ITMI941644A1 - Dispositivo e procedimento per la tecnica implantologica - Google Patents

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ITMI941644A1
ITMI941644A1 IT001644A ITMI941644A ITMI941644A1 IT MI941644 A1 ITMI941644 A1 IT MI941644A1 IT 001644 A IT001644 A IT 001644A IT MI941644 A ITMI941644 A IT MI941644A IT MI941644 A1 ITMI941644 A1 IT MI941644A1
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Italy
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Cosimo Coscia
Domenico Coscia
Domenico Fracchiolla
Giorgio Guerin
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Cosimo Coscia
Domenico Coscia
Domenico Fracchiolla
Giorgio Guerin
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Description

DESCRIZIONE di una domanda di brevetto per invenzione industriale
DESCRIZIONE
Il presente trovato riguarda un dispositivo ed un procedimento per la tecnica implantologica.
Come noto, attualmente, vi sono due tipi di tecnica implantologica: la tecnica implantologica sommersa e non sommersa.
Sia nella tecnica implantologica sommersa che in quella non sommersa si esegue inizialmente lo scolpimento del lembo della gengiva per poi realizzare, nella compagine dell'osso, il sito impiantare internamente al quale viene associato l'impianto .
Gli attuali impianti si differenziano tra loro per forme e dimensioni e la loro scelta si basa sul principio di un convolgimento dell'osso corticale per l'ottenimento della massima stabilità tra impianto e sito impiantare.
In particolare, gli attuali impianti presentano delle dimensioni standardizzate e tra loro differenti in funzione del tipo di intervento che si deve eseguire e in funzione dell'anatomia dei mascellari del paziente.
Gli attuali impianti sono genericamente definiti da un elemento cilindrico, talvolta munito di filettatura per l'avvitamento dell'impianto nello spessore osseo, e di più finestrature o aperture per favorire il processo di osteointegrazione, fattore primario per conseguire la massima stabilità tra impianto e sito impiantare e mantenerla nel tempo.
Pertanto, l'ottimizzazione del processo di osteointegrazione permette di ottenere una stabilità primaria dell'impianto e, quindi, da questo processo dipende la qualità e la riuscita dell'intervento svolto.
L'ottimizzazione del processo di osteointegrazione si raggiunge solo quando vi è una stretta connessione tra le pareti esterne dell'impianto e quelle del sito impiantare che, come noto, pertanto, deve essere perfettamente calibrato rispetto alle dimensioni dell'impianto che in esso viene associato.
In caso contrario, ad esempio in presenza di una mancata aderenza o adesione tra il sito impiantare e l'impianto, non si ottiene una perfetta stabilità primaria e quindi non si raggiunge una ottimale osteointegrazione ma solo una fibroosteointegrazione che non garantisce nel tempo la stabilità voluta dell'impianto.
Inoltre, in taluni casi, a causa di particolari condizioni anatomiche dei mascellari del paziente, non si ha la possibilità di realizzare una adeguata e necessaria profondità e/o diametro del sito impiantare al fine di consentire un idoneo alloggiamento dell'impianto per garantirne la stabilità primaria.
In questi casi si deve ricorrere ad un compromesso tra la profondità ed irl diametro del sito impiantare dettata dall'anatomia dei mascellari del paziente e la qualità della stabilità primaria che si riesce ad ottenere nell’impianto.
Il compito che si propone il presente trovato è quello di eliminare gli inconvenienti sopra lamentati degli impianti di tipo noto.
Nell'ambito di questo compito uno scopo importante del trovato è realizzare un impianto ed un procedimento per la tecnica implantologica che consentano di raggiungere una perfetta stabilità primaria dell'impianto nel sito impiantare indipendentemente dalla profondità o diametro del foro con cui viene realizzato quest'ultimo.
Un altro importante scopo del trovato è, inoltre, realizzare un dispositivo ed un procedimento per la tecnica implantologica che consentano il loro impiego negli impianti post-estrattivi, attualmente pressoché abbandonati, grazie al raggiungimento della stabilità primaria dell'impianto anche in un sito impiantare quale quello definito dalle radici del dente estratto. E' ancora uno scopo del trovato realizzare un dispositivo procedimento per la tecnica implantologica che consentano il raggiungimento di una perfetta aderenza tra le pareti esterne dell’impianto e le pareti del sito impiantare indipendentemente dalla precisione con cui quest'ultimo è stato realizzato,
E' un ulteriore scopo della presente invenzione realizzare un dispositivo ed un procedimento per la tecnica implantologica che consenta il raggiungimento di un ottimale processo di osteointegrazione che garantisca nel tempo la stabilità dell'impianto.
Un ulteriore scopo del trovato è realizzare un dispositivo ed un procedimento per la tecnica implantologica che consentano, vantaggiosamente, di poter ridurre l'altezza o il diametro del sito impiantare, ad esempio nel caso in cui le condizioni anatomiche del paziente non permettano di eseguire un sito impiantare di adeguata altezza e di diametro, garantendo ugualmente una stabilità primaria dell'impianto.
Questo compito, nonché questi ed altri scopi vengono raggiunti da un dispositivo per la tecnica implantologica, caratterizzato dal fatto di comprendere un impianto, introducibile in un sito impiantare, presentante mezzi di regolazione per la eventuale variazione del suo ingombro laterale internamente a detto sito impiantare per il raggiungimento di una sua perfetta stabilità primaria in detto sito impiantare.
Il procedimento per la tecnica implantologica che utilizza l'impianto sopradescritto si caratterizza dal fatto che, dopo l'introduzione di detto impianto in un sito impiantare, viene regolata l'ampiezza radiale di detto impianto fino ad ottenere una perfetta aderenza tra le pareti interne di detto sito impiantare e le pareti esterne di detto impianto per ottenere una perfetta stabilità primaria di quest'ultimo atta a facilitare il processo di osteointegrazione.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell'invenzione risulteranno maggiormente dalla descrizione di una forma di esecuzione preferita, ma non esclusiva, del dispositivo per la tecnica implantologica secondo il trovato, illustrato a titolo indicativo e non limitativo negli uniti disegni in cui:
- la figura 1 è una vista prospettica in esploso del dispositivo secondo il trovato;
- la figura 2 è una vista in alzato laterale del dispositivo sezionato longitudinalmente secondo il trovato;
- la figura 3 mostra schematicamente una mascella con il dispositivo rappresentato nelle figure 1 e 2 applicato nel sito impiantare;
- la figura-4 mostra il sito impiantare sezionato; - la figura 5 mostra in sezione il dispositivo alloggiato nel sito impiantare di figura 4;
- la figura 6 mostra in sezione il dispositivo alloggiato nel sito impiantare dopo aver subito una divaricazione radiale delle sue alette; e - la figura 7 mostra in alzato laterale il corpo cilindrico e la sua relativa sezione lungo la linea di sezione VII-VII.
Facendo riferimento alle figure sopradescritte il dispositivo secondo il trovato, indicato complessivamente con il numero di riferimento 1, comprende un impianto 2, di conformazione sostanzialmente cilindrica, presentante dei mezzi di regolazione, genericamente indicati con 3, atti a variare la sua ampiezza radiale internamente ad un sito impiantare 4 artificiale o naturale, realizzato o già presente nell'osso corticale 5, fino al raggiungimento di una perfetta aderenza tra le pareti esterne 6 dell'impianto 2 e le pareti 7 del sito impiantare 4, in modo da raggiungere una perfetta stabilità primaria.
Più in particolare i mezzi di regolazione 3 comprendono un organo 8, mobile internamente a detto impianto 2, per conseguire la divaricazione calibrata di almeno una aletta 9 presente sullo stesso.
L'organo mobile, in una soluzione preferita, è definito da un cursore presentante centralmente un foro filettato 10 internamente al quale si impegna girevolmente una vite di guarigione 11 che ne comanda lo spostamento coassialmente, internamente, all'impianto 2.
Opportunamente la vite di guarigione 11 presenta una testa 12, conformata in modo da poter essere impegnata da un attrezzo di comando 30, parzialmente rappresentato nei disegni, attualmente utilizzato nella tecnica implantologica nota.
Più in dettaglio, nel caso rappresentato, l'impianto 2 è munito di tre alette 9 di uguali dimensioni tra loro disposte, una rispetto all'altra, a 120 gradi.
Ciascuna aletta è definita da due tagli longitudinali che presentano alle loro estremità una apertura 13 atta a facilitare contemporaneamente sia la divaricazione delle alette 9 sia il processo di osteointegrazione. Ulteriori aperture 13 sono disposte sulle pareti 6 dell'impianto 2 sempre per favorire il processo di osteointegrazione .
Inoltre, le estremità delle alette 9 sono arrotondate per non causare traumi al sito impiantare durante la disposizione al suo interno dell'impianto 2.
Come rappresentato in figura 1 il cursore 8 presenta una conformazione a tronco di cono in cui la base maggiore presenta un diametro maggiore rispetto al diametro interno dell'impianto così da consentire, durante il suo spostamento all'interno dell'impianto, la divaricazione delle alette 9. Inoltre, l'impianto presenta, sulla sua superficie esterna, una zona anulare ribassata 14 atta a favorire il processo di osteointegrazione ed eventualmente ridurre i normali quattro-sei mesi di tempo che occorrono per il suo completamento secondo la tecnica implantologica tradizionale. L'impianto 2, da parte opposta alle alette 9, presenta la sua estremità 15 arrotondata per non traumatizzare la gengiva 21 una volta che l'impianto è stato introdotto nel sito impiantare e sullo stesso è stata associata una vite di guarigione sia per impedire eventuali infiltrazioni di cibo nel sito impiantare sia per favorire la sagomatura della gengiva.
Una volta che il processo di osteointegrazione è terminato la vite di guarigione viene tolta e nell'impianto viene inserito il perno moncone, formante anch'esso oggetto del presente trovato, sul quale successivamente poi verrà applicata la corona, non rappresentata nei disegni.
In particolare il perno moncone 20 presenta una prima zona cilindrica 16 ed una seconda zona cilindrica 17 di diametro minore al diametro della prima zona cilindrica 16.
La prima zona cilindrica 16 è inoltre raccordata alla seconda zona cilindrica da una terza zona 18 rastremata e con andamento curvilineo per consentire, quando il perno moncone 20 è associato all'impianto, il modellamento della gengiva 21 ad esso adiacente.
Vantaggiosamente la seconda zona cilindrica 17 viene inserita nella apertura 22 dell'impianto 2 in modo da fungere da elemento di posizionamento del perno moncone 20 una volta associato all'impianto 2.
Unicamente a titolo di precisazione va anche detto che tra le pareti 6 dell'impianto 2 e la vite di guarigione 11, disposta internamente allo stesso, è presente una camera anulare 23 che consente e facilita il processo di osteointegrazione.
L'interno dell'impianto 2 prevede inoltre dei rilievi 24 atti a consentire un posizionamento stabile del cursore 8 internamente all'impianto anche quando dallo stesso viene tolta la vite di guarigione 11 per consentire ad esempio l'inserimento del perno moncone 20.
In ultimo si precisa che il dispositivo oggetto del trovato è realizzato in materiale biocompatibile ed è rivestito con idrossiapatite per favorire la formazione del processo di osteointegrazione .
In una diversa forma di realizzazione il perno moncone 20 presenta la seconda zona cilindrica 17 provvista di una filettatura, non rappresentata nei disegni, che si impegna con una controfilettatura presente sulla apertura 22 dell'impianto 2.
In questo modo il perno moncone 20 può essere rigidamente connesso all'impianto 2 anche senza l'impiego della vite di guarigione 11 che vantaggiosamente può così essere rimossa.
In questo caso, chiaramente, il perno moncone 20 è privo di un'apertura passante.
Va inoltre sottolineato un fatto estremamente importante .
La possibilità di variare l'ampiezza dell'impianto 2 consente il suo utilizzo anche negli interventi implantologici post-estrattivi, attualmente pressoché abbandonati proprio per difficoltà operative .
Infatti, la peculiarità dell'impianto 2 consente, per quanto sopra descritto, un suo valido trattenimento anche in una cavità alveolare sostanzialmente definita dalle radici del dente che è stato estratto.
Il dispositivo per la tecnica implantologica sopradescritto viene applicato secondo un procedimento che forma anch'esso oggetto del presente trovato.
Il procedimento si caratterizza per il fatto che, dopo l'introduzione dell'impianto 2 nel sito impiantare 4 sia esso artificiale o naturale viene regolata, mediante attrezzi già in uso secondo la tecnica implantologica nota, l'ampiezza radiale dell'impianto 2 fino ad ottenere una stretta connessione tra le pareti interne del sito impiantare 4 e le pareti esterne 6 dell'impianto 2 per ottenere una perfetta stabilità primaria di quest'ultimo atta a facilitare, come visto, il processo di osteointegrazione.
Il funzionamento del dispositivo secondo il trovato appare evidente da quanto descritto ed illustrato .
in particolare, dopo aver eseguito lo scolpimento del lembo della gengiva ed aver eseguito tramite apposite frese e dime la preparazione del sito impiantare, si opera l'inserimento dell'impianto 2 all'interno del sito impiantare 4 indipendentemente dal fatto che quest'ultimo sia realizzato in modo perfettamente calibrato.
Quindi a secondo della qualità di realizzazione del sito impiantare tramite, come detto attrezzi di tipo noto e di uso comune, si può operare la divaricazione delle alette 9 in modo da raggiungere una perfetta aderenza tra le pareti dell'impianto e le pareti del sito impiantare ed ottenere così una stabilità primaria dell'impianto.
Raggiunta la stabilità primaria dell'impianto, automaticamente, ne consegue una ottimizzazione del processo di osteointegrazione favorita inoltre da una ottimale irrorazione sanguinea del sito impiantare e dalla pluralità di aperture e corrugamenti presenti sulle facce esterne dell'impianto 2.
Una volta che il processo di osteointegrazione è terminato (quattro-sei mesi) si toglie la vite di guarigione e si inserisce nell'impianto il perno moncone 20 sul quale successivamente verrà applicata, secondo la tecnica nota, la corona appropriata.
Si è in pratica constatato come il dispositivo secondo il trovato risulti particolarmente vantaggioso per consentire un valido trattenimento tra impianto e sito impiantare fin dall’inizio dell'intervento con la possibilità inoltre di ridurre l'altezza ed il diametro del sito impiantare nel caso in cui lo impongano le particolari condizioni anatomiche del paziente. Il trovato così concepito è suscettibile di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nell'ambito del concetto inventivo; inoltre tutti i dettagli sono sostituibili da elementi tecnicamente equivalenti.
In pratica i materiali impiegati nonché le dimensioni potranno essere qualsiasi a secondo delle esigenze e dello stato della tecnica.

Claims (1)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo per la tecnica implantologica, caratterizzato dal fatto di comprendere un impianto, introducibile in un sito impiantare o cavità alveolare, presentante mezzi di regolazione per la eventuale variazione del suo ingombro laterale internamente a detto sito impiantare per il raggiungimento di una sua perfetta stabilità. primaria in detto sito impiantare. 2.- Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto impianto è di conformazione sostanzialmente cilindrica e che detti mezzi di regolazione variano la sua ampiezza radiale internamente a detto sito impiantare o cavità alveolare fino al raggiungimento di una stretta connessione tra le pareti esterne di detto impianto e quelle di detto sito impiantare. 3.- Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di regolazione comprendono un organo mobile internamente a detto impianto per la divaricazione calibrata di almeno una aletta presente su detto impianto. 4.- Dispositivo secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che detto organo mobile è definito da un cursore presentante centralmente un foro filettato internamente al quale si impegna girevolmente una vite di guarigione per lo spostamento di detto cursore coassialmente internamente a detto impianto. 5.- Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto impianto presenta una o più aperture sulle sue pareti per consentire un processo di osteointegrazione. 6.- Dispositivo secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che detta almeno una aletta è definita da due tagli longitudinali presentanti alla loro estremità almeno una di dette aperture per facilitare contemporaneamente la divaricazione di detta aletta e detto processo di osteointegrazione. 7.- Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere almeno tre alette uguali presentanti la loro estremità arrotondata anti trauma. 8.- Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto cursore presenta una conformazione a tronco di cono, detto tronco di cono presentando la sua base maggiore di diametro maggiore rispetto al diametro interno di detto impianto. 9.- Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto impianto presenta una zona anulare ribassata per facilitare detta stabilità primaria. 10.- Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto impianto presenta, da parte opposta a dette alette, la sua estremità arrotondata per non traumatizzare la gengiva. 11.- Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere un perno moncone associabile a detto impianto presentante una prima zona cilindrica e una seconda zona cilindrica di diametro minore al diametro di detta prima zona, detta prima zona essendo raccordata a detta seconda zona tramite una terza zona rastremata con andamento curvilineo per consentire il modellamento di detta gengiva. 12.- Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta seconda zona cilindrica è inseribile in detto impianto e funge da elemento di posizionamento di detto perno moncone con detto impianto . 13.- Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta seconda zona cilindrica presenta una filettatura impegnantesi con una controfilettatura presente sull'apertura di detto impianto. 14.- Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che tra le pareti interne di detto impianto e detta vite di guarigione' è presente una camera per consentire detta osteointegrazione. 15.- Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto impianto presenta al suo interno dei rilievi per il posizionamento stabile di detto cursore internamente a detto impianto. 16.- Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di essere realizzato in materiale biocompatibile rivestito con idrossiapatite. 17.- Procedimento per la tecnica implantologica utilizzante un impianto secondo le rivendicazioni da 1 a 14, caratterizzato dal fatto che, dopo l'introduzione di detto impianto in un sito impiantare, viene regolata l'ampiezza radiale di detto impianto fino ad ottenere una perfetta aderenza tra le pareti interne di detto sito impiantare o cavità alveolare e le pareti esterne di detto impianto per ottenere una perfetta stabilità primaria di quest'ultimo atta a facilitare il processo di osteointegrazione. Il tutto come sostanzilamente descritto illustrato, rivendicato e .per gli scopi ivi specificati.
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