ITTO20070411A1 - Metodo per la preparazione di micro e nanoparticelle lipidiche solide - Google Patents

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ITTO20070411A1
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nanoparticles
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Luigi Sebastiano Battaglia
Roberta Cavalli
Michele Trotta
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Univ Degli Studi Torino
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Description

DESCRIZIONE
del brevetto per Invenzione Industriale
La presente invenzione è relativa ad un nuovo metodo per la preparazione di micro e nanoparticelle lipidiche solide.
Le micro e le nanoparticelle lipidiche solide sono ampiamente utilizzate nel campo farmaceutico per la veicolazione di principi attivi, grazie alla loro bassa tossicità e semplicità di preparazione.
Nel campo della tecnica farmaceutica sono noti numerosi metodi per la loro preparazione, quali ad esempio il metodo dell'omogeneizzazione a freddo, il metodo dell'omogeneizzazione a caldo (Muller et al., EP0605497), il metodo della diluizione della microemulsione (Gasco, EP0526666), il metodo di raffreddamento della microemulsione (Mumper et al., US2006/0292183), il metodo dell'evaporazione del solvente dall'emulsione (Siekmann et al., European Journal of Pharmaceutics and Biopharmaceuticals 1996; 43: 104-109), il metodo della diluizione del solvente dall'emulsione (Trotta et al., International Journal of Pharmaceutics 2003; 257(1-2): 153-60) ed il metodo dell'iniezione di solvente (S.chubert et al., European Journal of Pharmaceutics and Biopharmaceutics 2003; 5 5(1): 125-31).
Tutti questi metodi, fatta eccezione per il metodo dell'omogeneizzazione a freddo che è solo un metodo di macinazione e porta a microparticelle di grosse dimensioni, permettono la produzione di piccole nanoparticelle con una ridotta distribuzione dimensionale .
Tuttavia, tutti questi metodi presentano degli svantaggi. Ad esempio, il metodo dell'omogeneizzazione a caldo richiede l'utilizzo di strumenti complessi e costosi e di elevate temperature; il metodo della diluizione e quello di raffreddamento di microemulsioni richiedono l'uso di grandi quantità di tensioattivi e cotensioattivi e di temperature elevate che non consentono pertanto l'incorporazione di farmaci termosensibili; e ancora i metodi che comportano l'uso di solventi non sono in grado di garantire la completa eliminazione dalle particelle del solvente utilizzato, che talvolta può essere tossico.
La precipitazione di lipidi tramite l'acidificazione dei sali degli acidi grassi, è generalmente utilizzata per la loro purificazione.
La purificazione consiste nella separazione dell'acido grasso da una soluzione mediante l'aggiunta di un acido forte ad alte temperature, generalmente acido solforico concentrato.
Il precipitato è costituito da cristalli lipidici di forma irregolare, in particolare di aghi.
Svantaggiosamente tale tecnica di purificazione non consente quindi il controllo della forma e delle dimensioni del precipitato.
Attualmente si è pertanto alla ricerca di un nuovo metodo privo degli svantaggi dei metodi noti per la preparazione di micro e nanoparticelle lipidiche solide sferiche.
Scopo della presente invenzione è quindi quello di trovare un metodo che permetta la produzione di micro- e nanoparticelle di acidi grassi solide di forma controllata, con una ridotta distribuzione dimensionale, che dia risultati facilmente riproducibili e che consenta l'incorporazione di principi attivi, compresi quelli termosensibili.
Inoltre è auspicabile trovare un metodo che non richieda l'uso di strumenti complessi e di solventi tossici e che quindi sia economico per l'applicazione non solo in laboratorio ma anche nell'industria.
Secondo la presente invenzione tale scopo viene raggiunto mediante un metodo secondo la rivendicazione 1.
Tale metodo è basato su un procedimento di acidificazione di sali di acidi grassi in presenza di specifici agenti stabilizzanti, che consente di superare i problemi dei metodi noti nell'arte.
Nel seguito con il termine "soluzione acquosa micellare" si intende una soluzione comprendente aggregati lipidici in fase colloidale; con il temine "nanoparticelle" si intendono particelle di dimensioni da 10 a 1000 nm, con il termine "microparticelle" si intendono particelle con dimensioni da 1 a 100 μπι, con il termine "biocompatibile" si intende una sostanza biologicamente compatibile con tessuti, organi e funzioni dell'organismo e che non provoca risposte tossiche o immunologiche nello stesso; con il termine "soluzione acida" si intende una soluzione di un acido biocompatibile con pH compreso tra l e i .
Vantaggiosamente il metodo secondo la presente invenzione consente la preparazione di micro e nanoparticelle di acidi grassi solidi delle quali è possibile controllare la forma e le dimensioni mediante il controllo delle condizioni di reazione.
In particolare, la precipitazione delle micro e nanoparticelle viene effettuata mediante la miscelazione di una soluzione acida con una soluzione acquosa mìcellare comprendente almeno un sale solubile in acqua di un acido grasso in presenza di un agente stabilizzante polimerico anfifilico non ionico e biocompatibile.
Preferibilmente il sale dell'acido grasso è selezionato tra sale alcalino, sale di ammonio e sale di ammina.
Vantaggiosamente, l'acido grasso è un acido grasso solido a temperatura ambiente, più preferibilmente selezionato nel gruppo costituito da acido stearico, acido paimitico, acido miristico, acido laurico, acido arachidonico, acido behenico.
Il sale dell'acido grasso è preferibilmente presente in una concentrazione compresa tra 0,1 e 30% w/w, più preferibilmente tra 1 e 5% w/w, ed è selezionato nel gruppo costituito da sodio stearato, sodio palmitato, sodio mirìstato, sodio laurato, sodio arachidonato, sodio behenato.
L'agente stabilizzante, presente in una concentrazione compresa tra 0,1 e 30% w/w, preferibilmente tra 1 e 5% w/w, è un polimero anfifilico non ionico, preferibilmente selezionato nel gruppo costituito da polivinil acetato parzialmente idrolizzato, copolimeri poiiossietilene/poiiossi-propilene, poliacrilamidi, polivinipirrolidone e suoi derivati, agenti stabilizzanti derivati da polisaccaridi, come ad esempio derivati di destrano ed agarosio di vari pesi molecolari, derivati della cellulosa, gomme non ioniche, ciclodestrine e loro derivati.
La soluzione acida utilizzata nel presente metodo comprende preferibilmente almeno un acido selezionato tra acido cloridrico e un acido con pKa compresa tra 2 e 6.
Ancora più preferibilmente, l'acido è selezionato nel gruppo costituito da acido acetico, acido carbonico, acido lattico, acido glicolico, acido tartarico, acido maleico, acido piruvico, acido malico, acido succinico, acido citrico, acido cloridrico, acido fosforico, polifosfati acidi, sali acidi di ammonio e loro derivati, aminoacidi, poliaminoacidi, polimeri contenenti gruppi acidi, come ad esempio acido alginico e chitosano.
Preferibilmente, la soluzione acida comprende un acido in una concentrazione da 0,01M a 5M.
La miscelazione della soluzione macellare con la soluzione acida viene eseguita ad una temperatura inferiore a quella di fusione dell'acido grasso.
Preferibilmente, la temperatura di miscelazione varia da 25°C a 80°C, più preferibilmente tra 40°C e 50°C.
Inoltre per ridurre ulteriormente la temperatura della miscelazione è possibile aggiungere alla miscela di reazione un co-solvente biocompatibile selezionato nel gruppo costituito da etanolo, glicole propilenico, glicerina e butil lattato fino ad una concentrazione del 30% w/w della fase acquosa.
Vantaggiosamente il metodo della presente invenzione consente l'incorporazione o l'adsorbimento superficiale da parte delle micro o nanoparticelle di un principio attivo ad uso terapeutico, diagnostico, cosmetico ed alimentare. Preferibilmente il principio attivo è selezionato nel gruppo costituito da molecole antitumorali, molecole antiossidanti, antibiotici, metalli, immunosoppressori. Ancora più preferibilmente il principio attivo è selezionato tra azulene, amfotericina B, cisplatino, tocoferolo, ciclosporina, retinolo.
A tale scopo alla soluzione acquosa micellare può essere addizionato un principio attivo.
Il principio attivo può essere disciolto direttamente nella soluzione micellare, o alternativamente, può essere disciolto in un piccolo volume di solvente biodegradabile miscibile con acqua. La soluzione così ottenuta viene poi miscelata alla soluzione acquosa micellare dell'acido grasso.
L'incorporazione del principio attivo nelle particelle solide avviene al momento della miscelazione della soluzione acida.
Nel caso in cui invece il principio attivo sia solubile in acqua a pH basico, esso può essere disciolto in un piccolo volume di soluzione acquosa basica e poi aggiunto alla soluzione acquosa micellare dell'acido grasso. In tal modo, il principio attivo co-precipita con le particelle di acido grasso all'abbassarsi del pH.
Alternativamente, nel caso in cui il principio attivo formi sali o complessi insolubili con i componenti delle micelle, esso non può essere aggiunto direttamente alla soluzione micellare. Esso può essere però disciolto nella soluzione acida da unire alla soluzione acquosa micellare. In tal modo i sali o complessi insolubili del principio attivo con gli acidi grassi precipiteranno con i lipidi.
Ulteriori ccaarraatttteerriissttiicchhee ddeellllaa presente invenzione risulteranno dalla descrizione che segue di alcuni esempi meramente illustrativi e non limitativi.
Esempio 1
Preparazione di nanoparticelle di acido stearico 1%
Il sodio stearato viene dissolto in acqua ad una concentrazione dell'1%. Alla soluzione ottenuta viene aggiunto 1% di PVA 9000 idrolizzato all'80% sotto agitazione a 47°C.
Le nanoparticelle di acido stearico vengono fatte precipitare aggiungendo acido lattico 1M goccia a goccia sotto agitazione e la sospensione è poi raffreddata lentamente a temperatura ambiente.
Si ottengono particelle di dimensioni pari a 290 nm con uno stretto intervallo dimensionale (polidispersione = 0,05).
La microfotografia al TEM delle nanoparticelle di acido stearico all'1% ottenute secondo il metodo illustrato nel presente esempio è riportata in Figura 1 ed mostra la formazione di particelle sferiche. L'analisi DSC (Figura 2) mostra una transizione endotermica a 53°C (TPiCC0) e l'analisi ai raggi X (Figura 3) rivela una struttura cristallina, caratteristica della forma B dell'acido stearico.
Esempio 2
Preparazione di nanoparticelle di acido paimitico 1%
Il sodio palmitato viene dissolto in acqua ad una concentrazione dell'1%. Alla soluzione ottenuta viene aggiunto 1% di PVA 120000 idrolizzato all'89% sotto agitazione a 47°C.
Le nanoparticelle di acido paimitico vengono fatte precipitare aggiungendo acido lattico 1M goccia a goccia sotto agitazione e la sospensione è poi raffreddata lentamente a temperatura ambiente.
Si ottengono particelle di dimensioni 700 nm (polidispersione = 0,25).
La microfotografia al TEM delle nanoparticelle di acido stearico all'1% ottenute secondo il metodo illustrato nel presente esempio è riportata in Figura 4 ed mostra la formazione di particelle sferiche. L'analisi DSC (Figura 5) mostra una transizione endotermica a 58°C (Tpicco) e l'analisi ai raggi X (Figura 6) rivela una struttura cristallina raggi X paragonabile a quella ottenuta per le nanoparticelle di acido stearico all'1%.
Esempio 3
Preparazione di nanoparticelle di acido stearico 1%-cetomacroqol 1000
Il sodio stearato viene dissolto in acqua ad una concentrazione dell'1% con 0,1% di cetomacrogol 1000. Alla soluzione ottenuta viene aggiunto 1% di PVA 9000 idrolizzato all'80% sotto agitazione a 47°C.
Le nanoparticelle lipidiche vengono fatte precipitare aggiungendo acido lattico 1M goccia a goccia sotto agitazione e la sospensione è poi raffreddata lentamente a temperatura ambiente.
Si ottengono particelle di dimensioni 450 nm con uno stretto intervallo dimensionale (polidispersione = 0,1).
Esempio 4
Produzione di nanoparticelle di acido stearico 1% con acido lattico o acido citrico
Il sodio stearato viene dissolto in acqua ad una concentrazione dell'1%. Alla soluzione ottenuta viene aggiunto 1% di PVA 14000 idrolizzato all'89% sotto agitazione a 47°C.
Il campione viene quindi diviso in due soluzioni. In una, le nanoparticelle di acido stearico vengono fatte precipitare aggiungendo acido lattico 1M goccia a goccia sotto agitazione, mentre nell'altra la stessa operazione è effettuata mediante l'aggiunta di acido citrico 1M.
Le sospensioni sono poi raffreddate lentamente a temperatura ambiente.
Dalla soluzione addizionata con acido lattico si ottengono particelle di dimensioni di 600 nm con uno stretto intervallo dimensionale (polidispersione = 0,15), mentre dalla soluzione addizionata con acido citrico si ottengono microparticelle aggregate e di dimensioni maggiori, con una più ampia distribuzione dimensionale (dimensioni di 1 micron, polidispersione = 0,25).
Le microfotografie al microscopio ottico delle particelle di acido stearico, ottenute con acido lattico e acido citrico sono mostrate rispettivamente nelle Figure 7(A) e 7(B).
Il DSC (Figura 8) mostra soltanto una lieve variazione sulla temperatura di fusione, senza variazioni nell'entalpia.
Esempio 5
Produzione di particelle di acido stearico 1%, 2% e 5%
Sono preparate tre diverse soluzioni micellari contenenti sodio stearato ad una concentrazione rispettivamente dell'1%, 2% e 5%.
Viene poi aggiunto, a ciascuna soluzione micellare ottenuta, PVA 9000 idrolizzato all'80% rispettivamente in una concentrazione dell'1%, 2% e 5% sotto agitazione a 47°C.
Le nanoparticelle di acido stearico vengono fatte precipitare aggiungendo rispettivamente acido lattico 1M, 2M e 5M goccia a goccia sotto agitazione e le sospensioni sono poi raffreddate lentamente a temperatura ambiente.
I diametri medi e le distribuzioni dimensionali aumentano con l'aumentare della concentrazione dei lipidi, spostandosi da nanoparticelle e microparticelle come indicato in tabella I (pagina seguente).
Tabella I
Le microfotografie al microscopio ottico delle particelle di acido stearico 1%, 2% e 5% sono mostrate rispettivamente nelle Figure 9(A), 9(B) e 9(C).
L'analisi DSC (Figura 10) mostra influenza della concentrazione del lipide sulla temperatura e l'entalpia di fusione.
Esempio 6
Produzione di nanoparticelle di acido stearico 2% con 2% e 4% di PVA 9000 idrolizzato all'80%
Il sodio stearato viene dissolto in acqua ad una concentrazione del 2%. La soluzione ottenuta viene divisa in due parti e viene aggiunto PVA 9000 idrolizzato all'80% sotto agitazione ad una concentrazione rispettivamente del 2% e del 4% a 47°C.
Le nanoparticelle dì acido stearico vengono fatte precipitare aggiungendo acido lattico 2M goccia a goccia sotto agitazione e le sospensioni sono poi raffreddate lentamente a temperatura ambiente.
I diametri medi e le distribuzioni dimensionali aumentano con l'aumentare della concentrazione dell'agente stabilizzante (da 380 nm con polidispersione = 0,1 a 425 nm con polidispersione = 0,2.
II DSC (Figura 11) mostra un lieve cambiamento nella temperatura di fusione, ma non nella entalpia relativa.
Esempio 7
Produzione di nanoparticelle di acido stearico 1% con diversi tipi di stabilizzanti: 1% PVA 9000 idrolizzato all'80%, 1% PVA 14000 idrolizzato all'89%, 1% PVA 120000 idrolizzato all'89%, Pluronic<®>F-68 e Pluronic<®>F-127
Il sodio stearato viene dissolto in acqua ad una concentrazione del 1%. La soluzione ottenuta viene divisa in cinque parti e ad ognuna viene aggiunto un diverso agente stabilizzante, rispettivamente 1% PVA 9000 idrolizzato all'80%, 1% PVA 14000 idrolizzato all'89%, 1% PVA 120000 idrolizzato all'89%, 1% Pluronic<®>F-68 e 1% Pluronic<®>F-127 a 47°C.
Le nanoparticelle di acido stearico vengono fatte precipitare aggiungendo acido lattico 1M goccia a goccia sotto agitazione e le sospensioni sono poi raffreddate lentamente a temperatura ambiente.
I diametri medi e le distribuzioni dimensionali sono illustrati Tabella II.
TABELLA II
L'analisi DSC (Figura 12) mostra l'influenza del tipo di stabilizzante utilizzato sulla temperatura di fusione e sulla forma del picco e sulla relativa entalpia, poiché cambia l'interazione tra lo stabilizzante e la matrice lipidica.
Esempio 8
Liofilizzazione di nanoparticelle di acido stearico 1%
Il sodio stearato viene dissolto in acqua ad una concentrazione del 1% e viene aggiunto 1% PVA 9000 idrolizzato all'80%.
Le nanoparticelle di acido stearico vengono fatte precipitare aggiungendo acido lattico 1M goccia a goccia sotto agitazione e le sospensioni sono poi raffreddate lentamente a temperatura ambiente.
Tali nanoparticelle vengono poi liofilizzate per una notte in presenza e in assenza di trealosio al 5% come crioprotettore. Di seguito in Tabella III sono mostrati i dati relativi ai campioni liofilizzati ridisporsi in acqua per semplice agitazione meccanica (pagina seguente).
TABELLA III
Come si può vedere, i campioni sono facilmente ridispersibili, specie in presenza del crioprotettore.
Esempio 9
Stabilità nel tempo di nanoparticelle di acido stearico 1% stabilizzate con PVA 900080% idrolizzato Il sodio stearato viene dissolto in acqua ad una concentrazione del 1%. Alla soluzione ottenuta viene aggiunto 1% PVA 900080% idrolizzato sotto agitazione a 47°C.
Le nanoparticelle di acido stearico vengono fatte precipitare aggiungendo acido lattico 1M goccia a goccia sotto agitazione e la sospensione viene poi raffreddata lentamente a temperatura ambiente.
I diametri medi e le distribuzioni dimensionali sì mantengono pressoché inalterate per oltre 1 mese (295 nm e polidispersione = 0,05 appena preparate contro 305 nm e polidispersione 0,05 dopo 1 mese).
Esempio 10
Produzione di nanoparticelle di acido stearico caricate con tocoferolo
II sodio stearato viene dissolto in acqua ad una concentrazione del 1% .
Successivamente viene addizionato 0,05% di tocoferolo sotto agitazione a 47°C, consentendo la solubilizzazione del principio attivo.
Infine, viene aggiunto 1% PVA 9000 idrolizzato all'80% sotto agitazione.
Le nanoparticelle di acido stearico vengono fatte precipitare aggiungendo acido lattico 1M goccia a goccia sotto agitazione e la sospensione è poi raffreddata lentamente a temperatura ambiente.
Si ottengono particelle con diametro di 350 nm con una stretta distribuzione dimensionale (polidispersione = 0,1).
La preparazione effettuata a basse temperature preserva il tocoferolo dalla degradazione termica e la sua incorporazione in nanoparticelle è utile per incrementare la sua stabilità sìa in prodotti cosmetici che farmaceutici.
Esempio 11
Produzione di nanoparticelle di acido stearico caricate con azulene
Il sodio stearato viene dissolto in acqua ad una concentrazione del 2%.
Successivamente alla soluzione viene aggiunto 0,1% di azulene sotto agitazione a 47°C, consentendo la sua solubilizzazione.
Infine, viene aggiunto 2% PVA 9000 idrolizzato all'80% sotto agitazione.
Le nanoparticelle di acido stearico vengono fatte precipitare aggiungendo acido lattico 2M goccia a goccia sotto agitazione e la sospensione è poi raffreddata lentamente a temperatura ambiente.
Si ottengono particelle con diametro di 480 nm con una buona distribuzione dimensionale (polidispersione = 0,15).
L'incorporazione di azulene in nanoparticelle è utile per incrementare la sua fotostabilità nel tempo in prodotti cosmetici.
Esempio 12
Produzione di nanoparticelle di acido stearico caricate con amfotericina B
Il sodio stearato viene dissolto in acqua ad una concentrazione del 2%.
Successivamente alla soluzione viene aggiunto 0,05% di amfotericina B sotto agitazione a 47°C, consentendone la solubilizzazione.
Infine, viene aggiunto 2% PVA 9000 idrolizzato all'80% sotto agitazione.
Le nanoparticelle di acido stearico vengono fatte precipitare aggiungendo acido lattico 2M goccia a goccia sotto agitazione e la sospensione è poi raffreddata lentamente a temperatura ambiente.
Si ottengono particelle con diametro di 350 nm con una buona distribuzione dimensionale (polidispersione = 0,17).
L'analisi DSC (Figura 13) rivela un cambiamento di piccola entità nella temperatura e nell'entalpia di fusione rispetto alle nanoparticelle bianche.
La preparazione a basse temperature preserva 1'amfotericina B dalla degradazione termica.
L'elevata incorporazione di amfotericina B (>85% della dose) in nanoparticelle è utile per la veicolazione del farmaco.
Esempio 13
Produzione di nanoparticelle di acido stearico caricate con AOT-Cisplatino come coppia di ioni
Il sodio stearato viene dissolto in acqua ad una concentrazione del 1%.
Successivamente alla soluzione viene aggiunto sotto agitazione 0,05% di AOT-cisplatino, disciolto in una piccola quantità di etanolo, a 47°C e quindi 1% Pluronic<®>F-68.
E quindi 1% Pluronic<®>F-68 sotto agitazione.
Le nanoparticelle di acido stearico vengono fatte precipitare aggiungendo acido lattico 1M goccia a goccia sotto agitazione e la sospensione è poi raffreddata lentamente a temperatura ambiente.
Si ottengono particelle con diametro di 400 nm con una distribuzione dimensionale (polidispersione = 0,18).
L'analisi DSC (Figura 14) mostra un cambiamento di piccola entità nell'entalpia e nella temperatura di transizione con il caricamento del farmaco.
L'incorporazione di cisplatino (>60%) in nanoparticelle è utile per la veicolazione del farmaco e per la produzione di forme farmaceutiche a rilascio modificato.
Esempio 14
Produzione di nanoparticelle di acido stearico caricate con ciclosporina
Il sodio stearato viene dissolto in acqua ad una concentrazione del 1%.
Successivamente alla soluzione viene aggiunto, sotto agitazione a 47°C, 0,05% ciclosporina, disciolta in una piccola quantità di etanolo e quindi 1% PVA 9000 idrolizzato all'80%.
Le nanoparticelle di acido stearico vengono fatte precipitare aggiungendo acido lattico 1M goccia a goccia sotto agitazione e la sospensione è poi raffreddata lentamente a temperatura ambiente.
Si ottengono particelle con diametro di 480 nm con una distribuzione dimensionale (polidispersione = 0,14).
L'analisi DSC (Figura 15) mostra un cambiamento di piccola entità nell'entalpia e nella temperatura di transizione con il caricamento del farmaco.
L'incorporazione della ciclosporina in nanoparticelle è utile per la veicolazione del farmaco.

Claims (21)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Metodo per la preparazione di micro e nanoparticelle lipidiche solide comprendente la fase di miscelare una soluzione acida ad una soluzione acquosa micellare comprendente almeno un sale solubile in acqua di un acido grasso in presenza di un agente stabilizzante anfifilico non ionico e biocompatibile.
  2. 2. Metodo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto sale è selezionato tra sale alcalino, sale di ammonio e sale di ammina.
  3. 3. Metodo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto acido grasso è un'acido grasso solido a temperatura ambiente.
  4. 4. Metodo secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che detto acido grasso è selezionato nel gruppo costituito da acido stearico, acido paimitico, acido miristico, acido laurico, acido arachidonico, acido behenico.
  5. 5. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che detto sale di acido grasso è selezionato nel gruppo costituito da sodio stearato e sodio palmitato, sodio miristato, sodio laurato, sodio arachidonato, sodio behenato.
  6. 6. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto sale di acido grasso è presente in una concentrazione compresa tra 0,1 e 30% w/w.
  7. 7. Metodo secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che detto sale di acido grasso è presente in una concentrazione compresa tra 1 e 5% w/w.
  8. 8. Metodo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto agente stabilizzante è selezionato nel gruppo costituito da polivinil acetato parzialmente idrolizzato, copolimeri poiiossietilene/polios si-propilene, poliacrilamidi, polivinipirrolidone e suoi derivati, agenti stabilizzanti derivati da polisaccaridi derivati della cellulosa, gomme non ioniche, ciclodestrine e loro derivati.
  9. 9. Metodo secondo la rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che detto agente stabilizzante è presente in una concentrazione compresa tra 0,1 e 30% w/w.
  10. 10. Metodo secondo la rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che detto agente stabilizzante è presente in una concentrazione compresa 1 e 5%.
  11. 11. Metodo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta soluzione acida comprende almeno un acido selezionato nel gruppo costituito da acido cloridrico o un acido con pKa compresa tra 2 e 6.
  12. 12. Metodo secondo la rivendicazione 11, caratterizzato dal fatto che detta soluzione acida comprende almeno un acido selezionato nel gruppo costituito da acido acetico, acido carbonico, acido acrilico, acido lattico, acido glicolico, acido tartarico, acido maleico, acido piruvico, acido malico, acido succinico, acido citrico, acido cloridrico, acido fosforico, polifosfati acidi, sali acidi di ammonio e loro derivati, aminoacidi, poliaminoacidi, polimeri contenenti gruppi acidi.
  13. 13. Metodo secondo la rivendicazione 11 o 12, caratterizzato dal fatto che detta soluzione acida comprende un acido in una concentrazione da 0,01M a 5M.
  14. 14. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che la temperatura varia tra 25°C a 80°C.
  15. 15. Metodo secondo la rivendicazione 14, caratterizzato dal fatto che la temperatura varia tra 40°C e 50°C.
  16. 16. Metodo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta soluzione acquosa micellare comprende un co-solvente biocompatibile selezionato nel gruppo costituito da etanolo, glicole propilenico, glicerina e butil lattato.
  17. 17. Metodo secondo la rivendicazione 16, caratterizzato dal fatto che detto co-solvente è presente in una concentrazione fino al 30% w/w della fase acquosa.
  18. 18. Metodo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta soluzione acquosa micellare comprende un principio attivo.
  19. 19. Metodo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta soluzione acida comprende un principio attivo.
  20. 20. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 17 a 19, caratterizzato da fatto che detto principio attivo è selezionato nel gruppo costituito da molecole antitumorali, molecole antiossidanti, antibiotici, metalli, immunosoppressori .
  21. 21. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 18 a 20, caratterizzato da fatto che detto principio attivo è selezionato nel gruppo costituito da azulene, amfotericina B, cisplatino, tocoferolo, ciclosporina, retinolo.
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