ITTO20130534A1 - Procedimento e sistema per autofocus, dispositivo e prodotto informatico corrispondenti - Google Patents
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- H04N23/00—Cameras or camera modules comprising electronic image sensors; Control thereof
- H04N23/60—Control of cameras or camera modules
- H04N23/67—Focus control based on electronic image sensor signals
- H04N23/673—Focus control based on electronic image sensor signals based on contrast or high frequency components of image signals, e.g. hill climbing method
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- G02B13/001—Miniaturised objectives for electronic devices, e.g. portable telephones, webcams, PDAs, small digital cameras
- G02B13/009—Miniaturised objectives for electronic devices, e.g. portable telephones, webcams, PDAs, small digital cameras having zoom function
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- H04N23/69—Control of means for changing angle of the field of view, e.g. optical zoom objectives or electronic zooming
Description
DESCRIZIONE dell'invenzione industriale intitolata:
?Procedimento e sistema per autofocus, dispositivo e
prodotto informatico corrispondenti?
TESTO DELLA DESCRIZIONE
Campo tecnico
La descrizione si riferisce alle tecniche di autofocus.
Una o pi? forme di attuazione possono applicarsi a dispositivi autofocus continui suscettibili di ridurre l'intervallo di tempo del processo di rimessa a fuoco nel caso in cui venga rilevato un movimento di ingrandimento (zoom-in) o riduzione (zoom-out).
Sfondo tecnologico
Come alternativa a sensori dedicati, come si possono utilizzare per esempio nelle fotocamere di alto livello, certe implementazioni di dispositivi di rilevazione di immagini quali ad esempio webcam, telecamere di sicurezza, sensori mobili, possono utilizzare per scopi di messa a fuoco le stesse informazioni fornite dal dispositivo di rilevazione.
Varie implementazioni di visione computerizzata possono di conseguenza mirare a reperire in un breve intervallo di tempo un'immagine a fuoco una volta che un'immagine diventa sfocata durante l'acquisizione d'immagine di una scena generale dal vivo.
Per esempio, in certe implementazioni, le statistiche dalle immagini rilevate mediante il dispositivo di rilevazione possono essere utilizzate per rilevare se la messa a fuoco ? stata conseguita oppure no. Come ?misura di messa a fuoco? o FM si possono utlizzare componenti di alta frequenza. In certe implementazioni, una posizione di regolazione della lente dove la FM ? massima pu? corrispondere alla posizione obiettivo della funzione di autofocus (AF).
Certe implementazioni possono utilizzare una cosiddetta ?hill climbing search? (HCS) dove:
- un valore di misura di messa a fuoco o FM viene valutato per la posizione attuale della lente e la lente si sposta secondo una direzione (o senso) fissa della lente, - un nuovo valore FM viene valutato e confrontato con il valore FM per la precedente posizione della lente,
- se si scopre che il FM diminuisce, la lente viene spostata nella direzione opposta alla ricerca di una posizione a fuoco.
Al fine di minimizzare l'intervallo di tempo di nuova messa a fuoco, quando inizia una nuova ricerca, una direzione giusta della lente ed una relativa dimensione di passo possono essere valutate al fine di azionare l'attuatore del meccanismo di rimessa a fuoco.
Certe implementazioni possono utilizzare procedimenti di estrazione basati su caratteristiche (feature-based) al fine di conseguire e migliorare l'azione di rimessa a fuoco.
Inoltre, certe implementazioni riconoscono che durante l'acquisizione della scena, lo scopo di un processo di autofocus continuo pu? essere di mantenere a fuoco l'immagine mentre si cerca la posizione giusta della lente; quando si verifica un cambiamento di scena, per via dello spostamento della fotocamera e/o degli oggetti che vengono rilevati, un processo di autofocus continuo pu? iniziare nuovamente la ricerca al fine di rimettere a fuoco l'immagine di un'attuale scena acquisita.
Quando si esegue la rimessa a fuoco, certe implementazioni di autofocus possono di conseguenza iniziare nuovamente una ricerca utilizzando la direzione attuale della lente o la direzione opposta all'estremit? pi? vicina della corsa di regolazione della posizione della lente. In questo modo, se la misura di messa a fuoco valutata diminuisce rispetto al valore precedente, la direzione della lente pu? essere cambiata nel valore opposto prima di continuare il processo di rimessa a fuoco. Ci? pu? risultare in un aumento dell'intervallo di tempo per identificare la posizione giusta della lente al fine di rimettere a fuoco l'immagine della scena acquisita.
Esemplificativo di tale implementazione ? per esempio Choi, J. Lee, e S. Ko, ?New autofocusing technique using the frequency selective weighted median filter for video cameras?, IEEE Trans. On Consumer Electronics, Vol. 45, Nr.
3, Ago. 1999, pagg. 820-827.
Altre implementazioni quali per esempio J. Lee, Y. Jung, B. Kim, e S. Ko, ?An advanced video camera system with robust AF, AE, and AWB control,? IEEE Trans. on Consumer Electronics, Vol. 47, Nr. 3, Ago. 2001, pagg. 694-699 possono utilizzare il valore della curva di luminanza nel caso di un'alta intensit? di luce nella scena al fine di impostare la direzione della lente.
Altre implementazioni che mirano a migliorare la corretta identificazione della direzione della lente per la rimessa a fuoco di un'immagine sono descritte per esempio in:
Yoon Kim, June-Sok Lee, Morales, A.W, ?A video camera system with enhanced zoom tracking and auto white balance?, IEEE Trans. on Consumer Electronics, Vol. 48, Nr. 3, agosto 2002;
Jung-Ho Ahn, Jaepil Ko, Il-Young Lee e Seung-Hyun Kim, ?A Fast Continuous Auto Focus Algorithm using the State Transition Model?, Pacific Science Review, Vol. 13, Nr. 3, 2011, pagg. 125-130;
Jie He, Rongzhen Zhou e Zhiliang Hong, ?Modified Fast Climbing Search Auto-focus Algorithm with Adaptive Step Size Searching Technique for Digital Camera?, IEEE Trans. on Consumer Electronics, Vol. 49, Nr. 2, maggio 2003, pagg.
257-262.
Scopo e sintesi
E? avvertita l?esigenza di disporre di approcci che possono superare gli svantaggi delle implementazioni discusse precedentemente.
Uno scopo di una o pi? forme di attuazione ? soddisfare tale esigenza.
Una o pi? forme di attuazione conseguono tale scopo grazie ad un procedimento avente le caratteristiche richiamate nelle rivendicazioni che seguono.
Una o pi? forme di attuazione possono riferirsi ad un corrispondente sistema, ad una corrispondente apparecchiatura (per esempio, una fotocamera) comprendente tale sistema, cos? come ad un prodotto informatico caricabile nella memoria di almeno un computer comprendente porzioni di codice software per eseguire le fasi del procedimento quando il prodotto viene eseguito su almeno un computer. Come qui utilizzato, il riferimento a tale prodotto informatico viene compreso come essere equivalente al riferimento a mezzi leggibili da computer contenenti istruzioni per controllare il sistema di elaborazione al fine di coordinare l'implementazione del procedimento secondo l'invenzione. Il riferimento "ad almeno un computer" intende evidenziare la possibilit? che la presente invenzione venga implementata in una forma modulare e/o distribuita.
Le rivendicazioni sono parte integrante dell'insegnamento tecnico qui fornito in relazione all'invenzione.
Una o pi? forme di attuazione possono condurre ad una riduzione dell'intervallo di tempo coinvolto nella rimessa a fuoco di un'immagine acquisita.
Una o pi? forme di attuazione possono permettere di identificare una corretta direzione della lente ed una relativa dimensione di passo quando viene rilevato un movimento di ingrandimento (zoom-in) o di riduzione (zoomout).
Una o pi? forme di attuazione possono basarsi su una valutazione feature-based (basata su caratteristiche) di un fattore di scala, rendendo possibile reperire una direzione giusta del movimento ed i relativi passi della lente della fotocamera.
Una o pi? forme di attuazione possono rendere possibile identificare, durante l'acquisizione della scena, la corretta direzione di ricerca della lente e i passi relativi, per esempio quando si ? verificato un cambiamento di scena, migliorando di conseguenza la velocit? nel trovare una trama (frame) corretta a fuoco.
Una o pi? forme di attuazione possono fornire uno o pi? dei seguenti vantaggi:
- per l'AF fisso: il rilevamento di oggetti in movimento (per esempio per spostare la posizione di messa a fuoco) viene migliorato e/o la ricerca della posizione di messa a fuoco viene resa pi? veloce,
- per l'AF continuo: il rilevamento di oggetti in movimento viene migliorato e/o la stima della direzione del movimento viene resa pi? veloce e pi? affidabile, con la possibilit? di stimare una nuova posizione di messa a fuoco.
Breve descrizione delle figure
Una o pi? forme di attuazione verranno ora descritte, a puro titolo di esempio non limitativo, facendo riferimento ai disegni allegati, in cui:
- la Figura 1 ? una rappresentazione schematica di un dispositivo di rilevazione di immagini a cui si possono applicare forme di attuazione;
- la Figura 2 ? una rappresentazione schematica di certi principi sottostanti a forme di attuazione;
- la Figura 3 ? una rappresentazione schematica di forme di attuazione;
- la Figura 4 ? un diagramma esemplificativo di spostamenti di ingrandimento (zoom-in) e riduzione (zoomout) in forme di attuazione;
- la Figura 5 ? un diagramma comparativo; e
- la Figura 6 ? un diagramma di flusso esemplificativo dell'implementazione di forme di attuazione.
Descrizione dettagliata
Vengono illustrati nella seguente descrizione uno o pi? specifici dettagli, che mirano alla fornitura di una comprensione approfondita di esempi di forme di attuazione. Le forme di attuazione possono essere ottenute senza uno o pi? dei dettagli specifici, o con altri procedimenti, componenti, materiali, ecc. In altri casi, note strutture, materiali, o operazioni non vengono illustrati o descritti nel dettaglio in modo che certi aspetti di forme di attuazione non verranno oscurati. Il riferimento ad "una o pi? forme di attuazione" nella struttura della presente descrizione intende indicare che una particolare configurazione, struttura, o caratteristica descritta in relazione alla forma di attuazione ? compresa in almeno una forma di attuazione. Pertanto, frasi quali "in una forma di attuazione" o "in una singola forma di attuazione" che possono essere presenti in uno o pi? punti della presente descrizione non fanno necessariamente riferimento ad una e alla stessa forma di attuazione. Inoltre, particolari conformazioni, strutture, o caratteristiche possono essere abbinate in qualsiasi modo adeguato ad una o pi? forme di attuazione.
I riferimenti qui utilizzati vengono forniti semplicemente per comodit? del lettore e pertanto non definiscono l'ambito di protezione o l'ambito delle forme di attuazione.
La Figura 1 ? una rappresentazione schematica di un dispositivo di rilevazione di immagini 10 a cui possono essere applicate forme di attuazione. In una o pi? forme di attuazione, il dispositivo 10 pu? essere una fotocamera di qualsiasi tipo noto avente un sistema ottico (brevemente, una ?lente?) 12 ed una funzione di autofocus (AF) comprendente per esempio un attuatore della lente 14 azionato da una funzione/modulo di controllo 16, che ? sensibile alle immagini (frame) I rilevate dalla lente 12 e che aziona l'attuatore 14 allo scopo di assicurare che le immagini rilevate dalla fotocamera 10 vengano messe a fuoco in modo appropriato.
La messa a fuoco viene conseguita dall'attuatore 14 che sposta (per esempio, fa scorrere) la lente 12 o nell'una o nell'altra direzione, per esempio in avanti verso un oggetto O che viene inquadrato (vedere freccia A) o all'indietro in allontanamento dall'oggetto O (vedere freccia B).
Tali sistemi, e i principi generali sottostanti al funzionamento di questi sistemi sono ben noti nella tecnica, il che rende non necessario fornire qui una descrizione pi? dettagliata.
Una o pi? forme di attuazione possono riferirsi all'elaborazione eseguita nella funzione/modulo 16 al fine di azionare l'attuatore 14 sulla base delle immagini (frame) rilevate dalla fotocamera 10.
La Figura 2 rappresenta in modo schematico il fatto che il movimento (movimento relativo, per esempio, movimento della fotocamera 10 rispetto ad un oggetto la cui immagine viene rilevata e/o movimento dell'oggetto rispetto alla fotocamera 10) pu? corrispondere ad una variazione di un fattore di scala ? dell'immagine, per esempio ?1 < ?2 < ?3 (questi valori essendo riferiti ad un frame di riferimento dato).
Un fattore di scala pu? essere definito con un numero utilizzato per moltiplicare le lunghezze di una figura per allungarla o ridurla ad un'immagine simile (cio? un frame di riferimento).
Per esempio, se tutte le lunghezze in un'immagine sono doppie rispetto alle corrispondenti lunghezze dell'originale, si pu? dire che l'immagine ha un fattore di scala di 2. Detto diversamente, un fattore di scala pu? essere definito come il rapporto di una lunghezza di un alto dell'immagine rispetto alla lunghezza di un lato corrispondente dell?originale.
Esiste anche la possibilit? di definire un fattore di scala come il reciproco di tale rapporto, per cui il caso di esempio della Figura 2 possa essere analogamente rappresentato come un caso dove ?1 < ?2 < ?3.
Qualunque sia la definizione, la rappresentazione schematica della Figura 2 evidenzia il fatto che il movimento relativo del dispositivo di rilevazione (per esempio una fotocamera) e l'oggetto la cui immagine viene rilevata pu? far s? che l'immagine diventi tanto sfocata (cio? non messa a fuoco) quanto pi? piccola o pi? grande (cio? con un cambiamento nel fattore di scala, vale a dire con ?1 ? ?2 ? ?3).
In una o pi? forme di attuazione, il fattore di scala, comunque determinato, pu? essere utile al fine di ottenere una stima affidabile della direzione (e possibilmente dell'entit?) del movimento. Una o pi? forme di attuazione possono riconoscere che il movimento degli oggetti pu? corrispondere ad una variazione del fattore di scala, per cui il calcolo di un fattore di scala pu? essere utile al fine di ottenere una stima affidabile della direzione della lente e relativa entit? di passo.
Durante l'acquisizione dell'immagine e per ciascun frame, un'immagine I acquisita dalla fotocamera 10 pu? essere elaborata per valutare il valore di un fattore di scala ? nell'attuale (relativa per esempio da oggetto-afotocamera) posizione ad un tempo t, per esempio ? (t) e riferita al frame precedente.
La Figura 3 ? una rappresentazione di un diagramma a blocchi esemplificativo di un possibile modo per implementare l'elaborazione relativa nella funzione/modulo 16. La rappresentazione della Figura 3 ? ampiamente esemplificativa; risultati simili si possono ottenere adottando un'ampia variet? di tecniche diverse.
Nella rappresentazione esemplificativa della Figura 3 le immagini in ingresso I (o frame, cio? immagini successive, le due designazioni essendo qui utilizzate sostanzialmente come sinonimi) vengono fornite ad una funzione/modulo di estrazione di caratteristiche 20.
I punti di caratteristica (feature point) cos? estratti vengono forniti ad una funzione/modulo di adattamento 22 che, in cooperazione con una funzione/modulo di ritardo 24, produce un flusso ottico che viene fornito ad una funzione/modulo di rimozione di valore anomalo (outlier) 26 per produrre un nuovo flusso ottico con i valori anomali (outlier) rimossi. Tale nuovo flusso ottico viene fornito ad una funzione/modulo di reperimento del modello di movimento 28 che produce un fattore di scala ? (t).
L'approccio esemplificato nella Figura 3 pu? comprendere un'azione di rimozione dei valori anomali (funzione/modulo 26) al fine di tenere in conto il fatto che l'oggetto O la cui immagine viene rilevata pu? non essere isolato nella scena (come rappresentato schematicamente nella Figura 1) ma apparire piuttosto contro il paesaggio di sfondo.
L'approccio esemplificato nella Figura ? solo un modo possibile per implementare l'elaborazione che conduce alla produzione di un fattore di scala ?(t) e modi alternativi sono noti agli esperti del settore dalla relativa letteratura. Inoltre, gli esperti del settore apprezzeranno che una o pi? forme di attuazione possono attuare l'elaborazione di un fattore di scala associato ad un'immagine (frame) in abbinamento a possibili cambiamenti in tale fattore, indipendentemente dagli specifici criteri adottati per definire e/o determinare il fattore di scala.
Qualunque sia l'approccio adottato per definire/determinare il fattore di scala, una funzione che collega il valore di un fattore di scala ?(t) ad un'attuale posizione della lente pu? essere utilizzata per reperire la nuova posizione ?giusta? della lente LP(t) da ottenere per mezzo dell'attuatore 14 come:
LP(t) = f(? (t)), prec_LP, prec_?)
dove prec_LP e prec_? indicano i precedenti valori della posizione della lente LP ed un fattore di scala ?.
L'uscita di tale elaborazione, cio? LP(t), pu? essere considerata come indicativa del numero (e della direzione, vedere per esempio A o B nella Figura 1) dei passi di regolazione da impartire mediante l'attuatore 14 alla lente 12 al fine di eseguire l'azione di rimessa a fuoco partendo dalla posizione e del valore per LP attuali.
In una o pi? forme di attuazione, se un frame acquisito viene ?contrassegnato? come a fuoco, una variazione del fattore di scala rispetto ad esso pu? essere accumulata frame per frame, vale a dire immagine per immagine:
??(t) = ?(1 ? ?(t))
dove ?(t)= 1 pu? rappresentare una situazione dove non si ? verificata alcuna variazione del fattore di scala tra un frame precedente ed il frame attuale, per cui ?(t) = 1 ? ?(t) pu? rappresentare una variazione del fattore di scala tra questi due frame.
In una o pi? forme di attuazione, un fattore di scala delta cumulativo, vale a dire il valore cumulativo delle variazioni del fattore di scala su un certo intervallo di tempo (per esempio su un certo numero di frame) pu? essere utilizzato per identificare se si verifica un movimento di ingrandimento (zoom-in) o di riduzione (zoom-out) di un oggetto, per esempio:
Se ??(t) aumenta ? Zoom-in
Se ??(t) diminuisce ? Zoom-out
(o viceversa, a seconda di come viene definito il fattore di scala).
Questo effetto viene schematicamente rappresentato nel diagramma della Figura 4, dove viene rappresentato un possibile comportamento di un fattore di scala delta cumulativo ??(t) (scala delle ordinate) in funzione del numero di frame (scala delle ascisse) su cui ??(t) viene accumulato nel tempo (il frame 0 viene ipotizzato come essere rappresentativo di un'immagine teoricamente a fuoco). La Figura 4 mostra di conseguenza che il valore cumulativo ? ?(t) segue la direzione dello zoom.
Per esempio, il diagramma della Figura 4 rappresenta un aumento di ??(t) approssimativamente sui frame da 40 a 100 (che pu? essere considerato come rappresentativo di un movimento di ingrandimento o zoom-in ZI) ed una diminuzione di ??(t) approssimativamente sui frame da 160 a 250 (che pu? essere considerata come rappresentativa di un movimento di riduzione o zoom-out ZO). La situazione sui frame approssimativamente da 100 a 160 ? indicativa della sostanziale assenza di qualsiasi movimento di zoom (per esempio spostamento sotto la soglia).
A titolo di riferimento, il diagramma della Figura 5 mostra in diretto confronto con il diagramma della Figura 4 come il valore cumulativo ?(t) possa rimanere sostanzialmente costante nel tempo, per esempio sui frame nella scala delle ascisse, nel caso di un'elaborazione di panning cos? come utilizzata per esempio per distinguere tra spostamento desiderato ed indesiderato nell'acquisizione dell'immagine.
In una o pi? forme di attuazione, se viene rilevato uno spostamento di ingrandimento (zoom-in) o di riduzione (zoom-out) dell'oggetto (rispetto ad un'immagine/frame ipotizzato teoricamente come essere correttamente messo a fuoco), il frame acquisito pu? essere ?contrassegnato? come sfocato e prima di iniziare una nuova ricerca di autofocus (per esempio utilizzando un approccio di ricerca in salita o HCS come descritto precedentemente) vengono valutati una direzione iniziale della lente (senso o verso ? per esempio, spostare la lente 12 in avanti o indietro; vedere le frecce A e B nella Figura 1) ed un relativo valore di passo per azionare l'attuatore della lente 14.
In una o pi? forme di attuazione, la direzione iniziale della lente pu? dipendere dal tipo di spostamento dell'oggetto (ingrandimento, riduzione), mentre il valore del passo di lente dipende dal fattore di scala valutato.
In una o pi? forme di attuazione, si pu? adottare un valore di soglia TH, ed il valore assoluto (modulo) delle variazioni del fattore di scala cumulativo, per esempio |??(t)| pu? essere confrontato con tale soglia per rilevare uno spostamento di zoom, per esempio se |??(t)| > TH ? viene rilevato uno spostamento di zoom dell'oggetto.
In una o pi? forme di attuazione, ??(t) pu? essere di conseguenza reimpostato su zero ogniqualvolta viene raggiunta una nuova posizione ?a fuoco?.
In una o pi? forme di attuazione, il segno, ossia se ??(t) ? rappresentativo di un aumento o di una diminuzione pu? essere controllato e successivamente, per esempio:
a) se ??(t) > 0 ? si avvia lo spostamento della lente in una prima direzione (A, risp. B nella Figura 1 = INFINITO risp. MACRO)
b) se ??(t) < 0 ? si avvia lo spostamento della lente per esempio in una seconda direzione opposta (B, risp. A nella Figura 1 = MACRO risp. INFINITO).
Quanto precede rappresenta una forma di attuazione esemplificativa del principio di attivazione di un'azione di rimessa a fuoco attuata spostando la lente 12 tramite l'attuatore 14 nell'una o nell'altra fra le direzioni opposte (A o B) in funzione del fatto che il valore cumulativo ??(t) presenta un aumento o una diminuzione su un certo intervallo di tempo (per esempio su un certo numero di frame). Gli esperti del settore apprezzeranno altrimenti che il fatto che ??(t) > 0 possa far s? che la direzione di rimessa a fuoco sia A e ??(t) < 0 possa far s? che la direzione di rimessa a fuoco sia B (o viceversa, per esempio ??(t) > 0 ? B e ??(t) < 0 ? A) dipender? alla fine da come per la specifica forma di attuazione si sono definiti un fattore di scala ?(t) e/o ??(t).
In una o pi? forme di attuazione, il passo iniziale del movimento della lente pu? essere dapprima selezionato come Passo Iniziale della Lente = f(t)*|??(t)|, dove f(t) dipende dalle caratteristiche della lente, e successivamente adattato in funzione di |??(t)|.
Il diagramma di flusso della Figura 6 ? esemplificativo di una o pi? forme di attuazione di una procedura di autofocus suscettibile di essere implementata in un dispositivo di rilevazione di immagini 10 (per esempio nella funzione/modulo di elaborazione 16) come rappresentato nella Figura 1.
I blocchi da 100 a 114 nella Figura 6 sono esemplificativi dei seguenti passi o funzioni:
- acquisizione di immagine (blocco 100);
- verifica se l'immagine ? a fuoco (blocco 102);
- se la verifica nel blocco 102 produce ?vero? (per esempio Immagine?AFuoco (ImageIsInFocus) = Vero), viene valutato un fattore di scala ?(t) ? in qualsiasi modo noto per esempio come esemplificato nella Figura 3 (blocco 104);
- il valore/modulo assoluto |??(t)| viene confrontato con la soglia TH (blocco 106); se inferiore alla soglia (per esempio no), si ritorna all'acquisizione di immagini (blocco 100);
- se il valore/modulo assoluto |??(t)| ? superiore alla soglia TH (per esempio si), la direzione e passo della lente vengono inizializzati (avviati) e l'immagine viene contrassegnata come non a fuoco per esempio ImageIsInFocus = Falso (blocco 108), e si ritorna all'acquisizione di immagini (blocco 100);
- se la verifica nel blocco 102 produce ?falso? (per esempio ImageIsInFocus = Falso), si esegue una procedura di messa(rimessa) a fuoco per esempio HCS (blocco 110);
- verifica se la procedura di messa(rimessa) a fuoco si ? interrotta (blocco 112) e, se non si ? interrotta, si ritorna all'acquisizione di immagini (blocco 100);
- se la procedura di messa(rimessa) a fuoco si ? interrotta, si reimposta ImageIsInFocus = Vero ed si imposta ??(t) su zero (blocco 114) ritornando all'acquisizione di immagini (blocco 100).
I risultati sperimentali hanno confermato che, in una o pi? forme di attuazione, il fattore di scala delta cumulativo, vale a dire, il valore cumulativo delle variazioni del fattore di scala su un certo intervallo di tempo (per esempio su un certo numero di frame) pu? essere utilizzato al fine di discriminare tra condizioni di Riduzione e Ingrandimento.
Partendo da questa analisi, in una o pi? forme di attuazione, tale valore cumulativo pu? essere utilizzato per identificare se una nuova ricerca di autofocus (AF) deve essere iniziata nuovamente e per reperire la direzione giusta del movimento della lente quando l'AF inizia nuovamente la ricerca.
Fermi restando i principi alla base dell'invenzione, i i dettagli e forme di attuazione possono variare, anche significativamente, rispetto a quanto qui illustrato puramente tramite esempio non limitativo, senza per questo uscire dall'ambito della protezione. L'ambito di protezione ? determinato dalle rivendicazioni annesse.
SCRITTE SUI DISEGNI
FIG. 6
Falso
Vero
Si
Claims (8)
- RIVENDICAZIONI 1. Procedimento per controllare la messa a fuoco in un dispositivo di rilevazione di immagini (10) comprendente un sistema ottico (12) spostabile in direzioni opposte (A, B) tramite un attuatore di messa a fuoco (14), il procedimento comprendendo: - valutare (20, 22, 24, 26, 28; 104) un fattore di scala (?(t)) per le immagini (I) acquisite (100) dal dispositivo di rilevazione di immagini (10), - produrre (106) un valore cumulativo (??(t)) delle variazioni di detto fattore di scala su un intervallo di tempo e confrontare il valore assoluto di detto valore cumulativo (??(t)) rispetto ad una soglia, e - se detto valore assoluto raggiunge detta soglia, essendo di conseguenza indicativo di uno movimento di zoom risultante in una non messa a fuoco dell'immagine, attivare (102) un'azione di rimessa a fuoco (110) spostando detto sistema ottico (12) tramite detto attuatore di messa a fuoco (14) nell'una o nell'altra fra dette direzioni opposte in funzione del fatto che detto valore accumulato (??(t)) presenta un aumento o una diminuzione su detto intervallo di tempo.
- 2. Procedimento secondo la rivendicazione 1, comprendente spostare detto sistema ottico (12) tramite detto attuatore di messa a fuoco (14) per passi, l?entit? di detti passi essendo funzione del valore assoluto di detto valore cumulativo (??(t)).
- 3. Procedimento secondo la rivendicazione 1 o rivendicazione 2, in cui detta azione di rimessa a fuoco (110) comprende una ricerca hill climbing o HCS.
- 4. Procedimento secondo qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui: - detto dispositivo di rilevazione di immagini (10) acquisisce (100) dette immagini (I) come frame successivi, - detto valore cumulativo (??(t)) delle variazioni di detto fattore di scala su un intervallo di tempo viene prodotto (106) come valore cumulativo (??(t)) delle variazioni di detto fattore di scala su un numero di frame successivi.
- 5. Procedimento secondo qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detta valutazione (20, 22, 24, 26, 28; 104) di un fattore di scala (?(t)) ? di tipo feature-based (20).
- 6. Sistema (16) per controllare la messa a fuoco in un dispositivo di rilevazione di immagini (10) comprendente un sistema ottico (12) spostabile in direzioni opposte (A, B) tramite un attuatore di messa a fuoco (14), il sistema configurato per implementare il procedimento secondo qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 5.
- 7. Dispositivo di rilevazione di immagini comprendente un sistema ottico (12) spostabile in direzioni opposte (A, B) tramite un attuatore di messa a fuoco (14), il dispositivo comprendendo un sistema per controllare la messa a fuoco secondo la rivendicazione 6.
- 8. Prodotto informatico caricabile in almeno un elaboratore digitale e comprendente porzioni di codice software per eseguire le fasi del procedimento secondo qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 5.
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