ITRM20100172U1 - Sistema di riscaldamento del campo solare per impedenza. - Google Patents

Sistema di riscaldamento del campo solare per impedenza.

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ITRM20100172U1
ITRM20100172U1 ITRM20100172U ITRM20100172U1 IT RM20100172 U1 ITRM20100172 U1 IT RM20100172U1 IT RM20100172 U ITRM20100172 U IT RM20100172U IT RM20100172 U1 ITRM20100172 U1 IT RM20100172U1
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IT
Italy
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tube
solar
heat
conveyor
tubes
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English (en)
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Igor Agostini
Ivo Chiricozzi
Tommaso Crescenzi
Domenico Mazzei
Monica Misceo
Giuseppe Napoli
Renzo Pilato
Valeria Russo
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Agenzia Naz Per Le Nuove Tecn Ologie L Ener
Enel Ingegneria E Innovazione S P A
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Description

SISTEMA DI RISCALDAMENTO DEL CAMPO SOLARE PER IMPEDENZA
DESCRIZIONE
Campo tecnico dell’innovazione
La presente innovazione si riferisce ad un dispositivo di trasporto ed accumulo di energia termica per impianti solari termodinamici comprendente un sistema di preriscaldamento / riscaldamento di un fluido termovettore.
Stato della Tecnica
Gli impianti termodinamici classici sviluppati intorno al 1980 principalmente negli Stati Uniti prevedono un sistema ottico, costituito generalmente da collettori parabolici lineari, che concentra la luce solare su un tubo ricevitore nel quale scorre un fluido termovettore. Tale fluido, generalmente olio diatermico, una volta accumulato il calore attraversa uno scambiatore per la produzione di vapore a pressione e temperatura elevate che può essere utilizzato per la produzione di energia elettrica con turbine.
In tempi più recenti sono stati realizzati degli impianti termodinamici a torre (cosiddetti " Power Tower System ") che impiegano specchi piani inclinati e distribuiti in modo da indirizzare i raggi solari su di un ricevitore posto sulla sommità di una torre. Il ricevitore scalda un accumulatore, generalmente realizzato da una miscela sali fusi, al cui interno scorre un fluido termovettore. Il fluido termovettore, una volta assorbito il calore dall'accumulatore, può essere utilizzato per la produzione di energia elettrica attraverso lo stesso meccanismo descritto precedentemente.
Solo di recente, negli impianti solari termodinamici classici (esempio a collettori parabolici lineari) è stato utilizzato come fluido termovettore una miscela di sali fusi. Tale fluido termovettore è caratterizzato da una grande capacità di accumulo di energia termica e può raggiungere elevate temperature di esercizio senza perdere le proprie caratteristiche chimico-fisiche. Tale miscela di sali può essere accumulata in serbatoi di raccolta a pressione atmosferica e tra i fluidi termovettori è uno dei meno costosi ed inquinanti (la stessa miscela di sali viene, infatti, utilizzata come fertilizzante in agricoltura). Tuttavia essa solidifica ad alte temperature, circa 238°C, per cui risulta necessario durante l'avviamento e l'esercizio dell'impianto solare termodinamico mantenere la temperatura del fluido al di sopra di questo valore. In particolare, durante le ore notturne o le giornate di cielo coperto, in cui gli impianti solari termodinamici non operano od operano in modalità ridotta, la miscela di sali tende a solidificare in quanto la coibentazione dei tubi che contengono il fluido termovettore non è in grado di mantenere, per lunghi periodi, i sali allo stato fuso.
Quindi, per mantenere o portare, nelle fasi di avviamento e funzionamento dell’impianto solare, il fluido termovettore alla temperatura di fusione, è tipicamente previsto un adeguato sistema di coibentazione della tubazione ed un sistema ausiliario di riscaldamento di tipo elettrico ottenuto mediante cavo scaldante per effetto Joule. Tale sistema ausiliario è naturalmente posto sulla superficie esterna della tubazione e ricoperto dal materiale isolante della coibentazione.
Questa soluzione presenta tuttavia un certo numero di inconvenienti determinati ad esempio da una stesura non corretta del cavo scaldante che può causare un riscaldamento non uniforme del tubo trasportatore e difficoltà nel controllo della temperatura del fluido termovettore. Porzioni di tubo a temperature differenti possono creare zone interne in cui la miscela di sali si trova allo stato solido e causa una riduzione della sezione utile per il trasporto del calore accumulato dal fluido termovettore. Tale problema è particolarmente sentito in fase di riempimento e drenaggio dell'impianto in particolare quando questo, come detto, comprende una miscela di sali che solidifica ad elevate temperature. In particolare, la fase di drenaggio risulta estremamente critica a causa della formazione di punti di congelamento lungo la tubazione a causa delle basse velocità del fluido termovettore. Inoltre, un eventuale danneggiamento del cavo scaldante richiede la rimozione della coibentazione per la relativa individuazione e riparazione. Ciò comporta tempi lunghi di inattività dell'impianto ed elevati costi di manutenzione.
Sommario dell’invenzione
Pertanto, il problema tecnico risolto dalla presente innovazione è quello di fornire un dispositivo di trasporto ed accumulo di energia termica che consente di ovviare agli inconvenienti sopra menzionati con riferimento alla tecnica nota.
Tale problema viene risolto da un dispositivo di trasporto ed accumulo di energia termica secondo la rivendicazione 1.
Caratteristiche preferite dell'innovazione sono presenti nelle rivendicazioni dipendenti della stessa.
La presente innovazione fornisce alcuni rilevanti vantaggi. Il vantaggio principale consiste nel fatto che la previsione di un riscaldamento del fluido termovettore ottenuto mediante il passaggio di elevate correnti elettriche a bassa tensione attraverso il tubo trasportatore consente un riscaldamento uniforme delle tubazioni e tempi e costi di installazione e manutenzione ridotti. In particolare, la previsione di un riscaldamento dei tubi trasportatori del fluido termovettore per induzione, come verrà meglio compreso nel seguito, consente di realizzare un sistema di pre-riscaldamento e riscaldamento sostanzialmente esterno alla coibentazione dei tubi e di conseguenza tempi e costi di manutenzione estremamente ridotti.
Descrizione breve delle figure
Altri vantaggi, caratteristiche e le modalità di impiego della presente innovazione risulteranno evidenti dalla seguente descrizione dettagliata di alcune forme di realizzazione, presentate a scopo esemplificativo e non limitativo. Verrà fatto riferimento alle figure dei disegni allegati, in cui:
- la Figura 1 mostra una vista in prospettiva di una forma di realizzazione preferita del dispositivo di trasporto di energia termica secondo la presente innovazione; - la Figura 2 mostra una vista in prospettiva di una variante del dispositivo di Figura 1 presentante tubazioni affiancate;
- la Figura 3 mostra uno schema operativo di una forma di realizzazione preferita di un sistema di concentratori solari secondo la presente innovazione a cui è applicato il dispositivo della Figura 1 o 2; e
- la Figura 4 mostra un diagramma blocchi relativo ad una forma di realizzazione preferita di un impianto solare termodinamico secondo la presente innovazione in cui è previsto il sistema di concentratori di Figura 3.
Descrizione dettagliata
Con riferimento inizialmente alla Figura 1, un dispositivo di trasporto ed accumulo di energia termica secondo una forma di realizzazione preferita dell’innovazione è complessivamente indicato con 1. Il dispositivo di trasporto 1 comprende principalmente almeno un tubo trasportatore 2 idoneo ad accogliere un fluido termovettore e un sistema 3 di riscaldamento, ed in particolare (anche) di preriscaldamento, atto a fluidizzare il fluido termovettore. In particolare il sistema di riscaldamento 3 realizza un riscaldamento ad impedenza ottenuto mediante il passaggio di una corrente elettrica, preferibilmente una corrente elettrica alternata a bassa tensione, attraverso il tubo 2.
Il tubo trasportatore 2 comprende mezzi di coibentazione 21 atti a limitare lo scambio termico del tubo 2 (e del fluido termovettore in esso contenuto) con l'ambiente esterno. Tali mezzi di coibentazione 21 sono assenti in corrispondenza di zone selezionate (i cosiddetti tubi ricevitori) per consentire l'accumulo di energia termica proveniente da un sistema di concentratori nel quale il dispositivo 1 è applicato o applicabile.
Come noto per il tecnico del ramo, per riscaldamento ad impedenza si intende il riscaldamento generato dal passaggio di una corrente attraverso un tubo. In particolare, i due principali effetti che intervengono quando un flusso di corrente attraversa le pareti di una tubazione sono i cosiddetti effetto Joule (che genera calore per resistenza elettrica) ed effetto Pelle (consistente nel fatto che quando una tubazione è attraversata da corrente alternata la densità di questa aumenta in prossimità della superficie esterna della parete del tubo a causa delle correnti parassite indotte dal campo magnetico, ciò producendo un incremento della resistenza del conduttore e quindi una maggiore produzione di calore per il medesimo effetto Joule locale).
In particolare, l'impedenza, che causa il riscaldamento del tubo e di conseguenza del fluido termovettore in esso contenuto, varia con la resistività elettrica (che dipende dalla temperatura), la permeabilità magnetica (che è funzione del materiale del tubo trasportatore) e la densità di corrente, considerata nella sezione del conduttore.
Come mostrato in Figura 1, il sistema di riscaldamento 3 forma insieme al tubo trasportatore 2 un circuito elettrico nel quale può scorrere una corrente j. In particolare, nel presente esempio di realizzazione il sistema di riscaldamento 3 comprende mezzi di controllo della tensione, preferibilmente un trasformatore di tensione 31, elettricamente collegati o collegabili al tubo trasportatore 2 mediante mezzi di collegamento elettrico, ad esempio cavi elettrici 32, 33. In Figura 1 sono rappresentati mezzi di collegamento elettrico 32, 33 in contatto con le estremità del tubo trasportatore 2, e in particolare con relative flange di contatto longitudinalmente opposte 22, 23 del tubo stesso. Secondo una variante di realizzazione, i mezzi di collegamento elettrico 32, 33 possono essere in contatto con le estremità di una predeterminata porzione di detto tubo trasportatore 2. Sempre in Figura 1 è rappresentato anche un quadro di alimentazione 4 dei mezzi di controllo della tensione 31.
Con riferimento ora alla Figura 2, in una variante di realizzazione, il dispositivo 1 comprende almeno un primo 2 ed almeno un secondo 2' tubo trasportatore disposti tra loro affiancati ed elettricamente collegati o collegabili a formare con il sistema di riscaldamento, e in particolare (anche) di pre-riscaldamento, 3 un circuito elettrico nel quale può scorrere una corrente j.
Nel presente esempio di realizzazione, e in particolare in entrambe le varianti sopra descritte con riferimento alle Figure 1 e 2, il tubo 2 o i tubi 2, 2' sono idonei ad accogliere un fluido termovettore comprendente una miscela di sali. Questo fluido termovettore presenta temperature minime di esercizio comprese tra i 270°C e i 290°C ed è in grado di raggiungere durante la fase di accumulo di energia termica temperature di 550°C. Il tubo trasportatore 2, 2' deve essere pertanto realizzato con materiale resistente alle alte temperature, come ad esempio l'acciaio.
II riscaldamento ad impedenza risulta particolarmente indicato quando si utilizza un fluido termovettore con resistività elettrica maggiore di quella del materiale con cui è realizzato il tubo 2, 2'. In questo caso le correnti elettriche attraversano quasi totalmente il tubo 2, 2' causandone un rapido riscaldamento. Pertanto il tubo trasportatore 2, 2' secondo l'innovazione è realizzato con materiali a bassa resistività elettrica, o comunque in base al fluido termovettore utilizzato, con una resistività elettrica inferiore a quella del fluido. I tubi trasportatori idonei ad accogliere il fluido termovettore sono, come accennato in precedenza, generalmente realizzati in acciaio la cui resistività elettrica è tipicamente di circa 95xl0<'6>Ωαη mentre nel caso di fluido termovettore comprendente una miscela di sali la resistività elettrica è molto più alta e tipicamente intorno ai 1,42χ10<4>Ωαη, il che consente un ottimo riscaldamento per conduzione/induzione del tubo e quindi della miscela di sali.
Il dispositivo 1 fin qui descritto trova applicazione privilegiata in sistemi di concentratori solari. Con riferimento alla Figura 3, un sistema di concentratori solari è complessivamente indicato con 100. Il sistema 100 comprende principalmente un dispositivo 1 di trasporto ed accumulo di energia termica come fin qui descritto ed una pluralità di concentratori solari 101, in genere specchi parabolici lineari, idonei a concentrare la radiazione su un unico tubo trasportatore 2, 2' che, in prossimità dei concentratori 101, agisce da ricevitore. In genere il tubo 2 o nella variante realizzativa di Figura 2 i tubi 2, 2' possono essere formati da una pluralità di tubi 2 o di tubi 2, 2' tra loro collegati per consentire il trasporto del fluido termovettore.
In particolare il tubo 2, 2' (o pluralità di tubi 2, 2') e la pluralità di concentratori solari 101 sono disposti in modo tale da definire almeno una o più strutture, preferibilmente parallele, 102, 103, 104, 105, 106, 107 di accumulo in cui l'energia termica raccolta dalla pluralità di concentratori può essere convogliata sul detto tubo trasportatore verso il sistema di accumulo, come mostrato in Figura 4.
Per struttura di accumulo si intende una pluralità di concentratori che concentrano la radiazione solare su un unico tubo ricevitore 2, 2' o una pluralità di tubi ricevitori 2, 2' comuni, collegati tra loro e all'interno del quale / dei quali può scorrere il fluido termovettore.
Il sistema di concentratori solari 100 comprende due strutture di accumulo 102 e 103 tra loro affiancate e collegate in serie per il passaggio di un fluido termovettore in detto tubo 2, 2' o pluralità di tubi 2, 2'. Questa coppia di strutture può essere definita stringa. In particolare le stringhe di collettori tra loro affiancate sono elettricamente comandate dai mezzi di controllo della tensione, preferibilmente trasformatori 31, del dispositivo di trasporto ed accumulo 1. Secondo la forma di realizzazione di Figura 3 il dispositivo 1, implementato nel sistema di concentratori 100, tiene conto della variante realizzativa di Figura 2. In particolare le due strutture 102 e 103, che formano la stringa, comprendono rispettivamente detto primo 2 e detto secondo 2' tubo trasportatore. Sempre con riferimento alla Figura 3, la stringa 104 e 105; la stringa 106 e 107 sono implementate analogamente a quanto illustrato per la stringa 102 e 103.
Naturalmente lo stesso sistema di concentratori solari può prevedere l'applicazione del dispositivo 1 secondo la variante di Figura 1 principalmente prevedendo una diversa disposizione del trasformatore 31 (o dei trasformatori 31) rispetto al caso precedente. Sempre secondo la presente forma di realizzazione dell'innovazione il numero di mezzi di controllo della tensione dipende da un predeterminato valore della tensione di contatto sul tubo 2 che si vuole realizzare e dalla lunghezza della struttura di accumulo e pertanto del tubo 2, 2' o della pluralità dei tubi 2, 2'.
In particolare a scopo esemplificativo in Figura 3 è rappresentato uno schema di un sistema di concentratori solari 100 costituito da sei strutture di accumulo affiancate 102, 103, 104, 105, 106 e 107 ciascuna delle quali presenta tre collettori disposti in serie. Nel caso specifico qui di seguito illustrato lo schema progettuale prevede un riscaldamento ad impedenza nel sistema di concentratori solari 100 che consente di ottenere una bassa tensione di contatto sulle tubazioni 2. In questo caso ogni struttura 102, 103, 104, 105, 106 e 107 del sistema di concentratori solari 100 è suddivisa in tre settori da 100 m dove un trasformatore monofase della potenza di 70kVA è alimentato in corrente alternata con una tensione di 400 V, in modo da fornire in uscita una tensione massima di /-35 V ed una corrente di 640 A che è impartita nei due rami in parallelo facendo transitare una corrente di 320 A sui tubi ricevitori 2, 2' di due file di collettori solari. Per ogni stringa della lunghezza di circa 650 m sono previsti tre trasformatori per una potenza elettrica installata di circa 210 kVA. Naturalmente i trasformatori possono essere azionati in modo indipendente e tale da consentire un controllo puntuale del sistema di concentratori solari 100 come verrà illustrato con maggiore dettaglio in seguito. In particolare in base allo schema illustrato è possibile realizzare un riscaldamento localizzato del tubo 2, 2'.
In Figura 4 è descritto un impianto solare termodinamico complessivamente indicato con 200. L'impianto 200 comprende principalmente un sistema di concentratori solari 100 come fin qui descritto ed almeno un dispositivo di trasporto ed accumulo 1 del tipo precedentemente illustrato. Nell'impianto 200 il dispositivo 1 sopra descritto, oltre ad operare nel sistema di concentratori solari 100 attraverso una linea principale di tubi 2, 2', si estende fino ad almeno un primo ed un secondo serbatoio 201, 202 per l'accumulo del fluido termovettore attraverso una linea secondaria 1' del dispositivo di trasporto ed accumulo 1.
In particolare, il dispositivo di trasporto ed accumulo 1 presenta nella linea secondaria 1' due diramazioni che hanno il compito di distribuire e raccogliere il fluido termovettore, preferibilmente miscela di sali fusi, in corrispondenza delle strutture di accumulo 102, 103, 104, 105, 106 e 107 del sistema di concentratori solari 100. Ciascun tratto di linea è costituita da due tubazioni affiancate (mandata e ritorno), con dimensioni decrescenti in funzione della portata. La linea secondaria presenta inoltre compensatori a lira, per consentire gli spostamenti dovuti alle dilatazioni termiche dei tubi. Nella presente forma di realizzazione del sistema di concentratori è previsto un alimentatore in corrispondenza di ogni stringa per un totale di nove unità, con lo scopo di ridurre al minimo le dispersioni di corrente verso le le strutture di accumulo 102, 103, 104, 105, 106 e 107 del sistema di concentratori solari 100, quando viene attivato il riscaldamento della linea secondaria.
Come detto, la linea secondaria 1' dell'impianto solare 200 ha il compito di portare i sali fusi dal sistema di concentratori solari ai serbatoi di accumulo 201, 202 e viceversa. Nel presente esempio essa è costituita da una doppia tubazione, che si estende per circa 150 metri ed è riscaldata da un alimentatore situato nel punto centrale della linea.
Naturalmente, l'impianto solare termodinamico 200, secondo una variante, può prevedere anche un singolo serbatoio.
Infine, l'impianto solare termodinamico 200, secondo la forma di realizzazione di Figura 4, comprende almeno un dispositivo per la generazione di vapore 203 ed una turbina 204 per la produzione di energia elettrica.
A questo punto apparirà evidente il metodo di funzionamento del dispositivo di trasporto ed accumulo di energia termica sopra descritto, anche in associazione ad un sistema di concentratori solari e relativo impianto solare termodinamico.
II metodo di funzionamento del dispositivo 1 è comunque descritto durante una fase di lavoro di un impianto solare termodinamico in cui i tubi trasportatori 2 sono nel loro stato operativo e contengono un fluido termovettore comprendente una miscela di sali. Quando rimpianto è operativo (ore diurne, cielo sereno) i sali sono mantenuti allo stato fuso (temperature maggiori di 238°C) dalla radiazione solare incidente sul sistema di concentratori solari 101.
Un sistema di monitoraggio della temperatura compreso nel dispositivo 1 consente di rilevare quando la temperatura del fluido scende al di sotto della soglia di solidificazione della miscela dei sali.
A temperature rilevate prossime o inferiori a quelle di solidificazione del fluido termovettore, il sistema di riscaldamento 3 viene azionato manualmente o automaticamente.
Con riferimento alla Figura 2, il trasformatore 31 viene alimentato dal quadro di alimentazione 4 ed eroga una corrente alternata a bassa tensione che attraversa primi mezzi di collegamento elettrico 32, il tubo 2, i secondi mezzi di collegamento elettrico 34, il tubo 2' ed infine i terzi mezzi di collegamento elettrico 33 elettricamente connessi al trasformatore 31.
La corrente elettrica a causa dell'elevata resistività elettrica della miscela di sali rispetto alla resistività elettrica dei tubi attraversa quasi esclusivamente i tubi trasportatori 2 e 2' provocandone un innalzamento della temperatura per riscaldamento ad impedenza. Raggiunta una predeterminata temperatura preferibilmente corrispondente a quella di fusione della miscela di sali il sistema di riscaldamento 3 può essere manualmente o automaticamente disattivato.
Naturalmente il sistema di monitoraggio della temperatura può essere dotato di una molteplicità di sensori che rilevano le temperature lungo tutto il percorso dei tubi. Sarà apprezzato che il sistema di concentratori solari 100 e l'impianto solare termodinamico 200 sopradescritti, secondo una forma di realizzazione dell'innovazione, consentono l'attivazione selettiva del dispositivo 1 in corrispondenza di un determinata struttura di accumulo o porzione di essa.
L'innovazione attiene anche ad un metodo di riscaldamento di un fluido termovettore che prevede le fasi di:
- monitorare la temperatura di un tubo trasportatore (in particolare il tubo 2 sopra descritto con riferimento al dispositivo 1) idoneo ad accogliere un fluido termovettore;
azionare un sistema di riscaldamento (in particolare il sistema di riscaldamento / pre-ri scaldamento 3 sopra descritto) del fluido termovettore quando la temperatura del fluido scende al di sotto di un predeterminato valore;
effettuare un riscaldamento, e in particolare all’ occorrenza un pre-riscaldamento, ad induzione del tubo;
interrompere il sistema di riscaldamento al raggiungimento di una predeterminata temperatura.
In particolare il riscaldamento ad induzione prevede le fasi di:
- alimentare mezzi di controllo della tensione, in particolare il trasformatore 31 sopra descritto;
trasmettere una corrente elettrica al suddetto tubo trasportatore idoneo ad accogliere un fluido termovettore.
Come già detto sopra, la corrente elettrica è preferibilmente una corrente elettrica alternata a bassa tensione.
Naturalmente il metodo dell’innovazione preferibilmente impiega il dispositivo di riscaldamento ed accumulo sopra descritto.
La presente invenzione è stata fin qui descritta con riferimento a forme preferite di realizzazione. E da intendersi che possano esistere altre forme di realizzazione che afferiscono al medesimo nucleo inventivo, come definito dall’ambito di protezione delle rivendicazioni qui di seguito riportate.

Claims (18)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo (1) di trasporto ed accumulo di energia termica comprendente: - almeno un tubo trasportatore (2) idoneo ad accogliere un fluido termovettore; e - un sistema (3) di riscaldamento di detto fluido termovettore atto a fluidizzare il fluido termovettore stesso, caratterizzato dal fatto che detto sistema di riscaldamento (3) realizza un riscaldamento ad impedenza ottenuto mediante il passaggio di una corrente elettrica attraverso detto tubo (2).
  2. 2. Dispositivo (1) secondo la rivendicazione precedente, in cui detta corrente è una corrente alternata a bassa tensione.
  3. 3. Dispositivo secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui detto almeno un tubo trasportatore (2) è idoneo ad accogliere un fluido termovettore comprendente una miscela di sali fluidi o fluidizzabili.
  4. 4. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 3, in cui detto sistema di riscaldamento (3) forma insieme a detto tubo trasportatore (2) un circuito elettrico.
  5. 5. Dispositivo secondo la rivendicazione precedente, in cui detto sistema di riscaldamento (3) comprende mezzi di controllo della tensione (31), preferibilmente un trasformatore di tensione (31), elettricamente collegati o collegabili a detto tubo trasportatore (2) mediante mezzi di collegamento elettrico (32, 33).
  6. 6. Dispositivo (1) secondo la rivendicazione precedente, in cui detti mezzi di collegamento elettrico (32, 33) sono in contatto con le estremità (22, 23) di detto tubo trasportatore o disposti alle estremità di una predeterminata porzione di detto tubo trasportatore (2).
  7. 7. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto dispositivo comprende almeno un primo (2) ed almeno un secondo (2') tubo trasportatore disposti tra loro affiancati ed elettricamente collegati o collegabili.
  8. 8. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto o detti tubi trasportatori (2, 2') sono realizzati con materiale resistente alle alte temperature, preferibilmente acciaio.
  9. 9. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto o detti tubi trasportatori (2, 2') sono realizzati con un materiale a bassa resistività elettrica.
  10. 10. Sistema di concentratori solari (100), comprendente: - un dispositivo (1) di trasporto ed accumulo di energia termica secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 9; - una pluralità di concentratori solari (101) idonei a concentrare la radiazione su un unico tubo (2, 2') trasportatore o su una pluralità di tubi (2, 2') tra loro collegati; detto tubo (2, 2') o pluralità di tubi (2, 2') e detta pluralità di concentratori solari (101) essendo disposti in modo tale da definire almeno una struttura (102, 103, 104, 105, 106, 107) di accumulo in cui l'energia termica raccolta dalla pluralità di concentratori può essere convogliata su detto tubo (2, 2') o pluralità di tubi (2, 2') trasportatori per un suo accumulo.
  11. 11. Sistema di concentratori solari (100) secondo la rivendicazione precedente, comprendente almeno due strutture di accumulo (102, 103; 104, 105; 106, 107) tra loro affiancate e collegate in serie per il passaggio di un fluido termovettore in detto tubo (2, 2') o pluralità di tubi (2, 2').
  12. 12. Sistema di concentratori solari (100) secondo la rivendicazione precedente, in cui dette strutture di accumulo (102, 103, 104, 105, 106, 107) di collettori affiancate tra loro sono elettricamente comandate da detti mezzi di controllo della tensione (31), preferibilmente trasformatori (31), di detto dispositivo (1) di trasporto ed accumulo.
  13. 13. Sistema di concentratori solari (100) secondo la rivendicazione precedente, in cui ogni struttura di accumulo (102, 103, 104, 105, 106, 107) prevede un numero di detti mezzi di controllo della tensione (31) che dipende dal predeterminato valore della tensione di contatto sul tubo (2, 2') o la pluralità di tubi (2, 2') e dalla lunghezza della stringa (102, 103, 104, 105, 106, 107).
  14. 14. Impianto solare termodinamico (200), comprendente: un sistema di concentratori solari (100) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 9 a 13.
  15. 15. Impianto solare termodinamico (200) secondo la rivendicazione precedente, comprendente un fluido termovettore atto ad essere trasportato in detto tubo trasportatore (2, 2') di detto dispositivo di trasporto ed accumulo (1) presentante una resistività elettrica maggiore di quella di detto tubo (2, 2').
  16. 16. Impianto solare termodinamico (200) secondo la rivendicazione precedente, in cui detto fluido termovettore comprende una miscela di sali fusi o fluidizzabili.
  17. 17. Impianto solare termodinamico (200) secondo la rivendicazione 15 o 16, comprendente almeno un serbatoio di accumulo (201, 202) del fluido termovettore;
  18. 18. Impianto solare termodinamico (200) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 15 a 17, comprendente almeno un dispositivo per la generazione di vapore ed una turbina (204) per la produzione di energia elettrica.
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