ITRM20090559A1 - Preparati diagnositici per il rilevamento del virus di epstein barr in presenza di patologie ad esso correlate tramite risonanza magnetica nucleare rmn tomagrafia ad emissione di positroni pet o citofluorimetria e procedimento di produzione di tali p - Google Patents

Preparati diagnositici per il rilevamento del virus di epstein barr in presenza di patologie ad esso correlate tramite risonanza magnetica nucleare rmn tomagrafia ad emissione di positroni pet o citofluorimetria e procedimento di produzione di tali p Download PDF

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ITRM20090559A1
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Italy
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barr virus
epstein
antibodies
rev
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IT000559A
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Michele Pitaro
Giovanni Ristori
Marco Salvetti
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Michele Pitaro
Giovanni Ristori
Marco Salvetti
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Description

DESCRIZIONE
dell'invenzione industriale dal titolo:
PREPARATI DIAGNOSTICI PER IL RILEVAMENTO DEL VIRUS DI EPSTEIN-BARR, IN PRESENZA DI PATOLOGIE AD ESSO CORRELATE, TRAMITE RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE (RMN), TOMOGRAFIA AD EMISSIONE DI POSITRONI (PET), O CITOFLUORIMETRIA, E PROCEDIMENTO DI PRODUZIONE DI TALI PREPARATI
TESTO DELLA DESCRIZIONE
L'invenzione concerne il settore dei mezzi di contrasto per risonanza magnetica nucleare (RMN), dei traccianti per tomografia ad emissione di positroni (PET) e dei marcatori per citofluorimetria.
Più in dettaglio riguarda un insieme di preparati diagnostici in grado di consentire il rilevamento del virus di EPSTEIN-BARR e la possibilità di enumerare cellule di sangue periferico infettate dal virus, in presenza di patologie ad esso correlate, tramite risonanza magnetica nucleare (RMN), tomografia ad emissione di positroni (PET), o citofluorimetria.
E’ noto come, sin dagli anni ’60, il virus di EPSTEIN-BARR sia considerato l’agente patogeno associato a molte e diverse patologie, dalla mononucleosi infettiva a gravi patologie neoplastiche come il linfoma di Burkitt, il linfoma di Hodgkin, altre rare malattie ematologiche come la X-linked lymphoproliferative disorder, carcinomi come quello naso-faringeo, della mammella, l’epatocarcinoma, tumori mesenchimali ed altro.
E’ altresì noto come,..in tempi più recenti, la presenza del viru&jdi EPSTEIN-BARR nell’ organismo<">umano sia stata messa in relazione all’insorgenza di patologie autoimmuni quali l’artrite reumatoide, il lupus eritematoso, la sindrome di Sjogren, la miastenia gravis, la sclerosi multipla ed altre.
Studi recenti hanno evidenziato la presenza degli anticorpi specifici contro il virus di EPSTEIN-BARR nell’organismo di soggetti affetti da sclerosi multipla, nonché la presenza degli antigeni della fase latente e della fase litica di tale virus nei tessuti nervosi delle medesime tipologie di pazienti, avvalorando l’ipotesi che la persistenza dello stesso nell’organismo umano, e la sua successiva riacutizzazione, possano rappresentare fattori importanti per Γ eziopatogenesi della sclerosi multipla e di patologie analoghe.
Risulta quindi logico ritenere che, essendo il virus di EPSTEIN-BARR responsabile, direttamente o indirettamente, dell’insorgenza di patologie neoplastiche ed autoimmuni che si manifestano quando un soggetto geneticamente predisposto sviluppa l’infezione, adeguati test diagnostici, atti a rilevarne la presenza e la precisa localizzazione nell’organismo, potrebbero consentire la diagnosi delle patologie ad esso correlate ed il monitoraggio dell’ efficacia delle terapie adottate contro le medesime.
Gli esami clinici normalmente utilizzati per la diagnosi delle summenzionate tipologie di patologie neoplastiche ed autoimmuni sono la risonanza magnetica nucleare (RMN) e la tomografia ad emissione di positroni (PET).
I mezzi di contrasto, ed i traccianti, richiesti dalle suddette procedurediagnostiche attualmente non<'>consentono di rilevare la presenza nell’organismo di infezioni da virus EPSTEIN-BARR.
L’infezione latente del virus, inoltre, causa primaria della predisposizione all’insorgenza delle patologie neoplastiche ed autoimmuni ad esso correlate, è difficilmente rilevabile con metodi non serologici, in quanto la frequenza delle cellule infettate nel sangue periferico è dell’ordine di 1/1.000.000.
E’ scopo della presente invenzione il superamento di tali limiti.
Lo scopo è raggiunto attraverso preparati diagnostici per il rilevamento del virus di EPSTEIN-BARR, in presenza di patologie ad esso correlate, tramite risonanza magnetica nucleare (RMN), tomografia ad emissione di positroni (PET), o citofluorimetria, ove detti preparati comprendono:
- anticorpi monoclonali, o frammenti degli stessi, specifici contro la fase latente o la fase litica del virus di EPSTEIN-BARR;
- una sostanza di rilevamento, individuabile dalle succitate tipologie di procedure diagnostiche, inserita nella struttura proteica di tali anticorpi.
Vantaggiosamente, un frammento di anticorpi monoclonali è ad esempio il frammento Fab.
Secondo un ulteriore aspetto, le sostanze di rilevamento previste per la diversificazione dei settori di utilizzo dei suddetti preparati diagnostici, ed inserite singolarmente nella struttura proteica dei suddetti anticorpi, comprendono:
- sostanze paramagnetiche<'>rilevabili tramite risonanza magnetica nucleare (RMN), come il gadolinio, o le nanoparticelle di ossido di ferro superparamagnetico (SPIO);
- isotopi, rilevabili tramite tomografia ad emissione di positroni (PET), come l’isotopo instabile del fluoro (18F),
- marcatori rilevabili tramite citofluorimetria.
L’invenzione presenta i seguenti vantaggi:
- consente di realizzare mezzi di contrasto, specifici per il virus di EPSTEIN-BARR, per risonanza magnetica nucleare (RMN) e tomografia ad emissione di positroni (PET) e di marcatori per citofluorimetria con la stessa specificità;
- consente la diagnosi specifica delle patologie correlate al virus di EPSTEIN-BARR, evidenziandone la presenza nell’ organismo, sia durante la fase latente che durante la fase litica;
- consente l’enumerazione delle cellule di sangue periferico infettato dal virus;
- consente di monitorare l’efficacia delle terapie, sia tradizionali che innovative, specifiche contro tali patologie, evidenziando la variazione del numero di antigeni del virus contenuti nei tessuti dell’organismo infettato, adeguatamente rapportata all’evoluzione della malattia stessa.
Conformemente all’invenzione, il processo produttivo dei suddetti preparati diagnostici per il rilevamento del virus di EPSTEIN-BARR, in presenza di patologie ad esso correlate, tramite risonanza magnetica nucleare (RMN), tomografia ad emissione di positroni (PET), o citofluorimetria, comprende. le fasi di:
- produzione di anticorpi monoclonali, o frammenti degli stessi, comuni ai suddetti preparati, specifici contro la fase latente o la fase litica del virus di EPSTEIN-BARR;
- inserimento nella struttura proteica di detti anticorpi di una sostanza di rilevamento, individuabile dalle succitate tipologie di procedure diagnostiche.
Secondo un aspetto dell’invenzione, detti anticorpi monoclonali, o frammenti degli stessi, sono sviluppati attraverso tecniche note di produzione degli ibridomi.
Secondo un ulteriore aspetto del procedimento, la produzione di frammenti di anticorpi monoclonali prevede ad esempio la produzione di un frammento Fab.
Secondo un altro aspetto del procedimento, detta sostanza di rilevamento comprende una sostanza paramagnetica stabile rilevabile tramite risonanza magnetica nucleare (RMN) come il gadolinio, o come le nanoparticelle di ossido di ferro superparamagnetico (SPIO), oppure di un marcatore rilevabile tramite citofluorimetria.
Secondo un ulteriore aspetto dell’invenzione, il procedimento produttivo in esame prevede:
- l’inserimento nella struttura proteica dei suddetti anticorpi, solo al momento dell’effettivo utilizzo sul paziente, di un isotopo instabile rilevabile tramite tomografia ad emissione di positroni (PET) come, ad esempio, l’isotopo instabile del fluoro (18F).
La tecnica di inserimento è analoga a quella utilizzata per il fluorodesossiglucosio, ampiamente impiegato come tracciante per esami diagnostici di tipo PET.
Il principio di funzionamento dei suddetti preparati diagnostici prevede che, a seguito della somministrazione ai pazienti, gli specifici anticorpi costituenti i medesimi, o i frammenti degli stessi, riescano a legarsi agli antigeni del virus di EPSTEIN-BARR contenuti nell’organismo e che, seppur privi della capacità di neutralizzare tale virus, riescano a consentirne il rilevamento tramite risonanza magnetica nucleare (RMN), tramite tomografia ad emissione di positroni (PET), o tramite citofluorimetria, per mezzo, rispettivamente, delle sostanze paramagnetiche, degli isotopi, o dei marcatori citofluorimetrici, presenti all’intemo della loro struttura proteica.
La localizzazione dei focolai del virus, ottenibile tramite risonanza magnetica nucleare (RMN) o tomografia ad emissione di positroni (PET), congiuntamente all’enumerazione delle cellule di sangue periferico infettate dallo stesso ottenibile tramite citofluorimetria, permetterà la diagnosi specifica delle patologie collegate a detto virus, mentre il monitoraggio degli stessi, in presenza di malattie conclamate, permetterà di evidenziare l’efficacia delle terapie adottate per contrastarne l’evoluzione.

Claims (12)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Preparati diagnostici per il rilevamento del virus di EPSTEIN-BARR, in presenza di patologie ad esso correlate, tramite risonanza magnetica nucleare (RMN), tomografia ad emissione di positroni (PET), o cito fluorimetria, ove detti preparati comprendono: - anticorpi monoclonali, o frammenti degli stessi, specifici contro la fase latente o la fase litica del virus di EPSTEIN-BARR; - una sostanza _di rilevamento, individuabile dalle succitate tipologie di procedure diagnostiche, inserita nella struttura-proteica di tali anticorpi.
  2. 2) Preparati diagnostici per il rilevamento del virus di EPSTEIN-BARR secondo la riv. 1, caratterizzati dal fatto che detti anticorpi monoclonali, o frammenti degli stessi, sono sviluppati attraverso tecniche di produzione degli ibridomi.
  3. 3) Preparati diagnostici per il rilevamento del virus di EPSTEIN-BARR secondo la riv. 1 , caratterizzati dal fatto che detti frammenti di anticorpi monoclonali comprendono un frammento Fab.
  4. 4) Preparati diagnostici per il rilevamento del virus di EPSTEIN-BARR secondo la riv. 1, caratterizzati dal fatto che la sostanza di rilevamento inserita nella struttura proteica dei suddetti anticorpi è una sostanza paramagnetica, rilevabile tramite risonanza magnetica nucleare (RMN).
  5. 5) Preparati diagnostici per il rilevamento del virus di EPSTEIN-BARR secondo la riv. 4, caratterizzati dal fatto che la sostanza di rilevamento inserita nella struttura proteica dei suddetti anticorpi è scelta tra gadolinio o nanoparticelle di ossido di ferro superparamagnetico (SPIO).
  6. 6) Preparati diagnostici per il rilevamento del virus di EPSTEIN-BARR secondo la riv. 1, caratterizzati dal fatto che la sostanza di rilevamento inserita nella struttura proteica dei suddetti anticorpi è un isotopo, rilevabile tramite tomografia ad emissione di positroni (PET).
  7. 7) Preparati diagnostici per il rilevamento del virus di EPSTEIN-BARR secondo la riv. 6, caratterizzati dal fatto che la sostanza di rilevamento _ inserita nella struttura proteica dei suddetti anticorpi è l’isotopo instabile del fluoro (18F).
  8. 8) Preparati diagnostici per il rilevamento del virus di EPSTEIN-BARR secondo la riv. 1, caratterizzati dal fatto che la sostanza di rilevamento inserita nella struttura proteica dei suddetti anticorpi è un marcatore rilevabile tramite citofluorimetria.
  9. 9) Procedimento per la produzione dei preparati diagnostici per il rilevamento del virus di EPSTEIN-BARR, in presenza di patologie ad esso correlate, tramite risonanza magnetica nucleare (RMN), tomografia ad emissione di positroni (PET), o citofluorimetria caratterizzato dal fatto che comprende le fasi di: - produzione di anticorpi monoclonali, o frammenti degli stessi, comuni ai suddetti preparati, specifici contro la fase latente o la fase litica del virus di EPSTEIN-BARR; - inserimento nella struttura proteica di detti anticorpi di una sostanza di rilevamento, individuabile dalle succitate tipologie di procedure diagnostiche.
  10. 10) Procedimento secondo la riv. 9, caratterizzato dal fatto che gli anticorpi specifici contro la fase latente o la fase litica del suddetto virus sono sviluppati attraverso tecniche di produzione degli ibridomi.
  11. 11) Procedimento secondo la riv. 9, caratterizzato dal fatto che comprende Γ inserimento, in forma stabile, nella struttura proteica dei detti anticorpi, di una sostanza paramagnetica rilevabile tramite risonanza magnetica nucleare (RMN) o di un marcatore rilevabile tramite citofluorimetria.
  12. 12) Procedimento secondo la riv. 9, caratterizzato dal fatto che comprende Γ inserimento<">nella struttura proteica dei suddetti anticòrpl,<~>solo al momento dell’effettivo utilizzo sul paziente, di un isotopo instabile rilevabile tramite tomografia ad emissione di positroni (PET).
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