ITRM980264A1 - Procedimento di fabbricazione di un idrolisato di amido ad elevato tenore in destrosio - Google Patents

Procedimento di fabbricazione di un idrolisato di amido ad elevato tenore in destrosio

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ITRM980264A1
ITRM980264A1 IT98RM000264A ITRM980264A ITRM980264A1 IT RM980264 A1 ITRM980264 A1 IT RM980264A1 IT 98RM000264 A IT98RM000264 A IT 98RM000264A IT RM980264 A ITRM980264 A IT RM980264A IT RM980264 A1 ITRM980264 A1 IT RM980264A1
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Jean-Jacques Caboche
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Roquette Freres
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Description

DESCRIZIONE dell'invenzione industriale dal titolo: "PROCEDIMENTO DI FABBRICAZIONE DI UN IDROLISATO DI AMIDO AD ELEVATO TENORE IN DESTROSIO"
DESCRIZIONE
L'invenzione ha per oggetto un procedimento di fabbricazione di un idrolisato di amido ad elevato tenore in destrosio.
L'invenzione ha anche per oggetto un procedimento di fabbricazione di sorbitolo partendo da un idrolisato di amido ad elevato tenore in destrosio ottenuto mediante impiego del procedimento secondo la invenzione.
E' noto fabbricare idrolisati di amido per i quali il valore dell'equivalente destrosio (potere riducente espresso in glucosio sulla materia secca, qui appresso DE) è da 2 a 98 e che, secondo questo valore, possono contenere fino a 96% di destrosio vero. Si ottengono differenti qualità di idrolisati di amido mediante scelta delle condizioni della idrolisi dell'amido di partenza. Interviene anche la natura della idrolisi, cioè il fatto che questa sia acida oppure enzimatica.
Gli idrolisati di amido ricchi in destrosio, benché abbiano numerosi campi di applicazione, servono principalmente come materia prima per la fabbricazione di destrosio cristallizzato oppure come sostrato per la fabbricazione di fruttosio mediante isomerizzazione. Per queste due applicazioni, si ricerca una conversione la più elevata possibile, cioè un tenore il più elevato possibile in destrosio, con un minimo di impurezze.
I procedimenti di conversione dell'amido che impiegano un acido portano ad idrolisati di amido il cui tenore in destrosio non supera 85 fino a 90%. Questi procedimenti favoriscono in effetti le reazioni concorrenti di reversione e di disidratazione interna del destrosio.
I procedimenti di conversione dell'amido impieganti contemporaneamente un acido ed un enzima (generalmente una glucoamilasi) portano ad idrolisati di amido il cui tenore in destrosio non supera mai 93%. In effetti, in tali procedimenti, la idrolisi acida dell'amido produce saccaridi molto ramificati che resistono all'azione della glucoamilasi.
Gli idrolisati di amido ottenuti mediante doppia conversione enzimatica con la α -amilasi e l 'amminoglucosidasi (oppure la glucoamilasi), titolano generalmente da 93 a 95% di destrosio vero, e contengono da 5 a 7% di oligosaccaridi e di polisaccaridi residui, la cui maggior parte è costituita da disaccaridi (maltosio ed isomaltosio).
Questi idrolisati vengono ottenuti in maniera classica mediante una liquefazione dell'amido fino ad un DE di 12 fino a 20, seguita da una saccarificazione con l 'amminoglucosidasi, ma in queste condizioni il tenore in destrosio vero non può superare 94 fino a 95%.
Per ottenere tenori in destrosio vero superiori, sono stati proposti più procedimenti per migliorare la conversione dell'amido limitando la formazione di questi co-prodotti, oppure migliorare la efficacia della separazione destrosio/co-prodotti (oligosaccaridi e polisaccaridi).
Così, un primo procedimento consiste nell 'eseguire gli stadi di liquefazione e di saccarificazione con materie secche molto scarse (dell'ordine di 5 fino a 10%). Ma anche a tassi così deboli di materie secche, il tenore in destrosio vero non supera 95 fino a 97%. Inoltre, un tale procedimento non è affatto economicamente redditizio a causa della energia necessaria per la evaporazione dell'acqua.
UnU altro procediménto consiste nell'effettuare la saccarificazione in presenza di un enzima idrolizzante i legami 1-6 dell'amido ma, anche in questo caso il tenore in destrosio è al massimo solo 96 fino a 97%.
Un altro procedimento ancora consiste nel separare, in maniera di per sè nota, il destrosio e gli oligosaccaridi e polisaccaridi mediante passaggio dell'idrolisato su una colonna di un vaglio molecolare quale una resina cationica. In un tale procedimento, l'idrolisato di amido acquoso che ha subito preliminarmente un pretrattamento quale una concentrazione, una filtrazione e, oppure una decolorazione, viene adsorbito sulla colonna, i coprodotti (i polisaccaridi ed una parte degli oligosaccaridi) ritrovandosi nel raffinato espulso dal vaglio. Il destrosio viene poi desorbito mediante eluizione con acqua, questa ultima venendo poi parzialmente o completamente eliminata per formare una soluzione concentrata di destrosio oppure del destrosio cristallizzato.
Un altro procedimento, basato sul medesimo principio di quello menzionato qui sopra, consiste nel separare il destrosio e .gli .oligosaccaridi e polisaccaridi mediante passaggio dell'idrolisàto di amido su membrane a filtrazione tangenziale.<' >Un tale procedimento è descritto nei documenti EP-A-452 238, US-A-4429 122 e US-A-4511 654.
Questi due ultimi procedimenti permettono effettivamente di ottenere un idrolisàto di amido presentante un tenore elevato in destrosio vero, superiore a 98-99 %, ma le rese ottenute sono purtroppo troppo deboli (dell'ordine di 60 fino a 65 %) per giustificare al puto di vista industriale ed economico tali procedimenti.
Un primo scopo della presente invenzione è dunque proporre un procedimento di fabbricazione di un idrolisàto di amido ad elevato tenore in destrosio che superi i limiti e, oppure gli inconvenienti dei procedimenti noti della tecnica antecedente.
Un altro scopo della presente invenzione è proporre un procedimento di fabbricazione di un idrolisàto di amido ad elevato tenore in destrosio superiore a 97 %, di preferenza superiore a 98 % ed ancora preferibilmente superiore a 99 %.
Un altro scopo della presente invenzione è proporre un tale procedimento, semplice ed economicamente eseguibile, che permetta di ottenere, con rese molto soddisfacenti, idrolisati a tenore in amido vero così elevati.
A questo scopo, l'invenzione propone un procedimento di fabbricazione di un idrolisato di amido ad elevato tenore in destrosio comprendente gli stadi consistenti nello:
(a) effettuare una idrolisi di un latte di amido per mezzo di una α-amilasi in modo da ottenere un latte di amido liquefatto;
(b) effettuare una saccarificazione del latte di amido liquefatto, per mezzo di un enzima glicogenico, per ottenere un idrolisato saccarificato;
(c) effettuare una vagliatura molecolare del detto idrolisato saccarificato per raccogliere un idrolisato a tenore elevato in destrosio;
questo procedimento essendo caratterizzato dal fatto che, fra lo stadio (a) e lo stadio (b) si procede ad uno stadio di inibizione della oC -amilasi.
Il procedimento di fabbricazione di un idrolisato di amido ad elevato tenore in destrosio oggetto della presente invenzione, si basa infatti sulla costatazione, trascurata fino ad allora, secondo la quale una buona tecnica di separazione, sia cromatografica che diversa, è efficace soltanto se le caratteristiche del prodotto da separare, in quanto tali, permettono effettivamente la sua separazione mediante la o le tecniche considerate.
Nel caso presente, una separazione efficace può venire ottenuta soltanto partendo da un idrolisato di amido avente una composizione particolare, presentante in particolare uno spettro glicidico bimodale, cioè presentante,a lato di un elevato tenore in destrosio, un tenore sensibilmente ridotto in disaccaridi e trisaccaridi ed un tenore al contrario elevato in polisaccaridi facilmente separabili del destrosio.
Si cerca dunque, nella presente invenzione che le impurezze si presentino sotto forma di polisaccaridi a lunga catena piuttosto che sotto forma di disaccaridi oppure di oligosaccaridi di massa molecolare vicina al destrosio.
Lo spettro glicidico bimodale particolare dell 'idrolisato di amido viene ottenuto, secondo il procedimento della invenzione, procedendo all'inibizione dell' αamilasi al termine dello stadio di liquefazione.
Questa inibizione dell'α-amilasi può venire fatta preferibilmente per via termica, procedendo all'uscita della liquefazione ad uno choc termico di qualche secondo ad una temperatura superiore oppure uguale a 130°C.
Questa inibizione dell'enzima di liquefazione evita il proseguimento della sua azione durante lo stadio di saccarificazione, a scapito così della formazione di disaccaridi (maltosio, isomaltosio) difficilmente separabili del destrosio, a vantaggio di polisaccaridi ramificati (grado di polimerizzazione DP = 7) resistenti all'amiloglucosidasi e facilmente separabili del destrosio.
Per rinforzare la ripartizione bimodale dell'idrolisato di amido, si preferisce, nel procedimento secondo la invenzione, effettuare una idrolisi predisposta del latte di amido in maniera da ottenere un latte di amido liquefatto a debole tasso di trasformazione.
Così, nel procedimento secondo la invenzione si effettua lo stadio (a) di liquefazione di preferenza fino ad un DE compreso fra 2 e 10, e più particolarmente, fino ad un DE compreso fra 4 ed 8.
Il fatto di eseguire la liquefazione del latte di amido ad un DE estremamente debole di 2 fino a 10 (e di.preferenza di 4 fino ad 8) in combinazione con il fatto di inibire l'enzima liquefacente in fine di liquefazione, favorisce l'ottenimento di un idrolisato finale presentante le caratteristiche ricercate, cioè presentante un tenore in destrosio elevato ed una composizione particolare in non destrosio risultante essenzialmente dalla presenza di polisaccaridi e non da di- oppure oligosaccaridi.
Di preferenza, lo stadio di liquefazione viene effettuato in due sotto - stadi, il primo consistente nel riscaldare, per qualche minuto ed ad una temperatura compresa fra 105 e 108°C, il latte di amido in presenza dell’enzima (tipo THERMAMYL 120L messo in commercio dalla società NOVO) e di un attivatore a base di calcio, il secondo consistendo nel riscaldare il latte di amido così trattato, ad una temperatura compresa fra 95 e 100°C,per una fino a due ore.
Una volta terminato lo stadio di liquefazione, nelle condizioni di tenore in materie secche, di pH, di tasso di enzima e di calcio ben note al tecnico del campo, e dopo inibizione dell'enzima liquefacente, si procede allo stadio (b) di saccarificazione del latte dì amido liquefatto.
Al momento di questo stadio, si sottopone il latte di amido liquefatto all'azione di un enzima glicogenico, particolarmente scelto nel gruppo formato dall'amiloglucosidasi, la glucoamilasi e qualsiasi altro enzima glicogenico.
Per evitare le reazioni di reversione e la formazione specificamente di disaccaridi (maltosio, isomaltosio) mediante ripolimerizzazione ;del destrosio, lo stadio di saccarificazione viene effettuato, nelle condizioni ed in maniera di per sè note, in modo da ottenere un DE dell'idrolisato finale che non supera 95, particolarmente non supera 90 e più particolarmente compreso fra 80 e 90.
In effetti, il sostrato preferito degli enzimi glicogenici è di peso molecolare elevato ed i legami α-1,4 dell'amido vengono idrolizzati ben più rapidamente che i legamio 1,6. Quindi, all'inizio della saccarificazione, le grandi molecole ed i legami -1,4 essendo predominanti, la produzione di destrosio è estremamente rapida mentre la produzione dei prodotti di reversione è molto lenta a causa della debole concentrazione di destrosio nell'ambiente di reazione.
Al proseguire della saccarificazione, le piccole molecole ed i legami -1,6 divenendo prevalenti, il tasso di produzione del destrosio diminuisce progressivamente mentre la produzione dei prodotti di reversione (oligosaccaridi altamente ramificati) ha una accelerazione.
Per rimediare a questo fenomeno può essere interessante associare all'enzima glicogenico un enzima idrolizzante specificamente, i legami α1-6. dell'amido. Questa aggiunta di un enzima che produce scomposizione permette da una parte di accelerare le reazioni di idrolisi senza simultaneamente accelerare le reazioni di reversione e, da un'altra parte, ridurre la quantità di oligosaccaridi altamente ramificati resistenti normalmente all'azione dell'enzima glicogenico. Di preferenza, l'enzima che produce scomposizione è l'isoamilasio oppure la pullulanasi.
Le quantità e le condizioni di azione dei differenti enzimi impiegati nel procedimento secondo la invenzione vengono scelte fra le seguenti :
-α -amilasi: 20 fino a 2000 KNU (Kilo Novo Units) per chilogrammo di sostrato secco, temperatura di 80 fino a 150°C, durata di azione 2 fino a 15 minuti.
- amiloglucosidasi: 4000 fino a 400000 unità internazionali per chilogrammo di sostrato secco, temperatura 50 fino a 60°C, durata di azione 30 fino a 72 ore, pH 5,0 fino a 6,0.
- pillulanasi: 150 fino a 15000 unità ABM.
Gli enzimi impiegati possono essere di origine batterica oppure fungica.
L'idrolisato così saccarificato viene poi filtrato su filtro prerivestito oppure .di preferenza mediante microfiltrazione su membrane, poi demineralizzato.
Si effettua allora su questo idrolisato saccarificato e purificato una vagliatura molecolare per separare il destrosio e gli oligosaccaridi e polisaccaridi che lo compongono e raccogliere così un idrolisato di amido ad elevato tenore in destrosio.
Questo stadio di vagliatura molecolare può consistere, ad esempio in uno stadio di separazione cromatografica oppure in uno stadio di separazione su membrane.
Lo stadio di frazionamento cromatografico viene effettuato in maniera di per sé nota, in maniera discontinua oppure continua (letto mobile simulato), su adsorbenti del tipo resine cationiche oppure su zeoliti fortemente acide, caricate preferenzialmente di ioni alcalini oppure alcalinoterrosi quali il calcio ed il magnesio ma preferibilmente di ioni sodio.
Gli estremi di tali procedimenti sono descritti particolarmente nei documenti US-A-3 044 904, US-A-3 416 961 US-A-3 692 582, FR-A-2 391 754, FR-A-2 099 336, US-A-2 985 589, US-A-4 024 331, US-A-4 226 977, US-A-4 293 346, US-A-4 157 267, US-A-4 182 633, US-A-4 332 623, US-A-4 405 455, US-A-4 412 866 US-A-4 422 881 e WO-A—92/12179
Secondo un modo di realizzazione preferito, il frazionamento cromatografico viene realizzato impiegando il procedimento e l'apparecchiatura descritti nel brevetto americano US-A-4422 881 di cui la Società Richiedente è titolare. Quale che sia il procedimento cromatografico preso in considerazione, si ricorre di preferenza, per quanto riguarda l'adsorbente, ad una resina cationica forte impiegata sotto forma sodio oppure potassio e reticolata con circa 4 fino a 10% di divinilbenzene. Le resine sono vantaggiosamente di granulometria omogenea e compresa fra 100 ed 800 micrometri.
La scelta dei parametri di frazionamento cromatografico, fra i quali si nota più particolarmente la portata di eluizione, la portata di alimentazione di idrolisato di partenza,,la portata di estrazione della frazione contenente .idrolisato di amido a tenore elevato in destrosio, la portata della frazione contenente le impurezze di peso molecolare elevato e la composizione delle zone di desorbimento, di adsorbimento e di arricchimento viene effettuata in maniera tale da recuperare, con una resa maggiore possibile., la prima frazione arricchita in destrosio avente un tenore in destrosio superiore a 99%.
Per arrivare a questo risultato, questi parametri vengono scelti come segue quando il frazionamento cromatografico viene realizzato impiegando il procedimento ed apparecchiatura descritti nel brevetto USA 4 422 881 e quando l’adsorbente impiegato è una resina cationica di debole granulometria reticolata ad 8% di divinilbenzene e ed è utilizzata sotto forma sodio:
- portata di eluizione 70 fino a 700 1/h/m3 di adsorbente,
- portata di alimentazione di idrolisato . di partenza 10 fino a 1001/h/m3 di adsorbente,
- portata di estrazione della frazione arricchita in destrosio 80 fino ad 8001/h/m3,
- portata di estrazione della frazione arricchita in destrosio 80 fino ad 8001/h/m<3'>, di adsorbente, - portata della frazione arricchita in oligo- e polisaccaridi 20 fino a 2001/h/m<3 >di adsorbente. .
Invece dello stadio di separazione cromatografica è possibile, nel procedimento secondo la invenzione, impiegare uno stadio di separazione per nanofiltra2Ìone su membrane.
Membrane di differenti dimetri di pori vengono fabbricate partendo da numerosi polimeri e copolimeri del tipo polisolfoni, poliammidi, poliacrilonitrili, policarbonati, polifurani, ecc.
Attualmente sono in commercio quattro classi di membrane: osmosi inversa, nanofiltrazione, ultrafiltrazione e microfiltrazione.
Esempi della utilizzazione di tali membrane sono descritti particolarmente nei documenti EP-A-452 238, US-A-4429 122 ed US-A-4511 654.
Secondo un modo di realizzazione preferito, la separazione su membrane viene realizzata impiegando una membrana di porosità vicina a 10 angstrom. Così, la membrana impiegata vantaggiosamente nel procedimento secondo la invenzione è del tipo FILMTEC NF 40 messa in commercio dalla società DOW.
Secondo un modo di realizzazione vantaggioso della invenzione, la parte espulsa dalle membrane oppure dalla cromatografia, contenente le impurezze di peso molecolare elevato, viene riciclata a monte dello stadio di saccarificazione.
Grazie al procedimento secondo la invenzione che trae profitto dai benefici ottenuti contemporaneamente dagli stadi di idrolisi impiegati e dallo stadio di vagliatura molecolare, è possibile ottenere, in rese superiori ad 80 %, un idrolisato di amido il cui tenore in destrosio è superiore a 99%. Una tale purezza può venire ottenuta soltanto con un destrosio cristallizzato rimesso in soluzione.
L'idrolisato di amido ad elevato tenore in destrosio ottenuto secondo il procedimento della invenzione può allora venire facilmente idrogenato cataliticamente.
L'idrogenazione d'un tale idrolisato viene effettuata secondo regole della tecnica che portano ad esempio alla produzione di sorbitolo a partire da glucosio.
Si possono utilizzare per questo, stadio tanto catalizzatori a base di rutenio che catalizzatori al nichel Raney. Si preferisce tuttavia utilizzare catalizzatore al nichel Raney che sono meno costosi.
In pratica, si impiega da 1 a 10 % in peso di catalizzatore in rapporto alla materia secca dell 'idrolisato sottoposto alla idrogena-, zione. L'idrogenazione avviene di preferenza su un idrolisato la cui materia secca è compresa fra 15 e 50 %, in pratica vicina a 30 fino a 45 %, sotto una pressione di idrogeno compresa fra 20 e 200 bar. Essa può venire effettuata in .maniera continua oppure discontinua.
Quando si operi in maniera discontinua, la pressione di idrogeno utilizzata è generalmente compresa fra 30 e 60 bar e la temperatura alla quale si svolge la idrogenazione.è compresa fra 100 e 150°C. Si vuole così mantenere il pH dell'ambiente di idrogenazione mediante l'aggiunta di soda oppure di carbonato di sodio per esempio, ma senza superare un pH di 9,0. Questa maniera di fare permette di evitare la comparsa di prodotti di cracking oppure di isomerizzazione.
Si arresta la reazione quando il tenore dell'ambiente di reazione in zuccheri riducenti è diventato inferiore ad 1%, di preferenza ancora inferiore a 0,5% e più particolarmente inferiore a 0,1%.
Dopo raffreddamento dell'.ambiente di reazione, si elimina il catalizzatore mediante filtrazione e si demineralizza il sorbitolo così ottenuto su resine cationiche ed anioniche. In questo stadio, gli sciroppi contengono almeno 98% di. sorbitolo ed è facile purificare questo mediante cristallizzazione dopo concentrazione e raffreddamento delle soluzioni.·
Altri caratteristiche e vantaggi della invenzioni appariranno chiaramente dalla lettura degli esempi che seguono. Essi vengono tuttavia dati qui soltanto a titolo illustrativo e non limitativo.
ESEMPIO 1
Un latte di amido viene liquefatto in maniera classica per mezzo di THERMAMYL 120L al 2% (α- amilasi messa in commercio dalla società NOVO) fino ad un DE di 6,5.
Si riscalda poi l'ambiente di reazione per qualche secondo a 140°C in maniera da inibire l' amilasi.
Si effettua allora, in maniera di per sè nota, la saccarificazione dell'idrolisato al 35% di materie secche in presenza di 0,8% di amiloglucosidasi G990 messa in commercio dalla società ABM.
Dopo 42 ore di saccarificazione si ottiene un idrolisato avente lo spettro glicidico seguente:
glucosio: 95,6% .
DP2 : 1,9%
DP3 : 0,3%
DP superiori: 2,2%
intendendosi che l'abbreviazione : "DP" significa grado di polimerizzazione.
L’idrolisato così saccarificato viene poi filtrato mediante microfiltrazione su membrane poi demineralizzato.
Si effettua allora il frazionamento dell'idrolizato saccarificato e purificato, nell'impianto di separazione cromatografica continua i cui dettagli di costruzione e.di funzionamento sono descritti nel brevetto americano US 4422 881.
Si ottengono così:
- una prima frazione arricchita in destrosio, in una resa superiore ad 87% in peso e presentante una composizione che è la seguente:
destrosio: 99,4%
DP2: 0,6%
- una seconda frazione arricchita in oligo- e polisaccaridi presentante la composizione seguente: destrosio: 70%
DP2: 10%
DP3: 2,3%
DP superiori: 17,7%
ESEMPIO 2
Si effettuano su un latte di amido esat- ' tamente i medesimi stadi di liquefazione e di saccarificazione di quelli descritti nell'esempio 1 qui sopra eccetto il fatto che lα -amilasi non è stata inibita.
Dopo 42 ore di saccarificazione si ottiene un idrolisato avente lo spettro glicidico seguente: glucosio: 95,1%
DP2: 2,3%
DP3: 1,3%
DP superiori: 1,1%
L'iirolisato così saccarificato viene poi filtrato mediante microfiltrazione su membrane poi demineralizzato.
Dopo frazionamento cromatrografico si recuperano:
- una prima frazione arricchita in destrosio, in una resa di 78% in peso e presentante la composizione seguente:
destrosio: 99,4%
DP2: 0,5%
DP3: 0,1%
- una seconda frazione arricchita in oligo- e polisaccaridi presentante la composizione seguente:
destrosio: 80%
DP2: 8,6%
DP3: 5,5%
DP superiori: 5,9%
La resa cromatografica di 78%.in. peso ottenuta in questo esempio è da confrontare con quella di 87% in peso ottenuta nell'esempio 1 secondo la invenzione.
ESEMPIO 3
La frazione arricchita in destrosio dell'esempio 1, concentrata fino ad una materia secca di 45%, viene sottoposta ad una idrogenazione catalitica in presenza di 5% in peso in rapporto alla materia secca di nichel Raney.
Le condizioni di operazione sono le seguenti:
temperatura: 140°C
pressione: 60 bar
durata: 2 ore
Si arresta la idrogenazione quando il tenore dell'ambiente di reazione- in zuccheri riducenti è inferiore a 600 ppm.
Dopo raffreddamento dell'ambiente di reazione, si elimina il catalizzatore mediante filtrazione poi si demineralizza lo sciroppo ottenuto ed infine lo si concentra a 70% di materie secche.
La composizione sul secco dello sciroppo così ottenuto è la seguente:
sorbitolo: 98,8%
mannitolo : 0,4%
iditolo e prodotti di cracking: 0,2%

Claims (6)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Procedimento di fabbricazione di un idrolisato di amido ad elevato tenore in destrosio comprendente gli stadi consistenti nello: (a) effettuare una liquefazione di un latte di amido per mezzo di una α-amilasi in modo da ottenere un latte di amido liquefatto; (b) effettuare una saccarificazione del latte di amido liquefatto, per mezzo di un enzima glicogenico, per ottenere un idrolisato saccarificato; (c) effettuare una vagliatura molecolare del detto idrolisato saccarificato per raccogliere un idrolisato ad elevato tenore in destrosio; caratterizzato dai fatto che si effettua lo stadio a) di liquefazione fino ad un DE compreso fra 2 e 10, di preferenza compreso fra 4 ed 8 e si procede fra lo stadio a) e lo stadio b) ad uno stadio di inibizione della α-amilasi.
  2. 2. Procedimento secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che si effettua lo stadio b) di saccarificazione fino ad un DE compreso fra 80 e 90.
  3. 3. Procedimento secondo la rivendicazione 1 oppure 2, caratterizzato da ciò che si associa all'enzima glicogenico un enzima idrolizzante i legami 1-6 dell'amido.
  4. 4. Procedimento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 3,.caratterizzato da ciò lo stadio c) è uno stadio di separazione cromatografica.
  5. 5. Procedimento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 .a 4, caratterizzato dal fatto che lo stadio c) è uno stadio .di separazione mediante nanofiltrazione su membrana.
  6. 6. Procedimento di fabbricazione di sorbitolo mediante idrogenazione di un idrolisato .di amido a tenore in destrosio elevato, caratterizzato dal fatto che il detto idrolisato viene .ottenuto mediante impiego del procedimento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 5.
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