ITMI20130051A1 - Impianto dentale - Google Patents

Description

IMPIANTO DENTALE

La presente invenzione riguarda in generale il settore delle protesi dentali ed in particolare un impianto dentale.

È noto che i denti non hanno una posizione assolutamente ferma rispetto alla mandibola ed alla mascella, ma, anche in condizioni di perfetta salute di un individuo, sono leggermente mobili rispetto a tali ossa. Il movimento fisiologico di un dente sano dipende dal fatto che i denti non sono rigidamente infissi nelle ossa, ma ciascuno alloggia con la radice in un’apposita sede detta alveolo che è leggermente più grande della radice stessa.

La radice è legata alle pareti dell'alveolo da una quantità di corte fibre connettivali tramite uno speciale cemento che ha sulla superficie. Le fibre connettivali costituiscono il cosiddetto legamento parodontale e fanno sì che la radice non tocchi le pareti dell'alveolo osseo, ma rimanga sostanzialmente sospesa elasticamente su di esso.

Questa configurazione cedevole dell’insieme dente-alveolo consente di assorbire parte delle forze di compressione esercitate dalla muscolatura masticatoria sull’osso mandibolare e su quello mascellare a salvaguardia della loro integrità. Come noto infatti, l’osso mandibolare e l’osso mascellare sono molto resistenti alle forze di trazione, ma sono assai meno resistenti rispetto alle forze di compressione.

Sono noti e sempre più diffusi impianti dentali adatti a sostituire la dentatura danneggiata di un paziente. Gli impianti dentali sono radici dentali artificiali collocate nella mandibola o nella mascella di un paziente per sostenere una o più protesi dentali.

Un impianto dentale è generalmente realizzato in titanio e comprende un componente autofilettante che viene inserito per via chirurgica nella mascella e/o nella mandibola del paziente praticando in esse un foro di dimensioni opportune. Successivamente alla fase di inserimento, inizia un processo di osteointegrazione, ovvero di intima unione tra l'osso ed il componente autofilettante, che è funzione sia della forma che del tipo di superficie del componente autofilettante. Una volta terminato il processo di osteointegrazione, sul componente autofilettante viene montato, mediante avvitatura diretta o attraverso una vite secondaria, un “moncone”, che sporge dalla gengiva e forma la base per il fissaggio di una protesi dentale dell’impianto.

Un impianto dentale deve essere in grado di garantire un’adeguata stabilità primaria, ovvero sostenere i carichi nascenti, ad esempio, dalla masticazione senza muoversi rispetto all'osso nel periodo immediatamente successivo al suo inserimento, ed una buona stabilità secondaria, ovvero sia in grado di mantenersi stabile nel tempo senza modificare la sua posizione rispetto all'osso successivamente al completamento del processo di osteointegrazione.

Proprio a causa delle esigenze di stabilità primaria e secondaria e del processo di osteointegrazione, gli impianti dentali risultano saldamente fissati all’osso mandibolare o mascellare e non consentono di riprodurre le condizioni fisiologiche di mobilità che un dente naturale possiede rispetto ad essi grazie al legamento parodontale, determinando maggiori sollecitazioni a compressione.

Tali sollecitazioni a compressione possono causare fratture dell’osso mandibolare o mascellare, che sono estremamente più probabili in soggetti anziani, nei quali oltre ai problemi dentali si presentano spesso problemi di osteoporosi.

Esiste dunque l’esigenza di fornire un impianto dentale che consenta di risolvere gli inconvenienti sopra menzionati, il che costituisce uno scopo della presente invenzione. Detto scopo viene conseguito con un impianto dentale le cui caratteristiche principali sono specificate nella prima rivendicazione, mentre altre caratteristiche sono specificate nelle restanti rivendicazioni.

Un’idea di soluzione alla base della presente invenzione è quella di dotare un impianto dentale di almeno un elemento elasticamente cedevole idoneo a consentire un movimento relativo tra protesi dentale ed i componenti dell’impianto similmente a quanto avviene nei denti naturali.

Il principale vantaggio offerto dall’invenzione è dunque quello di consentire ad un paziente di ripristinare non solo la dentatura danneggiata, ma anche le condizioni fisiologiche di cedevolezza che sono tipiche della dentatura naturale, salvaguardando così l’integrità dell’osso mandibolare e mascellare.

Questo aspetto consente inoltre vantaggiosamente di ridurre lo stato di sollecitazione dell’impianto dentale, che conseguentemente avrà una maggiore durata.

Secondo una forma realizzativa dell’invenzione l’elemento cedevole è un anello in materiale elastico, ad esempio gomma, disposto coassialmente all’impianto tra il moncone ed il componente autofilettante, ad esempio in corrispondenza del fondo della sede nella quale viene fissato il moncone.

Alternativamente, l’elemento cedevole può essere associato al moncone, che può ad esempio comprendere due porzioni inserite telescopicamente una nell’altra tra le quali è disposto l’elemento cedevole.

Ancora in alternativa, l’elemento cedevole può essere associato al componente autofilettante, che può analogamente comprendere due porzioni inserite telescopicamente una nell’altra tra le quali è disposto l’elemento cedevole.

In tutti questi casi l’elemento cedevole consente un movimento relativo tra protesi dentale ed i componenti dell’impianto in una direzione prevalentemente assiale.

L’impianto può inoltre vantaggiosamente comprendere un ulteriore elemento elasticamente cedevole adatto a consentire alla protesi dentale movimenti in direzione perpendicolare all’asse dell’impianto. Questa caratteristica dell’invenzione consente di dotare la protesi montata sull’impianto dentale di un ulteriore grado di libertà che è tipico della dentatura naturale e che, in combinazione con la cedevolezza assiale, consente alla protesi di inclinarsi lievemente rispetto all’impianto.

L’ulteriore elemento cedevole può ad esempio essere un manicotto cilindrico disposto coassialmente all’impianto, ad esempio tra componente autofilettante e moncone.

Alternativamente, il manicotto può essere associato al componente autofilettante e disposto tra due porzioni di questo inserite una nell’altra, oppure al moncone, anch’esso configurato in due porzioni inserite una nell’altra tra le quali è disposto il manicotto.

I due elementi elasticamente cedevoli dell’impianto dentale secondo l’invenzione possono essere vantaggiosamente realizzati in un unico pezzo, agevolando le operazioni di montaggio dell’impianto.

Ulteriori vantaggi e caratteristiche dell’impianto secondo la presente invenzione risulteranno evidenti agli esperti del ramo dalla seguente descrizione dettagliata e non limitativa di una sua forma realizzativa con riferimento agli annessi disegni in cui:

- la figura 1 mostra una forma realizzativa di un impianto dentale secondo l’invenzione, comprendente un elemento cedevole assialmente;

- le figure 2 e 3 mostrano varianti dell’impianto dentale mostrato in figura 1; - le figure 4, 5 e 6 mostrano forme realizzative alternative dell’impianto dentale secondo l’invenzione, comprendenti sia un elemento cedevole assialmente che un elemento cedevole radialmente;

- la figura 7 mostra un’ulteriore forma realizzativa dell’impianto dentale secondo l’invenzione, comprendente un elemento cedevole assialmente ed un elemento cedevole radialmente e sul quale è montata una protesi dentale.

Facendo riferimento alla figura 1 l’impianto dentale 10 secondo l’invenzione, comprende un componente autofilettante 20 atto ad essere inserito nella mandibola o nella mascella di un paziente. Il componente autofilettante 20 comprende una porzione radicale 21, destinata ad essere inserita in prossimità del fondo di un foro ricavato nella mandibola o nella mascella del paziente, ed una porzione corticale 22, opposta alla porzione radicale 21 ed atta ad essere rivolta verso la gengiva del paziente.

Come noto, il componente autofilettante 20 è provvisto di un profilo filettato 23 idoneo a consentirne l’ancoraggio in un foro appositamente praticato nella mandibola o nella mascella di un paziente.

Il componente autofilettante 20 comprende inoltre una sede 24, ricavata assialmente nella porzione corticale 22, atta ad accogliere e fissare un moncone 30 destinato a sostenere una protesi dentale P dell’impianto 10, schematicamente mostrata in linea a tratti. In una configurazione operativa dell’impianto dentale 10 il moncone 30 è inserito e fissato al componente autofilettante 20. Nella forma realizzativa illustrata, il moncone 30 è in particolare fissato al componente autofilettante 20 mediante una vite 40 che attraversa una sede 31 ricavata nel moncone 30 assialmente come un foro passante ed impegna un foro filettato 25 ricavato nel componente autofilettante 20.

Secondo la presente invenzione, l’impianto dentale 10 comprende almeno un elemento elasticamente cedevole idoneo a consentire un movimento relativo tra la protesi dentale ed il componente autofilettante e/o il moncone similmente a quanto avviene nei denti naturali.

L’elemento elasticamente cedevole può essere fatto di un materiale come, ad esempio, gomma, poliuretano, silicone e altri materiali polimerici, ed è configurato per consentire cedimenti dell’ordine di 30�m sotto un carico dell’ordine di 100 kg, questi valori essendo tipici della dentatura naturale di un individuo sano. Oltre alla gomma ed ai materiali polimerici è inoltre possibile utilizzare altri materiali, come ad esempio materiali metallici, che presentino le caratteristiche cedimento sotto carico, ovvero di rigidità, sopra definite. È altresì possibile prevedere l’uso di molle.

Nella forma realizzativa mostrata in figura 1, l’elemento elasticamente cedevole è costituito da un anello 50 disposto coassialmente all’impianto 10 tra il componente autofilettante 20 ed il moncone 30, ad esempio in corrispondenza del fondo della sede 24 nella quale viene inserito e fissato il moncone 30. In questo caso l’elemento cedevole 50 consente un movimento relativo tra il moncone 30, e quindi la protesi dentale ad esso fissata, ed il componente autofilettante 20 in una direzione A prevalentemente assiale. In altri termini, l’elemento cedevole 50 è un elemento cedevole assialmente sotto carichi determinati dalle forze di masticazione diretti lungo l’asse dell’impianto dentale 10.

Per consentire una migliore distribuzione degli sforzi, tra l’anello 50 ed il moncone 30 può essere disposto un disco rigido come, ad esempio, una rondella 51.

Alternativamente, l’elemento cedevole 50 può essere associato al moncone 30, che, come schematicamente mostrato in figura 2, può ad esempio essere realizzato in due porzioni assiali 32, 33 mantenute allineate in posizione assiale dalla vite 40 tra le quali è inserito l’elemento cedevole 50.

Ancora in alternativa, l’elemento cedevole 50 può essere associato al componente autofilettante 20, che può analogamente comprendere due porzioni tra le quali è disposto l’elemento cedevole 50. Nella forma realizzativa schematicamente mostrata in figura 3, le due porzioni 26, 27, rispettivamente esterna ed interna del componente autofilettante 20 sono inserite telescopicamente una nell’altra, la sede 24 per il moncone 30 essendo ricavata nella porzione interna 27.

Facendo ora riferimento alle figure da 4 a 6, l’impianto dentale 10 secondo l’invenzione può inoltre comprendere un ulteriore elemento elasticamente cedevole adatto a consentire alla protesi dentale movimenti in direzione perpendicolare all’asse A dell’impianto. Anche in questo caso l’ordine di grandezza dei movimenti è di circa 30�m.

Questa caratteristica dell’invenzione consente di dotare la protesi montata sull’impianto dentale di un ulteriore grado di libertà che è tipico della dentatura naturale e che, in combinazione con il grado di libertà in direzione assiale, consente alla protesi dentale di inclinarsi rispetto all’impianto.

Con particolare riferimento alla figura 4, l’ulteriore elemento cedevole può ad esempio essere un manicotto cilindrico 60 disposto coassialmente all’impianto 10, ad esempio tra il componente autofilettante 20 ed il moncone 30. I movimenti relativi di inclinazione tra il componente autofilettante 20 ed il moncone 30 sono quindi ottenuti mediante un elemento cedevole radialmente, in grado di comprimersi ed espandersi elasticamente quando sottoposto a carichi determinati dalle forze di masticazione diretti perpendicolarmente all’asse dell’impianto dentale 10.

Si comprenderà che movimenti relativi di inclinazione tra il moncone 30 ed il componente autofilettante 20 causano sollecitazioni di flessione e taglio in particolare in corrispondenza dell’accoppiamento filettato tra la vite 40 e la rispettiva sede 25 ricavata nel componente autofilettante 20. Poiché, come sopra spiegato, i movimenti relativi tra moncone 30 e componente autofilettante 20 sono dell’ordine dei micron, tali sollecitazioni sono di entità trascurabile.

Alternativamente, come mostrato in figura 5, il manicotto 60 può essere associato al componente autofilettante 20 e disposto due sue porzioni rispettivamente una interna ed una esterna 28, 29 inserite una nell’altra. In questo caso il moncone 30 è rigidamente collegato alla porzione interna 29 del componente autofilettante 20 attraverso la vite 40 ed il rispettivo foro filettato 25, e può muoversi assialmente ed inclinarsi rispetto all’asse A sfruttando l’elasticità degli elementi cedevoli 50 e 60 che separano la porzione interna 29 da quella esterna 28.

Come schematicamente mostrato in figura 6, il manicotto 60 potrebbe essere analogamente associato al moncone 30. Allo scopo il moncone 30 è suddiviso in due porzioni assiali 34, 35 inserite una nell’altra tra le quali è disposto il manicotto 60.

Come mostrato nelle figure da 4 a 6 i due elementi elasticamente cedevoli 50, 60 dell’impianto dentale 10 secondo l’invenzione possono essere vantaggiosamente realizzati in un unico pezzo, agevolando le operazioni di montaggio dell’impianto.

Secondo un’ulteriore forma realizzativa dell’invenzione, gli elementi cedevoli 50, 60 possono essere disposti sulla superficie del moncone 30 destinata a ricevere la protesi dentale. Con riferimento alla figura 7, gli elementi cedevoli 50, 60 sono ad esempio realizzati in un unico componente avente la forma di un bicchiere rovesciato, che riveste completamente la superficie del moncone 30 destinata a ricevere la protesi dentale P. Grazie a questa configurazione, l’impianto dentale 10 è sostanzialmente rigido e consente di montare la protesi dentale P su un supporto elasticamente cedevole che ne consente movimenti relativi nella direzione assiale A, nonché rotazioni rispetto all’asse A dell’impianto 10.

La presente invenzione è stata fin qui descritta con riferimento a forme preferite di realizzazione. È da intendersi che possano esistere altre forme di realizzazione che afferiscono al medesimo nucleo inventivo, come definito dall’ambito di protezione delle rivendicazioni qui di seguito riportate.

Claims (10)

1. RIVENDICAZIONI 1. Impianto dentale (10) comprendente un componente autofilettante (20) atto ad essere inserito nella mandibola o nella mascella di un paziente ed un moncone (30) destinato a sostenere una protesi dentale (P) dell’impianto (10), detto moncone (30) essendo fissato a detto componente autofilettante (20) e detta protesi dentale (P) essendo fissata a detto moncone (30) in una configurazione operativa dell’impianto dentale (10), caratterizzato dal fatto di comprendere inoltre almeno un elemento elasticamente cedevole (50, 60) adatto a consentire un movimento relativo tra detta protesi dentale (P) ed il componente autofilettante (20) e/o il moncone (30).
2. 2. Impianto dentale (10) secondo la rivendicazione 1, in cui detto elemento elasticamente cedevole è costituito da un anello (50) disposto coassialmente all’impianto (10) tra il componente autofilettante (20) ed il moncone (30).
3. 3. Impianto dentale (10) secondo la rivendicazione 2, in cui detto anello (50) è disposto in corrispondenza del fondo di una sede (24) ricavata nel componente autofilettante (20) adatta a ricevere il moncone (30).
4. 4. Impianto dentale (10) secondo la rivendicazione 1, in cui detto elemento elasticamente cedevole è costituito da un anello (50) disposto coassialmente al moncone (30) tra due porzioni assiali (32, 33) di esso.
5. 5. Impianto dentale (10) secondo la rivendicazione 1, in cui detto elemento elasticamente cedevole è costituito da un anello (50) disposto tra una porzione esterna (26) ed una porzione interna (27) del componente autofilettante (20) inserite telescopicamente una nell’altra.
6. 6. Impianto dentale (10) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 5, comprendente inoltre un ulteriore elemento elasticamente cedevole (60) adatto a consentire alla protesi dentale (P) movimenti in direzione perpendicolare all’asse (A) dell’impianto (10).
7. 7. Impianto dentale (10) secondo la rivendicazione 6, in cui detto ulteriore elemento cedevole è un manicotto cilindrico (60) disposto coassialmente all’impianto (10) tra il componente autofilettante (20) ed il moncone (30).
8. 8. Impianto dentale (10) secondo la rivendicazione 6, in cui detto ulteriore elemento cedevole è un manicotto cilindrico (60) disposto tra una porzione esterna (28) ed una porzione interna (29) del componente autofilettante (20) inserite telescopicamente una nell’altra.
9. 9. Impianto dentale (10) secondo la rivendicazione 6, in cui detto ulteriore elemento cedevole è un manicotto cilindrico (60) disposto tra due porzioni assiali (34, 35) del moncone (30) inserite una nell’altra.
10. 10. Impianto dentale (10) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 6 a 9, in cui i due elementi elasticamente cedevoli (50, 60) formano un unico pezzo.