ITRM20120343A1 - Metodo per la refrigerazione di un edificio. - Google Patents

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ITRM20120343A1
ITRM20120343A1 IT000343A ITRM20120343A ITRM20120343A1 IT RM20120343 A1 ITRM20120343 A1 IT RM20120343A1 IT 000343 A IT000343 A IT 000343A IT RM20120343 A ITRM20120343 A IT RM20120343A IT RM20120343 A1 ITRM20120343 A1 IT RM20120343A1
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IT
Italy
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building
working solution
absorber
liquid
refrigeration system
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IT000343A
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Christian Holm Fridberg
Lars Munkoee
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Purix ApS
Purix S R L
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Description

“METODO PER LA REFRIGERAZIONE DI UN EDIFICIOâ€
DESCRIZIONE
Introduzione
La presente invenzione riguarda un metodo ossia un procedimento per la refrigerazione di un edificio, nonché un sistema di refrigerazione di un edificio, facenti uso di energia termica solare. L’invenzione intende mettere a disposizione un refrigeratore solare di assorbimento di tipo perfezionato, riducendo il consumo di risorse naturali.
Tecnica nota relativa all’invenzione
Nelle zone a clima caldo o negli spazi caldi, dove come conseguenza di sorgenti di calore esterne o interne vi à ̈ un incremento della temperatura al disopra di livelli accettabili, sorge la necessità di una refrigerazione. Detti spazi da raffreddare potrebbero essere le abitazioni, gli uffici, le scuole, le camere degli hotel, i bungalow, i magazzini di stoccaggio, le aree di lavorazione, e il metodo à ̈ applicabile nei casi in cui la condizione di spazio, di processo e di prodotto lo richiedono. Quindi, per evitare temperature che superino i valori della temperatura giudicati confortevoli o accettabili, un edificio può essere dotato di un’unità di condizionamento d’aria installata in esso. L’unità più comune di condizionamento d’aria à ̈ un refrigeratore (“chiller†) alimentato dall’elettricità, il quale trasforma l’elettricità in una fornitura/alimentazione di un mezzo fluido di raffreddamento (generalmente aria oppure acqua fredda).
Nei luoghi soleggiati dove esiste l’esigenza di una refrigerazione, un modo allettante di effettuare tale refrigerazione consiste nell’utilizzo di un’unità di refrigerazione (ad energia) solare. Tale sistema di refrigerazione solare utilizza la radiazione solare (energia termica) come input principale di energia per ottenere un effetto di refrigerazione. La cattura di energia termica solare avviene tipicamente tramite un pannello solare termico collegato al sistema di refrigerazione solare attraverso uno scambiatore di calore.
Le attuali unità di raffreddamento solare richiedono un consumo relativamente grande di materiali a causa dello stoccaggio (accumulo) del calore o del freddo, parti mobili, un numero notevole di ventilatori e pompe di circolazione, di scambiatori di calore, oppure a causa della necessità di torri di evaporazione e di refrigeratori a secco. Ognuno di questi componenti implica una perdita di temperatura e di energia.
Degli esempi particolari di tentativi fatti nella tecnica nota per produrre sistemi di raffreddamento di edifici sono descritti in WO 2009/093979 A1, US 6539738 B2, JP 57073347 A, US 2003041608, US 2005183450, EP 2244039, US 2010251749, e WO 2011/028186 A2.
Un ulteriore scopo della presente invenzione à ̈ mettere a disposizione un procedimento e un sistema di refrigerazione che riducano le perdite di temperatura e di energia, ad esempio riducendo il numero delle singole operazioni e l’uso dei materiali, aumentando così l’efficienza del sistema e riducendo il costo del sistema stesso.
Breve descrizione dell’invenzione
La presente invenzione riguarda un procedimento di refrigerazione di un edificio, comprendente le fasi seguenti:
a. riscaldamento di una soluzione di lavoro contenuta in un pannello solare, utilizzando la radiazione solare,
b. separazione della soluzione di lavoro riscaldata, in vapore e in soluzione di lavoro concentrata,
c. condensazione del vapore in liquido refrigerante,
d. evaporazione del liquido refrigerante
i. all’interno dell’edificio da refrigerare oppure
ii. all’esterno dell’edificio da refrigerare, in cui il raffreddamento ottenuto dall’evaporazione viene trasferito ad un liquido di raffreddamento all’esterno dell’edificio e quindi trasportato verso l’edificio da refrigerare per fornire ossia rilasciare il raffreddamento ottenuto,
e. assorbimento del vapore nella soluzione di lavoro concentrata, all’interno di un assorbitore, e
f. ritorno della soluzione di lavoro alla fase a.
Secondo la presente invenzione, la soluzione di lavoro viene riscaldata nel pannello solare tramite la radiazione solare. La soluzione di lavoro à ̈ preferibilmente LiBr/H2O ma anche altre coppie di lavoro quali LiCl/H2O, CaCl/H2O, NH3/H2O o simili, sono utilizzabili, e si potranno anche aggiungere delle sostanze per migliorare il trasferimento (trasmissione) di calore e di massa, oppure degli inibitori di corrosione. L’alimentazione del calore genera vapore dalla soluzione di lavoro, dando luogo ad una soluzione di lavoro concentrata. Il vapore viene condensato in liquido refrigerante e l’energia prodotta può essere utilizzata in un altro processo oppure rimossa nell’ambiente circostante sotto forma di calore disperso. Il refrigerante condensato può essere distribuito in un luogo (spazio o processo industriale) che necessita di refrigerazione, il refrigerante essendo fatto evaporare ad una pressione corrispondente ad una temperatura di evaporazione di 6-20°C, sì da raffreddare l’ambiente, il processo industriale, oppure lo spazio in questione. Come alternativa si può realizzare un raffreddamento indiretto secondo cui il liquido refrigerante viene fatto evaporare all’esterno dell’edificio, raffreddando così un secondo liquido che verrà trasportato verso l’edificio per rilasciare il freddo. Il refrigerante evaporato viene poi assorbito in una soluzione di lavoro concentrata, e poi fatto ritornare al pannello solare per un nuovo riscaldamento nello stesso pannello solare. Il procedimento secondo l’invenzione offre il vantaggio di essere semplice ed efficiente, riducendo perdite di energia e di temperatura nel sistema di raffreddamento.
Alcune realizzazioni preferite dell’invenzione comprendono la soluzione secondo cui il calore generato nella fase di condensazione e nella fase di assorbimento viene rimosso da un unico ventilatore. Un volume corrispondente oppure superiore al volume presente nei pannelli solari della prima fase a) della precedente descrizione di procedimento, può essere integrato nel volume dell’assorbitore che funge da serbatoio, in quanto il volume dell’assorbitore à ̈ sufficientemente grande da comprendere il contenuto di fluido di lavoro nei pannelli, tubazioni (condotti) e scambiatori di calore. Il volume di fluido di lavoro nel pannello solare può essere drenato/scaricato verso il serbatoio dell’assorbitore nei periodi di inattività del sistema. Il pannello solare può essere disposto in una posizione situata al disopra del serbatoio dell’assorbitore per consentire alla forza di gravità di trasferire il fluido di lavoro al serbatoio dell’assorbitore. La soluzione di lavoro concentrata, all’interno dell’assorbitore, potrà essere distribuita da un distributore di liquido, tramite uno o più tubi, ai tubi dell’assorbitore, dove un flusso di liquido/vapore nella direzione opposta consentirà l’assorbimento del vapore nel fluido di lavoro. L’area interna dei tubi dell’assorbitore può essere incrementata tramite gole ricavate nella parete interna del tubo dell’assorbitore oppure utilizzando inserti negli stessi tubi dell’assorbitore, per aumentare ulteriormente l’area della superficie interna. Tali inserti possono costituire una singola piastra a forma di striscia, inserti a croce, oppure altre configurazioni inserite nei tubi. Il fluido di lavoro non riempirà completamente il tubo dell’assorbitore e un film liquido si formerà idealmente sulle superfici interne dei tubi dell’assorbitore. Il ventilatore può essere collocato in modo da fornire una corrente d’aria ad uno o più tubi, ottenendo un effetto di raffreddamento. Il distributore di liquido dell’assorbitore può avere elementi interni atti a distribuire un film (strato sottile) liquido ai tubi dell’assorbitore. Il distributore di liquido può essere realizzato in modo tale che il flusso di liquido sia distribuito da un tubo recante una o più uscite per un flusso ottimale del liquido su una distanza. Le uscite possono essere dirette verso l’alto, lateralmente, oppure verso il basso. Un distributore del vapore del refrigerante può essere integrato al serbatoio dell’assorbitore. Il volume di liquido del condensatore può venir drenato verso l’evaporatore. La soluzione di lavoro può costituire una soluzione di bromuro di litio, di ammoniaca, o di altri sali in acqua; attualmente si preferisce il bromuro di litio. La quantità di bromuro di litio può essere pari al 45 sino al 65% in peso. La pressione assoluta del sistema può essere di 8 sino a 120 mbar per il bromuro di litio e per soluzioni acquose simili. La temperatura della soluzione di lavoro nella parte superiore del pannello solare può essere di 60-95°C, vantaggiosamente di 70-90°C. La temperatura del vapore prodotto dall’evaporazione del liquido refrigerante può essere di 6-20°C, ad esempio 8-16°C, vantaggiosamente di 10-14°C e preferibilmente attorno ai 12°C. L’evaporazione può essere effettuata utilizzando la convezione forzata o naturale, attorno all’evaporatore. Il pannello solare à ̈ primariamente alimentato dall’energia della radiazione solare ma eventualmente essa potrebbe essere coadiuvata da una diversa sorgente di riscaldamento. Questa sorgente di calore può essere alimentata direttamente o indirettamente da combustibili fossili convenzionali, fonti rinnovabili quali le biomasse, teleriscaldamento oppure da calore disperso recuperato, oppure da altri combustibili.
L’invenzione riguarda anche un sistema di refrigerazione di edifici facente uso di energia termica solare, comprendente
- un pannello solare termico contenente una soluzione di lavoro da riscaldare mediante la radiazione solare, separando la soluzione di lavoro in vapore e in soluzione di lavoro concentrata,
- un condensatore per condensare il vapore ottenendo il liquido refrigerante,
- mezzi di riduzione della pressione, atti a ridurre la pressione di evaporazione ad un valore di pressione corrispondente ad una temperatura di evaporazione di 6-20°C,
- un evaporatore disposto
i. all’interno di un edificio da refrigerare,
ii. oppure all’esterno di un edificio da refrigerare, il raffreddamento ottenuto dall’evaporazione essendo allora trasferito ad un liquido di raffreddamento all’esterno dell’edificio e trasportato verso l’edificio stesso da refrigerare, al fine di trasmettere il freddo ossia raffreddare, e
- un assorbitore, per assorbire nella soluzione di lavoro concentrata, il vapore proveniente dall’evaporatore.
Alcune realizzazioni preferite dell’invenzione comprendono la soluzione in cui il condensatore e l’assorbitore sono disposti in un unico complesso o entità, che può essere raffreddata da un solo ventilatore. Il condensatore e l’assorbitore posti all’interno della medesima entità possono essere collocati in posizioni tra loro adiacenti e in parallelo, utilizzando un solo ventilatore, oppure, detto condensatore e detto assorbitore situati all’interno dello stesso complesso/entità possono essere collocati in posizioni adiacenti ma in serie, utilizzando ancora una volta un solo ventilatore. Un imbuto può essere installato tra il ventilatore e l’entità in comune, per concentrare la corrente d’aria.
Il sistema di refrigerazione dell’invenzione può comprendere uno scambiatore di calore liquido-liquido di recupero termico installato nel sistema per raffreddare la soluzione di lavoro concentrata proveniente dal pannello solare, mentre la soluzione di lavoro proveniente dall’assorbitore e diretta verso il pannello, viene riscaldata.
L’assorbitore può contenere un serbatoio con un volume in grado di contenere la quantità di fluido di lavoro contenuta nel pannello solare e anche nelle tubazioni o condotti. Il pannello solare può essere montato in una posizione più elevata del serbatoio dell’assorbitore, onde permettere il drenaggio/scarico per gravità, dal pannello solare verso il serbatoio dell’assorbitore. L’assorbitore può comprendere un distributore di liquido per la soluzione di lavoro concentrata e un distributore di vapore che à ̈ connesso tramite uno o più tubi, i quali sono disposti in maniera da permettere alla soluzione di lavoro concentrata di scorrere dal distributore di liquido attraverso i tubi (o il tubo), per gravità, verso il distributore di vapore, nella direzione opposta rispetto al vapore. Detti uno o più tubi possono essere sostanzialmente verticali e il ventilatore può essere disposto in modo tale che la corrente d’aria sia diretta verso detti uno o più tubi, per effettuare il raffreddamento. Detti uno o più tubi dell’assorbitore possono comprendere degli inserti per aumentare l’area interna di assorbimento. Il distributore di liquido può comprendere un tubo con uscita o uscite diretta (dirette) verso l’alto, lateralmente, oppure verso il basso, per distribuire il flusso su una certa lunghezza degli elementi interni, per l’ottimizzazione della distribuzione del liquido. Il serbatoio dell’assorbitore può essere integrato al distributore di vapore.
L’evaporatore può essere connesso ai mezzi di riduzione della pressione e/o all’assorbitore tramite una rete di tubazioni in materiale polimerico. Ulteriori reti di tubazioni, oltre che componenti del sistema per i quali à ̈ richiesto o à ̈ vantaggioso avere un materiale antidiffusione, potranno essere realizzati in materiale polimerico. Il materiale polimerico può essere il polietilene multistrato (PEX). Il condensatore può essere situato ad un livello più alto rispetto all’evaporatore, onde consentire il drenaggio del fluido dal condensatore per gravità. Una pompa ermetica può essere utilizzata per fare ritornare la soluzione di lavoro dall’assorbitore al pannello solare. La pompa ermetica non comprende una tenuta (guarnizione) albero. I mezzi di riduzione della pressione possono essere formati da una valvola di strozzamento, una valvola a solenoide, oppure un tubo capillare o un orifizio.
Uno degli ostacoli principali alla diffusione commerciale del “raffreddamento solare†risiede nel costo di produzione del sistema di refrigerazione a energia solare (o “solar chiller†). La presente invenzione fornisce una possibilità per abbassare i costi. Inoltre, si riduce il peso e il cosiddetto “footprint†(impronta) del “solar chiller†.
Il sistema di refrigerazione e il procedimento dell’invenzione possono eventualmente comprendere una o più delle seguenti caratteristiche:
A. Riduzione della potenza dei ventilatori per i dispositivi di raffreddamento B. Fluido di lavoro nei pannelli solari
C. Funzionalità di drain-back (drenaggio di riflusso) dei pannelli con fluido di lavoro
D. Integrazione dello stoccaggio di drain-back nell’assorbitore
E. Opzione di effettuare l’evaporazione del refrigerante in un modulo di refrigerazione installato all’interno
F. Materiali alternativi nella realizzazione dei dispositivi di raffreddamento solari
G. Condensatore del refrigerante drenabile per gravità
H. Utilizzo di una pompa ermetica
I. Utilizzo di inserti nei tubi dell’assorbitore.
Note riguardo al punto:
A. Il consumo di potenza delle apparecchiature ausiliarie, ad esempio dei ventilatori, à ̈ “parassitario†per il funzionamento del sistema di refrigerazione e in quanto tale diminuisce il COP (Coefficient Of Performance) elettrico del sistema stesso. Pertanto, à ̈ auspicabile ridurre il consumo di energia elettrica del sistema per garantire un funzionamento efficiente. Il consumo di potenza di un ventilatore à ̈ correlato alla portata d’aria che viene trasportata e alla dissipazione nel ventilatore causata da fenomeni parassiti. La riduzione di questi ultimi fa aumentare il COP elettrico del sistema di refrigerazione. Inoltre, ciascun ventilatore determina un aumento del numero totale di componenti del sistema, e quindi dei costi. Secondo un suo aspetto, l’invenzione riduce il numero di ventilatori di raffreddamento a secco per il condensatore e l’assorbitore, utilizzando una disposizione particolare di questi scambiatori di calore. La realizzazione dell’invenzione comprende la disposizione del condensatore e dell’assorbitore in posizioni adiacenti, in parallelo oppure in serie tra loro, e ciò permette l’impiego di un solo ventilatore per il raffreddamento di entrambe le unità, anziché utilizzare ventilatori separati per ciascuna di esse. Tale forma di esecuzione riduce inoltre la dissipazione di energia associata ai ventilatori e permette di ridurre il footprint (impronta) riconducibile ad una disposizione condensata.
B. Tradizionalmente, l’energia termica solare assorbita dai pannelli solari viene trasmessa al sistema di refrigerazione solare (“solar chiller†) tramite uno scambiatore di calore operante con un liquido, in virtù del quale il volume dei pannelli solari termici à ̈ separato dal volume del sistema di refrigerazione. L’utilizzo di uno scambiatore di calore implica una perdita di temperatura e dover ricorrere a componenti aggiuntivi quali lo scambiatore di calore ed una pompa di circolazione. Secondo una realizzazione dell’invenzione, la stessa comporta la riduzione del numero di unità richieste per il trasferimento dell’energia termica solare al sistema, oltre che l’eliminazione dell’indesiderata perdita di temperatura. La realizzazione dell’invenzione comprende l’integrazione del volume dei pannelli termici solari entro il volume del sistema, convogliando il fluido di lavoro direttamente nel pannello, sì da trasferire l’energia termica solare direttamente alla soluzione, nello stesso pannello solare. Ciò consente di eliminare lo scambiatore di calore operante con un liquido, e di eliminare anche le relative perdite di temperatura, riducendo pertanto i consumi di materiale e i relativi costi dei componenti.
C. I pannelli solari termici sono disposti esternamente e sono esposti alle condizioni ambientali. Ciò significa che durante l’esposizione al sole e l’inattività del sistema, la trasmissione di energia ai pannelli necessita che tale energia venga rimossa ossia sottratta dagli stessi pannelli per evitare il loro surriscaldamento. Tale situazione può provocare un danneggiamento e un più lungo tempo di fermo per guasto del sistema. L’invenzione, secondo un suo particolare aspetto, concerne l’utilizzo del drenaggio di reflusso (cosiddetto “drain-back†) della soluzione di lavoro, dai pannelli solari, per rimuovere il fluido quando l’annessa unità solare non à ̈ in funzione. L’invenzione comprende una progettazione specifica che consente il drenaggio di riflusso (o deflusso) per gravità dai pannelli solari - onde impedire il surriscaldamento durante le stagioni calde quando il sistema à ̈ spento ossia non in funzione -, nonché di avere una protezione dei pannelli durante i periodi freddi, quando il sistema non à ̈ operativo. Questa caratteristica di progetto permette di evitare l’uso di anticongelanti o di altri additivi, riducendo il numero di componenti e quindi riducendo il consumo di materiali.
D. La soluzione di lavoro del pannello solare, specialmente quando il pannello solare termico à ̈ integrato nel volume del sistema, può defluire (drenare) verso uno o più serbatoi. Il serbatoio (o i serbatoi) può (possono) essere adibiti solo ad un utilizzo temporaneo oppure possono avere una funzionalità operativa. L’invenzione riguarda, in un suo aspetto, la progettazione efficiente dell’assorbitore come parte del sistema di drenaggio di reflusso. L’assorbitore comprende secondo questa realizzazione un distributore di liquido connesso a dei tubi ove ha luogo il processo di assorbimento, un serbatoio di liquido essendo situato nel punto più basso dell’assorbitore. Il serbatoio di liquido funge anche da distributore di gas per il vapore che entra nell’assorbitore giungendo dall’evaporatore. Ciò consente all’assorbitore di funzionare in modo polivalente, sì da ridurre il numero di componenti dedicati e il consumo di materiali.
E. Tradizionalmente, l’unità di raffreddamento del sistema di refrigerazione solare, collocata nello spazio di condizionamento d’aria, costituisce un circuito separato interagente con il sistema di refrigerazione solare (solar chiller) per mezzo di uno scambiatore di calore. Tale circuito separato presenta una propria pompa di circolazione che permette il trasporto dei mezzi refrigeranti. In un suo aspetto, la presente invenzione permette di ridurre il numero degli scambiatori di calore, delle attrezzature ausiliarie nella progettazione dell’evaporatore, e l’eliminazione di un circuito di raffreddamento che fa circolare il fluido di raffreddamento verso la stanza di condizionamento d’aria (stanza in cui à ̈ presente l’aria condizionata). In un suo aspetto, l’invenzione comprende un’unità di evaporazione diretta, integrata nel volume del sistema corrispondente alla stanza stessa. Ciò permette di fare a meno dello scambiatore di calore del circuito di raffreddamento, della relativa pompa di circolazione, e del recipiente di espansione. L’invenzione riduce inoltre la perdita/caduta di temperatura associata ad uno scambiatore di calore.
F. I materiali utilizzati nei solar chiller sono in generale i metalli tipo acciaio inox, il rame, l’ottone, o leghe simili. Questi metalli sono materiali assai costosi e quindi la politica mondiale dei prezzi dei metalli influenza notevolmente i costi di un sistema di refrigerazione ad energia solare; conseguentemente, il costo del sistema di refrigerazione risente del trend dei prezzi dei metalli. L’invenzione riguarda una scelta di materiali alternativi per i componenti utilizzati dai solar chiller. Tali materiali alternativi possono essere la plastica o i materiali compositi, per realizzare i serbatoi, le valvole, e la rete di tubazioni degli scambiatori di calore, oltre che gli involucri/contenitori esterni. Secondo la presente invenzione, si propone - in una particolare realizzazione - di utilizzare materiali polimerici con o senza barriera antidiffusione, in luogo delle tubazioni metalliche o di altre parti del sistema.
Ciò riduce la dipendenza dal trend dei prezzi dei metalli, oltre a ridurre i problemi di corrosione propri dei metalli. Inoltre, si riduce il consumo di materiale necessario alla saldatura e brasatura dei tubi e dei componenti durante l’assemblaggio e l’installazione.
G. L’efficienza e il funzionamento del sistema di refrigerazione solare dipende dalle perdite/fughe di pressione attraverso i singoli componenti. Una variazione della pressione imputabile ad una caduta di pressione (perdita di carico) non legata al processo, aumenterà la temperatura di evaporazione e quindi diminuirà il COP. L’invenzione riguarda un design del condensatore che permette allo stesso condensatore di effettuare il drenaggio per gravità, la gravità favorendo la riduzione della pressione richiesta per trasportare il liquido dall’unità del condensatore. Il flusso naturale per gravità, del liquido condensato, favorisce quindi il mantenimento di un elevato COP del sistema, e ciò a sua volta garantisce un basso consumo di materiali. La progettazione di tipo “drenabile†dei componenti, protegge gli stessi componenti del sistema durante le stagioni fredde.
H. I sistemi di refrigerazione ad energia solare, funzionanti a depressione, come nel caso dell’oggetto della presente invenzione, sono sensibili a qualsiasi infiltrazione (difetto di tenuta) che implichi un aumento della pressione assoluta nel sistema di refrigerazione. Qualsiasi aumento della pressione si riflette in una diminuzione del COP del sistema di refrigerazione. Il sistema a depressione di refrigerazione à ̈ pertanto preferibilmente a tenuta stagna e qualsiasi oggetto che raggiunga l’ambiente circostante dal volume sotto vuoto à ̈ indesiderato. Un indesiderato aumento della pressione del sistema di refrigerazione comporterà un intervento di riparazione o manutenzione al sistema di refrigerazione. In un suo aspetto, l’invenzione riguarda la riduzione del tasso di perdite/fughe del sistema ricorrendo ad una pompa ermetica per la circolazione della soluzione. Evitando l’uso di tenute/guarnizioni dell’albero à ̈ possibile ridurre il tasso di perdita o fuga, per cui il COP del sistema di refrigerazione non verrà influenzato gravemente e si potrà anche ridurre la frequenza dei potenziali interventi di manutenzione al sistema.
I. Il flusso/corrente della soluzione liquida forma idealmente uno strato sottile (film) liquido sui tubi delle pareti interne dell’assorbitore. Una superficie liquida estesa favorisce l’assorbimento della massa, e in alcuni casi sono stati utilizzati tubi aggiuntivi dell’assorbitore solo per garantire una sufficiente superficie di assorbimento. Per aumentare l’area delle pareti interne dei tubi dell’assorbitore adibite all’assorbimento di massa, si possono utilizzare degli inserti negli stessi tubi dell’assorbitore. Tali inserti possono formare piastre diritte, piastre piegate, piastre a croce, piastre a forma di stella, oppure aventi altre geometrie. Un’alternativa à ̈ quella dei tubi scanalati. Gli inserti preferibilmente toccano/raggiungono le pareti del tubo, sebbene ciò non sia necessario poiché gli inserti possono anche essere fissati in una posizione scelta a piacere.
Breve descrizione delle figure
FIGURA 1 à ̈ una vista d’insieme del sistema completo di raffreddamento di assorbimento comprendente pannelli solari termici;
FIGURA 2 illustra una possibile disposizione del condensatore e dell’assorbitore, con un singolo ventilatore;
FIGURA 3 mostra una possibile disposizione del condensatore e dell’assorbitore, con singolo ventilatore e imbuto;
FIGURA 4 mostra un assorbitore con distributore di liquido, tubi dell’assorbitore e serbatoio; e
FIGURA 5 mostra un evaporatore schematico collocabile all’interno;
FIGURA 6 à ̈ una illustrazione schematica degli inserti dei tubi dell’assorbitore. Descrizione dettagliata dell’invenzione
Figura 1: La figura à ̈ una rappresentazione schematica di un ciclo di refrigeratore o raffreddatore solare di assorbimento a singolo effetto. Il refrigeratore solare viene alimentato dall’energia termica solare 1 oppure da altre sorgenti di energia termica e produce un refrigerante liquido freddo da utilizzare per il condizionamento dell’aria. L’evaporatore 5, mostrato come un’unità a tubi separati può essere situato in prossimità dei pannelli solari termici 1 oppure distanziato da essi, secondo le esigenze. Il sistema può essere disposto al disotto oppure in posizione adiacente ai pannelli termici solari.
Alla soluzione si possono aggiungere degli inibitori di corrosione, acceleranti di trasferimento di massa, oppure altre sostanze chimiche per migliorare le prestazioni e la durata dell’attrezzatura, oppure per limitare gli interventi di manutenzione. Nei casi in cui il fluido di lavoro à ̈ costituito da bromuro di litio e acqua, la concentrazione della soluzione può essere compresa nell’intervallo dal 45 al 65%, preferibilmente dal 50 al 63%, e ancora meglio tra il 54 e il 60% riferito alla massa di LiBr. Il sistema funziona sotto vuoto e ad una pressione assoluta corrispondente ad una temperatura di evaporazione pari a 6-20°C.
L’energia alimentata al sistema à ̈ fornita principalmente dalla radiazione solare (termica), attraverso i pannelli solari che costituiscono parte integrante del sistema. La temperatura del fluido alla sommità del pannello solare à ̈ di approssimativamente 75-90°C ma potrebbe variare sino a 60-110°C secondo le condizioni di funzionamento e ambientali. I pannelli sono preferibilmente integrati all’interno del volume occupato dal refrigeratore, per permettere alla soluzione di scorrere nei pannelli stessi. Come alternativa si può utilizzare un circuito di flusso separato, in cui i pannelli sono connessi al volume del refrigeratore tramite uno scambiatore di calore. Il pannello solare 1 può essere abbinato ad una sorgente di calore di riserva. Tale sorgente di calore può essere alimentata direttamente o indirettamente da combustibili, fonti rinnovabili come la biomassa, oppure tramite teleriscaldamento o calore disperso da varie fonti, ove disponibili.
La soluzione concentrata di lavoro viene portata allo scambiatore di calore liquido-liquido 2 di recupero del calore, per il perfezionamento del ciclo COP e la diminuzione della temperatura della soluzione, e come preparazione al processo che si svolge a valle, producendo una soluzione concentrata di lavoro a bassa temperatura. La pressione della soluzione concentrata di lavoro viene regolata a quella dell’evaporatore per mezzo di un dispositivo 3 di riduzione della pressione.
Il vapore prodotto viene condensato sottraendo energia, generando così del refrigerante liquido. Il processo di condensazione à ̈ condotto idealmente a pressione costante, ma una deviazione della pressione sul condensatore 8, corrispondente ad una variazione di temperatura sino al 20% attraverso tale condensatore, espressa in gradi Celsius, à ̈ accettabile.
La pressione assoluta del refrigerante condensato viene diminuita sino ad una pressione voluta che corrisponde alla temperatura di evaporazione desiderata. La riduzione della pressione à ̈ effettuata per mezzo di un dispositivo 4 di riduzione della pressione. Il dispositivo di riduzione della pressione può essere una valvola 4, un tubo capillare, un orifizio oppure un altro mezzo che consente di ridurre la pressione per arrivare alla temperatura di evaporazione richiesta.
Nell’evaporatore 5 si fa evaporare il liquido refrigerante aggiungendo energia ad una pressione idealmente costante. La temperatura di evaporazione à ̈ nell’intervallo di 5-20°C, preferibilmente di 8-16°C, in modo ottimale nell’intervallo di 10-14°C e in particolare essa sarà pari a 12°C. La pressione di evaporazione nell’evaporatore à ̈ determinata completamente dalla temperatura di evaporazione. Il processo dà luogo a vapore freddo di refrigerante e l’energia di evaporazione viene sfruttata per il raffreddamento, o come evaporazione diretta in un’unità collocata all’interno dell’edificio, oppure in un circuito di liquido di raffreddamento indiretto in cui l’evaporatore à ̈ disposto in luogo separato dal luogo refrigerato o processo.
Nell’assorbitore 7 si combinano tra loro la soluzione concentrata di lavoro e il vapore proveniente dall’evaporatore, in un processo esotermico di assorbimento, sì da dar luogo ad una soluzione di lavoro meno concentrata. Il processo di assorbimento viene raffreddato normalmente. Il raffreddamento viene condotto utilizzando l’aria dell’ambiente sospinta da un ventilatore 9 oppure raffreddando il componente con del liquido di raffreddamento o un dispositivo di recupero del calore. La pressione della soluzione di lavoro meno concentrata viene aumentata, generando una soluzione a pressione elevata, utilizzando una pompa di circolazione 6. La soluzione di lavoro meno concentrata viene alimentata allo scambiatore di calore liquido-liquido 2 per lo scambio di energia con la soluzione di lavoro concentrata e ad alta temperatura, per il perfezionamento del ciclo COP, aumentando la temperatura della soluzione meno concentrata. Si ottiene così una soluzione di lavoro meno concentrata e di temperatura elevata. La soluzione di lavoro meno concentrata e di temperatura elevata viene quindi trasferita ai pannelli solari oppure ad una fonte alternativa di energia nel caso in cui i pannelli non forniscano un input di calore (ad esempio la notte quando il funzionamento à ̈ interrotto, oppure in assenza di pannelli solari). Il ciclo chiuso à ̈ quindi ritornato al punto di partenza.
Figura 2: Il condensatore e l’assorbitore 22 sono posizionati in posizioni adiacenti, in parallelo oppure in serie, ed essi vengono alimentati da aria tramite un ventilatore 21. Nella disposizione in serie, un’unità verrà posizionata a monte rispetto all’altra, ciò che farà salire la temperatura di raffreddamento per l’unità a valle. Preferibilmente, l’assorbitore viene raffreddato dall’aria fresca e non riscaldata dell’ambiente, ma una qualsiasi di tali unità potrebbe essere raffreddata dall’aria ambientale fresca e non riscaldata. Disponendo gli scambiatori di calore in parallelo, ciascuno scambiatore di calore verrà raffreddato con una stessa temperatura dell’aria. Il ventilatore à ̈ alimentato dall’elettricità e fornisce aria per il raffreddamento del condensatore e dell’assorbitore.
Figura 3: Per aumentare l’efficienza del ventilatore per piccola prevalenza 31, nella configurazione in parallelo, si potrà installare un imbuto 32 tra il condensatore/assorbitore e i ventilatori. L’imbuto à ̈ di aiuto nel guidare l’aria di raffreddamento onde aumentare la distribuzione del flusso e/o evitare una presa d’aria falsa. L’imbuto potrà avere una qualsiasi forma convergente. Preferibilmente, l’imbuto à ̈ di forma aerodinamica per una bassa perdita di pressione.
Figura 4: L’assorbitore può essere un componente polivalente. La sommità dell’assorbitore à ̈ un distributore di liquido 41 al quale la soluzione concentrata di lavoro viene portata. Il distributore di liquido distribuisce la soluzione di lavoro ai tubi 44 dell’assorbitore, all’interno dei quali scorre la soluzione. Detti tubi fungono da scambiatore di calore. Il distributore di liquido può avere - così come potrebbe anche non avere - un livello di liquido situato sopra i tubi. L’interno dei tubi funge anche da assorbitore entro il quale il vapore viene assorbito nella soluzione di lavoro. I tubi dell’assorbitore sono verticali e il design à ̈ di tipo autodrenante, sebbene si possa accettare una deviazione dalla verticale sino a 88°, in tutte le direzioni. Il processo costituisce un processo esotermico che richiede un raffreddamento. Alla base dell’assorbitore la soluzione entra in un serbatoio di liquido 43. Il serbatoio di liquido funge da serbatoio della soluzione durante il funzionamento, come serbatoio di drenaggio di reflusso (“drain-back†) quando l’unità à ̈ fuori servizio, e come distributore di vapore per il vapore proveniente dall’evaporatore. Il serbatoio di drenaggio di reflusso à ̈ importante per l’accumulo ossia la raccolta e lo stoccaggio/conservazione della soluzione di lavoro, ad esempio quando il refrigeratore solare à ̈ spento/inattivo. La soluzione preferibilmente defluisce dal pannello solare per gravità, ed essa viene raccolta in uno dei volumi dell’assorbitore situati più in basso. Il serbatoio può avere - ma potrebbe anche non avere - un livello di soluzione di lavoro che rimane stoccata durante il funzionamento, in quanto la soluzione potrebbe scorrere direttamente nella pompa. Il serbatoio dell’assorbitore à ̈ progettato appositamente per permettere alla soluzione di lavoro così raccolta di scorrere per gravità verso la pompa. Per ragioni di contaminazione, il serbatoio dell’assorbitore, la posizione, oppure i mezzi tecnici impiegati, dovranno garantire che la soluzione non scorra all’interno dell’evaporatore.
Figura 5: L’evaporatore 51 serve all’evaporazione del refrigerante e raffredda con modalità diretta oppure indiretta. Nel caso dell’evaporazione in modalità di raffreddamento diretto, l’evaporatore à ̈ posizionato all’interno della stanza da raffreddare. L’evaporatore potrà quindi essere collegato ad un ventilatore 52, per la convezione forzata, oppure potrà funzionare senza un ventilatore, per convezione naturale.
Nel caso del raffreddamento indiretto, l’evaporatore raffredda un altro mezzo, ad esempio del liquido (ad esempio l’acqua) 53, in una configurazione che permette il surriscaldamento del vapore, e l’evaporatore può essere disposto in prossimità dei pannelli solari, dell’assorbitore, e in particolare - ossia preferibilmente - esso sarà situato sotto il condensatore, onde permettere al refrigerante di scorrere nell’evaporatore senza ricorrere ad una pompa di circolazione.
Figura 6: L’area interna del tubo (o dei tubi) 61 dell’assorbitore, ove avviene l’assorbimento del vapore nel film (strato sottile) liquido, potrà essere aumentata aggiungendo degli inserti nel tubo (o tubi). Il numero di tali inserti in un solo tubo potrebbe corrispondere all’unità, sebbene non vi siano vincoli in tal senso. Gli inserti possono avere qualsiasi forma e configurazione, preferibilmente essi hanno una forma estesa che permette all’inserto di raggiungere l’uscita del tubo, partendo dall’entrata del tubo stesso. Nella parte inferiore della figura sono rappresentate le sezioni trasversali di 3 diversi tubi dotati di inserto. La forma dell’inserto può corrispondere ad una croce 62, ad una singola piastra diritta 63, ad una piastra piegata 64, oppure ad una qualsiasi altra forma adatta per l’inserimento nel tubo.
Voci/punti
1. Procedimento di refrigerazione di un edificio, comprendente le fasi seguenti: a. riscaldamento di una soluzione di lavoro contenuta in un pannello solare, utilizzando la radiazione solare,
b. separazione della soluzione di lavoro riscaldata, in vapore e in soluzione di lavoro concentrata,
c. condensazione del vapore in liquido refrigerante,
d. evaporazione del liquido refrigerante
i. all’interno dell’edificio da refrigerare oppure
ii. all’esterno dell’edificio da refrigerare, in cui il raffreddamento ottenuto dall’evaporazione viene trasferito ad un liquido di raffreddamento all’esterno dell’edificio e quindi trasportato verso l’edificio da refrigerare per fornire ossia rilasciare il raffreddamento ottenuto, ad una temperatura di evaporazione di 6-20°C,
e. assorbimento del vapore nella soluzione di lavoro concentrata, all’interno di un assorbitore, e
f. ritorno della soluzione di lavoro alla fase a.
2. Procedimento secondo la voce 1, in cui il calore generato nella fase di condensazione e in quella di assorbimento viene rimosso ossia sottratto utilizzando un unico ventilatore.
3. Procedimento secondo la voce 1 o 2, in cui il volume di soluzione di lavoro nel pannello solare della fase 1.a à ̈ integrato nel volume dell’assorbitore nella fase 1.e.
4. Procedimento secondo una qualsiasi delle voci 1 sino a 3, in cui il volume di fluido di lavoro nel pannello solare può essere scaricato gradualmente verso un serbatoio dell’assorbitore durante i periodi di inattività del sistema.
5. Procedimento secondo la voce 4, in cui il pannello solare à ̈ disposto in una posizione situata al disopra del serbatoio dell’assorbitore, per permettere alla forza di gravità di trasferire il fluido di lavoro nel serbatoio dell’assorbitore.
6. Procedimento secondo una qualsiasi delle voci 1 sino a 5, in cui la soluzione di lavoro concentrata viene distribuita, all’interno dell’assorbitore, da un distributore di liquido attraverso uno o più tubi, in controcorrente rispetto al vapore, per permettere l’assorbimento del vapore.
7. Procedimento secondo la voce 6, in cui il vapore viene distribuito da un distributore o dispensatore di vapore.
8. Procedimento secondo la voce 6, in cui il ventilatore à ̈ disposto in modo da mandare una corrente d’aria verso uno o più tubi, per raffreddare.
9. Procedimento secondo la voce 6, in cui il distributore di vapore à ̈ integrato al serbatoio dell’assorbitore.
10. Procedimento secondo una qualsiasi delle voci 1 sino a 9, in cui il volume liquido del condensatore può essere fatto colare nell’evaporatore.
11. Procedimento secondo una qualsiasi delle voci 1 sino a 10, in cui la soluzione di lavoro à ̈ acquosa.
12. Procedimento secondo una qualsiasi delle voci precedenti, in cui la soluzione di lavoro à ̈ una soluzione di bromuro di litio in acqua.
13. Procedimento secondo una qualsiasi delle voci 1 sino a 12, in cui il liquido refrigerante viene fatto evaporare alla pressione di 9-24 mbar, all’interno di un edificio da refrigerare.
14. Procedimento secondo la voce 12, in cui la quantità di bromuro di litio à ̈ pari al 45 sino al 65% in peso.
15. Procedimento secondo una qualsiasi delle voci precedenti, in cui la pressione assoluta del sistema à ̈ compresa tra 8 e 120 mbar.
16. Procedimento secondo una qualsiasi delle voci precedenti, in cui la temperatura della soluzione di lavoro nella parte superiore del pannello solare à ̈ di 60-110°C, vantaggiosamente di 75-90°C.
17. Procedimento secondo una qualsiasi delle voci precedenti, in cui la temperatura del vapore prodotto dall’evaporazione nella fase 1.d à ̈ di 6-20°C, ad esempio di 8-16°C, vantaggiosamente di 10-14°C, e nel caso ottimale attorno a 12°C.
18. Sistema di refrigerazione di edifici facente uso di energia termica solare, comprendente
- un pannello solare termico contenente una soluzione di lavoro da riscaldare mediante la radiazione solare, separando la soluzione di lavoro in vapore e in soluzione di lavoro concentrata,
- un condensatore, per condensare il vapore ottenendo il liquido refrigerante,
- mezzi di riduzione della pressione, atti a ridurre la pressione di evaporazione ad un valore di pressione corrispondente ad una temperatura di evaporazione di 6-20°C,
- un evaporatore disposto
i. all’interno di un edificio da refrigerare,
ii. oppure all’esterno di un edificio da refrigerare, il raffreddamento ottenuto dall’evaporazione essendo allora trasferito ad un liquido di raffreddamento all’esterno dell’edificio e trasportato verso l’edificio stesso da refrigerare, al fine di trasmettere il freddo ossia raffreddare, e
- un assorbitore, per assorbire nella soluzione di lavoro concentrata, il vapore proveniente dall’evaporatore.
19. Sistema di refrigerazione di edifici secondo la voce 18, in cui il condensatore e l’assorbitore sono disposti in un’unità in comune.
20. Sistema di refrigerazione di edifici secondo la voce 19, in cui l’unità in comune viene raffreddata da un solo ventilatore.
21. Sistema di refrigerazione di edifici secondo le voci 19 o 20, in cui il condensatore e l’assorbitore alloggiati nell’unità in comune sono posizionati in posizioni adiacenti e in parallelo per l’utilizzo di un solo ventilatore.
22. Sistema di refrigerazione di edifici secondo le voci 19 sino a 21, in cui il condensatore e l’assorbitore alloggiati nell’unità in comune sono posizionati in posizioni adiacenti e in serie per l’utilizzo di un solo ventilatore.
23. Sistema di refrigerazione di edifici secondo una qualsiasi delle voci 19 sino a 22, in cui un imbuto à ̈ installato tra il ventilatore e l’unità in comune, per concentrare la corrente d’aria.
24. Sistema di refrigerazione di edifici secondo la voce 18, in cui uno scambiatore di calore liquido-liquido à ̈ disposto nel sistema per raffreddare la soluzione di lavoro concentrata proveniente dal pannello solare, mentre la soluzione di lavoro proveniente dall’assorbitore viene riscaldata.
25. Sistema di refrigerazione di edifici secondo una qualsiasi delle voci 18 sino a 24, in cui l’assorbitore comprende un serbatoio avente un volume in grado di contenere la quantità di liquido di lavoro nel pannello solare, negli scambiatori di recupero di calore e nelle tubazioni.
26. Sistema di refrigerazione di edifici secondo una qualsiasi delle voci 18 sino a 25, in cui il pannello solare à ̈ disposto in una posizione più elevata di quella del serbatoio dell’assorbitore, per permettere lo scolo per gravità dal pannello solare nel serbatoio dell’assorbitore.
27. Sistema di refrigerazione di edifici secondo una qualsiasi delle voci 18 sino a 26, in cui l’assorbitore comprende un distributore di liquido per la soluzione di lavoro concentrata e un distributore di vapore connesso tramite uno o più tubi per permettere alla soluzione di lavoro concentrata di scorrere dal distributore di liquido attraverso il tubo o i tubi, per gravità, nel distributore di vapore, in controcorrente rispetto al vapore.
28. Sistema di refrigerazione di edifici secondo la voce 27, in cui detti uno o più tubi sono essenzialmente verticali.
29. Sistema di refrigerazione di edifici secondo le voci 27 o 28, in cui il ventilatore à ̈ disposto in modo che la corrente d’aria sia diretta verso detti uno o più tubi, per far sì che avvenga un raffreddamento.
30. Sistema di refrigerazione di edifici secondo la voce 27, in cui il serbatoio dell’assorbitore à ̈ integrato al distributore di vapore.
31. Sistema di refrigerazione di edifici secondo una qualsiasi delle voci 18 sino a 30, in cui l’evaporatore à ̈ connesso ai mezzi di riduzione della pressione e/o all’assorbitore, tramite una rete di tubazioni in materiale polimerico.
32. Sistema di refrigerazione di edifici secondo la voce 31, in cui il materiale polimerico à ̈ il polietilene multistrato (PEX).
33. Sistema di refrigerazione di edifici secondo una qualsiasi delle voci 18 sino a 32, in cui il condensatore à ̈ posizionato ad un livello superiore a quello dell’evaporatore, per permettere al condensatore di essere drenabile ossia svuotabile per gravità.
34. Sistema di refrigerazione di edifici secondo una qualsiasi delle voci 18 sino a 33, in cui una pompa ermetica viene utilizzata per fare ritornare la soluzione di lavoro dall’assorbitore al pannello solare.
35. Sistema di refrigerazione di edifici secondo una qualsiasi delle voci 18 sino a 34, in cui i mezzi di riduzione della pressione sono costituiti da una valvola di strozzamento.
36. Sistema di refrigerazione di edifici secondo una qualsiasi delle voci 18 sino a 34, in cui i mezzi di riduzione della pressione sono costituiti da un orifizio.
37. Sistema di refrigerazione di edifici secondo una qualsiasi delle voci 18 sino a 34, in cui i mezzi di riduzione della pressione sono costituiti da un tubo capillare.
38. Sistema di refrigerazione di edifici secondo una qualsiasi delle voci 18 sino a 25 e 27 sino a 30, in cui si utilizzano inserti diritti nei tubi dell’assorbitore, aventi una lunghezza identica a quella dei tubi dell’assorbitore.
39. Sistema di refrigerazione di edifici secondo la voce 38, in cui gli inserti possono avere qualsiasi forma e configurazione, incluse le forme ricurve e a croce.
40. Sistema di refrigerazione di edifici secondo la voce 38 oppure 39, in cui gli inserti hanno una lunghezza qualsiasi.
41. Sistema di refrigerazione di edifici secondo una qualsiasi delle voci 18 sino a 40, in cui la soluzione di lavoro à ̈ acquosa.
42. Sistema di refrigerazione di edifici secondo una qualsiasi delle voci 18 sino a 41, in cui i mezzi di riduzione della pressione sono atti a ridurre la pressione sino a 9-24 mbar.

Claims (14)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Procedimento di refrigerazione di un edificio, comprendente le fasi seguenti: a. riscaldamento di una soluzione di lavoro contenuta in un pannello solare, utilizzando la radiazione solare, b. separazione della soluzione di lavoro riscaldata, in vapore e in soluzione di lavoro concentrata, c. condensazione del vapore in liquido refrigerante, d. evaporazione del liquido refrigerante i. all’interno dell’edificio da refrigerare oppure ii. all’esterno dell’edificio da refrigerare, in cui il raffreddamento ottenuto dall’evaporazione viene trasferito ad un liquido di raffreddamento all’esterno dell’edificio e quindi trasportato verso l’edificio da refrigerare per fornire ossia rilasciare il raffreddamento ottenuto, e. assorbimento del vapore nella soluzione di lavoro concentrata, all’interno di un assorbitore, e f. ritorno della soluzione di lavoro alla fase a.
  2. 2. Procedimento secondo la rivendicazione 1, in cui il calore generato nella fase di condensazione e in quella di assorbimento viene rimosso ossia sottratto utilizzando un unico ventilatore.
  3. 3. Procedimento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1 o 2, in cui il volume di fluido di lavoro nel pannello solare può essere fatto scolare verso un serbatoio dell’assorbitore durante i periodi di inattività del sistema.
  4. 4. Procedimento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1 sino a 3, in cui la soluzione di lavoro concentrata, all’interno dell’assorbitore, viene distribuita da un distributore di liquido attraverso uno o più tubi ad un distributore di vapore in controcorrente con il vapore, onde permettere l’assorbimento del vapore; detto distributore di vapore essendo integrato ad un serbatoio avente un volume almeno sufficiente per ricevere il volume di fluido di lavoro presente nel pan nello solare.
  5. 5. Procedimento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1 sino a 4, in cui il volume liquido nel condensatore può essere scaricato gradualmente nell’evaporatore.
  6. 6. Procedimento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1 sino a 5, in cui la soluzione di lavoro à ̈ acquosa.
  7. 7. Procedimento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1 sino a 6, in cui la soluzione di lavoro à ̈ una soluzione di bromuro di litio in acqua.
  8. 8. Procedimento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1 sino a 7, in cui il liquido refrigerante viene fatto evaporare alla pressione di 9-24 mbar, all’interno di un edificio da refrigerare.
  9. 9. Sistema di refrigerazione di edifici facente uso di energia termica solare, comprendente - un pannello solare termico contenente una soluzione di lavoro da riscaldare mediante la radiazione solare, separando la soluzione di lavoro in vapore e in soluzione di lavoro concentrata, - un condensatore, per condensare il vapore ottenendo il liquido refrigerante, - mezzi di riduzione della pressione, atti a ridurre la pressione di evaporazione ad un valore di pressione corrispondente ad una temperatura di evaporazione di 6-20°C, - un evaporatore disposto i. all’interno di un edificio da refrigerare, ii. oppure all’esterno di un edificio da refrigerare, il raffreddamento ottenuto dall’evaporazione essendo allora trasferito ad un liquido di raffreddamento all’esterno dell’edificio e trasportato verso l’edificio stesso da refrigerare, al fine di trasmettere il freddo ossia raffreddare, e - un assorbitore, per assorbire nella soluzione di lavoro concentrata, il vapore proveniente dall’evaporatore.
  10. 10. Sistema di refrigerazione di edifici secondo la rivendicazione 9, in cui il condensatore e l’assorbitore sono alloggiati in un’unità in comune.
  11. 11. Sistema di refrigerazione di edifici secondo la rivendicazione 9, in cui l’unità in comune viene raffreddata da un solo ventilatore.
  12. 12. Sistema di refrigerazione di edifici secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 9 sino a 11, in cui l’assorbitore comprende un distributore di liquido per la soluzione di lavoro concentrata, e un distributore di vapore, collegato tramite uno o più tubi, disposti in modo da permettere alla soluzione di lavoro concentrata di scorrere dal distributore di liquido attraverso il tubo o i tubi, per gravità; detto distributore di vapore essendo integrato ad un serbatoio avente un volume almeno sufficiente ad alloggiare il volume di fluido di lavoro contenuto nel pannello solare.
  13. 13. Sistema di refrigerazione di edifici secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 9 sino a 12, in cui la soluzione di lavoro à ̈ acquosa.
  14. 14. Sistema di refrigerazione di edifici secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 9 sino a 13, in cui i mezzi di riduzione della pressione sono atti a ridurre la pressione sino a 9-24 mbar. Si dichiara che la presente à ̈ una traduzione fedele e completa del testo della domanda di brevetto per invenzione industriale n. RM2012A000343.
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