ITMO20100153A1 - Impianto per la lavorazione di manufatti - Google Patents

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ITMO20100153A1
ITMO20100153A1 IT000153A ITMO20100153A ITMO20100153A1 IT MO20100153 A1 ITMO20100153 A1 IT MO20100153A1 IT 000153 A IT000153 A IT 000153A IT MO20100153 A ITMO20100153 A IT MO20100153A IT MO20100153 A1 ITMO20100153 A1 IT MO20100153A1
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IT
Italy
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garment
plant
machine
electromagnetic field
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IT000153A
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Alessandro Bozzoli
Luca Cristoforetti
Marco Frizzi
Alessandro Vaccari
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Steinex Srl
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    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
    • F16ENGINEERING ELEMENTS AND UNITS; GENERAL MEASURES FOR PRODUCING AND MAINTAINING EFFECTIVE FUNCTIONING OF MACHINES OR INSTALLATIONS; THERMAL INSULATION IN GENERAL
    • F16PSAFETY DEVICES IN GENERAL; SAFETY DEVICES FOR PRESSES
    • F16P3/00Safety devices acting in conjunction with the control or operation of a machine; Control arrangements requiring the simultaneous use of two or more parts of the body
    • F16P3/12Safety devices acting in conjunction with the control or operation of a machine; Control arrangements requiring the simultaneous use of two or more parts of the body with means, e.g. feelers, which in case of the presence of a body part of a person in or near the danger zone influence the control or operation of the machine
    • F16P3/14Safety devices acting in conjunction with the control or operation of a machine; Control arrangements requiring the simultaneous use of two or more parts of the body with means, e.g. feelers, which in case of the presence of a body part of a person in or near the danger zone influence the control or operation of the machine the means being photocells or other devices sensitive without mechanical contact
    • F16P3/147Safety devices acting in conjunction with the control or operation of a machine; Control arrangements requiring the simultaneous use of two or more parts of the body with means, e.g. feelers, which in case of the presence of a body part of a person in or near the danger zone influence the control or operation of the machine the means being photocells or other devices sensitive without mechanical contact using electro-magnetic technology, e.g. tags or radar
    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B21MECHANICAL METAL-WORKING WITHOUT ESSENTIALLY REMOVING MATERIAL; PUNCHING METAL
    • B21DWORKING OR PROCESSING OF SHEET METAL OR METAL TUBES, RODS OR PROFILES WITHOUT ESSENTIALLY REMOVING MATERIAL; PUNCHING METAL
    • B21D55/00Safety devices protecting the machine or the operator, specially adapted for apparatus or machines dealt with in this subclass
    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B28WORKING CEMENT, CLAY, OR STONE
    • B28DWORKING STONE OR STONE-LIKE MATERIALS
    • B28D1/00Working stone or stone-like materials, e.g. brick, concrete or glass, not provided for elsewhere; Machines, devices, tools therefor
    • B28D1/22Working stone or stone-like materials, e.g. brick, concrete or glass, not provided for elsewhere; Machines, devices, tools therefor by cutting, e.g. incising
    • B28D1/222Working stone or stone-like materials, e.g. brick, concrete or glass, not provided for elsewhere; Machines, devices, tools therefor by cutting, e.g. incising by pressing, e.g. presses
    • AHUMAN NECESSITIES
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Description

<«>IMPIANTO PER LA LAVORAZIONE DI MANUFATTI†.
DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce ad un impianto per la lavorazione di manufatti.
È noto che numerosi impianti per la lavorazione di manufatti, come presse, seghe, tomi, frese o altre apparecchiature per il taglio, la piegatura, la foratura o simili, consistono in una macchina dotata di un utensile di lavoro (un maglio, una lama, una sega, una fresa, etc.) che, talvolta, viene azionato a grande velocità.
Le macchine cosiddete “spacco-pietre†, destinate allo spacco di pietre naturali o artificiali, consistono in un telaio di base che supporta un piano di lavoro orizzontale, per l’appoggio di blocchi da spaccare, e l’utensile di lavoro, che sostanzialmente consiste in una lama di spacco mobile verticalmente sopra al piano di lavoro.
L’utilizzatore, disposto di fronte alla macchina, sposta manualmente i blocchi da spaccare collocandole nella posizione desiderata sotto alla lama di spacco, che viene azionata tramite un comando a pedale o a doppi pulsanti.
I blocchi spaccati possono essere nuovamente riposizionati sotto alla lama di spacco fino all’otenimento di manufatti delle dimensioni desiderate, ad esempio del tipo di selci, sampietrini, sassi da muro e piastrelle di varie forme.
Per garantire rincolumità dell’ utilizzatore durante il normale funzionamento dell’ impianto, queste macchine sono abitualmente dotate di appositi sistemi di sicurezza che permettono di inibire l’azionamento della lama di spacco nel caso in cui le mani dell’operatore non siano disposte in condizioni di sicurezza, ad esempio perché troppo vicine all’utensile.
Una particolare tipologia di sistemi di sicurezza à ̈ costituita da una coppia di pulsanti posti di fronte all’ utilizzatore e sufficientemente distanti dalla lama di spacco, i quali devono essere schiacciati contemporaneamente per permettere all’utensile di scendere e spaccare i blocchi di pietra.
In alternativa, sono note macchine “spacco-pietra†dotate di un sistema di sicurezza a fotocellule, situate di fronte all’utilizzatore da parti opposte della lama di spacco.
Le fotocellule, che puntano verso due zone di sicurezza per l’ utilizzatore separate e sufficientemente distanti dalla lama di spacco, si eccitano tramite un sistema di catarifrangenti montato sui guanti dell’operatore.
In pratica, quando l’operatore colloca entrambe le mani nel campo di lettura delle fotocellule, la macchina comprende che l’utilizzatore si trova in condizioni di sicurezza ed acconsente all’azionamento del comando a pedale per permetere la discesa della lama di spacco.
Se l’operatore con i guanti catarifrangenti esce dal campo di lettura delle fotocellule, col rischio di collocare una mano sotto l’utensile, il funzionamento della macchina viene bloccato e la lama di spacco si arresta evitando qualsiasi possibilità di schiacciamento dell’ utilizzatore.
Il sistema di fotocellule può essere sostituito da equivalenti sistemi optoelettronici del tipo di laser, telecamere o altre dispositivi visivi.
Questi impianti di tipo tradizionale, tuttavia, presentano alcuni inconvenienti.
Le macchine dotate di pulsanti di sicurezza, infatti, risultano di uso poco pratico e agevole in quanto tali pulsantiere, che devono essere collocate sufficientemente distanti dall’utensile per garantire le necessarie condizioni di sicurezza ma al tempo stesso sufficientemente vicine alla zona di lavoro per essere a portata di mano dell’operatore, il più delle volte finiscono con l’ostacolare la mobilità dell’utilizzatore durante lo svolgimento delle operazioni di spaccatura delle pietre.
Le macchine dotate di sistemi a fotocellule o analoghi dispositivi optoelettronici, invece, presentano l’inconveniente di essere poco affidabili nella rilevazione delle mani dell’utilizzatore, in quanto l’ambiente di lavoro in cui deve avvenire la lettura dei catarifrangenti risulta piuttosto complesso a causa di fattori di interferenza come polveri, sporcizia, pioggia, variazioni di luce e di temperatura.
In particolare, siffatte macchine vedono ridursi sensibilmente la propria funzionalità ed efficienza non appena nell’ambiente circostante alla zona di lavoro si accumula polvere, o altre impurità, che possono depositarsi sui catarifrangenti ed ostacolare la loro corretta visione da parte delle fotocellule.
In tali circostanze i guanti non vengono riconosciuti dal sistema di sicurezza nemmeno quando essi sono correttamente collocati nelle posizioni di sicurezza, comportando inutili arresti-macchina e la riduzione della produttività dell’operatore, con conseguente incremento dei costi di produzione che, inevitabilmente, si scaricano sul prezzo di vendita al pubblico, col rischio di rendere i manufatti prodotti meno competitivi per il mercato.
Il compito principale della presente invenzione à ̈ quello di escogitare un impianto per la lavorazione di manufatti che sia di uso pratico, agevole e funzionale, sia di ingombri contenuti e tali da non ostacolare l’operatore durante lo svolgimento delle proprie mansioni, e sia in grado di funzionare in qualunque condizione dell’ambiente circostante, permettendo di incrementare la produttività rispetto alle macchine tradizionali.
Altro scopo del presente trovato à ̈ quello di escogitare un impianto per la lavorazione di manufatti che consenta di superare i menzionati inconvenienti della tecnica nota nell<5>ambito di una soluzione semplice, razionale, di facile ed efficace impiego e dal costo contenuto.
Gli scopi sopra esposti sono raggiunti dal presente impianto per la lavorazione di manufatti, comprendente almeno una macchina provvista di almeno un utensile mobile per la lavorazione di manufatti ed almeno un sistema di sicurezza per razionamento di detto utensile in condizioni di sicurezza per un utilizzatore, caratterizzato dal fatto che detto sistema di sicurezza comprende almeno un indumento indossabile da detto utilizzatore, almeno un generatore di campo elettromagnetico che à ̈ montato su almeno uno tra detto indumento e detta macchina, ed almeno un elemento sensore elettromagnetico che à ̈ atto a cooperare con detto campo elettromagnetico per rilevare la posizione di detto indumento rispetto a detto utensile e che à ̈ montato su almeno uno tra detto indumento e detta macchina, detto generatore di campo elettromagnetico e detto elemento sensore elettromagnetico essendo elettronicamente associati ad un’unità di elaborazione e controllo atta a calcolare la posizione di detto indumento rispetto a detto utensile in funzione del segnale rilevato da detto elemento sensore elettromagnetico e a consentire razionamento/disattivazione di detto utensile in funzione di tale posizione.
Altre caratteristiche e vantaggi della presente invenzione risulteranno maggiormente evidenti dalla descrizione di alcune forme di esecuzione preferite, ma non esclusive, di un impianto per la lavorazione di manufatti, illustrate a titolo indicativo, ma non limitativo, nelle unite tavole di disegni in cui:
la figura 1 à ̈ una vista in assonometria di una forma di attuazione preferita dell’impianto secondo il trovato;
la figura 2 Ã ̈ una vista in assonometria, schematica e parziale, deirimpianto di figura 1 ;
la figura 3 à ̈ un’altra vista in assonometria, schematica e parziale, dell’impianto di figura 1;
la figura 4 à ̈ una vista in assonometria di un’ulteriore forma di attuazione deH’impianto secondo il trovato;
la figura 5 à ̈ una vista in assonometria, schematica e parziale, dell’impianto di figura 4;
la figura 6 à ̈ una vista, schematica e parziale, di un’altra forma di attuazione dell’impianto secondo il trovato.
Con particolare riferimento a tali figure, si à ̈ indicato globalmente con 1 un impianto per la lavorazione di manufatti.
L’impianto 1 comprende una macchina 2a, 2b, 2c, provvista di un utensile 2a mobile per la lavorazione di manufatti 3, ed un sistema di sicurezza 4 per l’azionamento dell’utensile 2a in condizioni di sicurezza per un utilizzatore.
In particolare, il sistema di sicurezza 4 comprende un indumento 5 indossabile dall’utilizzatore, un generatore di campo elettromagnetico 6, che à ̈ atto a generare un campo elettromagnetico 7 e che à ̈ montato su almeno uno tra l’indumento 5 e la macchina 2 a, 2b, 2c, ed un elemento sensore elettromagnetico 8, che à ̈ atto a cooperare con il campo elettromagnetico 7 per rilevare la posizione dell’indumento 5 rispetto all’utensile 2a e che à ̈ montato su almeno uno tra Γ indumento 5 e la macchina 2a, 2b, 2c.
Il generatore di campo elettromagnetico 6 e l’elemento sensore elettromagnetico 8 sono elettronicamente associati ad un’unità di elaborazione e controllo 9 atta a calcolare la posizione dell’indumento 5 rispetto all’utensile 2a in funzione del segnale rilevato dall’elemento sensore elettromagnetico 8 e a consentire razionamento/disattivazione dell’utensile 2a in funzione di tale posizione.
A questo proposito si specifica che nella presente trattazione il termine campo elettromagnetico va inteso nel senso fisico appropriato: cioà ̈ non solo come un campo a radiofrequenza propagantesi nello spazio, ma anche come concomitante distribuzione di un campo elettrico e di un campo magnetico variabile nel tempo in una data regione non avente caratteristiche propagative o distribuzione di un campo magnetico e/o campo elettrico statici.
Con sorgenti variabili nel tempo sono infatti sempre presenti sia effetti elettrici che magnetici, dipendendo dalle caratteristiche delle sorgenti e dalla loro distanza se a prevalere nettamente sarà l’uno o l’altro, arrivando allora a parlare semplicemente di campo elettrico o di campo magnetico. Nelle particolari forme di attuazione illustrate nelle figure, la macchina 2a, 2b, 2c à ̈ di tipo spacco-pietre ed à ̈ provvista di un telaio di base 2b e di un piano di lavoro ed appoggio 2c per l’appoggio dei manufatti 3, che consistono in pietre da spaccare.
Le pietre 3 consistono in blocchi di ogni tipo di pietra naturale e artificiale, e sono destinati ad essere spaccati tramite l’utensile 2a.
L’utensile 2a à ̈ costituito da una lama di spacco mobile in direzione sostanzialmente verticale sopra al piano di lavoro ed appoggio 2c.
Più in dettaglio, la lama di spacco 2a à ̈ collocata in aggetto su un’apertura 10 che à ̈ ricavata passante attraverso il piano di lavoro ed appoggio 2c ed à ̈ almeno in parte occupata da una lama fissa 11 contrapposta alla lama di spacco 2a.
In pratica, il piano di lavoro ed appoggio 2c à ̈ leggermente basculante e l’abbassamento della lama di spacco 2a determina lo schiacciamento delle pietre 3 tra la lama di spacco stessa e la lama fissa 1 1.
Non si escludono, tuttavia, alternative forme di attuazione dell’invenzione in cui la macchina 2a, 2b, 2c sia di tipo diverso dalle macchine spaccopietre e sia destinata all’esecuzione di lavorazioni differenti rispetto a quella illustrata; à ̈ possibile ad esempio che la macchina 2a, 2b, 2c consista in una pressa, una segatrice, una piegatrice, una macchina di taglio e/o di foratura, di tornitura e fresatura, comunque dotate di un utensile 2a messo in movimento, ad esempio a grande velocità e quindi in condizioni di potenziale pericolo.
Con riferimento alla forma di attuazione illustrata nelle figure da 1 a 3, il generatore di campo elettromagnetico 6 à ̈ montato sull’ indumento 5 e l’elemento sensore elettromagnetico 8 à ̈ montato sulla macchina 2a, 2b, 2c. Più in dettaglio, il sistema di sicurezza 4 comprende due indumenti 5, che consistono in una coppia di guanti per la protezione di entrambe le mani dell’utilizzatore; non si escludono, tuttavia, alternative forme di attuazione in cui l’indumento 5 consista in una polsiera, una fascia, un anello o un bracciale, oppure, nel caso di lavorazioni diverse dalla spaccatura delle pietre 3, in una calzatura, in un casco, in un cappello o quant’ altro l’utilizzatore possa indossare.
Il generatore di campo elettromagnetico 6 comprende un primo elemento metallico 12 ed un secondo elemento metallico 13 tra i quali à ̈ interposto un generatore di corrente alternata 14.
Ogni guanto 5 comprende un polsino 15, in cui à ̈ alloggiato il generatore di corrente alternata 14, ed un sottoguanto a doppia metallizzazione 12, 13, che integra il primo elemento metallico 12 ed il secondo elemento metallico 13.
Praticamente, il primo elemento metallico 12 ed il secondo elemento metallico 13 sono sagomati a costituire due strati sovrapposti, ma non direttamente a contatto tra loro, dei guanti 5, in modo che il primo elemento metallico 12, disposto più esterno, rappresenta il polo emettitore della differenza di potenziale generata dal generatore di corrente alternata 14, mentre il secondo elemento metallico 13, disposto più interno, rappresenta il polo di riferimento.
Il secondo elemento metallico 13, che si trova in prossimità della pelle della mano dell’utilizzatore ma non direttamente in contatto con essa, può essere utilizzato a scopo di radioprotezione delle mani.
Il generatore di corrente alternata 14 Ã ̈ alimentato da una batteria di alimentazione integrata nel polsino 15 di ciascun guanto 5 e non illustrata nelle figure.
Utilmente, la batteria di alimentazione à ̈ di tipo ricaricabile e la macchina 2a, 2b, 2c comprende una stazione di ricarica 16 che à ̈ collocata in posizione distaccata rispetto all’utensile 2a e che permette di ricaricare la batteria di alimentazione durante la fase di non utilizzo dei guanti 5.
Preferibilmente la stazione di ricarica 16 à ̈ di tipo “senza fili†, ossia à ̈ in grado di caricare le batterie di alimentazione dei guanti 5 senza necessitare di cablaggi e connessioni tramite un circuito elettrico.
Vantaggiosamente, il campo elettromagnetico 7 generato dal sottoguanto a doppia metallizzazione 12, 13 à ̈ un campo elettrico di intensità variabile in regime quasi statico, operante a frequenza inferiore o uguale a 1 MHz.
I segnali elettrici generati ed emessi dalla superficie metallizzata dei guanti 5 sono rilevabili dall’elemento sensore elettromagnetico 8, che ad esempio consiste in una lamina metallica collocabile sostanzialmente in prossimità deU’utensile 2a.
A tale proposito occorre specificare che, nella presente trattazione, affermare che la lamina metallica 17 à ̈ collocata in prossimità dell’utensile 2a significa che tale lamina può essere montata sull’utensile 2a, ad esempio attorno alla lama di spacco 2a come illustrato in figura 2, oppure che la lamina metallica 17 può essere integrata e realizzata in corpo unico con l’utensile 2a, ad esempio sfruttando una superficie metallica della lama di spacco 2a.
La lamina metallica 17 à ̈ elettronicamente associata ad un circuito di rilevazione del segnale 18, che permette di ricavare il potenziale elettrico indotto dal campo elettromagnetico 7 sulla lamina metallica 17 e di trasmettere tale misura all’unità di elaborazione e controllo 9.
L’intensità del campo elettromagnetico 7 rilevata dalla lamina metallica 17 risulta proporzionale alla distanza tra le mani dell’utilizzatore e la lama di spacco 2a, permettendo quindi, tramite calibrazione del dispositivo, il controllo della zona in prossimità dell’utensile e la valutazione delle possibili situazioni di pericolo.
A questo riguardo si sottolinea che l’unità di elaborazione e controllo 9 à ̈ atta ad individuare due volumi di sicurezza 19, 20 sostanzialmente separati dalla zona di movimentazione dell’utensile 2a e, in particolare, disposti ai fianchi opposti del piano verticale di giacitura della lama di spacco 2a e della lama fissa 11 (figura 3).
In pratica, il posizionamento degli indumenti 5 all’intemo dei volumi di sicurezza 19, 20 à ̈ atto a consentire l’azionamento dell’utensile 2a mentre il posizionamento degli indumenti 5 al di fuori dei volumi di sicurezza 19, 20 à ̈ atto a disattivare l’utensile 2a.
In altre parole, se entrambe le mani dell’utilizzatore, con i relativi guanti 5, vengono disposte all’intemo dei volumi di sicurezza 19, 20, l’unità di elaborazione e controllo 9 considera tale configurazione come una condizione di sicurezza ed à ̈ programmata al fine di acconsentire all’azionamento della lama di spacco 2a, ad esempio per mezzo di un tradizionale comando a pedale 21.
Per contro, se uno o entrambi i guanti 5 vengono collocati dall’utilizzatore al di fuori dei volumi di sicurezza 19, 20, l’unità di elaborazione e controllo 9 rileva la situazione di possibile pericolo ed inibisce l’intervento del comando a pedale 21 se la lama di spacco 2a non à ̈ stata ancora attivata, oppure comanda l’arresto di emergenza della lama di spacco 2a qualora la condizione di pericolo intervenga dopo l’attivazione dell’utensile 2a.
L’impiego di un generatore di campo elettromagnetico 6 montato sui guanti 5 e di una lamina metallica 17 montata sulla lama di spacco 2a à ̈ un approccio efficace sia dal punto di vista della semplicità di principio sia dal punto di vista costruttivo, nonché per la relativamente facile implementazione del sistema, inclusa la parte elettronica.
La sorveglianza dei volumi di sicurezza 19, 20 si basa su segnali ben rilevabili e processabili, ad esempio di intensità maggiore o uguale a 5 mV, con conseguente buona affidabilità di funzionamento.
L’impianto 1, inoltre, à ̈ utilmente dotato anche di un’apparecchiatura di rilevamento dell’eventuale posizionamento delle mani dell’ utilizzatore sotto al blocco di pietra 3.
Tale apparecchiatura, non illustrata nelle figure, à ̈ collegata all’unità di elaborazione e controllo 9 ed à ̈ destinata a fornire un segnale di autorizzazione all’azionamento della lama di spacco 2a solo nel caso in cui le mani delTutilizzatore, anche se disposte all’intemo dei volumi di sicurezza 19, 20, non siano disposte sotto il blocco di pietra 3 per evitare che, in seguito all’ azionamento dell’utensile 2a , le mani dell’ utilizzatore possano rimanere schiacciate tra il blocco di pietra 3 ed il piano di lavoro ed appoggio 2c.
Questa apparecchiatura di rilevamento, ad esempio, consiste in un dispositivo in grado di apprendere se il dorso dei guanti 5, e quindi delle mani dell’ utilizzatore, à ̈ rivolto verso l’alto oppure verso il basso.
Nel caso in cui, infatti, le mani delTutilizzatore che trattengono il blocco di pietra 3 siano posizionate correttamente sopra di esso, allora i guanti 5 presentano il dorso rivolto verso l’alto.
Al contrario, nel caso in cui le mani che trattengono il blocco di pietra 3 siano disposte sotto di esso, allora il dorso dei guanti 5 risulta chiaramente rivolto verso il basso.
Il funzionamento dell’impianto 1 illustrato nelle figure da 1 a 3 à ̈ il seguente.
L’utilizzatore indossa i guanti 5 e posiziona il blocco di pietra 3 al di sotto della lama di spacco 2a.
Durante queste operazioni il campo elettromagnetico 7 generato dai guanti 5 interagisce con la lamina metallica 17 e consente all’unità di elaborazione e controllo 9 di rilevare la posizione delle mani dell’utilizzatore in prossimità della lama di spacco 2a.
Fintanto che le mani dell’utilizzatore rimangono sufficientemente distanti dalla lama di spacco 2a all’interno dei volumi di sicurezza 19, 20 e vengono correttamente posizionate sopra al blocco di pietra 3 e non sotto di esso, allora l’unità di elaborazione e controllo 9 acconsente all’ azionamento della lama di spacco 2a tramite il comando a pedale 21.
Per contro, qualora l’ utilizzatore durante l’attivazione del comando a pedale 21 abbia ancora le mani al di fuori dei volumi di sicurezza 19, 20, oppure sotto al blocco di pietra 3, allora l’unità di elaborazione e controllo 9 interviene sulla macchina 2a, 2b, 2c per impedire l’abbassamento dell’utensile 2a anche nel caso in cui il comando a pedale 21 venga azionato.
Nel caso in cui, infine, dopo l’attivazione della lama di spacco 2a, l’utilizzatore passi da una condizione di sicurezza ad una condizione di pericolo, ad esempio a seguito dell’avvicinamento delle sue mani all’utensile 2a, allora l’unità di elaborazione e controllo 9 interviene per arrestare la corsa di discesa della lama di spacco 2a.
Nella forma di attuazione illustrata nelle figure 4 e 5, il generatore di campo elettromagnetico 6 à ̈ montato sulla macchina 2a, 2b, 2c e l’elemento sensore elettromagnetico 8 à ̈ montato almeno in parte sui guanti 5. v Più in dettaglio, l’elemento sensore elettromagnetico 8 comprende un lettore RFID 22 (Radio Frequency Identification) montato sulla macchina 2a, 2b, 2c ed un tag RFID 23 montato nel polsino 15 di ciascun guanto 5. Il lettore RFID 22 e il tag RFID 23 implementano un protocollo di comunicazione che consiste nell’invio di un segnale elettromagnetico da parte di un’antenna 24 o da parte del lettore stesso che viene ricevuto dal tag RFID 23, il quale a sua volta trasmette un segnale di risposta captato dal lettore RFLD 22.
Il tag RFID 23 à ̈ un dispositivo passivo che trae energia dal segnale interrogante emesso dal lettore RFID 22 e nel contempo, tramite “backscattering†, à ̈ in grado di rispondere alle interrogazioni emettendo impulsi codificati che il lettore RFID 22 può ricevere.
Utilmente, il protocollo di comunicazione tra il lettore RFID 22 e il tag RFID 23 à ̈ basato sulla modulazione impulsiva (in ampiezza) di una portante sinusoidale alla frequenza di 868 ÷ 869 MHz, con un ben definito indice di modulazione.
Il generatore di campo elettromagnetico 6 comprende un’armatura metallica 25 che à ̈ elettricamente caricata mediante un generatore di corrente alternata, à ̈ montata sulla macchina in prossimità dell’utensile 2a, nella zona di movimentazione della lama di spacco 2a, ed à ̈ atta a interdire la comunicazione tra il lettore RFID 22 ed il tag RFID 23.
La frequenza di lavoro del generatore di corrente alternata che carica l’armatura metallica 25 à ̈ sostanzialmente coincidente con la frequenza di lavoro del lettore RFID 22, l’intensità del campo elettromagnetico 7 generato dall’armatura metallica 25 essendo sostanzialmente maggiore dell’intensità del segnale del lettore RFID, ad esempio 1,5 o 2 volte.
Il posizionamento e le dimensioni dell’armatura metallica 25, nonché l’estensione dello spazio di interesse circostante sono tali che, alla frequenza di lavoro di cui sopra, il campo elettromagnetico 7 possa considerarsi quasi-statico e quindi non radiante.
Il posizionamento dell’ armatura metallica 25 à ̈ altresì fatto in modo da non intralciare il piano di lavoro della macchina 2a, 2b, 2c, ad esempio dietro alla lama di spacco 2a oppure, come schematicamente illustrato in figura 5, sul blocco mobile che porta la lama di spacco 2a.
Tramite questa tecnologia anche nella forma di attuazione delle figure 4 e 5 l’unità di elaborazione e controllo 9 à ̈ in grado di individuare due volumi di sicurezza sostanzialmente analoghi ai volumi di sicurezza 19, 20 illustrati in figura 3.
Il riconoscimento dei guanti 5, equivalenti alle mani dell’operatore, airintemo dei volumi di sicurezza 19, 20 attorno alla lama di spacco 2a avviene tramite il campo elettromagnetico 7 che à ̈ dotato di intensità tale che P interrogazione del tag RFID 23 da parte del lettore RFID 22 o la risposta del tag RFID 23 verso il lettore RFID risultino inconsistenti.
Il campo elettromagnetico 7, infatti, presente in prossimità della lama di spacco 2a, altera la comunicazione tra il lettore RFID 22 ed il tag RFID 23, impedendo al tag RFID 23 di comprendere il codice di richiesta di identificazione e di fatto bloccando la comunicazione.
Quando il tag RFID 23 non può rispondere alle periodiche interrogazioni del lettore RFID 22 allora diventa a tutti gli effetti invisibile e Punità di elaborazione e controllo 9 à ̈ atta ad interpretare tale circostanza come una condizione di pericolo, in cui entrambi i guanti 5 non sono disposti all’ interno dei volumi di sicurezza 19, 20, ed interviene a disattivare la lama di spacco 2a.
Similmente alla forma di attuazione delle figure da 1 a 3, Rimpianto 1 à ̈ dotato anche di un’apparecchiatura di rilevamento dell’eventuale posizionamento delle mani dell’utilizzatore sotto al blocco di pietra 3.
Il funzionamento dell’impianto 1 illustrato nelle figure 4 e 5 à ̈ sostanzialmente analogo a quello descritto per la forma di attuazione delle figure da 1 a 3, con la differenza che la presenza delle mani dell’ utilizzatore nei volumi di sicurezza 19, 20 à ̈ ricavata in funzione del segnale rilevato dal lettore RFID 22 e non da quello rilevato dalla lamina metallica 17.
In figura 6 à ̈ rappresentata un’ulteriore forma di attuazione dell’impianto 1 in cui si sfrutta il campo elettromagnetico 7 per rilevare la posizione delle mani dell’utilizzatore in modo diverso rispetto a quanto descritto e illustrato in precedenza.
In questa forma di attuazione il generatore di campo elettromagnetico 6 e l’elemento sensore elettromagnetico 8 sono montati sulla macchina 2a, 2b, 2c mentre i guanti 5 comprendono almeno una porzione sostanzialmente elettromagnetica per la perturbazione del campo elettromagnetico 7.
Il campo elettromagnetico 7, ad esempio, può consistere in un campo magnetico indotto dal passaggio di corrente elettrica all’ interno di un circuito, mentre la porzione elettromagnetica montata sui guanti 5 può consistere in una serie di piccoli magneti permanenti integrati nei guanti 5. In pratica l’elemento sensore elettromagnetico 8 à ̈ atto a rilevare la posizione dei guanti 5 nello spazio, e quindi anche rispetto alla lama di spacco 2a, in funzione della perturbazione del campo elettromagnetico 7 da parte dei guanti 5.
Similmente alle forme di attuazione delle figure precedenti, rimpianto 1 à ̈ dotato anche di un’apparecchiatura di rilevamento dell’eventuale posizionamento delle mani dell’utilizzatore sotto al blocco di pietra 3.
Il funzionamento dell’impianto 1 illustrato schematicamente in figura 6 à ̈ sostanzialmente analogo a quello descritto per le altre due forme di attuazione, con la differenza che la presenza delle mani dell’utilizzatore nei volumi di sicurezza 19, 20 à ̈ ricavata in base alla perturbazione del campo elettromagnetico 7 ottenuta tramite i guanti 5 magnetizzati.
Si à ̈ in pratica constatato come l’invenzione descritta raggiunga gli scopi proposti.
A questo proposito si sottolinea che il particolare accorgimento di prevedere un campo elettromagnetico per riconoscere la posizione dell’utilizzatore della macchina permette di ottenere un impianto di uso pratico, agevole e funzionale, di ingombri contenuti e sopratutto in grado di funzionare anche in presenza di polvere e sporcizia, che non influiscono sul campo elettromagnetico e sulla misura rilevata dal sistema di sicurezza.

Claims (18)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Impianto (1) per la lavorazione di manufatti, comprendente almeno ima macchina (2a, 2b, 2c) provvista di almeno un utensile (2a) mobile per la lavorazione di manufatti (3) ed almeno un sistema di sicurezza (4) per l’azionamento di detto utensile (2a) in condizioni di sicurezza per un utilizzatore, caratterizzato dal fatto che detto sistema di sicurezza (4) comprende almeno un indumento (5) indossabile da detto utilizzatore, almeno un generatore di campo elettromagnetico (6) che à ̈ montato su almeno uno tra detto indumento (5) e detta macchina (2a, 2b, 2c), ed almeno un elemento sensore elettromagnetico (8) che à ̈ atto a cooperare con detto campo elettromagnetico (7) per rilevare la posizione di detto indumento (5) rispetto a detto utensile (2a) e che à ̈ montato su almeno uno tra detto indumento (5) e detta macchina (2a, 2b, 2c), detto generatore di campo elettromagnetico (6) e detto elemento sensore elettromagnetico (8) essendo elettronicamente associati ad un’unità di elaborazione e controllo (9) atta a calcolare la posizione di detto indumento (5) rispetto a detto utensile (2a) in funzione del segnale rilevato da detto elemento sensore elettromagnetico (8) e a consentire razionamento/disattivazione di detto utensile (2a) in funzione di tale posizione.
  2. 2) Impianto (1) secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto campo elettromagnetico (7) à ̈ un campo elettrico di intensità variabile in regime quasi statico.
  3. 3) Impianto (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto indumento (5) comprende almeno un guanto di protezione delle mani di detto utilizzatore.
  4. 4) Impianto (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto generatore di campo elettromagnetico (6) à ̈ montato su detto indumento (5) e detto elemento sensore elettromagnetico (8) à ̈ montato su detta macchina (2a, 2b, 2c).
  5. 5) Impianto (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto generatore di campo elettromagnetico (6) comprende almeno un primo elemento metallico (12) ed un secondo elemento metallico (13) tra i quali à ̈ interposto almeno un generatore di corrente alternata (14).
  6. 6) Impianto (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto guanto (5) comprende un polsino (15), in cui à ̈ alloggiato detto generatore di corrente alternata (14), ed un sottoguanto a doppia metallizzazione (12, 13), che integra detto primo elemento metallico (12) e detto secondo elemento metallico (13).
  7. 7) Impianto (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto guanto (5) comprende una batteria di alimentazione di detto generatore di corrente alternata (14).
  8. 8) Impianto (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta macchina (2a, 2b, 2c) comprende una stazione di ricarica (16) di detta batteria di alimentazione.
  9. 9) Impianto (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto elemento sensore elettromagnetico (8) comprende almeno una lamina metallica (17) collocabile sostanzialmente in prossimità di detto utensile (2a).
  10. 10) Impianto (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto generatore di campo elettromagnetico (6) à ̈ montato su detta macchina (2a, 2b, 2c) e detto elemento sensore elettromagnetico (8) à ̈ montato almeno in parte su detto indumento (5).
  11. 11) Impianto (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto elemento sensore elettromagnetico (8) comprende almeno un lettore RFID (22) montato su almeno uno tra detto indumento (5) e detta macchina (2a, 2b, 2c) ed un tag RFID (23) montato suH’altro tra detto indumento (5) e detta macchina (2a, 2b, 2c), detto generatore di campo elettromagnetico (6) comprendendo almeno un’armatura metallica (25) che à ̈ elettricamente caricata mediante un generatore di corrente alternata, à ̈ montata su detta macchina (2a, 2b, 2c) in prossimità di detto utensile (2a) ed à ̈ atta a interdire la comunicazione tra detto lettore RFID (22) e detto tag RFID (23).
  12. 12) Impianto (1) secondo la rivendicazione 11, caratterizzato dal fatto che la frequenza di lavoro di detto generatore di corrente alternata à ̈ sostanzialmente coincidente con la frequenza di lavoro di detto lettore RFID (22), l’intensità del campo elettromagnetico (7) generato da detta armatura metallica (25) essendo sostanzialmente maggiore dell’intensità del segnale di detto lettore RFID (22).
  13. 13) Impianto (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto generatore di campo elettromagnetico (6) e detto elemento sensore elettromagnetico (8) sono montati su detta macchina (2a, 2b, 2c) e detto indumento (5) comprende almeno una porzione sostanzialmente elettromagnetica per la perturbazione di detto campo elettromagnetico (7), detto elemento sensore elettromagnetico (8) essendo atto a rilevare la posizione di detto indumento (5) rispetto a detto utensile (2a) in funzione della perturbazione di detto campo elettromagnetico (7) da parte di detto indumento (5).
  14. 14) Impianto (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta macchina (2a, 2b, 2c) à ̈ di tipo spaccopietre e provvista di almeno un telaio di base (2b) e di almeno un piano di lavoro ed appoggio (2c) di pietre (3) da spaccare, detto utensile (2a) comprendendo una lama di spacco mobile lungo una direzione sostanzialmente verticale sopra a detto piano di lavoro ed appoggio (2c).
  15. 15) Impianto (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta lamina metallica (17) à ̈ montata su detto utensile (2a) sostanzialmente attorno a detta lama di spacco (2a).
  16. 16) Impianto (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta armatura metallica (25) à ̈ montata su detto telaio di base (2b) in prossimità della zona di movimentazione di detta lama di spacco (2a).
  17. 17) Impianto (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che comprende almeno un’apparecchiatura di rilevamento dell’eventuale posizionamento di almeno una mano di detto utilizzatore sotto a dette pietre (3) da spaccare.
  18. 18) Impianto (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta un’unità di elaborazione e controllo (9) à ̈ atta ad individuare un volume di sicurezza (19, 20) sostanzialmente separato dalla zona di movimentazione di detto utensile (2a), il posizionamento di detto indumento (5) in detto volume di sicurezza (19, 20) essendo atto a consentire razionamento di detto utensile (2a) ed il posizionamento di detto indumento (5) fuori da detto volume di sicurezza (19, 20) essendo atto a disattivare detto utensile (2a).
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