ITRA20100035A1 - Meccanismo per mobili trasformabili. - Google Patents

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ITRA20100035A1
ITRA20100035A1 IT000035A ITRA20100035A ITRA20100035A1 IT RA20100035 A1 ITRA20100035 A1 IT RA20100035A1 IT 000035 A IT000035 A IT 000035A IT RA20100035 A ITRA20100035 A IT RA20100035A IT RA20100035 A1 ITRA20100035 A1 IT RA20100035A1
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IT
Italy
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plate
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furniture
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slot
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IT000035A
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English (en)
Inventor
Angelo Amadori
Original Assignee
Carpam Sport S R L
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    • AHUMAN NECESSITIES
    • A47FURNITURE; DOMESTIC ARTICLES OR APPLIANCES; COFFEE MILLS; SPICE MILLS; SUCTION CLEANERS IN GENERAL
    • A47CCHAIRS; SOFAS; BEDS
    • A47C15/00Other seating furniture
    • A47C15/002Corner seating furniture, e.g. corner sofas
    • AHUMAN NECESSITIES
    • A47FURNITURE; DOMESTIC ARTICLES OR APPLIANCES; COFFEE MILLS; SPICE MILLS; SUCTION CLEANERS IN GENERAL
    • A47BTABLES; DESKS; OFFICE FURNITURE; CABINETS; DRAWERS; GENERAL DETAILS OF FURNITURE
    • A47B95/00Fittings for furniture
    • AHUMAN NECESSITIES
    • A47FURNITURE; DOMESTIC ARTICLES OR APPLIANCES; COFFEE MILLS; SPICE MILLS; SUCTION CLEANERS IN GENERAL
    • A47CCHAIRS; SOFAS; BEDS
    • A47C17/00Sofas; Couches; Beds
    • A47C17/04Seating furniture, e.g. sofas, couches, settees, or the like, with movable parts changeable to beds; Chair beds
    • A47C17/34Joining seats, chairs, or couches to form beds
    • A47C17/36Changing corner couches into a double bed

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  • Health & Medical Sciences (AREA)
  • General Health & Medical Sciences (AREA)
  • Nursing (AREA)
  • Mirrors, Picture Frames, Photograph Stands, And Related Fastening Devices (AREA)
  • Supports Or Holders For Household Use (AREA)

Description

“MECCANISMO PER MOBILI TRASFORMABILI”
DESCRIZIONE
Il trovato in oggetto concerne un meccanismo destinato ad un’ampia gamma di mobili (divani, scrivanie, tavoli da pranzo e da gioco, piani di lavoro per cucine, comodini, ecc...) temporaneamente trasformabili per un migliore o diverso utilizzo.
In linea di massima detto meccanismo consta di una prima piastra rigida che, solidale alla parte del mobile da movimentare, può traslare e ruotare rispetto ad una seconda piastra rigida che, preferibilmente più grande della prima, è solidale alla parte relativamente fissa dello stesso mobile. Pertanto dalla suddetta prima piastra rigida, quella più piccola, si protende centralmente un mozzo attraversante l’asola praticata nella seconda piastra rigida. Una rondella ed una vite, inserita nel foro filettato del mozzo, vincolano reciprocamente le due piastre pur consentendo a quella più piccola di traslare e ruotare rispetto a quella più grande.
La necessità di combinare i movimenti di rotazione con quelli di traslazione lineare deriva dal fatto che solitamente la trasformazione di un mobile è subordinata alla rotazione di una sua parte. Ma la conformazione del mobile o la vicinanza di uno ostacolo quale lo schienale se trattasi di un divano, oppure una parete od altro mobile, spesso impediscono qualsiasi rotazione senza un movimento iniziale di traslazione, magari in direzione diagonale per allontanare da due ostacoli in angolo la parte da ruotare.
Per meglio descrivere le caratteristiche del meccanismo ideato, sono state allegate sette tavole di disegno dove, a solo titolo indicativo e non limitativo, sono rappresentante:
le FIGG. 1, 2 e 3, che mostrano la vista in pianta, la sezione XX e la sezione YY di una prima forma di attuazione del trovato;
la FIG. 4, che mostra la vista opposta a quella della FIG. 1 ;
la FIG. 5, che mostra la sezione YY esplosa;
le FIGG. 6 e 7, che mostrano, in dettaglio, il comportamento di un posizionatore a sfera;
le FIGG. 8, 9 e 10, che mostrano la vista in pianta, la sezione XX e la sezione YY di una seconda forma di attuazione del trovato;
la FIG. 11 , che mostra la vista opposta a quella della FIG. 8;
la FIG. 12, che mostra la sezione YY esplosa;
le FIGG. 13, 14 e 15, che mostrano la vista in pianta, la sezione XX e la sezione YY di una terza forma di attuazione del trovato;
la FIG. 16, che mostra la vista opposta a quella della FIG. 13;
la FIG. 17, che mostra la sezione XX esplosa;
le FIGG. 18 e 19, che mostrano la vista frontale e la vista in pianta di un divano trasformabile grazie al trovato;
le FIGG. 20, 21 e 22, che mostrano, in sequenza, la trasformazione del divano in chaise-longue.
Con riferimento ai disegni allegati ed iniziando da quelli della prima forma di attuazione (FIGG. 1 ,2, 3, 4, 5 e 6), si evince che le piastre rigide A e B, complete di fori A2 e B2 per renderle solidali alla parte fissa del mobile ed a quella da movimentare, sono reciprocamente vincolate dalla rondella 1 serrata dalla vite 2 contro il mozzo cilindrico B1 sporgente dalla piastra B ed attraversante l'asola A1 della piastra A.
Nella piastra B, oltre ai fori B2 per le viti di fissaggio al mobile, sono presenti i cosiddetti posizionatori a sfera 3, di tipo noto, consistenti in piccoli cilindri cavi, filettati esternamente, contenenti una sfera ed una molla a spirale che la spinge elasticamente a sporgere da una estremità. Sia nell’assetto normale del mobile, come in quello trasformato, almeno tre posizionatori a sfera B3 sostano, come nella FIG. 6, in corrispondenza di altrettanti fori A3 della piastra A.
Durante la movimentazione della piastra B, le sfere dei suddetti posizionatori 3, spinte dalla superficie piana della piastra A come nella FIG. 7, rientrano nelle sedi cilindriche comprimendo le molle a spirale che le sospingono.
in questa forma di attuazione, tranne l’asola A1 lungo la quale scorre il mozzo cilindrico B1 , non è prevista alcuna guida essendo la forma del mobile a suggerire gli orientamenti di massima della parete da movimentare.
L’arrivo dei posizionatori a sfera 3 della piastra B nei fori A3 della piastra A segnala sia il completamento della trasformazione come pure il ritorno all’assetto iniziale del mobile.
Diversamente, nelle due forme di attuazione che seguono, la parte da movimentare è opportunamente guidata dal meccanismo in oggetto ancor prima del suo arrivo all’assetto trasformato ed a quello di ripristino dell'assetto iniziale.
Infatti, nella seconda forma di attuazione (FIGG. 8, 9, 10, 11 , e 12), le piastre rigide C e D, complete di fori C2 e D2 per renderle solidali alla parte fissa del mobile ed a quella da movimentare, sono reciprocamente vincolate dalla rondella 1 serrata dalla vite 2 contro il mozzo quadrangolare D1 sporgente dalla piastra D ed attraversante l’asola C1 della piastra C. La rondella 1 agisce anche sull’adattatore 4 che, cilindrico esternamente e quadrato all'interno, riveste quella porzione del mozzo quadrato D1 sporgente dalla piastra C ed interessata dalla pinza elastica 5 fissata sul retro della piastra C ad inforcare una estremità dell’asola C1.
La larghezza dell’asola C1 è tale da consentire la traslazione ma non la rotazione del mozzo quadrato D1 fino aH’arrivo di questo nell’estremità C3 il cui allargamento permette che il mozzo suddetto, prima di tornare all’arresto della pinza elastica 5, effettui la rotazione prevista (90°-180°-270°).
Nella terza ed ultima forma di attuazione (FIGG. 13,14,15,16 e 17), le piastre rigide E ed F, complete di fori E2 e F2 per renderle solidali alla parte fissa del mobili ed a quella da movimentare, sono reciprocamente vincolate dalla rondella 1 serrata dalla vite 2 contro il mozzo cilindrico F1 sporgente dalla piastra F ed attraversante l’asola E1 della piastra E. La rondella 1 agisce anche sull’adattatore 6 che, inserito sulla porzione del mozzo F1 sporgente dalla piastra E, è interessato dalla pinza elastica 7 fissata su! retro della piastra E ad inforcare una estremità dell’asola E1 . La silenziosità e la scorrevolezza della piastra F è assicurata dal fatto che, verso la piastra E, è ricoperta da uno strato 8 di materiale antiaderente, quale il teflon od altri idonei, utilizzato anche per l'adattatore 6 poggiante contro l’altra faccia della piastra E.
Sia nell'assetto normale del mobile che in quello trasformato, la piastra F, quadrata e con gli spigoli arrotondati, presenta due lati paralleli frapposti a due risalti 9 e 10 che, fissati alla piastra E, ne definiscono l'orientamento rispetto alla suddetta piastra E. Detti risalti 9 e 10 sono paralleli all’asola E1 lungo la quale fare scorrere detta piastra F prima di poterla ruotare (90°-180°-270°) e riportare all'assetto imposto dai due risalti ed all'arresto della pinza elastica 7.
L'esempio della tavola IH mostra come un divano, attrezzato con il meccanismo in oggetto, possa essere facilmente trasformato in chaiselongue. Essendo il meccanismo disposto obliquamente rispetto al mobile, il primo movimento del sedile L (FIG. 20) è di allontanamento dallo schienale M e da un eventuale ostacolo laterale quanto basta per poterlo ruotare (FIG. 21).
L’ultimo movimento è una semplice traslazione che, obliqua per il mobile, completa la trasformazione in chaise-longue (FIG. 22).
Basta eseguire a ritroso gli stessi movimenti per riportare il mobile all’assetto iniziale delle FIGG. 18 e 19.
E’ ovvio che, ferme restando le caratteristiche illustrate e descritte, non sono escluse ulteriori modifiche e varianti che, comunque comprese nel presente ambito brevettale, potrebbero tra l'altro riguardare la conformazione delle piastre ed i modi per vincolarle reciprocamente.

Claims (8)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Meccanismo per mobili trasformabili, caratterizzato dal fatto che una prima piastra rigida (B,D,F), solidale alla parte del mobile da movimentare, può traslare e ruotare rispetto ad una seconda piastra rigida (A,C,E) solidale alla parte relativamente fissa del mobile essendovi un mozzo (B1,D1,F1) che, aggettandosi dalla prima piastra, viene inserito nell'asola (A1,C1,F1) della seconda piastra e quindi completato in testa dalla rondella (1) e dalla vite (2).
  2. 2) Meccanismo, come alla prima rivendicazione, caratterizzato dal fatto che almeno un posizionatore a sfera (3) di tipo noto, contenente una sfera ed una molla che la spinge elasticamente a sporgere da una estremità, sporge da una delle piastre per segnalare il completamento della trasformazione come pure il ritorno all’assetto iniziale giungendo in entrambi i casi in un apposito foro o incavo dell’altra piastra.
  3. 3) Meccanismo, come alla prima rivendicazione, caratterizzato dal fatto che la larghezza dell'asola (C1) consente la traslazione ma non la rotazione del mozzo quadrato (D1) che può ruotare soltanto giungendo nell'allargamento (C3) realizzato nella estremità opposta a quella di stazionamento.
  4. 4) Meccanismo, come alla rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che un adattatore (4), quadrato all’interno e cilindrico all’esterno, ricopre quella porzione del mozzo quadrato (D1) sporgente dalla piastra (C) ed interessata dalla pinza elastica (5) fissata sul retro della piastra (C).
  5. 5) Meccanismo, come alla prima rivendicazione, caratterizzato dal fatto che la silenziosità e la scorrevolezza della piastra (F) è assicurata dal fatto che, verso la piastra (E), è ricoperta da uno strato (8) di materiale antiaderente, quale il teflon od altri idonei, utilizzato anche per l’adattatore (6) poggiante contro l’altra faccia della piastra (E).
  6. 6) Meccanismo, come alla rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che l'adattatore (6), inserito sulla porzione del mozzo cilindrico (F1) sporgente dalla piastra (E), è interessato dalla pinza elastica (7) fissata sul retro della piastra (E).
  7. 7) Meccanismo, come alla rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che, sia nell’assetto normale del mobile come in quello trasformato, la piastra (F), quadrata e con gli spigoli arrotondati, è frapposta ai due risalti paralleli (9) e (10) che, fìssati sulla piastra (E), definiscono l'orientamento della piastra (F) rispetto alla piastra (E).
  8. 8) Meccanismo, come alla rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che i risalti (9) e (10) sono paralleli all’asola (E1) lungo la quale fare scorrere la piastra (F) prima di poterla ruotare e riportare all’assetto imposto dai due risalti ed all’arresto della pinza elastica (7).
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Citations (6)

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