ITMO20120143A1 - Apparato e metodo per diserbare. - Google Patents

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ITMO20120143A1
ITMO20120143A1 IT000143A ITMO20120143A ITMO20120143A1 IT MO20120143 A1 ITMO20120143 A1 IT MO20120143A1 IT 000143 A IT000143 A IT 000143A IT MO20120143 A ITMO20120143 A IT MO20120143A IT MO20120143 A1 ITMO20120143 A1 IT MO20120143A1
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IT
Italy
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heated fluid
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fluid
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IT000143A
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Andrea Montanini
Rino Montanini
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M M S R L
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    • AHUMAN NECESSITIES
    • A01AGRICULTURE; FORESTRY; ANIMAL HUSBANDRY; HUNTING; TRAPPING; FISHING
    • A01MCATCHING, TRAPPING OR SCARING OF ANIMALS; APPARATUS FOR THE DESTRUCTION OF NOXIOUS ANIMALS OR NOXIOUS PLANTS
    • A01M21/00Apparatus for the destruction of unwanted vegetation, e.g. weeds
    • A01M21/04Apparatus for destruction by steam, chemicals, burning, or electricity
    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B08CLEANING
    • B08BCLEANING IN GENERAL; PREVENTION OF FOULING IN GENERAL
    • B08B3/00Cleaning by methods involving the use or presence of liquid or steam
    • B08B3/02Cleaning by the force of jets or sprays

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  • Pest Control & Pesticides (AREA)
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  • Environmental Sciences (AREA)
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Description

DESCRIZIONE
“Apparato e metodo per diserbareâ€
L’invenzione concerne un apparato ed un metodo per controllare le erbe infestanti, particolarmente per uccidere le erbe infestanti tramite erogazione di un fluido riscaldato, quale vapore.
L’apparato ed il metodo secondo l’invenzione sono particolarmente adatti per essere utilizzati in ambito agricolo, per esempio per distruggere le erbe che infestano terreni agricoli quali frutteti. Più in generale, l’apparato ed il metodo secondo l’invenzione possono essere utilizzati in tutti i contesti nei quali si desidera distruggere erbe infestanti, per esempio ai lati dei parcheggi o delle strade, nei parchi, nei giardini, lungo i binari ferroviari o nelle aiuole spartitraffico.
Tradizionalmente, uno dei metodi più impiegati per eliminare le erbe infestanti consiste nell’applicare sostanze chimiche, particolarmente erbicidi, sui terreni che si desidera diserbare.
Negli ultimi anni, l’uso di sostanze chimiche à ̈ stato tuttavia sempre più scoraggiato per il pesante impatto ambientale che esso comporta. In certi settori, ad esempio nelle coltivazioni biologiche, utilizzare erbicidi chimici à ̈ stato addirittura proibito per legge. Sono state allora proposte tecniche di diserbo alternative, che non comportano l’utilizzo di sostanze chimiche. Per esempio, si à ̈ proposto di distruggere le erbe infestanti per mezzo del fuoco (pirodiserbo) oppure erogando sulle erbe infestanti vapore acqueo ad elevata temperatura (diserbo a vapore).
Sono noti apparati per il diserbo a vapore che comprendono una pluralità di ugelli per erogare in prossimità del terreno corrispondenti getti di vapore acqueo.
La Figura 1 mostra un esempio di un ugello 103 di un apparato per il diserbo a vapore secondo lo stato della tecnica. L’ugello 103 à ̈ provvisto, in una propria regione inferiore, di una fessura 104 sostanzialmente rettilinea, dalla quale esce un getto di vapore 105 nebulizzato, del tipo a ventaglio.
Come mostrato in Figura 2, il getto di vapore 105 colpisce una porzione di terreno 106 avente una forma sostanzialmente rettangolare. Il vapore si disperde sull’intera superficie della porzione di terreno 106, ossia sia sul contorno della porzione di terreno 106, che all’interno del contorno stesso.
Sono inoltre noti apparati per il diserbo a vapore provvisti di ugelli non raffigurati, che sono in grado di erogare un getto di vapore nebulizzato secondo una forma a cono pieno. In questo caso, il getto di vapore colpisce una porzione di terreno 206, mostrata in Figura 3, avente sostanzialmente la forma di un cerchio pieno. In altre parole, il vapore si disperde sia lungo il perimetro del cerchio, che nell’area definita all’interno del perimetro del cerchio corrispondente alla porzione di terreno 206.
Un difetto degli apparati noti à ̈ che essi hanno una scarsa efficacia di diserbo.
Infatti, utilizzando ugelli che emettono getti di vapore a ventaglio o a cono pieno, il vapore erogato presenta una superficie di contatto ampia con l’aria circostante e si raffredda molto rapidamente prima di raggiungere il terreno. Per uccidere le erbe infestanti, à ̈ conseguentemente necessario garantire un elevato tempo di contatto fra il getto di vapore e il terreno, il che comporta che l’apparato che eroga vapore deve avanzare sul terreno con una velocità di avanzamento estremamente bassa. Tale velocità di avanzamento à ̈ dell’ordine di 0.1 km/h. Ciò assicura che il vapore rimanga a contatto con le erbe infestanti per un intervallo di tempo di durata sufficiente a danneggiarle irrimediabilmente.
Tuttavia, questi valori di velocità rendono il diserbo a vapore economicamente non conveniente, in quanto sono richiesti tempi molto lunghi per diserbare zone di lunghezza significativa. Ciò determina un costo delle operazioni di diserbo molto elevato, che risulta ulteriormente aumentato se si considera che tali operazioni devono essere ripetute con una certa frequenza.
Uno scopo dell’invenzione à ̈ migliorare gli apparati e i metodi per uccidere erbe infestanti.
Un ulteriore scopo à ̈ fornire un apparato ed un metodo per uccidere erbe infestanti, che abbiano un’efficacia di diserbo superiore rispetto agli apparati ed ai metodi noti.
Un altro scopo à ̈ fornire un apparato ed un metodo per uccidere erbe infestanti, che consentano di ridurre i tempi di trattamento rispetto agli apparati ed ai metodi noti.
In un primo aspetto dell’invenzione, à ̈ previsto un apparato per uccidere erbe infestanti, comprendente un serbatoio per contenere un fluido allo stato liquido, un dispositivo di riscaldamento per riscaldare il fluido, un dispositivo erogatore per erogare un getto di fluido riscaldato sulle erbe infestanti, caratterizzato dal fatto che il dispositivo erogatore comprende almeno un ugello rotante.
In un secondo aspetto dell’invenzione, à ̈ previsto un metodo comprendente le fasi di:
- riscaldare un fluido inizialmente allo stato liquido; - applicare il fluido riscaldato su erbe infestanti per uccidere le erbe infestanti;
caratterizzato dal fatto che la fase di applicare il fluido riscaldato comprende erogare un getto rotante di fluido.
Il metodo e l’apparato secondo l’invenzione permettono di erogare sulle erbe infestanti un getto di fluido riscaldato, che può essere formato interamente da vapore, oppure che può comprendere una frazione di vapore unitamente ad una pluralità di goccioline di liquido riscaldato, oppure che può essere formato sostanzialmente soltanto da particelle di liquido riscaldato.
Il fluido riscaldato determina per così dire una sorta di “lessatura†delle cellule delle erbe infestanti, che producono una membrana di protezione per difendersi dal calore. La membrana di protezione ha però l’effetto collaterale di impedire la fotosintesi clorofilliana, cosicché le erbe infestanti muoiono.
Grazie all’invenzione, à ̈ possibile ottenere un’efficienza di diserbo significativamente più elevata rispetto all’efficienza di diserbo degli apparati e dei metodi noti.
L’apparato ed il metodo secondo l’invenzione consentono infatti di erogare il fluido riscaldato sotto forma di un getto rotante, ossia di un getto estendentesi lungo un asse longitudinale che ruota attorno ad un asse centrale, descrivendo una sorta di cono.
Il getto di fluido erogato dall’apparato e nel metodo secondo l’invenzione à ̈ un getto sostanzialmente puntiforme, che viene ruotato in modo tale da variare il punto di terreno colpito, da un istante a quello successivo. Tale getto à ̈ dunque altamente concentrato, il che consente di ridurre la superficie di contatto fra il fluido riscaldato e l’aria circostante. Di conseguenza, si ottiene una minore dispersione di calore dovuta al contatto fra il fluido riscaldato e l’aria. Quando il fluido riscaldato arriva sul terreno, esso ha pertanto una temperatura significativamente più elevata rispetto ai getti di fluido erogati dagli apparati noti, a parità di distanza fra l’ugello e il terreno e a parità di spazio percorso dall’apparato di diserbo.
Inoltre, grazie alla forma concentrata del getto rotante di fluido, à ̈ possibile – istante per istante -concentrare l’energia termica del fluido riscaldato in un punto di ampiezza limitata. Ciascun punto che interagisce con il getto di fluido riceve pertanto energia termica in quantità significativamente superiore rispetto a quanto accadeva utilizzando gli apparati noti.
Ancora, quando l’apparato secondo il primo aspetto dell’invenzione viene movimentato su una superficie, ciascun punto di tale superficie che entra nel raggio d’azione di un ugello rotante viene colpito due volte dal getto di fluido riscaldato emesso dall’ugello rotante. Ciò consente di raddoppiare il contatto fra il getto di fluido riscaldato e la superficie su cui crescono le erbe infestanti.
Grazie all’elevata temperatura e concentrazione di energia del getto rotante di fluido riscaldato, à ̈ possibile aumentare la velocità con cui l’apparato secondo il primo aspetto dell’invenzione viene movimentato sulla superficie da diserbare, mantenendo un’elevata efficienza di diserbo.
Ciò consente di ridurre i tempi, e conseguentemente i costi, del trattamento di diserbo.
L’invenzione potrà essere meglio compresa ed attuata con riferimento agli allegati disegni, che ne illustrano una versione esemplificativa e non limitativa di attuazione, in cui:
Figura 1 Ã ̈ una vista laterale schematica di un ugello erogante un getto di fluido riscaldato in un apparato secondo lo stato della tecnica;
Figura 2 à ̈ una vista schematica mostrante, in pianta, la forma di una porzione di terreno su cui si distribuisce il fluido riscaldato erogato dall’ugello di Figura 1; Figura 3 à ̈ una vista come quella di Figura 2, mostrante la forma di una porzione di terreno su cui si distribuisce il vapore erogato da un diverso tipo di ugello degli apparati noti;
Figura 4 Ã ̈ una vista prospettica schematica, mostrante un veicolo equipaggiato con un apparato di diserbo;
Figura 5 à ̈ uno schema mostrante i componenti principali dell’apparato di Figura 4;
Figura 6 à ̈ una vista laterale schematica di un elemento di erogazione incluso nell’apparato di Figura 4;
Figura 7 à ̈ una sezione schematica ed ingrandita, mostrante una porzione terminale dell’elemento di erogazione di Figura 6;
Figura 8 à ̈ una vista schematica mostrante la forma di una porzione di terreno su cui si distribuisce il getto di fluido riscaldato erogato dall’elemento di erogazione di Figura 6.
La Figura 4 mostra un apparato 1 per uccidere erbe infestanti tramite la tecnica del diserbo a vapore. L’apparato 1 à ̈ particolarmente adatto per diserbare strisce di terreno, disposte ad esempio di fianco a file di piante da frutto, a marciapiedi, a parcheggi o a strade (cigli stradali).
L’apparato 1 può essere montato su un veicolo 2 di tipo tradizionale, per esempio un trattore, che agisce come un mezzo di movimentazione per movimentare l’apparato 1 lungo una direzione di avanzamento, per esempio lungo la striscia che si desidera diserbare.
Come mostrato in Figura 5, l’apparato 1 comprende almeno un elemento di erogazione 3 per erogare sul terreno da diserbare un getto di fluido riscaldato.
Il getto di fluido riscaldato può essere un getto di vapore, oppure un getto comprendente una frazione di vapore nella quale sono disperse alcune goccioline di liquido, o ancora un getto di gocce di liquido riscaldato.
In particolare, il getto di fluido riscaldato à ̈ ottenuto riscaldando acqua.
Il getto di fluido riscaldato ha una temperatura elevata, per esempio una temperatura maggiore di 75°C. In una versione, la temperatura del getto di fluido riscaldato può essere dell’ordine di 100-110°C.
Quando il getto di fluido riscaldato colpisce le erbe infestanti, ne danneggia irreparabilmente le strutture cellulari, sicché le erbe infestanti muoiono lentamente, senza utilizzare sostanze chimiche.
Come mostrato in Figura 5, nell’esempio di cui stiamo discutendo viene utilizzata una pluralità di elementi di erogazione 3, per esempio tre elementi di erogazione 3. E’ possibile tuttavia utilizzare un numero arbitrario di elementi di erogazione 3, a seconda della larghezza della striscia che si desidera diserbare.
Nel caso in cui venga utilizzata una pluralità di elementi di erogazione 3, questi ultimi sono montati uno di fianco all’altro lungo una direzione trasversale, particolarmente perpendicolare, alla direzione di avanzamento lungo la quale viene movimentato l’apparato 1. In particolare, gli elementi di erogazione 3 possono essere montati in maniera tale che, perpendicolarmente alla direzione di avanzamento, non vi siano spazi vuoti fra la regione che viene diserbata da un elemento di erogazione 3 e l’ulteriore regione che viene diserbata dall’elemento di erogazione 3 adiacente. Si evita in questo modo di lasciare erbe infestanti in una zona di passaggio fra la striscia diserbata da un elemento di erogazione 3 e la striscia diserbata dall’elemento di erogazione 3 adiacente.
Gli elementi di erogazione 3 sono supportati da un dispositivo di supporto che, nell’esempio raffigurato, à ̈ configurato come una barra 4. La barra 4 si estende trasversalmente, in particolare perpendicolarmente, alla direzione di avanzamento lungo la quale viene movimentato l’apparato 1.
Nell’esempio mostrato in Figura 5, la direzione di avanzamento à ̈ perpendicolare al piano del foglio.
Gli elementi di erogazione 3 e il relativo dispositivo di supporto, per esempio la barra 4, definiscono un dispositivo di erogazione 6 per erogare il getto di vapore lungo una larghezza di diserbo L, mostrata in Figura 5. La larghezza di diserbo L corrisponde alla larghezza della striscia che viene diserbata.
Un involucro di copertura 5, per esempio avente una forma come di “U†capovolta, può essere previsto per coprire il dispositivo di erogazione 6 in maniera tale da limitare la dispersione del calore associato ai getti di fluido riscaldato. Grazie al dispositivo di copertura 5, il calore associato ai getti di fluido riscaldato viene mantenuto confinato in una zona adiacente al terreno da diserbare, il che aumenta l’efficacia dell’apparato 1.
In una versione non raffigurata, l’involucro di copertura 5 può essere omesso.
La Figura 6 mostra un elemento di erogazione 3 incluso nel dispositivo di erogazione 6. L’elemento di erogazione 3 può comprendere un corpo 7 provvisto di un’apertura di erogazione 8, mostrata in Figura 7, per erogare un getto di vapore con un angolo di erogazione α.
In una versione, l’angolo di erogazione α può essere di 30°.
Come mostrato in Figura 7, l’elemento di erogazione 3 comprende un ugello 9 di tipo rotante.
All’interno dell’ugello 9 à ̈ ricavato un condotto 10 attraverso il quale può passare il fluido riscaldato. Il condotto 10 si estende lungo un asse longitudinale Z. Il condotto 10 ha un’estremità di uscita 27 destinata ad essere allineata con l’apertura di erogazione 8 per erogare il fluido riscaldato sul terreno.
L’ugello 9 à ̈ disposto all’interno di una sede 11 ricavata nel corpo 7 dell’elemento di erogazione 3. La sede 11 ha un asse Y.
La sede 11 à ̈ provvista di una porzione concava 13, sagomata ad esempio come una calotta sferica, a contatto con la quale può muoversi l’ugello 9. La porzione concava 13 può essere ricavata in un elemento ricevente 12 alloggiato nella sede 11. In alternativa, la porzione concava 13 può essere ricavata direttamente nel corpo 7. L’ugello 9 à ̈ girevole attorno all’asse Y della sede 11 tramite un dispositivo di azionamento non raffigurato. In una versione, il dispositivo di azionamento à ̈ configurato per ruotare l’ugello 9 grazie all’energia cinetica ceduta dal fluido riscaldato, che à ̈ stato opportunamente pressurizzato.
A tal fine, il dispositivo di azionamento può comprendere un rotore non raffigurato, provvisto ad esempio di palette o altri elementi protrudenti, che viene posto in rotazione dal getto di fluido riscaldante entrante nell’elemento di erogazione 3. Il rotore à ̈ collegato all’ugello 9, in modo tale che, ruotando, il rotore ponga in rotazione l’ugello 9.
In alternativa, il dispositivo di azionamento può comprendere un foro ricavato nel corpo 7 in una posizione tale che il vapore colpisca tangenzialmente l’ugello 9, cosicché quest’ultimo venga direttamente posto in rotazione.
L’asse longitudinale Z à ̈ inclinato di un angolo β rispetto all’asse Y della sede 11. L’angolo β à ̈ sostanzialmente uguale alla metà dell’angolo α mostrato in Figura 6.
Ruotando attorno all’asse Y, l’asse longitudinale Z descrive un cono avente un angolo al vertice pari ad α. Il getto di fluido riscaldato ha la forma di un getto allungato estendentesi lungo l’asse longitudinale Z. Ad un istante determinato, il getto di fluido riscaldato colpisce il terreno in una zona di impatto 32a sostanzialmente puntiforme, come mostrato in Figura 8. In un istante successivo, a seguito della rotazione dell’ugello 9, il getto di fluido riscaldato colpisce il terreno in una ulteriore zona di impatto 32b, anch’essa sostanzialmente puntiforme.
Se l’apparato 1 fosse fisso rispetto al terreno, le zone di impatto in cui il getto di fluido riscaldato colpisce successivamente il terreno definirebbero una circonferenza, come mostrato in Figura 8.
Se invece l’apparato 1 viene movimentato lungo una direzione di avanzamento rispetto al terreno, il getto di fluido riscaldato erogato da un ugello 9 colpisce il terreno lungo una linea avente una geometria più complicata. In ogni caso, se si considera quello che accade in un singolo istante, il getto di fluido riscaldato colpisce il terreno in una zona sostanzialmente puntiforme.
L’apparato 1 comprende inoltre un serbatoio 14 per contenere una prefissata quantità di fluido allo stato liquido, particolarmente acqua. Il serbatoio 14 conferisce all’apparato 1 una certa autonomia, in maniera tale che l’apparato 1 possa funzionare anche lontano da una sorgente di acqua.
E’ inoltre previsto un dispositivo di riscaldamento 15 per riscaldare il fluido allo stato liquido fino ad una prefissata temperatura. Questa temperatura può essere idonea a causare – almeno parzialmente - il passaggio del fluido dallo stato liquido allo stato di vapore, per esempio dell’ordine di 100°C. Il dispositivo di riscaldamento 15 può comprendere una camera 16 associata ad un bruciatore 17 atto a generare calore. Il bruciatore 17 à ̈ disposto per riscaldare la camera 16 nella quale circola il liquido da riscaldare, per esempio all’interno di una conduttura 18. La conduttura 18 può essere sagomata come una serpentina, per esempio a elica, al fine di massimizzare il tempo di permanenza del liquido nella camera 16.
Il liquido entra nella camera 16 per mezzo di un condotto di ingresso 19. Lungo il condotto di ingresso 19 à ̈ disposta una pompa 20, atta a pressurizzare il fluido e ad inviarlo verso il dispositivo di riscaldamento 15 e successivamente verso il dispositivo di erogazione 6. La pompa 20 può essere dimensionata per pressurizzare il liquido fino ad una pressione indicativamente di 20-30 bar.
Un motore 21 Ã ̈ disposto per azionare la pompa 20.
L’apparato 1 può comprendere un gruppo elettrogeno 22 atto ad alimentare elettricamente il motore 21 e il bruciatore 17.
E’ inoltre previsto un recipiente 23 per contenere un combustibile atto ad essere bruciato nel bruciatore 17, per esempio gasolio.
Un condotto di uscita 24 esce dalla camera 16 per portare il fluido riscaldato e pressurizzato verso il dispositivo di erogazione 6.
Lungo il condotto di uscita 24 può essere disposta una valvola 25, particolarmente una elettrovalvola, per controllare il flusso di fluido riscaldato e pressurizzato verso il dispositivo di erogazione 6.
Il dispositivo di riscaldamento 15 à ̈ configurato in modo tale da riscaldare il liquido mentre quest’ultimo, proveniente dal condotto di ingresso 19, passa attraverso la conduttura 18 per poi dirigersi verso il condotto di uscita 24. In altre parole, il liquido viene riscaldato mentre si muove nella camera 16, senza necessità di rimanere fermo all’interno della camera 16. In questo modo vengono rese rapidamente disponibili le necessarie quantità di fluido riscaldato.
Nell’esempio raffigurato, il serbatoio 14 definisce un primo blocco 28, o blocco serbatoio, mostrato schematicamente in Figura 5 con linea tratteggiata. Il dispositivo di riscaldamento 15, con il relativo recipiente 23 per contenere il combustibile, la pompa 20, il motore 21 e il gruppo elettrogeno 22 definiscono invece un secondo blocco 29, o blocco di vaporizzazione. E’ tuttavia possibile anche adottare altre disposizioni o raggruppamenti dei componenti dell’apparato 1.
Come mostrato in Figura 4, il primo blocco 28 e il secondo blocco 29 possono essere supportati in una regione posteriore del veicolo 2, per esempio grazie ad un attacco a tre punti nel caso in cui il veicolo 2 sia un trattore.
Il dispositivo di erogazione 6 à ̈ invece disposto per essere montato davanti al veicolo 2, così da sporgere da un lato del veicolo 2 adiacente alla striscia di terreno che si desidera diserbare. Nell’esempio raffigurato, il dispositivo di erogazione 6 à ̈ posizionato davanti al veicolo 2 e sporge dal lato destro del veicolo. Questa versione à ̈ particolarmente adatta per diserbare strisce di terreno disposte a fianco del veicolo 2.
Il dispositivo di erogazione 6 potrebbe essere disposto anche in altre posizioni rispetto al veicolo 2. Per esempio, il dispositivo di erogazione 6 potrebbe essere posizionato in una regione centrale anteriore del veicolo 2, particolarmente se si desidera diserbare un vialetto avente una larghezza corrispondente all’incirca alla larghezza del veicolo 2.
Il condotto di uscita 24 fuoriesce dal secondo blocco 29 dietro il veicolo 2 e passa a fianco o sopra il veicolo 2 fino a raggiungere il dispositivo di erogazione 6. Ciò à ̈ facilitato nel caso in cui il condotto di uscita 24 sia un condotto flessibile.
Il dispositivo di erogazione 6 à ̈ supportato da una intelaiatura 30 atta ad essere fissata ad una regione anteriore del veicolo 2. L’intelaiatura 30 può comprendere una barra trasversale 31 che si estende davanti al veicolo 2 trasversalmente alla direzione di avanzamento. Ad una estremità della barra trasversale 31 à ̈ fissato il dispositivo di erogazione 6. In particolare, la barra 4 che supporta gli elementi di erogazione 3 può costituire un prolungamento della barra trasversale 31.
In una versione, all’intelaiatura 30 possono essere associati mezzi di regolazione per regolare, per esempio in maniera automatica, la posizione della barra 4 o più in generale del dispositivo di supporto che supporta gli elementi di erogazione 3. I mezzi di regolazione possono essere configurati per spostare la barra 4 verso destra o sinistra, oppure per alzare o abbassare la barra 4. Durante il funzionamento, l’apparato 1 viene caricato su un veicolo 2, per esempio un trattore o un altro tipo di veicolo, quale un furgone o un camioncino.
La pompa 20 preleva l’acqua dal serbatoio 14 e la invia, in pressione, verso il dispositivo di riscaldamento 15, nel quale l’acqua viene riscaldata, per esempio fino ad ottenere vapore. Il fluido riscaldato così ottenuto, attraverso il condotto di uscita 24, viene convogliato verso il dispositivo di erogazione 6 ed in particolare verso gli elementi di erogazione 3.
Ciascun elemento di erogazione 3 riceve un flusso di fluido riscaldato e pressurizzato, particolarmente vapore, che mette in rotazione il corrispondente ugello 9 attorno al rispettivo asse Y.
Ciascun ugello 9 eroga pertanto un getto rotante di fluido riscaldato, concentrato in una zona sostanzialmente puntiforme che si sposta via via che l’ugello 9 ruota e il veicolo 2 avanza.
La pressione del getto rotante di fluido riscaldato erogato da ciascun ugello può arrivare fino a 3000 psi, ossia fino a più di 20 MPa.
Contemporaneamente, il veicolo 2 sul quale à ̈ montato l’apparato 1 avanza lungo una direzione di avanzamento, ad esempio parallela alla fila di alberi ai piedi dei quali si desidera distruggere le erbe infestanti, oppure parallela al lato del marciapiede o della strada da diserbare. Mentre il veicolo 2 avanza nella direzione di avanzamento, ciascun getto di fluido riscaldato erogato da un ugello 9 interagisce due volte con ciascun punto del terreno che entra nel suo raggio di azione. Il fluido riscaldato, particolarmente vapore, può così colpire le erbe infestanti poste nel raggio di azione di ciascun ugello 9, determinandone la morte.
E’ stato sperimentalmente verificato che l’apparato 1 comprendente gli ugelli 9 di tipo rotante permette di distruggere le erbe infestanti con prestazioni molto più elevate rispetto agli apparati noti per il diserbo a vapore. Il getto rotante di fluido riscaldato erogato da ciascun ugello 9 à ̈ infatti un getto concentrato, presentante una limitata superficie di contatto fra le particelle del getto e l’aria circostante. Di conseguenza, il getto di fluido riscaldato non si raffredda in maniera eccessiva a seguito del contatto con l’aria circostante ed ha ancora una temperatura relativamente elevata quando colpisce il terreno. Viene dunque aumentata la quantità di calore trasferita al terreno rispetto agli apparati esistenti, il che permette di aumentare la velocità di avanzamento dell’apparato 1 senza peggiorarne la capacità di uccidere le erbe infestanti.
Inoltre, il getto concentrato erogato da ciascun ugello 9 consente di indirizzare la pressione del fluido riscaldato in una zona che, ad un determinato istante, à ̈ sostanzialmente puntiforme, il che aumenta l’efficacia di diserbo dell’apparato 1.
E’ stato verificato sperimentalmente che le erbe infestanti possono essere efficacemente distrutte movimentando l’apparato 1 con una velocità di avanzamento di circa 1.5 km/h, ossia con una velocità di avanzamento più di 10 volte superiore rispetto alla velocità di avanzamento che doveva essere adottata negli apparati secondo lo stato della tecnica. Si à ̈ visto che, adottando una velocità di avanzamento di circa 1.5 km/h, dopo che era trascorsa una settimana dal trattamento, sulla striscia di terreno trattata l’erba era secca.
Utilizzando velocità di avanzamento di questo tipo, i tempi necessari per diserbare una striscia di terreno possono essere ridotti, il che consente di aumentare la convenienza economica dell’apparato 1.

Claims (11)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Apparato per uccidere erbe infestanti, comprendente un serbatoio (14) per contenere un fluido allo stato liquido, un dispositivo di riscaldamento (15) per riscaldare detto fluido, un dispositivo erogatore (6) per erogare un getto di fluido riscaldato sulle erbe infestanti, caratterizzato dal fatto che il dispositivo erogatore (6) comprende almeno un ugello rotante (9).
  2. 2. Apparato secondo la rivendicazione 1, e comprendente inoltre un dispositivo di azionamento, particolarmente un rotore, per ruotare l’ugello (9) attorno ad un asse (Y), il dispositivo di azionamento essendo configurato per essere movimentato dall’energia cinetica del getto di fluido riscaldato.
  3. 3. Apparato secondo la rivendicazione 1 oppure 2, in cui il dispositivo erogatore (6) comprende una pluralità di ugelli rotanti (9) disposti uno di fianco all’altro per formare una fila di ugelli rotanti (9).
  4. 4. Apparato secondo la rivendicazione 3, in cui gli ugelli rotanti (9) di detta fila sono posti ad una distanza tale da erogare rispettivi getti di fluido riscaldato che si sovrappongono o si toccano l’uno con l’altro su una superficie su cui crescono le erbe infestanti.
  5. 5. Apparato secondo una delle rivendicazioni precedenti, e comprendente inoltre mezzi di movimentazione (2) per movimentare l’apparato (1) lungo una direzione di avanzamento.
  6. 6. Apparato secondo la rivendicazione 5, quando dipendente dalla rivendicazione 3 oppure 4, in cui gli ugelli rotanti (9) di detta fila sono supportati da una barra (4) estendentesi trasversalmente, in particolare perpendicolarmente, alla direzione di avanzamento.
  7. 7. Apparato secondo la rivendicazione 5 oppure 6, in cui i mezzi di movimentazione comprendono un veicolo (2) su cui à ̈ montato l’apparato (1).
  8. 8. Apparato secondo la rivendicazione 7, quando dipendente dalla rivendicazione 6, in cui la barra (4) Ã ̈ montata davanti al veicolo (2) e supporta il dispositivo erogatore (6) che si proietta da un lato del veicolo (2).
  9. 9. Apparato secondo la rivendicazione 7, quando dipendente dalla rivendicazione 6, in cui la barra (4) supporta il dispositivo erogatore (6) in una posizione anteriore centrale del veicolo (2).
  10. 10. Apparato secondo una delle rivendicazioni da 7 a 9, in cui il dispositivo di riscaldamento (15) e il serbatoio (14) sono montati in una regione posteriore del veicolo (2) e sono collegati al dispositivo erogatore (6) tramite un condotto (24) preferibilmente di tipo flessibile.
  11. 11. Metodo comprendente le fasi di: - riscaldare un fluido inizialmente allo stato di liquido; - applicare il fluido riscaldato su erbe infestanti per uccidere le erbe infestanti; caratterizzato dal fatto che la fase di applicare il fluido riscaldato comprende erogare un getto rotante di fluido, particolarmente allo stato di vapore.
IT000143A 2012-05-29 2012-05-29 Apparato e metodo per diserbare. ITMO20120143A1 (it)

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* Cited by examiner, † Cited by third party
Publication number Priority date Publication date Assignee Title
DE20022303U1 (de) * 2000-05-08 2001-06-21 Kaercher Gmbh & Co Alfred Rotordüse für ein Reinigungsgerät
DE102007028244A1 (de) * 2007-06-20 2008-12-24 Jäger, Anton Bearbeitungsvorrichtung
GB2485460A (en) * 2010-11-09 2012-05-16 Weeding Technologies Ltd Weed control apparatus

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