ITMI951933A1 - Impianto orale antirotazione - Google Patents

Abstract

Un impianto per protesi dentali presenta un corpo d'impianto (12) formato con risalti e gole alternanti longitudinalmente al corpo stesso e almeno una scanalatura (26) longitudinale antirotazione di ancoraggio all'osso. I risalti hanno preferibilmente una forma a porzione di sfera.Preferibilmente l'impianto comprende inoltre una base allargata rispetto al corpo (12) così da presentare uno spallamento (28) per impegno di uno spallamento corrispondente ottenuto nel foro di alloggiamento nell'osso.L'impianto resta posizionato fisso con precisione nell'osso sia in direzione longitudinale del foro che alla rotazione.

Description

Descrizione dell'invenzione avente per titolo:

"IMPIANTO ORALE ANTIROT AZIONE"

DESCRIZIONE

La domanda si riferisce al campo dell'implantologia dentale.

Sono attualmente di largo uso protesi dentali che comprendono una parte di ancoraggio all'osso, detta più propriamente "impianto", un cosiddetto "moncone" avvitato all’impianto, sul moncone essendo applicato il dente di protesi. L'impianto è in materiale inerte rispetto all'osso, è inserito in -apposito alloggiamento ricavato nello stesso, e quindi ivi lasciato a riposo finché, per lo sviluppo del tessuto osseo, resta inglobato nello stesso così da poter fungere da ancoraggio per il moncone. Gli impianti noti hanno generalmente una forma a lamina forata relativamente estesa.

Vi è una costante tendenza a migliorare tali impianti e metodologie di applicazione, al fine di ridurre i tempi necessari al fissaggio dell'impianto, e i rischi e i disagi per il paziente.

L'autore della presente invenzione ha precedentemente ideato e brevettato un impianto per protesi dentale di dimensioni particolarmente ridotte, che comprende un corpo e una base destinati all'ancoraggio nella parte ossea della mascella. Il corpo comprende una successione, longitudinale al corpo, di risalti e gole, preferibilmente i risalti essendo in forma di porzioni di sfera e le gole essendo a superficie di fondo cilindrica. La base, nel dispositivo della precedente invenzione, ha un diametro che non supera il diametro delle parti a risalto del corpo. Sebbene rinvenzione precedente abbia dato generalmente buoni risultati, tuttavia ulteriori miglioramenti possibili sono stati individuati e raggiunti con questa invenzione.

Infatti si è rilevato che in determinati casi, con l'impianto precedente, quando, dopo i 90 giorni prescritti in cui rimpianto veniva lasciato in sede perché si formasse l'osso, si procedeva a svitare la cosiddetta vite di guarigione, o ad avvitare il moncone in alcuni casi detto corpo subiva una rotazione rispetto alla sede nell'osso, ciò che è indesiderabie dal punto di vista della stabilità. Scopo della presente invenzione è evitare la possibilità di una rotazione dell'impianto entro la sua sede, quando rimpianto stesso è soggetto inevitabilmente a sforzi di rotazione durante l'asportazione della vite di guarigione e/o l'applicazione del moncone di supporto del dente di protesi.

Un ulteriore scopo è ottenere un posizionamento longitudinale ottimo dell’impianto nell'osso, evitando un "affondamento" eccessivo indesiderato dello stesso, che potrebbe dar luogo a inconvenienti.

Tali scopi sono stati raggiunti con un impianto come è rivendicato nella rivendicazione 1. Ulteriori caratteristiche sono dette nelle rivendicazioni successive.

In particolare l'impianto comprende un corpo comprendente una successione longitudinale di risalti a porzione di sfera e gole circonferenziali, in cui almeno alcuni risalti sono attraversati da almeno una scanalatura sostanzialmente longitudinale. Secondo un'ulteriore caratteristica, rimpianto comprende una parte di base che presenta almeno uno spallamento esteso oltre il diametro dei risalti del corpo, così da poter impegnare uno spallamento corrispondente realizzato nell’osso, per migliorare il posizionamento dell'impianto.

Il nuovo impianto consente un ancoraggio ottimo all'osso sia in senso longitudinale all'impianto stesso (cié al foro di applicazione) che in senso trasversale e rotatorio. Inoltre il nuovo impianto consente un posizionamento preciso, longitudinalmente all'impianto stesso e al foro nell'osso, grazie all'impegno dello spallamento formato dalla base di esso contro uno spallamento ottenuto nel foro di alloggiamento nell'osso. Infine, consente di ridurre i tempi di guarigione.

Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell' invenzione saranno chiari da una lettura della descrizione che sarà fatta in seguito, a titolo esemplificativo soltanto e non limitativo, con riferimento ai disegni allegati nei quali:

la figura 1 è una vista in alzato laterale, ingrandita, di un impianto secondo la presente invenzione;

la figura 2 è una sezione assiale secondo il -piano indicato con 2-2 in figura i;

la figura 3 è una sezione trasversale secondo il piano indicato con 3-3 in figura 1;

la figura 4 è una sezione secondo il piano indicato con 4-4 in figura 1 ;

la figura 5 è una vista laterale, ingrandita, di una variante dell'impianto dell'invenzione

la figura 6 è una sezione secondo il piano indicato con 6-6 in figura 5;

la figura 7 è un'illustrazione di un impianto secondo le figure 1-4 illustrato impiantato in una mascella, disegnata schematicamente in sezione tratteggiata e già inglobato nell'osso, con un dente di protesi applicato su un moncone avvitato nell'impianto;

la figura 8 è una sezione schematica dell’osso mascellare in cui è realizzato un foro per accogliere l'impianto.

Con riferimento dapprima alle figure 1, 2, 3, 4 e 7, il nuovo impianto, indicato complessivamente con il riferimento 10, comprende una parte a corpo 12 e una parte di base 14 solidali fra loro. La parte a corpo 12 comprende due o più (tre nell'esempio in figura) parti a risalto in forma rotondeggiante, in questo caso di forma sostanzialmente sferica o a porzione di sfera, indicate con i riferimenti rispettivamente 16, 18, 20. Fra la parte 16 e la 18 un collo di diametro ridotto, indicato con 22, forma con dette parti una gola 23. Fra la parte 18 e la 20, un collo di diametro ridotto 24, sostanzialmente cilindrico, forma una gola 25 circonferenziale. La parte a porzione di sfera indicata con 20 è raccordata alla base 14. Secondo l'invenzione, lungo l'asse longitudinale a dell’impianto e parallelamente ad esso si estende una scanalatura longitudinale indicata con 26, estesa lungo le parti a risalto 16 e 18. Preferibilmente detta scanalatura o fresatura 26 ha una profondità fino alla superficie delle parti cilindriche 22, 24. La larghezza della scanalatura 26 è preferibilmente circa da 1 a 3 mm per un diametro delle parti 12, 16 circa 3-4mm.

E' previsto entro l'ambito dell'invenzione che vi possono essere più scanalature longitudinali, o approssimativamente longitudinali, distanziate circonferenzialmente.

La base 14 presenta una forma a pianta allungata avente almeno una dimensione superiore al diametro dei risalti 20 (18, 16) del corpo, cosi da formare spallamenti 28 estesi oltre la superficie laterale del corpo. Preferibilmente la base 14 presenta due superfici longitudinali piane affacciate, indicate con 30, 32. Internamente all'impianto, a partire dalla superficie esterna 33 della base, si estende un foro filettato indicato con 34, per sé noto, che serve per impegnò dapprima di una cosiddetta vite di guarigione, durante la fase in cui rimpianto è inserito nell'osso e coperto con la gengiva per consentire la formazione dell'osso attorno e dentro esso così da inglobarlo, e successivamente per consentire l'impegno di una vite di moncone, su cui sarà applicato il dente di protesi.

Nella figura 7 si è indicato con S il tessuto osseo nella mascella con G il tessuto gengivale. Si vede che con il nuovo impianto 10, il tessuto osseo S può occupare gli spazi definiti dalle gole fra le superfici dei risalti globoidali 16, 18 e la superficie del collo 22, e fra le superfici definite dai risalti 18, 20 e la superficie del collo 24, così da garantire una buona resistenza all'estrazione dell'impianto in senso assiale. Può inoltre occupare gli spazi lasciati liberi entro la scanalatura 26, cosi da garantire una buona resistenza alla rotazione attorno all'asse longitudinale a. In figura 8, nell'impianto 10 è illustrato impegnato un moncone M, su cui è applicato un dente D.

Un materiale preferito per l'impianto è titanio 2.

Si descriverà in seguito brevemente il modo di utilizzo del nuovo impianto. Nel tessuto osseo S della mascella si realizza un foro F (fig. 8) di cui una parte più profonda, FI, ha diametro inferiore, e una parte meno profonda, F2, coassiale, ha diametro superiore, fra le parti estendendosi uno spallamento F3. Si inserisce rimpianto 10 nel foro F fino ad impegnare lo spallamento 28 della base contro lo spallamento F3 nell'osso e si richiude la gengiva G. Si lascia a riposo rimpianto per il tempo necessario al riformarsi dell'osso (che, per rimpianto in questione si stima essere particolarmente ridotto rispetto agli impianti tradizionali -circa 60 giorni anziché i tradizionali 90 giorni). Si può quindi provvedere ad aprire di nuovo la gengiva ed estrarre la vite di guarigione (non illustrata), applicare il moncone N e il dente di protesi D si possono in questo modo fissare più denti fino alla protesi fissa totale.

Nelle figure 5 e 6 è illustrata una variante dellimpianto, indicata con 10’. L'impianto 10' presenta i risalti 16, 18', 20' in forma semisferica, separati da gole 23', 25'. Ciò consente di realizzare l'impianto in forma più compatta in senso longitudinale.

Le parti restanti dell'impianto 10' corrispondono a quelle dell'impianto 10, sono indicate con gli stessi numeri di riferimento, però dotati di apice.

Si noti che, sebbene nelle realizzazioni illustrate la scanalatura 26 o 26' si estenda solo per un tratto del corpo, è previsto ed entro l'ambito dell'invenzione che essa si estenda lungo tutto il corpo. Inoltre, sebbene la scanalatura 26 o 26' sia illustrata estesa radialmente in profondità fino alle superimi di fondo delle gole 23, 25, o 23', 25' essa può avere profondità diversa.

Claims (4)

1. RIVENDICAZIONI 1. Impianto orale per ancoraggio di un dente di protesi o più denti fino alla protesi fissa totale, alla parte ossea di una mascella, detto impianto comprendente una parte a corpo (12; 12’) e una parte di base (14; 14') solidali presentanti risalti e gole alternati nella direzione longitudinale dell'impianto e un mezzo per impegno di una vite di guarigione o di un moncone caratterizzato dal fatto che comprende inoltre almeno una scanalatura (26; 26') estesa sostanzialmente longitudinalmente lungo almeno una parte del corpo (12).
2. 2. Impianto secondo la rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che detto corpo (12; 12') comprende detti risalti (16, 18, 20; 16', 18', 20') in forma di porzione di sfera e dette gole (23, 25; 23', 25') aventi una superficie di fondo di diametro inferiore al diametro delle porzioni di sfera, detta scanalatura (26; 26’) avendo un diametro di fondo circa uguale al diametro di dette gole circonferenziali.
3. 3. Impianto secondo la rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che detta parte di base (14, 14') ha almeno una dimensione trasversale maggiore della dimensione massima trasversale di detto corpo così da formare uno spallamento (28; 28').
4. 4. Impianto secondo la rivendicazione 3 caratterizzato dal fatto che detta parte di base presenta facce opposte piane (30, 32).