ITMI961941A1 - Dispositivo regolabile per l'aggancio di etichette elettroniche a scaffali e simili - Google Patents

Description

"DISPOSITIVO REGOLABILE PER L'AGGANCIO DI ETICHETTE ELETTRONICHE A SCAFFALI E SIMILI"

La presente invenzione riguarda le etichette elettroniche per supermercati e simili, ed in particolare un dispositivo regolabile per l'aggancio di tali etichette agli scaffali del punto vendita.

Con il termine "etichetta elettronica" si fa qui riferimento a quel tipo di dispositivo di visualizzazione che consiste essenzialmente in un display a cristalli liquidi (LCD) comandato da un microprocessore ed alimentato da una cella solare. Un esempio di tale genere di dispositivo è descritto nella domanda di brevetto internazionale WO 95/25300 alla quale si rimanda per i dettagli strutturali. In questa sede è sufficiente ricordare che nel suddetto tipo di etichetta elettronica l'alimentazione del display LCD e dei relativi componenti elettronici di controllo è assicurata unicamente dalla cella solare. Per potere garantire tale alimentazione, la cella solare deve quindi avere delle dimensioni minime che nel caso in questione sono pari a 95 x 28 mm. Anche il display deve ovviamente avere dimensioni adeguate, analoghe a quelle della cella, al fine di consentire un'agevole lettura dei dati visualizzati.

Poiché le etichette elettroniche sono state studiate per sostituire le tradizionali etichette cartacee sugli scaffali dei punti vendita, sorge il problema di agganciarle al bordo anteriore dei ripiani degli scaffali in modo che occupino lo stesso spazio. In particolare, lo spessore dei ripiani è generalmente compreso tra 30 e 35 mm, mentre la larghezza dell'etichetta deve essere limitata a 120 mm. Un'altezza maggiore di 35 mm farebbe sporgere l'etichetta superiormente od inferiormente dallo spessore del ripiano, con conseguenti difficoltà ad inserire ed estrarre la merce dal ripiano. Inoltre, una larghezza maggiore di 120 mm non consentirebbe di sfruttare pienamente gli scaffali nel caso di merci piccole alloggiate sui ripiani con elevata densità, oppure porterebbe ad avere l'etichetta posizionata sotto a due prodotti adiacenti.

Chiaramente un'etichetta elettronica presenta dimensioni maggiori di una tradizionale etichetta cartacea, in particolare perché al display LCD deve essere abbinata la relativa cella solare come sopra accennato. Tuttavia, per i suesposti vincoli dimensionali non è possibile ridurre le dimensioni della cella solare e/o del display, né d'altronde possono essere trascurati i suddetti limiti di ingombro sullo scaffale. Per tali motivi non è possibile utilizzare un'etichetta in cui la cella solare ed il display siano disposti orizzontalmente o verticalmente sullo stesso piano.

In aggiunta ai limiti di ingombro, le etichette elettroniche hanno altre esigenze specifiche che le etichette cartacee non presentano. In primo luogo, la cella solare deve essere orientata in moda da esporla al massimo flusso luminoso possibile, altrimenti non può garantire una sufficiente alimentazione al display LCD. Secondariamente, anche il display LCD richiede di essere orientato diversamente in base alla sua quota di posizionamento poiché l'angolo ottimale di visione è piuttosto ristretto.

Un primo scopo della presente invenzione è quindi quello di fornire un dispositivo di aggancio che soddisfi tutti i requisiti sopra citati.

Un ulteriore scopo della presente invenzione è quello di fornire un dispositivo che consenta l'aggancio e lo sgancio dell'etichetta solo al personale autorizzato in modo da evitare che la clientela possa facilmente asportare le etichette, le quali hanno un valore non trascurabile.

Tali scopi vengono conseguiti per mezzo di un [^dispositivo di aggancio avente le caratteristiche riportate nella rivendicazione 1.

Il vantaggio fondamentale del presente dispositivo è quello di assicurare il soddisfacimento di tutti i requisiti sopra menzionati con una struttura assai semplice ed economica, ma allo stesso tempo robusta e versatile.

Un ulteriore vantaggio del dispositivo in oggetto è quello di potere essere facilmente realizzato con un tipo di "interfaccia" meccanico universale in modo da adattarsi a qualsiasi cenere di scaffale.

Questi ed altri vantaggi e caratteristiche del dispositivo secondo la presente invenzione risulteranno evidenti agli esperti del ramo dalla seguente dettagliata descrizione di due sue forme realizzative con riferimento agli annessi disegni in cui :

le Figg.la ed lb sono viste schematiche, laterale e frontale rispettivamente, che illustrano la struttura generale del presente dispositivo;

la Fig.2 è una vista schematica laterale che mostra gli elementi che compongono il dispositivo in oggetto;

la Fig.3 è una vista schematica laterale che mostra tre possibili regolazioni del suddetto dispositivo;

le Figg.4a e 4b sono viste schematiche frontali che illustrano una prima forma realizzativa del presente dispositivo;

le Figg.5a e 5b sono viste schematiche laterali che illustrano una seconda forma realizzativa del presente dispositivo;

la Fig.6 è una vista schematica prospettica che mostra uno scaffale con un'interfaccia adatta all'aggancio del dispositivo illustrato nelle figure precedenti; e

la Fig.7 è una vista prospettica che mostra due etichette elettroniche montate sullo scaffale di fig.6 utilizzando la prima forma realizzativa del dispositivo in oggetto.

Con riferimento alle figg.la, lb e 2, si vede che il dispositivo secondo la presente invenzione consiste essenzialmente in una prima piastra 1 ed una secondo piastra 2 incernierate tra loro lungo un lato attraverso uno snodo 3, ciascuna piastra 1, 2 essendo dotata di un elemento di aggancio 4 disposto lungo il lato opposto a guello di incernieramento. Entrambe le piastre 1, 2 sono realizzate in materiale trasparente (plastica) almeno dal lato rivolto all'esterno (lato superiore in fig.2), e presentano una cavità interna atta ad alloggiare rispettivamente la cella solare C ed il display D, che è alimentato dalla cella C tramite i fili di alimentazione E che passano attraverso lo snodo 3. Le cavità che alloggiano la cella C ed il display D sono chiuse ermeticamente da coperchi a tenuta stagna in modo da proteggere i componenti dell'etichetta elettronica dagli agenti esterni (umidità, polvere, liquidi, etc.).

La presenza di tale snodo 3 permette di regolare l'angolo a tra le piastre 1 e 2, in modo da riuscire a rispettare i vincoli di ingombro. Infatti, si vede chiaramente in fig.la che disponendo la piastra 1 in posizione orizzontale e la piastra 2 in posizione pressoché verticale, con un angolo a tra le due piastra di circa 120°, l'etichetta può rientrare nell'altezza H (30-35 mm) del ripiano R dello scaffale poiché lo spessore della piastra 1 è di pochi mm. Allo stesso tempo, dalla fig.lb risulta chiaramente rispettato anche il vincolo di ingombro frontale, poiché le due piastre 1, 2 essendo sovrapposte verticalmente restano entro il limite di larghezza L pari a 120 mm.

È evidente che il presente dispositivo sopra descritto può essere regolato facilmente in modo da disporre la cella C ed il display D secondo i loro angoli ottimali per l'intercettazione della luce e la lettura rispettivamente. In fig.3 sono illustrate a titolo esemplificativo tre posizioni che il presente dispositivo può assumere a seconda dell'altezza alla quale è posto il ripiano R sul quale viene montato. Poiché l'illuminazione proviene in genere dall'alto, ovviamente sarà la piastra 1 contenente la cella C ad essere posta in posizione superiore sostanzialmente orizzontale o leggermente inclinata. La piastra 2 sarà disposta invece in una posizione più verticale, con inclinazione verso il basso o verso l'alto a seconda che l'etichetta venga posizionata rispettivamente più in alto o più in basso rispetto all'altezza degli occhi della clientela.

È chiaro inoltre che i fili di alimentazione E sono predisposti con una lunghezza sufficiente a mantenere il collegamento tra la cella C ed il display D in qualsiasi posizione di regolazione angolare .

Facendo ora riferimento alle figg.4a e 4b, viene illustrata una prima forma realizzativa dello snodo 3 che collega le due piastre 1, 2. Questa prima soluzione prevede uno snodo "a forcella" ottenuto ricavando su una delle due piastre, la piastra 1 nell'esempio illustrato, due aggetti cavi esterni 5 che formano una "forcella" all'interno della quale si inserisce un aggetto cavo interno 6 ricavato sull'altra piastra (fig.4a, il gioco tra le parti è esagerato per chiarezza di rappresentazione) . Il collegamento tra le due piastre è realizzato da un perno 7 che viene inserito trasversalmente e poi fissato in qualsiasi modo noto (fìg.4b). È chiaro che il numero e la disposizione degli aggetti che formano questo tipo di snodo possono essere variati liberamente. Inoltre, il perno 7 è preferibilmente cavo per il motivo che sarà chiarito nel seguito.

Le figg.5a e 5b illustrano una seconda forma realizzativa dello snodo 3, la quale non permette la totale libertà dell'angolo relativo tra le piastre come la prima forma realizzativa sopra descritta, ma non richiede un elemento separato (il perno 7) per l'assemblaggio del dispositivo. Come risulta chiaramente da dette figure, lo snodo è ottenuto tramite due corpi cilindrici coassiali 8, 9 in contatto tra loro, ricavati rispettivamente lungo i bordi contrapposti delle piastre 1 e 2. Il corpo cilindrico esterno 9 è privo di circa 1/4 del mantello laterale al fine di consentirne la rotazione attorno al corpo cilindro interno 8. È chiaro che questo tipo di snodo ha una escursione angolare limitata, variabile tra la posizione di angolo massimo tra le due piastre (fig.5a) e quella di angolo minimo (fig.5b), che può essere stabilita in base alla porzione mancante del cilindro 9. Tuttavia, lo sviluppo angolare del cilindro 9 deve essere tale da assicurare il collegamento permanente tra le due piastre, ossia l'integrità dello snodo, in qualsiasi posizione angolare. Risulta evidente che nulla cambia ad invertire la posizione dei due corpi cilindrici 8, 9 ricavando quello interno sulla piastra 2 e quello esterno sulla piastra 1.

Con riferimento anche allo schema di fig.6, viene ora illustrata un'interfaccia per l'aggancio del presente dispositivo ad uno scaffale S. Tale interfaccia consiste essenzialmente in una coppia di supporti terminali verticali T, fissati allo scaffale S tramite elementi di giunzione F quali viti o simili, tra i quali si estendono due o più barre B (tre nell'esempio illustrato) a sezione circolare. I supporti T possono essere dotati di meccanismi di regolazione della posizione delle barre B e/o di una pluralità di sedi di montaggio delle barre B in modo da variarne la disposizione relativa.

L'aggancio dell'etichetta elettronica allo scaffale S avviene infilando gli elementi di aggancio 4 sulle barre B opportunamente disposte in modo da ottenere il desiderato angolo a tra le piastre 1 e 2, ossia tra la cella solare C ed il display D. Per rendere più solido e sicuro l'aggancio dell'etichetta allo scaffale, è preferibile infilare anche lo snodo 3 su una barra B (per questo motivo il perno 7 è cavo) . In questo modo, le etichette formano un corpo unico con lo scaffale e le barre B assorbono gli urti frontali che le etichette possono subire ad opera dei carrelli per la spesa, prevenendo nel contempo urti laterali. L'illustrazione di fig.7 mostra tale tipo di montaggio delle etichette tramite il dispositivo di aggancio delle figg.4a, 4b.

Si noti che se gli elementi di aggancio 4 sono costituiti da cilindri completi, le etichette devono essere inserite di testa sulle barre B, una dopo l'altra, ma ciò risulta poco pratico quando occorre sostituire un'etichetta intermedia.

È quindi preferibile che gli elementi di aggancio 4 siano realizzati a semicerchio in modo da potere montare l'etichetta direttamente nella posizione desiderata e poterla successivamente rimuovere senza toccare le etichette adiacenti. Ovviamente, per evitare l'asportazione occorre bloccare gli elementi di aggancio 4 sulle barre B completandone la struttura cilindrica mediante gusci posteriori, per la cui rimozione è necessario un apposito attrezzo in dotazione al personale del punto vendita. Un esempio di quest'ultima soluzione è illustrato nelle figg.5a e 5b, in cui gli elementi di aggancio a semicerchio 4' sono completati dai rispettivi gusci posteriori 4", che provvedono anche a bloccare l'etichetta nella posizione richiesta esercitando una leggera frizione sulle barre B.

Sebbene gli elementi di aggancio 4 forniscano un solido ancoraggio per l'etichetta, può ugualmente essere utile dotare il dispositivo di aggancio di un sensore antifurto che segnali una eventuale asportazione non autorizzata dell'etichetta. Tale sensore è alloggiato in uno degli elementi di aggancio 4 in modo da poggiare sulla barra B quando l'etichetta è in posizione, e può consistere in un contatto elettrico strisciante (se la barra B è di materiale conduttore) oppure in un microinterruttore a membrana. Questo sensore è collegato ad un ingresso dell'etichetta che ne riconosce lo stato logico, e quindi anche l'eventuale modifica dello stato logico di tale ingresso in caso di distacco dalla barra B o di estrazione dell'etichetta dalla sua sede nella piastra 2. In tale evenienza, l'etichetta trasmette via radio un segnale d'allarme al sistema che gestisce l'impianto di etichette, a meno che questa funzione di controllo non sia stata precedentemente disattivata tramite un apposito comando emesso da un trasmettitore portatile in dotazione al personale del punto vendita.

È chiaro che le forme realizzative del dispositivo secondo l'invenzione sopra descritte ed illustrate costituiscono solo esempi suscettibili di numerose variazioni. In particolare, lo snodo 3 può essere ottenuto tramite altri tipi di strutture meccanicamente equivalenti, e lo stesso vale per gli elementi di aggancio 4 che possono avere forma diversa da quella circolare cilindrica cava illustrata nelle figure.

Eventuali aggiunte e/o modifiche potranno pertanto essere apportate al dispositivo oggetto della presente invenzione senza tuttavia uscire dall'ambito di protezione dell'invenzione.

Claims (9)

1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo regolabile per l'aggancio a scaffali e simili di un'etichetta elettronica, costituita da una cella solare (C) che alimenta un display LCD (D) ed i suoi componenti elettronici di controllo, caratterizzato dal fatto di comprendere una prima piastra (1) ed una secondo piastra (2) incernierate tra loro lungo un lato tramite uno snodo (3), ciascuna piastra (1, 2) essendo dotata di un elemento di aggancio (4) disposto lungo il lato opposto a quello di incernieramento nonché di una cavità interna atta ad alloggiare rispettivamente detta cella solare (C) e detto display (D).
2. 2. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che lo snodo (3) è realizzato ricavando lungo i bordi contrapposti delle due piastre (1, 2) tre o più aggetti cavi complementari (5, 6) uniti tra loro tramite un perno trasversale cavo (7).
3. 3. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che lo snodo (3) è realizzato ricavando lungo i bordi contrapposti delle due piastre (1, 2) due corpi cilindrici coassiali (8, 9) in contatto tra loro, il corpo cilindrico esterno (9) essendo privo di una porzione del mantello laterale al fine di consentirne la rotazione attorno al corpo cilindro interno (8).
4. 4. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto > che gli elementi di aggancio (4) e lo snodo (3) presentano una configurazione cilindrica cava.
5. 5. Dispositivo secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che la struttura cilindrica degli elementi di aggancio (4) è composta da un semicerchio (4') integrale con le piastre (1, 2) e da un guscio posteriore (4") amovibile solo tramite un apposito attrezzo.
6. 6. Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere inoltre un sensore antifurto alloggiato in uno degli elementi di aggancio (4) e collegato ad un ingresso dei componenti di controllo dell'etichetta elettronica.
7. 7. Dispositivo secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che il sensore consiste in un microinterruttore a membrana.
8. 8. Dispositivo secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che il sensore consiste in un contatto elettrico strisciante.
9. 9. Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che le cavità che alloggiano la cella solare (C) ed il display (D) sono chiuse ermeticamente da coperchi a tenuta stagna.