ITPI20070054A1 - Processo di ottenimento di condotti cavi per impieghi nella rigenerazione del sistema nervoso - Google Patents

Processo di ottenimento di condotti cavi per impieghi nella rigenerazione del sistema nervoso Download PDF

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ITPI20070054A1
ITPI20070054A1 IT000054A ITPI20070054A ITPI20070054A1 IT PI20070054 A1 ITPI20070054 A1 IT PI20070054A1 IT 000054 A IT000054 A IT 000054A IT PI20070054 A ITPI20070054 A IT PI20070054A IT PI20070054 A1 ITPI20070054 A1 IT PI20070054A1
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IT000054A
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Niccoletta Barbani
Franca Bertoni
Valeria Chiono
Gianluca Ciardelli
Paolo Giusti
Giovanni Vozzi
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Univ Pisa
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Description

Descrizione dell'invenzione industriale dal titolo "PROCESSO DI OTTENIMENTO DI CONDOTTI CAVI PER IMPIEGHI NELLA RIGENERAZIONE DEL SISTEMA NERVOSO"
DESCRIZIONE
Ambito dell'invenzione
La presente invenzione riguarda un procedimento per l'ottenimento di condotti cavi da impiegare come strutture di supporto per la rigenerazione del sistema nervoso, in particolare del sistema nervoso periferico ed in grado di supportare la crescita assonale dei nervi periferici danneggiati.
Descrizione della tecnica nota
Nel passato, si pensava che un qualsiasi danno al sistema nervoso comportasse una perdita delle funzioni nervose, senza possibilità di recupero. I progressi nella ricerca hanno portato a scoprire che la capacità rigenerativa del sistema nervoso centrale e periferico è considerevole in condizioni appropriate. La ricerca delle migliori condizioni per la rigenerazione nervosa è ancora in fase di sviluppo, dal momento che non si conoscono completamente i meccanismi e gli agenti che controllano la rigenerazione nervosa.
Sono state sviluppate diverse strategie per la rigenerazione dei nervi periferici che hanno subito un trauma. Una prima tecnica prevede la sutura delle estremità distali e prossimali del nervo reciso.
Tuttavia, nonostante i progressi della microchirurgia, tale tecnica presenta diversi inconvenienti. In particolare, la manipolazione chirurgica necessaria per effettuare la sutura comporta la formazione di tessuto cicatriziale che può interferire con la crescita degli assoni dell'estremità prossimale verso quelli dell'estremità distale. Se un numero consistente di assoni non è in grado di attraversare il sito anastomotico, si verifica la formazione di un neuroma. Il risultato finale è un recupero parziale delle funzionalità motorie e/o sensoriali.
Un'altra tecnica per la rigenerazione del sistema nervoso periferico consiste nel trapianto di un frammento di nervo prelevato da un'altra parte del corpo umano. Anche questo metodo ha molte limitazioni: l'area da cui è rimosso il frammento di nervo perde le funzionalità nervose, la quantità di tessuto nervoso che può essere rimosso e poi trapiantato è limitata, è necessario un doppio intervento chirurgico. La strategia del trapianto, inoltre, spesso comporta solo la crescita di tessuto connettivo, e non di tessuto nervoso. Nonostante i progressi della chirurgia, quindi, spesso i risultati in termini di rigenerazione sono insoddisfacenti .
Fino dal 1880, si sono sviluppati metodi alternativi, basati sulla necessità di proteggere il sito d'intervento dalle infiltrazioni di tessuto fibroso e dalla formazione di un neuroma, tramite uso di guide cave. Vari materiali biocompatibili sono stati adottati per la realizzazione di condotti cavi, sia biodegradabili, sia non biodegradabili.
Tra i vari tipi di condotti cavi, i tubi di silicone sono stati molto usati per la rigenerazione nervosa. Tuttavia, i tubi in silicone non sono biodegradabili e neppure permeabili alle molecole di grosse dimensioni e creano un ambiente isolato per la rigenerazione nervosa. Di conseguenza, non essendo biodegradabili, i tubi in silicone possono dare una risposta infiammatoria, con la formazione di una capsula fibrotica attorno alla guida, che può comprimere il nervo.
Altri materiali non degradabili usati per rigenerare i nervi periferici sono: polimeri acrilici, idrogeli, o guide porose di acciaio inossidabile.
In alternativa ai materiali non degradabili, per la produzione di condotti cavi sono stati adoperati materiali biodegradabili. Essi offrono molteplici vantaggi, tra i quali il fatto di essere "flessibili" in quanto variazioni nelle loro caratteristiche chimiche e ingegneristiche possono cambiarne la biocompatibilità, il comportamento a degradazione, la porosità e la resistenza meccanica.
Tra i materiali biodegradabili, quelli naturali hanno il vantaggio di favorire la migrazione delle cellule di supporto alla crescita assonale oltre ad evitare l'instaurarsi di effetti tossici. Tipico esempio di materiale bioriassorbibile è rappresentato dal collagene. L'uso della poli (N-acetil-D-glucosammina) (chitina) nel settore della rigenerazione nervosa introdotto nel 1966 è stato descritto nel brevetto US 4,074,366.
Altri tipici materiali bioriassorbibili sono: l'acido poliglicolico (PGA), l'acido polilattico (PLA), i copolimeri dell'acido lattico e glicolico (PLGA), il policaprolattone (PCL), e tra i polimeri naturali, la gelatina, la seta, il chitosano, l'acido ialuronico, il solfato di condroitina e l'alginato.
Altri esempi di materiali biocompatibili impiegati nella fabbricazione di guide cave sono descritti nei brevetti:
In US 4,863,668 viene descritto un procedimento per produrre guide per la rigenerazione nervosa nel quale vengono impiegati strati alternati di fibrina e collagene.
In US 4,955,893 producono condotti porosi con struttura orientata tramite un processo di congelamento in direzione assiale, utilizzando materiali biodegradabili, in particolare collageneglicosamminoglicani .
In US 4,963,146 è descritta la produzione di condotti cavi le cui pareti sono costituite da collagene di tipo I con struttura multi strato e semi-permeabile porosa, che consente il passaggio degli agenti di crescita per il nervo.
In US 5,019,087 viene descritto un condotto cavo a base di collagene di tipo 1 e di un materiale contenente laminina per promuovere la rigenerazione nervosa.
US 5,147,399 tratta l'ottenimento di guide per la rigenerazione nervosa a base di fibre tessute in materiali bioriassorbibili come il polidiossanone e i poli-alfa-idrossiacidi .
US 5,256,764 tratta la produzione di dispositivi medici a base di omopolimeri e copolimeri bioriassorbibili con funzionalità a base di carbonati. US 5,358,475 descrive una guida composta da polimeri dell'acido lattico ad alto peso molecolare, capace di favorire la crescita dei nervi periferici danneggiati.
US 5,656,605 descrive la produzione di una guida biocompatibile per la rigenerazione nervosa contenente filamenti di materiale biocompatibile e dotata di una composizione terapeutica disponibile sulla parete interna della guida o rilasciata gradualmente dai filamenti e dalla struttura tubolare.
US 5,735,863 descrive guide biodegradabili per la rigenerazione nervosa con dimetro interno di 1-10 mm.
US 5,879,359 utilizza guide biodegradabili per la rigenerazione nervosa composte da fili intrecciati immersi in una matrice, entrambi a base di estere dell' acido ialuronico.
US 5,925,053 descrive una guida a più lumi per promuovere la rigenerazione nervosa.
GB 2386841 propone una guida bioriassorbibile porosa contenente un riempimento multi-canale a base di un film di un polimero bioriassorbibile poroso con superficie disomogenea a singolo strato, multistrato, in forma ripiegata o avvolto a spirale.
US 6,716,225 descrive la produzione di una struttura tubolare in materiale biocompatibile e bioriassorbibile per la rigenerazione di vari tessuti, come ad esempio i nervi del sistema periferico.
Aldini et al. in Biomaterials, 1996, Vol. ] 7, No.
10, pp. 959-962, utilizzano un copolimero dell'acido Lilattico e dell'ε-caprolattone per preparare un condotto per la rigenerazione nervosa. Il condotto ha un diametro interno di 1.3 mm ed uno spessore di parete di 175 μm.
Kiyotani et al. (Brain Research, 1996, 740, 66-74) producono condotti cavi a base di PGA, rivestiti di collagene e riempiti di un gel a base di fattore di crescita nervosa, fattore di crescita base per i fibroblasti e laminina.
Suzuki et al. (Neuroscience Letters, 1999, 259, 75-78) usano gel di alginato per preparare una guida nervosa bioriassorbibile mediante liofilizzazione e valutarne l'effetto sulla l'i generazione del sistema nervoso periferico, usando come modello il nervo sciatico di ratto.
La letteratura scientifica e brevettuale, quindi, offre molti esempi di dispositivi tubolari per la rigenerazione del sistema nervoso periferico, costituiti da un polimero sintetico bio-riassorbibile o da un polimero naturale, e pochi esempi di sistemi "misti" a base di polimeri naturali e sintetici.
Tuttavia, le guide di tecnica nota impieganti polimeri naturali presentano una elevata biocompatibilità, ma caratteristiche strutturali non soddisfacenti, viceversa le guide impieganti polimeri sintetici presentano buone caratteristiche strutturali, ma una scarsa biocompatibilità. Di conseguenza, né le prime guide né le seconde sono in grado di soddisfare pienamente le caratteristiche richieste per una guida destinata alla rigenerazione del sistema nervoso periferico.
Sintesi dell'invenzione
È quindi scopo della presente invenzione fornire un procedimento per l'ottenimento di condotti cavi da impiegare nel campo della rigenerazione del sistema nervoso, in particolare periferico, aventi caratteristiche strutturali ed allo stesso tempo una biocompatibilità migliorate rispetto ai materiali di tecnica nota.
Questi ed altri scopi sono raggiunti dal procedimento per l'ottenimento di condotti cavi impiegabili come strutture di supporto, o scaffolds, nel campo della rigenerazione del sistema nervoso comprendente le fasi di:
— estrusione di un polimero sintetico biodegradabile con ottenimento di un semilavorato tubolare,
— rivestimento della parete interna del semilavorato tubolare con un film di un polimero naturale .
In particolare, il polimero sintetico biodegradabile impiegato è scelto tra:
— poli-ε-caprolattone (PCL),
— un poliuretano biodegradabile,
— poli-L-acido lattico (PLLA),
— acido poliglicolico (PGA),
— carbonato politrimetilene,
— polidiossanone (PDS),
— poliidrossialcanoato (PHA),
— poliortoestere,
— poliidrossiestere,
— polianidride,
una loro combinazione.
Preferibilmente il polimero sintetico impiegato è scelto tra:
— poli-ε-caprolattone (PCL),
— un poliuretano biodegradabile,
una loro combinazione.
In particolare, il rivestimento della parete interna del semilavorato tubolare prevede l'introduzione forzata al suo interno, ad esempio tramite iniezione, di una determinata quantità del polimero naturale.
Preferibilmente, il polimero naturale è gelatina. Vantaggiosamente, prima di realizzare il rivestimento della parete interna del semilavorato tubolare, il polimero naturale viene sottoposto ad una catalisi enzimatica atta a provocarne la reticolazione.
In particolare, la parete interna del condotto tubolare costituita dal polimero naturale reticolato può essere sottoposta ad una ulteriore catalisi enzimatica atta a provocarne 1 ' aggraffaggio di almeno un fattore neurotrofico, quale ad esempio la poli-L-lisina al fine di garantire una regolare evoluzione del processo di rigenerazione assonale, favorendo la neurogenerazione, la sopravvivenza e il differenziamento neuronaie.
Vantaggiosamente, sia la catalisi enzimatica atta a provocare la reticolazione del polimero naturale che la catalisi enzimatica atta a provocarne l ' aggraffaggio di almeno un fattore neurotrofico prevedono l'impiego di un medesimo enzima, in particolare la transglutaminasi.
In alternativa, è possibile impiegare due enzimi differenti per le due catalisi enzimatiche, ed in particolare un primo enzima atto a provocare la reticolazione enzimatica del polimero naturale ed un secondo enzima diverso dal primo atto ad indurre 1'aggraffaggio enzimatico di almeno un fattore neurotrofico al polimero naturale.
Preferibilmente, come enzima per la reticolazione è possibile impiegare la transglutaminasi. Più in dettaglio, tale enzima catalizza la reticolazione delle proteine promuovendo la formazione di legami isopeptidici tra i gruppi γ-carbonilici dei residui di glutammina e i gruppi ε-amminici della lisina.
Vantaggiosamente, l'enzima per 1 'aggraffaggio di fattori neurotrofici può essere la tirosinasi. In particolare, tale enzima catalizza l'ossidazione dei residui di tirosina delle proteine a o-chinoni. Questi ultimi possono poi reagire in reazioni non enzimatiche di sostituzione nucleofila. In alternativa, o in combinazione alla tirosinasi, quale enzima per 1'aggraffaggio di fattori neurotrofici può essere impiegata la transglutaminasi.
In particolare, l'estrusione può essere realizzata mediante un estrusore monovite. Più in dettaglio, è possibile impostare un profilo di temperatura determinato lungo il percorso di estrusione, ossia dal punto di alimentazione del materiale da estrudere fino alla trafila.
Secondo un altro aspetto dell'invenzione, un processo per l'ottenimento di condotti cavi impiegabili come strutture di supporto, o scaffolds, nel campo della rigenerazione del sistema nervoso comprende le fasi di:
— miscelazione di almeno un polimero sintetico con almeno un polimero naturale con ottenimento di una miscela polimerica,
— estrusione allo stato fuso della miscela polimerica con ottenimento di un condotto cavo.
In particolare il polimero sintetico impiegato è scelto tra:
— poli-ε-caprolattone (PCL),
— un poliuretano biodegradabile,
— poli-L-acido lattico (PLLA),
— acido poliglicolico (PGA),
— carbonato politrimetilene,
— polidiossanone (PDS),
— poliidrossialcanoato (PHA),
— poliortoestere,
— poliidrossiestere,
— polianidride,
una loro combinazione.
Vantaggiosamente, il polimero naturale è scelto tra:
gelatina,
amido,
chitosano
— una loro combinazione.
Nel caso in cui il polimero naturale sia gelatina, ad esempio gelatina di tipo A, la parete interna del condotto tubolare può essere sottoposta ad almeno una catalisi enzimatica atta a provocarne la reticolazione.
In particolare, la suddetta catalisi enzimatica può essere fatta seguire da una catalisi enzimatica atta a provocare 1 ' aggraffaggio alla parete interna del condotto tubolare di almeno un fattore neurotrofico.
Anche in questo caso, sia la catalisi enzimatica atta a provocare la reticolazione del polimero naturale che la catalisi enzimatica atta a provocarne 1'aggraffaggio di almeno un fattore neurotrofico possono prevedere l'impiego di un medesimo enzima, in particolare la transglutaminasi.
In alternativa, è possibile impiegare due enzimi differenti per le due catalisi enzimatiche, ed in particolare un primo enzima atto a provocare la reticolazione enzimatica del polimero naturale ed un secondo enzima diverso dal primo atto ad indurre 1'aggraffaggio enzimatico di almeno un fattore neurotrofico al polimero naturale.
In particolare, il contenuto di polimero sintetico nella miscela è compreso tra il 60% ed il 95% in peso, vantaggiosamente tra il 70% e 1'95%, preferibilmente tra 1'80% ed il 95%
I condotti cavi ottenuti come sopra descritto accanto a buone proprietà strutturali conferite dal polimero sintetico, che ne consentono la lavorazione mediante tecniche comunemente adoperate nel campo dei polimeri termoplastici, in particolare l'estrusione, presentano anche una elevata biocompatibilità grazie alla presenza del polimero naturale. In particolare, le miscele con un contenuto di polimero sintetico superiore all' 80% presentano una elevata omogeneità morfologico-strutturale .
Esempi
Gli esempi che seguono sono forniti a titolo puramente illustrativo e non hanno lo scopo di limitare la portata dell'invenzione come definita nelle annesse rivendicazioni .
Esempio 1 : Preparazione di condotti cavi a partire da miscele di poli-ε-caprolattone (PCL) e amido in polvere (S)
Si prepara una determinata quantità di poli-εcaprolattone (PCL) avente un peso molecolare medio di 80.000. Viene, inoltre, preparata una quantità pari a 10 g di un amido avente la seguente composizione: 90% in peso di amilosio ed il 10% in amilopectina. L'amido è stato sottoposto ad una vigorosa agitazione in presenza di una quantità pari al 5% in peso di polietilenglicol in 60 ml di acqua demineralizzata all'interno di un condensatore beuta a 70°C per 30 min. In tal modo, è stato ridotto il grado di cristallinità dell'amido. L'amido così trattato verrà di seguito indicato con la sigla "S".
Il poli-ε-caprolattone (PCL) in pellets e l'amido (S) vengono essiccati in un forno sottovuoto a 37°C. Successivamente, vengono preparate miscele di PCL/S in un miscelatore statico "Brabender Plasticorder" da 50 mi preriscaldato a 100°C in atmosfera di azoto. La velocità del rotore è stata mantenuta a 30 giri al minuto per 1 min e quindi aumentata fino a 60 giri al minuto per 30 sec. In particolare, la miscelazione viene condotta per 10 min a 60 giri al minuto. I pellets vengono poi alimentati al miscelatore in modo da ottenere miscele con differenti rapporti in peso tra i due componenti e precisamente: PCL/S: 95/5, PCL/S: 90/10, PCL/S: 80/20, PCL/S: 70/30. Dopo il raffreddamento, le miscele di PCL/S vengono ridotte a pellets e quindi essiccate a 37<°>C.
La miscela PCL/S è stata quindi estrusa, per realizzare le guide cave, mediante un estrusore monovite avente un rapporto 20:1 tra la lunghezza ed il diametro della vite, una matrice a forma anulare avente diametro esterno pari a 1,5 mm e diametro interno pari a 1 mm. Durante l'estrusione, la velocità di rotazione è compresa tra 5 e 10 giri al minuto.
Esempio 2 Preparazione di condotti cavi a partire da miscele di poli-ε-caprolattone (PCL) e chitosano (CS). Viene preparata una soluzione di PCL al 5% in peso in diclorometano . Inoltre, 0.1 g di chitosano vengono disciolti in 80 ml di una soluzione all'1% in peso di acido acetico ottenendo una soluzione con una concentrazione di chitosano pari allo 0.125% in peso. Viene, poi, preparata un'altra soluzione disciogliendo 0.08 g di solfato di sodio (Na2S04) in 0.8 ml di acqua demineralizzata. Nella soluzione di chitosano viene disciolta una determinata quantità di polivinilalcol (PVA). In particolare, il rapporto in peso tra la quantità di PVA e quella di PCL è pari a 0.22 per tutte le composizioni delle miscele riportate di seguito. Le miscele così ottenute di PCL e di chitosano vengono di seguito indicate con le sigle PCL/CS 90/10, PCL/CS 80/20, PCL/CS 70/30 in funzione del rapporto in peso dei due componenti. Il volume delle soluzioni di PCL e la quantità di PVA utilizzate per le diverse miscele sono rispettivamente: 18 ml e 0.198 g per PCL/CS 90/10, 8 mi e 0.088 g per PCL/CS 80/20 e 4.66 mi e 0.0513 g PCL/CS 70/30. Le miscele vengono preparate aggiungendo la soluzione di Na2S04alla soluzione di CS e mantenendo il tutto in agitazione per 60 min in modo da provocare la precipitazione del CS in polvere (fase acquosa: W). Di seguito, la soluzione di PCL viene versata in una soluzione contenente la fase acquosa W ed il sistema viene sottoposto a vigorosa agitazione per 24 ore, in modo da consentire l'evaporazione del solvente. Le particelle di PCL e quelle di CS vengono quindi riunite per centrifugazione a 4000 giri al minuto per 5 min e quindi lavate diverse volte in acqua demineralizzata per rimuovere i residui di PVA. Le polveri vengono essiccate in un forno a 37°C per una settimana e successivamente essiccate in un forno sottovuoto a 37°C.
La miscela di PCL/CS è stata, quindi, estrusa analogamente a quanto descritto nell'esempio 1.
Esempio 3 : Preparazione di condotti cavi a base di poliε-caprolattone (PCL) e gelatina (G) reticolata.
Viene preparata una determinata quantità di una soluzione di poli-ε-caprolattone PCL (Mn= 80,000) al 5% (w/v) in tetraidrofurano.
Parallelamente, ad una soluzione acquosa di gelatina al 3% (w/v) avente una temperatura pari a 45°C viene addizionata una quantità di enzima transglutaminasi pari a 2U/ml. La soluzione di gelatina/transglutaminasi così ottenuta viene, quindi, addizionata alla suddetta soluzione di poli-ε-caprolattone. L'emulsione risultante viene, quindi, versata in una capsula Petri ed il solvente viene lasciato evaporare in stufa ventilata a 37°C per due settimane, ottenendo fìlms per casting a matrice PCL, contenenti micro-particelle di gelatina reticolata tramite transglutaminasi.
I fìlms per casting della miscela PCL/gelatina sono ridotti in pellets ed essiccati in stufa da vuoto a 37°C per un'intera notte. Successivamente, i pellets vengono alimentati ad un estrusore monovite in modo da ottenere un semilavorato tubolare.
I parametri operativi relativi all'estrusore sono essenzialmente rappresentati dalla velocità di rotazione della vite, che nel caso in esame è compresa tra 5 e 10 giri al minuto, e da sei temperature individuate in corrispondenti differenti zone dell'estrusore. In particolare, tre temperature (Tl, T2 e T3) vengono individuate lungo la lunghezza dell'estrusore, una temperatura (T4) in corrispondenza della ganascia, tra la sezione di estrusione e la testa di estrusione, una temperatura (T5) in corrispondenza della testa di estrusione ed infine, un'ultima temperatura (T6), in corrispondenza della filiera. Il profilo di temperatura viene determinato dalle seguenti temperature: T1:95°C T2:105°C, T3:110°C, T4:110°C, T5:125°C, T6:130°C.
L'estrusore è dotato, inoltre, di un ugello anulare di estrusione avente diametro esterno pari a 1.5 mm e diametro interno pari a 1.0 mm.
Esempio 4 : Preparazione di condotti cavi a base di poliε-caprolattone (PCL) e gelatina (G) funzionalizzata con poli-L-lisina (PLL).
I pellets di PCL e le polveri di gelatina di tipo A ottenuti adottando metodologie analoghe a quanto descritto nell'esempio 3 vengono essiccati in stufa da vuoto a 37°C per una notte. I due materiali vengono premiscelati allo stato solido nel corretto rapporto ponderale e successivamente alimentati all'estrusore. Anche in questo caso, per l'estrusione viene impiegato un estrusore a singola vite con quest' ultima che presenta un rapporto lunghezza/diametro pari a 20. I parametri operativi sono la velocità di rotazione della vite e le sei temperature nelle differenti zone dell'estrusore: le tre temperature lungo la lunghezza dell'estrusore (Tl, T2 e T3), la temperatura della ganascia tra la sezione di estrusione e la testa di estrusione (T4), la temperatura della testa di estrusione (T5) e quella della filiera (T6). L'estrusore è dotato di un ugello anulare di estrusione con un diametro esterno pari a 1.5 mm e un diametro interno di 1.0 mm. E' impiegata una velocità di rotazione pari a 5-10 rpm, ed un profilo di temperatura pari a : 95°C, 105°C, 110°C, 110°C, 125°C, 130°C. Dal condotto estruso, si ottengono campioni di tubo che sono ritagliati con una lunghezza di 15 mm.
La superficie interna dei tubi viene funzionalizzata con poli-L-lisina, immergendo ogni singolo campione di tubo in 10 mi di tampone Tris-HCl a pH pari a 7 contenente 2 U/ml di mTGase, nei quali sono stati preventivamente disciolti 1.5 mg di poli-L-lisina. Il sistema è mantenuto a 40°C per 1 h. Successivamente, il campione viene lavato abbondantemente con acqua demineralizzata .
Esempio 5 : Preparazione di condotti cavi a base di poliε-caprolattone (PCL) con strato interno di gelatina (G) reticolata.
A partire da una soluzione di poli-ε-caprolattone PCL (Mn= 80,000) al 5% (w/v) in tetraidrofurano si realizzano condotti cavi in PCL utilizzando una metodologia analoga a quella descritta nell'esempio 3. I condotti cavi a base di PCL così ottenuti vengono rivestiti internamente con uno strato di gelatina, inserendo all'interno del condotto, tramite siringa, una soluzione acquosa di gelatina al 3% (w/v) contenente 2U/ml di transglutaminasi e lasciando il sistema in incubazione per una notte, a 37°C. In questo modo, il solvente (acqua) lentamente evapora, lasciando sulla superficie interna dei condotti uno strato di gelatina reticolata. I condotti sono poi essiccati in stufa da vuoto a 37°C per un giorno.

Claims (16)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Procedimento per l'ottenimento di condotti cavi impiegabili come strutture di supporto, o scaffolds, nel campo della rigenerazione del sistema nervoso caratterizzato dal fatto di comprendere le fasi di: — estrusione di un polimero sintetico biodegradabile con ottenimento di un semilavorato tubolare, — rivestimento della parete interna di detto semilavorato tubolare con un film di un polimero naturale .
  2. 2. Procedimento, secondo la rivendicazione 1, in cui detto rivestimento di detta parete interna di detto semilavorato tubolare prevede l'introduzione forzata al suo interno di una determinata quantità di detto polimero naturale.
  3. 3. Procedimento, secondo la rivendicazione 1, in cui detto polimero naturale è gelatina.
  4. 4. Procedimento, secondo la rivendicazione 1, in cui prima di realizzare detto rivestimento di detta parete interna di detto semilavorato tubolare, detto polimero naturale viene sottoposto ad una catalisi enzimatica atta a provocarne la reticolazione.
  5. 5. Procedimento, secondo la rivendicazione 4, in cui detta catalisi enzimatica è seguita da una ulteriore catalisi enzimatica atta a provocare 1'aggraffaggio di almeno un fattore neurotrofico a detto polimero naturale reticolato.
  6. 6. Procedimento, secondo la rivendicazione 5, in cui detto almeno un fattore neurotrofico è poli-L-lisina .
  7. 7. Procedimento, secondo le rivendicazioni 4 e 5, in cui detta catalisi enzimatica atta a provocare la reticolazione di detto polimero naturale prevede l'impiego di un primo enzima e detta catalisi enzimatica atta a provocare 1'aggraffaggio di almeno un fattore neurotrofico a detto polimero naturale reticolato prevede l'impiego di un secondo enzima diverso da detto primo enzima.
  8. 8. Procedimento, secondo la rivendicazione 1, in cui detta estrusione è realizzata mediante un estrusore monovite .
  9. 9. Procedimento per l'ottenimento di condotti cavi impiegabili come strutture di supporto, o scaffolds, nel campo della rigenerazione del sistema nervoso caratterizzato dal fatto di comprendere le fasi di: — miscelazione di almeno un polimero sintetico con almeno un polimero naturale con ottenimento di una miscela polimerica, — estrusione allo stato fuso di detta miscela polimerica con ottenimento di un condotto cavo.
  10. 10. Procedimento, secondo una tra le rivendicazioni 1 e 9 in cui detto polimero sintetico è scelto tra: — poli-ε-caprolattone (PCL), — poliuretano biodegradabile — poli-L-acido lattico (PLLA) , — acido poliglicolico (PGA), — carbonato politrimetilene, — polidiossanone (PDS), — poliidrossialcanoato (PHA), — poliortoestere, — poliidrossiestere, — polianidride, una loro combinazione
  11. 11. Procedimento, secondo la rivendicazione 9 in cui detto polimero naturale è scelto tra: — gelatina, — amido, — chitosano, — una loro combinazione.
  12. 12. Procedimento, secondo la rivendicazione 9 in cui detto polimero naturale è gelatina detta parete interna di detto condotto tubolare essendo sottoposta ad almeno una catalisi enzimatica atta a provocarne la reticolazione.
  13. 13. Procedimento secondo la rivendicazione 12 in cui detta suddetta catalisi enzimatica può essere fatta seguire da un'ulteriore catalisi enzimatica atta a provocare 1 'aggraffaggio a detta parete interna di detto condotto tubolare di almeno un fattore neurotrofico.
  14. 14 .Procedimento, secondo le rivendicazioni 12 e 13, in cui sia detta catalisi enzimatica atta a provocare la reticolazione di detto polimero naturale che detta catalisi enzimatica atta a provocare 1'aggraf faggio di almeno un fattore neurotrofico a detta parete interna prevedono l'impiego di transglutaminasi come enzima.
  15. 15. Procedimento, secondo le rivendicazioni 4 e 5, o secondo le rivendicazioni 12 e 13, in cui detta catalisi enzimatica atta a provocare la reticolazione di detto polimero naturale prevede l'impiego di un primo enzima e detta catalisi enzimatica atta a provocare 1'aggraffaggio di almeno un fattore neurotrofico prevede l'impiego di un secondo enzima diverso da detto primo enzima.
  16. 16 .Procedimento , secondo la rivendicazione 9, in cui il contenuto di detto polimero sintetico in detta miscela polimerica è compreso tra il 60% ed il 95% in peso, vantaggiosamente tra il 70% e 1'95%, preferibilmente tra l'80% ed il 95%.
IT000054A 2007-04-24 2007-04-24 Processo di ottenimento di condotti cavi per impieghi nella rigenerazione del sistema nervoso ITPI20070054A1 (it)

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