ITRE20070021U1 - Staffa di fissaggio per lapidi funerarie - Google Patents

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Alfredo Vezzani
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Description

DESCRIZIONE
del Brevetto Italiano per Modello di Utilità dal titolo:
“STAFFA DI FISSAGGIO PER LAPIDI FUNERARIE”
Il presente trovato riguarda in generale le staffe di fissaggio per le lapidi funerarie che sono atte a coprire i loculi in muratura dei cimiteri.
Come è noto, i suddetti loculi sono ricavati in un’opportuna struttura muraria del cimitero, e sono singolarmente provvisti di una relativa apertura la quale si affaccia su una parete verticale di tale struttura muraria, per consentire l’introduzione del feretro nella nicchia.
Dopo l’introduzione del feretro, l’apertura del loculo viene murata e quindi coperta con una lapide funeraria, generalmente realizzata da una lastra di marmo, la quale viene addossata alla parete verticale della struttura muraria, dove può essere fissata mediante apposite staffe di fissaggio.
Dette staffe di fissaggio comprendono generalmente un corpo di supporto atto ad essere saldamente ancorato alla parete verticale di battuta su cui poggiano le lapidi funerarie, ed una coppia di bracci laterali di bloccaggio, articolati da parti opposte di detto corpo di supporto, ciascuno dei quali è atto a stare a contatto con la faccia in vista di una rispettiva lapide funeraria, in modo da serrare il bordo di quest’ultima contro la parete di battuta.
Ciascuna lapide funeraria viene dunque fissata mediante una pluralità di dette staffe di fissaggio, ciascuna delle quali viene generalmente posta in corrispondenza di uno spigolo della lapide stessa, orientata in modo che un suo primo braccio di bloccaggio sia atto a bloccare tale lapide, mentre il secondo braccio sia atto a bloccare la lapide adiacente.
In particolare, sono note staffe di fissaggio il cui corpo di supporto è conformato come un piatto rettangolare di spessore costante, il quale presenta una superficie inferiore di base atta a stare a contatto con la parete di battuta su cui poggiano le lapidi funerarie, ed una superficie superiore dove sono articolati i menzionati bracci di bloccaggio, i quali sono disposti in modo da sporgere da parti opposte rispetto al perimetro in pianta del corpo di supporto.
I bracci di bloccaggio sono articolati secondo assi di rotazione paralleli alla detta superficie di base del corpo di supporto, e sono singolarmente associati a relativi mezzi di serraggio a vite, i quali sono avvitati nel corpo di supporto, affinché il loro avvitamento produca la rotazione dei bracci di bloccaggio nel senso di premere le relative lapidi contro la parete di battuta.
Per fissare le lapidi funerarie che sono poste alle estremità della parete, ossia quelle che presentano almeno un bordo che non è adiacente al bordo di nessun’altra lapide, sono altresì note delle staffe di fissaggio che sono del tutto analoghe alle precedenti ma sono provviste di un solo braccio di bloccaggio.
Ognuna di queste staffe di fissaggio, sia che abbia due bracci di bloccaggio sia che abbia un solo braccio di bloccaggio, comprende inoltre un elemento cavo di copertura atto a mascherare il corpo di supporto ed i relativi bracci di bloccaggio nella parte che rimane in vista sulla alla parete di battuta, al fine di rendere più gradevole l’aspetto estetico globale della staffa di fissaggio.
Detto corpo di copertura è generalmente accoppiato al corpo di supporto della staffa di fissaggio mediante mezzi d’incastro elastici, in modo da poter essere facilmente montato e rimontato più volte.
Nelle staffe di fissaggio sopra delineate, detti mezzi d’incastro comprendono una coppia di alette elastiche flessibili, le quali sono saldamente fissate al corpo di supporto e sono atte ad accoppiarsi a scatto in corrispondenti sedi ricavate nella cavità dell’elemento di copertura.
Questo tipo di incastro non garantisce tuttavia un posizionamento sempre corretto e stabile dell’elemento di copertura rispetto al corpo di supporto. Inoltre, la realizzazione delle alette flessibili nel corpo di supporto e delle corrispondenti sedi nell’elemento di copertura, complica notevolmente la costruzione di questi componenti, aumentando di conseguenza anche il loro costo di fabbricazione.
Un altro inconveniente delle staffe di fissaggio sopra delineate consiste nel fatto che la loro resistenza meccanica è generalmente limitata dallo spessore costante e relativamente piccolo del corpo di supporto, il quale non è sempre in grado di sopportare efficacemente le forze di serraggio necessarie per realizzare un bloccaggio stabile delle lapidi contro la parete di battuta.
Scopo del presente trovato è quello di superare i menzionati inconvenienti, nell’ambito di una soluzione semplice, razionale e dal costo contenuto.
Tale scopo è raggiunto dal trovato mediante una staffa di fissaggio per lapidi funerarie le cui caratteristiche sono riportate nella rivendicazione indipendente 1. Le rivendicazioni dipendenti delineano aspetti preferiti e/o particolarmente vantaggiosi della staffa di fissaggio secondo il trovato.
In particolare, il trovato rende disponibile una staffa di fissaggio di lapidi funerarie comprendente:
un corpo di supporto provvisto di una superficie piana di base atta ad essere fissata a contatto di una parete di battuta su cui poggiano le lapidi funerarie, almeno un braccio di bloccaggio articolato a detto corpo di supporto secondo un asse di rotazione parallelo a detta superficie di base, il quale braccio di bloccaggio è atto a stare a contatto con la faccia in vista di una rispettiva lapide funeraria, in modo da serrare il bordo di quest’ultima contro detta parete di battuta, mezzi di serraggio montati sul corpo di supporto, i quali sono singolarmente atti a fare ruotare detto braccio di bloccaggio nel senso di premere il bordo della lapide funeraria contro la parete di battuta, ed
un elemento di copertura atto ad incastrarsi con detto corpo di supporto, in modo da coprire il corpo di supporto stesso e i relativi bracci di bloccaggio, nella parte destinata a rimanere in vista rispetto alla parete di battuta.
Secondo il trovato, detto corpo di supporto presenta spessore variabile rispetto a detta superficie piana di base e comprende una porzione centrale di spessore maggiore, su un lato della quale è articolato detto almeno un braccio di bloccaggio. Detta porzione centrale presenta inoltre un foro passante nel senso dello spessore, entro il quale sono accolti mezzi di ancoraggio del corpo di supporto alla parete di battuta, e nel quale è ulteriormente infilato un organo d’aggancio appartenente all’elemento di copertura, in modo da realizzare un incastro che blocca detto elemento di copertura sul corpo di supporto.
Grazie a questa soluzione, il maggiore spessore del corpo di supporto in corrispondenza del punto di articolazione dei bracci di bloccaggio, rende vantaggiosamente più robusta l’intera staffa di fissaggio, consentendole di esercitare forze di serraggio superiori nei confronti delle lapidi e quindi un fissaggio più stabile e sicuro delle stesse. Inoltre, l’accoppiamento maschio/femmina dell’organo d’aggancio dell’elemento di copertura entro il foro passante del corpo di supporto, consente di realizzare un vincolo particolarmente stabile e sicuro dell’elemento di copertura, mediante una soluzione che è costruttivamente più semplice ed economica rispetto a quella prospettata dalla tecnica nota.
Secondo un preferito aspetto del trovato, il suddetto organo d’aggancio dell’elemento di copertura comprende uno stelo sporgente cui è fissato un corpo d’incastro atto ad infilarsi con interferenza all’interno del detto foro passante, in modo da bloccare l’elemento di copertura rispetto al corpo di supporto.
Preferibilmente, detto corpo d’incastro è elastico in senso radiale rispetto all’asse dello stelo sporgente, in modo da comprimersi durante l’inserimento nel foro passante del corpo di supporto ed esercitare così una pressione elastica contro la parete interna del foro stesso, bloccando assialmente per attrito l’elemento di copertura al corpo di supporto.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell’invenzione risulteranno evidenti dalla lettura della descrizione seguente fornita a titolo esemplificativo e non limitativo, con l’ausilio delle figure illustrate nelle tavole allegate.
Le figure 1 e 2 sono due viste prospettiche di una staffa di fissaggio secondo il trovato, mostrata da due differenti punti d’osservazione.
La figura 3 è una vista frontale della staffa di fissaggio di figura 1.
Le figure 4 e 5 sono proiezioni ortogonali della staffa di figura 3.
La figura 6 è una vista prospettica dell’elemento di copertura della staffa di fissaggio di figura 1.
La figura 7 è una vista prospettica del gruppo operativo della staffa di fissaggio di figura 1.
La figura 8 è la sezione secondo il piano di traccia VIII-VIII indicato in figura 3, mostrata durante l’uso ed in scala ingrandita.
La figura 9 è una vista prospettica che mostra il fissaggio delle lapidi funerarie su una parete verticale mediante l’uso di staffe di fissaggio come quelle illustrate nelle figure da 1 a 8, dove alcune di dette staffe di fissaggio sono prive del relativo elemento di copertura, per meglio comprendere il loro funzionamento.
La staffa di fissaggio 1 oggetto del trovato comprende schematicamente un gruppo operativo 2 atto a bloccare le lapidi funerarie 100 contro una parete di battuta 101 su cui sono ricavate le aperture dei loculi, ed un elemento di copertura 3 atto ad essere incastrato su detto gruppo operativo 2, in modo da coprirlo alla vista dopo il montaggio.
Come illustrato in figura 7, il gruppo operativo 2 comprende un corpo di supporto 4, il quale presenta una superficie piana di base 40 che è atta a stare a diretto contatto con la parete di battuta 101, e che possiede una sagoma sostanzialmente rettangolare in pianta con dimensione longitudinale A maggiore rispetto alla dimensione trasversale B.
Il corpo di supporto 4 presenta inoltre uno spessore S variabile rispetto a detta superficie di base 40, che gli conferisce un profilo laterale sostanzialmente a gradini.
In particolare, nel senso dello sviluppo longitudinale A, il corpo di supporto 4 comprende due identiche porzioni d’estremità 41 aventi uguale spessore, tra cui è interposta una porzione centrale 42 di spessore maggiore, la quale possiede una sagoma sostanzialmente rettangolare in pianta con i lati maggiori orientati in senso trasversale B.
Nella porzione centrale 42 è ricavato un foro passante 43, il quale ha asse ortogonale alla superficie di base 40 e si sviluppa per l’intero spessore del corpo di supporto 4.
Come illustrato in figura 8, detto foro passante 43 è atto ad accogliere una vite di ancoraggio 7, la cui testa trova appoggio contro una spallatura anulare 44 ricavata in corrispondenza del fondo del foro passante 43, ed il cui gambo filettato sporge dalla superficie di base 40 per avvitarsi in un tassello ad espansione 8, il quale è infilato in un foro della parete di battuta 101, in modo da fissarvi saldamente il corpo di supporto 4.
Il corpo di supporto 4 è preferibilmente realizzato in alluminio mediante processo di pressofusione, e presenta una serie di cavità interne di alleggerimento 47 che si aprono sulla superficie di base 40, e che sono atte a ridurre il peso complessivo e la quantità di materiale impiegato.
Sul corpo di supporto 4 sono montati due identici bracci di bloccaggio 5, i quali sono articolati alla sommità della porzione centrale 42 in corrispondenza degli opposti lati maggiori, secondo assi di rotazione C che sono entrambi paralleli alla superficie di base 40 e sono orientati in direzione trasversale B (v. fig.7).
Detti bracci di bloccaggio 5 si sviluppano in senso longitudinale A da parti opposte rispetto alla porzione centrale 42 del corpo di supporto 4, in modo da sormontare una relativa porzione d’estremità 41 e sporgere rispetto al perimetro in pianta della superficie di base 40.
Nel dettaglio, ciascun braccio di bloccaggio 5 è preferibilmente realizzato in alluminio mediante processo dipressofusione, ed è conformato come un corpo piatto avente una forma sostanzialmente trapezoidale in pianta.
La faccia inferiore del braccio di bloccaggio 5 presenta una costola sporgente 50, la quale si sviluppa lungo la base maggiore per tutto lo sviluppo della stessa, e presenta sezione trasversale costante di forma generalmente bombata.
Detta costola sporgente 50 è accolta in un corrispondente canale trasversale 45 del corpo di supporto 4, il quale si sviluppa in direzione trasversale B lungo un rispettivo lato maggiore della porzione centrale 42.
Detto canale trasversale 45 presenta una sezione trasversale di forma bombata sostanzialmente complementare a quella della costola sporgente 50, cosicché il loro accoppiamento reciproco definisce uno snodo che consente al braccio di bloccaggio 5 di ruotare intorno al relativo asse di rotazione C.
A ciascun braccio di bloccaggio 5 è inoltre associata una vite di serraggio 6 avente asse ortogonale e sghembo rispetto all’asse di rotazione C, la quale è liberamente infilata all’interno di un’asola di guida 51 ricavata nello spessore del braccio di bloccaggio 5 stesso, ed è avvitata in un foro filettato 46 ricavato nella sottostante porzione di estremità 41 del corpo di supporto 4 (v. anche fig.8).
In particolare, l’asola di guida 51 del braccio di bloccaggio 5 si sviluppa in direzione longitudinale A, mentre presenta una larghezza costante inferiore al diametro massimo della testa della vite di serraggio 6, in modo da impedire a quest’ultima di passarvi liberamente attraverso.
Grazie a questa soluzione, quando la vite di serraggio 6 viene avvitata, il braccio di bloccaggio 5 è spinto dalla testa della vite a ruotare intorno al relativo asse di rotazione C, nel senso di avvicinare la propria estremità libera alla superficie di base 40 del corpo di supporto 4. Viceversa, quando la vite di serraggio 6 viene svitata, il braccio di bloccaggio 5 è libero di ruotare intorno al relativo asse di rotazione C in senso opposto.
Come illustrato in figura 6, l’elemento di copertura 3 della staffa di fissaggio 1 è conformato sostanzialmente come un guscio aperto, ed è realizzato preferibilmente in bronzo o in acciaio mediante procedimento di formatura.
In particolare, detto elemento di copertura 3 comprende una parete frontale 30, la quale è delimitata da una parete perimetrale 31 avente preferibilmente, ma non esclusivamente, la stessa sagoma in pianta del gruppo operativo 2 formato dal corpo di supporto 4 e dai bracci di bloccaggio 5, in modo da cingerne esternamente i bordi laterali.
La parete perimetrale 31 presenta inoltre due tratti prominenti 32, uguali e reciprocamente contrapposti, i quali sono atti ad affacciarsi e coprire i fianchi laterali opposti del corpo di supporto 4 (v. anche figg.3-5).
Dalla parete frontale 30 dell’elemento di copertura 3 sporge uno stelo centrale 9, il quale si sviluppa all’interno della cavità delimitata dalla parete perimetrale 31, e reca alla propria estremità un corpo d’incastro 90, il quale è atto ad infilarsi con interferenza nel foro passante 43 del corpo di supporto 4, in modo da bloccare l’elemento di copertura 3 al corpo di supporto 4 stesso.
Nell’esempio illustrato, detto corpo d’incastro 90 è realizzato da un unico lamierino sagomato di acciaio per molle, il quale è fissato allo stelo sporgente 9 mediante una vite assiale 91, ed è atto a variare elasticamente il proprio ingombro radiale, in modo da comprimersi durante l’inserimento nel foro passante 43 del corpo di supporto 4, ed esercitare così una pressione elastica contro la parete interna del foro, che blocca per attrito l’elemento di copertura 3.
Più in dettaglio, il lamierino sagomato comprende due lamelle elastiche flessibili 92, le quali risultano singolarmente fissate a sbalzo all’estremità dello stelo sporgente 9 grazie alla già menzionata vite assiale 91, in modo da poter flettere entrambe in un piano parallelo all’asse dello stelo sporgente 9.
Come illustrato in figura 8, dette lamelle flessibili 92 sono perfettamente simmetriche rispetto all’asse dello stelo sporgente 9, e si sviluppano secondo un profilo laterale generalmente concavo, con le rispettive concavità rivolte l’una verso l’altra.
In particolare, le lamelle flessibili 92 hanno profili laterali sostanzialmente a V che definiscono due spigoli esterni 93, i quali sono reciprocamente paralleli e ortogonali all’asse dello stelo sporgente 9.
In configurazione indeformata, la distanza radiale R tra detti spigoli esterni 93 è superiore al diametro del foro passante 43 del corpo di supporto 4, cosicché quando il corpo d’incastro 90 viene infilato nel foro passante 43, le lamelle flessibili 92 sono costrette a flettere contemporaneamente verso l’asse dello stelo sporgente 9, esercitando di conseguenza una forza elastica di contrasto che preme gli spigoli esterni 93 contro la parete interna del foro passante 43, in modo da bloccare per attrito l’elemento di copertura 3.
Per migliorare il fissaggio assiale tra l’elemento di copertura 3 ed il corpo di supporto 4, la parete interna del foro passante 43 può essere eventualmente rigata, ossia può essere internamente filettata o comprendere una pluralità di solchi anulari coassiali, in modo che gli spigoli esterni 93 delle lamelle flessibili 92 vengano almeno parzialmente accolti in dette rigature, aumentando l’attrito e/o realizzando un vincolo di forma che ostacola lo scorrimento reciproco in direzione assiale.
Come illustrato in figura 9, l’uso delle staffe di fissaggio 1 sopra descritte prevede anzitutto che le lapidi funerarie 100 vengano addossate alla parete di battuta 101 in cui sono ricavate le aperture dei loculi, in modo da coprire dette aperture dopo l’introduzione del feretro.
Quindi ogni lapide 100 viene fissata mediante una pluralità di staffe di fissaggio 1, le quali vengono generalmente poste in corrispondenza degli spigoli della lapide 100 stessa.
Il corpo di supporto 4 di ciascuna staffa di fissaggio 1 viene direttamente fissato alla parete di battuta 101, mediante la vite di ancoraggio 7 avvitata nel tassello ad espansione 8, e viene orientato affinché ciascun braccio di bloccaggio 5 stia a contatto con la superficie in vista di una rispettiva lapide funeraria 100, in modo da serrare il bordo di quest’ultima contro detta parete di battuta 101 (v. anche fig.8). In particolare, il corpo di supporto 4 viene orientato in modo che i due bracci di bloccaggio 5 siano atti ad agire contemporaneamente su due lapidi funerarie 100 tra loro adiacenti.
A questo punto, le viti di serraggio 6 vengono avvitate profondamente nei relativi fori filettati 46 del corpo di supporto 4, in modo da far ruotare i bracci di bloccaggio 5 nel senso di premere le rispettive lapidi funerarie 100 contro la parete di battuta 101, sino a bloccarle saldamente.
Terminato il bloccaggio, il corpo di supporto 4 ed i bracci di bloccaggio 5 vengono coperti grazie al montaggio del relativo elemento di copertura 3, in modo da nasconderli alla vista e migliorare quindi l’aspetto estetico dell’intera staffa di fissaggio 1.
In particolare, la corretta posizione dell’elemento di copertura 3 rispetto al corpo di supporto 4 è garantita sia dal centraggio realizzato dal corpo d’incastro 90 che si infila nel foro passante 43, sia dai tratti prominenti 32 della parete perimetrale 31, i quali sono atti a stare a contatto dei fianchi laterali opposti del corpo di supporto 4, impedendo all’elemento di copertura 3 di ruotare intorno all’asse dello stelo sporgente 9.
Si osservi che anche se l’elemento di copertura 3 fosse assente, la staffa di fissaggio 1 manterrebbe ugualmente un aspetto accettabile, giacché la sommità della porzione centrale 42 del corpo di supporto 4 è posta sostanzialmente allo stesso livello dei bracci di bloccaggio 5 e realizza con questi ultimi una superficie pressoché continua che è interrotta solamente dal foro 43, il quale ha dimensioni relativamente piccole e può facilmente essere chiuso con un piccolo tappo di plastica.
Questo aspetto è importante per ridurre l’impatto visivo che la mancanza di un elemento di copertura 3 ha sull’aspetto globale dell’installazione funeraria.Si osservi infine che sebbene nella descrizione qui sopra si sia fatto riferimento ad una staffa di fissaggio 1 provvista di due bracci di bloccaggio 5, l’invenzione prevede che la staffa di fissaggio 5 possa essere eventualmente provvista di un solo braccio di bloccaggio 5, in modo da bloccare il bordo di una lapide d’estremità che non è adiacente a nessun’altra lapide sulla parete di battuta 101.
In quest’ultimo caso è altresì previsto che l’elemento di copertura 3 possa essere conformato diversamente, in modo da coprire sostanzialmente a misura il corpo di supporto 4 e detto unico braccio di bloccaggio 5.
Ovviamente alla staffa di fissaggio 1 come sopra descritta, un tecnico del settore potrà apportare numerose modifiche di natura tecnico-applicativa, senza per questo uscire dall’ambito del trovato come sotto rivendicato.

Claims (8)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Staffa di fissaggio di lapidi funerarie (100) comprendente: un corpo di supporto (4) provvisto di una superficie piana di base (40) atta ad essere fissata a contatto di una parete di battuta (101) su cui poggiano le lapidi funerarie (100), almeno un braccio di bloccaggio (5) articolato a detto corpo di supporto (4) secondo un asse di rotazione (C) parallelo a detta superficie di base (40), il quale braccio di bloccaggio è atto a stare a contatto con la faccia in vista di una rispettiva lapide funeraria (100), in modo da serrare il bordo di quest’ultima contro detta parete di battuta (101), mezzi di serraggio (6) montati sul corpo di supporto (4), i quali sono singolarmente atti a fare ruotare un rispettivo braccio di bloccaggio (5) nel senso di premere il bordo della lapide funeraria (100) contro la parete di battuta (101), ed un elemento di copertura (3) atto ad incastrarsi con detto corpo di supporto (4), in modo da coprire il corpo di supporto (4) stesso e i relativi bracci di bloccaggio (5), nella parte destinata a rimanere in vista rispetto alla parete di battuta (101), caratterizzata dal fatto che detto corpo di supporto (4) presenta spessore (S) variabile rispetto a detta superficie piana di base (40) e comprende una porzione centrale (42) di spessore maggiore, su un lato della quale è articolato detto almeno un braccio di bloccaggio (5), e dal fatto che detta porzione centrale (42) presenta un foro (43) passante nel senso dello spessore, entro il quale sono accolti mezzi di ancoraggio (7) del corpo di supporto (4) alla parete di battuta (101), e nel quale è ulteriormente infilato un organo d’aggancio (9, 90) appartenente all’elemento di copertura (3), in modo da realizzare un incastro che blocca detto elemento di copertura (3) sul corpo di supporto (4).
  2. 2. Staffa secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che comprende due di detti bracci di bloccaggio (5), i quali sono articolati su lati opposti di detta porzione centrale (42) del corpo di supporto (4).
  3. 3. Staffa secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detto organo d’aggancio dell’elemento di copertura (3) comprende uno stelo sporgente (9) cui è fissato un corpo d’incastro (90) atto ad infilarsi con interferenza all’interno del detto foro passante (43) del corpo di supporto (4).
  4. 4. Staffa secondo la rivendicazione 3, caratterizzata dal fatto che detto corpo d’incastro (90) è elastico in senso radiale rispetto all’asse dello stelo sporgente (9), in modo da essere atto a comprimersi elasticamente durante l’inserimento nel foro passante (43) del corpo di supporto (4), bloccando per attrito l’elemento di copertura (3) al corpo di supporto (4).
  5. 5. Staffa secondo la rivendicazione 4, caratterizzata dal fatto che detto corpo d’incastro (90) comprende due lamelle flessibili (92) che si sviluppano da parti opposte dello stelo sporgente (9) e che sono fissate a sbalzo all’estremità di quest’ultimo, in modo da poter flettere in un piano parallelo all’asse dello stelo sporgente (9) stesso.
  6. 6. Staffa secondo la rivendicazione 5, caratterizzata dal fatto che dette lamelle flessibili (92) sono porzioni di un unica lamina sagomata (90) fissata all’estremità dello stelo sporgente (9).
  7. 7. Staffa secondo la rivendicazione 3, caratterizzata dal fatto che la parete interna del foro passante (43) del corpo di supporto (4) è rigata.
  8. 8. Staffa secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detto corpo di supporto (4) comprende cavità di alleggerimento (47) che sono aperte sulla detta superficie piana di base (40) atta a stare a contatto con la parete di battuta (101).
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