ITMI20130602A1 - Composti farmaceutici - Google Patents

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ITMI20130602A1
ITMI20130602A1 IT000602A ITMI20130602A ITMI20130602A1 IT MI20130602 A1 ITMI20130602 A1 IT MI20130602A1 IT 000602 A IT000602 A IT 000602A IT MI20130602 A ITMI20130602 A IT MI20130602A IT MI20130602 A1 ITMI20130602 A1 IT MI20130602A1
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IT000602A
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Paolo Lazzari
Monica Sani
Matteo ZANDA
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Kemotech S R L
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    • CCHEMISTRY; METALLURGY
    • C07ORGANIC CHEMISTRY
    • C07DHETEROCYCLIC COMPOUNDS
    • C07D519/00Heterocyclic compounds containing more than one system of two or more relevant hetero rings condensed among themselves or condensed with a common carbocyclic ring system not provided for in groups C07D453/00 or C07D455/00

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  • Organic Chemistry (AREA)
  • Pharmaceuticals Containing Other Organic And Inorganic Compounds (AREA)
  • Acyclic And Carbocyclic Compounds In Medicinal Compositions (AREA)

Description

COMPOSTI FARMACEUTICI
La presente invenzione riguarda composizioni farmaceutiche contenenti composti triciclici condensati, un processo per la loro preparazione, ed il loro uso farmaceutico.
In particolare l’invenzione si riferisce a composizioni farmaceutiche che contengono dimeri di composti triciclici condensati con attività inibitoria nei confronti dell’angiogenesi, a un processo per la loro preparazione, e al loro utilizzo nel trattamento di malattie associate all’angiogenesi, come ad esempio i tumori, con particolare riferimento ai tumori solidi, e alcune patologie dell’occhio.
Come ben noto l’angiogenesi è il processo che conduce allo sviluppo di nuovi vasi sanguigni a partire da altri vasi preesistenti del tessuto di origine e riveste un ruolo di fondamentale importanza in molti processi patologici e fisiologici. Più in particolare, il ruolo dell’angiogenesi nei processi fisiologici riguarda ad esempio lo sviluppo embrionale, l’ovulazione, la cicatrizzazione delle ferite e lo sviluppo placentare. In condizioni non patologiche, l’angiogenesi è un fenomeno in stato di quiescenza, e si manifesta soltanto nella cicatrizzazione di ferite e nella neovascolarizzazione dell’endometrio durante le mestruazioni. L’angiogenesi fisiopatologica riguarda processi infiammatori, la riparazione delle ferite e l’ischemia. L’angiogenesi patologica è invece coinvolta in numerose patologie, quali ad esempio: neoplasie, aterosclerosi, psoriasi, artrite, artrite reumatoide, retinopatia diabetica, degenerazione maculare correlata all’età (Aged-related Macular Degeneration, nella forma abbreviata AMD), ulcera gastrica, endometriosi, sindrome di Crohn, sclerodermia, cancro, con particolare riferimento ai tumori solidi. Si veda ad esempio la domanda di brevetto US 2013/0030171.
L’individuazione del ruolo dell’angiogenesi nell’ambito di numerosi processi fiosiologici e patologici ha orientato numerose ricerche verso la sintesi di nuovi composti con attività pro-angiogenica o con attività anti-angiogenica. Composti con attività anti-angiogenica sono stati in particolare sviluppati ed utilizzati con successo nella terapia antitumorale, con particolare riferimento al trattamento di tumori solidi, anche in combinazione con altre terapie oncologiche, coma ad esempio la radioterapia, la chemioterapia e la immunoterapia. Una condizione necessaria a creare un microambiente che favorisca la crescita tumorale è un’abnorme stimolazione della neovascolarizzazione indotta dal tumore e cioè lo sviluppo di nuovi vasi sanguigni che derivano da vasi preesistenti del tessuto di origine.
La regolazione dell’angiogenesi è un processo complesso e rappresenta il risultato di un bilancio operato da peptidi che stimolano l’angiogenesi e da fattori endogeni che la inibiscono. Peptidi che stimolano l’angiogenesi sono ad esempio Vascular Endothelial Growth Factor (VEGF), Fibroblastic Growth Factor (FGF), Interleuchina 4, Interleuchina 8. Fattori che inibiscono l’angiogenesi sono ad esempio Trombospondine (TSP), Angiostatina, Endostatina. Le strategie terapeutiche basate sull’anti-angiogenesi sono pertanto rivolte a ristabilire il bilanciamento tra fattori angiogenici ed inibitori dei fattori angiogenici così da riportare la vascolarizzazione nella condizione di quiescenza fisiologica. Strategie farmacologiche anti-angiogeniche basate sull’inibizione di VEGF sono ad esempio quelle che utilizzano inibitori VEGF quali ad esempio Sunitinib e Sorafenib. Attività antiangiogenica è stata inoltre dimostrata per farmaci già utilizzati con altri scopi terapeutici, come ad esempio la talidomide e il captopril. Si vedano ad esempio i seguenti articoli: D’Amato et al., Thalidomide is an inhibitor of angioge nesis, Proc. Natl. Acad. Sci., 91 (1994) 4082-4088; Volpert et al., Captopril inhibits angiogenesis and slows the growth of experimental tumors in rats, J. Clin. Invest. 98 (1996) 671-679. Attività anti-angiogenica è stata anche mostrata da alcuni farmaci tumorali aventi elevata citotossicità e utilizzati in oncologia come chemioterapici, come ad esempio il paclitaxel. Si veda ad esempio l’articolo di Belotti et al., The microtubule-affecting drug paclitaxel has antiangiogenic activity, Clin. Cancer Res., 2 (1996) 1843-1849. Composti sviluppati specificatamente come anti-angiogenici sono:
il TNP-470, inibitore dell’angiogenesi attraverso il blocco dell’entrata delle cellule endoteliali nella fase G del ciclo cellulare (Kusaka et al., Cytostatic inhibition of endothelial cell growth by the angiogenesis inhibitor TNP-470 (AGM-1470), Br. J. Cancer, 69 (1994) 212-216),
il marimastat, un inibitore delle metalloproteinasi tissutali (Talbot and Brown, Experimental and clinical studies on the use of matrix metalloproteinase inhibitors for the treatment of cancer, Eur. J. Cancer, 32A (1996) 2523-2533), la suramina, avente la seguente struttura chimica:
e utilizzata anche per il trattamento delle infezioni da Tripanosoma e Nematodi, in grado di bloccare il legame di diversi fattori di crescita tumorale ai corrispondenti recettori di superficie cellulare (Stein, Suramin: a novel antineoplastic agent with multiple potential mechanisms of action, Cancer Res, 53 (1993) 2239-2248).
Recentemente è stata evidenziata la rilevanza degli FGF quali fattori angiogenici coinvolti nello sviluppo di patologie correlate all’angiogenesi. Lo sviluppo di composti in grado di mimare l’azione di inibitori endogeni di FGF rappresenta quindi una valida strategia farmacologica per il trattamento di patologie correlate all’angiogenesi. La maggior parte degli FGF sono peptidi a singola catena che mostrano elevata affinità per le eparine (glicosoamminoglicani). Legandosi a specifici recettori FGF localizzati sulle pareti cellulari, gli FGF stimolano una notevole varietà di funzioni cellulari. All’interno della classe degli FGF, di particolare rilevanza nell’ambito dell’angiogenesi sono FGF-1 e FGF-2. FGF-1 stimola in particolare la proliferazione e la differenziazione di tutte le specie cellulari necessarie per la costruzione dei vasi arteriosi, incluse le cellule dell’endotelio e le cellule della muscolatura liscia. FGF-2 promuove l’angiogenesi in quanto è responsabile della proliferazione delle cellule endoteliali e della loro organizzazione. Composti in grado di mimare l’azione degli inibitori endogeni di FGF e di FGF-2 in particolare, costituiscono quindi una strategia farmacologica per il trattamento di patologie correlate all’angiogenesi. Nell’articolo di Colombo et al. “Non-peptidic Thrombospondin-1 mimics as fibroblast growth factor-2 inhibitors”, Journal of Biological Chemistry, 285 (2010) 8733-8742, sono descritti composti di sintesi in grado di inibire il legame di FGF-2 alle cellule endoteliali, di inibire la proliferazione cellulare di cellule endoteliali indotta da FGF-2, e di inibire in un saggio in vivo l’angiogenesi indotta da FGF-2. Tra i composti riportati nell’articolo di Colombo et al., il composto sm27 (NSC37204), avente la struttura di seguito riportata, è risultato il più attivo nell’inibizione dell’angiogenesi mediata da FGF-2.
Anche l’azione anti-angiogenica della Suramina è in parte dovuta al blocco del legame fra FGF-2 ed i corrispondenti recettori di superficie cellulare. E’ tuttavia da rilevare che il trattamento con Suramina comporta importanti effetti collaterali sistemici quali tossicità renale, neuropatia periferica e coagulopatia.
Era sentita l’esigenza di avere a disposizione composti inibitori del processo dell’angiogenesi e caratterizzati da elevata attività inibitoria nei confronti della proteina FGF-2 (Fibroblast Grow Factor-2), con ridotti effetti collaterali e che fossero facilmente ottenibili con processi di sintesi chimica con rese elevate.
Sorprendentemente ed inaspettatamente è stata trovata dalla Richiedente una nuova classe di composti di sintesi con attività inibitoria nei confronti di FGF-2 che risolve il problema tecnico sopra indicato.
Costituisce un oggetto della presente invenzione composti di formula (I):
in cui:
A é scelto tra: O, CH2, CH2-CH2, CH2-CH2-CH2, CH2-CH2-CH2-CH2, O-CH2, O-CH2-CH2, CH2-O, oppure CH2-CH2-O,
A’ ha i seguenti significati:
- A’=A quando A= O, CH2, CH2-CH2, CH2-CH2-CH2, oppure CH2-CH2-CH2-CH2,
- A’= CH2-O quando A= O-CH2,
- A’= CH2-CH2-O quando A= O-CH2-CH2,
- A’= CH2-CH2-CH2-O quando A= O-CH2-CH2-CH2,
T e G, uguali tra loro sono scelti tra N oppure CH,
R e X, uguali tra loro, sono scelti tra:
- eteroarile, eteroarilalchile, arile, arilalchile, arilalchenile, cicloalchile, cicloalchilalchile, eterocicloalchile, o eterocicloalchilalchile, in cui uno o più atomi di idrogeno di detti eteroarile, eteroarilalchile, arile, arilalchile, arilalchenile, cicloalchile, cicloalchilalchile, eterocicloalchile, eterocicloalchilalchile, sono opzionalmente sostituiti con uno o più dei seguenti gruppi, uguali o diversi tra loro: OH, Cl, F, Br, I, alchile C1-C7, alchenile C2-C7, alchinile C2-C7, alchiltio C1-C7, alcossi C1-C7, aloalchile C1-C7, aloalcossi C1-C7, SO2NH2, SO3H, COOH, ciano, nitro, oppure NR10R11in cui R10e R11, uguali o diversi tra loro, sono scelti fra H, alchile C1-C7, o cicloalchile,
- R30-W in cui R30è una catena alifatica bivalente C1-C10, lineare o ramificata quando possibile, W è scelto tra idrogeno, alogeno, isotiocianato, CN, OH, OCH3, NH2, SO2NH2oppure CH=CH2,
B e D, uguali tra loro, sono scelti fra eteroarile e arile, in cui uno o più atomi di idrogeno di detti eteroarile e arile sono opzionalmente sostituiti con gruppi, uguali o diversi tra loro, scelti fra OH, Cl, F, Br, I, alchile C1-C20, alchenile C2-C20, alchinile C2-C20, alchiltio C1-C20, alcossi C1-C20, aloalchile C1-C20, aloalcossi C1-C20, ciano, nitro, SO2NH2, SO3H, SO3-, COO-, COOR20, oppure NR20R21in cui R20e R21, uguali o diversi tra loro, sono scelti fra H, alchile C1-C20, alchenile C2-C20, alchinile C2-C20, eteroarile, eteroarilalchile, arile, arilalchile, arilalchenile, cicloalchile, cicloalchilalchile, eterocicloalchile, o eterocicloalchilalchile,
Q è un gruppo bivalente scelto fra i seguenti:
Z ha i seguenti significati:
- Z=Q quando Q è scelto fra QA, QB, QC, QD, o QH,
- Z=QE’ quando Q=QE,
- Z= QF’ quando Q=QF,
- Z= QG’ quando Q=QG,
-
L ha i seguenti significati:
- L=L1 quando Q=Z=QA,
- L è scelto tra L2 o L3 quando Q=Z=QB,
in cui R1è come sopra definito,
- L= L4 quando Q=Z e Q è scelto tra QA, QB, QC, QD, o QH, oppure
- quando Q=QF e Z=QF’,
- quando Q=QE e Z=QE’,
- L= L5 quando Q=Z e Q=QH,
- L è scelto tra L6 o L7 quando Q=QG e Z=QG’,
in cui Y è un gruppo bivalente scelto tra: alchilene C2-C20,
CH2-A1-CH2in cui A1è un alchenilene C2-C20,
CH2-A2-CH2in cui A2è un alchinilene C2-C20,
CH2-A3-CH2in cui A3è un eteroalchilene,
CH2-CH2-(O-CH2-CH2)k-O-CH2-CH2in cui k è un numero intero compreso tra 4 e 30,
oppure scelto fra i seguenti gruppi:
in cui:
R1è come sopra definito,
R2e R3, uguali o diversi tra loro, hanno il significato di alchilene C1-C20,
CH2-A1-CH2, CH2-A2-CH2, oppure CH2-A3-CH2, in cui A1, A2e A3sono come sopra definiti. In questa domanda di brevetto, dove non diversamente specificato, valgono i seguenti significati:
per alchile si intende una catena idrocarburica satura C1-C20, lineare, quando possibile ramificata, in cui uno o più atomi di idrogeno possono opzionalmente essere sostituiti con atomi di alogeno. Preferibilmente la catena idrocarburica é C1-C12, ad esempio metile, etile, n-propile, isopropile, n-butile, isobutile, sec-butile, tert-butile,
per alchilene si intende una catena alifatica bivalente
C1-C20, lineare o quando possibile ramificata, avente a ciascuna estremità una valenza libera, in cui uno o più atomi di idrogeno possono opzionalmente essere sostituiti con atomi di alogeno,
per alchenile si intende una catena idrocarburica mono- o poli- insatura C2-C20, preferibilmente mono-insatura, in cui l’insaturazione è un doppio legame, detta catena lineare o quando possibile ramificata, in cui uno o più atomi di idrogeno possono opzionalmente essere sostituiti con atomi di alogeno. Preferibilmente la catena idrocarburica é C2-C12, per alchenilene si intende una catena idrocarburica bivalente mono- o poli- insatura C2-C20, in cui l’insaturazione è un doppio legame, lineare o quando possibile ramificata, avente a ciascuna estremità una valenza libera, in cui uno o più atomi di idrogeno possono opzionalmente essere sostituiti con atomi di alogeno, preferibilmente la catena idrocarburica bivalente é C2-C8,
per alchinile si intende una catena idrocarburica mono- o poli- insatura C2-C20, preferibilmente mono-insatura, in cui l’insaturazione è un triplo legame, detta catena essendo lineare o quando possibile ramificata, in cui uno o più atomi di idrogeno possono opzionalmente essere sostituiti con atomi di alogeno, preferibilmente la catena idrocarburica é C2-C12, per alchinilene si intende una catena idrocarburica bivalente mono- o poli- insatura C2-C20, in cui l’insaturazione è un triplo legame, lineare o quando possibile ramificata, avente a ciascuna estremità una valenza libera, in cui uno o più atomi di idrogeno possono opzionalmente essere sostituiti con atomi di alogeno, preferibilmente la catena idrocarburica bivalente é C2-C8,
per alogeno si intende un atomo scelto tra fluoro, cloro, bromo, iodio,
per aloalchile si intende un alchile come sopra definito, in cui uno o più atomi di idrogeno sono sostituiti con atomi di alogeno. Esempi di aloalchile sono trifluorometile, 1-bromon-butile, pentacloroetile, ecc.
per arile si intende un radicale monociclico aromatico, o un radicale policiclico aromatico condensato, aventi da 6 a 20 atomi di carbonio,
per arilalchile si intende un alchile come sopra definito, preferibilmente C1-C7, legato ad un arile come sopra definito. Si può ad esempio citare benzile,
per cicloalchile si intende:
- un anello monociclico alifatico, contenente opzionalmente una o più insaturazioni ma con la condizione che la struttura non sia di tipo aromatico, detto anello avente da 3 a 10 atomi di carbonio, preferibilmente da 4 a 9 atomi di carbonio, oppure
- una struttura policiclica da 7 a 19 atomi di carbonio, per eterocicloalchile si intende un cicloalchile come sopra definito in cui uno o più atomi di carbonio sono sostituiti da eteroatomi, uguali o diversi tra loro, scelti tra S, O, N. Quando l’anello é monociclico, preferibilmente il numero di eteroatomi non è superiore a 2,
per eteroarile si intende un arile come sopra definito, eccetto che il radicale monociclico è C5-C6in cui almeno uno o più atomi di carbonio sono sostituiti con uno o più eteroatomi, uguali o diversi tra loro, scelti tra S, O, N. Quando il radicale é monociclico preferibilmente il numero di eteroatomi non è superiore a 2, gli eteroarili monociclici preferiti sono furano, tiofene, pirrolo, piridina, pirazolo, imidazolo, ossazolo, isossazolo, tiazolo; ancor più preferiti sono tiofene, pirrolo, pirazolo, ossazolo,
per eteroarilalchile si intende un alchile come sopra definito, preferibilmente C1-C7, legato ad un eteroarile come sopra definito,
per cicloalchialchile si intende un alchile come sopra definito, preferibilmente C1-C7, legato ad un cicloalchile come sopra definito,
per eterocicloalchialchile si intende un alchile come sopra definito, preferibilmente C1-C7, legato a un eterocicloalchile come sopra definito,
per eteroalchilene si intende un gruppo avente i seguenti significati: -Ra-O-(Ya)r-, -Ra-S-(Ya)r-, -Ra-N(Rb)-(Ya)r-, -Ra-CO-(Ya)r-, -Ra-O-CO-(Ya)r-, -Ra-CO-O-(Ya)r, -Ra-CO-N(Rb)-(Ya)r-, -Ra-N(Rb)-CO-(Ya)r, -Ra-O-CO-N(Rb)-(Ya)r-, -Ra-N(Rb)-CO-O-(Ya)r-, -Ra-N(Rb)-CO-N(Rc)-(Ya)r-, -Ra-O-CO-O-(Ya)r-, -Ra-N(Rb)C(=NRd)-N(Rc)-(Ya)r-, -Ra-CS-(Ya)r-,
-Ra-O-CS-(Ya)r-, -Ra-CS-O-(Ya)r-, -Ra-CS-N(Rb)(Ya)r-,
-Ra-N(Rb)-CS-(Ya)r-, -Ra-O-CS-N(Rb)-(Ya)r-, -Ra-N(Rb)-CS-O-(Ya)r-, -Ra-N(Rb)-CS-N(Rc)-(Ya)r-, -RaO-CS-O-(Ya)r-,
-Ra-S-CO-(Ya)r-, -Ra-CO-S-(Ya)r-, -Ra-S-CO-N(Rb)-(Ya)r-,
-Ra-N(Rb)-CO-S-(Ya)r-, -Ra-S-CO-O-(Ya)r-, -Ra-O-CO-S-(Ya)r-, -Ra-S-CO-S-(Ya)r-, -Ra-S-CS-(Ya)r-, -Ra-CS-S-(Ya)r-,
-Ra-S-CS-N(Rb)-(Ya)r-, -Ra-N(R’b)-CS-S-(Ya)r-,
-Ra-S-CS-S-(Ya)r-, -Ra-O-CS-S-(Ya)r-,
in cui i sostituenti hanno i seguenti significati:
Ra è alchilene C1-C6, alchenilene C2-C6o alchinilene C2-C6, Rb è idrogeno, alchile C1-C6, alchenile C2-C6o alchinile C2-C6, Rc è idrogeno, alchile C1-C6, alchenile C2-C6o alchinile C2-C6, Rd è idrogeno, alchile C1-C6, alchenile C2-C6o alchinile C2-C6, Ya è alchilene C1-C6, alchenilene C2-C6o alchinilene C2-C6, r= 1 oppure 0,
in cui ciascun gruppo eteroalchile contiene almeno un atomo di carbonio e uno o più atomi di idrogeno possono essere sostituiti da atomi di fluoro o di cloro,
per alchilcicloalchile si intende un cicloalchile come sopra definito, legato ad un alchile come sopra definito,
per eteroalchilcicloalchile si intende un cicloalchile come sopra definito, legato ad un eteroalchile come sopra definito,
per arilene, eteroarilene, cicloalchilene, eterocicloalchilene, arilalchilene, eteroarilalchilene, alchilcicloalchilene e eteroalchilcicloalchilene si intendono rispettivamente un arile, un eteroarile, un cicloalchile, un eterocicloalchile, un arilalchile, un eteroarilalchile, un alchilcicloalchile, un eteroalchilcicloalchile, come sopra definiti, in cui un atomo di idrogeno è sostituito da una valenza libera.
I composti preferiti dell’invenzione sono quelli di formula (I) in cui:
A, R, T, Q, L, Z, G, X e A’ sono come sopra definiti,
B e D, uguali tra loro, sono scelti fra fenile e eteroarile monociclico, in cui uno o più atomi di idrogeno di detti fenile e eteroarile monociclico sono opzionalmente sostituiti con gruppi, uguali o diversi tra loro, scelti fra OH, Cl, F, Br, I, alchile C1-C20, alchenile C2-C20, alchinile C2-C20, alchiltio C1-C20, alcossi C1-C20, aloalchile C1-C20, aloalcossi C1-C20, ciano, nitro, SO2NH2, SO3H, SO3-, COO-, COOR20, o NR20R21in cui R20e R21, uguali o diversi tra loro, sono scelti fra H, alchile C1-C20, alchenile C2-C20, alchinile C2-C20, eteroarile, eteroarilalchile, arile, arilalchile, arilalchenile, cicloalchile, cicloalchilalchile, eterocicloalchile, o eterocicloalchilalchile.
I composti più preferiti sono quelli di formula (I) in cui:
A, T, Q, Z, G, e A’ sono come sopra definiti,
L è come sopra definito ma Y ha i seguenti significati: alchilene C2-C20oppure é scelto tra i seguenti gruppi: Y1, Y3, Y5, Y6, Y7, in cui:
R1é come sopra definito, R2e R3uguali o diversi tra loro sono alchilene C1-C20,
B e D, uguali tra loro, sono scelti fra fenile e eteroarile monociclico, in cui un atomo di idrogeno di detti fenile e eteroarile monociclico sono sostituiti con un gruppo scelto fra SO3H, SO3-, COO-, COOH,
R e X, uguali tra loro, sono gruppi scelti fra:
- gruppi GA, scelti tra eteroarile monociclico, eteroarilalchile monociclico, fenile, arilalchile monociclico, arilalchenile monociclico, cicloalchile monociclico, cicloalchilalchile monociclico, eterocicloalchile monociclico, o eterocicloalchilalchile monociclico, in cui uno o più atomi di idrogeno di detti eteroarile, eteroarilalchile, arile, arilalchile, arilalchenile, cicloalchile, cicloalchilalchile, eterocicloalchile, eterociclo alchilalchile, sono opzionalmente sostituiti con gruppi, uguali o diversi tra loro, scelti fra OH, Cl, F, Br, I, alchile C1-C7, alchenile C2-C7, alchinile C2-C7, alchiltio C1-C7, alcossi C1-C7, aloalchile C1-C7, aloalcossi C1-C7, SO2NH2, SO3H, COOH, ciano, nitro, o NR10R11in cui R10e R11, uguali o diversi tra loro, sono scelti fra H, alchile C1-C7, o cicloalchile,
- R30-Wain cui R30è come sopra definito e Waè un gruppo scelto tra idrogeno, alogeno, OH, OCH3, NH2, o SO2NH2.
Ancora più preferiti sono i composti di formula (I) in cui:
A, Q, Z, e A’ sono come sopra definiti,
L è come definito nei composti più preferiti,
T e G hanno il significato di azoto,
B e D, uguali tra loro, sono scelti fra fenile e tiofene, in cui un atomo di idrogeno di detti fenile e tiofene sono sostituiti con un gruppo scelto fra SO3H, SO3-, COO-, COOH,
R e X, uguali tra loro, sono scelti tra i gruppi GA e R30-Wacome sopra definiti.
Esempi preferiti dei composti di formula (I) sono i seguenti:
in cui:
A e A’ sono come sopra definiti,
Rpe Xp, uguali tra loro, sono gruppi scelti fra:
- fenile, tiofene, benzile, e cicloesile, in cui uno o più atomi di idrogeno di detti fenile, tiofene, benzile, e cicloesile, sono opzionalmente sostituiti con gruppi, uguali o diversi tra loro, scelti fra Cl, F, Br, I, alchile C1-C7, SO2NH2, SO3H, COOH, ciano, nitro, oppure NR10AR11Ain cui R10Ae R11A, uguali o diversi tra loro, sono scelti fra H e alchile C1-C7,
- R30-Wb, in cui R30è come sopra definito e Wbè un gruppo scelto tra idrogeno e alogeno,
Qpe Zp, uguali tra loro, sono scelti fra i gruppi QA e QB, come sopra definiti,
Lpha i seguenti significati:
- Lp=L1 quando Qp=Zp=QA, essendo L1, Qpe Zpcome sopra definiti,
- Lp=L5’ quando Qp=Zp=QB, essendo QB, Qpe Zpcome sopra definiti,
in cui Ysè alchilene C2-C20oppure é scelto tra i seguenti gruppi: Y1, Y3, Y5, Y6, Y7, in cui R1é come sopra definito, R2e R3uguali o diversi tra loro sono alchilene C1-C20.
I composti ancora più preferiti dell’invenzione sono qui di seguito riportati:
I composti di formula (I) in cui i composti sono isomeri cis o trans, isomeri E o Z, o isomeri ottici dei composti di formula (I) costituiscono un ulteriore oggetto della presente invenzione.
I composti di formula (I) nella forma di sali farmaceuticamente accettabili dei composti di formula (I) costituiscono un ulteriore oggetto della presente invenzione.
Per sali farmaceuticamente accettabili si intendono tutti i sali ottenuti trattando i composti dell’invenzione con acidi organici o inorganici, o con basi organiche o inorganiche, accettabili dal punto di vista farmaceutico. Ad esempio per i composti di formula (I) che contengono almeno un gruppo acido come gruppi COOH, COO-, SO3H, SO3-, gruppi idrossilici fenolici, si possono citare i sali di metalli alcalini o alcalino-terrosi, come ad esempio sali di sodio, potassio, calcio, magnesio, i sali di ammonio quaternari, i sali ottenuti con ammine organiche accettabili dal punto di vista farmaceutico, come ad esempio trietilammina e N,N’-dimetilpiperazina. Ad esempio per i composti di formula (I) che contengono almeno un gruppo basico si possono citare i sali di acidi inorganici come acido cloridrico, acido solforico e acido fosforico, i sali di acidi organici accettabili dal punto di vista farmaceutico, come ad esempio i sali di acidi carbossilici o solfonici quali ad esempio i sali di acido fumarico, acido ossalico, acido trifluoroacetico, acido acetico, acido succinico, acido glicolico, acido citrico, acido tartarico, acido paratoluensolfonico, i sali di amminoacidi quali ad esempio lisina e arginina. Si veda il volume: ”Remington, The Science and Practice of Pharmacy”, vol. II, 1995, pag. 1457.
Gli idrati e i solvati dei composti di formula (I) dell’invenzione costituiscono un ulteriore oggetto della presente invenzione.
Il significato dei termini idrato e solvato è ben noto all’esperto del ramo. In particolare per idrato si intende il composto che contiene una o più molecole di acqua di idratazione, in generale da 1 a 10 molecole di acqua. Per solvato si intende che il composto contiene una o più molecole di solvente diverso dall’acqua.
Costituisce un ulteriore oggetto della presente invenzione un procedimento per preparare i composti di formula (I) realizzato nel modo seguente:
i) opzionale attivazione del gruppo carbossilico di un acido di formula (II):
con ottenimento di un suo derivato reattivo, scelto tra alogenuri acilici, anidridi, anidridi miste, imidazolidi, addotti estere-ammide, esteri alchilici C1-C4lineari o ramificati,
ii) quando Q=Z=QA, i composti di formula (I) possono essere ottenuti con una sintesi in due stadi:
primo stadio: reazione di un derivato reattivo dell’acido di formula (II), come sopra definito, in un solvente organico inerte con un’azide di formula MeN3, in cui Me è un metallo alcalino, con formazione di un’acil azide di formula (III):
secondo stadio: reazione di trasposizione dell’acil azide di formula (III) con ottenimento dei composti di formula (I),
iii) quando Q=QF e Z=QF’, i composti di formula (I) possono essere preparati con una sintesi in due stadi:
primo stadio: riduzione dell’acido di formula (II), o di un suo estere, ad alcol primario di formula (IV):
secondo stadio: reazione dell’alcol primario di formula (IV) con un alogenuro alchilico di formula U-Y-U, in cui U è alogeno e Y=Ya come sopra definito, per ottenere i composti di formula (I),
iv) quando Q=Z=QB e L=L4, i composti di formula (I) possono essere preparati secondo uno dei seguenti procedimenti: primo procedimento: reazione di un estere dell’acido di formula (II) con trialchilalluminio e con il sale cloridrato di un ammina fino a scomparsa dell’estere e successiva aggiunta alla miscela di reazione del composto di formula BrMg-Y-MgBr, in cui Y è come sopra definito, lasciando reagire fino ad ottenere il composto di formula (I),
secondo procedimento: reazione dell’acido di formula (II) o di un suo derivato reattivo, come sopra definito, con un sale metallo-organico di formula<+>Me-Y-Me<+>, in cui Me<+>è un catione di un metallo alcalino, in un solvente organico inerte, ottenendo il composto di formula (I), terzo procedimento: reazione di un derivato reattivo dell’acido di formula (II), come sopra definito, con N,O-dimetilidrossilammina cloridrato in presenza di trialchilalluminio, con ottenimento dell’ammide di Weinreb di formula (V):
e successiva reazione dell’ammide di formula (V) con un composto di formula BrMg-Y-MgBr, in cui Y è come sopra definito, con ottenimento dei composti di formula (I), v) quando Q=Z=QB e L=L2, i composti di formula (I) possono essere preparati mediante reazione dell’acido di formula (II) nella forma di un corrispondente derivato reattivo come sopra definito, con un composto di formula (VI):
in cui R1e Y sono come sopra definiti,
vi) quando Q=Z=QC, i composti di formula (I) possono essere preparati con una sintesi in due stadi:
primo stadio: formazione del composto di formula (I) in cui Q e Z hanno il significato di QB e L ha il significato di L4, utilizzando uno dei procedimenti sopra descritti in iv),
secondo stadio: riduzione del composto ottenuto nello stadio precedente, con ottenimento del composto di formula (I),
vii) quando Q=Z=QD, i composti di formula (I) possono essere preparati con una sintesi in cinque stadi, di cui l’ultimo opzionale:
primo stadio: formazione di un alcol primario per riduzione dell’acido di formula (II) secondo il procedimento descritto nel primo stadio di iii),
secondo stadio: utilizzando un agente di bromurazione, trasformazione dell’alcol primario dell’acido di formula (II) nel corrispondente bromo derivato di formula (VII):
terzo stadio: formazione del sale di fosfonio del bromo derivato mediante reazione con trifenilfosfina, con ottenimento del composto di formula (VIII):
in cui Ph ha il significato di fenile,
quarto stadio: deprotonazione del sale di fosfonio di formula (VIII) e trattamento con un’aldeide di formula (IX)
con ottenimento del composto di formula (I),
quinto stadio opzionale: separazione dell’isomero E dall’isomero Z del composto di formula (I) ottenuto nello stadio precedente,
viii) quando Q=QE e Z=QE’, i composti di formula (I) possono essere ottenuti con una sintesi in sei stadi, di cui l’ultimo opzionale:
primo stadio: preparazione dell’ammide di Weinreb di formula (V) come sopra definita, secondo quanto riportato nel terzo procedimento di iv),
secondo stadio: riduzione dell’ammide di Weinreb ad aldeide di formula (X):
terzo stadio: condensazione dell’aldeide di formula (X) con dietilfosfito per ottenere il composto di formula (XI):
quarto stadio: fluorurazione del gruppo ossidrilico del composto di formula (XI) con un agente fluorurante a dare il fluoro-derivato di formula (XII):
quinto stadio: reazione del fluoro-derivato di formula (XII) con un’aldeide di formula (IX), con ottenimento del composto di formula (I),
sesto stadio: opzionale separazione dell’isomero E dall’isomero Z del composto di formula (I) ottenuto nello stadio precedente,
ix) quando Q=Z=QH, i composti di formula (I) possono essere preparati con una sintesi a sei stadi:
primo stadio: preparazione dell’ammide di Weinreb di formula (V) come sopra definita, secondo quanto riportato nel terzo procedimento di iv),
secondo stadio: riduzione dell’ammide di Weinreb di formula (V) ad aldeide di formula (X), secondo quanto riportato nel secondo stadio di viii),
terzo stadio: trifluorometilazione dell’aldeide di formula (X), con ottenimento del composto di formula (XIII):
quarto stadio: ossidazione dell’alcol di formula (XIII) a chetone, con ottenimento del composto (XIV):
quinto stadio: condensazione del composto di formula (XIV) con un composto di formula NH2-L-NH2, in cui L ha il significato di L4 o L5 sono come sopra definiti, con ottenimento del composto di formula (XV):
in cui A, B, R, T, XY, G, X, A’ e D sono come sopra definiti,
sesto stadio: riduzione del doppio legame tra i due atomi di azoto legati rispettivamente a L e all’atomo di carbonio sostituito con CF3del composto di formula (XV), con ottenimento del composto di formula (I),
x) quando Q=Z=QB e L=L3, i composti di formula (I) possono essere preparati secondo uno dei seguenti procedimenti: primo procedimento: reazione di un acido di formula (II) o di un suo derivato reattivo nella forma di estere, come sopra definito, con un alcol di formula (XVI):
essendo la reazione catalizzata da acidi inorganici forti,
secondo procedimento: reazione di un derivato reattivo degli acidi di formula (II), come sopra definito, con un alcol di formula (XVI), come sopra definito, in presenza di una base organica debole,
xi) quando Q=QG e Z=QG’, i composti di formula (I) possono essere preparati con una sintesi in tre stadi:
primo stadio: reazione di un derivato reattivo degli acidi di formula (II), come sopra definito, con idrazina avente uno dei due gruppi amminici protetto da un gruppo protettore GP, con ottenimento dei composti di formula (XVII):
in cui A, B, R e T sono come sopra definiti e GP è un gruppo protettore di gruppi amminici,
secondo stadio: deprotezione del gruppo amminico legato a GP del composto di formula (XVII), come sopra definito, con ottenimento del composto di formula (XVIII):
in cui A, B, R, e T sono come sopra definiti,
terzo stadio: reazione del composto di formula (XVIII) con un composto di formula H-L-H, in cui L è un gruppo scelto fra L6 e L7 come sopra definiti, con ottenimento dei composti di formula (I).
xii) Per ottenere i composti di formula (I) in cui uno o più atomi di idrogeno di B e D sono sostituiti con gruppi SO3H o SO3-, nello stadio i) del processo di preparazione dei composti della presente invenzione si utilizza un acido di formula (II) in cui in B siano presenti uno o più atomi di idrogeno. Sui composti di formula (I) ottenuti in ii), iii), iv), v), vi), vii), viii), ix), x), o xi) si effettua una reazione di solfonazione sostituendo detti uno o più atomi di idrogeno con gruppi SO3H o SO3-, Nel processo di preparazione dei composti di formula (I), in i) la trasformazione dell’acido di formula (II) nei corrispondenti derivati reattivi, come sopra definiti, può essere condotta attraverso procedure note all’esperto del ramo. Si vedano ad esempio le procedure di attivazione degli acidi carbossilici riportate nell’articolo di Tetrahedron 61 (2005) 10827-10852. Tra gli alogenuri acilici, è preferito il cloruro acilico. Gli esteri preferiti sono gli esteri etilici.
In ii) il derivato reattivo dell’acido di formula (II) è preferibilmente un alogenuro alchilico, più preferibilmente è un cloruro acilico. Come solvente inerte in cui sciogliere il derivato reattivo dell’acido di formula (II) può essere utilizzato diclorometano e come azide la sodio azide NaN3solubilizzata in una soluzione acquosa, preferibilmente in acqua. La reazione del primo stadio per la formazione dell’acil azide di formula (III) può essere condotta a temperature comprese tra 4 e 40°C, preferibilmente a temperatura ambiente (tra 20 e 30°C). Il tempo di reazione è preferibilmente compreso tra 30 minuti e 4 ore, più preferibilmente è compreso tra 40 minuti e 120 minuti. Preferibilmente, al termine del primo stadio, l’acil azide di formula (III) viene estratta dalla miscela di reazione con un solvente organico volatile, ad esempio cloroformio, e la fase organica ottenuta viene disidratata e concentrata sottovuoto. Preferibilmente la fase organica viene disidratata con Na2SO4. La reazione del secondo stadio tra urea e acil azide di formula (III) è condotta preferibilmente a riflusso in un solvente organico inerte, ad esempio toluene. Il composto di formula (I) si ottiene preferibilmente dopo raffreddamento della miscela di reazione e successivi stadi di filtrazione, lavaggio ed essiccamento.
In iii) l’estere dell’acido di formula (II) è preferibilmente l’estere etilico. La reazione di riduzione del primo stadio viene condotta in un solvente organico inerte, ad esempio tetraidrofurano, operando preferibilmente a temperature comprese tra 4 e 40°C, più preferibilmente a temperatura ambiente (tra 20 e 30°C). Come agente riducente può essere utilizzato ad esempio un idruro di un metallo organico, ad esempio di-isobutilalluminio idruro (DIBAL-H) o l’idruro di litio e alluminio LiAlH4. Nel secondo stadio l’alcol di formula (IV) e il composto di formula U-Y-U, in cui U e Y sono come sopra definiti, vengono fatti reagire in presenza di un idruro alcalino, ad esempio idruro di sodio, a temperature comprese tra 4 e 40°C, più preferibilmente a temperatura ambiente (tra 20 e 30°C).
In iv) quando si segue il primo procedimento, la temperatura delle reazioni è compresa tra -10 e 40°C, più preferibilmente entrambe le reazioni sono condotte inizialmente a 0°C e successivamente a temperatura ambiente (tra 20 e 30°C). Preferibilmente nella prima delle due reazioni del primo procedimento si utilizzano rispettivamente l’estere etilico dell’acido di formula (II), Al(CH3)3, HN(OCH3).HCl e il solvente usato è diclorometano. Quando in iv) si segue il secondo procedimento, preferibilmente Me<+>=Li<+>. Quando in iv) si segue il terzo procedimento, il derivato dell’acido di formula (II) è preferibilmente l’estere dell’acido (II), più preferibilmente è l’estere etilico. La reazione di formazione dell’ammide di Weinreb di formula (V) è condotta preferibilmente in presenza di Al(CH3)3. Detta reazione è condotta preferibilmente in un solvente organico inerte, ad esempio diclorometano, per un tempo compreso tra 4 e 20 ore, più preferibilmente compreso tra 12 e 18 ore, a temperature comprese tra 4 e 40°C, più preferibilmente a temperatura ambiente (tra 20 e 30°C). L’ammide di formula (V) è ottenuta dopo evaporazione sottovuoto del solvente organico e viene preferibilmente purificata tramite flash cromatografia prima della reazione con BrMg-Y-MgBr. Questa reazione viene condotta in ambiente anidro, preferibilmente in tetraidrofurano anidro in atmosfera di un gas inerte, ad esempio azoto. Preferibilmente detta reazione è condotta inizialmente a temperature inferiori a 10°C, più preferibilmente a 0°C, successivamente la miscela di reazione viene portata a temperature comprese tra 11 e 40°C, preferibilmente a temperatura ambiente (tra 20 e 30°C). Il tempo di reazione è preferibilmente compreso tra 12 e 36 ore, più preferibilmente tra 18 e 30 ore. Preferibilmente al termine della reazione si aggiunge una soluzione acquosa di cloruro di ammonio ed un solvente organico inerte, ad esempio di-etil etere (Et2O),la fase organica ottenuta viene separata e la fase acquosa risultante viene estratta con un solvente organico inerte, ad esempio Et2O. Le fasi organiche vengono riunite e disidratate, ad esempio per trattamento con Na2SO4, dopo filtrazione la fase organica viene concentrata sottovuoto per allontanare il solvente organico ed ottenere il composto di formula (I).
In v) la reazione viene preferibilmente condotta in un solvente organico inerte a temperature comprese tra 4 e 40°C, più preferibilmente a temperatura ambiente (tra 20 e 30°C). Tra i derivati reattivi dell’acido (II) sono preferiti per l’utilizzo in v) gli esteri etilici e gli addotti estereammide, quali ad esempio quelli ottenuti con HOBt (1-idrossibenzotriazolo) e EDC (1-(3-di-ammino propil)-3-etilcarbodiimmide cloridrato).
In vi) le condizioni della reazione del primo stadio sono quelle descritte in iv). La reazione di riduzione del secondo stadio viene preferibilmente realizzata in un solvente organico inerte, ad esempio tetraidrofurano, con idruro di litio e alluminio o con sodio boro idruro. La reazione viene condotta preferibilmente a temperature comprese tra 4 e 40°C, più preferibilmente a temperatura ambiente (tra 20 e 30°C). Preferibilmente la miscela di reazione è filtrata al termine della reazione e la fase organica concentrata sottovuoto per ottenere i composti di formula (I).
In vii) il primo stadio è condotto nelle stesse condizioni del primo stadio di iii). Nel secondo stadio la reazione viene condotta preferibilmente in condizioni anidre in un solvente organico inerte, ad esempio in CH2Cl2anidro in atmosfera di un gas inerte, ad esempio azoto. La bromurazione è condotta preferibilmente mediante CBr4in presenza di trifenilfosfina. Preferibilmente la reazione è condotta a temperature comprese tra 4 e 40°C, più preferibilmente a temperatura ambiente (tra 20 e 30°C). La reazione è condotta preferibilmente in un tempo compreso tra 30 minuti e 6 ore, più preferibilmente compreso tra 60 e 120 minuti. Per ottenere i composti di formula (VII) il solvente viene preferibilmente allontanato sottovuoto ed il residuo purificato mediante cromatografia. Nel terzo stadio di vii) la reazione è condotta preferibilmente in ambiente anidro, ad esempio in toluene anidro in atmosfera di un gas inerte, ad esempio azoto. I tempi di reazione sono preferibilmente compresi tra 10 e 24 ore, più preferibilmente tra 12 e 18 ore. La reazione viene condotta preferibilmente a riflusso. Al termine della reazione il composto di formula (VIII) è preferibilmente lavato con un solvente organico, ad esempio con Et2O. Nel quarto stadio di vii) la reazione è condotta preferibilmente in ambiente anidro, ad esempio in tetraidrofurano in atmosfera di azoto. La temperatura di reazione è preferibilmente inferiore a 10°C, più preferibilmente inferiore a 4°C, ancora più preferibilmente è inferiore a 0 °C. Preferibilmente la reazione è condotta in presenza di una base organica, ad esempio LDA (litio di-isopropil ammide). Il tempo di reazione è preferibilmente compreso tra 5 e 60 minuti, più preferibilmente tra 10 e 20 minuti. Preferibilmente al termine della reazione si aggiunge una soluzione acquosa di NH4Cl e si estrae con un solvente organico, ad esempio CH2Cl2, le fasi organiche sono riunite e disidratate, ad esempio per trattamento con Na2SO4. Dopo filtrazione, la fase organica è allontanata sottovuoto ed il residuo ottenuto è purificato via flash cromatografia. L’opzionale quinto stadio di vii) può essere condotto mediante cromatografia o flash cromatografia.
In viii) le condizioni di reazione del primo stadio sono le stesse del terzo procedimento di iv). La reazione di riduzione del secondo stadio che porta all’ottenimento dell’aldeide di formula (X) è condotta preferibilmente in condizioni anidre in un solvente organico inerte, ad esempio in tetraidrofurano in atmosfera di azoto. Quale agente riducente può essere usato ad esempio LiAlH4. La temperatura di reazione è preferibilmente inferiore a 10°C, più preferibilmente inferiore a 4°C, ancor più preferibilmente è 0°C. Al termine della reazione, la miscela ottenuta è preferibilmente trattata con soluzione acquose acide, ad esempio con una soluzione acquosa di HCl. Successivamente si estrae con un solvente organico volatile, ad esempio Et2O. Le fasi organiche estratte vengono riunite, disidratate con Na2SO4, filtrate, quindi il solvente è evaporato sottovuoto. Nel terzo stadio di viii) la reazione di condensazione è condotta in un solvente organico inerte, ad esempio toluene, in presenza di un ammina, ad esempio trietilammina. Preferibilmente la reazione è condotta a temperature comprese tra 4 e 40°C, più preferibilmente a temperatura ambiente (tra 20 e 30°C). Al termine della reazione preferibilmente si aggiunge una soluzione di carbonato, ad esempio K2CO3, e si estrae con un solvente organico, ad esempio Et2O. Le fasi organiche riunite sono anidrificate con Na2SO4, filtrate, quindi il solvente è evaporato sottovuoto. Preferibilmente il residuo ottenuto è purificato mediante flash cromatografia. Nel quarto stadio di viii) la reazione di fluorurazione del gruppo ossidrilico del composto di formula (XI) è condotta preferibilmente in un solvente organico inerte, ad esempio CH2Cl2, a temperature inferiori a -20°C, preferibilmente inferiori a -50°C, più preferibilmente è condotta a -78°C. Quale agente fluorurante può essere utilizzato ad esempio DAST ((CH3-CH2)2NSF3). Preferibilmente al termine della reazione si aggiunge una soluzione di bicarbonato, ad esempio NaHCO3, e si estrae con un solvente organico inerte, ad esempio CH2Cl2. Le fasi organiche vengono riunite, anidrificate con Na2SO4, filtrate, quindi il solvente è evaporato sottovuoto. Nel quinto stadio di viii) la reazione di olefinizione è condotta preferibilmente in ambiente anidro, ad esempio sotto azoto, in un solvente organico inerte, ad esempio tetraidrofurano. Preferibilmente la reazione è condotta inizialmente a temperature inferiori a -20°C, preferibilmente inferiori a -50°C, più preferibilmente è condotta a -78°C, e successivamente è condotta a temperature comprese tra 4 e 40°C, più preferibilmente a temperatura ambiente (tra 20 e 30°C). Il tempo di reazione è preferibilmente compreso tra 3 e 24 ore, più preferibilmente tra 4 e 16 ore. Preferibilmente al termine della reazione si aggiunge acqua, si estrae con Et2O o altro solvente organico volatile, le fasi organiche sono quindi riunite, anidrificate con Na2SO4, filtrate, quindi il solvente è evaporato sottovuoto. Il residuo ottenuto è purificato via flash cromatografia. L’opzionale sesto stadio di vii) può essere condotto mediante cromatografia o flash cromatografia.
In ix) le condizioni di reazione del primo stadio sono le stesse del terzo procedimento di iv). Le condizioni di reazione del secondo stadio per la riduzione dell’ammide di Weinreb di formula (V) ad aldeide di formula (X) sono le stesse del secondo stadio di viii). La reazione di trifluorometilazione del terzo stadio è condotta con un agente alchilante fluorurato preferibilmente in condizioni anidre, ad esempio in tetraidrofurano anidro in atmosfera di azoto. Possono essere usati ad esempio tetrabutilammonio fluoruro e trimetil (trifluorometil)silano, ad una temperatura preferibilmente inferiore a 10°C, più preferibilmente inferiore a 4°C, ancor più preferibilmente è 0°C. La reazione viene preferibilmente proseguita a temperature comprese tra 4 e 40°C, più preferibilmente a temperatura ambiente (tra 20 e 30°C). Preferibilmente al termine della reazione con una sintesi in si aggiunge una soluzione acquosa di NH4Cl, si estrae con un solvente organico, ad esempio acetato di etile, le fasi organiche vengono riunite e disidratate mediante Na2SO4, il solvente viene allontanato sotto vuoto ed il residuo purificato tramite flash cromatografia. La reazione di ossidazione dell’alcol di formula (XIII) a chetone di formula (XIV) nel quarto stadio di ix) può essere condotta utilizzando ad esempio cloruro di ossalile. La reazione è condotta preferibilmente in condizioni anidre a temperature inferiori a -50°C, ad esempio in diclorometano anidro in atmosfera di azoto a -75°C. Preferibilmente la reazione è condotta in presenza di una base organica debole, ad esempio trietilammina. Al termine della reazione si aggiunge preferibilmente una soluzione acquosa, si estrae con un solvente organico, ad esempio acetato di etile, le fasi organiche vengono riunite e disidratate mediante Na2SO4, il solvente viene allontanato sotto vuoto ed il residuo purificato tramite flash cromatografia. La reazione di condensazione del quinto stadio di ix) è condotta ad esempio in presenza di piridinio paratoluensolfonato. La miscela di reazione è mantenuta a riflusso, allontanando contemporaneamente l’acqua, per un tempo compreso tra 12 e 48 ore, preferibilmente compreso tra 18 e 30 ore. Preferibilmente al termine della reazione si elimina il solvente sottovuoto e si purifica il residuo mediante flash cromatografia. La reazione di riduzione del doppio legame nel sesto stadio di ix) è condotta ad esempio in toluene in presenza del complesso borano-trimetilammina. La miscela di reazione viene trattata ad esempio con HCl gassoso. La reazione è condotta a temperature comprese tra 4 e 40°C, più preferibilmente a temperatura ambiente (tra 20 e 30°C). Preferibilmente al termine della reazione si tratta con azoto gassoso, il solvente viene allontanato sotto vuoto ed il residuo ottenuto è purificato attraverso flash cromatografia.
La reazione del primo procedimento di x) è condotta preferibilmente in un solvente organico inerte, ad esempio CH2Cl2, a temperature comprese tra 4 e 40°C, più preferibilmente a temperatura ambiente (tra 20 e 30°C). Come catalizzatori acidi possono essere utilizzati ad esempio acido solforico o acido cloridrico. La reazione del secondo procedimento di x) è condotta preferibilmente in un solvente organico inerte, ad esempio CH2Cl2, a temperature comprese tra 4 e 40°C, più preferibilmente a temperatura ambiente (tra 20 e 30°C). Come basi organiche deboli possono essere utilizzate ammine come ad esempio trietilammina. Preferibilmente al termine delle reazioni del primo e del secondo procedimento di x) si allontana il solvente organico sotto vuoto ed il residuo ottenuto viene purificato attraverso cromatografia.
In xi) la reazione del primo stadio è condotta preferibilmente in un solvente organico inerte, ad esempio CH2Cl2, a temperature comprese tra 4 e 50°C, più preferibilmente a temperatura ambiente (tra 20 e 30°C). Come gruppi protettori GP si possono utilizzare gruppi protettori di gruppi amminici noti all’esperto del ramo , quali ad esempio quelli citati nel libro Greene’s protective groups in organic synthesis, di P.G.M.Wuts e T.W.Greene, quarta Edizione, Ed. Wiley-Interscience, tra cui derivati dell’urea, ammidi e carbamati come ad esempio BOC (terbutil carbamato). La reazione di deprotezione del gruppo amminico del composto di formula (XVII) del secondo stadio di xi) è condotta secondo procedure note all’esperto del ramo come ad esempio quelle descritte nel testo di P.G.M.Wuts e T.W.Greene sopra riportato. Ad esempio quando GP è BOC la reazione di deprotezione può essere condotta trattando il composto di formula (XVII) con acidi forti come ad esempio acido trifluoroacetico e acido fluoridrico. Nella reazione del terzo stadio di xi) il composto H-L8-H è utilizzato preferibilmente nella forma di derivato reattivo di un acido carbossilico, come ad esempio quelli riportati per gli acidi di formula (II).
In xii) preferibilmente la reazione di solfonazione viene condotta inizialmente a temperature inferiori a 0°C, preferibilmente a -10°C, in un solvente organico inerte, ad esempio diclorometano, in presenza di anidride acetica e H2SO4, ad esempio H2SO4concentrato. La reazione viene successivamente condotta a temperature comprese tra 4 e 40°C, più preferibilmente a temperatura ambiente (tra 20 e 30°C). Il tempo di reazione è preferibilmente compreso tra 4 e 24 ore, più preferibilmente è compreso tra 10 e 16 ore.
Gli acidi di formula (II) ed il loro derivati reattivi come sopra definiti ed i loro processi di preparazione sono noti, si vedano ad esempio i brevetti US 7,485,730, US 5,547,975, US 6,916,838, US 7,384,960, e le domande di brevetto WO 03/070236, US 2010/0215759, US 2010/0215741.
Un ulteriore oggetto della presente invenzione concerne i composti di formula (I) per uso come medicamento.
Costituiscono un ulteriore oggetto della presente invenzione composizioni farmaceutiche comprendenti i composti di formula (I).
Le composizioni farmaceutiche della presente invenzione contengono i composti di formula (I) nella quantità richiesta per la specifica applicazione farmaceutica.
Nelle composizioni farmaceutiche il composto di formula (I) può essere presente come tale o nella forma di sale o solvato, o anche come isomero, quale ad esempio isomero cis o trans, isomero E o Z, oppure isomero ottico quando contiene uno o più centri chirali.
Gli additivi contenuti nelle composizioni farmaceutiche sono eccipienti, veicoli, coloranti, conservanti, aromi, ecc., il cui utilizzo in campo farmaceutico è noto. Le quantità usate di questi vari additivi ed eccipienti sono quelle note per le specifiche applicazioni.
La somministrazione delle composizioni farmaceutiche può avvenire per via orale, sottocutanea, sublinguale, intramuscolare, endovenosa, topica, transdermica, rettale, oftalmica, intranasale, vaginale, intraperitonale.
Le composizioni farmaceutiche della presente invenzione comprendono ad esempio dispersioni, soluzioni, soluzioni micellari, cristalli liquidi, emulsioni, microemulsioni, polveri, microparticelle, nanoparticelle, capsule, aerosol, supposte, compresse, sciroppi, elisir, creme, gel, pomate, paste, cerotti, schiume, ecc. Si vedano ad esempio quelle descritte nella domanda di brevetto WO 2004/011.468, qui incorporata integralmente per riferimento.
Le composizioni farmaceutiche possono essere ottenute secondo i noti procedimenti di tecnica farmaceutica. Ad esempio, possono essere ottenute secondo le procedure indicate in USP 6.028.084, qui incorporata integralmente per riferimento.
Ad esempio composizioni farmaceutiche, utilizzabili per la somministrazione orale dei composti di formula (I), i loro isomeri o dei corrispondenti idrati o solvati o sali farmaceuticamente accettabili, sono costituite da 0,05-20% in peso di un composto di formula (I), compresi tutti i vari isomeri e le corrispondenti miscele o di un corrispondente idrato o solvato o sale farmaceuticamente accettabile, e da 2-10% in peso di un agente disgregante quale ad esempio cellulosa, sodio carbossimetilcellulosa o altri derivati della cellulosa. In tutte queste formulazioni la somma del principio attivo e dei vari eccipienti, oltre quelli sopra indicati è tale da dare il 100% della composizione.
Formulazioni farmaceutiche, utilizzabili sia per la somministrazione orale che intraoculare, possono comprendere i composti di formula (I), i loro isomeri, compresi i loro sali, idrati, solvati, assieme a idrossipropilmetilcellulosa. In particolare esse possono comprendere da 0,05 a 20% dei composti di formula (I) e da 0,5 a 10% di idrossipropilmetilcellulosa (HPMC).
Specifiche formulazioni farmaceutiche per la somministrazione orale nella forma di capsule o compresse, oltre ai composti di formula (I) e idrossipropilmetilcellulosa, possono comprendere altri eccipienti, quali ad esempio lattosio monoidrato, stearato di magnesio, cellulosa microcristallina, ossido di titanio. In questi preparati HPMC può essere presente nel “core” delle capsule o compresse, e/o nel rivestimento delle compresse (shell), quando esso è presente.
Composizioni farmaceutiche dei composti di formula (I) sono ad esempio quelle ottenibili a partire da emulsioni o mi croemulsioni in cui i composti dell’invenzione sono miscelati in presenza di tensioattivi ed altri additivi, con una fase acquosa e opzionalmente con una fase olio.
Costituisce un ulteriore oggetto della presente invenzione formulazioni farmaceutiche costituite da microemulsioni o emulsioni, o comprendenti microemulsioni o emulsioni, comprendenti i seguenti componenti (% in peso):
S) da 0,01 a 95% di uno o più composti farmaceuticamente accettabili, scelti tra le seguenti classi:
- tensioattivi scelti tra non-ionici, anionici, cationici e anfoterici, contenenti opzionalmente atomi di fluoro,
- polimeri (Pol) che formano strutture organizzate quali aggregati, micelle, cristalli liquidi, vescicole, nel liquido in cui sono solubilizzati,
O) da 0 a 95% di uno o più oli scelti tra le seguenti classi di composti farmaceuticamente accettabili:
- esteri di acidi C4-C32, opzionalmente contenenti una o più insaturazioni di tipo etilenico,
- acidi C4-C32opzionalmente contenenti una o più insaturazioni di tipo etilenico, utilizzabili quando la composizione finale ha un pH tale che non porti alla trasformazione dell’acido in sale,
PA) da 0,001 a 90% di composti di formula (I),
AD) da 0 a 60% in peso di uno o più composti scelti tra le seguenti classi:
- modificatori della polarità dell’acqua e/o dell’olio, - modificatori della curvatura (curvature) del film del componente S),
- co-tensioattivi,
WA) da 0,001 a 99,9% di acqua o di una soluzione salina acquosa, opzionalmente tamponata,
essendo 100% la somma dei componenti.
Le composizioni dell’invenzione nella forma di microemulsioni sono limpide e trasparenti, preferibilmente liquide. Quando la viscosità é molto elevata, le microemulsioni dell’invenzione sono nella forma di gel, opzionalmente costituite da cristalli liquidi, come ad esempio cristalli liquidi lamellari, esagonali, cubici.
Nel componente S) i tensioattivi contenenti atomi di fluoro possono avere catene (per)fluorurate, ad esempio (per)fluoropolieteree.
I liquidi in cui sono solubilizzati i polimeri del componente S) per formare le strutture organizzate sono acqua e/o olio. I tipi di oli utilizzabili sono indicati in seguito e possono essere sia di origine naturale che sintetica.
Per microemulsione si intende un sistema costituito da due o più fasi immiscibili tra loro, trasparente, isotropo, comprendente almeno una fase acquosa ed almeno una fase olio, in cui le varie fasi sono stabilizzate dal componente S), eventualmente in presenza di uno o più composti AD), ad esempio co-tensioattivi. Si veda ad esempio R.K. Mitra, Physicochemical investigations of microemulsification of eucalyptus oil and water using mixed surfactants (AOT+ Brij-35) and butanol, J. Colloid and Interface Science, 283 (2005) 565-577. Talvolta la fase olio nelle microemulsioni per uso farmaceutico è costituita dal principio attivo tal quale, nel caso in cui esso sia lipofilo e quindi insolubile in acqua o in fase acquosa.
Per emulsione si intende un sistema costituito dagli stessi componenti della microemulsione, ma che si presenta opalescente o lattiginoso, oppure ha la forma di una crema.
Microemulsioni o emulsioni preferite secondo la presente invenzione hanno la seguente composizione (% in peso):
- da 0,01 a 90% del componente S) come sopra definito,
- da 0 a 90% di uno o più oli del componente O),
- da 0,001 a 50% di composti componente PA),
- da 0 a 30% del componente AD),
- da 0,1 a 99,9 % del componente WA)
essendo 100% la somma dei componenti.
Microemulsioni o emulsioni più preferite hanno la seguente composizione (% in peso):
- da 0,01 a 80% del componente S),
- da 0 a 70% di uno i più oli del componente O),
- da 0,05 a 40% di composti componente PA),
- da 0 a 20% del componente AD),
- da 10 a 99,9 del componente WA),
essendo 100% la somma dei componenti.
Microemulsioni o emulsioni ancora più preferite hanno la seguente composizione (% in peso):
- da 0,01 a 70% del componente S),
- da 0,01 a 50% di uno o più oli del componente O),
- da 0,05 a 30% di composti componente PA),
- da 0 a 15% del componente AD),
- da 20 a 99,9% del componente WA)
essendo 100% la somma dei componenti.
I tensioattivi componente S) preferiti sono quelli nonionici e anionici. Tra i tensioattivi non-ionici i più preferiti sono quelli contenenti catene poliossialchileniche, preferibilmente poliossietileniche. Si possono citare ad esempio i seguenti:
poliossil 35 castor oil, noto ad esempio con il nome commerciale Cremophor<®>EL (BASF), prodotto attraverso etossilazione di castor oil (olio di ricino),
poliossil 40 castor oil idrogenato, noto ad esempio con il no-<®>me commerciale Cremophor RH40 (BASF), prodotto mediante etossilazione di castor oil idrogenato,
polietilenglicole 15 idrossistereato, noto ad esempio con il nome commerciale Solutol<®>HS15 (BASF), prodotto mediante rea zione di 15 moli di ossido di etilene con 1 mole di acido 12-idrossistearico,
poliossietilene polisorbato, come ad esempio Tween<®>80, Tween<®>20, Tween<®>60, Tween<®>85,
sorbitan esteri di acidi grassi, come ad esempio sorbitan monolaurato e sorbitan monostearato, commercializzati ad esempio con il nome di Span<®>20 e Span<®>60, rispettivamente, vitamina E/TPGS: tocoferil propilenglicole 1000 succinato, poliossietilen eteri di acidi grassi, come ad esempio quelli della serie Brij<®>, quali Brij<®>35, Brij<®>76, Brij<®>98,
PEG-12-acilossi-stearati, si veda ad esempio C.E. McNamee et al, in “Physicochemical Characterization of PEG 1500-12-acyloxy-stearate micelles and liquid cristalline phases”, Langmuir, 2005, 21, 8146-8154, tra questi si possono ad esempio citare i seguenti:
- PEG 1500 mono-12-capriloilossi stereato (PEG 1500-C18C8) - PEG 1500 mono-12-caproilossi stereato (PEG 1500-C18C10) - PEG 1500 mono-12-lauroilossi stereato (PEG 1500-C18C12) - PEG 1500 mono-12-miristoilossi stereato (PEG 1500-C18C14) - PEG 1500 mono-12-palmitoilossi stereato (PEG 1500-C18C16) Tra i tensioattivi anionici si possono citare ad esempio i seguenti: Lecitina di soia, ad esempio nota con il nome commerciale Epikuron<®>200, bis-2-etilesilsolfosuccinato AOT), sodio taurocolato.
Tra i tensioattivi cationici si possono citare ad esempio esadeciltrimetilammonio bromuro (CTAB) e didodecilammonio bromuro (DDAB).
I polimeri (Pol) che possono essere usati come componente S) devono essere solubili nella fase acquosa e/o nella fase oleosa. Con il termine solubile si intende che i polimeri devono raggiungere nella fase in cui sono solubili concentrazioni almeno uguali a quelle che consentono la formazione di strutture organizzate quali aggregati, micelle, cristalli liquidi, vescicole. La presenza delle strutture organizzate indicate può essere rilevata mediante tecniche specifiche della chimica fisica dei sistemi dispersi, quali ad esempio Laser Light Scattering (LLS), Neutron Scattering, microscopia.
Come detto, i polimeri componente S) possono essere utilizzati anche in combinazione con i tensioattivi indicati. Anche in questo caso la concentrazione del polimero solubilizzato nella fase liquida che si utilizza deve essere tale da portare alla formazione delle strutture organizzate sopra indicate.
I polimeri componente S) sono ad esempio polivinilpirrolidone e copolimeri vinilpirrolidone/vinil acetato, commercializzati ad esempio con il nome di Kollidon<®>, quali Kollidon<®>12PF e Kollidon<®>17PF (BASF), e i copolimeri a blocchi contenenti catene poliossialchileniche, più preferibilmente contenenti catene poliossietileniche (PEO), quali ad esempio i copolimeri a blocchi PEO con catene poliossipropileniche (PPO) caratterizzati da strutture PEO-PPO-PEO, commercialmente di-<®>sponibili ad esempio con il marchio Pluronic o Poloxamer<®>o Lutrol<®>, quali Lutrol<®>F68 e Lutrol<®>F127 commercializzati da Basf.
Nel componente O) gli esteri degli acidi sono preferibilmente ottenuti per esterificazione dell’acido carbossilico corrispondente con un alcol a catena alifatica, preferibilmente C1-C5, oppure a catena poliossietilenica, oppure con glicerina. In questo caso si ottengono mono-, di- o trigliceridi. Si possono citare ad esempio i seguenti:
oleoyl macrogol 6 gliceride (gliceride poliglicosilato insaturo), commercializzato ad esempio con il marchio Labrafil<®>1944 CS, (Gattefossé),
propilenglicole caprilato caprato, noto ad esempio con il nome<®>commerciale Labrafac PG (Gattefossé),
propilenglicole monoestere dell’acido caprilico, commercializzato ad esempio con il marchio Capmul<®>PG-8 (Abitec), glicerolo oleato (es. Peceol<®>(Gattefossé)),
mono- e digliceridi a catena media, ad esempio gliceridi dell’acido caprico e caprilico (es. Capmul<®>MCM (Abitec), Imwitor<®>308 (Sasol)),
poliglicerolo oleato (es. Pluro<®>oleic (Gattefossé)), trigliceridi dell’acido caprico/caprilico (es. Miglyol<®>812 e Miglyol<®>810 (Sasol), Labrafac<®>CC CS (Gattefossé)),
etil butirrato, etil caprilato, etil oleato,
tripalmitina, commercializzata ad esempio con il nome DYNASAN<�>116 da Sasol.
Si possono utilizzare anche oli vegetali di grado farmaceutico che contengono uno o più esteri sopra indicati. Si cita ad esempio l’olio di soia.
Gli acidi componente O) sono preferibilmente acidi carbossilici, più preferibilmente acidi grassi.
Tra gli acidi componente O) si possono citare l’acido stearico, gli acidi omega-3 e gli acidi omega-6.
Nel componente AD) i modificatori della polarità dell’acqua e/o dell’olio possono essere ad esempio i polietilenglicoli. Si possono citare Lutrol<�>E300 e Lutrol<�>E400 (BASF). Si possono inoltre utilizzare anche alcoli alifatici, ad esempio etanolo.
Nel componente AD) i modificatori della curvatura (curvature) del film del componente S) sono ad esempio alcoli alifatici, preferibilmente C2-C5.
Nel componente AD) i co-tensioattivi possono essere ad esempio composti tensioattivi come sopra definiti, oppure alcoli alifatici, preferibilmente aventi una catena con almeno 6 atomi di carbonio. Si possono citare ad esempio:
propilen glicole monolaurato, noto ad esempio con il nome commerciale Capmul<® ®>PG12 (Gattefossé) o Lauroglycol 90 (Gattefossé),
caprilocaproil macrogol 8 gliceride (gliceride saturo etildiglicosilato) commercializzati ad esempio con i marchi Labrasol<®>, Gelucire 44-14 (Gattefossé),
dietilenglicole monoetil etere, noto ad esempio con il nome commerciale Transcutol<®>(Gattefossé).
Le composizioni costituite da microemulsioni sono stabili in un ampio intervallo di temperatura, generalmente da 0°C a 80°C, preferibilmente da 4°C a 45°C.
Altre formulazioni farmaceutiche comprendenti i composti di formula (I) sono quelle costituite da micro- o nanoparticelle di silice, o di lipidi o di polimeri farmaceuticamente accettabili, in cui i composti dell’invenzione, presenti in concentrazioni comprese tra 0,1 e 60% in peso rispetto alla silice, o al lipide o ai polimeri, sono inglobati all’interno e/o sulla superficie delle micro- e nano-particelle.
Nel caso di particelle lipidiche si possono citare ad esempio quelle a base di acidi grassi o loro esteri aventi un punto di fusione superiore a 40°C, più preferibilmente superiore a 50°C. Si citano ad esempio i trigliceridi degli acidi grassi, come ad esempio tripalmitina e lanolina. Le particelle possono essere anche costituite da miscele tra acido grasso o estere di acido grasso, con punto di fusione superiore a 40°C, e un olio liquido a temperatura ambiente (20-25°C), come ad esempio i trigliceridi a catena media, come ad esempio gli oli vegetali, Miglyol<�>812 e Miglyol<�>810 commercializzati da Sasol. In alternativa queste particelle possono essere nanocapsule costituite da uno strato superficiale di lecitina di soia che racchiude un “core” lipidico liquido, costituito ad esempio da trigliceridi a catena media, come ad esempio gli oli vegetali, Miglyol<�>812 e Miglyol<�>810 (Si veda ad esempio la domanda di brevetto US 2003/0152635).
Le particelle di silice sono preferibilmente costituite da silice idrofilica. Esse possono opzionalmente contenere uno o più composti componente O) descritti per le emulsioni e le microemulsioni, e/o lipidi impiegati per la preparazione delle particelle lipidiche sopra descritte. Ad esempio possono essere utilizzate le particelle di LipoCeramic™ descritte da Simovic et al. in Mol.Pharmaceutics, 6, 2009, 861-872.
Nel caso di particelle di polimeri si possono citare ad esempio quelle costituite dai seguenti polimeri Pol-A: proteine, come albumina, opzionalmente peghilate attraverso funzionalizzazione con composti aventi catene polietilenglicole (PEG),
polisaccaridi, come ad esempio chitosano, destrano, amido e derivati come ad esempio idrossietilamido (HES), dendrimeri, come ad es. quelli descritti da Woo-Dong Jang et al. In Progress in Polymer Science 34, 2009, 1-23,
nanotubi di carbonio (carbon nanotubes),
ciclodestrine polimerizzate, come ad esempio polimeri di betaciclodestrine, opzionalmente legati a catene PEG, si veda ad esempio l’articolo di T. Schluep et al. Clin. Cancer Res.
15,2009, 181-189,
polimeri sintetici come ad esempio poliorganofosfazeni, polianidridi, poliamidi, poliortoesteri, polialchilcianoacrilati, poliesteri come polilattato (PLA) e i copolimeri polilattato/poliglicolato (PLA/PLGA), poliidrossiacidi, polilattoni, poliesteriammidi, poliamminoacidi, polianidridi, policarbonati, polifosfazine, polifosfoesteri, politioesteri.
Le particelle contenenti i composti di formula (I) possono opzionalmente essere modificate in superficie ad esempio per uno o più dei seguenti motivi: per facilitare il passaggio attraverso le barriere fisiologiche (ad esempio la barriera ematoencefalica), per incrementare il tempo di permanenza in circolo dei composti di formula (I), per aumentarne l’assorbimento, per ottenere che i composti di formula (I) possano raggiungere selettivamente cellule, tessuti o organi da trattare. La modificazione delle nano- e micro-particelle può essere effettuata sia per adsorbimento chimico fisico (ad es. forze di Van Der Waals) di uno o più modificatori di superficie, sia attraverso funzionalizzazione chimica con uno o più specifici modificatori. In quest’ultimo caso i modificatori sono legati con legame covalente alle particelle. Si veda ad esempio E. Garcia et Al., “Colloidal carriers and bloodbrain barrier (BBB) translocation: A way to deliver drugs to the brain”, Int. J. of Pharmaceutics 298 (2005), 274-292.
Tra i modificatori di superficie si possono citare ad esempio:
composti comprendenti catene poliossietileniche o peghilate (a base di PEG), come ad esempio Tween 80, si vedano ad esempio J. Kreuter, “Nanoparticulate systems for brain delivery of drugs”, Advanced Drug Delivery Reviews, 47, 2001, 65-81, M.T. Peracchia et al., “Synthesis of a Novel Poly(MePEG cyanoacrylate-co-alkyl cyanoacrylate) amphiphilic copolymer for nanoparticle technology”, Macromolecules, 30, 1997, 846-851, proteine, come ad esempio le proteine plasmatiche, si possono citare ad esempio le apoliproteine, si veda US 2004/0131692, le proteine opzionalmente possono essere peghilate, anticorpi o loro frammenti,
peptidi,
composti che sono riconosciuti da specifici recettori espressi a livello delle barriere fisiologiche, come ad esempio composti peptidici, proteine, composti di sintesi o naturali con struttura diversa da quella peptidica. Si veda ad esempio L. Costantino et al., “Peptide-derivatized biodegradable nanoparticles able to cross the blood-brain barrier”, Journal of Controlled Release, 108, 2005, 84-96, B. Stella et al., “Design of folic acid-coniugated nanoparticles for drug targeting”, J. of Pharmaceutical Sciences 89 11, Nov. 2000 1452-1464.
I modificatori di superficie possono essere direttamente legati alle particelle, come ad esempio avviene nel caso delle catene PEG delle particelle di poly(MePEGcianoacrilati-coalchil cianoacrilati) descritti in M.T. Peracchia et al., “Synthesis of a Novel Poly(MePEG cyanoacrylate-co-alkyl cyanoacrylate) amphiphilic copolymer for nanoparticle technology”, Macromolecules, 30, 1997, 846-851.
Il legame tra i modificatori di superficie e le particelle può essere formato attraverso reazione di un gruppo funzionale del materiale che costituisce le particelle (polimeri, lipidi o silice), ad esempio gruppi OH, SH, COOH, estere, ammide, ammino, terminali contenenti un doppio legame, con un gruppo funzionale dei modificatori, ad esempio, OH, SH, alchenile, OC(O)R10, NR10R11, in cui R10e R11uguali o diversi sono scelti tra H o alchile, con formazione di gruppi estere, tioesteri, ammidi, ecc. Dette reazioni sono condotte con le procedure e le condizioni note all’esperto del ramo.
I modificatori di superficie possono anche essere legati covalentemente alle particelle attraverso linker LK. I linker utilizzabili secondo la presente invenzione sono preferibilmente i linker stabili nel plasma e farmaceuticamente accettabili, ancor più preferiti sono i linker metabolicamente degradabili (metabolically cleavable). Esempi di linker sono i seguenti: alchilene, alchenilene, alchinilene, eteroalchilene, arilene, eteroarilene, cicloalchilene, alchilcicloalchilene, eteroalchilcicloalchilene, eterocicloalchilene, arilalchilene, eteroarilalchilene. Opzionalmente i linker preferiti contengono legami S-S e/o legami N-N, catene peptidiche, opzionalmente contenenti legami S-S e/o legami N-N, e/o i linker bivalenti di formula (DXI) e/o (DXII)
Esempi di linker preferiti sono quelli di seguito riportati (formule da (XYZ1) a (XYZ22)):
in cui:
mx è un numero intero da 0 a 20, preferibilmente tra 0 e 6, m1 e m2, uguali o diversi tra loro, sono zero o 1,
m3 e m4, uguali o diversi tra loro, sono un numero intero da 0 a 200, preferibilmente da 0 a 50, più preferibilmente da 0 a 10,
Rxyzha il significato di H o di alchile, in cui alchile è prefereribilmente una catena C1-C5lineare o, quando possibile, ramificata,
Rzxyha il significato di alchilene, alchenilene, alchinilene, eteroalchilene, arilene, eteroarilene, cicloalchilene, alchilcicloalchilene, eteroalchilcicloalchilene, eterocicloalchilene, arilalchilene, eteroarilalchilene.
Il processo per l’ottenimento di coniugati costituiti dal materiale che costituisce le particelle, qui chiamato MP (polimeri, lipidi o silice), linker e modificatori di superficie MD può essere realizzato attraverso i seguenti passaggi:
Con-1) reazione tra un gruppo funzionale di MP con un gruppo funzionale T4di un precursore di LK di formula T4-LK-T3, essendo T3un altro gruppo funzionale opzionalmente protetto, con formazione di un coniugato MP-LK-T3,
Con-2) reazione del coniugato MP-LK-T3con MD con formazione del coniugato MP-LK-MD.
In Con-1) il gruppo funzionale T4e i gruppi funzionali di MP che reagiscono sono ad esempio gruppi scelti tra OH, SH, COOH, estere, ammide, ammino, terminali contenenti un doppio legame. Dalla reazione di detti gruppi funzionali si formano ad esempio gruppi estere, tioestere, ammide, ecc..
In Con-2) la reazione avviene tra i gruppi funzionali di MD e T3. Nel caso in cui T3sia un gruppo protetto, la reazione ha luogo dopo deprotezione di T3. Il gruppo funzionale T3e i gruppi funzionali di MD sono scelti ad esempio tra quelli indicati in Con-1).
Le reazioni in Con-1) e Con-2) sono condotte con le procedure e nelle condizioni note all’esperto del ramo.
Le formulazioni farmaceutiche dell’invenzione possono contenere acido ialuronico e/o ciclodestrine, come ad esempio le ciclodestrine alfa, beta o gamma o le ciclodestrine modificate, ad esempio contenenti catene alchiliche e/o PEG.
Le composizioni farmaceutiche dell’invenzione possono opzionalmente contenere composti magnetici, come ad esempio ossidi di ferro.
Sorprendentemente ed inaspettatamente, la Richiedente ha trovato che i composti della presente invenzione possono essere utilizzati come farmaci per inibire l’angiogenesi. In particolare, i composti della presente invenzione hanno mostrato una attività inibitoria elevata nei confronti della proteina FGF-2 che è un potente mediatore dell’angiogenesi. Inoltre i composti della presente invenzione hanno evidenziato una ridotta incidenza di effetti collaterali.
Come detto, i composti della presente invenzione sono ottenibili con un processo di sintesi con elevate rese.
La presente invenzione concerne inoltre l’uso dei composti di formula (I), per la preparazione di composizioni farmaceutiche per la terapia e profilassi nei mammiferi e nell’uomo di malattie e disturbi in cui è coinvolta l’angiogenesi, più preferibilmente in cui l’angiogenesi è mediata da VGF-2.
Costituisce un ulteriore oggetto della presente invenzione l’uso dei composti di formula (I) e delle composizioni farmaceutiche che li comprendono per la profilassi e la terapia nei mammiferi e nell’uomo delle malattie e disturbi nei quali è coinvolta l’angiogenesi, quali ad esempio: neoplasie, aterosclerosi, psoriasi, artrite, artrite reumatoide, ulcera gastrica, endometriosi, sindrome di Crohn, sclerodermia, cancro, con particolare riferimento ai tumori solidi, patologie dell’occhio come ad esempio retinopatia diabetica e degenerazione maculare correlata all’età (Aged-related Macular Degeneration, nella forma abbreviata AMD).
In particolare la somministrazione dei composti di formula (I) deve essere condotta in quantità sufficientemente efficace per lo specifico trattamento. Analogamente i dosaggi, la via di somministrazione e la posologia saranno stabiliti a seconda del livello della malattia, della sua gravità, delle condizioni e caratteristiche fisiche del paziente (ad esempio età, peso, risposta al principio attivo), della farmacocinetica e tossicologia dei composti dell’invenzione prescelti per lo specifico trattamento.
Il dosaggio giornaliero preferito è di 0,01-1.000 mg di composti di formula (I) dell’invenzione per Kg di peso corporeo di mammifero da trattare. Nel caso dell’uomo, l’intervallo di dosaggio giornaliero preferito è 0,01-1.000 mg di composto dell’invenzione per Kg di peso corporeo, ancora più preferito da 1 a 800 mg.
I seguenti esempi vengono riportati allo scopo di meglio comprendere la presente invenzione e non hanno carattere limitativo
ESEMPI
Esempio 1
Sintesi del composto N,N'-(propan-1,3-diil)bis[1-(2,4-diclorofenil)]-1,4-diidro-tieno[3',2':4,5]ciclopenta[1,2-c] pirazol-3-carbossamide
1a. Sintesi di 3-cloro-1-(tiofen-2-il)propan-1-one
18,1 g di 3-cloropropionil cloruro (142 mmol) vengono solubilizzati in diclorometano (50 mL). La soluzione ottenuta viene aggiunta goccia a goccia ad una sospensione di AlCl3(21,6 g; 160 mmol) in diclorometano (100 mL). Si tiene sotto agitazione per 15 minuti a temperatura ambiente, poi si aggiunge lentamente alla temperatura di 0°C una soluzione di tiofene (12,0 g; 142 mmol) in diclorometano (50 mL). Si lascia rinvenire la temperatura a quella ambiente tenendo sotto agitazione per 4 ore, poi si versa la miscela di reazione in acqua/ghiaccio e si estrae con etere etilico. La fase organica viene anidrificata con solfato di sodio e concentrata sotto vuoto, ottenendo 23,9 g di 3-cloro-1-(tiofen-2-il)propan-1-one (olio giallo, resa 99%). Rf=0,75 (etere di petrolio/etile acetato 7/3 volume/volume);<1>H NMR (CDCl3) δ (ppm): 7,66 (dd,1H, ArH), 7,60 (dd, 1H, ArH); 7,07 (dd, 1H, ArH), 3,82 (t, 2H, CH2); 3,31 (t, 2H, CH2);<13>C NMR (CDCl3) δ (ppm): 189,5, 143,6, 134,4, 132,5, 128,3, 41,8, 38,6; FT-IR (film) νmax: 3093,3, 1657,7, 1413,0, 1240,3, 850,4, 720,7 cm<-1>.
1b. Sintesi di 1-(tiofen-2-il)-prop-2-en-1-one
12 g di 3-cloro-1-(tiofen-2-il)propan-1-one) dell’esempio 1a vengono solubilizzati in etere etilico (180 mL). Si aggiunge trietilammina (10,2 g; 100 mmol) a temperatura ambiente. Si lascia sotto agitazione per 60 ore, poi si lava con una soluzione di HCl 10% e si estrae con etere etilico (2 x 20 mL). La fase organica viene anidrificata con solfato di sodio e concentrata sotto vuoto, ottenendo 9,4 g di 1-(tiofen-2-il)-prop-2-en-1-one (olio giallo, resa 99%). Rf=0,74 (etere di petrolio/etile acetato 8/2 volume/volume);<1>H NMR (CDCl3) δ (ppm): 7,76 (m, 1H, ArH), 7,68 (m, 1H, ArH), 7,10 (m, 2H, ArH), 6,49 (m, 1H, CH2), 5,87 (m, 1H, CH2);<13>C NMR (CDCl3) δ (ppm): 182,4, 144,6, 134,4, 132,5, 131,9, 129,4, 128,3; FT-IR (film) νmax:3094,5, 1645,1, 1409,7, 1240,2, 850,4, 716cm<-1>.
1c. Sintesi di 4H-ciclopenta[b]tiofen-6(5H)-one
Ad una soluzione di 1-(tiofen-2-il)-prop-2-en-1-one (8,5 g; 62 mmol) dell’esempio 1b in 1,2-dicloroetano (47 mL) viene aggiunta goccia a goccia a temperatura ambiente una soluzione di acido solforico (47 mL). Si riscalda a 80<°>C per 75 minuti, poi si raffredda a temperatura ambiente e si versa in un bagno di ghiaccio. La miscela di reazione viene estratta con diclorometano (2 x 20 mL), la fase organica lavata con una soluzione di NaHCO35%, anidrificata con solfato di sodio e concentrata sotto vuoto. Il residuo ottenuto viene purificato mediante cromatografia su gel di silice con una miscela etere di petrolio/etile acetato (gradiente dal 10% all’80% di etile acetato), ottenendo 2,4 g di 4H-ciclopenta[b]tiofen-6(5H)-one (solido giallo; resa 28%). Rf=0,54 (etere di petrolio/etile acetato 9/7 volume/volume);<1>H NMR (CDCl3) δ (ppm): 7,89 (d, 1H, ArH), 7,05 (d, 1H, ArH), 3,01 (m, 4H, CH2);<13>C NMR (CDCl3) δ (ppm): 197,3, 169,0, 141,2, 140,5, 124,0, 41,2, 24,0
FT-IR (film) νmax: 3063,8, 1668,5, 1419,1, 1248,1, 960,7, 749,8 cm<-1>.
1d. Sintesi di 1-(6-osso-5,6-diidro-4H-ciclopenta[b]tiofen-5-il)pentan-1,2-dione
Sotto flusso di azoto 0,8 g di sodio metallico vengono solubilizzati in etanolo assoluto (20 mL) a temperatura ambiente. Alla soluzione si aggiunge goccia a goccia dietil ossalato (3,7 g; 25 mmol), poi si aggiunge lentamente una soluzione di 4H-ciclopenta[b]tiofen-6(5H)-one (2,4 g; 17 mmol) in etanolo assoluto (140 mL). Si lascia sotto agitazione per 4 ore a temperatura ambiente, poi si versa in una miscela formata da ghiaccio e una soluzione di HCl 1N e si estrae con cloroformio. La fase organica viene anidrificata con solfato di sodio e concentrata sotto vuoto, ottenendo 3,9 g di 1-(6-osso-5,6-diidro-4H-ciclopenta[b]tiofen-5-il)pentan-1,2-dione (solido bianco; resa 95%). Rf=0,54 (etere di petrolio/etile acetato 9/7 volume/volume);<1>H NMR (CDCl3) δ (ppm): 7,97 (d, 1H, ArH), 7,14 (d, 1H, ArH), 4,41 (q, 2H, OCH2), 3,87 (s, 2H, CH2), 1,42 (t, 3H, CH3);<13>C NMR (CDCl3) δ (ppm): 191,3, 164,2, 162,6, 151,4, 141,4, 140,7, 123,8, 120,4, 62,2, 29,8, 14,2; FT-IR (film) νmax:2987,3, 1765,1, 1741,2, 1645,0, 1612,7, 1182,1, 1110,8, 766,0 cm<-1>.
1e. Sintesi di Etil 1-(2',4'-diclorofenil)-1,4-diidro-tieno [3’,2’:4,5]ciclopenta[1,2-c]pirazol-3-carbossilato
3,8 g di 2,4-diclorofenilidrazina cloridrato vengono aggiunti ad una soluzione in acido acetico (32 mL) di 1-(6-osso-5,6-diidro-4H-ciclopenta [b]tiofen-5-il)pentan-1,2-dione (3,9 g; 16 mmol) dell’esempio 1d. Si lascia sotto agitazione per 4 ore a temperatura ambiente e poi si scalda a riflusso per 16 ore. Alla fine si raffredda a temperatura ambiente e si diluisce con acqua (50 mL). Il precipitato viene filtrato, lavato con acqua e anidrificato, ottenendo 3,7 g di etil 1-(2',4'-diclorofenil)-1,4-diidro-tieno[3’,2’:4,5]ciclopenta [1,2-c]pirazol-3-carbossilato(solido giallo; resa 60%). Rf=0,63 (etere di petrolio/etile acetato 8/2 volume/volume);<1>H NMR (CDCl3) δ (ppm): 7,61 (d, 1H, ArH), 7,58 (d, 1H, ArH), 7,43 (dd, 1H, ArH), 7,30 (d, 1H, ArH), 7,13 (d, 1H, ArH), 4,47 (q, 2H, OCH2), 3,73 (s, 2H, CH2), 1,44 (t, 3H, CH3);<13>C NMR (CDCl3) δ (ppm): 167,3, 155,0, 149,2, 139,4, 136,2, 135,4, 132,0, 130,8, 130,6, 130,2, 129,3, 128,3, 123,5, 28,5; FT-IR (film) νmax:2976,4, 2926,6, 1727,5, 1262,7, 1175,8, 1102,7 cm<-1>.
1f. Sintesi dell’ acido 1-(2',4'-diclorofenil)-1,4-diidrotieno[3’,2’:4,5]ciclopenta[1,2-c]pirazol-3-carbossilico
Ad una soluzione in tetraidrofurano (THF)/H2O 4/1 volume/volume (5 mL) di etil 1-(2',4'-diclorofenil)-1,4-diidrotieno[3’,2’:4,5]ciclopenta[1,2-c]pirazol-3-carbossilato (200 mg; 0,5 mmol) dell’esempio 1e viene aggiunto idrossido di litio (30 mg; 0,7 mmol). Si scalda a 60°C per 5 ore, poi si raffredda a temperatura ambiente e si diluisce con acqua (3 mL). Alla miscela di reazione si aggiunge quindi una soluzione di HCl 1N fino a portare il pH nell’intervallo 1-2. Si ottiene un precipitato che viene filtrato e lavato con etere etilico (2 x 10 mL). Si ottengono 200 mg dell’acido 1-(2',4'-diclorofenil)-1,4-diidro-tieno[3’,2’:4,5]ciclopenta[1,2-c]pirazol-3-carbossilico (solido giallo; resa 88%). Rf=0,47 (cloroformio/metanolo 3/1 volume/volume);<1>H NMR (DMSO) δ (ppm): 13,15 (s, 1H, OH), 8,03 (d, 1H, ArH), 7,79 (d, 1H, ArH), 7,71 (dd, 1H, ArH), 7,59 (d, 1H, ArH), 7,25 (d, 1H, ArH), 3,71 (s, 2H, CH2);<13>C NMR (DMSO) δ (ppm): 163,3, 155,5, 148,2, 140,3, 135,8, 135,6, 131,8, 130,7, 130,5, 130,4, 129,8, 129,4, 129,2, 124,4, 28,6; FT-IR (film) νmax:3093,8, 2904,8, 2578,4, 1696,6, 1471,4, 1299,3, 1178,7, 715,2 cm<-1>.
1g. Sintesi di N,N'-(propan-1,3-diil)bis[1-(2,4-dicloro fenil)]-1,4-diidro-tieno[3',2':4,5]ciclopenta[1,2-c]pirazol-3-carbossamide
Una soluzione in toluene (21 mL) dell’ acido 1-(2',4'-diclorofenil)-1,4-diidro-tieno[3’,2’:4,5]ciclopenta[1,2-c] pirazol-3-carbossilico (400 mg; 1 mmol) dell’esempio 1g e tionil cloruro (400 mg; 2,9 mmol) viene scaldata a riflusso per un’ora. Alla fine si allontana il solvente sotto vuoto e si riprende con diclorometano (7 mL) il residuo ottenuto. Alla soluzione organica viene aggiunta goccia a goccia una soluzione in diclorometano (7mL) di trietilammina (300 mg; 2,5 mmol) e 1,3-diamminopropano (70 mg; 1 mmol) raffreddando a 0°C. Si lascia poi rinvenire la temperatura della soluzione fino a quella ambiente sotto agitazione per 16 ore. Il solvente viene rimosso sotto vuoto e il residuo ottenuto viene purificato mediante cromatografia flash su gel di silice con una miscela cloroformio/metanolo 25/1 volume/volume, ottenendo 400 mg di N,N'-(propan-1,3-diil)bis[1-(2,4-diclorofenil)]-1,4-diidrotieno[3',2':4,5]ciclopenta[1,2c]pirazol-3-carbossamide (solido bianco, resa 60%). Rf=0,76 (cloroformio/metanolo 30/1 volume/volume);<1>H NMR (CDCl3) δ (ppm): 7,61 (d, 2H, ArH), 7,50 (d, 2H, ArH), 7,39 (dd, 2H, ArH), 7,32 (t, 2H, NH), 7,29 (d, 2H, ArH), 7,14 (d, 2H, ArH), 3,75 (s, 4H, CH2), 3,58 (q, 4H, CH2), 1,94 (q, 2H, CH2),<13>C NMR (CDCl3) δ (ppm): 162,2, 155,3, 148,8, 142,1, 135,7, 135,6, 130,7, 130,6, 130,4, 130,3, 129,0, 128,2, 127,6, 123,6, 36,6, 30,0, 28,3; FT-IR (film) νmax:3367,4, 1658,6, 1485,8, 1181,1, 708,8 cm<-1>.
Esempio 2
Sintesi dell’acido 3-{N,N'-(propan-1,3-diil)bis[1-(2,4-dicloro fenil)]-1,4-diidro-tieno[3',2':4,5]ciclopenta[1,2c]pirazol}-6-solfonico
100 mg della diamide ottenuta nell’esempio 1 vengono solubilizzati in diclorometano (5 mL). Si raffredda a -10<°>C. Si aggiunge una miscela di anidride acetica (84 mg; 0,8 mmol) e acido solforico 98% (30 mg; 0,3 mmol). Si lascia sotto agitazione per 16 ore lasciando rinvenire la temperatura della soluzione a quella ambiente. Il solvente viene allontananto sotto vuoto e il resíduo ottenuto viene purificato su colonna cromatografica su gel di silice con una miscela cloroformio/metanolo 2/1 volume/volume, ottenendo 90 mg di acido 3-{N,N'-(propan-1,3-diil)bis[1-(2,4-diclorofenil)]-1,4-diidrotieno[3',2':4,5]ciclopenta[1,2c]pirazol}-6-solfonico (solido bianco, resa 75%). Rf=0,22 (cloroformio/metanolo 2/1 volume/volume);<1>H NMR (DMSO) δ (ppm): 8,46 (t, 2H, NH), 8,06 (d, 2H, ArH), 7,83 (d, 2H, ArH), 7,73 (dd, 2H, ArH), 7,28 (s, 2H, ArH), 3,71 (s, 4H, CH2), 3,34 (q, 4H, NHCH2), 1,78 (q, 2H, NHCH2CH2);<13>C NMR (DMSO) δ (ppm): 161,4, 154,1, 154,0, 148,4, 142,8, 135,7, 135,4, 130,7, 130,6, 130,5, 129,9, 129,4, 129,3, 122,6, 36,5, 29,9, 28,8; FT-IR (film) νmax:3381,4, 1643,0, 1486,9, 1171,2, 1064,2, 647,1 cm<-1>.
Esempio 3
Sintesi di N,N'-(esan-1,3-diil)bis[1-(2,4-diclorofenil)]-1,4-diidro-tieno[3',2':4,5]ciclopenta[1,2-c]pirazol-3-carbossamide
100 mg dell’acido 1-(2',4'-diclorofenil)-1,4-diidro-tieno [3’,2’:4,5]ciclopenta[1,2-c]pirazol-3-carbossilico dell’esempio 1f e 100 mg di tionil cloruro vengono solubilizzati in toluene (6 mL). Si scalda a riflusso per un’ora. Il solvente viene rimosso sotto vuoto e il residuo ottenuto ripreso in diclorometano (2 mL). Si aggiunge goccia a goccia una soluzione di trietilammina (70 mg; 0,7 mmol) e 1,6-esandiammina (32 mg; 0,3 mmol) in diclorometano (2mL) raffreddando a 0°C. Si lascia poi rinvenire la temperatura della soluzione fino a quella ambiente sotto agitazione per 16 ore. Il solvente viene rimosso sotto vuoto e il residuo ottenuto viene purificato tramite flash cromatografia su gel di silice con una miscela cloroformio/metanolo 48:1 volume/volume, ottenendo 84 mg di N,N'-(esan-1,3-diil)bis[1-(2,4-diclorofenil)]-1,4-diidro-tieno[3',2':4,5]ciclopenta[1,2-c]pirazol-3-carbossamide(solido bianco;resa 77%). Rf=0,38 (cloroformio/ metanolo 96/1 volume/volume);<1>H NMR (CDCl3) δ (ppm): 7,64 (d, 2H, ArH), 7,54 (d, 2H, ArH), 7,43 (dd, 2H, ArH), 7,29 (d, 2H, ArH), 7,14 (d, 2H, ArH), 6,95 (t, 2H, NH), 3,76 (s, 4H, CH2), 3,45 (q, 4H, CH2), 1,64 (q, 4H, CH2), 1,45 (q, 4H, CH2);<13>C NMR (CDCl3) δ (ppm): 161,8, 155,4, 148,8, 142,3, 135,7, 135,6, 130,8, 130,7, 130,4, 130,3, 129,0, 128,2, 127,6, 123,6, 39,0, 29,6, 28,3, 26,7; FT-IR (film) νmax:2932,3, 1647,7, 1488,5, 1186,6, 978,6, 713,3 cm<-1>.
Esempio 4
Sintesi dell’ acido 3-{N,N'-(esan-1,3-diil)bis[1-(2,4-dicloro fenil)]-1,4-diidro-tieno[3',2':4,5]ciclopenta[1,2-c]pirazol}-6-solfonico
80 mg del composto dell’esempio 3 vengono solubilizzati in diclorometano (5 mL). Si raffredda a -10°C e si aggiunge una miscela di anidride acetica (60 mg; 0,6 mmol) e acido solforico 98% (20 mg; 0,2 mmol). Si lascia sotto agitazione pe 16 ore lasciando rinvenire la temperatura della soluzione a quella ambiente. Il solvente viene rimosso sotto vuoto e il residuo ottenuto viene purificato mediante cromatografia su gel di silice con una miscela cloroformio/metanolo 2:1 volume/volume ottenendo 30 mg di acido 3-{N,N'-(esan-1,3-diil)bis[1-(2,4-diclorofenil)]-1,4-diidrotieno[3',2':4,5]ciclopenta[1,2c]pirazol}-6-solfonico (solido bianco.; resa 29%). Rf=0,20 (cloroformio/metanolo 2/1 volume/volume);<1>H NMR (DMSO) δ (ppm): 8,32 (t, 2H, NH), 8,06 (d, 2H, ArH), 7,83 (d, 2H, ArH), 7,73 (dd, 2H, ArH), 7,27 (s, 2H, ArH), 3,69 (s, 4H, CH2), 3,27 (q, 4H, NHCH2), 1,56 (q, 2H, NHCH2CH2), 1,35 (q, 2H, NHCH2CH2CH2);<13>C NMR (DMSO) δ (ppm): 161,3, 154,1, 154,0, 148,3, 142,9, 135,7, 135,4, 130,6, 130,5, 129,9, 129,4, 129,3, 122,5, 39,0, 29,7, 28,8, 26,7; FT-IR (film) νmax:3396,2, 1632,7, 1486,2, 1177,9, 1062,6, 649,2cm<-1>. Esempio 5
Sintesi del composto N,N'-(propan-1,3-diil)bis[1-(4-metil benzil)]-1,4-diidro-tieno[3',2':4,5]ciclopenta[1,2-c]pirazol-3-carbossamide
5a. Sintesi di etil 1-[(4'-metil)fenil]metil-1,4-diidro-tieno [3’,2’:4,5]ciclopenta[1,2-c]pirazol-3-carbossilato
1,7 g di p-metil-benzilidrazina cloridrato vengono aggiunti ad una soluzione in acido acetico (16 mL) di 1-(6-osso-5,6-diidro-4H-ciclopenta[b]tiofen-5-il)pentan-1,2-dione (2,1 g; 8,8 mmol) dell’esempio 1d. Si lascia sotto agitazione per 4 ore a temperatura ambiente e poi si scalda a riflusso per 16 ore. Alla fine si raffredda a temperatura ambiente e si diluisce con acqua (40 mL). Il precipitato viene filtrato, lavato con acqua ed essiccato, ottenendo 2,8 g di etil 1-[(4'-metil)fenil]metil-1,4-diidro-tieno[3’,2’:4,5]ciclopenta[1,2-c]pirazol-3-carbossilato (solido giallo; resa 95%). Rf=0,42 (etere di petrolio/etile acetato 8/2 volume/volume);<1>H NMR (CDCl3) δ (ppm): 7,28 (d, 2H, ArH), 7,17 (m, 3H, ArH), 7,03 (d, 1H, ArH), 5,46 (s, 2H, CH2), 4,44 (q, 2H, OCH2), 3,58 (s, 2H, CH2), 2,33 (s, 3H, CH3), 1,43 (t, 3H, CH3);<13>C NMR (CDCl3) δ (ppm): 162,5, 153,8, 146,4, 138,5, 137,1, 132,3, 131,8, 130,6, 129,7, 128,3, 127,3, 123,5, 60,9, 56,1, 28,2, 21,2, 14,5; FT-IR (film) νmax:3431,5, 3101,7, 3026,0, 2983,4, 1724,9, 1257,0, 1247,1, 1234,2, 1109,0, 1087,0, 1017,1, 791,8, 782,0, 729,6, 715,3, 621,1, 594,5 cm<-1>.
5b. Sintesi dell’acido 1-[(4-metil)benzil]-1,4-diidro-tieno [3’,2’:4,5]ciclopenta[1,2-c]pirazol-3-carbossilico
1 g di etil 1-[(4'-metil)fenil]metil-1,4-diidro-tieno [3’,2’:4,5]ciclopenta[1,2-c]pirazol-3-carbossilato dell’esempio 5a viene solubilizzato in 25 mL di THF/H2O 4:1 volume/volume. Alla soluzione ottenuta viene aggiunto idrossido di litio (150 mg; 3,6 mmol). Si scalda a 60°C per 5 ore, poi si raffredda a temperatura ambiente e si diluisce con acqua (10 mL). Si aggiunge poi una soluzione di HCl 1N fino a avere un pH nell’intervallo 1-2. Si ottiene un precipitato che viene filtrato, lavato con etere etilico (2 x 20 mL) ed essiccato. Si ottengono 270 mg di acido 1-[(4-metil)benzil]-1,4-diidro-tieno[3’,2’:4,5]ciclopenta[1,2-c]pirazol-3-carbossilico (solido giallo; resa 30%). Rf=0,58 (cloroformio/metanolo 3/1 volume/volume);<1>H NMR (DMSO) δ (ppm): 12,83 (s, 1H, OH), 7,48 (d, 1H, ArH), 7,20 (m, 5H, ArH), 5,47 (s, 2H, CH2), 3,54 (s, 2H, CH2), 2,27 (s, 3H, CH3);<13>C NMR (DMSO) δ (ppm): 162,5, 153,8, 146,4, 138,5, 137,1, 132,3, 131,8, 130,6, 129,7, 128,3, 127,3, 123,5, 60,7, 56,1, 28,2, 21,2, 14,5; FT-IR (film) νmax:3080,7, 2903,4, 1677,5, 1310,3, 1271,9, 1246,2, 1178,7, 873,1, 715,9, 591,5 cm<-1>.
5c. Sintesi del composto N,N'-(propan-1,3-diil)bis[1-(4-metil benzil)]-1,4-diidro-tieno[3',2':4,5]ciclopenta[1,2-c]pirazol-3-carbossamide
400 mg dell’ acido 1-[(4-metil)benzil]-1,4-diidro-tieno [3’,2’:4,5]ciclopenta[1,2-c]pirazol-3-carbossilico dell’esempio 5b e 300 mg di tionil cloruro vengono solubilizzati in toluene (18 mL). Si scalda a riflusso per un’ora. Alla fine il solvente viene rimosso sotto vuoto, il residuo ottenuto viene ripreso con diclorometano (6 mL) e si aggiunge goccia a goccia una soluzione in diclorometano (6 mL) di trietilammina (200 mg; 2,1 mmol) e 1,3-diamminopropano (63 mg; 0,9 mmol) raffreddando a 0°C. Poi si lascia riprendere a temperatura ambiente tenendo sotto agitazione per 16 ore. Alla fine il solvente viene rimosso sotto vuoto e il residuo ottenuto viene purificato per cromatografia flash su gel di silice con una miscela cloroformio/metanolo 75/1 volume/volume, ottenendo 270 mg di N,N'-(propan-1,3-diil)bis[1-(4-metilbenzil)]-1,4-diidro-tieno[3',2':4,5]ciclopenta[1,2-c]pirazol-3-carbossamide (solido bianco, resa 50%). Rf=0,55 (cloroformio/metanolo 75/1 volume/volume);<1>H NMR (CDCl3) δ (ppm): 7,30 (t, 2H, NH), 7,20 (m, 10H, ArH), 7,05 (d, 2H, ArH), 5,33 (s, 4H, CH2), 3,65 (s, 4H, CH2), 3,58 (q, 4H, CH2), 2,33 (s, 6H, CH3), 1,94 (q, 2H, CH2) ;<13>C NMR (CDCl3) δ (ppm): 162,7, 154,4, 146,7, 139,9, 138,4, 132,1, 130,5, 130,3, 129,7, 128,1, 126,9, 123,7, 55,7, 36,4, 30,1, 28,1, 21,2; FT-IR (film) νmax:3446,0, 2942,8, 2914,0, 1633,1, 1551,2, 1434,0, 1295,8, 1018,8, 770,1, 749,9, 730,5, 718,8, 701,2, 624,2, 588,7, 569,4, 533,9, 517,5 cm<-1>.
Esempio 6
Sintesi dell’acido 3-{N,N'-(propan-1,3-carbamoil)bis[1-(4-metilbenzil)]-1,4-diidro-tieno[3',2':4,5]ciclopenta[1,2-c] pirazol}-6-solfonico
100 mg del composto dell’esempio 5c vengono solubilizzati in diclorometano (5 mL). Si raffredda a -10°C. Si aggiunge una miscela di anidride acetica (96 mg; 0,9 mmol) e acido solforico 98% (34 mg; 0,3 mmol), lasciando poi rinvenire a temperatura ambiente sotto agitazione per 16 ore. Alla fine si allontana il solvente sotto vuoto e il resíduo ottenuto viene purificato tramite colonna cromatografica su gel di silice con una miscela cloroformio/metanolo 2/1 volume/volume, ottenendo 110 mg di acido 3-{N,N'-(propan-1,3-carbamoil)bis[1-(4-metilbenzil)]-1,4-diidro-tieno[3',2':4,5]ciclopenta[1,2-c] pirazol}-6-solfonico (solido bianco; resa 90%). Rf=0,21 (cloroformio/metanolo 2/1 volume/volume);<1>H NMR (DMSO) δ (ppm): 8,28 (t, 2H, NH), 7,19 (m, 8H, ArH), 7,14 (s, 2H, ArH), 5,43 (s, 4H, CH2), 3,51 (s, 4H, CH2), 3,30 (q, 4H, NHCH2), 2,27 (s, 6H, CH3), 1,73 (q, 2H, NHCH2CH2);<13>C NMR (DMSO) δ (ppm): 161,8, 156,1, 153,4, 152,8, 146,2, 140,4, 138,0, 133,4, 129,9, 129,8, 128,1, 122,5, 55,1, 36,4, 28,5, 21,2; FT-IR (film) νmax: 3397,6, 2922,2, 2851,8, 1716,5, 1633,9, 1556,6, 1180,0, 1060,3, 1000,1, 770,8, 620,1 cm<-1>.
Esempio 7
Sintesi di N,N'-(esan-1,6-diil)bis[1-(4-metilbenzil)]-1,4-diidro-tieno[3',2':4,5]ciclopenta[1,2-c]pirazol-3-carbossamide
100 mg dell’acido 1-[(4-metil)benzil]-1,4-diidro-tieno [3’,2’:4,5]ciclopenta[1,2-c]pirazol-3-carbossilico dell’esempio 5b e 100 mg di tionil cloruro vengono solubilizzati in toluene (10 mL). Si scalda a riflusso per un’ora. Il solvente viene poi allontananto sotto vuoto e il residuo viene solubilizzato in diclorometano (4 mL). Si aggiunge goccia a goccia una soluzione in diclorometano (4 mL) di trietilammina (85 mg; 0,9 mmol) e 1,6-esandiammina (40 mg; 0,3 mmol), raffreddando a 0°C. Successivamente si lascia rinvenire a temperatura ambiente lasciando la miscela di reazione sotto agitazione per 16 ore. Alla fine il solvente viene rimosso sotto vuoto e il residuo ottenuto viene purificato mediante cromatografia flash su gel di silice con una miscela cloroformio/metanolo 48/1 volume/volume, ottenendo 70 mg di N,N'-(esan-1,6-diil)bis[1-(4-metilbenzil)]-1,4-diidrotieno[3',2':4,5]ciclopenta[1,2-c]pirazol-3-carbossamide (solido bianco, resa 30%). Rf=0,52 (cloroformio/metanolo 48/1 volume/volume);<1>H NMR (CDCl3) δ (ppm): 7,22 (m, 4H, ArH), 7,13 (m, 6H, ArH), 7,05 (d, 2H, ArH), 6,96 (t, 2H, NH), 5,35 (s, 4H, CH3), 3,64 (s, 4H, CH2), 3,58 (q, 4H, CH2), 3,42 (q, 4H, CH2), 2,33 (s, 6H, CH3), 1,66 (q, 4H, CH2), 1,46 (q, 4H, CH2);<13>C NMR (CDCl3) δ (ppm): 162,3, 154,5, 146,8, 140,1, 138,4, 132,2, 130,4, 130,3, 129,7, 128,1, 126,9, 123,7, 55,6, 39,0, 29,7, 28,1, 26,7, 21,2; FT-IR (film) νmax:3337,6, 3068,6, 2925,7, 2855,6, 1641,4, 1541,0, 1481,4, 1295,8, 1269,5, 1137,2, 1022,1, 779,5, 741,6, 554,7 cm<-1>.
Esempio 8
Sintesi dell’ acido 3-{N,N'-(esan-1,6-carbamoil)bis[1-(4-metil benzil)]-1,4-diidro-tieno[3',2':4,5]ciclopenta[1,2-c] pirazol} -6-solfonico
70 mg del composto dell’esempio 7 vengono solubilizzati in diclorometano (5 mL). Si raffredda a -10°C. Si aggiunge una miscela di anidride acetica (60 mg; 0,6 mmol) e acido solforico 98% (21 mg; 0,2 mmol). Si lascia rinvenire la soluzione a temperatura ambiente sotto agitazione per 16 ore. Il solvente viene sucessivamente rimosso sotto vuoto e il residuo ottenuto viene purificato tramite cromatografia su gel di silice utilizzando una miscela cloroformio/metanolo 2/1 volume/volume, ottenendo 70 mg di acido 3-{N,N'-(esan-1,6-carbamoil)bis[1-(4-metilbenzil)]-1,4-diidro-tieno[3',2':4,5] ciclopenta[1,2-c]pirazol}-6-solfonico (solido bianco; resa<1>80%). Rf=0,20 (cloroformio/metanolo 2/1 volume/volume); H NMR (DMSO) δ (ppm): 8,11 (t, 2H, NH), 7,18 (m, 8H, ArH), 7,15 (s, 2H, ArH), 5,41 (s, 4H, CH2), 3,49 (s, 4H, CH2), 3,22 (q, 4H, NHCH2), 2,25 (s, 6H, CH3), 1,52 (q, 2H, NHCH2CH2), 1,31 (q, 2H, NHCH2CH2CH2);<13>C NMR (DMSO) δ (ppm): 161,8, 153,1, 152,8, 146,1, 140,5, 138,0, 133,4, 130,0, 129,9, 128,1, 122,7, 55,1, 38,9, 29,7, 28,5, 26,7, 21,2; FT-IR (film) νmax:3565,3, 3445,2, 2923,4, 2854,7, 1634,0, 1199,8, 1175,4, 1031,1, 997,1, 878,2, 721,0, 705,0, 590,6 cm<-1>.
Esempio 9
Sintesi del composto N,N'-(propan-1,3-diil)bis[1-(2,4-dicloro fenil)]-1,4-diidro-tieno[3',2':4,5]cicloepta[1,2-c]pirazol-3-carbossamide
9a. Sintesi dell’acido 5-(tiofen-3-il)-pent-4-enoico
A una sospensione in DMSO/THF 1:1 volume/volume (26 mL) di 3-tiofencarbossaldeide (2,0 g; 18 mmol) e 2-(carbossietil) (trifenil)fosfonio bromuro (8,9 g; 21 mmol) vengono aggiunti 5,3 g di t-butossido di potassio. Si lascia sotto agitazione per 2 ore a temperatura ambiente. Poi la fase organica viene lavata con acqua (20 mL) ed estratta con cloroformio (2 x 20 mL). Si allontana il solvente e si acidifica la fase acquosa con HCl concentrato e si estrae con cloroformio (2 x 20 mL). Si recupera la fase organica e si lava con acqua, e si essicca con solfato di sodio. Alla fine si concentra sotto vuoto. Il resíduo ottenuto viene purificato mediante cromatografia su gel di silice utilizzando una miscela etere di petrolio/etil acetato 1:1 volume/volume, ottenendo 2,3 g della miscela dei due diastereisomeri cis e trans dell’acido 5-(tiofen-3-il)-pent-4-enoico (resa 70%). Rf=0,35 (etere di petrolio/etil acetato 6/4 volume/volume);<1>H NMR (CDCl3) δ (ppm): 7,29 (m, 1H, ArH), 7,23 (m, 1H, ArH), 7,18 (m, 2H, ArH), 7,09 (m, 2H, ArH), 6,44 (m, 2H, CH), 6,06 (m, 1H, CH), 5,57 (m, 2H, CH), 2,68 (m, 2H, CH2), 2,52 (m, 6H, CH2);<13>C NMR (CDCl3) δ (ppm): 179,2, 179,1, 139,9, 138,2, 128,9, 128,5, 127,9, 125,9, 125,5, 125,2, 124,9, 124,5, 123,1, 121,2, 33,9, 33,8, 27,8, 24,2; FT IR (film) νmax:3098,1, 2923,5, 1693,2, 1410,6, 1267,7, 1242,6, 1206,6, 1155,3, 966,1, 755,4 cm<-1>.
9b. Sintesi dell’acido 5-(tiofen-3-il)-pentanoico
3,3 g della miscela cis e trans dell’ acido 5-(tiofen-3-il)-pent-4-enoico dell’esempio 9a vengono solubilizzati in etanolo assoluto (50 mL). Si effettua una reazione di idrogenazione con idrogeno (3 atm di H2) con Pd/C 10% (180 mg) a temperatura ambiente per 18 ore. La miscela di reazione viene quindi filtrata su celite e lavata con metanolo (3 x 10 mL). Il solvente viene rimosso sotto vuoto, ottenendo 2,6 g dell’acido 5-(tiofen-3-il)-pentanoico (resa 80%). Rf=0,35 (etere di petrolio/etile acetato 6/4 volume/volume);<1>H NMR (CDCl3) δ (ppm): 8,35 (s, 1H, OH broad), 7,24 (m, 1H, ArH), 6,93 (m, 2H, ArH), 2,66 (m, 2H, CH2), 2,38 (m, 2H, CH2), 1,69 (m, 4H, CH2);<13>C NMR (CDCl3) δ (ppm): 179,8, 142,3, 128,2, 125,3, 120,1, 33,9, 29,9, 24,4; FT-IR (film) νmax:2944,3, 2865,4, 1692,9, 1462,7, 1425,3, 1307,6, 1258,2, 1212,9, 1190,2, 930,2, 750,8, 592,0 cm<-1>.
9c. Sintesi di 6,7-diidro-4H-cicloepta[b]tiofen-8(5H)-one
1 g dell’acido 5-(tiofen-3-il)-pentanoico dell’esempio 9b viene solubilizzato in etere etilico anidro (15 mL). Si aggiunge tionil cloruro (710 mg; 6,0 mmol) e due gocce di piridina. Si scalda a riflusso per 3 ore. Il solvente viene poi rimosso sotto vuoto e il residuo organico ottenuto viene solubilizzato con diclorometano (4 mL). Si raffredda a 0°C e si aggiunge una soluzione di SnCl4(2,5 g; 9,7 mmol) in diclorometano (52 mL). Si lascia rinvenire la miscela di reazione a temperatura ambiente sotto agitazione per 14 ore. Alla fine si aggiunge goccia a goccia una soluzione di HCl 2N. La fase organica viene successivamente separata, anidrificata con solfato di sodio e concentrata sotto vuoto. Il resíduo ottenuto viene purificato mediante cromatografia su gel di silice utilizzando una miscela etere di petrolio/etile acetato 7/1 volume/volume, ottenendo 250 mg di 6,7-diidro-4H-cicloepta[b]tiofen-8(5H)-one (resa 28%). Rf=0.66 (etere di petrolio/etile acetato 7/1 volume/volume);<1>H NMR (CDCl3) δ (ppm): 7,49 (d, 1H, ArH), 6,90 (d, 1H, ArH), 2,98 (m, 2H, CH2), 2,77 (m, 2H, CH2), 1,91 (m, 4H, CH2);<13>C NMR (CDCl3) δ (ppm): 195,8, 148,8, 141,0, 132,4, 131,2, 41,5, 29,4, 25,4, 21,6; FT-IR (film) νmax:3097,9, 2935,1, 2864,8, 1633,8, 1528,3, 1414,0, 1285,9, 839,2, 738,2, 692,4, 659,3, 540,3 cm<-1>.
9d. Sintesi di etil 2-osso-2-(8-osso-5,6,7,8-tetraidro-4H-cicloepta[b]tiofen-7-il)acetato
200 mg di sodio vengono solubilizzati in etanolo assoluto (5 mL) a temperatura ambiente in flusso di azoto. Alla soluzione ottenuta si aggiunge goccia a goccia dietil ossalato (880 mg; 6,0 mmol). Poi si aggiunge lentamente una soluzione in etanolo assoluto (33 mL) di 6,7-diidro-4H-cicloepta[b]tiofen-8(5H)-one (670 mg; 4,0 mmol) dell’esempio 9c. Si lascia sotto agitazione per 4 ore a temperatura ambiente e poi si versa in una miscela di ghiaccio e di una soluzione acquosa di HCl 1N. Si estrae la fase acquosa con cloroformio. La fase organica viene anidrificata con solfato di sodio e concentrata sotto vuoto, ottenendo 560 mg di etil 2-osso-2-(8-osso-5,6,7,8-tetraidro-4H-cicloepta[b]tiofen-7-il)acetato (solido giallo; resa 53%).
Rf=0,54 (etere di petrolio/etile acetato 9/7 volume/volume);<1>H NMR (CDCl3) δ (ppm): 7,71 (d, 1H, ArH), 7,50 (d, 1H, ArH), 7,07 (d, 1H, ArH), 6,90 (d, 1H, ArH), 4,35 (q, 2H, OCH2), 3,11 (m, 2H, CH2), 2,96 (m, 2H, CH2), 2,78 (m, 2H, CH2), 2,63 (m, 2H, CH2), 1,99 (m, 2H, CH2), 1,90 (m, 2H, CH2), 1,36 (t, 3H, CH3);<13>C NMR (CDCl3) δ (ppm): 196,8, 177,5, 168,6, 158,4, 156,0, 153,4, 149,6, 140,6, 134,8, 134,4, 133,3, 133,0, 132,7, 131,6, 131,3, 128,1, 126,5, 124,9, 114,6, 63,5, 41,3, 32,1, 29,4, 25,3, 22,9, 21,5, 21,3, 14,1, 13,9; FT-IR (film) νmax:1762,0, 1738,8, 1713,7, 1642,8, 1599,5, 1415,5, 1286,7, 1272,6, 1184,3, 839,9, 742,2 cm<-1>.
9e. Sintesi di etil 1-(2’,4’-diclorofenil)-1,4,5,6-tetraidrotieno[3’,2’:6,7]cicloepta[1,2-c]pirazol-3-carbossilato
560 mg di etil 2-osso-2-(8-osso-5,6,7,8-tetraidro-4H-cicloepta[b]tiofen-7-il)acetato dell’esempio 9d vengono solubilizzati in etanolo assoluto (11 mL). Si aggiungono 580 mg di 2,4-diclorofenilidrazina cloridrato. La miscela di reazione viene scaldata a riflusso per 14 ore. Si allontana il solvente sotto vuoto e il residuo ottenuto viene purificato tramite cromatografia su gel di silice utilizzando una miscela di etere di petrolio/etile acetato 9:1 volume/volume, ottenendo 300 mg di etil 1-(2’,4’-diclorofenil)-1,4,5,6-tetraidrotieno[3’,2’:6,7]cicloepta[1,2-c]pirazol-3-carbossilato (solido arancione; resa 35%). Rf=0,20 (etere di petrolio/etile acetato 9/1 volume/volume);<1>H NMR (CDCl3) δ (ppm): 7,55 (d, 1H, ArH), 7,48 (d, 1H, ArH), 7,42 (dd, 1H, ArH), 7,03 (d, 1H, ArH), 6,79 (d, 1H, ArH), 4,44 (q, 2H, OCH2), 3,29 (m, 2H, CH2), 2,99 (m, 2H, CH2), 2,06 (m, 2H, CH2), 1,42 (t, 3H, CH3);<13>C NMR (CDCl3) δ (ppm): 162,8, 143,2, 142,4, 137,2, 136,4, 135,3, 131,9, 130,3, 130,0, 128,1, 124,8, 124,2, 122,4, 61,0, 30,9, 26,1, 24,4, 14,5; FT-IR (film) νmax:3092,7, 2928,9, 1712,5, 1486,6,
-1446,9, 1245,6, 1190,9, 1100,3, 947,0, 713,9, 641,6, 610,6cm 1
.
9f. Sintesi dell’acido 1-(2’,4’-diclorofenil)-1,4,5,6-tetra idro-tieno[3’,2’:6,7]cicloepta[1,2-c]pirazol-3-carbossilico
300 mg di etil 1-(2’,4’-diclorofenil)-1,4,5,6-tetraidrotieno[3’,2’:6,7]cicloepta[1,2-c]pirazol-3-carbossilato dell’esempio 9e vengono solubilizzati in THF/H2O 4:1 (7 mL). Si aggiunge idrossido di litio (72 mg; 2,7 mmol) e si scalda a 60°C per 5 ore. Alla fine si raffredda a temperatura ambiente, si diluisce prima con acqua (5 mL) e poi con una soluzione di HCl 1N fino a pH 1-2. Si ottiene un precipitato che viene filtrato e successivamente lavato con etere etilico (2 x 10 mL), ottenendo 200 mg di acido 1-(2’,4’-diclorofenil)-1,4,5,6-tetraidro-tieno[3’,2’:6,7]cicloepta[1,2-c]pirazol-3-carbossilico(solido bianco; resa 72%). Rf=0,76 (cloroformio/ metanolo 9/1 volume/volume);<1>H NMR (CDCl3) δ (ppm): 7,58 (d, 1H, ArH), 7,45 (m, 2H, ArH), 7,04 (d, 1H, ArH), 6,80 (d, 1H, ArH), 3,30 (m, 2H, CH2), 3,00 (m, 2H, CH2), 2,07 (m, 2H, CH2);<13>C NMR (CDCl3) δ (ppm): 163,4, 143,6, 141,3, 139,3, 137,5, 136,0, 135,0, 131,6, 130,5, 130,2, 128,2, 125,1, 123,8, 122,4, 31,0, 25,9, 24,1; FT-IR (film) νmax:3078,0, 2929,3, 2854,1,
-2715,1, 1683,4,1450,3, 1386,6, 1251,4, 1204,2, 705,8, 665,3cm 1
.
9g. Sintesi del composto N,N'-(propan-1,3-diil)bis[1-(2,4-di clorofenil)]-1,4-diidro-tieno[3',2':4,5]cicloepta[1,2-c] pirazol-3-carbossamide
200 mg di acido 1-(2’,4’-diclorofenil)-1,4,5,6-tetraidrotieno[3’,2’:6,7]cicloepta[1,2-c]pirazol-3-carbossilico dell’esempio 9f e 200 mg di tionil cloruro vengono solubilizzati in toluene (10 mL). Si scalda a riflusso per un’ora. Alla fine il solvente viene rimosso sotto vuoto e il residuo ottenuto viene ripreso con diclorometano (4 mL). Si raffredda a 0°C e si aggiunge goccia a goccia una soluzione in diclorometano (7 mL) di trietilammina (100 mg; 1,3 mmol) e 1,3-diamminopropano (40 mg; 0,5 mmol). Si lascia rinvenire la miscela di reazione a temperatura ambiente sotto agitazione per 16 ore. Il solvente viene quindi rimosso sotto vuoto e il residuo ottenuto viene purificato mediante cromatografia flash su gel di silice utilizzando una miscela cloroformio/metanolo 36:1 volume/volume, ottenendo 200 mg dell’ N,N'-(propan-1,3-diil)bis[1-(2,4-diclorofenil)]-1,4-diidro-tieno[3',2':4,5] cicloepta[1,2-c]pirazol-3-carbossamide (solido bianco, resa<1>96%). Rf=0,39 (cloroformio/metanolo 36/1 volume/volume); H NMR (CDCl3) δ (ppm): 7,56 (d, 2H, ArH), 7,43 (m, 4H, ArH), 7,15 (t, 2H, NH), 7,01 (d, 2H, ArH), 6,78 (d, 2H, ArH), 3,50 (m, 4H, CH2), 3,34 (m, 4H, CH2), 2,98 (t, 4H, NH), 2,03 (m, 4H, CH2), 1,89 (q, 2H, CH2);<13>C NMR (CDCl3) δ (ppm): 163,1, 144,3, 143,1, 138,6, 137,1, 136,4, 135,2, 131,8, 130,5, 130,2, 128,2, 124,6, 124,4, 121,0, 36,5, 31,2, 30,0, 25,8, 24,4; FT-IR (film) νmax:3086,3, 2962,0, 1657,9, 1526,3, 1485,8, 1258,3, 1097,6, 808,3, 721,1cm<-1>.
Esempio 10
Sintesi dell’acido 3-{N,N'-(propan-1,3-diil)bis[1-(2,4-dicloro fenil)]-1,4-diidro-tieno[3',2':4,5]cicloepta[1,2-c]pirazol}-8-solfonico
70 mg del composto dell’esempio 9 vengono solubilizzati in diclorometano (3 mL). Si raffredda a -10°C e si aggiunge una miscela di anidride acetica (55 mg; 0,5 mmol) e acido solforico 98% (20 mg; 0,2 mmol). Si lascia rinvenire la miscela di reazione a temperatura ambiente lasciando sotto agitazione per 16 ore. Il solvente viene quindi rimosso sotto vuoto e il resíduo ottenuto viene purificato mediante cromatografia su gel di silice utilizzando una miscela cloroformio/metanolo 2:1 volume/volume, ottenendo 90 mg di acido 3-{N,N'-(propan-1,3-diil)bis[1-(2,4-diclorofenil)]-1,4-diidro-tieno[3',2':4,5] cicloepta[1,2-c]pirazol}-8-solfonico (solido bianco; resa 98%). Rf=0,35 (cloroformio/metanolo 2/1 volume/volume);<1>H NMR (DMSO) δ (ppm): 8,29 (t, 2H, NH), 7,94 (d, 2H, ArH), 7,76 (d, 2H, ArH), 7,68 (dd, 2H, ArH), 6,88 (s, 2H, ArH), 3,19 (m, 8H, CH2), 2,87 (q, 4H, NHCH2), 1,88 (q, 4H, CH2), 1,66 (q, 2H, NHCH2CH2);<13>C NMR (DMSO) δ (ppm): 162,4, 150,1, 144,8, 142,3, 138,1, 136,7, 136,6, 134,6, 133,2, 130,5, 129,3, 129,2, 124,1, 120,9, 36,3, 31,1, 29,9, 25,8, 24,5; FT-IR (film) νmax:3398,1, 2927,1, 1716,3, 1644,6, 1585,5, 1538,9, 1184,9, 1063,4, 1008,9, 625,6 cm<-1>.
Esempio 11
Sintesi del composto N,N'-(propan-1,3-diil)bis[1-(pentil)]-1,4-diidro-tieno[3',2':4,5]ciclopenta[1,2-c]pirazol-3-carbossamide
11a. Sintesi di t-butil-2-pentilidenidrazincarbossilato
Una soluzione di valeraldeide (2,0 g; 23 mmol) e tbutilcarbazato (3,1 g; 23 mmol) in esano (25 mL) viene scaldata a riflusso per 30 minuti. Alla fine si raffredda a temperatura ambiente. Il solvente viene rimosso sotto vuoto e il residuo ottenuto viene purificato mediante cromatografia su gel di silice eluendo con cloroformio. Si ottengono 4,1 g di t-butil-2-pentilidenidrazincarbossilato (solido bianco; resa 89%). Rf= 0,32 cloroformio;<1>H NMR (CDCl3) δ (ppm): 8,02 (s broad, 1H, NH), 7,19 (t, 1H, CH), 2,29 (m, 2H, CH2), 1,46 (m, 11H, CH2and CH3), 1,36 (m, 2H, CH2), 0,91 (t, 3H, CH3);<13>C NMR (CDCl3) δ (ppm): 147,6, 146,7, 80,8, 31,9, 28,8, 28,3, 22,3, 13,8.
11b. Sintesi di t-butil-2-pentilidrazincarbossilato
6,65 g di NaBH3CN vengono solubilizzati in acido acetico (10,5 g; 175 mmol). Si aggiunge goccia a goccia una soluzione in THF anidro (35 mL; 0,15 M) di t-butil-2-pentilidenidrazin carbossilato (7,00 g; 35 mmol) dell’esempio 11a. Si lascia rinvenire la miscela di reazione a temperatura ambiente sotto agitazione per 24 ore. Si lava la fase organica con una soluzione di NaHCO310% e si estrae con cloroformio. Si recupera la fase cloroformica che viene concentrata sotto vuoto. Il residuo ottenuto viene purificato mediante cromatografia su gel di silice utilizzando una miscela cloroformio/metanolo 90:1 volume/volume, ottenendo 6,3 g di tbutil-2-pentilidrazincarbossilato (solido bianco; resa 90%). Rf=0,70 (cloroformio/metanolo 90/1 volume/volume);<1>H NMR (CDCl3) δ (ppm): 6,69 (s broad, 1H, NH), 6,30 (d broad, 1H, NH), 3,10 (m, 1H, CH2), 2,97 (m, 1H, CH2), 1,61 (m, 2H, CH2), 1,44 (s, 9H, CH3), 1,26 (m, 4H, CH2), 0,84 (t, 3H, CH3).
11c. Sintesi di pentilidrazina cloridrato
420 mg di t-butil-2-pentilidrazincarbossilato dell’esempio 11b vengono solubilizzati in metanolo (3,1 mL). Si aggiunge goccia a goccia HCl 37% (1,08 g; 10 mmol). Si lascia poi sotto agitazione per 4 ore a 40°C e quindi si concentra sotto vuoto. Il residuo ottenuto viene purificato mediante cromatografia su gel di silice usando una miscela cloroformio/metanolo 90:10 volume/volume, per eliminare il prodotto di partenza non reagito, e successivamente con solo metanolo, ottenendo 168 mg di pentilidrazina cloridrato(solido bianco, 80%).<1>H NMR (DMSO) δ (ppm): 3,20 (m, 2H, CH2), 2,77 (m, 2H, CH2), 1,47 (m, 2H, CH2), 1,20 (m, 4H, CH2), 0,78 (t, 3H, CH3).
11d. Sintesi etil 1-pentil-1,4-diidro-tieno[3’,2’:4,5]ciclo penta[1,2-c]pirazol-3-carbossilato
500 mg di pentilidrazina cloridrato dell’esempio 11c e 670 mg di 1-(6-osso-5,6-diidro-4H-ciclopenta[b]tiofen-5-il)pentan-1,2 -dione) dell’esempio 1d vengono dispersi in etanolo assoluto (13 mL). Si lascia 4 ore sotto agitazione a temperatura ambiente e poi si scalda a riflusso per 16 ore. La miscela di reazione viene poi raffreddata a temperatura ambiente, lavata con acqua (40 mL) ed estratta con etile acetato. La fase organica viene essiccata con solfato di sodio e concentrata sotto vuoto. Il residuo ottenuto viene purificato mediante cromatografia su gel di silice usando una miscela di etere petrolio/etile acetato 1:1 volume/volume, ottenendo 584 mg di etil 1-pentil-1,4-diidro-tieno[3’,2’:4,5]ciclopenta[1,2-c] pirazol-3-carbossilato (solido marrone; resa 69%).
Rf=0,78 (etere di petrolio/etile acetato 1/1 volume/volume);<1>H NMR (CDCl3) δ (ppm): 7,30 (d, 1H, ArH), 7,15 (d, 1H, ArH), 4,43 (q, 2H, OCH2), 4,31 (t, 2H, CH2), 3,62 (s, 2H, CH2), 1,99 (q, 2H, CH2), 1,42 (t, 3H, CH3), 1,36 (m, 4H, CH2), 0,89 (t, 3H, CH3);<13>C NMR (CDCl3) δ (ppm): 162,5, 153,9, 146,3, 133,1, 131,6, 130,3, 126,6, 123,8, 60,9, 52,3, 29,9, 28,8, 28,2, 22,2, 14,5, 13,9; FT-IR (film) νmax:3090,6, 3062,9, 2954,7, 2927,7, 2857,1, 1673,9, 1440,7, 1272,1, 1192,2, 1092,0, 966,0, 815,2, 749,2, 701,7, 549,7 cm<-1>.
11e. Sintesi dell’acido 1-(pentil)-1,4-diidro-tieno[3’,2’:4,5] ciclopenta[1,2-c]pirazol-3-carbossilico
350 mg di etil 1-pentil-1,4-diidro-tieno[3’,2’:4,5]ciclo penta[1,2-c]pirazol-3-carbossilato dell’esempio 11d sono solubilizzati in THF/H2O 4:1 volume/volume (10 mL). Si aggiunge idrossido di litio (290 mg; 7,0 mmol). La miscela di reazione viene scaldata a 80°C per 2 ore e alla fine raffreddata a temperatura ambiente. Si diluisce con acqua (5 mL) e successivamente con una soluzione di HCl 1N fino a pH 1-2. Si ottiene un precipitato che viene filtrato e lavato con etere etilico (2 x 10 mL), ottenendo 200 mg di acido 1-(pentil)-1,4-diidro-tieno [3’,2’:4,5]ciclopenta[1,2-c]pirazol-3-carbossilico (solido giallo; resa 65%). Rf=0,53 (cloroformio/metanolo 9/1
<1>volume/volume); H NMR (DMSO) δ (ppm): 12,61 (s broad, 1H, OH), 7,57 (d, 1H, ArH), 7,23 (d, 1H, ArH), 4,25 (t, 2H, CH2), 3,55 (s, 2H, CH2), 1,86 (q, 2H, CH2), 1,25 (m, 4H, CH2), 0,82 (t, 3H, CH3);<13>C NMR (DMSO) δ (ppm): 163,5, 154,3, 146,0, 137,5, 131,4, 129,9, 128,2, 124,5, 51,8, 29,6, 28,6, 28,3, 22,1, 14,2; FT-IR (film) νmax:3082,2, 2946,2, 2869,5, 1737,6, 1681,6, 1373,2, 1236,1, 1044,2, 916,5, 711,1, 589,5 cm<-1>.
11f. Sintesi di N,N'-(propan-1,3-diil)bis[1-(pentil)]-1,4-diidro-tieno[3',2':4,5]ciclopenta[1,2-c]pirazol-3-carbossamide
200 mg dell’acido 1-(pentil)-1,4-diidro-tieno[3’,2’:4,5]ciclo penta[1,2-c]pirazol-3-carbossilico dell’esempio 11e e 250 mg di tionil cloruro vengono solubilizzati in toluene (24 mL). Si scalda a riflusso per un’ora. Si rimuove alla fine il solvente sotto vuoto. Il residuo ottenuto viene ripreso con diclorometano (8 mL). Si raffredda a 0°C, e si aggiunge goccia a goccia una soluzione in diclorometano (8 mL) di trietilammina (180 mg; 1,8 mmol) e 1,3-diamminopropano (50 mg; 0,72 mmol). Si lascia rinvenire la miscela di reazione a temperatura ambiente sotto agitazione per 16 ore. Alla fine si allontana il solvente sotto vuoto e il residuo ottenuto viene purificato mediante cromatografia flash su gel di silice usando una miscela cloroformio/metanolo 36:1 volume/volume, ottenendo 120 mg di N,N'-(propan-1,3-diil)bis[1-(pentil)]-1,4-diidrotieno[3',2':4,5]ciclopenta[1,2-c]pirazol-3-carbossamide (solido bianco, resa 55%). Rf=0,37 (cloroformio/metanolo 36/1 volume/volume);<1>H NMR (CDCl3) δ (ppm): 7,30 (d, 2H, ArH), 7,25 (t, 2H, NH), 7,15 (d, 2H, ArH), 4,21 (t, 4H, CH2), 3,68 (s, 4H, CH2), 3,56 (q, 4H, CH2), 1,96 (m, 6H, CH2), 1,36 (m, 8H, CH2), 0,90 (t, 4H, CH3);<13>C NMR (CDCl3) δ (ppm): 162,8, 154,4, 146,7, 139,7, 130,2, 129,6, 126,4, 123,9, 51,9, 36,3, 30,1, 29,8, 28,8, 28,1, 22,2, 13,9; FT-IR (film) νmax:3336,8, 2927,2, 1635,3, 1544,9, 1437,3, 1182,9, 1012,7, 677,3, 590,3 cm<-1>.
Esempio 12
Sintesi dell’acido 3-{N,N'-(propan-1,3-diil)bis[1-(pentil)]-1,4-diidro-tieno[3',2':4,5]ciclopenta[1,2-c]pirazol}-6-solfonico
120 mg del composto dell’esempio 11 vengono solubilizzati in diclorometano (4 mL). Si raffredda a -10°C e si aggiunge una miscela di anidride acetica (123 mg; 1,2 mmol) e acido solforico 98% (40 mg; 0,4 mmol). Si lascia sotto agitazione a temperatura ambiente per 16 ore. Il solvente viene quindi allontanato sotto vuoto e il resíduo ottenuto viene purificato mediante cromatografia su gel di silice usando una miscela cloroformio/metanolo 2:1 volume/volume, ottenendo 100 mg dell’acido 3-{N,N'-(propan-1,3-diil)bis[1-(pentil)]-1,4-diidro -tieno[3',2':4,5]ciclopenta[1,2-c]pirazol}-6-solfonico (solido bianco; resa 66%). Rf=0,18 (cloroformio/metanolo 2/1 volume/volume);<1>H NMR (DMSO) δ (ppm): 8,17 (t, 2H, NH), 7,20 (s, 2H, ArH), 4,21 (t, 4H, CH2), 3,52 (s, 4H, CH2), 3,25 (m, 4H, CH2), 1,85 (q, 4H, CH2), 1,69 (q, 2H, CH2), 1,25 (m, 8H, CH2), 0,82 (t, 6H, CH3);<13>C NMR (DMSO) δ (ppm): 161,7, 152,8,146,1, 140,4, 129,7, 129,2, 122,8, 51,6, 36,4, 29,8, 29,7, 28,7, 26,7, 22,1, 14,3; FT-IR (film) νmax:3370,5, 1634,5, 1202,6, 1060,1, 1006,6, 921,1, 780,7 cm<-1>.
Esempio 13
Sintesi di N,N'-(esan-1,3-diil)bis[1-(pentil)]-1,4-diidrotieno[3',2':4,5]ciclopenta[1,2-c]pirazol-3-carbossamide
155 mg dell’acido 1-(pentil)-1,4-diidro-tieno[3’,2’:4,5] ciclopenta[1,2-c]pirazol-3-carbossilico dell’esempio 11e e 190 mg di tionil cloruro vengono soubilizzati in toluene (18 mL). Si scalda a riflusso per un’ora. Alla fine si allontana il solvente sotto vuoto. Il residuo ottenuto viene ripreso con diclorometano (6 mL). Si raffredda a 0°C e si aggiunge goccia a goccia una soluzione in diclorometano (6 mL) di trietilammina (138 mg; 1,4 mmol) e 1,6-esandiammina (64 mg; 0,55 mmol). Si lascia rinvenire la miscela di reazione a temperatura ambiente sotto agitazione per 16 ore. Il solvente viene quindi rimosso sotto vuoto e il residuo ottenuto viene purificato mediante cromatografia flash su gel di silice usando una miscela cloroformio/metanolo 36:1 volume/volume, ottenendo 60 mg dell’N,N'-(esan-1,3-diil)bis[1-(pentil)]-1,4-diidro-tieno [3',2':4,5]ciclopenta[1,2-c]pirazol-3-carbossamide (solido bianco, resa 36%). Rf=0,46 (cloroformio/metanolo 36/1 volume/volume);<1>H NMR (CDCl3) δ (ppm): 7,29 (t, 2H, NH), 7,15 (d, 2H, ArH), 6,90 (t, 2H, NH), 4,21 (t, 4H, CH2), 3,67 (s, 4H, CH2), 3,44 (q, 4H, CH2), 1,97 (q, 4H, CH2), 1,66 (q, 4H, CH2), 1,46 (q, 4H, CH2), 1,36 (m, 8H, CH2), 0,90 (t, 4H, CH3);<13>C NMR (CDCl3) δ (ppm): 162,3, 154,4, 146,7, 139,9, 130,2, 129,6, 126,4, 123,9, 51,9, 39,0, 36,3, 29,8, 29,7, 28,8, 28,1, 26,7, 22,2, 13,9
FT-IR (film) νmax: 3390,1, 2931,0, 1650,2, 1540,4, 1471,8, 1182,8, 708,3, 587,5 cm<-1>.
Esempio 14
Sintesi dell’acido 3-{N,N'-(esan-1,3-diil)bis[1-(pentil)]-1,4-diidro-tieno[3',2':4,5]ciclopenta[1,2-c]pirazol}-6-solfonico
40 mg del composto dell’esempio 13 vengono solubilizzati in diclorometano (2 mL). Si raffredda a -10°C e si aggiunge una miscela di anidride acetica (37 mg; 0,36 mmol) e acido solforico 98% (12 mg; 0,12 mmol). Si lascia rinvenire la soluzione a temperatura ambiente sotto agitazione per 16 ore. Il solvente viene quindi rimosso sotto vuoto e il resíduo ottenuto viene purificato mediante cromatografia su gel di silice usando una miscela cloroformio/metanolo 2:1 volume/volume, ottenendo 20 mg dell’acido 3-{N,N'-(esan-1,3-diil)bis[1-(pentil)]-1,4-diidro-tieno[3',2':4,5]ciclopenta [1,2-c]pirazol}-6-solfonico (solido bianco; resa 43%). Rf=0,18 (cloroformio/metanolo 2/1 volume/volume);<1>H NMR (DMSO) δ (ppm): 8,02 (t, 2H, NH), 7,21 (s, 2H, ArH), 4,21 (t, 4H, CH2), 3,50 (s, 4H, CH2), 3,18 (q, 4H, CH2), 1,84 (q, 4H, CH2), 1,49 (q, 4H, CH2), 1,26 (m, 12H, CH2), 0,82 (t, 6H, CH3);<13>C NMR (DMSO) δ (ppm): 161,9, 153,0, 152,8, 146,2, 140,4, 129,7, 129,2, 122,8, 51,7, 36,4, 29,7, 28,7, 28,5, 22,1, 14,3; FT-IR (film) νmax:3414,0, 2931,6, 2859,7, 1715,9, 1633,5, 1227,4, 1194,4, 1058,5, 1003,9, 771,4, 666,2 cm<-1>.
Esempio 15
Sintesi del composto avente formula
15a. Sintesi di 1-(2',4'-diclorofenil)-1,4-diidro-tieno [3’,2’:4,5]ciclopenta[1,2-c]pirazol-3-acilazide
2 g dell’acido 1-(2',4'-diclorofenil)-1,4-diidro-tieno [3’,2’:4,5]ciclopenta[1,2-c]pirazol-3-carbossilico
dell’esempio 1f e 2 g di tionil cloruro vengono solubilizzati in toluene (21 mL). Si scalda a a riflusso per un’ora. Il solvente viene quindi rimosso sotto vuoto e il residuo ottenuto viene ripreso con diclorometano (30 mL). Alla fase organica si aggiunge goccia a goccia a temperatura ambiente una soluzione di sodio azide (600 mg; 1,3 mmol) in acqua (1,2 mL). Si lascia sotto agitazione per un’ora a temperatura ambiente. Alla fine si estrae con cloroformio. La fase organica viene essiccata con solfato di sodio e concentrata sotto vuoto, ottenendo 2 g di 1-(2',4'-diclorofenil)-1,4-diidrotieno[3’,2’:4,5]ciclopenta[1,2-c]pirazol-3-acilazide (solido bianco, resa 99%). Rf=0,28 (etere di petrolio/etil acetato 14/1 volume/volume);<1>H NMR (CDCl3) δ (ppm): 7,63 (d, 2H, ArH), 7,56 (d, 2H, ArH), 7,44 (dd, 2H, ArH), 7,33 (d, 2H, ArH), 7,15 (d, 2H, ArH), 3,75 (s, 2H, CH2);<13>C NMR (CDCl3) δ (ppm): 167,3, 155,0, 149,2, 139,8, 136,2, 135,4, 132,0, 130,8, 130,6, 130,2, 129,3, 128,3, 123,5, 28,5; FT-IR (film) νmax:3102,6, 294,3, 2132,4, 1688,7, 1462,5, 1268,1, 1172,3, 1000,6, 976,7, 823,2, 811,9, 703,7
cm<-1>.
15b. Sintesi del composto avente formula
500 mg di 1-(2',4'-diclorofenil)-1,4-diidro-tieno[3’,2’:4,5] ciclopenta[1,2-c]pirazol-3-acilazide dell’esempio 15a vengono solubilizzati in toluene (20 mL). Si scalda a riflusso per un’ora. Poi si raffredda a temperatura ambiente, si filtra e il residuo ottenuto viene essiccato ottenendo 180 mg del composto finale (solido bianco, resa 42%). Rf=0,63 (cloroformio/metanolo 37/1 volume/volume);<1>H NMR (DMSO) δ (ppm): 9,48 (s broad, 2H, NH), 7,97 (d, 2H, ArH), 7,68 (d, 2H, ArH), 7,64 (dd, 2H, ArH), 7,55 (d, 2H, ArH), 7,24 (d, 2H, ArH), 3,76 (s, 4H, CH2);<13>C NMR (DMSO) δ (ppm): 155,4, 151,7, 147,4, 144,1, 136,1, 134,3, 130,7, 130,2, 130,0, 129,9, 129,2, 128,7, 124,4, 118,6; FT-IR (film) νmax:3221,4, 3106,5, 1698,4, 1601,6, 1552,6, 1525,6, 1511,8, 943,7, 813,1, 717,3, 704,1, 633,3, 590,4 cm<-1>.
Esempio 16
Sintesi del composto avente formula
60 mg del composto dell’esempio 15b vengono solubilizzati in diclorometano (3 mL). Si raffredda a -10°C e si aggiunge una miscela di anidride acetica (110 mg; 1,1 mmol) e acido solforico 98% (30 mg; 0,40 mmol). Si lascia rinvenire la soluzione a temperatura ambiente sotto agitazione per 16 ore. Il solvente viene quindi rimosso sotto vuoto e il resíduo ottenuto viene purificato mediante cromatografia su gel di silice usando una miscela cloroformio/metanolo 2:1 volume/volume, ottenendo 30 mg del composto finale (solido bianco; resa 40%). Rf=0,35 (cloroformio/metanolo 2/1 volume/volume);<1>H NMR (DMSO) δ (ppm): 9,49 (s broad, 2H, NH), 7,95 (d, 2H, ArH), 7,65 (m, 4H, ArH), 7,224 (s, 2H, ArH), 3,72 (s, 4H, CH2);<13>C NMR (DMSO) δ (ppm): 153,7, 153,6, 151,6, 147,4, 140,0, 136,0, 134,3, 130,7, 130,0, 129,9, 129,5, 129,2, 122,5, 118,4, 30,9; FT-IR (film) νmax:3213,5, 3086,5, 1697,8, 1515,4, 1479,0, 1218,9, 1190,3, 1073,8, 651,0 cm<-1>.
Esempio 17
Valutazione della capacità dei composti dell’invenzione di legare FGF-2
Per valutare la capacità dei composti dell’invenzione di legare FGF-2, è stato usato un test riportato in letteratura per valutare la capacità del composto sm27 di legare FGF-2 (Colombo et al. J. Biol. Chem., 285: 8733, 2010). Specificatamente, con questo test si valuta la capacità dei composti in esame di competere con il dominio TS3R (la porzione ricombinante della Trombospondina 1 (TSP-1) che contiene la sequenza di legame per FGF-2) biotinilato, per il legame a FGF-2 immobilizzato su un supporto di plastica.
In dettaglio, FGF-2 (0,1 μg) è stato immobilizzato su piastre da 96 pozzetti (DELFIA microtitration plates, PerkinElmer) lasciando a contatto per una notte a 4°C. Dopo saturazione dei siti non specifici con 1% BSA, sono state aggiunti i composti da esaminare, e quindi il dominio TS3R biotinilato (10 nM) in PBS 1% BSA. Dopo 3 ore di incubazione, la piastra è stata lavata e trattata con Eu-Labeled Streptavidin 1:1000 e incubata per un’ora. La quantità di TS3R legato a FGF è stata rilevata con DELFIA Enhancement Solution, misurando la fluorescenza a tempo risolto (Victor, PerkinElmer).
Per questa valutazione sono stati presi in considerazione i composti degli esempi 2, 4, 8, 10 e 12. Tutti i composti sono stati testati alle concentrazioni di 10 e 100 μM. I risultati ottenuti, riportati in Tabella 1, sono espressi come percentuale di inibizione del legame TS3R/FGF-2 indotta dai composti dell’invenzione rispetto al controllo (legame TS3R/FGF-2 in assenza dei composti dell’invenzione). I risultati in Tabella 1 mostrano che i composti dell’invenzione sono in grado di inibire il legame TS3R/FGF-2 e sono quindi in grado di legare FG2-2.
Esempio 18
Valutazione dell’attività dei composti dell’invenzione nell’inibizione del legame tra FGF-2 e cellule endoteliali Cellule BAEC (Bovine Aortic Endothelial Cells) sub confluenti, in piastre da 96 pozzetti, sono state incubate con DMEM privo di siero per 30 minuti a 4°C. I composti dell’invenzione da testare alle diverse concentrazioni e FGF-2 marcato con europio (FGF-Eu, 10 ng/ml) sono stati aggiunti in DMEM contenente 0,15% gelatina e HEPES 25mM. La piastra è stata incubata per 2 ore a 4°C. Dopo lavaggi con medium freddo, la quantità di FGF-Eu legato alle cellule è stata rilevata con DELFIA Enhancement Solution misurando la fluorescenza a tempo risolto (Victor, PerkinElmer).
I saggi sono stati condotti con i composti ottenuti nell’esempio 2, nell’esempio 4, nell’esempio 8 e nell’esempio 10.I composti sono stati testati alla concentrazione di 100 μM. Come composto di riferimento è stato utilizzato il composto sm27 riportato nell’articolo pubblicato in J. Biol. Chem., 285: 8733, 2010, sopra citato. I risultati ottenuti, riportati in Tabella 2, esprimono la percentuale di inibizione del legame di FGF-2 alle cellule endoteliali indotta dai composti dell’invenzione o da sm27 rispetto al controllo (legame di FGF-2 alle cellule endoteliali in assenza dei composti da testare). I risultati in Tabella 2 mostrano che i composti dell’invenzione sono in grado di inibire il legame di FGF-2 alle cellule endoteliali. I composti dell’invenzione hanno inoltre mostrato una maggiore attività inibitoria nei confronti del legame di FGF-2 alle cellule endoteliali rispetto al composto di riferimento sm27.
Esempio 19
Valutazione dell’attività dei composti dell’invenzione sulla proliferazione di cellule endoteliali indotta da FGF-2 Cellule BAEC (25000/ml) in DMEM 1,5% FCS sono state seminate in piastre da 96 pozzetti. Dopo 24 h, il terreno è stato sostituito con DMEM 0,5%FCS, contenente i composti dell’invenzione alle diverse concentrazioni e FGF-2 (5 ng/ml) o 10% FCS, come stimolo generico di proliferazione. Dopo 72h di incubazione, le cellule sono state fissate e colorate con Crystal Violet, Sigma. Il colorante è stato poi eluito con una soluzione 1:1 di etanolo e sodio citrato 0.1M ed è stata effettuata la lettura dell'assorbanza a 540 nm.
I saggi sono stati condotti con i composti degli esempi 2, 4, 8 e 10. I composti sono stati testati a concentrazioni comprese tra 10 e 100 μM. I risultati ottenuti, riportati in Tabella 3, sono espressi come riduzione percentuale della proliferazione cellulare delle cellule endoteliali in presenza di FGF-2 indotta dai composti dell’invenzione, rispetto al controllo (proliferazione in presenza di FGF-2 ma senza i composti dell’invenzione). I risultati in Tabella 3 mostrano che i composti dell’invenzione sono in grado di inibire la proliferazione cellulare delle cellule endoteliali indotta da FGF-2. Esempio 20
Saggio di angiogenesi ex vivo (sezione di aorta)
Sezioni (anelli di circa 1 mm) di aorte prelevate da topi C57BL/6, vengono immerse in un gel di Matrigel (BD Biosciences), in piastre da 96 pozzetti, in DMEM 5% FCS contenente FGF-2 (30 ng/ml) e i composti dell’invenzione alla concentrazione indicata. A diversi giorni, la formazione di una rete di strutture capillari che si irradia dalla sezione di aorta viene rilevata con microscopio rovesciato (IX70; Olympus), e le immagini analizzate mediante con ImageJ 1.41. La risposta angiogenica è quantificata come area occupata dalla rete vascolare, sottratta l’area della sezione di aorta, dopo undici giorni.
Questi saggi sono stati condotti con i composti degli esempi 2, 4 e 10. I composti sono stati esaminati a concentrazioni comprese tra 50 e 100 μM. I risultati ottenuti, riportati in Tabella 4, mostrano che i composti dell’invenzione sono in grado di ridurre significativamente l’area occupata dai vasi (sprouting area) rispetto al riferimento (presenza di FGF-2 senza i composti dell’invenzione). I composti dell’invenzione sono quindi in grado di inibire l’angiogenesi indotta da FGF-2.
In Figura 1 sono riportate le sezioni di aorta analizzate dopo undici giorni in presenza (a) o in assenza (b) del composto ottenuto nell’esempio 10 (100 μM). Dal confronto dell due sezioni di aorta è evidente l’effetto angiogenico indotto dai composti dell’invenzione.
Tabella 1:
Inibizione del legame TS3R/FGF-2 da parte dei composti dell’invenzione. I risultati sono espressi come percentuale del legame TS3R/FGF-2 rispetto al controllo (legame TS3R/FGF-2 in assenza di inibizione). I risultati riportati in tabella sono la media di 3 esperimenti.
Tabella 2:
Effetto di inibizione dei composti dell’invenzione sul legame di FGF-2 alle cellule endoteliali. I dati sono espressi come percentuale del legame rispetto al controllo (legame di FGF-2 alle cellule endoteliali in assenza di inibitori) e sono la media di 3 esperimenti.
Tabella 3:
Inibizione da parte dei composti dell’invenzione sulla proliferazione di cellule endoteliali indotta da FGF-2, espressa come percentuale rispetto al controllo (presenza di FGF-2 senza inibitori). I risultati sono la media di 4-6 esperimenti.
Tabella 4.
Effetto dei composti dell’invenzione sull’attività angiogenica di FGF-2 nel modello dell’anello di aorta. I risultati riportati sono i valori medi ottenuti da sei esperimenti.

Claims (15)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Composti di formula (I):
    in cui: A é scelto tra: O, CH2, CH2-CH2, CH2-CH2-CH2, CH2-CH2-CH2-CH2, O-CH2, O-CH2-CH2, CH2-O, oppure CH2-CH2-O, A’ ha i seguenti significati: - A’=A quando A= O, CH2, CH2-CH2, CH2-CH2-CH2, oppure CH2-CH2-CH2-CH2, - A’= CH2-O quando A= O-CH2, - A’= CH2-CH2-O quando A= O-CH2-CH2, - A’= CH2-CH2-CH2-O quando A= O-CH2-CH2-CH2, T e G, uguali tra loro sono scelti tra N oppure CH, R e X, uguali tra loro, sono scelti tra: - eteroarile, eteroarilalchile, arile, arilalchile, arilalchenile, cicloalchile, cicloalchilalchile, eterocicloalchile, o eterocicloalchilalchile, in cui uno o più atomi di idrogeno di detti eteroarile, eteroaril alchile, arile, arilalchile, arilalchenile, cicloalchile, cicloalchilalchile, eterociclo alchile, eterocicloalchil alchile, sono opzionalmente sostituiti con uno o più dei seguenti gruppi, uguali o diversi tra loro: OH, Cl, F, Br, I, alchile C1-C7, alchenile C2-C7, alchinile C2-C7, alchiltio C1-C7, alcossi C1-C7, aloalchile C1-C7, aloalcossi C1-C7, SO2NH2, SO3H, COOH, ciano, nitro, o NR10R11in cui R10e R11, uguali oppure diversi tra loro, sono scelti fra H, alchile C1-C7, o cicloalchile, - R30-W in cui R30è una catena alifatica bivalente C1-C10, lineare o ramificata quando possibile, W è scelto tra idrogeno, alogeno, isotiocianato, CN, OH, OCH3, NH2, SO2NH2oppure CH=CH2, B e D, uguali tra loro, sono scelti fra eteroarile e arile, in cui uno o più atomi di idrogeno di detti eteroarile e arile sono opzionalmente sostituiti con gruppi, uguali o diversi tra loro, scelti fra OH, Cl, F, Br, I, alchile C1-C20, alchenile C2-C20, alchinile C2-C20, alchiltio C1-C20, alcossi C1-C20, aloalchile C1-C20, aloalcossi C1-C20, ciano, nitro, SO2NH2, SO3H, SO3-, COO-, COOR20, oppure NR20R21in cui R20e R21, uguali o diversi tra loro, sono scelti fra H, alchile C1-C20, alchenile C2-C20, alchinile C2-C20, eteroarile, eteroaril alchile, arile, arilalchile, arilalchenile, cicloalchile, cicloalchilalchile, eterociclo alchile, o eterociclo alchilalchile, Q è un gruppo bivalente scelto fra i seguenti:
    Z ha i seguenti significati: - Z=Q quando Q è scelto fra QA, QB, QC, QD, o QH, - Z=QE’ quando Q=QE,
    - Z= QF’ quando Q=QF,
    - Z= QG’ uando Q=QG,
    L ha i seguenti significati: - L=L1 quando Q=Z=QA, - L è scelto tra L2 o L3 quando Q=Z=QB, in cui R1è come sopra definito, - L= L4 quando Q=Z e Q è scelto tra QA, QB, QC, QD, o QH, oppure quando Q= QF e Z= QF’, quando Q=QE e Z=QE’, - L= L5 quando Q=Z e Q=QH, - L è scelto tra L6 o L7 quando Q=QG e Z=QG’,
    essendo Y è un gruppo bivalente scelto tra: alchilene C2-C20, CH2-A1-CH2in cui A1è un alchenilene C2-C20, CH2-A2-CH2in cui A2è un alchinilene C2-C20, CH2-A3-CH2in cui A3è un eteroalchilene, CH2-CH2-(O-CH2-CH2)k-O-CH2-CH2in cui k è un numero intero compreso tra 4 e 30, oppure scelto fra i seguenti gruppi:
    in cui: R1è come sopra definito, R2e R3, uguali o diversi tra loro, hanno il significato di alchilene C1-C20, CH2-A1-CH2, CH2-A2-CH2, oppure CH2-A3-CH2in cui A1, A2e A3sono come sopra definiti.
  2. 2. Composti secondo la riv. 1 in cui: A, R, T, Q, L, Z, G, X e A’ sono come sopra definiti, B e D, uguali tra loro, sono scelti fra fenile e eteroarile monociclico, in cui uno o più atomi di idrogeno di detti fenile e eteroarile monociclico sono opzionalmente sostituiti con gruppi, uguali o diversi tra loro, scelti fra OH, Cl, F, Br, I, alchile C1-C20, alchenile C2-C20, alchinile C2-C20, alchiltio C1-C20, alcossi C1-C20, aloalchile C1-C20, aloalcossi C1-C20, ciano, nitro, SO2NH2, SO3H, SO3-, COO-, COOR20, o NR20R21in cui R20e R21, uguali o diversi tra loro, sono scelti fra H, alchile C1-C20, alchenile C2-C20, alchinile C2-C20, eteroarile, eteroarilalchile, arile, arilalchile, arilalchenile, cicloalchile, cicloalchilalchile, eterocicloalchile, o eterocicloalchilalchile.
  3. 3. Composti secondo le rivv. 1-2 in cui: A, T, Q, Z, G, e A’ sono come sopra definiti, L è come sopra definito ma Y ha i seguenti significati: alchilene C2-C20oppure é scelto tra i seguenti gruppi: Y1, Y3, Y5, Y6, Y7, in cui R1é come sopra definito, R2e R3uguali o diversi tra loro sono alchilene C1-C20, B e D, uguali tra loro, sono scelti fra fenile e eteroarile monociclico, in cui un atomo di idrogeno di detti fenile e eteroarile monociclico è sostituito con un gruppo scelto fra SO3H, SO3-, COO-, COOH, R e X, uguali tra loro, sono gruppi scelti fra: - gruppi GA, scelti tra eteroarile monociclico, eteroarilalchile monociclico, fenile, arilalchile monociclico, arilalchenile monociclico, cicloalchile monociclico, cicloalchilalchile monociclico, eterocicloalchile monociclico, o eterocicloalchilalchile monociclico, in cui uno o più atomi di idrogeno di detti eteroarile, eteroarilalchile, arile, arilalchile, arilalchenile, cicloalchile, cicloalchilalchile, eterocicloalchile, eterociclo alchilalchile, sono opzionalmente sostituiti con gruppi, uguali o diversi tra loro, scelti fra OH, Cl, F, Br, I, alchile C1-C7, alchenile C2-C7, alchinile C2-C7, alchiltio C1-C7, alcossi C1-C7, aloalchile C1-C7, aloalcossi C1-C7, SO2NH2, SO3H, COOH, ciano, nitro, o NR10R11in cui R10e R11, uguali o diversi tra loro, sono scelti fra H, alchile C1-C7, o cicloalchile, - R30-Wain cui R30è come sopra definito e Waè un gruppo scelto tra idrogeno, alogeno, OH, OCH3, NH2, o SO2NH2.
  4. 4. Composti secondo le rivv. 1-3 in cui: A, Q, Z, e A’ sono come sopra definiti, L è come sopra definito ma Y ha i seguenti significati: alchilene C2-C20oppure é scelto tra i seguenti gruppi: Y1, Y3, Y5, Y6, Y7, in cui R1é come sopra definito, R2e R3uguali o diversi tra loro sono alchilene C1-C20, T e G hanno il significato di azoto, B e D, uguali tra loro, sono scelti fra fenile e tiofene, in cui un atomo di idrogeno di detti fenile e tiofene sono sostituiti con un gruppo scelto fra SO3H, SO3-, COO-, COOH, R e X, uguali tra loro, sono scelti tra i gruppi GA e R30-Wacome sopra definiti.
  5. 5. Composti secondo le rivv. 1-4, scelti tra i seguenti:
    in cui: A e A’ sono come sopra definiti, Rpe Xp, uguali tra loro, sono gruppi scelti fra: - fenile, tiofene, benzile, e cicloesile, in cui uno o più atomi di idrogeno di detti fenile, tiofene, benzile, e cicloesile, sono opzionalmente sostituiti con gruppi, uguali o diversi tra loro, scelti fra Cl, F, Br, I, alchile C1-C7, SO2NH2, SO3H, COOH, ciano, nitro, oppure NR10AR11Ain cui R10Ae R11A, uguali o diversi tra loro, sono scelti fra H e alchile C1-C7, - R30-Wb, in cui R30è come sopra definito e Wbè un gruppo scelto tra idrogeno e alogeno, Qpe Zp, uguali tra loro, sono scelti fra i gruppi QA e QB, come sopra definiti, Lpha i seguenti significati: - Lp=L1 quando Qp=Zp=QA, - Lp=L5’ quando Qp=Zp=QB,
    in cui Ysè alchilene C2-C20oppure é scelto tra i seguenti gruppi: Y1, Y3, Y5, Y6, Y7, in cui R1é come sopra definito, R2e R3uguali o diversi tra loro sono alchilene C1-C20.
  6. 6. Composti secondo le rivv. 1-5, scelti tra i seguenti:
  7. 7. Isomeri cis trans, isomeri E e Z, isomeri ottici, sali farmaceuticamente accettabili dei composti secondo le rivv. 1-6.
  8. 8. Idrati e solvati dei composti secondo le rivv. 1-7.
  9. 9. Processo per preparare i composti delle rivv. 1-8 comprendente: i) opzionale attivazione del gruppo carbossilico di un acido (II):
    ottenendo un derivato reattivo, scelto tra alogenuri acilici, anidridi, anidridi miste, imidazolidi, addotti estere-ammide, esteri alchilici C1-C4lineari o ramificati, ii) quando Q=Z=QA, si effettua una sintesi in due stadi: primo stadio: reazione di un derivato reattivo come sopra definito dell’acido (II) in un solvente organico inerte con un’azide di formula MeN3, in cui Me è un metallo alcalino, ottenendo un’acil azide (III):
    secondo stadio: reazione di trasposizione del composto (III) con urea con ottenimento dei composti di formula (I), iii)quando Q=QF e Z=QF’, si effettua una sintesi in due stadi: primo stadio: riduzione dell’acido (II), o di un suo estere, ad alcol primario (IV):
    secondo stadio: reazione dell’alcol primario (IV) con un alogenuro alchilico di formula U-Y-U, in cui U è alogeno e Y é come sopra definito, per ottenere i composti di formula (I), iv) quando Q=Z=QB e L=L4, i composti di formula (I) possono essere preparati secondo uno dei seguenti procedimenti: primo procedimento: reazione di un estere dell’acido (II) con trialchilalluminio e con il sale cloridrato di un ammina e successiva aggiunta di BrMg-Y-MgBr, in cui Y è come sopra definito, ottenendo il composto di formula (I), secondo procedimento: reazione dell’acido (II) o di un suo derivato reattivo, con<+>Me-Y-Me<+>, in cui Me<+>è un catione di un metallo alcalino, in un solvente organico inerte, ottenendo il composto di formula (I), terzo procedimento: reazione di un derivato reattivo dell’acido (II) con N,O-dimetil idrossilammina cloridrato in presenza di trialchilalluminio, ottenendo l’ammide (V):
    e successiva reazione dell’ammide (V) con BrMg-Y-MgBr ottenendo i composti di formula (I), v) quando Q=Z=QB e L=L2, i composti di formula (I) possono essere preparati mediante reazione dell’acido (II) nella forma di un corrispondente derivato reattivo con un composto (VI):
    in cui R1é come sopra definito, vi) quando Q=Z=QC, si effettua una sintesi in due stadi: primo stadio: ottenimento del composto di formula (I) in cui Q e Z hanno il significato di QB e L ha il significato di L4, utilizzando uno dei procedimenti sopra descritti in iv), secondo stadio: riduzione del composto ottenuto nello stadio precedente, con ottenimento del composto di formula (I), vii)quando Q=Z=QD, si effettua una sintesi in cinque stadi: primo stadio: formazione di un alcol primario per riduzione dell’acido (II) secondo il procedimento descritto nel primo stadio di iii), secondo stadio: trasformazione dell’alcol primario dell’acido (II) nel corrispondente bromo derivato (VII):
    terzo stadio: formazione del sale di fosfonio del bromo derivato mediante reazione con trifenilfosfina, ottenendo un composto (VIII):
    in cui Ph ha il significato di fenile, quarto stadio: deprotonazione del sale di fosfonio (VIII) e reazione con un’aldeide (IX):
    ottenendo il composto di formula (I), quinto stadio opzionale: separazione dell’isomero E dall’isomero Z del composto di formula (I), viii) quando Q=QE e Z=QE’ si effettua una sintesi una sintesi in sei stadi: primo stadio: preparazione dell’ammide (V), secondo stadio: riduzione dell’ammide (V) ad aldeide (X):
    terzo stadio: condensazione dell’aldeide (X) con dietilfosfito ottenendo il composto (XI):
    quarto stadio: fluorurazione del gruppo ossidrilico del composto (XI) ottenendo il composto (XII):
    quinto stadio: reazione del fluoro-derivato di formula (XII) con un’aldeide (IX) ottenendo il composto di formula (I), sesto stadio opzionale: separazione dell’isomero E dall’isomero Z del composto di formula (I), ix) quando Q=Z=QH si effettua una sintesi a sei stadi: primo stadio: preparazione dell’ammide (V), secondo stadio: riduzione dell’ammide (V) ad aldeide (X), operando come nel secondo stadio di viii), terzo stadio: trifluorometilazione dell’aldeide d (X), ottenendo il composto (XIII):
    quarto stadio: ossidazione dell’alcol (XIII) a chetone (XIV):
    quinto stadio: reazione del composto (XIV) con NH2-L-NH2, in cui L ha il significato di L4 o L5, ottenendo il composto (XV):
    sesto stadio: riduzione del doppio legame tra i due atomi di azoto legati rispettivamente a L e all’atomo di carbonio sostituito con CF3del composto di formula (XV), ottenendo il composto di formula (I), x) quando Q=Z=QB e L=L3, si effettua uno dei seguenti procedimenti: primo procedimento: reazione di un acido (II) o di un suo estere con un alcol (XVI):
    secondo procedimento: reazione di un derivato reattivo degli acidi di formula (II) con un alcol (XVI), xi) quando Q=QG e Z=QG’, si effettua una sintesi in tre stadi: primo stadio: reazione di un derivato reattivo dell’acido (II), con idrazina avente uno dei due gruppi amminici protetto da un gruppo protettore GP, ottenendo i composti (XVII):
    in cui A, B, R e T sono come sopra definiti e GP è un gruppo protettore di gruppi amminici, secondo stadio: deprotezione del gruppo amminico legato a GP con ottenimento del composto (XVIII):
    terzo stadio: reazione del composto (XVIII) con un composto di formula H-L-H, in cui L è un gruppo scelto fra L6 e L7 come sopra definiti, con ottenimento dei composti di formula (I), (xii)per ottenere i composti di formula (I) in cui uno o più atomi di idrogeno di B e D sono sostituiti con gruppi SO3H o SO3-, sui composti di formula (I) ottenuti in ii), iii), iv), v), vi), vii), viii), ix), x), o xi) si effettua una reazione di solfonazione sostituendo detti uno o più atomi di idrogeno con gruppi SO3H o SO3-.
  10. 10. Composti secondo le rivv. 1-8 per uso come medicamento.
  11. 11. Composizioni farmaceutiche comprendenti i composti delle rivv. 1-8.
  12. 12. Composizioni farmaceutiche secondo la riv. 11 nella forma di dispersioni, soluzioni, soluzioni micellari, cristalli liquidi, emulsioni, microemulsioni, polveri, microparticelle, nanoparticelle, capsule, aerosol, supposte, compresse, sciroppi, elisir, creme, gel, pomate, paste, cerotti, schiume.
  13. 13. Uso dei composti secondo le rivv. 1-8 per la terapia e profilassi nei mammiferi e nell’uomo di malattie e disturbi in cui è coinvolta l’angiogenesi,
  14. 14. Uso secondo la riv. 13 in cui l’angiogenesi è mediata da VGF-2.
  15. 15. Uso secondo le rivv. 13-14 in cui le malattie e disturbi in cui è coinvolta l’angiogenesi sono neoplasie, aterosclerosi, psoriasi, artrite, artrite reumatoide, ulcera gastrica, endometriosi, sindrome di Crohn, sclerodermia, cancro, in particolare i tumori solidi, patologie dell’occhio come ad esempio retinopatia diabetica e degenerazione maculare correlata all’età.
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