ITTO20100518A1 - Gruppo erogatore perfezionato per la preparazione di infusi, in particolare per la preparazione di caffe' espresso, macchina che comprende il gruppo e metodo di funzionamento della stessa - Google Patents

Gruppo erogatore perfezionato per la preparazione di infusi, in particolare per la preparazione di caffe' espresso, macchina che comprende il gruppo e metodo di funzionamento della stessa Download PDF

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ITTO20100518A1
ITTO20100518A1 IT000518A ITTO20100518A ITTO20100518A1 IT TO20100518 A1 ITTO20100518 A1 IT TO20100518A1 IT 000518 A IT000518 A IT 000518A IT TO20100518 A ITTO20100518 A IT TO20100518A IT TO20100518 A1 ITTO20100518 A1 IT TO20100518A1
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IT
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infusion
liquid
preparation
machine
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IT000518A
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Carlo Carbonini
Giancarlo Porzio
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Rancilio Macchine Caffe
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Description

Gruppo erogatore perfezionato per la preparazione di infusi, in particolare per la preparazione di caffà ̈ espresso, macchina che comprende il gruppo e metodo di funzionamento della stessa
Settore della Tecnica
La presente invenzione si riferisce, in generale, ad gruppo erogatore per una macchina per la preparazione di infusi a base di caffà ̈ o orzo. La presente invenzione si riferisce, in particolare, ad una macchina per la preparazione di caffà ̈ espresso o di infusi similari in cui sono presenti più stadi per il riscaldamento dell'acqua o del liquido necessario alla preparazione dell'infuso ed in cui uno degli stadi à ̈ costituito da un gruppo erogatore.
Arte Nota
Sono noti, in generale, i gruppi erogatori e le macchine per la preparazione di infusi come ad esempio quelle per la preparazione di caffà ̈ espresso, cui di qui in avanti si fa riferimento per comodità di descrizione.
Le macchine note comprendono, in genere, un boiler ed un gruppo erogatore o camera di infusione per l'erogazione del caffà ̈ espresso, ad esempio, in una tazzina per caffà ̈.
Nell'ambito delle macchine per caffà ̈ espresso sono note, in particolare, macchine che prevedono più stadi atti a permettere il riscaldamento dell'acqua necessaria alla preparazione del caffà ̈.
Ad esempio dalla pubblicazione EP_0465877_A1, a nome della Richiedente, à ̈ nota una macchina per la preparazione di caffà ̈ espresso in cui à ̈ prevista la presenza di un boiler come primo stadio di riscaldamento per portare la temperatura dell'acqua a valori compresi fra 95 e 98 °C ed un elemento riscaldante come secondo stadio di riscaldamento contenuto in un alloggiamento comprendente anche la camera di infusione ed atto a mantenere ad una temperatura controllata termostaticamente la camera d'infusione.
Una macchina similare à ̈ anche nota dalla pubblicazione US-A-5,551,331 in cui, in particolare, à ̈ previsto che il secondo stadio sia atto ad aumentare la temperatura della camera d'infusione qualora un sensore di temperatura rilevi che la temperatura di questa sia scesa al di sotto di un predeterminato valore.
È anche nota, dalla pubblicazione EP_2133011_A1 una macchina per la preparazione di caffà ̈ espresso in cui à ̈ previsto un gruppo erogatore comprendente una camera di riscaldamento acqua, come secondo stadio, ed un corpo d'infusione formato alla base della camera di riscaldamento. Nella macchina nota à ̈ previsto che la camera di riscaldamento acqua sia alimentata, per mezzo di un singolo condotto, con acqua ottenuta miscelando, a monte del gruppo erogatore, acqua fredda ed acqua calda proveniente dal boiler della macchina.
Un problema comune a tutta l'arte nota à ̈ che il secondo stadio di riscaldamento associato alla camera d'infusione, così come previsto, non permette di ottimizzare in modo fine la temperatura di preparazione del caffà ̈ a causa di fenomeni di inerzia termica tipici nel caso in cui si proceda a riscaldare in modo indiretto, con un dispositivo di riscaldamento, una camera d'infusione.
Un ulteriore problema comune a tutta l'arte nota à ̈ che le macchine note comprendenti un secondo stadio di riscaldamento, presentando una maggiore complessità nei collegamenti elettrici e/o idraulici, presentano camere d'infusione o gruppi erogatori più complessi e difficilmente adattabili a configurazioni di macchina fra loro diversificate o a funzionalità innovative.
La Richiedente ha rilevato, in generale, che nessuna delle macchine per la preparazione di caffà ̈ espresso comprendente almeno due stadi di riscaldamento à ̈ in grado di garantire un controllo effettivo, istante per istante, della temperatura di erogazione del caffà ̈.
La Richiedente ha anche osservato che nessuna delle macchine note prevede secondi stadi di riscaldamento o gruppi erogatori ad elevata flessibilità di installazione e di operatività.
La Richiedente ha infine osservato che nessuna delle macchine note riesce ad ottimizzare completamente, per motivi di dimensionamento e configurazione delle parti interne, la potenza elettrica necessaria al proprio funzionamento.
Descrizione dell’Invenzione
Un primo scopo della presente invenzione à ̈, pertanto, quello di risolvere i problemi sopra esposti dell'arte nota, in particolare il problema del controllo istante per istante della temperatura di erogazione del caffà ̈.
Raggiunge lo scopo il gruppo erogatore perfezionato per la preparazione di infusi, in particolare caffà ̈ espresso, come rivendicato.
La presente invenzione riguarda anche una macchina per la preparazione di infusi nonché un metodo di funzionamento della macchina stessa.
Le rivendicazioni costituiscono parte integrante dell’insegnamento tecnico qui fornito in merito all’invenzione.
In accordo ad una forma preferita di realizzazione il gruppo erogatore comprende una camera di accumulo avente almeno un ingresso per acqua fredda o sorgiva o, anche, un liquido aromatico ed almeno un ingresso per acqua riscaldata, proveniente ad esempio da un boiler.
In accordo ad un'ulteriore caratteristica della presente invenzione, la camera di accumulo à ̈ configurata in modo da comprendere al proprio interno una camera d'infusione.
In accordo ad un'altra caratteristica della presente invenzione, la camera di accumulo comprende una quantità di liquido sostanzialmente pari a quella necessaria alla preparazione dell'infuso.
In accordo ad ancora un'altra caratteristica della presente invenzione la camera di accumulo comprende mezzi di riscaldamento del liquido dimensionati in modo da controllare dinamicamente, durante la fase di infusione, la temperatura d'infusione entro un determinato campo di temperature.
Descrizione Sintetica delle Figure
Queste ed altre caratteristiche e vantaggi della presente invenzione risulteranno chiare dalla seguente descrizione di una forma preferita di realizzazione fatta a titolo esemplificativo e non limitativo con l'ausilio delle annesse figure, in cui elementi indicati con uno stesso o un simile riferimento numerico indicano elementi che hanno stessa o simile funzionalità e costruzione ed in cui:
Fig. 1 rappresenta uno schema generale di una macchina per caffà ̈ espresso secondo l'invenzione;
Fig. 2 rappresenta una vista prospettica schematica di un gruppo erogatore della macchina di Fig. 1;
Figg. 3A e 3B rappresentano viste schematiche in sezione del gruppo erogatore di Fig. 2.
Descrizione di una Forma Preferita di Realizzazione Con riferimento alla Fig. 1 una macchina per caffà ̈ espresso (macchina) 10 in accordo al presente esempio di realizzazione comprende una caldaia o boiler 12, uno o più gruppi erogatori 14 associabili a rispettivi portafiltro, contenenti, in uso, pannelli di polvere di caffà ̈, e rispettivi beccucci 14a, atti a permettere la preparazione di caffà ̈ espresso.
La macchina 10 comprende, inoltre, uno o più dispositivi per l'erogazione di cosiddetti servizi (dispositivi per servizi) 15, come ad esempio dispositivi per l'erogazione di servizi di acqua calda o vapore.
La macchina 10 comprende, anche, almeno un dispositivo utente o tastiera 11 atto a comandare l'erogazione del caffà ̈ e dei servizi ed un'unità di controllo 18 configurata, come verrà più avanti descritto in dettaglio, per controllare il funzionamento della caldaia 12, dei gruppi erogatori 14 e dei dispositivi per servizi 15.
Il boiler 12, di tipo noto, comprende, nella forma preferita di realizzazione, un'unità di riscaldamento 21 controllata in modo noto mediante un sensore 23, ad esempio un sensore di temperatura, dall'unità di controllo 18 ed à ̈ atto, ad esempio, ad alimentare direttamente con acqua calda o vapore i dispositivi per servizi 15.
Il boiler 12, preferibilmente, Ã ̈ alimentato, in modo noto, con acqua di rete che, in genere, ha temperature comprese fra 5 e 25 °C.
Il boiler 12 comprende, anche, nella forma preferita di realizzazione, un'unità scambiatore di calore (scambiatore di calore) 24 alimentata idraulicamente con acqua di rete per mezzo di una pompa 19, ad esempio una pompa volumetrica; lo scambiatore di calore à ̈ dimensionato in modo da contenere, preferibilmente, un volume di acqua o liquido compreso fra 300 e 400 cc a temperatura e pressione predeterminate.
Ancora più preferibilmente lo scambiatore di calore 24 à ̈ dimensionato in modo da contenere, nel caso di macchina con 4 gruppi erogatori, un volume di acqua di circa 350 cc; nello scambiatore di calore 24, l'acqua, in caso di erogazione dallo scambiatore di calore 24 al gruppo erogatore 14, fuoriesce dallo scambiatore di calore 24, ad esempio, ad una temperatura compresa fra 105-115 °C.
Lo scambiatore di calore 24 Ã ̈ collegato per mezzo di un primo condotto 25, di tipo noto, ad esempio un condotto in rame isolato termicamente, ai gruppi erogatori 14 di cui viene di seguito rappresentato e descritto un unico gruppo 14, essendo tali gruppi, nella forma preferita di realizzazione, fra loro identici.
Preferibilmente, lungo il primo condotto 25 à ̈ prevista una valvola A1, ad esempio un'elettrovalvola, controllata, sulla base di programmi sviluppati in fase di progetto della macchina 10, dall'unità di controllo 18.
In forme alternative di realizzazione la valvola A1 può essere sostituita o integrata da strozzature A2, ad esempio s tr oz za tu re c a li br at e, p ro g et ta te e v er i fi ca te sperimentalmente.
Nella forma preferita di realizzazione la pompa 19 Ã ̈ anche collegata con un secondo condotto 29, distinto dal primo condotto 25, al gruppo erogatore 14.
Preferibilmente, lungo il secondo condotto 29 à ̈ prevista una valvola B1, ad esempio un'elettrovalvola, controllata in modo analogo a quanto previsto per la valvola A1, dall'unità di controllo 18.
La valvola B1 può, anche, essere sostituita o integrata da strozzature B2, ad esempio strozzature calibrate, progettate e verificate sperimentalmente.
In forme alternative di realizzazione à ̈ previsto che il secondo condotto 29 sia collegato, ad esempio, ad una seconda pompa 19a e ad un contenitore di liquido aromatico così da permettere di alimentare con il liquido aromatico il gruppo erogatore.
Nel prosieguo della descrizione, per semplicità, si farà riferimento alla forma preferita di realizzazione e dunque al fatto che il gruppo erogatore sia alimentato con acqua per mezzo dei condotti 25 e 29.
Il gruppo erogatore 14 comprende, nella forma preferita di realizzazione, una camera di accumulo 41 (Fig. 1, Fig. 2, Figg. 3A e 3B), atta a contenere al proprio interno il liquido, ad esempio acqua, da utilizzare per la preparazione del caffà ̈, ed una camera d'infusione 43, atta ad essere alimentata dalla camera di accumulo 41 attraverso una valvola 48, quando à ̈ richiesta la preparazione del caffà ̈, per erogare caffà ̈ espresso in una tazzina per caffà ̈ per mezzo di un condotto 43b. In tale forma di realizzazione la camera d'infusione 43 realizza mezzi di infusione per la preparazione dell'infuso.
In accordo ad altre forme di realizzazione la camera d'infusione può non essere presente ed essere sostituita dal condotto 43b disposto in modo da essere compreso nel gruppo erogatore 14 ed essere atto a realizzare i mezzi di infusione per la preparazione dell'infuso sotto il controllo della valvola 48, ad esempio un'elettrovalvola di tipo noto.
Nel caso la camera d'infusione 43 sia presente, preferibilmente, questa à ̈ contenuta all'interno della camera di accumulo 41 ed opera in modo noto sotto il controllo dell'elettrovalvola 48.
Ancora più preferibilmente la camera di accumulo 41 e la camera d'infusione 43 realizzano un gruppo erogatore 14 in cui la camera d'infusione 43 à ̈ concentrica alla camera di accumulo 41 o integrata nella camera di accumulo 41.
Queste ultime forme di realizzazione, considerate preferibili, prevedono che, durante il processo di realizzazione della bevanda di caffà ̈, la camera di infusione 43 venga riempita di acqua di erogazione.
Ciò permette di realizzare un'infusione progressiva attraverso l'applicazione di una pressione crescente sul pannello di caffà ̈.
Infatti, la pressione crescente viene determinata dal fatto che l'acqua di erogazione impiega un certo tempo per riempire la camera d'infusione e dunque in tale tempo induce una lenta crescita di pressione nella camera d'infusione. La pressione, preferibilmente, cresce fino ad un valore corrispondente al valore massimo generato dalla pompa 19 o dalle pompe collegate ai condotti, ad esempio 9 bar.
La modalità di estrazione che prevede la presenza di una camera di infusione risulta dunque preferibile in quanto permette un migliore sfruttamento delle proprietà organolettiche del caffà ̈ e, d'altro canto, la presenza di una camera di infusione 43 all'interno o concentrica alla camera di accumulo 41 permette di ottenere lo scopo di ottimizzare l'efficienza energetica nella circolazione di acqua tra la camera di accumulo e la camera di infusione ed un controllo continuo della temperatura dell'acqua che arriva al pannello di caffà ̈. La camera di accumulo 41 comprende una sonda o sensore di temperatura 45 ed un elemento riscaldante 46 di potenza predeterminata collegati, in modo noto, all'unità di controllo 18.
L'elemento riscaldante à ̈ atto, in genere, a portare la temperatura dell'acqua immessa dal primo e dal secondo condotto, 25 e 29 rispettivamente, a valori ottimali per la preparazione di caffà ̈ espresso, ad esempio valori compresi fra 88-93 °C.
Preferibilmente, l'elemento riscaldante 46 à ̈ disposto in modo da essere distribuito all'interno dell'intera camera di accumulo 41 o di una parte di essa; ad esempio l'elemento riscaldante può avere, come evidenziato in Fig. 3B, forma ad anello semichiuso.
Preferibilmente, la camera di accumulo 41 ha un volume interno limitato rispetto alla potenza erogabile dall'elemento riscaldante (resistenza) 46 così da permettere un controllo della temperatura dell'acqua istante per istante.
Nella forma preferita di realizzazione la camera di accumulo 41 Ã ̈ collegata alla camera d'infusione, in modo noto, per mezzo di un condotto in uscita 41a dalla camera 41, dell'elettrovalvola 48 e di un condotto in ingresso 43a alla camera d'infusione 43.
In accordo ad altre forme di realizzazione in cui la camera d'infusione non à ̈ presente, il condotto 43b, che realizza i mezzi di infusione, à ̈ collegato direttamente al condotto 43a e di qui all'elettrovalvola 48, come nella forma preferita di realizzazione.
In tutte le forme di realizzazione, preferibilmente, il gruppo erogatore 14 comprende una pluralità di ingressi o prese d'ingresso 411 collegabili, rispettivamente, al primo condotto 25 ed al secondo condotto 29.
Ancora più preferibilmente le prese di ingresso 411 sono più di 2 così da fornire flessibilità nel collegamento dei condotti 25 e 29 al gruppo erogatore 14.
Quest'ultima configurazione, che prevede una pluralità di ingressi 411 di volta in volta selezionabili in fase di assemblaggio così da poter essere collegati singolarmente o no al primo e al secondo condotto, permette, in particolare: - di ottimizzare di volta in volta la disposizione dei collegamenti al primo ed al secondo condotto in funzione della configurazione interna della macchina 10;
- di selezionare modalità di miscelazione di acqua fredda e calda all'interno della camera di accumulo 41 così da influenzare, in funzione della disposizione e delle portate dei collegamenti, la realizzazione di un determinato profilo di estrazione o infusione del caffà ̈; infatti la modalità di miscelazione così come scelta influenzerà il profilo di estrazione in quanto la temperatura dell'acqua all'interno della camera di accumulo 41 e successivamente a contatto con il pannello di caffà ̈ avrà un andamento diverso in funzione della disposizione e portata dei collegamenti 25 e 29.
In tutti i casi, preferibilmente, la camera di accumulo 41 prevede una pluralità di ingressi 411 di cui almeno due collegati, rispettivamente, ai condotti 25 e 29 (Fig. 1, Fig. 2, Fig. 3A, Fig. 3B).
La camera di accumulo 41 prevede, inoltre, preferibilmente, un'uscita 412 posta all'interno della camera di accumulo, ad esempio alla sommità interna della stessa.
Il posizionamento dell'uscita 412 alla sommità della camera di accumulo 41, preferibile, permette di massimizzare il mescolamento dell'acqua in fase di erogazione e di mantenere una temperatura omogenea, istante per istante, nella camera di accumulo 41.
Nella forma preferita di realizzazione la camera di accumulo 41 ha pareti interne 42 configurate in modo da realizzare in tutto o in parte le pareti esterne della camera d'infusione 43.
Tale configurazione, preferibile, permette di minimizzare variazioni di temperatura fra l'acqua contenuta nella camera di accumulo e quella erogata in fase di preparazione del caffà ̈ in quanto l'acqua mantiene la parete interna o parete comune 42 fra camera di accumulo e camera di infusione alla temperatura determinata dalla resistenza 46 controllata dall'unità di controllo 18.
Utilizzando configurazioni del gruppo erogatore 14 come descritte e predisponendo, ad esempio, la camera di accumulo 41 con una capacità pari a quella necessaria alla preparazione di due tazzine di caffà ̈ (circa 100 cc) e la resistenza 46 con una potenza pari a 200 W, la Richiedente ha sperimentalmente rilevato che à ̈ possibile controllare variazioni di temperatura, sia come aumento che come diminuzione, di almeno 1 °C ogni 5 secondi di erogazione di caffà ̈ espresso.
Ad esempio, prendendo a riferimento, come noto ai tecnici del settore, che il tempo medio per l'erogazione di un caffà ̈ espresso à ̈ circa 25-30 secondi e che l'elemento riscaldante 46 presenta comunque una minima inerzia al riscaldamento, la Richiedente ha sperimentalmente rilevato che la disposizione del gruppo erogatore 14 come descritto permette di controllare dinamicamente durante l'erogazione del caffà ̈ escursioni o variazioni di temperatura entro un range o campo di temperature di /- 4-5 gradi.
Tali escursioni di temperatura possono essere controllate per mezzo dell'unità di controllo 18 e della resistenza 46 ad esso collegata, predisponendo e memorizzando nella stessa unità 18 opportuni parametri ed associando a tali parametri uno o più tasti della tastiera 11 così da disporre di diverse caratteristiche di erogazione del caffà ̈ espresso o di un particolare tipo di infuso.
In particolare, tenuto presente che la letteratura specializzata nel settore delle macchine per caffà ̈ identifica, come temperatura ottimale dell’acqua in infusione sul pannello di caffà ̈, una temperatura costante compresa tra 88 e 93°C, ne consegue che per ottenere questo risultato, preferibilmente, vengono presi come valori di riferimento delle temperature dell’acqua immessa dai due condotti 25 e 29 nel gruppo erogatore 14 i seguenti valori: - Temperatura acqua calda: 110°C;
- Temperatura acqua fredda o altro liquido: 20°C;
ed utilizzati tali valori come parametri di riferimento per controllare dinamicamente durante l'erogazione del caffà ̈ escursioni o variazioni di temperatura entro un range o campo di temperature di /- 4-5 gradi fra, ad esempio, 88 e 93 °C.
Preferibilmente, i parametri operano sulla base di portate di ognuno dei due condotti definite tramite le valvole A1 e B1 e/o le strozzature A2 e B2, rispettivamente.
La Richiedente ha anche osservato che la configurazione complessiva di macchina come descritta, che prevede la presenza di uno scambiatore di calore 24 nel boiler 12 e gruppi erogatori 14 fra loro indipendenti e provvisti di rispettive o corrispondenti camere di accumulo 41, permette di ridurre la potenza complessiva necessaria al funzionamento della macchina 10 rispetto a quella in genere prevista per macchine dotate di un solo stadio di riscaldamento disposto nel boiler.
Infatti, mentre le macchine note con un solo stadio di riscaldamento richiedono per l'erogazione di una coppia di tazzine di caffà ̈ espresso da un gruppo erogatore una potenza di circa 700 Watt, la macchina 10 secondo la presente invenzione richiede, sostanzialmente, per erogare una coppia di tazzine da un gruppo erogatore la potenza erogata dall'elemento riscaldante 46, dunque circa 200 Watt.
La Richiedente ha inoltre osservato che, vantaggiosamente, ciascun gruppo erogatore 14, essendo indipendente dagli altri gruppi erogatori eventualmente presenti nella macchina 10, può essere mantenuto acceso o spento in funzione del volume di attività richiesto senza per questo influire sull'attività dei dispositivi per servizi 15 o degli altri gruppi erogatori.
La Richiedente ha anche osservato che la predisposizione di una pluralità di ingressi 411 per l'immissione di acqua nella camera di accumulo 41 dà la possibilità di decidere dove posizionare l’ingresso dell’acqua fredda rispetto a quello derivante dalla sorgente di acqua calda.
La forma di realizzazione descritta, infatti, lascia la possibilità di decidere come miscelare i due fluidi a seconda del profilo di estrazione desiderato e/o di comodità di assemblaggio.
Infatti, per quanto, preferibilmente, vengano utilizzati due ingressi 411 alla camera di accumulo 41 di ciascun gruppo erogatore 14, aver predisposto, nella forma preferita di realizzazione, più ingressi ciechi lascia la possibilità, in fase di assemblaggio macchina, di utilizzare più ingressi o scegliere fra i vari ingressi quelli preferibili a secondo del profilo di estrazione voluto e/o della comodità di assemblaggio.
La Richiedente ha infine osservato che l'utilizzo di almeno due ingressi comporta anche ulteriori vantaggi come ad esempio:
-- la possibilità di utilizzare valvole diversificate, A1 e B1, rispettivamente, per ognuno dei due condotti d’ingresso, 25 e 29, al gruppo erogatore 14. Tale soluzione, infatti, lascia la facoltà di controllare le due valvole tramite software specifico con conseguente variazione immediata del profilo di estrazione del caffà ̈; inoltre, in accordo a tale esempio di realizzazione, l'acqua nei condotti può essere controllata in modo da avere un volume minimo controllabile in modo diretto dalle valvole.
-- la possibilità di ridurre le connessioni idrauliche fra condotti internamente alla macchina, con conseguente riduzione di costi e aumento di affidabilità totale della stessa.
-- la possibilità di utilizzare liquidi diversi, ad esempio acqua calda proveniente dallo scambiatore di calore 24 per mezzo del condotto 25, e un liquido, ad esempio di tipo aromatico, a temperatura ambiente proveniente dal condotto 29, collegato, in questo caso ad un contenitore di liquido aromatico. Tale forma di realizzazione, possibile avendo a disposizione più ingressi, risulta sicuramente vantaggiosa in contesti di mercato in cui à ̈ prevedibile che all'acqua calda possa essere aggiunto un liquido aromatico, preferibilmente a temperatura ambiente per non guastarne le caratteristiche, immediatamente prima della preparazione dell'infuso a base di caffà ̈.
Il funzionamento della macchina 10 secondo l'invenzione à ̈ il seguente.
In condizioni di inattività della macchina 10 i gruppi erogatori 14 sono mantenuti spenti o, alternativamente, in condizioni di basso consumo (standby).
La condizione di standby può essere predisposta in modo che l'acqua nel gruppo erogatore sia tenuta ad una temperatura moderatamente bassa, ad esempio 60 °C, o ad una temperatura prossima ai valori ottimali per la preparazione del caffà ̈ espresso, ad esempio 88 °C a pressione predeterminata.
In condizione di erogazione da parte di almeno un gruppo erogatore 14, a fronte dell'attivazione, ad esempio, di un tasto opportuno della tastiera 11, l'unità di controllo 18, sulla base dei moduli di programma in essa memorizzati in fase di progetto della macchina, procede, se necessario, ad attivare l'elemento riscaldante 46 della camera di accumulo 41 associata alla camera di infusione 43 da cui à ̈ richiesta l'erogazione del caffà ̈ espresso e, raggiunta la temperatura iniziale di erogazione, procede ad attivare l'elettrovalvola 48 in modo che l'acqua passi dalla camera di accumulo 41 alla camera d'infusione 43 e di qui nella tazzina per caffà ̈.
Naturalmente la temperatura iniziale della camera di accumulo può essere quella necessaria all'infusione, come previsto, ad esempio, in una delle possibili condizioni di standby, per cui l'attivazione del tasto opportuno può comportare l'immediata attivazione dell'elettrovalvola 48.
Durante l'erogazione l'unità di controllo 18, sulla base dei programmi in essa memorizzati, procederà a gestire, se così previsto, la temperatura dell'acqua variandola in un range predeterminato per ottenere, mediante profili di estrazione diversificati, caffà ̈ espresso con caratteristiche dipendenti dalla programmazione dell'unità di controllo 18.
Viene qui precisato che nella presente descrizione con il termine “profilo di estrazione†si intende l’andamento della temperatura che estrae il caffà ̈ rispetto al tempo per la sua erogazione. La temperatura rispetto al tempo può essere costante, crescente, decrescente ecc. e può permettere di controllare la qualità di estrazione del caffà ̈.
Ad esempio se viene usato un profilo di estrazione decrescente per l'andamento della temperatura, verrà ottenuto un caffà ̈ meno amaro ed astringente, in quanto vengono estratti meno violentemente gli elementi che generano tali elementi gustativi (tipicamente ceduti dalla polvere di caffà ̈ all’acqua verso la fine dell’erogazione). Naturalmente, se viene usato un profilo di estrazione crescente per l'andamento della temperatura, verrà ottenuto un effetto opposto.
Grazie al gruppo erogatore come descritto à ̈ possibile, pertanto, ottenere profili di estrazione diversificabili mediante l'unità di controllo 18.
Infatti grazie alla struttura del gruppo erogatore come descritto 14 à ̈ possibile operare un controllo sullo stesso in modo da avere un profilo della temperatura costante durante l’erogazione del caffà ̈ oppure un profilo della temperatura variabile.
Le strategie di controllo potranno essere attuate mediante l'unità di controllo in vari modi come, ad esempio:
- Disattivando o tenendo sempre attivo l’elemento riscaldante 46 per avere una temperatura di erogazione decrescente o crescente, rispettivamente; o
- Modulando il funzionamento delle valvole A1 e B1, se presenti, per poter controllare e regolare a piacimento la portata di acqua calda e fredda all’interno della camera di accumulo del gruppo erogatore e di conseguenza il profilo di estrazione; o
- Utilizzando in combinazione l'elemento riscaldante 46 e le valvole A1 e B1 per controllare e regolare il profilo di estrazione.
In sintesi, grazie alla predisposizione di una camera di accumulo 41, in corrispondenza di ciascuna camera d'infusione 43, à ̈ possibile controllare la temperatura di erogazione dell'acqua e di conseguenza le caratteristiche del caffà ̈ espresso in termini di gusto e qualità mediante profili di estrazione diversificati.
Nel caso venga usata la forma di realizzazione che prevede l'immissione nella camera di accumulo di liquidi diversificati, ad esempio acqua e liquido aromatico, l'immissione dei rispettivi liquidi può essere controllato con le valvole A1 e B1 in modo da dosare opportunamente le quantità dei diversi liquidi.
Naturalmente, modifiche ovvie e/o varianti sono possibili alla descrizione di cui sopra, nelle forme, materiali, componenti e collegamenti così come nei dettagli della costruzione illustrata e del metodo di operare senza s ta cc ar si d al l 'i nv en zi on e c om e pr ec is at a n el le rivendicazioni seguenti.

Claims (14)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Gruppo erogatore per una macchina per infusi, in pa rt ic ol are p er u na ma cc hi na pe r ca ffà ̈ e spresso, comprendente - mezzi d'infusione (43, 43b) predisposti alla preparazione di infusi; caratterizzata dal fatto di comprendere - una camera di accumulo (41) collegata idraulicamente a detti mezzi d'infusione (43, 43b) e comprendente - almeno due ingressi liquido (411) atti a permettere l'ingresso di liquidi ad una prima ed una seconda temperatura; e - mezzi di riscaldamento (46), atti a riscaldare direttamente i liquidi immessi in detta camera di accumulo (41) attraverso detti almeno due ingressi così da alimentare idraulicamente detti mezzi d'infusione (43, 43b) per la preparazione di infusi.
  2. 2. Gruppo erogatore secondo la rivendicazione 1 caratterizzato da ciò che detti mezzi d'infusione comprendono una camera d'infusione (43).
  3. 3. Gruppo erogatore secondo la rivendicazione 2 caratterizzato da ciò che detta camera di accumulo (41) comprende al proprio interno detta camera d'infusione (43).
  4. 4. Gruppo erogatore secondo la rivendicazione 2 caratterizzato da ciò che detta camera d'infusione (43) à ̈ concentrica a detta camera di accumulo (41) o integrata in detta camera di accumulo (41).
  5. 5. Gruppo erogatore secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1 a 4 in cui detti mezzi di riscaldamento (46) sono disposti in modo da essere distribuiti all'interno dell'intera camera di accumulo (41) o di una parte di essa.
  6. 6. Gruppo erogatore secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1 a 5 in cui detti almeno due ingressi comprendono - almeno un primo ingresso liquido (411) configurato per immettere un primo liquido a detta prima temperatura; - almeno un secondo ingresso liquido (411) atto ad immettere un secondo liquido a detta seconda temperatura, detta seconda temperatura essendo molto maggiore della prima temperatura.
  7. 7. Gruppo erogatore secondo la rivendicazione 6 in cui detto primo liquido e detto secondo liquido sono costituiti da acqua.
  8. 8. Gruppo erogatore secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1 a 7 in cui detta temperatura di infusione à ̈ compresa fra detta prima temperatura e detta seconda temperatura.
  9. 9 . G r uppo erogatore secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1 a 7 in cui - detti mezzi di riscaldamento (46) sono configurati per essere controllati dinamicamente a variare la temperatura dei liquidi in un range di almeno 5 gradi durante la preparazione di un infuso.
  10. 10. Macchina per la preparazione di infusi comprendente - almeno un dispositivo di alimentazione atto ad alimentare di liquido detta macchina (10); - un boiler (12) avente primi mezzi di riscaldamento (21) predisposti per riscaldare un liquido atto alla preparazione degli infusi, detto liquido essendo fornito per mezzo di detto almeno un dispositivo di alimentazione; - almeno un gruppo erogatore (14) comprendente secondi mezzi di riscaldamento e configurato secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1 a 9.
  11. 11. Macchina per infusi secondo la rivendicazione 10 caratterizzata dal fatto di comprendere - un unità di controllo (18) collegata a detti secondi mezzi di riscaldamento (46) ed atta a controllare, dinamicamente, detti secondi mezzi di riscaldamento (46) a variare dinamicamente la temperatura di infusione durante la preparazione dell'infuso.
  12. 12. Metodo di funzionamento di una macchina per la preparazione di infusi, in particolare per la preparazione di caffà ̈ espresso, detta macchina comprendendo almeno un dispositivo di alimentazione di liquido, almeno un boiler (12) avente un primo stadio di riscaldamento (21) ed almeno un gruppo erogatore (14) avente un secondo stadio di riscaldamento (46), il metodo comprendendo la fase di: - riscaldare con detto primo stadio di riscaldamento (21) un primo liquido; - immettere in detto gruppo erogatore ad una prima temperatura mediante almeno un primo ingresso collegato a detto boiler (12) detto primo liquido, immettere in detto gruppo erogatore ad una seconda temperatura mediante almeno un secondo ingresso un secondo liquido; - riscaldare con detto secondo stadio di riscaldamento (46) i liquidi immessi per mezzo di detti almeno due ingressi a valori di temperatura corrispondenti alla temperatura d'infusione.
  13. 13. Metodo secondo la rivendicazione 12 comprendente l'ulteriore fase di - predisporre mezzi di controllo (45, 18) per controllare durante la preparazione degli infusi, in modo dinamico, con detto secondo stadio di riscaldamento (46), la temperatura d'infusione entro un determinato campo di temperature, detto campo di temperature essendo compreso fra detta prima temperatura e detta seconda temperatura.
  14. 14. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 12 o 13 in cui detto primo liquido e detto secondo liquido sono costituiti da acqua.
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