ITMI20132148A1 - Attrezzatura per praticare un¿attività sott¿acqua - Google Patents
Attrezzatura per praticare un¿attività sott¿acquaInfo
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Description
DESCRIZIONE
Campo di applicazione
La presente invenzione fa riferimento ad una attrezzatura per praticare un’attività sott’acqua.
Più specificatamente l'invenzione si riferisce ad una attrezzatura comprendente almeno un equipaggiamento indossabile destinato ad essere indossato da un subacqueo e avente almeno un erogatore, connesso, mediante un ombelicale, ad un compressore pneumatico atto ad erogare aria o una miscela respirabile con ossigeno per il subacqueo ed alloggiato su una piattaforma galleggiante.
Arte nota
L’esperienza dell’esplorazione subacquea è tra le più stupefacenti che si possano provare, come può testimoniare chiunque l’abbia assaporata.
II desiderio di andare sott'acqua è probabilmente sempre esistito: per cercare cibo, scoprire manufatti, riparare navi (o affondarle) e anche solo per osservare la vita del maire. Tuttavia, finché gli esseri umani non hanno trovato un sistema per respirare sott'acqua, le immersioni sono state necessariamente brevi e convulse.
In generale, si parla di attività subacquee o anche di immersioni subacquee per indicare quelle attività che permettono all'uomo la permanenza in un ambiente sommerso, prevalentemente acquatico, in particolare in ambito marino o oceanico.
E’ possibile effettuare immersioni con sistemi di respirazione autonomi o vincolati ad aria, ossigeno o miscele respiratorie, sistemi che permettono quindi l'immersione per lunghi periodi di tempo, ma che comunque limitano il subacqueo, per lo meno appesantendolo. Questo tipo di immersione viene usualmente indicata con il termine inglese “Scuba”.
I sistemi di respirazione sott’acqua comprendono solitamente almeno una bombola o una coppia di bombole, che sono fissate usualmente sulla schiena del subacqueo, nonché un erogatore per la bocca, in grado di fornire aria o una miscela respiratoria con ossigeno al subacqueo solamente a "chiamata", cioè quando il subacqueo inspira con la bocca.
Nello svolgimento dell'attività subacquea ci si avvale dell'uso anche di altre attrezzature, come ad esempio le mute subacquee. Le mute subacquee sono un abbigliamento in grado di mantenere caldo il corpo del subacqueo durante l'immersione, dal momento che l'acqua conduce il calore 25 volte più dell'aria e quindi, tranne che in acque molto calde, il subacqueo ha bisogno dell'isolamento termico che gli viene fornito dalla muta, appunto.
Inoltre, i subacquei utilizzano normalmente un giubbotto ad assetto variabile (GAV), che ha lo scopo di sostenere la bombola e modificare l'assetto, in particolare immettendo o togliendo aria dal GAV stesso.
A fronte di tutte queste attrezzature e delle complicazioni nel loro utilizzo, per poter praticare immersioni con respiratore, in particolare con bombole, è necessario seguire un apposito corso ed ottenere una relativa licenza.
In alternativa alle classiche immersioni con bombole, largamente praticata è l’attività dello “snorkeling”, termine che indica il nuotare in superficie utilizzando il boccaglio o aerato re (in inglese: “snorkel”, appunto). Generalmente si usa abbinato ad una maschera da subacqueo e serve a respirare senza alzare la testa dall'acqua, consentendo di guardare ininterrottamente il fondale ed eventualmente di immergersi per il tempo strettamente limitato alla capacità di apnea del subacqueo.
Pur essendo una attività alla portata di tutti, che non necessita di particolari attrezzature né di un apposito corso, certamente manca della “magia” che deriva dal respirare sott’acqua come accade invece per le immersioni subacquee con bombole.
Più di recente, è stata proposta una forma alternativa di immersione solamente superficiale, chiamata “snuba”, come fusione dei termini "snorkeling" e "scuba". Il subacqueo in questo caso indossa maschera, pesi e pinne, nonché un erogatore come quello utilizzato nelle immersioni subacquee. L'aria, però, anziché provenire da bombole ancorate alla schiena del subacqueo, passa attraverso un lungo tubo flessibile collegato a serbatoi alloggiati su zattere galleggianti oppure direttamente su una barca di appoggio.
in tal caso quindi, il subacqueo non viene appesantito dalle bombole, ma collegato ad una fonte d’aria di superficie, come avviene nelle immersioni dei palombari.
In quest’ambito, hanno fatto la loro comparsa solamente da pochi anni i cosiddetti sistemi di Hookah diving, che comprendono un compressore di superficie che fornisce aria ai subacquei attraverso lunghi tubi cosiddetti ombelicali in corrispondenza di un regolatore simile al tipo utilizzato nelle immersioni con bombola, tale compressore essendo eventualmente supportato da una piattaforma galleggiante che i subacquei possono trainare con loro durante il nuoto. Le piattaforme galleggianti possono essere dotate di una bandierina di indicazione, volta a segnalare la presenza del subacqueo sotto l’acqua.
Le piattaforme galleggianti agiscono in tal modo come il cosiddetto “compagno fidato” dei pescatori in apnea, vale a dire una boa di segnalazione, obbligatoria per legge, collegata al subacqueo ed in grado di segnalare alle imbarcazioni di passaggio la sua presenza in acqua. Esistono diversi tipi di boe di segnalazione, come ad esempio le boe a pallone, che sono le più comuni e anche le più visibili, realizzate normalmente con colori sgargianti, le boe a siluro, che risultano essere le più comode da trascinare in caso di vento o corrente e anche le cosiddette plancette, che sono sostanzialmente piattaforme galleggianti con le quali è possibile anche portare fucili e altra attrezzatura. Le boe di segnalazione del subacqueo vengono quindi scelte in base all’utilizzo e alle acque in cui viene effettuata l’immersione.
E’ ovviamente oneroso e vincolante per il subacqueo doversi trascinare tali boe di segnalazione durante l’immersione, avendo altresì l’accortezza di mantenerle il più possibile in corrispondenza di una verticale immaginaria che collega il subacqueo alla superficie dell’acqua, così che la segnalazione della sua presenza sia la più precisa possibile, essendo fissata in 100 metri la distanza di rispetto da tali boe per i diportisti, ad esempio per il passaggio di eventuali imbarcazioni ad elica. Inoltre, l’ombelicale libero sott’acqua e non in tensione rappresenta un impedimento e un serio pericolo per il subacqueo.
Il problema tecnico della presente invenzione è quello di escogitare una attrezzatura per praticare un’attività sott’acqua, avente caratteristiche strutturali e funzionali tali da regalare la massima sensazione di libertà al subacqueo, garantendone al contempo la sicurezza, superando in tal modo le limitazioni e gli inconvenienti che tuttora affliggono le attrezzature realizzate secondo l'arte nota.
Sommario deH'invenzione
L'idea di soluzione che sta alla base della presente invenzione è quella di utilizzare una piattaforma galleggiante che sorregge un compressore collegato al subacqueo per fornirgli aria o una miscela respirabile, opportunamente dotata di un verricello assoggettato a mezzi elastici per il richiamo dell’ombelicale, in grado di mantenere l’ombelicale sempre in lievissima tensione.
Sulla base di tale idea di soluzione il problema tecnico è risolto da una attrezzatura per praticare un’attività sott’acqua comprendente almeno un equipaggiamento indossabile destinato ad essere indossato da un subacqueo e avente almeno un erogatore, connesso, mediante un ombelicale ad un compressore pneumatico, il compressore pneumatico essendo atto ad erogare aria o una miscela respirabile con ossigeno per il subacqueo ed essendo alloggiato su una piattaforma galleggiante, caratterizzata dal fatto di comprendere ulteriormente un verricello avvolgi ombelicale dotato di mezzi elastici atti a sollecitare costantemente in avvolgimento Fombelicale sul verricello, mantenendo Fombelicale in lievissima tensione.
Più in particolare, l’invenzione comprende le seguenti caratteristiche supplementari e facoltative, prese singolarmente o all’occorrenza in combinazione.
Secondo un aspetto dell’invenzione, l’attrezzatura può comprendere ulteriormente sul verricello almeno un arresto per Fombelicale atto a terminare lo svolgimento dell’ombelicale per una prefissata lunghezza.
Secondo un altro aspetto dell’invenzione, i mezzi elastici possono comprendere una pluralità di molle a tensione costante ed un selettore di molla in grado di selezionare una sola molla attiva per volta.
Inoltre, l’attrezzatura può comprendere ulteriormente mezzi propulsivi a bordo della piattaforma galleggiante e girevolmente supportati così da orientarsi secondo una direzione di spostamento del subacqueo ed azionati dall’inclinazione dell’ombelicale per sollecitare costantemente la piattaforma galleggiante verso la verticale del subacqueo.
Secondo un altro aspetto dell’invenzione, i mezzi propulsivi possono comprendono almeno un equipaggio mobile munito di un perno girevolmente supportato attorno ad un asse verticale della piattaforma galleggiante così da spostarsi angolarmente sotto Fazione dell’ombelicale.
In particolare, i mezzi propulsivi possono comprendere una ruota a pale a bordo dell’equipaggio mobile e sollecitata in rotazione da aria compressa proveniente dal compressore.
Inoltre, l’equipaggio mobile può comprendere mezzi di rilevamento di un angolo di inclinazione deirombelicale e mezzi di regolazione di una portata di aria compressa di azionamento della ruota a pale, i mezzi di regolazione essendo asserviti ai mezzi di rilevamento dell’angolo di inclinazione.
Secondo un altro aspetto dell’invenzione, la piattaforma galleggiante può essere una borsa gonfiabile attaccabile al compressore pneumatico mediante una apposita frusta.
Ulteriormente, secondo un altro aspetto ancora dell’invenzione, l’equipaggiamento indossabile può comprendere almeno una imbragatura comprendente almeno una porzione principale estesa sostanzialmente lungo la spina dorsale del subacqueo a partire da una porzione lombosacrale fino ad una porzione intercostale, la porzione lombosacrale può comprendere una fascia per assicurare l’imbragatura al subacqueo, con fasce di chiusura a velcro, in corrispondenza della porzione lombosacrale essendo previsto un punto di attacco per l’ombelicale.
La porzione principale può comprendere un dotto tubolare di collegamento tra il punto di attacco dell’ombelicale ed almeno un punto di attacco per l’erogatore.
Inoltre, la porzione intercostale può comprendere cinghie per le spalle del subacqueo con allacciatura a scatto, in corrispondenza della porzione intercostale essendo previsto l’almeno un punto di attacco per l’erogatore ed eventualmente per un erogatore di scorta.
Il problema tecnico sopra indicato è altresì risolto da un equipaggiamento indossabile per praticare un’attività sott’acqua caratterizzato dal fatto di comprendere una imbragatura avente almeno una porzione estesa sostanzialmente lungo la spina dorsale del subacqueo a partire da una porzione lombosacrale fino ad una porzione intercostale, la porzione lombosacrale può comprendere una fascia per assicurare l’imbragatura al subacqueo, con fasce di chiusura a velcro, in corrispondenza della porzione lombosacrale essendo previsto un punto di attacco per l’ombelicale.
Secondo un aspetto dell 'invenzione, la porzione intercostale può comprendere cinghie per le spalle del subacqueo con allacciatura a scatto, in corrispondenza della porzione intercostale essendo previsto almeno un punto di attacco per l’erogatore ed eventualmente per un erogatore di scorta.
Secondo un altro aspetto dell’invenzione, la porzione principale può comprendere un dotto tubolare di collegamento tra il punto di attacco dell’ombelicale e l’almeno un punto di attacco per l’erogatore.
Inoltre, l’imbracatura può essere integrata all’interno di un Giubbotto ad Assetto Variabile (GAV).
Infine, il problema tecnico sopra indicato è risolto anche da un verricello per una piattaforma galleggiante comprendente un compressore pneumatico connesso mediante un ombelicale ad un erogatore per un subacqueo, il verricello essendo assoggettato a mezzi elastici per il richiamo in avvolgimento dell’ombe ficaie.
Infine, secondo un altro aspetto dell’invenzione, il verricello può comprendere almeno un arresto per l’ombelicale atto a terminare lo svolgimento del’ombelicale per una prefissata lunghezza.
Le caratteristiche ed i vantaggi dell’attrezzatura per praticare un’attività sott’acqua secondo l’invenzione risulteranno dalla descrizione, fatta qui di seguito, di un suo esempio di realizzazione dato a titolo indicativo e non limitativo con riferimento ai disegni allegati.
Breve descrizione dei disegni
In tali disegni:
la Figura 1A mostra schematicamente una attrezzatura secondo una forma di realizzazione dell’invenzione;
la Figura 1B mostra schematicamente l’attrezzatura di Figura 1A in un diverso momento del suo funzionamento;
la Figura 2 A mostra un particolare de 11 "attrezzatura di Figura 1A in una vista in prospettiva;
la Figura 2B mostra una vista parziale e schematica dall’alto del particolare di Figura 2A;
la Figure 3 mostra una vista schematica in prospettiva di un ulteriore particolare dell’attrezzatura di Figura 1A;
la Figura 3A mostra una vista schematica in prospettiva e in scala ingrandita di un dettaglio del particolare di Figura 3;
la Figura 4 mostra una vista schematica in elevazione di un ulteriore particolare dell’attrezzatura di Figura 1A;
la Figura 5 mostra una vista schematica in elevazione dell’ulteriore particolare di Figura 4 in una diversa posizione del suo funzionamento ;
la Figura 6 mostra una vista schematica in elevazione dell’ulteriore particolare di Figura 4 in una ulteriore posizione del suo funzionamento;
la Figura 6A mostra una vista schematica in pianta di un dettaglio dell’ulteriore particolare di Figura 6;
la Figura 7 mostra una vista schematica posteriore di un ulteriore particolare dell’attrezzatura di Figura 1A;
la Figura 7A mostra una vista schematica in elevazione di un dettaglio dell’ulteriore particolare di Figura 7.
Descrizione dettagliata
Con riferimento a tali figure, ed in particolare alla Figura 1A, con 10 è schematicamente e complessivamente indicata una attrezzatura per attività sott’acqua secondo una forma di realizzazione dell’invenzione.
L’attrezzatura 10 comprende almeno un equipaggiamento indossabile 11 destinato ad essere indossato da un subacqueo 12 e avente almeno un erogatore 13 per bocca connesso, mediante un apposito tubo cosiddetto ombelicale 14, ad un compressore pneumatico 15 atto ad erogare aria o una miscela respirabile con ossigeno.
L’ombelicale 14 è una frusta a bassa pressione, eventualmente con un rafforzamento sulla parte esterna in modo da irrobustirla.
Più in particolare, il compressore pneumatico 15 può essere un compressore a batterie in grado di erogare aria a bassa pressione. Un tale compressore è vantaggiosamente immediatamente compatibile con tutti gli accessori già utilizzati nelle attività subacquee cosiddetti “secondi stadi”.
Tale compressore pneumatico 15 è alloggiato su una piattaforma galleggiante 16, sostanzialmente derivata dal pallone “compagno fidato” dei pescatori in apnea. Il compressore pneumatico 15 non è a contatto con l’acqua.
La piattaforma galleggiante 16 è anche dotata di una base 16a rigida di materiale insonorizzante in grado di ridurre al minimo il rumore prodotto dal compressore pneumatico 15 durante il suo funzionamento, rumore che verrebbe percepito in maniera amplificata sott’acqua dal subacqueo 12.
Inoltre, la piattaforma galleggiante 16 reca una bandierina di segnalazione 17, assolvendo in tal modo alla funzione di boa segnasub.
In particolare, come illustrato nelle figure 2 A e 2B, la piattaforma galleggiante 16 comprende, oltre alla base 16a, un corpo galleggiante 16b, nell’esempio illustrato circolare, di supporto della base 16a. La base 16a è inoltre sormontata da una cupola 16c ed è suddivisa in tre sostanzialmente uguali comparti, 16d, 16e e 16f, rispettivamente.
In particolare, un primo comparto 16d è atto ad alloggiare il compressore 15 ed è impermeabile in corrispondenza della base 16aa ma dotato di pareti di materiale traspirante da cui entra aria e non acqua.
Ulteriormente, un secondo comparto 16e è atto ad alloggiare una batteria 15a, di alimentazione per il compressore 15, tale secondo comparto 16e essendo a tenuta stagna.
Infine, un terzo comparto 16f è atto ad alloggiare un verricello 50 di avvolgimento dell’ombelicale 14. In particolare, il terzo comparto 16f comprende un passaggio 16g in corrispondenza della sua base 16a attraverso il quale l’ombelicale 14 scende verso il subacqueo 12. Ulteriormente, il terzo comparto 16f può essere vantaggiosamente aperto da ’alto così da consentire un risciacquo, in particolare con acqua dolce, dell’interno del comparto stesso e quindi del verricello 50, ad esempio a fine immersione.
La distribuzione dei pesi dei componenti alloggiati nei comparti 16d, 16e e 16f sarà opportunamente stabilita in modo da avere la maggiore concentrazione di peso al centro della piattaforma galleggiante 16, in maniera sostanzialmente omogenea, così da facilitare la rotazione dalla piattaforma stessa.
Completano la piattaforma galleggiante 16 maniglie 16h, distribuite attorno al corpo galleggiante 16b, e un interruttore 16i associato alla cupola 16c.
Nelle figure 1A ed 1B è indicata con YoYo la verticale del subacqueo 12, rispetto al pelo dell’acqua, indicato con P in figura, quando la piattaforma galleggiante 16 si trova nella sua posizione di raggiunto equilibrio sulla verticale del subacqueo 12. Quando il subacqueo 12 si sposta, la generica verticale rispetto al pelo dell’acqua P è indicata con YY ed è indicativa di una posizione di sfalsamento S della piattaforma galleggiante 16 rispetto al subacqueo 12.
Vantaggiosamente secondo una forma di realizzazione dell’invenzione, l’attrezzatura 10 comprende inoltre mezzi propulsivi 20, associati alla piattaforma galleggiante 16 ed in grado di provocarne il movimento.
Più in particolare, i mezzi propulsivi 20 comprendono un equipaggio 21 munito di un perno 22 di asse verticale ZZ, che scende esattamente al centro della piattaforma galleggiante 16 e diventa il fulcro della rotazione delia piattaforma su se stessa, girevolmente supportato attorno all’asse verticale ZZ dalla piattaforma galleggiante 16, come schematicamente illustrato in Figura 3. In particolare, l’equipaggio 21 si sposta angolarmente sotto l’azione dell’ombelicale 14, come sarà chiarito nel seguito.
L’equipaggio 21 comprende un anello 23, sostanzialmente rettangolare con gli angoli smussati, i lati lunghi paralleli al pelo dell’acqua P, rispettivamente un lato lungo superiore 23a ed un lato lungo inferiore 23b, e contrapposti lati corti perpendicolari al pelo dell’acqua P, rispettivamente 23c e 23d.
L’equipaggio 21 comprende ulteriormente una ruota a pale 24, girevolmente supportata attorno ad un asse 25 esteso secondo una direzione aa parallelamente ai lati lunghi 23a e 23b ed equidistante da essi, e fissato ai lati corti 23c e 23d. In una forma preferita, la ruota a pale 24 è immersa per 1⁄4 del suo diametro rispetto al pelo dell’acqua P.
Alle contrapposte estremità della ruota a pale 24 sono disposte rispettive turbine ad aria 26 e 27, solidali con la ruota a pale 24 e atte a trascinarla in rotazione come apparirà chiaramente nel seguito della descrizione.
L’equipaggio 21 comprende altresì un semianello 28, sostanzialmente a C, avente giacitura perpendicolare alla giacitura dell’anello 23 e comprendente un’ala superiore 28a, un’ala inferiore 28b ed una base 28c, le estremità delle ali superiore ed inferiore, 28a e 28b, essendo fissate ai lati lunghi superiore e inferiore, 23a e 23b, dell’anello 23.
Il semianello 28 costituisce un vincolo per l’ombelicale 14. In particolare, in corrispondenza dell’estremità della base 28 del semianello 28 adiacente all’ala superiore 28 è solidale un collare fisso 29.
E’ opportuno sottolineare che il vincolo tra l’ombelicale 14 e il semianello 28 in corrispondenza del collare fisso 29 consente all’equipaggio 21 di ruotare, attorno al perno 22, secondo la direzione di inclinazione dell’ombelicale 14 e quindi secondo la direzione di spostamento del subacqueo 12.
Vantaggiosamente, l’attrezzatura 10 comprende altresì un manicotto 30 sostanzialmente rigido, il quale è ad una estremità solidale al collare fisso 29 tramite un soffietto 31. Alla contrapposta estremità, il manicotto 30 comprende un collare mobile 32.
Il manicotto 30 è angolarmente spostabile attorno al collare fisso 29, grazie al soffietto 31, tra una posizione in cui esso è sostanzialmente parallelo alla base 28c, come illustrato in Figura 4, ed una posizione inclinata e formante con essa un angolo a, come illustrato nelle Figure 5 e 6.
E’ da notare che, nel manicotto 30 è esteso in modo libero scorrevolmente l’ombelicale 14 che entra nel manicotto 30 attraverso il collare fisso 29 e abbandona il manicotto 30 attraverso il collare mobile 32. A valle del collare mobile 32 è previsto un soffietto 33 di protezione per l’ombelicale 14 stesso.
Il collare mobile 32 comprende altresì un fermo atto a bloccarlo stabilmente alla base 28c, così da impedire che il meccanismo sopra indicato entri in azione nella fase iniziale dell’immersione, quando il subacqueo 12 si sposta in superficie (respirando dallo snorkel) per raggiungere il punto di immersione desiderato ed evitare così che i mezzi propulsivi 20 portino la piattaforma galleggiante 16 a ridosso del subacqueo stesso.
Un tale fermo può quindi essere sbloccato manualmente raggiunto il punto di immersione oppure tale fermo può risultare non necessario in occasione dell’accensione del compressore 15 solamente raggiunto il punto di immersione, appunto, evitando in tal modo anche un inutile consumo della batteria 15a.
Quando il subacqueo 12 si trova sulla verticale YoYo di raggiunto equilibrio, il manicotto 30 si trova nella posizione in cui è sostanzialmente parallelo alla base 28c del semianello 28 e l’angolo a vale 0°. Tanto maggiore è lo sfalsamento S della verticale YY del subacqueo 12 rispetto alla verticale YoYo di raggiunto equilibrio, tanto maggiore è l’angolo a.
In tal modo, il manicotto 30 costituisce mezzi di rilevamento 39 dell’angolo di inclinazione a dell’ombelicale 14 rispetto ad una posizione di riposo in cui il manicotto 30 è sostanzialmente verticale e disposto lungo la base 28c.
Per il comando della ruota a pale 24 dei mezzi propulsivi 20 sono previste le turbine 26 e 27 ad aria. Per alimentare aria alle turbine 26 e 27, è stabilito un percorso C di aria compressa esteso tra il compressore 15 e le turbine 26 e 27 stesse lungo il perno 22, lungo l'intero sviluppo del semianello 28 e lungo il lato lungo inferiore 23b dell’anello 23, i lati corti 23c e 23d fino all’asse 25. Va da se che a tale scopo, il perno 22, il lato lungo inferiore 23b, i lati corti 23c e 23d fino all’asse 25 e l’asse 25 fino alle turbine 26 e 27 sono sostanzialmente tubolari così da costituire un condotto per il suddetto percorso C di aria compressa.
Al termine del percorso C, Paria compressa investe le turbine 26 e 27, le quali trascinano in rotazione la ruota a pale 24 secondo una direzione di rotazione F, come indicato in Figura 3A. Le turbine sono sopra il pelo dell’acqua e la ruota è immersa per il suo quarto (1⁄4) inferiore; in questo modo, essa provoca lo spostamento della piattaforma galleggiante 16 nella direzione V, in particolare nella direzione dell’ombelicale 14, ad una velocità che dipende dalla portata di aria compressa lungo il percorso C.
Allo scopo di regolare la portata di aria compressa, appunto, sono previsti mezzi di regolazione 34.
In particolare, i mezzi di regolazione 34 comprendono una valvola a saracinesca 35. La valvola a saracinesca 35 comprende altresì una saracinesca 36 a comando meccanico, che è azionata da un’asta telescopica 37 estesa tra la saracinesca 36 e il collare mobile 32. La saracinesca 36 è in particolare attiva in corrispondenza di una sezione della base 28c attraverso una sua feritoia 36a.
In particolare, l’asta telescopica 37 è allungabile tra una posizione di lunghezza minima, in corrispondenza del valore 0 per l’angolo a e una posizione di lunghezza operativa, n cui l’asta comincia ad avere efficacia, in particolare quando l’angolo a assume un valore operativo, ad esempio pari a 30°. Per valori maggiori dell’angolo a, l’asta telescopica 37 costituisce un tirante che sposta la saracinesca 36 a comando meccanico dalla posizione di chiusura in cui essa è completamente inserita nella base 28c, come illustrato nelle Figure 4, 5 e 6A, ad una posizione prossima alla massima apertura, come illustrato in Figura 6. L’asta ha una lunghezza massima e in questo modo realizza un “fine corsa” che non fa superare al manicotto 30 un’angolazione a massima di circa 60°.
In tal modo, i mezzi di regolazione 34 realizzati dalla valvola a saracinesca 35 risultano asserviti ai mezzi di rilevamento 39 dell’angolo a.
Vantaggiosamente, attorno all’asta telescopica 37 è prevista una molla di richiamo 38 che sollecita leggermente l’asta telescopica 37 stessa nella posizione di minima lunghezza.
E’ da notare che la portata di aria compressa lungo il percorso C verso le turbine 25 e 27 è tanto maggiore, quando maggiore è l’angolo a e quindi tanto maggiore è lo sfalsamento del subacqueo 12 rispetto alla verticale YoYo di raggiunto equilibrio, con ciò, essendo maggiore la velocità con la quale la piattaforma galleggiante 16 si sposta verso il subacqueo 12. Al contrario, man mano che la piattaforma galleggiante 16 si sposta verso il subacqueo 12, diminuisce l'angolo a e di conseguenza la portata di aria compressa lungo il percorso C, così che la piattaforma galleggiante 16 rallenta man mano che si porta sulla verticale YoYo di raggiunto equilibrio. Sono così evitate sovracorse della piattaforma galleggiante 16 dovute all’inerzia.
Nel funzionamento, quando il subacqueo 12 si allontana dalla piattaforma galleggiante 16, secondo una qualsiasi direzione, con l’ombelicale 14 provoca una rotazione dell’equipaggio 21 attorno al perno 22 fino a che l’ombelicale 14 stesso, il manicotto 30 e il perno 22 vengono a trovarsi complanari, in un piano dello spazio che è quello del foglio di Figura 2 in cui giacciono le rette ZZ, YoYo e YY. In quella condizione, i mezzi propulsivi 20, ed in particolare la ruota a pale 24, sposta la piattaforma galleggiante 16 secondo una direzione di spostamento V che è complanare al piano di cui sopra e quindi sposta la piattaforma galleggiante 16 verso la verticale del subacqueo 12 fino alla posizione di raggiunto equilibrio.
In tal modo, i mezzi propulsivi 20 sono in grado di mantenere sempre la piattaforma galleggiante 16 nella posizione di raggiunto equilibrio, senza che il subacqueo 12 abbia la sensazione di “tirarsi dietro” la piattaforma galleggiante 16.
E’ altresì evidente che l’attrezzatura 10 secondo la presente invenzione, grazie alla presenza dei mezzi propulsivi 20, consente di rendere il subacqueo 12 sostanzialmente ignaro e inconsapevole degli spostamenti della piattaforma galleggiante 16. Questa infatti segue costantemente, automaticamente e fedelmente il subacqueo 12 nelle sue evoluzioni sott’acqua. In sostanza, si garantisce in tal modo al subacqueo 12 la sensazione di massima libertà, quasi come se l’ombelicale 14 che lo collega al compressore pneumatico 15 non esistesse.
E’ da notare che a bordo della piattaforma galleggiante 16 è previsto un verricello 50 avvolgi ombelicale, il quale sollecita costantemente l’ombelicale 14 stesso con una prefissata forza limitata tenendolo in una leggera tensione, sostanzialmente non avvertibile da parte del subacqueo 12.
Più in particolare, il verricello 50 avvolgi ombelicale è montato su un perno con un meccanismo (del tipo di quelli utilizzati anche nella pesca) che, mentre si avvolge, fa scorrere un corpo del mulinello stesso in senso longitudinale avanti e indietro in modo da avvolgere l’ombelicale 14 in modo omogeneo e non creare cumuli solo su un lato e far scendere l’ombelicale 14 sempre nella stessa posizione sempre nella stessa posizione in corrispondenza dell’anello fisso 29, posizione sfasata rispetto al centro della piattaforma galleggiante 16, in modo da permettere la rotazione dell’intera piattaforma galleggiate nei casi di avvolgimento dell’ombelicale rispetto all’asse 22.
II verricello 50, sotto l’azione di mezzi elastici 60, sollecita costantemente l’ombelicale 14 in avvolgimento. L’azione di sollecitazione in avvolgimento dell’ombelicale 14 esercitata dai mezzi elastici 60 è costante in modo che l’ombelicale 14 si riavvolga con una tensione continua ed omogenea, così da risultare impercettibile al subacqueo.
Per un regolare avvolgimento dell’ombelicale 14 sul verricello 50 è previsto un cosiddetto guidacavo, di per se’ noto, rotante in sincronismo con il verricello stesso.
Preferibilmente, il verricello 50 è altresì dotato di almeno un arresto, di per se’ noto al tecnico del ramo, così da limitare lo svolgimento deH’ombelicale 14 ad una prefissata lunghezza.
E’ da notare che l’ombelicale 14 risulterà avvolto al verricello 50 secondo un prefissato numero di spire e che queste spire alternativamente si svolgeranno e avvolgeranno sul verricello 50 stesso man mano che la porzione immersa dell’ombelicale 14 (lato subacqueo) e la porzione non immersa deH’ombelicale 14 (lato compressore) si avvolgono e si svolgono.
In una forma di realizzazione, i mezzi elastici 60 comprendono una molla avente tre diverse rigidità.
Quando il subacqueo 12 si immerge tirando l’ombelicale 14, la molla si carica a partire dalle sue spire centrali. In questo modo, quando il subacqueo 12 risale anche di poco, la molla così caricata richiama l’ombelicale 14 in eccesso facendo rimanere l’ombelicale 14 sempre in tensione.
La taratura della molla sarà tale per cui lo sforzo del subacqueo 12 nella discesa sarà impercettibile gii subacqueo stesso, anche grazie alla posizione retro ombelicale di innesto dell’ombelicale 14.
La molla ha una diversa rigidità studiata in modo da adeguare il comportamento del verricello 50 alle diverse fasi deH’immersione, senza tuttavia richiedere al subacqueo 12 nessun azionamento manuale di comandi o interruttori.
In particolare, la molla è costituita da tre stadi corrispondenti alle seguenti fasi di immersione:
la fase: immersione solo superficiale del subacqueo 12 con trascinamento della piattaforma galleggiante 16 in superficie. Tale fase corrisponde ad uno svolgimento dell’ombelicale 14 pari a circa 2,5 metri e ad una rigidità molto bassa della molla, in modo da permettere tale svolgimento con applicazione di una lieve forza, corrispondente al trascinamento della piattaforma galleggiante 16 da parte del subacqueo 12 che si sta spostando in superficie, a compressore spento e quindi respirando dallo snorkel, per raggiungere il punto di immersione;
2a fase: immersione vera e propria, corrispondente ad uno svolgimento dell’ombelicale 14 atto a raggiungere la profondità massima desiderata per l’immersione prima di un cosiddetto “fine corsa”. In questa fase, la forza per srotolare la molla è costante e lievemente superiore a quella applicata durante la la fase. In questo modo, quando il subacqueo 12, raggiunto il punto di immersione desiderato durante la la fase, si immerge applicando una forza maggiore all’ombelicale che si srotola fino alla profondità desiderata, tale forza rimanendo comunque impercettibile. In questa 2a fase, la molla si carica rilasciando al subacqueo 12 tutto l’ombelicale 14 fino alla profondità massima.
3a fase: fine corsa, corrispondente circa 2 metri ulteriori di ombelicale 14 srotolato rispetto alla profondità massima. In questa 3a fase, il subacqueo 12 viene avvertito in modo graduale di stare raggiungendo la profondità massima consentita, grazie all’utilizzo di una molla con rigidità che va aumentando rapidamente fino all'arresto per completamento della molla. In questa fase, la molla caricata richiama fisicamente il subacqueo 12 a risalire.
In particolare, tale molla viene realizzata da un acciaio che garantisce le diverse tensioni, a partire dalla fase iniziale, ove la molla ha tensione costante, fino ad una profondità di avviso (ad esempio, 10 metri) per poi diventare gradualmente sempre più duro in modo da “frenare” la discesa del subacqueo 12 e far percepire il fine corsa in modo graduale fino ad una profondità massima stabilita dalla molla (ad esempio, 12 metri).
In una forma preferita di realizzazione, i mezzi elastici 60 comprendono un pluralità di molle a tensione costante, nonché un selettore di molla S in grado di selezionale una sola molla attiva per volta, così fissando diverse profondità massime di immersione per il subacqueo 12, ad esempio per l’uso da parte di bambini o principianti.
In un esempio di realizzazione, i mezzi elastici 60 comprende tre molle diverse MI, M2, M3 che stabiliscono tre diverse profondità massime, quali 5, 12 oppure 18 metri ed un selettore di molla S, in particolare dotato di chiave che permette, ad esempio, ad un istruttore/ genitore di fissare quale sarà la profondità massima per ogni immersione.
Ulteriormente, la piattaforma galleggiante 16 può essere realizzata come una borsa gonfiabile.
In tal caso, la piattaforma galleggiante 16 nella forma di una borsa contiene il compressore pneumatico 15 e viene attaccata ad esso con un apposito tubo a frusta. Quando il compressore pneumatico 15 è in pressione, mediante un tasto apposito, la borsa può essere gonfiata tramite tale tubo e assumere la forma della piattaforma galleggiante 16. Le pareti esterne diventano una parte impermeabile della piattaforma galleggiante 16 che racchiude una base sostanzialmente rigida corrispondente al fondo della borsa. All'interno di tale base, si gonfiano dei tubolari che creano la struttura della piattaforma galleggiante 16, sostanzialmente a boa, stirando le pareti esterne realizzate in materiale “simil stoffa”, opportunamente impermeabile all’esterno, ma traspirante aria dall’esterno in modo che l’aria aspirata dal compressore pneumatico 15 in esso alloggiato sia filtrata.
Per realizzare tale borsa, ed in particolare le sue pareti traspiranti, è possibile utilizzare un tessuto a trama molto fine, tipo seta, che fa passare l’aria che il compressore pneumatico 15 aspira, respingendo qualsiasi altra sostanza che non deve essere aspirata, a partire dall’acqua nel caso di pioggia o di onde.
La borsa comprende anche la bandierina di segnalazione 17, in particolare una bandiera rossa con fascia bianca, così che, una volta gonfiata, la piattaforma galleggiante 16 funzioni anche da boa segnasub.
Una volta gonfiata, la borsa realizza quindi una piattaforma galleggiante 16, che poggia sul gonfiato (tipo gommone) per cui il fondo rigido si stacca dall’acqua. In tal modo, il fondo della piattaforma risulta essere stagno rispetto all’acqua sottostante ed essendo adatto ad alloggiare il compressore pneumatico 15 e la batteria che lo alimenta.
Inoltre, la piattaforma galleggiante 16 può comprendere pareti idrorepellenti ma traspiranti che .avvolgono completamente il compressore pneumatico 15.
L’attrezzatura 10 comprende inoltre un equipaggiamento indossabile 11, schematicamente illustrato in Figura 7, nella forma sostanzialmente di una imbragatura 40.
Vantaggiosamente secondo una forma di realizzazione delFinvenzione, l’imbragatura 40 comprende almeno una porzione principale 4 1 estesa sostanzialmente lungo la spina dorsale del subacqueo 12, in particolare a partire da una porzione lombosacrale 42 fino ad una porzione intercostale 43.
Più in particolare, in corrispondenza della porzione lombosacrale 42 è prevista una fascia 44 per assicurare l’imbragatura 40 al subacqueo 12, con fasce di chiusura a velcro 44 a ed in corrispondenza della porzione intercostale 43 sono previste cinghie 43a per le spalle del subacqueo 12 con allacciatura a scatto 43b. E<?>da notare che in corrispondenza della porzione lombosacrale 42 è previsto un punto di attacco 45 per l’ombelicale 14. Ulteriormente, in corrispondenza della porzione intercostale 43 è previsto almeno un punto di attacco 46 per l’erogatore 13 per bocca ed eventualmente per un erogatore di scorta, come avviene nel caso della subacquea con le bombole per questioni di sicurezza, in una posizione sostanzialmente corrispondente a quella dei tradizionali GAV utilizzati con le bombole.
E’ opportuno sottolineare altresì che l’imbragatura 40 può essere integrata all’interno di un vero e proprio Giubbotto ad Assetto Variabile (GAV).
In tal caso, in corrispondenza del punto di attacco 46 per l’erogatore 13 viene previsto un ulteriore attacco per la frusta che si collega al GAV per regolarne l’aria.
Vantaggiosamente secondo l’invenzione, la porzione principale 41 comprende un dotto tubolare 47, detto “spinale”, di collegamento tra il punto di attacco 45 per l’ombelicale 14 e il punto di attacco 46 per l’erogatore 13.
Più in particolare, la porzione lombosacrale 42 comprende ulteriormente, nel intorno del punto di attacco 45 dell’ombelicale 13, un sostegno semirigido 48 dotato di un attacco sostanzialmente imbutiforme 49 per l’ombelicale 14, così da consentire all’ombelicale 14 di rimanere in una posizione sostanzialmente perpendicolare alla parte lombare della schiena del subacqueo 12 e di attutire al subacqueo la percezione del “tubo” nei suoi movimenti.
In un esempio di realizzazione, il sostegno semirigido 48 è un disco di gomma di 20-30 cm di diametro e lattacco imbutiforme 49 ha circa 20 cm di lunghezza.
E’ da notare che la conformazione dell’imbragatura 40 consente di mantenere posizioni di attacco per l’ombelicale 14 e per l’erogatore 13 per bocca alle quali sono già abituati i subacquei che utilizzano sistemi di respirazione a bombole, rendendo l’attrezzatura 10 ancora più intuitiva e comoda da utilizzare.
La posizione intercostale per l’attacco degli erogatori risulta inoltre una posizione molto comoda che lascia libere le mani al subacqueo 12 e permette al subacqueo 12 di andare a prendere le fruste (ad esempio nel caso in cui l’erogatore 13 sfugga dalla bocca) con semplici movimenti rotatori del braccio.
Come già sottolineato, il punto di attacco 45 dell’ombelicale 14 è il “retro ombelico”, che ha il vantaggio di essere percepito meno possibile dal subacqueo 12, lasciandolo libero nelle evoluzioni sott’acqua.
In sostanza, l’attrezzatura 10 consente di praticare una nuova attività subacquea sportivo-ricreativa a metà tra la subacquea (Diving) e lo Snorkeling in superficie, offrendo un’esperienza di libertà sott’acqua che unisce la magia delle immersioni con la facilità dello snorkeling.
In pratica, l’attrezzatura 10 risulta unire caratteristiche di diverse attività sott’acqua ed in particolare:
- immersioni subacquee
- snorkeling
- apnea (con l’utilizzo di una boa segnasub del tipo del pallone “compagno fidato” dei pescatori in apnea) e
- palombaro.
E’ opportuno sottolineare come l’attrezzatura 10 consente in modo semplice ed intuitivo di praticare un’attività sott’acqua che permette al subacqueo di riscoprire tutte le coste dei mari del mondo, ad una profondità superiore a quella dello snorkeling e con la magia dell’immersione subacquea, la sua piattaforma galleggiante diventando elemento di visibilità e comunicazione in grado anche di attirare ulteriori clienti.
Una tale attività di immersione a bassa profondità, può essere ad esempio insegnata in un centro sub tipo “padi”, con un corso di poche ore dal momento che non ha esigenze di decompressione. Più in particolare, tale attività di immersione può essere realizzata ad una profondità di immersione da 0 a 18 metri.
La profondità di 10 metri risulta essere ideale per evitare gli sbalzi di pressione dei primi metri.
I principali vantaggi dell’attrezzatura 10 secondo le forme di realizzazione dell’invenzione sono i seguenti.
La piattaforma galleggiante del’attrezzatura “segue” autonomamente il subacqueo, così da evitare al subacqueo di sentire lo sforzo di “trascinare” la piattaforma, regalandogli una sensazione di libertà assoluta.
Inoltre, il richiamo della piattaforma sulla verticale del subacqueo è sempre garantito dai mezzi propulsivi, anche nel caso di un subacqueo che si spostasse nelle sue evoluzioni sott’acqua con una certa velocità, ad esempio inseguendo una preda.
L’ombelicale viene altresì mantenuto continuamente in una tensione impercettibile al subacqueo grazie al verricello avvolgi ombelicale in modo che qualunque siano le evoluzioni sott’acqua e in ogni condizione esterna (scogli sottocosta, coralli, correnti, ecc.) l’ombelicale non sia mai lasco e non crei impedimenti impigliandosi, garantendo in tal modo anche la sicurezza del subacqueo.
L’attrezzatura comprende inoltre un sistema di abbigliamento innovativo pensato per dare al subacqueo la sensazione di libertà nonostante il “cavo”, posizionando l’attacco dell’ombelicale nel posto più comodo e che da la minore sensazione che ci sia un “cavo” ossia nel retro-ombelico e con una modalità di attacco (fascia a strappo, sostegno semirigido e attacco imbutiforme) che dia la sensazione di maggiore libertà. Si sottolinea come questo tipo di attacco è possibile solo se l’ombelicale è in tensione, altrimenti risulterebbe scomodo da raggiungere e gestire nelle situazioni in cui occorresse prendere in mano l’ombelicale ad esempio per liberare l’ombelicale stessa da un incaglio.
Infine, l’attrezzatura consente di offrire ai subacquei tradizionali un’esperienza simile a quella con le bombole, con le stesse posizioni delle fruste degli erogatori grazie al percorso spinale realizzato dalla porzione principale che porta gli attacchi delle fruste terminali alla stessa altezza a livello intercostale. In tal modo, l’attività subacquea realizzata grazie all’attrezzatura risulta anche essere propedeutica ad una attività subacquea tradizionale.
Ovviamente, all’attrezzatura sopra descritta, un tecnico del ramo, allo scopo di soddisfare esigenze contingenti e specifiche, potrà apportare numerose modifiche e varianti, tutte comprese nell'ambito di protezione dell'invenzione quale definito dalle seguenti rivendicazioni.
Claims (10)
- RIVENDICAZIONI 1. Attrezzatura (10) per praticare un’attività sott’acqua comprendente almeno un equipaggiamento indossabile (11) destinato ad essere indossato da un subacqueo (12) e avente almeno un erogatore (13), connesso, mediante un ombelicale (14) ad un compressore pneumatico (15), detto compressore pneumatico (15) essendo atto ad erogare aria o una miscela respirabile con ossigeno per detto subacqueo (12) ed essendo alloggiato su una piattaforma galleggiante (16), caratterizzata dal fatto di comprendere ulteriormente un verricello (50) avvolgi ombelicale dotato di mezzi elastici (60) atti a sollecitare costantemente in avvolgimento detto ombelicale (14) su detto verricello (50), mantenendo detto ombelicale (14) in lievissima tensione.
- 2. Attrezzatura (10) secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto di comprendere ulteriormente su detto verricello (50) almeno un arresto per detto ombelicale (14) atto a terminare lo svolgimento di detto ombelicale (14) per una prefissata lunghezza.
- 3. Attrezzatura (10) secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detti mezzi elastici (60) comprendono una pluralità di molle a tensione costante (MI, M2, M3) ed un selettore di molla (S) in grado di selezionare una sola molla attiva per volta.
- 4. Attrezzatura (10) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto di comprendere ulteriormente mezzi propulsivi (20) a bordo di detta piattaforma galleggiante (16) e girevolmente supportati così da orientarsi secondo una direzione di spostamento (V) di detto subacqueo (12) ed azionati dall’inclinazione di detto ombelicale (14) per sollecitare costantemente detta piattaforma galleggiante (16) verso la verticale di detto subacqueo (12) .
- 5. Attrezzatura (10) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detta piattaforma galleggiante (16) è una borsa gonfiabile attaccabile a detto compressore pneumatico (15) mediante una apposita frusta.
- 6. Attrezzatura (10) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detto equipaggiamento indossabile (11) comprende almeno una imbragatura (40) comprendente almeno una porzione principale (41) estesa sostanzialmente lungo la spina dorsale di detto subacqueo (12) a partire da una porzione lombosacrale (42) fino ad una porzione intercostale (43), detta porzione lombosacrale (42) comprende una fascia (44) per assicurare detta imbragatura (40) a detto subacqueo (12), con fasce di chiusura a velcro (44a), in corrispondenza di detta porzione lombosacrale (42) essendo previsto un punto di attacco (45) per detto ombelicale (14).
- 7. Equipaggiamento indossabile (11) per praticare un’attività sott’acqua caratterizzato dal fatto di comprendere una imbragatura (40) avente almeno una porzione principale (41) estesa sostanzialmente lungo la spina dorsale di detto subacqueo (12) a partire da una porzione lombosacrale (42) fino ad una porzione intercostale (43), detta porzione lombosacrale (42) comprende una fascia (44) per assicurare detta imbragatura (40) a detto subacqueo (12), con fasce di chiusura a velcro (44a), in corrispondenza di detta porzione lombosacrale (42) essendo previsto un punto di attacco (45) per detto ombelicale (14).
- 8. Equipaggiamento indossabile (11) secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che l’imbracatura è integrata all’interno di un Giubbotto ad Assetto Variabile (GAV).
- 9. Verricello (50) per una piattaforma galleggiante (16) comprendente un compressore pneumatico (15) connesso mediante un ombelicale (14) ad un erogatore (13) per un subacqueo (12), detto verricello (50) essendo assoggettato a mezzi elastici (60) per il richiamo in avvolgimento di detto ombelicale (14).
- 10. Verricello secondo la rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto di comprendere almeno un arresto per detto ombelicale (14) atto a terminare lo svolgimento di detto ombelicale (14) per una prefissata lunghezza.
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2013
- 2013-12-20 IT IT002148A patent/ITMI20132148A1/it unknown
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