stessa logica utilizzata dallo split 4' per la generazione degli pseudo flussi 3c',3d' e ricostruisce il flusso 3.
Una seconda variante prevede che il riordinamento dei pacchetti MPEG-TS ricevuti venga fatto sulla base del valore di un campo, preferibilmente il campo Continuity Counter, compreso nell'Header del pacchetto MPEG-TS 81 di ciascun servizio contenuto nel flusso MPEG-TS.
Una terza variante prevede che il riordinamento dei pacchetti MPEG-TS ricevuti sia effettuato sulla base del contenuto di un secondo campo, preferibilmente il campo PCR (Program Clock Reference) dell’Header del pacchetto 81, dei pacchetti audio/video MPEG-TS di ciascun servizio contenuto nel flusso MPEG-TS.
Una quarta variante prevede che il riordinamento dei pacchetti MPEG-TS ricevuti sia effettuato in base ad una qualsiasi combinazione dei metodi precedenti.
Claims (19)
- RIVENDICAZIONI 1. Metodo per la trasmissione satellitare di segnali, comprendente le fasi di a. suddividere un flusso dati (3) in un primo (31) e in uno o più secondi pacchetti (32), b. trasmettere il primo pacchetto attraverso un primo canale di trasmissione (Ch#1), caratterizzato dal fatto di comprendere anche una fase nel corso della quale detti uno o più secondi pacchetti sono trasmessi attraverso uno o più secondi canali di trasmissione (Ch#2), in cui detti uno o più secondi canali di trasmissione (Ch#2) sono distinti da detto primo canale di trasmissione (Ch#1) e tra loro.
- 2. Metodo secondo la rivendicazione 1, in cui il flusso dati (3) è di tipo MPEG-TS.
- 3. Metodo secondo le rivendicazioni 1 o 2, in cui il primo canale di trasmissione (Ch#1) utilizza una posizione di frequenza distinta da quella utilizzata da detti uno o più secondi canali di trasmissione (Ch#2).
- 4. Metodo secondo una qualunque delle rivendicazioni da 1 a 3, in cui il primo canale di trasmissione (Ch#1) è allocato su di un primo satellite, dove detti uno o più secondi canali di trasmissione (Ch#2) sono allocati su uno o più secondi satelliti, e dove detti uno o più secondi satelliti sono distinti da detto primo satellite e tra loro.
- 5. Sistema (1,1') di trasmissione satellitare di segnali digitali, comprendente almeno un primo modulatore (5), dove detti segnali sono compresi in un flusso dati (3) che, prima di essere trasmesso, viene suddiviso in un primo (31) e in uno o più secondi pacchetti (32), dove detto primo pacchetto (31) é trasmesso attraverso il primo modulatore (5), caratterizzato dal fatto di comprendere almeno uno o più secondi modulatori (6) attraverso i quali vengono trasmessi uno o più secondi pacchetti (32).
- 6. Sistema (1,1') secondo la rivendicazione 5, in cui il primo pacchetto (31) è compreso in un primo pseudo flusso (3c,3c'), il secondo pacchetto (32) è compreso in uno o più secondi pseudo flussi (3d,3d'), e dove il primo pseudo flusso (3c,3c') ha una velocità di trasmissione (Ru) pari a quella di detti uno o più secondi pseudo flussi (3d,3d').
- 7. Sistema (1,1') secondo la rivendicazione 6, comprendente mezzi di separazione (4,4') che generano gli pseudo flussi (3c,3c',3d,3d') a partire dal flusso (3).
- 8. Sistema (1,1') secondo la rivendicazione 7, in cui ciascun modulatore (5,6) non impiega una funzionalità di adattamento della velocità.
- 9. Sistema (1,1') secondo la rivendicazione 8, comprendente mezzi di adattamento della velocità (2) posizionati a monte dei mezzi di separazione (4,4') e in comunicazione di segnale con essi, dove detti mezzi di adattamento della velocità (2) aumentano la velocità del flusso dati (3) inserendo pacchetti nulli (NP).
- 10. Sistema (1) secondo una qualunque delle rivendicazioni da 6 a 9, in cui la velocità di trasmissione del flusso dati (3) è pari alla somma delle velocità di trasmissione di tutti gli pseudo flussi (3c,3d).
- 11. Sistema (1') secondo una qualunque delle rivendicazioni da 6 a 9, in cui la velocità di trasmissione di ciascun pseudo flusso (3c',3d') è pari alla velocità di trasmissione del flusso dati (3), e dove, quando ad uno degli pseudo flussi (3c',3d') viene aggiunto uno dei pacchetti (31,32) del flusso (3), a ciascuno dei rimanenti pseudo flussi (3c',3d') viene aggiunto un pacchetto nullo (NP).
- 12. Sistema (1') secondo la rivendicazione 11, in cui ciascun modulatore (5,6) ha abilitata una modalità di cancellazione dei pacchetti nulli (Null Packet Deletion) e una modalità di inserimento di frame vuoti (Dummy Frame Insertion).
- 13. Sistema (1,1') secondo una qualunque delle rivendicazioni da 6 a 12, in cui il secondo pacchetto (32) è trasmesso con un ritardo temporale rispetto al primo pacchetto (31) pari ad almeno il tempo di simbolo dei modulatori (5,6).
- 14. Sistema (1,1') secondo una qualunque delle rivendicazioni da 6 a 13, in cui ciascun pacchetto (31,32) comprende un campo ISSY (Input Stream Synchronizer) contenente almeno un valore che rappresenta un riferimento temporale, e dove detto campo ha una lunghezza uguale in ognuno dei pacchetti (31,32).
- 15. Sistema (1,1') secondo la rivendicazione 14, in cui i valori del riferimento temporale dei modulatori (5,6) possono venire allineati ad uno stesso valore.
- 16. Sistema (1,1') secondo le rivendicazioni 14 o 15, comprendente un orologio di riferimento (7) che è in comunicazione di segnale con detti mezzi di separazione (4,4') e con i modulatori (5,6).
- 17. Ricevitore (12), comprendente almeno un primo demodulatore (10), dove detto ricevitore (12) è in grado di demodulare segnali compresi in un flusso dati (3) che, prima di essere trasmesso, è stato suddiviso in un primo (31) e in uno o più secondi pacchetti (32), dove detto primo pacchetto (31) é ricevuto attraverso il primo demodulatore (10), caratterizzato dal fatto di comprendere uno o più secondi demodulatori (11) attraverso il quali sono ricevuti uno o più secondi pacchetti (32) e mezzi di fusione (13) posizionati a valle del primo (10) e del secondo demodulatore (11), dove detti mezzi di fusione (13) sono in comunicazione di segnale con detti primo (10) e uno o più secondi demodulatori (11), e dove detti mezzi di fusione (13) sono in grado, unendo il primo (31) e detti uno o più secondi pacchetti (32), di produrre in uscita il flusso dati (3).
- 18. Ricevitore (13) secondo la rivendicazione 17, in cui i pacchetti (31,32) comprendono un campo ISSY (Input Stream Synchronizer) contenente almeno un valore attraverso il quale i mezzi di fusione (13) possono effettuare un'operazione di riordino temporale di detti pacchetti (31,32).
- 19. Ricevitore (13) secondo le rivendicazioni 17 o 18, in cui i pacchetti (31,32) sono di tipo MPEG-TS, e dove i mezzi di fusione (13) possono effettuare una seconda operazione di riordino temporale di detti pacchetti (31,32) in base al valori contenuti nei campi Continuity Counter e/o PCR.
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