ITRM20110415A1 - Dispositivo optoelettronico di microscopia digitale tridimensionale - Google Patents
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Description
Descrizione per invenzione dal titolo:
DISPOSITIVO OPTOELETTRONICO DI
MICROSCOPIA DIGITALE TRIDIMENSIONALE
Descrizione
La presente invenzione ha come oggetto un dispositivo optoelettronico di microscopia digitale, in particolare per il rilievo tridimensionale di superfici da esaminare, preferibilmente con spiccate caratteristiche di portabilità.
Sono noti dispositivi come sopra specificati, che sfruttano la tecnica cosiddetta della scansione di fuoco, che prevede di riprendere una pluralità di immagini con il medesimo dispositivo optoelettronico, variando per ciascuna immagine la posizione focale dell'ottica associata al dispositivo di un passo noto.
Questo insieme d'immagini viene successivamente rielaborato via software per identificare per ciascuna immagine, solamente la porzione di immagine a fuoco, così da comporre un rilievo tridimensionale della superficie esaminata che associa, a ciascuna coordinata planare, una quota e una corrispondente informazione cromatica.
Tale rilievo risulta quindi dalla sovrapposizione delle porzioni a fuoco di tutte le immagini riprese associando ad ognuna di esse la quota che è determinata dalla posizione focale della corrispondente porzione a fuoco.
I dispositivi noti impiegano telai di sostegno, noti come stativi da microscopia, per il posizionamento del dispositivo optoelettronico propriamente detto, che prevedono anche una base piana fornita ad hoc o costituita dal medesimo tavolo o piano su cui lo strumento è appoggiato. Questa base costituisce il supporto porta-campione e che viene illuminato direttamente da una sorgente luminosa. Detto dispositivo optoelettronico è poi collegato a un modulo elettronico di pilotaggio, a sua volta collegato a un PC, o a una console dedicata al controllo dello strumento e all'elaborazione digitale delle immagini acquisite. Pertanto, i microscopi digitali tridimensionali esistenti sono sostanzialmente strumenti da tavolo e non sono concepiti come dispositivi portatili per il loro uso sul campo.
Ciò ne limita l'applicabilità, in particolare in settori quali quello medico, archeologico, del restauro conservativo, degli esami investigativi, dei controlli di qualità di un processo industriale, della gioielleria, dell'autenticazione e tracciabilità di prodotti di qualità e di beni culturali, del contrasto alla contraffazione e al traffico illecito dei medesimi e così via, dove è necessario o comunque di fondamentale importanza non spostare l'oggetto di indagine dal luogo dove si trova.
A tale proposito, si pensi per esempio a un difetto della cute, alla superficie di un affresco, un difetto superficiale di fabbricazione, al riconoscimento di marchi e tracce di lavorazione nell'autenticazione di manufatti metallici, a un reperto investigativo o altro.
II problema tecnico alla base della presente invenzione è di fornire un dispositivo optoelettronico di microscopia che possa essere impiegato in modo portatile, svincolato da attrezzature da laboratorio, ovviando agli inconvenienti menzionati con riferimento alla tecnica nota.
L'idea di soluzione consiste nell'impiegare una struttura connessa a un unico telaio a cui è associato un particolare illuminatore diffondente. Tale problema viene risolto da un dispositivo come sopra specificato, che comprende un corpo di dispositivo portatile, fornito di un involucro e di un telaio a cui detto involucro è connesso, il telaio supportando:
• un sensore ottico digitale;
• un gruppo ottico a fuoco fisso comprendente un obiettivo rivolto verso un'estremità distale del dispositivo optoelettronico, atta ad essere affacciata ad una superficie in esame; • mezzi motori per traslare detto gruppo ottico; • mezzi per connettere il dispositivo optoelettronico a una sorgente di energia e a un dispositivo per il controllo della posizione del gruppo ottico e per la trasmissione delle immagini digitalizzate; e • mezzi per fornire un'illuminazione in corrispondenza della lente di ingresso del gruppo ottico per illuminare la superficie in esame.
La presente invenzione si riferisce altresì, secondo il medesimo concetto inventivo, a un illuminatore, in particolare per microscopi, atto a produrre un'illuminazione diffusa in corrispondenza della lente di ingresso di un obiettivo, che comprende una superficie luminescente e diffondente predisposta in modo tale da circondare una regione frontale all'obiettivo.
Il principale vantaggio del dispositivo optoelett ronico e dell'illuminatore, utilizzabile tanto in microscopia quanto nell'affine ambito della fotografia e della ripresa video in modalità cosiddetta macro, secondo la presente invenzione consiste nel fornire un'illuminazione e una movimentazione interna integrate in un'unica soluzione, capace di effettuare il rilievo di un dettaglio superficiale secondo la tecnica della scansione di fuoco, fornendo quindi la possibilità di realizzare un dispositivo portatile, impiegabile sul campo.
La presente invenzione verrà qui di seguito descritta secondo un suo esempio di realizzazione preferito, fornito a scopo esemplificativo e non limitativo con riferimento ai disegni annessi in cui :
• la figura 1 mostra una vista prospettica e schematica di un dispositivo optoelettronico secondo l'invenzione, in una sua configurazione di impiego;
• la figura 2 mostra una vista prospettica laterale in parziale sezione del dispositivo optoelettronico di figura 1; e
• la figura 3 mostra una vista prospettica dal basso in parziale esplosione del dispositivo optoelettronico di figura 1.
Con riferimento alle figure, un dispositivo optoelettronico di microscopia digitale tridimensionale è indicato nel suo complesso con 1. Con riferimento alla figura 1, esso comprende un corpo di dispositivo optoelettronico 2 portatile, connesso via cavo 3 a un PC portatile 4, in una modalità che verrà descritta nel seguito dettagliatamente. Il PC portatile 4, equivalente a qualunque altro mezzo di elaborazione, contiene un software appositamente predisposto per il controllo del dispositivo 1, e per l'elaborazione delle immagini ottenute con esso allo scopo di produrre un rilievo tridimensionale della superficie in esame.
Il corpo del dispositivo 2 comprende un involucro 5 che, a sua volta, racchiude al suo interno un telaio di supporto 6, costituito nel presente esempio da una base ad anello 7 cui sono collegati due montanti 8 contrapposti e una traversa di sommità 9.
La base ad anello 7 corrisponde all'estremità distale del corpo di dispositivo, atta a essere rivolta e affacciata a una superficie campione da esaminare, di cui ottenere il rilievo tridimensionale secondo la tecnica della scansione di fuoco, precedentemente menzionata. Il rilievo, ovvero la ripresa per tutte le immagini necessarie a ottenerlo, viene quindi effettuato attraverso l'apertura della base ad anello 7.
Sulle facce interne dei montanti 8 sono formate rispettive guide rettilinee 10, un cursore 11 è interposto tra detti montanti, scorrevolmente connesso a dette guide 10.
Il cursore 11 supporta a sua volta un gruppo ottico 15 e un sensore ottico digitale 13 che ne raccoglie l'immagine trasmessa attraverso l'ottica, in particolare un sensore del tipo CCD o CMOS; una lente asferica 14 è interposta tra il sensore 13 e il gruppo ottico 15, a una minima distanza dalla lente di uscita di quest'ultimo.
II gruppo ottico 15 opera da obiettivo del dispositivo e nel presente esempio è un'ottica di ingrandimento ed è a fuoco fisso, a meno che non sia l'ingrandimento a essere variabile, restando inteso che, durante il rilievo, l'ottica viene usata con il fuoco fisso.
A tale proposito, il gruppo ottico 15 comprende un numero qualsiasi di lenti, adeguate a ottenere l'ingrandimento richiesto, tra cui una lente di ingresso 16, rivolta verso l'apertura della base ad anello 7, e la già menzionata lente di uscita.
Si intende inoltre che la lente asferica 14 può essere integrata nello stesso gruppo ottico 15. In altri termini, una certa configurazione dove sia fissata la posizione della lente asferica 14 rispetto al piano del sensore 13, fissata la focale della lente di ingresso 16 e la sua distanza dalla lente asferica 14, definisce un piano oggetto che avrà un corrispondente piano immagine coincidente con quello del sensore 13.
II gruppo ottico 15 ha una focale che può variare per esempio tra 8 e 100 mm. La sua lente di ingresso 16 è posizionata in modo tale da lavorare a una distanza dalla superficie da esaminare quasi coincidente con la sua distanza focale, per cui il piano immagine si trova a grande distanza dall'altra parte del gruppo 15 ovvero pressoché all'infinito.
Le caratteristiche ottiche e geometriche dei tre componenti ottici: sensore 13, lente asferica 14 e gruppo ottico 15, concorrono a determinare le caratteristiche del sistema: profondità di fuoco, magnificazione, campo di vista.
Il cursore il è sospeso sulle proprie guide 10, ed è connesso a un motore elettrico rotativo 17 attraverso un meccanismo a biella 18, per trasformare la rotazione dell'albero motore 19 in traslazione del cursore il rispetto alle sue guide 10.
Il motore 17 è alimentato elettricamente attraverso una scheda di controllo (driver) 21 ed è anche previsto un eventuale convertitore DC/AC 20 per l'alimentazione dell'illuminazione 22 che verrà dettagliata nel seguito.
Questi tre componenti sono connessi alla traversa 9 per essere solidali al telaio 6, all'interno dell'involucro 5.
Il motore 17 è del tipo a bassa tensione di alimentazione, e richiede una potenza estremamente bassa. Anche il convertitore 20 e il driver 21 sono di dimensioni ridotte, consentendo la loro integrazione sulla testa dello strumento.
A titolo unicamente esemplificativo, le caratteristiche elettriche salienti di un esempio di motore possono essere una tensione di funzionamento di 4,8 ÷ 6,0 V, una corrente da 480 a 1066 mA; mentre le caratteristiche meccaniche possono essere una velocità massima di 300°/sec e una coppia di 7,7 kg*cm, una rotazione prevista su un arco di cerchio, per esempio di 180°.
II motore 17, la biella 18 e il cursore il costituiscono per il presente esempio di realizzazione mezzi motori per traslare tutte le componenti ottiche, sensore 13, lente asferica 14 e gruppo ottico 15, solidali una all'altra. La trasmissione a biella potrebbe essere sostituita da una trasmissione a vite, o da un sistema di camme, per realizzare comunque una traslazione e un controllo unidirezionali, con una movimentazione a passo o a ghiera.
Nel presente esempio la scheda di controllo 21 comprende una coppia di porte USB 23, una delle quali è dedicata all'alimentazione, al pilotaggio e al trasferimento dati del sensore 13, l'altra all'alimentazione e al pilotaggio del motore 17. Dalle due porte USB 23 si ricava infine anche l'alimentazione per l'illuminatore 22 attraverso il convertitore DC/AC 20.
Pertanto, nel presente esempio, dette USB 23 costituiscono mezzi per connettere il dispositivo optoelettronico a una sorgente di energia e a un dispositivo per il controllo della posizione delle componenti ottiche 13, 14, 15, nonché per la trasmissione delle immagini digitalizzate a un elaboratore che in questo esempio è costituito dal PC e dal relativo software.
Nel presente esempio, le porte USB 23 sono usate per alimentare il motore 17 e i mezzi di illuminazione, attraverso detto convertitore DC/AC 20, che verranno descritti nel seguito, direttamente dall'elaboratore utilizzato per il trattamento delle immagini, senza alimentatori intermedi.
A tale proposito, in luogo delle porte USB 23 possono essere usate porte di diverso tipo, per esempio Firewire<®>o simili.
Si intende inoltre che le dimensioni, il peso e la potenza richiesta permetterebbero anche l'adozione di una pila ricaricabile e/o intercambiabile che potrebbe essere disposta nell'involucro 5.
Inoltre la scheda di controllo 21 potrebbe comunicare con mezzi di elaborazione dei dati in una modalità senza fili, per esempio secondo un protocollo Wi-Fi<®>, Blue-Tooth<®>o analoghi, eliminando la necessità di cavi di collegamento. II gruppo ottico 15 potrebbe essere a ingrandimento variabile, modificando la reciproca posizione delle sue lenti. Anche questo moto, che potrebbe costituire una caratteristica aggiuntiva dell'invenzione, potrebbe essere controllata attraverso la scheda 21 e comandata mediante un collegamento meccanico convenzionale, eventualmente associato a un secondo motore, del tipo già impiegato negli obiettivi per macchine fotografiche e telecamere CCD/CMOS.
In corrispondenza dell'obiettivo 16, il dispositivo 1 comprende mezzi per fornire un'illuminazione diffusa, in particolare ma non esclusivamente solidale alle componenti ottiche insieme alle quali sarebbero traslati dal motore 17.
In alternativa, i mezzi potrebbero invece essere fissi, associati alla base 7.
I mezzi per l'illuminazione diffusa sono predisposti in modo tale da circondare una regione frontale all'obiettivo senza essere rivolto verso la superficie da esaminare predisposta di fronte a detto obiettivo.
In questo modo, l'illuminazione diffusa giunge comunque da tutte le direzioni, per illuminare la superficie da esaminare, in prossimità dell'obiettivo 16, in modo uniforme e senza punti caldi .
Preferibilmente, i mezzi per l'illuminazione diffusa comprendono una superficie luminescente e diffondente che circonda detta regione frontale all'obiettivo 16, formata da una parete che prevede queste proprietà di luminescenza.
La parete stessa potrebbe essere costituita da un foglio di materiale fluorescente o preferibilmente elettroluminescente .
Un foglio elettroluminescente può essere di tipo polimerico, in base alla tecnologia nota come PolyLED o PLED (Polymeric Light Emitting Diode), in cui un sandwich polimerico è alimentato da corrente elettrica alternata, tipicamente a 110 V, formato da un polimero elettroluminescente conduttivo, che emette luce quando alimentato da detta tensione esterna .
Una variante può comprendere un sandwich che comprende uno strato dielettrico interno fluorescente di tipo fosforico compreso tra due strati conduttivi che risultano quindi comportarsi come un condensatore, seconda la tecnologia nota come LEC (Light Emitting Capacitor).
Preferibilmente il foglio elettroluminescente è sagomabile secondo una forma preferita, per ottenere una migliore illuminazione.
La forma scelta può essere semplicemente tubolare, eventualmente a sezione circolare, o può presentare anche una porzione a calotta, forata in corrispondenza dell'obiettivo 16.
Dalla sagomatura di detto foglio elettroluminescente si ottiene, nel presente esempio di realizzazione un elemento illuminatore 22. Esso è inserito in un supporto tubolare 24 circolare che è connesso, per esempio avvitato, al gruppo ottico 15 in corrispondenza dell'obiettivo. L'illuminatore ha qui una forma sostanzialmente a cilindro, coassiale al gruppo ottico sopra descritto, ed è predisposto per generare una luce diffusa in una regione frontale all'obiettivo 16, interposta tra esso e una superficie da esaminare. La porzione tubolare dell'illuminatore 22, formata da pareti sostanzialmente parallele all'asse focale del gruppo ottico 15 o da un'unica parete con uno sviluppo sostanzialmente circolare, non è rivolta verso la superficie da esaminare e produce quindi una luce sostanzialmente radente sia alla lente di uscita 16 sia alla superficie da esaminare. La componente radente di detta luce è tanto maggiore quanto il bordo della parete è ravvicinato alla lente di uscita e/o alla superficie da esaminare. Idealmente, tale componente può raggiungere il 100% della luce totale, grazie alla verticalità della parete rispetto al piano della lente 16 e al piano della superficie da esaminare, sebbene sia ovviamente improprio parlare di piano della superficie da esaminare per una superficie tridimensionale. Preferibilmente, la componente radente deve essere almeno il 50% della luce complessivamente emessa dall'illuminatore 22.
In questo esempio di realizzazione viene descritto quindi un illuminatore 22 costituito da un tratto tubolare a sezione verticale, con un'unica parete curva parallela all'asse focale del gruppo ottico 15.
In alternativa, l'illuminatore 22 potrebbe essere costituito sempre da una porzione tubolare ma a sezione quadrata o rettangolare, con pareti piane ma sempre paralleli a detto asse focale, o in ogni caso un numero finite di pareti sostanzialmente piane, che definiscono distinte direzioni di illuminazione .
Ciascuna parete potrebbe essere alimentata indipendentemente dalle altre, permettendone così la loro accensione selettiva oltre che complessiva. In questo modo, si potrebbero ottenere immagini con illuminazione radente e laterale, allo scopo di evidenziare tessiture superficiali direzionali o parzialmente direzionali.
Nel presente esempio, detto foglio sagomato è in un polimero elettroluminescente come sopra menzionato, e richiede una semplice alimentazione in corrente alternata, fornita nel presente esempio dalle porte USB 23 sulla scheda di controllo 21 e dal convertitore 20, preferibilmente in parallelo con l'alimentazione elettrica del motore e con la trasmissione dei dati.
Un tale tipo di illuminatore garantisce una luce uniformemente diffusa, a distribuzione angolare uniforme. Questa proprietà permette una buona illuminazione priva di zone d'ombra e di punti caldi, aspetto quest'ultimo molto importante soprattutto quando si devono esaminare oggetti metallici, con la possibilità di accentuare i contorni di livello regolando opportunamente dimensioni e collocazione del foglio sagomato, con la possibilità quindi di spostare angolarmente i picchi riflessione e mettere meglio in luce le asperità della superficie in esame.
Lo strumento sopra descritto viene quindi impiegato posizionandolo in vicinanza della superficie da esaminare: semplicemente poggiandolo nel caso di nel caso di una superficie che lo consenta, sostenendolo con la mano o collegandolo ad un treppiede fotografico in altri casi.
Una volta inizializzata l'acquisizione, il gruppo ottico esegue una scansione a passi predefiniti, per esempio variabili da 5 a 100 μπι a discrezione dell'operatore, in funzione della profondità dei da esaminare, il fuoco dell'obiettivo dal punto più basso al punto più alto, o viceversa, della superficie in esame.
I dati immagine raccolti vengono contestualmente trasmessi all'elaboratore 3 e un software dedicato acquisisce ad ogni passo l'immagine formata dall'ottica sul sensore CCD/CMOS estraendo da ognuna delle immagini la parte a fuoco e ricostruendo il micro-rilievo digitale 3D della superficie all'interno del campo di vista dell 'ottica .
Alla fine del processo, si ottiene un micro-rilievo 3D su un campo di dimensioni di circa 7X7 mm, eventualmente variabili cambiando la componentistica, con la possibilità di estrarre profili (sezioni) e parametri tessiturali (rugosità, ondulazione ecc.) della superficie esaminata.
Inoltre, questo dispositivo può essere realizzato in modo semplice con componentistica a basso costo, ma è in grado di fornire prestazioni superiori nella regione di campi di vista millimetrici, con risoluzione in profondità dell'ordine di 10 μπι.
Il dispositivo sopra descritto può essere quindi costruito in un singolo modulo palmare con l'integrazione di tutte le sue componenti nel corpo del dispositivo optoelettronico.
Quindi la portabilità del corpo del dispositivo consente l'utilizzo sul campo senza limitazioni sostanziali, così da poter risultare interessante in settori quali quello del restauro, della dermatologia, delle lavorazioni metallurgiche, dell'elettronica e dei semiconduttori, nel campo investigativo e così via.
In conclusione, il dispositivo sopra descritto, si presta a essere prodotto in un formato palmare, assemblando il suo corpo su un apposito ovvero detto telaio di supporto; viene eliminata la necessità di alimentazioni indipendenti dello strumento oltre a quella fornita da due semplici porte USB 23, sostituibili eventualmente da porte della stessa tipologia riducendone anche il numero, ma con la possibilità di impiegare anche batterie; inoltre viene eliminato il problema, molto sentito, della non ricostruibilità di superfici parzialmente speculari, grazie al tipo di illuminazione integrata nell'ottica; e infine viene totalmente automatizzata l'acquisizione, inclusa la ricerca automatica del range di scansione di fuoco, implementata su software.
Si intende inoltre che il sopra descritto corpo di dispositivo potrebbe essere anche posizionato grazie a un sistema di posizionamento a più assi di precisione.
Inoltre, la base frontale ad anello, che opera da base di appoggio, può essere fornita di appositi elementi distanziatori regolabili, anche atti ad accelerare la prima visualizzazione focalizzata della superficie da esaminare.
Al sopra descritto dispositivo optoelettronico di microscopia un tecnico del ramo, allo scopo di soddisfare ulteriori e contingenti esigenze, potrà apportare numerose ulteriori modifiche e varianti, tutte peraltro comprese nell'ambito di protezione della presente invenzione, quale definita dalle rivendicazioni llegate .
Claims (39)
- RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo optoelettronico (1) di microscopia digitale, in particolare per il rilievo tridimensionale di superfici da esaminare, che comprende un corpo di dispositivo (2) portatile, fornito di un involucro (5) e di un telaio (6) a cui detto involucro (5) è connesso, il telaio supportando (6): • un sensore (13) ottico digitale; · un gruppo ottico (14, 15) comprendente un obiettivo (16) rivolto verso un'estremità distale del corpo di dispositivo optoelettronico (2), atta ad essere affacciata a detta superficie da esaminare; · mezzi motori (11, 17, 18) per traslare detto gruppo ottico (14, 15); • mezzi per connettere il corpo di dispositivo optoelettronico (2) a una sorgente di energia e a un dispositivo per il controllo della posizione del gruppo ottico (14, 15) e per la trasmissione delle immagini digitalizzate; e • mezzi per fornire un'illuminazione diffusa (22) in corrispondenza dell'obiettivo (16).
- 2. Dispositivo optoelettronico (1) secondo la rivendicazione 1, in cui il telaio (6) comprende una coppia di montanti (8) contrapposti sulle cui facce interne sono formate rispettive guide rettilinee (10), un cursore 11 essendo interposto tra detti montanti (8), scorrevolmente connesso a dette guide (10), che supporta detto sensore (13) e detto gruppo ottico (14, 15).
- 3. Dispositivo optoelettronico (1) secondo la rivendicazione 1, in cui il telaio (6) comprende una base ad anello (7) che corrisponde all'estremità distale del corpo di dispositivo (2), atta a essere rivolta e affacciata alla superficie da esaminare di cui ottenere il rilievo tridimensionale, effettuato attraverso l'apertura della base ad anello (7).
- 4. Dispositivo optoelettronico (1) secondo la rivendicazione 3, in cui il telaio (6) comprende una traversa (9) opposta a detta base (7) che supporta detti mezzi motori (11, 17, 18) e detti mezzi per connettere il corpo di dispositivo (2).
- 5. Dispositivo optoelettronico (1) secondo la rivendicazione 1, in cui detto sensore ottico digitale (13) è un sensore del tipo CCD o CMOS.
- 6. Dispositivo optoelettronico (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto gruppo ottico (14, 15) è un'ottica di ingrandiment o .
- 7. Dispositivo optoelettronico (1) secondo la rivendicazione 1 o 6, in cui è prevista una lente asferica (14) disposta a una distanza minima dalla lente di uscita di un gruppo ottico che comprende detto obiettivo (16), in modo tale che, fissata la focale dell'obiettivo (16) e la sua distanza dalla lente asferica (14), sia definito un piano oggetto che ha un corrispondente piano immagine coincidente con quello del sensore ottico (13).
- 8. Dispositivo optoelettronico (1) secondo la rivendicazione 1, in cui l'obiettivo (16) ha una focale che varia tra 8 e 100 mm.
- 9. Dispositivo optoelettronico (1) secondo la rivendicazione 6, in cui l'ottica di ingrandimento è del tipo a ingrandimento variabile.
- 10. Dispositivo optoelettronico (1) secondo la rivendicazione 1, in cui detti mezzi motori comprendono un motore elettrico rotativo (17) e una trasmissione (18), per trasformare la rotazione in traslazione del sensore (13) e del gruppo ottico (14, 15).
- 11. Dispositivo optoelettronico (1) secondo la rivendicazione 9, in cui è prevista una scheda di controllo (21) che comunica con un elaboratore via cavo o con una trasmissione senza fili.
- 12. Dispositivo optoelettronico (1) secondo la rivendicazione 11, in cui detta scheda di controllo (21) riceve una corrente di alimentazione direttamente da detto elaboratore.
- 13. Dispositivo optoelettronico (1) secondo la rivendicazione 1, che comprende almeno una batteria ricaricabile e/o intercambiabile.
- 14. Dispositivo optoelettronico (1) secondo la rivendicazione 1, in cui detti mezzi per fornire un'illuminazione diffusa sono solidali a detto gruppo ottico (14, 15).
- 15. Dispositivo optoelettronico (1) secondo la rivendicazione 1, in cui detti mezzi per fornire un'illuminazione diffusa sono predisposti in modo tale da circondare una regione frontale all'obiettivo (16)
- 16. Dispositivo optoelettronico (1) secondo la rivendicazione 15, in cui detti mezzi per fornire un'illuminazione diffusa non sono rivolti verso la superficie da esaminare predisposta di fronte a detto obiettivo (16).
- 17. Dispositivo optoelettronico (1) secondo una delle rivendicazioni 1 o da 14 a 16, in cui detti mezzi per fornire un'illuminazione diffusa comprendono una superficie luminescente e diffondente.
- 18. Dispositivo optoelettronico (1) secondo la rivendicazione 17, in cui detta superficie luminescente e diffondente è costituita da un foglio di materiale fluorescente o elettroluminescente .
- 19. Dispositivo optoelettronico (1) secondo la rivendicazione 18, in cui detta superficie luminescente e diffondente è costituita da un foglio di materiale elettroluminescente di tipo polimerico, alimentato da corrente elettrica alternata.
- 20. Dispositivo optoelettronico (1) secondo la rivendicazione 18, in cui detta superficie luminescente e diffondente è costituita da un foglio a sandwich capacitivo comprende uno strato dielettrico interno fluorescente di tipo fosforico compreso tra due strati conduttivi.
- 21. Dispositivo optoelettronico (1) secondo la rivendicazione 18, in cui detto foglio è sagomato.
- 22. Dispositivo optoelettronico (1) secondo la rivendicazione 21, in cui detto foglio presenta una porzione tubolare coassiale al gruppo ottico (14, 15), atta a produrre sulla superficie da esaminare una componente di luce radente di almeno il 50% della luce complessivamente emessa.
- 23. Dispositivo optoelettronico (1) secondo la rivendicazione 22, in cui detta porzione tubolare è a sezione sostanzialmente circolare.
- 24. Dispositivo optoelettronico (1) secondo la rivendicazione 22, in cui detto foglio presenta porzione a calotta, forata in corrispondenza dell'obiettivo (16).
- 25. Dispositivo optoelettronico (1) secondo la rivendicazione 18, in cui detto foglio è inserito in un supporto tubolare (24) circolare che è connesso al gruppo ottico (15).
- 26. Dispositivo optoelettronico (1) secondo la rivendicazione 22, in cui in cui detto foglio è sagomato a porzione tubolare con un numero finito di pareti sostanzialmente piane, che definiscono distinte direzioni di illuminazione.
- 27. Dispositivo optoelettronico (1) secondo la rivendicazione 26, in cui dette pareti possono essere accese selettivamente oltre che complessivamente .
- 28. Dispositivo optoelettronico (1) secondo la rivendicazione 1, in cui il corpo di dispositivo optoelettronico (2) è costruito in un singolo modulo palmare.
- 29. Illuminatore (22), in particolare per microscopi, atto a produrre un'illuminazione diffusa in corrispondenza di un obiettivo (16) di microscopio, che comprende una superficie luminescente e diffondente predisposta in modo tale da circondare una regione frontale all'obiettivo (16)
- 30. Illuminatore (22) secondo la rivendicazione 29, in cui detta superficie luminescente e diffondente è costituita da un foglio di materiale fluorescente o elettroluminescente.
- 31. Illuminatore (22) secondo la rivendicazione 30, in cui detta superficie luminescente e diffondente è costituita da un foglio di materiale elettroluminescente di tipo polimerico, alimentato da corrente elettrica alternata.
- 32. Illuminatore (22) secondo la rivendicazione 30, in cui detta superficie luminescente e diffondente è costituita da un foglio a sandwich capacitivo comprende uno strato dielettrico interno fluorescente di tipo fosforico compreso tra due strati conduttivi.
- 33. Illuminatore (22) secondo la rivendicazione 29, in cui detto foglio è sagomato.
- 34. Illuminatore (22) secondo la rivendicazione 33, in cui detto foglio presenta una porzione tubolare, atta a produrre sulla superficie da esaminare una componente di luce radente di almeno il 50% della luce complessivamente emessa.
- 35. Illuminatore (22) secondo la rivendicazione 34, in cui detta porzione tubolare è a sezione sostanzialmente circolare.
- 36. Illuminatore (22) secondo la rivendicazione 34, in cui in cui detto foglio è sagomato a porzione tubolare con un numero finito di pareti sostanzialmente piane, che definiscono distinte direzioni di illuminazione.
- 37. Illuminatore (22) secondo la rivendicazione 36, in cui dette pareti possono essere accese selettivamente oltre che complessivamente.
- 38. Illuminatore (22) secondo la rivendicazione 34, in cui detto foglio presenta porzione a calotta, forata in corrispondenza dell'obiettivo (16).
- 39. Illuminatore (22) secondo la rivendicazione 33, in cui detto foglio è inserito in un supporto tubolare (24) circolare che è connesso al gruppo ottico (15). p.p. CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE
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