ITMI970316U1 - Confezione sterile per impianti per protesi dentarie - Google Patents

Description

DESCRIZIONE del modello industriale di utilità

Nel campo delle protesi dentarie e principalmente nella chirurgia impiantare sono noti impianti endo-ossei, ormai da anni realizzati solo in titanio.

Questi impianti sono costituiti generalmente da un cilindro in titanio, normalmente filettato esternamente, per consentire all'operatore un facile inserimento nell'osso. Di solito, l'impianto è sostenuto da una bussola, fissata assialmente tramite una vite passante ed una connessione maschio/femmina, di forma differente per metodica e fabbricante.

Tale bussola viene denominata in genere "mount" di montaggio, ed il suo scopo è quello di mantenere l'impianto stabile durante l'inserimento nell'osso. Il mount viene rimosso ad inserimento effettuato e con esso la vite passante che lo collega all'impianto Il foro di collegamento impìanto-mount, posto all'estremità superiore dell'impianto, viene allora sigillato tramite una vite-tappo, detta vite chirurgica.

E<r >noto che l'impianto accolto nella cavità dell'osso mandibolare o mascellare, deve permanere di solito dai 4 ai 6 mesi, per potersi integrare correttamente (osteointegrazione) e per poter accogliere poi la relativa parte protesica.

Un ulteriore passaggio viene effettuato al termine del periodo di osteointegrazione, atto al montaggio della parte protesica sull'impianto, dove si dovrà creare il passaggio ideale, attraverso la gengiva, per l'inserimento della protesi stessa.

Questo foro (tragitto trans-mucoso) verrà creato chirurgicamente ed otturato tramite un tappo di guarigione, anch'esso in titanio, che attraverso la gengiva si avvita all'impianto.

Tale tappo garantisce la perfetta cicatrizzazione dei tessuti intorno ad esso in un periodo di circa 7 gorni, dopo-di che viene rimosso e sostituito da un moncone protesico.

Si sa che un impianto di questo tipo deve essere fornito al dentista in una confezione sterile, che lo protegga da contaminazioni esterne e rischi di danneggiamento.

A tale scopo attualmente si confezionano gli impianti in provette di materiale plastico o vetroso, sigillate normalmente da tappi in plastica o alluminio, che spesso sorreggono l'impianto stesso. Nella pratica di accesso all'impianto nella confezione, il dentista deve rimuovere il tappo di chiusura della provetta, ed estrarre dall'involucro sterile l'impianto tramite il suo mount.

L'avvitamento iniziale avviene grazie a questo supporto, destinato però, ad essere svitato prima dell'inserimento totale dell'impianto che sfrutta la sua connessione protesica per accettare uno strumento secondario atto all'avvitatura terminale.

Uno degli inconvenienti più usuali nel rimuovere gli impianti dalla confezione è sicuramente la possibilità di contaminazione della superficie stessa, tramite inavvertiti sfregamenti e contatti con materiali plastici o in alluminio, presenti nella confezione.

Ulteriori problemi sono legati alla manualità della operazione di montaggio dell'impianto che meglio risulteranno chiare nel seguito di questa descrizione.

Per risolvere questo insieme di inconvenienti legati alla tecnica nota, il presente trovato propone una confezione sterile per un impianto per protesi dentaria del tipo comprendente quale impianto un cilindro cavo superiormente e filettato da fissare nell'osso sormontato da una bussola a cui detto cilindro è fissato assialmente mediante una vite passante, detto cilindro essendo atto ad accogliere superiormente detta protesi dentaria, ed una vite chirurgica atta a chiudere provvisoriamente la cavità superiore di detto cilindro che deve accogliere detta protesi, caratterizzata dal fatto di comprendere un flacone richiudibile a tenuta nel collo del quale è fissata una boccola dello stesso metallo di detto impianto, preferibilmente titanio, dotata di un foro passante entro cui è accolto detto impianto e di un foro non passante filettato, ricavato sulla faccia superiore di detta boccola ed in posizione affacciata al detto foro passante, fungente da sede entro cui è fissata per avvitamento detta vite chirurgica.

Secondo tale disposizione, quando si apre la confezione, e si rimuove la copertura del flacone, impianto e vite chirurgica risultano entrambi in vista, posizionate nelle loro sedi e facilmente accessìbili.

Allo scopo di meglio comprendere le caratteristiche e i vantaggi del trovato qui descritto, se ne descrive nel seguito un esempio di pratica attuazione con particolare riferimento alle figure dei disegni allegati.

La figura 1 è una vista in esploso degli elementi che costituiscono una confezione secondo il trovato .

La figura 2 mostra un particolare ingrandito di figura 1, ossia una sezione trasversale di detta boccola, in cui gli elementi tuttavia sono assiemati .

La figura 3 mostra una vista in pianta dall'alto della boccola di figura 2.

Con riferimento alla figura 1, un impianto per protesi dentaria comprende un cilindro filettato 10 terminante inferiormente con un apice conico dotato di smussi 11 antirotazionali, adatta al fissaggio all'alveolo dentario.

Superiormente tale cilindro filettato 10 è sormontato da una bussola 12, che è fissata al cilindro 10 mediante una vite passante 13 ed inserita nell'impianto con una connessione maschio-femmina esagonale 14.

A fissaggio dell'impianto nell'osso avvenuto, la vite 13 e la bussola 12 vengono rimosse lasciando libero superiormente il cilindro filetatto 10 così da poter accogliere entro la detta sede 14 superiore la protesi dentaria.

In figura 1 con 15 è indicata una vite chirurgica adatta a chiudere detta cavità superiore 14 del cilindro 10.

In figura 1 è mostrata una confezione sterile secondo il trovato comprendente un flacone in vetro 16 a forma di ampolla o bottiglietta avente un collo 17 richiudibile a tenuta da un tappo 18 aw itabile su detto collo 17.

In tale confezione secondo il trovato viene provvista una boccola 19 pure realizzata in titanio dotata di un foro longitudinale passante 20 adatto ad accogliere detto impianto 10-12-13 in modo sfilabile.

Come si vede nel particolare di figura 3, tale foro 20 è collocato in posizione eccentrica rispetto alla sezione circolare della boccola 19. In tal modo viene lasciato spazio sulla stessa sezione per un secondo foro 21, non passante, filettato ed anch'esso eccentrico, detto foro non passante 21 costituendo una sede cava per la vite chirurgica 15, di cui infatti riproduce la conformazione. Per il confezionamento dell'impianto secondo il trovato, la boccola 19, che è superiormente delimitata da una flangia circolare 22, viene calzata per interferenza all'interno del collo 17 del flacone 16 finché la flangia 22 si attesta sul bordo superiore di detto collo. In tale posizione la boccola 19 bloccata sul collo del flacone è pronta ad accogliere la vite<' >chirurgica 15 entro la sede 21 ed il complesso dell’impianto formato dal cilindro filettato 10, dalla bussola 12 e dalla vite passante 13, che vincola 12 a 10, entro il foro passante 20. Il tutto viene quindi richiuso mediante il tappo 18 avvitato all’esterno del collo 17.

La confezione così predisposta viene fornita al dentista. In tal modo, egli impugna con una mano il flacone 16, che viene perciò a costituire oltre ad una protezione sterile per l'impianto anche una agevole impugnatura per le operazioni richieste, sfila agevolmente l’impianto 10-12-13 ad esempio con un apposito strumento che penetra nella cava della bussola ed effettua con lo stesso strumento l'avvitamento dell'impianto nell'alveolo dentario. Una volta completato l'avvitamento dell'impianto nell'osso, sfila il "mount" (vite passante 13 e bussola 12) rimuovendolo. Quindi impugna nuovamente il flacone 16 ed estrae dalla sede 21 la vite chirurgica 15 per collocarla a chiusura della cava 14 dell'impianto montato sul paziente. Come si può comprendere dall'esempio sopra riportato, il trovato consente al dentista da un lato di estrarre agevolmente sia l'impianto sia la vite chirurgica dal flacone sterile, senza rischi di perderne la presa in quanto il flacone 16 costituisce un'agevole impugnatura; inoltre grazie alla boccola di cui è dotato il flacone stesso, si evita ogni tipo di contatto e sfregamento tra l'impianto in titanio e materiale contaminante quale potrebbe essere la plastica. Infatti secondo il presente trovato la presenza di plastica è assolutamente evitata, così che viene anche evitata ogni necessità di separare parti in plastica dalle parti in titanio come accade nei sistemi della tecnica nota.

In particolare il fatto di avere l'impianto e la vite chirurgica collocati in posizione affacciata sullo stesso piano di lavoro costituito dalla superficie in vista della boccola rappresenta una grande agevolazione sia nella tecnica del confezionamento sia nella manualità del montaggio dell'impianto sul paziente, essendo<' >minimizzato il rischio di perdere la presa sia dell'impianto sia della vite chirurgica quando essi devono essere afferrati o maneggiati.

Si intende che l'esempio riportato nelle figure sopra descritte non è limitativo ma solo illustrativo del trovato, sicché la confezione ivi mostrata potrà essere opportunamente variata, ad esempio sìa nella forma del flacone e delle varie parti che compongono la confezione.

Claims (3)

1. RIVENDICAZIONI 1. Confezione sterile per un impianto per protesi dentaria del tipo comprendente quale impianto un cilindro cavo superiormente e filettato da fissare nell'osso sormontato da una bussola a cui detto cilindro è fissato assialmente mediante una vite passante, detto cilindro essendo atto ad accogliere superiormente detta protesi dentaria, ed una vite chirurgica atta a chiudere provvisoriamente la cavità superiore di detto cilindro che deve accogliere detta protesi, caratterizzata dal fatto di comprendere un flacone richiudibile a tenuta nel collo del quale è fissata una boccola dello stesso metallo di detto impianto, preferibilmente titanio, dotata di un foro passante entro cui è accolto detto impianto e di un foro non passante filettato, ricavato sulla faccia superiore di detta boccola ed in posizione affacciata al detto foro passante, fungente da sede entro cui è fissata per avvitamento detta vite chirurgica.
2. 2. Confezione secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detto foro non passante ricavato sulla faccia superiore della boccola è conformato in modo da riprodurre la forma di detta vite chirurgica.
3. 3. Confezione sostanzialmente come sopra descritta e mostrata nelle figure del disegno allegato.