ITRM20090065A1 - Protesi di disco intervertebrale per la stabilizzazione della colonna lombare e relativo kit. - Google Patents

Description

PROTESI DI DISCO INTERVERTEBRALE PER LA STABILIZZAZIONE

DELLA COLONNA LOMBARE E RELATIVO KIT.

* ;La presente invenzione riguarda una protesi di disco intervertebrale per la stabilizzazione della colonna lombare e relativo kit. ;Più dettagliatamente, l’invenzione concerne una protesi del tipo detto per la correzione della colonna vertebrale, in grado di ripristinare il range fisiologico di movimento di due corpi vertebrali della colonna spinale. ;Nel seguito la descrizione sarà rivolta principalmente alla correzione della zona lombare della colonna vertebrale, ma à ̈ ben evidente come la stessa non debba essere considerata limitata a questo impiego specifico. ;Com’à ̈ ben noto la colonna vertebrale à ̈ spesso soggetta a diverse patologie. In molti casi, à ̈ anche necessario provvedere alla sostituzione del disco intervertebrale, ed in particolare sia dell’anulus esterno, sia del nucleo polposo. ;La lombalgia, o dolore lombare, à ̈ tra le patologie per le quali più frequentemente si effettua una sostituzione del disco intervertebrale con l’impianto di una protesi. Tale patologia à ̈ frequentissima e può comportare anche forti dolori a chi ne à ̈ affetto. L’intervento chirurgico di sostituzione protesica à ̈ eseguito in genere soprattutto per lombalgie croniche refrattarie ai trattamenti conservativi o farmacologici. ;Attualmente, esiste un elevato numero di protesi di disco intervertebrale disponibili in commercio, che tuttavia presentano diversi problemi. ;Il primo limite delle protesi note à ̈ che tendono ad essere molto rigide da un punto di vista meccanico. In particolare, dette protesi, proprio per la posizione per cui sono destinate, sono soggette a notevoli sollecitazioni meccaniche, per i numerosi movimenti di flessione, rotazione e torsione cui à ̈ soggetta la colonna vertebrale umana. Le protesi di disco intervertebrale attualmente disponibili in commercio risultano molto rigide e spesso non consentono al soggetto cui sono impiantate il recupero di tutti i movimenti possibili. ;Infatti, da un punto di vista strettamente funzionale, si à ̈ osservato che le protesi secondo la tecnica nota presentano un ridotto livello di riattivazione dell’allineamento lordotico, non essendo in grado di mantenere i range fisiologici di movimento per flessione/estensione, rotazione e inclinazione laterale, con la conseguenza per il paziente di notevoli limitazioni nei movimenti. ;Un secondo problema che le protesi secondo la tecnica nota hanno, ben più grave del primo, à ̈ che presentano in genere grandi dimensioni. Ciò implica che non à ̈ possibile installarle tra le vertebre agendo con una ben nota e poco invasiva operazione chirurgica di discectomia, accedendo al sito in cui detta protesi deve essere impiantata posteriormente al paziente, come sarebbe più naturale e assai meno invasivo. ;Tra l’altro, riguardo gli aspetti di cinematica, attualmente la tecnologia della sostituzione protesica del disco ha a disposizione due tipi fondamentali di approcci in base al grado di libertà consentito rispetto alla rotazione uniassiale: ;a. dispositivi non vincolati (unconstrained) con centro di rotazione variabile che consentono rotazione segmentale e traslazione attraverso tre assi X, Y, Z; b. dispositivi vincolati (constrained) con centro di rotazione fisso, cosicché i movimenti di traslazione anteroposteriore e laterale siano impediti, mentre sono consentiti i movimenti di rotazione. ;I dispositivi non vincolati necessitano della presenza di una struttura dei legamenti intatta. Invece quelli vincolati non garantiscono il ripristino della totalità dei movimenti consentirti dal disco naturale. ;Le protesi oggi disponibili devono essere impiantate mediante un’operazione chirurgica accedendo dall’addome. Ciò, evidentemente, implica una serie di complicazioni operatorie e post-operatorie, oltre a maggiori rischi in genere, tra cui: ;- la sollecitazione di parti vitali; ;- una maggiore difficoltà per il chirurgo ad operare, che si traduce anche in una diminuzione della probabilità di riuscita dell’operazione; ;- un minor numero di pazienti che possono permettersi di sostenere l’operazione, ad esempio per motivi di età, salute e simili. ;Come ultimo aspetto da considerare, non di minore importanza, infine, si ha che le protesi della tecnica nota risultano anche molto costose. ;Alla luce di quanto sopra à ̈, pertanto, scopo della presente invenzione quello di proporre una protesi di disco intervertebrale per la stabilizzazione della colonna spinale, in particolare del tratto lombare, che possa essere installata posteriormente tra due corpi vertebrali mediante una semplice discectomia (cosiddetto accesso mini-invasivo), seguendo tecniche chirurgiche consolidate. ;È anche scopo della presente invenzione, quello di proporre una protesi che presenti proprietà meccaniche e cinematiche confrontabili a quelle di un disco intervertebrale umano, permettendo al paziente di effettuare tutti i movimenti possibili con la colonna vertebrale. ;È infine scopo della presente invenzione quello di proporre un kit per l’impiego di detta protesi. ;Forma pertanto oggetto specifico della presente invenzione una protesi di disco intervertebrale interponibile tra due corpi vertebrali, caratterizzata dal fatto di comprendere almeno un braccio superiore ad estensione prevalentemente longitudinale, almeno un braccio inferiore avente ad estensione prevalentemente longitudinale e un elemento intermedio di giunzione, interposto tra detto almeno un braccio superiore e detto almeno un braccio inferiore, ai quali à ̈ accoppiato in rotazione mediante mezzi di accoppiamento, detta protesi assumendo una posizione operativa chiusa, in cui detti bracci sono disposti con detti assi longitudinali sostanzialmente allineati, ed una posizione operativa di apertura, in cui detti bracci hanno gli assi disallineati. ;Sempre secondo l’invenzione, detta protesi può comprendere un primo braccio superiore ed un secondo braccio superiore, e un primo braccio inferiore ed un secondo braccio inferiore, detti primo braccio superiore e secondo braccio superiore e detti primo braccio inferiore e secondo braccio inferiore essendo reciprocamente accoppiati in maniera da poter assumere almeno due posizioni reciproche, rispettivamente con assi longitudinali paralleli e assi longitudinali ortogonali. ;Ancora secondo l’invenzione, in detta posizione operativa di apertura gli assi longitudinali di detto primo braccio superiore e detto secondo braccio superiore possono formare un angolo sostanzialmente retto, gli assi longitudinali di detto primo braccio inferiore e detto secondo braccio inferiore possono formare un angolo sostanzialmente retto, e gli assi longitudinali di detto primo braccio superiore e detto secondo braccio inferiore possono essere sostanzialmente paralleli. ;Ulteriormente secondo l’invenzione, la superficie esterna di detti bracci può presentare una semifilettatura che in detta posizione operativa chiusa tale da costituire una filettatura completa, e tale che in detta posizione operativa aperta dette semifilettature siano ancorabili ai corpi vertebrali tra i quali à ̈ interponibile. ;Vantaggiosamente secondo l’invenzione, detto elemento intermedio di giunzione può comprendere una primo corpo e un secondo corpo accoppiati mediante un giunto sferico. ;Sempre secondo l’invenzione, detto primo corpo ha una superficie superiore destinata ad alloggiarsi in una sede circolare del braccio cui si accosta, e una superficie inferiore provvista di una cavità, e detto secondo corpo ha una superficie superiore convessa, atta ad inserirsi in detta cavità, con accoppiamento per incastro o a compressione, in modo da formare un giunto sferico, e una superficie inferiore destinata ad alloggiarsi in una sede circolare del braccio cui si accosta. ;Ancora secondo l’invenzione, detta sede circolare può comprendere gradini disposti circolarmente ed aventi altezza progressiva crescente, e detta superficie superiore di detto primo corpo e detta superficie inferiore di detto secondo corpo comprendono ciascuna una sporgenza atta ad interagire con detti gradini della rispettiva sede circolare. ;Ulteriormente secondo l’invenzione, detto primo e secondo corpo di detto elemento intermedio di giunzione comprendono una serie di denti perimetrali rispettivamente disposti lateralmente. ;Vantaggiosamente secondo l’invenzione, detto almeno un braccio superiore e detto almeno un braccio inferiore presentano un foro centrale, e detti mezzi di accoppiamento comprendono due dadi di serraggio ciascuno inserito in detti fori, rispettivamente di detto almeno un braccio superiore e di almeno un braccio inferiore, ed accoppiato a detto elemento intermedio di giunzione. ;Ancora secondo l’invenzione, ciascuno di detti primo e secondo dado di serraggio presenta un’apertura sostanzialmente a croce e una scanalatura elicoidale sulla superficie laterale, e dal fatto di comprendere un perno di ancoraggio includente una coppia di alette, sostanzialmente a 180° una rispetto all’altra, che si inseriscono nelle fessure di detta apertura a croce e atte ad agire su detta scanalatura elicoidale, in modo che a seguito della rotazione di detti almeno un braccio superiore ed inferiore, si ha un’uscita di detto perno di ancoraggio da detto dado di serraggio. ;Forma ulteriore oggetto della presente invenzione un kit di protesi di disco intervertebrale, comprendente almeno una protesi di disco intervertebrale come definita sopra, e almeno un dispositivo di inserimentoestrazione comprendente: un elemento di supporto comprendente uno stelo avente una prima estremità, su cui sono previsti un’impugnatura ed una prima e una seconda manopola, ed una seconda estremità; una pinza comprendente due ganasce infulcrate centralmente in corrispondenza di un fulcro presentante un foro, ciascuna ganascia comprendendo un’impugnatura, idonea a disporsi su detta seconda estremità di detto elemento di supporto, ed un elemento di presa ed essendo atta ad agire su una delle dentature di detto elemento intermedio, detta pinza comprendendo ulteriormente un’asta filettata ruotabile mediante detta prima manopola, passante attraverso detto foro ed avente un’estremità di fine-corsa, detta asta essendo impegnata ad una slitta mediate un foro filettato; e una coppia di bracci articolati accoppiati mediante detto foro centrale filettato di detta slitta a detta asta filettata, un’estremità di detti bracci articolati essendo imperniata in corrispondenza di detto foro filettato, mentre l’altra estremità à ̈ imperniata in prossimità di detto elemento di presa di dette ganasce. ;Sempre secondo l’invenzione, ciascuno di detti elementi di presa di dette ganasce comprende una vite, azionabile con detta seconda manopola, atta ad interagire con una rispettiva serie di denti perimetrali di detto elemento intermedio di giunzione. ;Ancora secondo l’invenzione detto kit può comprendere un elemento di completamento del filetto atto a completare la filettatura di detta protesi realizzata mediante le semifilettature in detta posizione operativa chiusa. ;La presente invenzione verrà ora descritta a titolo illustrativo ma non limitativo, secondo le sue preferite forme di realizzazione, con particolare riferimento alle figure dei disegni allegati, in cui: ;la figura 1 mostra una vista prospettica di una forma di realizzazione della protesi di disco intervertebrale secondo l’invenzione in posizione aperta; ;la figura 2 mostra una vista dall’alto della protesi di figura 1; ;la figura 3 à ̈ una vista esplosa della protesi di figure 1; ;la figura 4 mostra una vista prospettica della protesi secondo la figura 1 in posizione di chiusura; la figura 5 mostra un elemento intermedio della protesi di disco intervertebrale secondo l’invenzione; ;la figura 6 mostra l’accoppiamento con un braccio della protesi dell’elemento intermedio secondo la figura 5; ;la figura 7 mostra una vista esplosa di un dado di fissaggio con il rispettivo perno di ancoraggio della protesi secondo l’invenzione; ;la figura 8 mostra una vista laterale di una protesi di disco intervertebrale secondo l’invenzione collocata tra due corpi vertebrali; ;la figura 9 mostra un’ulteriore vista laterale della una protesi di disco intervertebrale secondo l’invenzione collocata tra due corpi vertebrali; ;la figura 10 mostra una vista prospettica di un dispositivo di inserimento-estrazione della protesi secondo la presente invenzione; ;la figura 11 mostra un particolare del dispositivo di inserimento-estrazione secondo la figura 10; ;la figura 12 mostra una pinza del dispositivo di inserimento-estrazione secondo la figura 10; ;la figura 13 mostra un particolare della pinza del dispositivo di inserimento-estrazione secondo la figura 10; ;la figura 14 mostra le ganasce della pinza del dispositivo di inserimento-estrazione secondo la figura 10; ;la figura 15a mostra una prima fase di accoppiamento di una protesi secondo l’invenzione ad una pinza del dispositivo di inserimento-estrazione; ;la figura 15b mostra una seconda fase di accoppiamento di una protesi secondo l’invenzione ad una pinza del dispositivo di inserimento-estrazione; ;la figura 15c mostra una terza fase di accoppiamento di una protesi secondo l’invenzione ad una pinza del dispositivo di inserimento-estrazione; ;la figura 15d mostra una quarta fase di accoppiamento di una protesi secondo l’invenzione ad una pinza del dispositivo di inserimento-estrazione; ;la figura 16 mostra una vista in pianta della protesi in posizione operativa aperta mediante il dispositivo di inserimento-estrazione; ;la figura 17 mostra una vista prospettica della protesi secondo la figura 16; e ;la figura 18 mostra una sezione trasversale della protesi secondo l’invenzione. ;Nelle varie figure le parti simili verranno indicate con gli stessi riferimenti numerici. ;Facendo riferimento alle figure 1 - 4, à ̈ possibile osservare le parti di una forma di realizzazione della protesi 1 intervertebrale secondo l’invenzione. ;Come si osserva, detta protesi 1 comprende un elemento intermedio di giunzione 50, cui sono accoppiate una prima coppia di bracci superiori 2 e una seconda coppia di bracci inferiori 3. Ciascuna coppia di bracci superiore 2 e inferiore 3 comprende un braccio di accoppiamento 20’, 30’ con detto elemento intermedio di giunzione 50 e un secondo braccio 20, 30. I bracci 20, 20’ e 30, 30’ di ciascuna coppia sono reciprocamente sovrapposti e reciprocamente rotanti rispetto ad un asse centrale e realizzati in maniera tale da accoppiarsi reciprocamente per innesto, quando paralleli, uno rispetto all’altro. ;Ciascuno di detti bracci 20, 20’, 30 e 30’ presenta un foro centrale, rispettivamente 21, 21’, 31 e 31’. ;Intorno ai fori 21’ e 31’ sono realizzate delle sedi circolari 40 (in figura ne à ̈ visibile una sola) in cui sono previsti gradini 41, disposti circolarmente ed aventi altezza progressiva crescente, la cui funzione sarà meglio precisata nel seguito. ;Infine, ciascuno di detti bracci 20, 20’, 30 e 30’ presenta dei canali interni, rispettivamente 22, 22’, 32 e 32’, la cui funzione sarà meglio definita nel seguito. ;Detto elemento intermedio di giunzione 50 (vedere anche la figura 5) comprende un primo corpo 51, avente una superficie superiore 52 che si alloggia nella sede circolare 40 del braccio 20’, e una superficie inferiore provvista di una cavità (non visibile nelle figure), ed un secondo corpo 51’, avente una superficie superiore convessa 52’, atta ad inserirsi in detta cavità, con accoppiamento per incastro o a compressione, in modo da formare un giunto sferico, e una superficie inferiore 53’ che si alloggia nella sede circolare 40 del braccio 30’. ;Facendo riferimento alle figure 5 e 6, analizzando in maggiore dettaglio l’elemento intermedio di giunzione 50, si osserva come detto primo corpo 51 e detto secondo corpo 51’ presentino lateralmente ciascuno dei denti perimetrali rispettivamente 54 e 54’, realizzati in modo da consentire l’accoppiamento di un dispositivo di inserimento/estrazione della protesi 1, che sarà meglio descritto nel seguito. ;Inoltre, detti primo e secondo corpo 51 e 51’ comprendono, sulle rispettive superfici superiore 52 ed inferiore 53’, delle sporgenze 55 e 55’, atte ad interagire con detti gradini 41 di dette sedi circolari 40. La struttura della superficie inferiore (convessa) del corpo 51 e della superficie superiore (concava) 52’ del corpo 51’ ne consente la rotazione reciproca (la cui finalità sarà più chiara nel seguito della presente descrizione). La previsione dei gradini 41 di altezza crescente e delle sporgenze 55, 55’ sulle superfici dei corpi 51, 51’ che si alloggiano negli alloggiamenti 40 consente, a seguito della rotazione relativa dei due corpi 51, 51’, di modificare l’altezza della protesi 1. ;Due dadi di serraggio 60 si accoppiano, rispettivamente, nei fori 21, 21’ e 31, 31’ dei bracci 20, 20’ e 30, 30’, rispettivamente. Detti dadi 60 hanno, ciascuno, (si veda anche la figura 7) linguette 61 di accoppiamento con il braccio, rispettivamente 20 o 30, e, sulla superficie superiore, un’apertura sostanzialmente a croce 62 per l’inserimento di un rispettivo perno di ancoraggio 70, presentante una coppia di alette 71, sostanzialmente a 180° una rispetto all’altra, che si inseriscono nelle fessure di detta apertura a croce 62. ;Lateralmente a detto dado 60 à ̈ realizzata una scanalatura elicoidale 63, in cui, dopo l’inserimento del perno 70, vanno ad agire dette alette 71, per cui, a seguito della rotazione dei bracci 20, 20’ e 30, 30’, si ha una uscita del perno 70 dal dado 60, e quindi dalla protesi 1, ottenendosi un ancoraggio ai corpi vertebrali A e B mediante la punta 73 del perno 70. ;Detta protesi 1 può assumere, pertanto, una posizione operativa chiusa, in cui detti bracci 20, 20’, 30 e 30’ sono disposti con i propri assi longitudinali allineati e accoppiati reciprocamente per innesto, come mostrato nella figura 4, ed una posizione operativa aperta (figure 1 - 3), in cui detti bracci 20, 20’, 30 e 30’ sono disposti con i propri assi longitudinali disallineati, ed in particolare nella presente forma di realizzazione i bracci di ciascuna coppia 2 o 3 sono disposti con gli assi formanti un angolo sostanzialmente retto, come posizione limite. ;La superficie esterna dei bracci 20, 20’ e 30, 30’ presenta una configurazione avente una semifilettatura 80 tale da costituire, nella posizione operativa chiusa di detta protesi 1, una filettatura. ;Le figure 8 e 9 mostrano la protesi 1 disposta tra due corpi vertebrali A e B, in posizione aperta. In particolare, la figura 8 mostra come la protesi 1 secondo l’invenzione può essere sollecitata a flessione e a compressione (si osservino le frecce di figura). ;Inoltre, il fissaggio della protesi 1 ai corpi vertebrali à ̈ ottenuto mediante l’azione delle semifilettature realizzate sulle coppie di bracci 2 e 3, e mediante il sollevamento dei perni di ancoraggio 70 (descritto in dettaglio in precedenza). ;In particolare, detta protesi 1 à ̈ inserita tra i corpi vertebrali in posizione chiusa. Una volta che detta protesi 1 à ̈ inserita per avvitamento tra due corpi vertebrali A e B e viene aperta, la filettatura realizzata mediante le semifilettature 80 dei bracci 20, 20’ e 30, 30’ si inserisce nel tessuto osseo di detti corpi vertebrali A e B tra cui la protesi 1 à ̈ collocabile, garantendo il fissaggio primario e ottenendo un’elevata resistenza alla retropulsione, così permettendo, in particolare, un ripristino ottimale della corretta lordosi lombare segmentaria. ;Si consideri che l’elemento intermedio di giunzione 50 à ̈ realizzato in un materiale in grado di garantire determinate caratteristiche meccaniche e di sopportare le condizioni di carico proprie del tratto lombare, che, come noto, à ̈ soggetto a diverse sollecitazioni meccaniche per rotazione e torsione, oltre che a flessione. Detto materiale à ̈ anche inerte da un punto di vista biologico, così presentando una bassa probabilità di rigetto. ;L’elemento intermedio di giunzione 50, pertanto, consente il mantenimento del range fisiologico di movimento per flessione/estensione, rotazione e inclinazione laterale, nonché il ripristino dell’altezza del relativo segmento, dell’equilibrio anatomico e della stabilità della colonna spinale. ;Facendo ora riferimento alle figure 10 – 14, si osserva la struttura del dispositivo di inserimentoestrazione 90 di detta protesi 1 in/da una coppia di corpi vertebrali. ;Detto dispositivo di inserimento-estrazione 90 comprende un elemento di supporto 100 costituito da uno stelo 101, avente una prima ed una seconda estremità rispettivamente 102 e 103. Su detta prima estremità 102 sono previsti una impugnatura 104 ed una prima e una seconda manopola, rispettivamente 105 e 106, disposte sovrapposte. ;Sulla estremità 103 dello stelo 101 si accoppia una pinza 110. Detta pinza 110 à ̈ costituita da due ganasce 111, infulcrate centralmente in corrispondenza del fulcro 112, aventi ciascuna una impugnatura 111’ e un elemento di presa 111†. Detto fulcro 112 ha inoltre un foro 113 attraverso il quale passa un’asta 114 con un’estremità di fine-corsa 115 che funge da guida per una slitta 116’. Una coppia di bracci articolati 116 à ̈ accoppiata, mediante a detta slitta 116’. Detta asta 114, inoltre, passa attraverso un foro centrale filettato 117 ricavato in detta slitta 116’. Una estremità dei bracci articolati 116 à ̈ imperniata in corrispondenza di detto foro filettato 117 (i.e. la slitta 116’), mentre l’altra estremità à ̈ imperniata in prossimità dell’elemento di presa 111†delle ganasce 111. ;Sugli elementi di presa 111†, sostanzialmente sagomati ad arco, sono previste, internamente, due viti 118, che agiranno ciascuna su una delle dentature 54 e 54’ dell’elemento intermedio 50. ;Quando detto dispositivo di inserimento-estrazione 90 à ̈ accoppiato a detta protesi 1, le parti anteriori dei bracci articolati 116 si inseriscono nei canali interni 22, 22’, 32 e 32’ di detti bracci 20, 20’, 30 e 30’. In tal modo, detto meccanismo à ̈ atto a consentirne il passaggio da detta posizione operativa chiusa a detta posizione operativa aperta di detta protesi 1. ;Osservando le figure 15a – 15d, si osserva l’accoppiamento della protesi 1 alla pinza 100, che avviene inizialmente accoppiando dette estremità 111’ e 111’’ tra i denti perimetrali 52 e 52’. ;Preferibilmente, la protesi 1 comprende anche un elemento di completamento del filetto 119, inseribile preventivamente nel dispositivo di inserimentoestrazione 90, che va a compensare le parti sagomate dei bracci 20, 20’, 30 e 30’. ;Una volta accoppiata la pinza 110 con la protesi 1, si procede all’inserimento della stessa tra i due dischi vertebrali A e B. Quindi, si agisce sulla manopola 105, che trasmette il movimento rotatorio per mezzo di un albero cavo (non visibile nelle figure) passante all’interno dell’elemento di supporto 100. Tale albero cavo si accoppia con l’asta 114, che essendo filettata permette lo scorrimento della slitta 116’ e quindi il movimento di apertura dei bracci della protesi 1. si agisce sull’asta di spinta 114 che determina, mediante l’azione dei bracci articolati 116, la rotazione delle coppie di bracci 2 e 3 rispetto all’elemento intermedio 50, come à ̈ possibile osservare nelle figure 16 e 17. ;Contemporaneamente la punta 73 del perno di ancoraggio 70 si solleva ancorandosi ai corpi vertebrali A e B. ;Le viti 108, mentre ancora la pinza 100 à ̈ chiusa e serra con gli elementi di presa 101†l’elemento intermedio 50, sono attivate mediante detta manopola 96 La manopola 106 trasmette il movimento rotatorio per mezzo di un ulteriore albero (non visibile nelle figure) concentrico con detto albero cavo che passa all’interno del corpo della pinza 110. Tale ulteriore albero à ̈ provvisto nell’altra sua estremità di una ruo ta dentata (non visibile in figura) che aziona due alberi secondari (anch’essi non visibili in figura) passanti all’interno degli elementi di presa 111’ e 111’’ (vedi figura 13). Tale coppia di alberi secondari che si trovano all’interno degli elementi di presa 111’ e 111’’ si accoppiano, all’altra estremità, con le viti 118 (si veda la figura 14). ;Dette viti 108 ruotando agiscono ciascuna sui denti perimetrali rispettivamente 54 e 54’ aumentando l’altezza della protesi 1. ;Successivamente, à ̈ sufficiente sfilare l’elemento di supporto 90 dalle impugnature 94 della pinza 100, aprire la pinza 100 allargando le ganasce 101 e disaccoppiare detta pinza 100 da detta protesi 1 aperta. ;La tecnica chirurgica utilizzabile con la presente protesi 1 viene effettuata in anestesia generale. Quando la protesi 1 secondo l’invenzione si trova in posizione chiusa, assume una forma cilindrica longitudinale con una filettatura laterale, simulando una vite. Ciò consente un inserimento posteriore della stessa, mediante una discectomia. ;Per impiantare detta protesi 1 si seguono, in particolare, le seguenti fasi: ;- disporre la protesi 1 in posizione operativa di chiusura; ;- accoppiare la protesi 1 a detto dispositivo di inserimento-estrazione 90; ;- effettuare una discectomia ed una laminotomia posteriore, i.e. si apre l’arco vertebrale posteriore, eseguendo un’apertura mininvasiva, per contenere il diametro della protesi intervertebrale 1; ;- avvitamento della protesi 1 limitatamente alla parte dell’osso sotto-condrale, ma non spongioso, mediante il dispositivo di inserimento-estrazione 90; e - apertura o espansione della protesi 1 e rimozione del dispositivo di inserimento-estrazione 90. ;L’estrazione della protesi 1 à ̈ molto agevole grazie alla sezione trasversale che presenta, che à ̈ visibile nella figura 18. Quando deve essere rimossa à ̈ sufficiente accoppiare la protesi 1 con la pinza 100, far scendere il completamento del filetto 119 e ruotare la pinza intorno al proprio asse longitudinale ed estrarla dai corpi vertebrali. ;Diverse forme di realizzazione della protesi intervertebrale 1 sono possibili, che possono prevedere anche un differente numero di bracci superiori, al limite solo uno ed un differente numero di bracci inferiori, anche in questo caso al limite solo uno. ;Un vantaggio della presente invenzione à ̈ quello di consentirne l’impianto agendo posteriormente eseguendo una discectomia ed una laminotomia posteriore sul paziente, procedura consolidata nella pratica chirurgica che non introduce quindi rischi chirurgici aggiuntivi. ;Un altro vantaggio della presente invenzione à ̈ che l’elemento intermedio garantisce un range i movimenti prossimo a quello che caratterizza ciascun livello del tratto lombare della colonna (Yamamoto). ;Un ulteriore vantaggio della presente invenzione à ̈ che consente di rispettare l’anatomia dell’arco neuronale per mantenere una maggiore stabilità del segmento trattato, grazie al fatto che la protesi intersomatica in esame permette, grazie alla sua forma e alla caratteristica di essere ad accesso posteriore e mininvasiva, nonché grazie alla conservazione delle parte funzionale delle faccette articolari. Il suo disegno consente una grande facilità d’inserzione, mentre il corpo cilindrico, il filetto ed i perni di fissaggio assicurano un’ottima stabilità garantendo la fissazione ossea primaria ed evitando la migrazione. ;Un altro vantaggio dell’invenzione à ̈ che la protesi à ̈ dotata di un meccanismo che le consente di rendere la sua altezza variabile. ;Inoltre, il disco artificiale deve consentire i normali movimenti della colonna vertebrale in maniera tale che esso stesso (disco artificiale) si plasmi sul movimento delle vertebre. Inoltre la protesi à ̈ adatta a sopportare le condizioni di carico sia normale che massimale, funziona come dispositivo stand-alone se gli elementi posteriori sono integri, à ̈ resistente all’usura e consente l’osteointegrazione all’interfaccia osso-protesi. ;Un ulteriore vantaggio della presente invenzione à ̈ che la protesi consente di ripristinare un centro di rotazione più vicino a quello fisiologico rispetto a quelle con centro di istantanea rotazione (CIR) fisso e di trasferire meno stress sulle faccette articolari. Nelle protesi non vincolate come quella in esame à ̈ molto importante il ruolo svolto dai tessuti molli circostanti per garantire la stabilità, preservare il più possibile il legamento posteriore longitudinale (PLL Posterior Longitudinal Ligament) così da aumentare la stabilità dell’impianto, limitando le forze in iperflessione. Le protesi uncostrained, inoltre, sono più tolleranti nei confronti di posizionamenti che si discostano leggermente dal posizionamento ottimale, perdonando al chirurgo, alle prime esperienze in campo protesico, limitati errori di posizionamento. ;La presente invenzione à ̈ stata descritta a titolo illustrativo, ma non limitativo, secondo le sue forme preferite di realizzazione, ma à ̈ da intendersi che variazioni e/o modifiche potranno essere apportate dagli esperti del ramo senza per questo uscire dal relativo ambito di protezione, come definito dalle rivendicazioni allegate. *

Claims (13)

1. RIVENDICAZIONI 1. Protesi di disco intervertebrale (1) interponibile tra due corpi vertebrali (A, B), caratterizzata dal fatto di comprendere almeno un braccio superiore (20, 20’) ad estensione prevalentemente longitudinale, almeno un braccio inferiore (30, 30’) avente ad estensione prevalentemente longitudinale e un elemento intermedio di giunzione (50), interposto tra detto almeno un braccio superiore (20, 20’) e detto almeno un braccio inferiore (30, 30’), ai quali à ̈ accoppiato in rotazione mediante mezzi di accoppiamento (60), detta protesi (1) assumendo una posizione operativa chiusa, in cui detti bracci (20, 20’; 30, 30’) sono disposti con detti assi longitudinali sostanzialmente allineati, ed una posizione operativa di apertura, in cui detti bracci (20, 20’; 30, 30’) hanno gli assi disallineati.
2. 2. Protesi (1) secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto di comprendere un primo braccio superiore (20) ed un secondo braccio superiore (20’), e un primo braccio inferiore (30) ed un secondo braccio inferiore (30’), detti primo braccio superiore e secondo braccio superiore e detti primo braccio inferiore e secondo braccio inferiore essendo reciprocamente accoppiati in maniera da poter assumere almeno due posizioni reciproche, rispettivamente con assi longitudinali paralleli e assi longitudinali ortogonali.
3. 3. Protesi (1) secondo la rivendicazione 2, carat terizzata dal fatto che, in detta posizione operativa di apertura, gli assi longitudinali di detto primo braccio superiore (20) e detto secondo braccio superiore (20’) formano un angolo sostanzialmente retto, gli assi longitudinali di detto primo braccio inferiore (30) e detto secondo braccio inferiore (30’) formano un angolo sostanzialmente retto, e gli assi longitudinali di detto primo braccio superiore (20) e detto secondo braccio inferiore (30’) sono sostanzialmente paralleli.
4. 4. Protesi (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che la superficie esterna di detti bracci (20, 20’ e 30, 30’) presenta una semi-filettatura (80) che in detta posizione operativa chiusa tale da costituire una filettatura completa, e tale che in detta posizione operativa aperta dette semi-filettature (80) siano ancorabili ai corpi vertebrali (A, B) tra i quali à ̈ interponibile.
5. 5. Protesi (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detto elemento intermedio di giunzione (50) comprende una primo corpo (51) e un secondo corpo (51’) accoppiati mediante un giunto sferico.
6. 6. Protesi (1) secondo la rivendicazione 5, caratterizzata dal fatto che detto primo corpo (51) ha una superficie superiore (52) destinata ad alloggiarsi in una sede circolare (40) del braccio (20’) cui si accosta, e una superficie inferiore provvista di una cavità, e detto secondo corpo (51’) ha una superficie superiore convessa (52’), atta ad inserirsi in detta cavità, con accoppiamento per incastro o a compressione, in modo da formare un giunto sferico, e una superficie inferiore (53’) destinata ad alloggiarsi in una sede circolare (40) del braccio (30’) cui si accosta.
7. 7. Protesi (1) secondo la rivendicazione 6, caratterizzata dal fatto che detta sede circolare (40) comprende gradini (41) disposti circolarmente ed aventi altezza progressiva crescente, e detta superficie superiore (52) di detto primo corpo (51) e detta superficie inferiore (53’) di detto secondo corpo (51) comprendono ciascuna una sporgenza (55, 55’) atta ad interagire con detti gradini (41) della rispettiva sede circolare (40).
8. 8. Protesi (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 5 - 7, caratterizzata dal fatto che detto primo (51) e secondo (51’) corpo di detto elemento intermedio di giunzione (50) comprendono una serie di denti perimetrali rispettivamente (52, 52’) disposti lateralmente.
9. 9. Protesi (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detto almeno un braccio superiore (20, 20’) e detto almeno un braccio inferiore (30, 30’) presentano un foro centrale (21, 21’, 31, 31’), e detti mezzi di accoppiamento comprendono due dadi di serraggio (60) ciascuno inserito in detti fori (21, 21’, 31, 31’), rispettivamente di detto almeno un braccio superiore (20, 20’) e di almeno un braccio inferio re (30, 30’), ed accoppiato a detto elemento intermedio di giunzione (50).
10. 10. Protesi (1) secondo la rivendicazione 9, caratterizzata dal fatto che ciascuno di detti dadi di serraggio (60) presenta un’apertura sostanzialmente a croce (62) e una scanalatura elicoidale (63) sulla superficie laterale, e dal fatto di comprendere un perno di ancoraggio (70) includente una coppia di alette (71), sostanzialmente a 180° una rispetto all’altra, che si inseriscono nelle fessure di detta apertura a croce (62) e atte ad agire su detta scanalatura elicoidale (63), in modo che a seguito della rotazione di detti almeno un braccio superiore ed inferiore (20, 20’, 30, 30’), si ha una uscita di detto perno di ancoraggio (70) da detto dado di serraggio (60).
11. 11. Kit di protesi di disco intervertebrale, comprendente almeno una protesi (1) di disco intervertebrale come definita nelle rivendicazioni 1-10, e almeno un dispositivo di inserimento-estrazione (90) comprendente: - un elemento di supporto (100) comprendente uno stelo (101) avente una prima estremità (102), su cui sono previsti una impugnatura (104) ed una prima e una seconda manopola (105, 106), ed una seconda estremità (103); - una pinza (110) comprendente due ganasce (111) infulcrate centralmente in corrispondenza di un fulcro (112) presentante un foro (113), ciascuna ganascia (111) comprendendo una impugnatura (111’), idonea a disporsi su detta seconda estremità (103) di detto elemento di supporto (100), ed un elemento di presa (111†) ed essendo atta ad agire su una delle dentature (54, 54’) di detto elemento intermedio (50), detta pinza (110) comprendendo ulteriormente un’asta (114) filettata ruotabile mediante detta prima manopola (105), passante attraverso detto foro (113) ed avente una estremità di fine-corsa (115), detta asta (114) essendo impegnata ad una slitta (116’) mediate un foro filettato (117); e - una coppia di bracci articolati (116) accoppiati mediante detto foro centrale filettato (117) di detta slitta (116’) a detta asta filettata (114), una estremità di detti bracci articolati (116) essendo imperniata in corrispondenza di detto foro filettato (117), mentre l’altra estremità à ̈ imperniata in prossimità di detto elemento di presa (111†) di dette ganasce (111).
12. 12. Kit secondo la rivendicazione 11, caratterizzato dal fatto che ciascuno di detti elementi di presa (111†) di dette ganasce (111) comprende una vite (118), azionabile con detta seconda manopola (106), atta ad interagire con una rispettiva serie di denti perimetrali (54, 54’) di detto elemento intermedio di giunzione (50).
13. 13. Kit secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 11 o 12, caratterizzato dal fatto di comprendere un elemento di completamento del filetto (119) atto a completare la filettatura di detta protesi (1) realizzata mediante le semifilettature (80) in detta posizione operativa chiusa.