ITMI20121590A1 - Sistema e metodo di alimentazione per videocamere di sorveglianza e custodie di protezione per tali videocamere - Google Patents

Sistema e metodo di alimentazione per videocamere di sorveglianza e custodie di protezione per tali videocamere Download PDF

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ITMI20121590A1
ITMI20121590A1 IT001590A ITMI20121590A ITMI20121590A1 IT MI20121590 A1 ITMI20121590 A1 IT MI20121590A1 IT 001590 A IT001590 A IT 001590A IT MI20121590 A ITMI20121590 A IT MI20121590A IT MI20121590 A1 ITMI20121590 A1 IT MI20121590A1
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IT
Italy
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power supply
power
components
video camera
control circuit
Prior art date
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IT001590A
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Alessio Grosso
Dario Zattara
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Videotec Spa
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Description

SISTEMA E METODO DI ALIMENTAZIONE PER VIDEOCAMERE DI
SORVEGLIANZA E CUSTODIE DI PROTEZIONE PER TALI
VIDEOCAMERE
DESCRIZIONE
CAMPO TECNICO
La presente invenzione si riferisce al settore della videosorveglianza, ed in particolare al settore delle custodie per videocamere di sorveglianza.
In particolare, la presente invenzione si riferisce ad un sistema ed un metodo di alimentazione di una telecamera e della relativa custodia di protezione che la alloggia.
STATO DELL'ARTE
Nel settore della videosorveglianza à ̈ noto installare videocamere all’interno di custodie protettive che hanno lo scopo di proteggere le videocamere da eventi atmosferici e manomissioni.
Le custodie sono solitamente provviste di ventole, resistenze e sensori necessari per mantenere la temperatura dell’aria interna alla custodia entro l’intervallo di funzionamento della videocamera, o per disappannare il pannello trasparente attraverso cui la videocamera riprende le immagini dell’ambiente sorvegliato. Ventole, resistenze e sensori necessitano di un’alimentazione che in molti casi viene portata attraverso una linea dedicata, separata dalla linea dati su cui viene trasmesso il segnale video della videocamera.
Al fine di ridurre i tempi e costi d’installazione, negli ultimi tempi si sta diffondendo l’uso della tecnologia POE (Power Over Ethernet) per portare alla custodia, con uno stesso cavo di rete, sia l’alimentazione per i componenti della custodia, sia dati di controllo.
Il brevetto Europeo EP2026496 rende nota una custodia in cui viene alloggiato uno splitter POE in grado di separare alimentazione e dati trasmessi su un cavo ethernet. Lo splitter viene quindi collegato ad una piastra per fornire l’alimentazione necessaria ad una resistenza e/o ad una ventola.
Per quanto funzionante, questa soluzione presenta alcuni inconvenienti.
Lo standard POE (802.3af-2003) o POEplus (802.3at-2009) prevedono un limite massimo alla potenza che può essere trasferita sul cavo ethernet da un dispositivo alimentatore PSE (Power Sourcing Equipment) ad uno alimentato (detto Powered Device). In caso di malfunzionamento di un componente, o improvvisa richiesta eccessiva di potenza da parte di più componenti della custodia, l’alimentatore remoto che fornisce l’alimentazione allo splitter potrebbe interrompere l’erogazione di potenza (per evitare guasti e malfunzionamenti), col rischio dunque di un’interruzione nel servizio di sorveglianza.
SCOPI E RIASSUNTO DELL'INVENZIONE
E’ scopo della presente invenzione superare gli svantaggi dell'arte nota.
In particolare, Ã ̈ scopo della presente invenzione quello di controllare i consumi elettrici dei componenti di una custodia.
Questi scopi sono raggiunti mediante un metodo ed un sistema incorporanti le caratteristiche delle rivendicazioni allegate, le quali formano parte integrante della presente descrizione.
L’idea alla base della presente invenzione à ̈ un sistema di alimentazione per videocamere e custodie di protezione per videocamere. Il sistema comprende un primo dispositivo, detto dispositivo alimentato perché riceve alimentazione da un dispositivo remoto, in grado di separare una tensione di alimentazione ed un segnale dati da una linea di alimentazione d’ingresso. Una pluralità di linee di alimentazione sono collegate ad una prima uscita del dispositivo alimentato ed alimentano una pluralità di componenti elettrici mediante la tensione di alimentazione estratta dal dispositivo alimentato. Il sistema comprende poi un alimentatore collegato al dispositivo alimentato in modo tale da ricevere in ingresso la tensione di alimentazione ed il segnale dati separati dal dispositivo alimentato. L’alimentatore fornisce su una linea d’uscita una tensione d’uscita ed il segnale dati, ed informa un circuito di controllo della potenza elettrica richiesta sulla linea d’uscita, ovvero dalla videocamera collegata a questa linea. Il circuito di controllo à ̈ operativamente connesso alle linee di alimentazione dei componenti ed interrompe o riduce l’assorbimento di potenza da una o più linee di alimentazione in caso la potenza elettrica richiesta dai componenti elettrici e dall’alimentatore superi un valore prefissato.
Questo sistema di alimentazione permette di alimentare la videocamera ed i componenti della custodia mediante una sola linea d’ingresso che viene utilizzata per dati ed alimentazione. Vantaggiosamente, il sistema permette di comunicare con la videocamera (che in una custodia può essere sostituita ed essere di vario tipo), così da conoscerne l’assorbimento per poter controllare i vari dispositivi della custodia per evitare un eccessivo consumo energetico che, al di là degli aspetti ambientali, può portare all’interruzione del servizio in sistemi in cui il dispositivo remoto che alimenta la custodia à ̈ configurato per interrompere l’erogazione di corrente quando la custodia richiede troppa corrente.
In una forma di realizzazione, il sistema comprende una pluralità di interruttori disposti in serie alle linee di alimentazione dei componenti elettrici. Questi interruttori sono comandati dal circuito di controllo, il quale à ̈ a sua volta configurato in modo tale da aprire e chiudere gli interruttori in modo tale da interrompere l’assorbimento di potenza dei componenti collegati alle linee di alimentazione.
Poiché gli interruttori possono essere realizzati con componenti a basso costo, quali transistor o SCR (Silicon Controlled Rectifier), questa soluzione risulta efficiente ed economica nel controllo della potenza della custodia.
Preferibilmente il sistema di alimentazione comprende poi un interruttore di modo per definire una modalità di funzionamento del sistema di alimentazione. L’interruttore di modo à ̈ in grado di commutare tra una prima ed una seconda posizione cui corrispondono diversi valori di potenza massima assorbibile dalla custodia. Il circuito di controllo determina il valore di potenza massima assorbibile dalla custodia in funzione della posizione dell’interruttore di modo ed interrompere o ridurre l’assorbimento di potenza dei componenti elettrici nel caso in cui si superi il valore di potenza massima associato alla posizione assunta da detto interruttore di modo.
Questa soluzione permette quindi di avere una custodia flessibile, in grado di funzionare in impianti di videosorveglianza differenti.
In una forma di realizzazione vantaggiosa, che si adatta bene a sistemi POE e POEplus, il circuito di controllo à ̈ configurato per regolare l’impedenza d’ingresso del dispositivo alimentato in funzione della posizione dell’interruttore di modo. Poiché nei sistemi POE e POEplus un alimentatore fornisce ad un dispositivo alimentato una potenza che dipende dall’impedenza d’ingresso con cui quest’ultimo si presenta in una fase di hand shaking, questa soluzione risulta particolarmente vantaggiosa.
Vantaggiosamente, poi, il sistema comprendente un circuito di protezione dalle sovratensioni collegato alla linea d’ingresso della custodia.
L’invenzione à ̈ quindi diretta sia ad un sistema di alimentazione come sopra descritto, sia ad una custodia per videocamere di sorveglianza che lo ricomprende.
L’invenzione à ̈ anche diretta ad un metodo per alimentare una custodia per videocamere ed una relativa videocamera. Secondo il metodo si riceve una tensione di alimentazione da una linea d’ingresso su cui sono scambiati dati; mediante la tensione di alimentazione si alimentano una pluralità di componenti della custodia, in particolare almeno una ventola e/o una resistenza di riscaldamento. La videocamera viene anch’essa alimentata mediante potenza prelevata dalla linea d’ingresso. L’alimentazione alla videocamera viene fornita su una linea d’uscita su cui la stessa videocamera trasmette un segnale video digitale, ad es. una linea POE o POEplus, ma non solo. L’assorbimento di potenza dei componenti della custodia viene quindi controllato in funzione della potenza assorbita dalla videocamera, così da mantenere l’assorbimento entro un valore prefissato.
In una forma d’implementazione del metodo, il controllo dell’assorbimento di potenza da parte dei componenti elettrici avviene interrompendo l’alimentazione di uno o più componenti quando la richiesta di potenza dai componenti e dalla videocamera supera un valore prefissato.
In alternativa, o in combinazione con l’interruzione della linea di alimentazione, à ̈ possibile controllare i componenti elettrici in modo tale che questi si spengano o riducano l’assorbimento di potenza quando la richiesta di potenza dai componenti e dalla videocamera supera un valore prefissato.
Ulteriori caratteristiche, scopi e vantaggi della presente invenzione appariranno maggiormente chiari dalla descrizione.
BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI
L’invenzione verrà descritta qui di seguito con riferimento ad alcuni esempi, forniti a scopo esplicativo e non limitativo, ed illustrati nei disegni annessi. Questi disegni illustrano differenti aspetti e forme di realizzazione della presente invenzione e, dove appropriato, numeri di riferimento illustranti strutture, componenti, materiali e/o elementi simili in differenti figure sono indicati da numeri di riferimento similari.
La figura 1 illustra una vista prospettica di una custodia secondo l’invenzione in condizione aperta, con una videocamera alloggiata al suo interno.
La figura 2 illustra uno schema a blocchi della circuiteria di bordo della custodia di figura 1.
La figura 3 à ̈ uno schema di flusso di un metodo per il controllo dell’alimentazione di una videocamera di videosorveglianza e di una custodia che la alloggia.
DESCRIZIONE DETTAGLIATA DELL’INVENZIONE
Mentre l’invenzione à ̈ suscettibile di varie modifiche e costruzioni alternative, alcune forme di realizzazione preferite sono mostrate nei disegni e saranno descritte qui di seguito in dettaglio. Si deve intendere, comunque, che non vi à ̈ alcuna intenzione di limitare l’invenzione alla specifica forma di realizzazione illustrata, ma, al contrario, l’invenzione intende coprire tutte le modifiche, costruzioni alternative, ed equivalenti che ricadano nell’ambito dell’invenzione come definito nelle rivendicazioni.
L’uso di “ad esempio†, “ecc†, “oppure†indica alternative non esclusive senza limitazione a meno che non altrimenti indicato. L’uso di “include†significa “include, ma non limitato a †a meno che non altrimenti indicato.
In figura 1 viene mostrata una custodia 1 in cui à ̈ alloggiata una videocamera di sorveglianza 2 opportunamente montata su un supporto 3.
La custodia 1 comprende in modo noto un primo 4 ed un secondo 5 semiguscio tra loro accoppiabili per definire un volume di alloggiamento di almeno una videocamera 2. Il semiguscio 5 comprende un pannello frontale trasparente 6 che costituisce una finestra attraverso cui possono essere effettuate le riprese della videocamera 2.
In modo di per sé noto, la custodia 1 comprende una moltitudine di componenti necessari a garantire il buon funzionamento dell’impianto di videosorveglianza, come una ventola di ricircolo aria 7, resistenze di riscaldamento 8, un sistema di disappannamento 9 (ad es. un sistema che incanala aria calda verso il pannello trasparente della custodia), resistenze addizionali 10 per il riscaldamento custodia, ecc…
La figura 2 mostra uno schema a blocchi della circuiteria di bordo della custodia 1; tale schema a blocchi pone particolare accento al sistema di alimentazione dei componenti della custodia, pertanto non deve essere considerato esaustivo dei componenti della custodia. La circuiteria ed il sistema di alimentazione di figura 2 permettono di implementare un metodo di alimentazione di una videocamera di sorveglianza e di una custodia di protezione per tale videocamera, qui di seguito descritto con riferimento alla figura 3.
La custodia presenta un connettore d’ingresso 11 per la connessione ad un cavo di rete, in particolare un cavo Ethernet, ovvero un 4 coppie per la trasmissione di dati secondo il protocollo Ethernet, ad es. un cavo FTP (Foiled Twisted Pair) o UTP (Unshielded Twisted Pair) o STP (Shielded Twisted Pair).
Collegate al connettore d’ingresso, sono previste delle protezioni 12 contro le sovratensioni, in questo modo si protegge la circuiteria della custodia e, più importante, la videocamera che a questa à ̈ collegata.
La custodia à ̈ adattata per operare con segnali POE e POEplus, pertanto a valle delle protezioni dalle sovratensioni 12 à ̈ posto un dispositivo alimentato 13 che riceve (300) in ingresso sia dati sia una tensione di alimentazione attraverso la linea 18. Il dispositivo alimentato 13 separa (301) i dati 130 dalla tensione di alimentazione 131.
Il dispositivo alimentato 13 à ̈ collegato alle linee di alimentazione 14a-14e di diversi componenti mediante degli interruttori 15a-15e comandati da un circuito di controllo, che nell’esempio qui descritto à ̈ costituito da microcontrollore 16, ma che in forme di realizzazione diverse può comprendere uno più processori, unità SoC (System On a Chip), logiche cablate, ecc...
Quando l’interruttore di una linea à ̈ chiuso, il rispettivo componente risulta collegato al dispositivo alimentato 13 e riceve la corrente necessaria al suo funzionamento (302).
Il microcontrollore 16 controlla gli interruttori in modo tale da mantenere la potenza assorbita dall’intera circuiteria al di sotto di un valore limite prefissato. Un interruttore di modo, in particolare un dip switch 17 permette ad un utente di selezionare la modalità di funzionamento della custodia, ad esempio POE o POEplus.
In funzione della posizione dell’interruttore, il microcontrollore 16 controlla il dispositivo alimentato 13 in modo tale che questo presenti un’impedenza opportuna sulla linea d’ingresso 18, impedenza, questa, che secondo gli standard POE o POEplus viene interpretata dall’alimentatore remoto per comprendere quanta potenza deve essere fornita alla custodia. Chiaramente, altre forme di comunicazione possono essere previste tra il dispositivo alimentato 13 e l’alimentatore remoto che fornisce l’alimentazione sulla linea d’ingresso 18.
Impostando il dip switch 17 il microcontrollore 16 sa quindi quanta potenza può ricevere dall’alimentatore remoto che fornisce dati ed alimentazione sulla linea d’ingresso 18. Ad esempio se il dip switch à ̈ impostato in posizione POE, il dispositivo alimentato 13 richiederà all’alimentatore remoto di mettere a disposizione all’incirca 15,4W, mentre se il dip switch à ̈ impostato in posizione POEplus , il dispositivo alimentato 13 richiederà all’alimentatore remoto di mettere a disposizione fino a 25,5W.
In una forma di realizzazione preferita, il dip switch 17 determina la modalità di funzionamento della custodia, pertanto se questo à ̈ impostato sulla posizione POEplus, ma l’alimentatore remoto non à ̈ in grado di fornire 25W, allora quest’ultimo interrompe la comunicazione e la custodia non à ̈ in grado di funzionare. L’anomalia viene preferibilmente segnalata attraverso led della custodia (ad es. alimentati da batterie tampone) o ad un dispositivo remoto prima che l’alimentatore termini la fase di hand shake con la custodia.
E’ tuttavia possibile prevedere, come variante, che il dispositivo alimentato 13 sia in grado di accettare le condizioni di potenza fissate dall’alimentatore remoto ed accetti di lavorare in modalità POE anziché POE plus come previsto dal dip switch 17. La custodia funzionerebbe così in modalità ridotta con solo parte delle funzioni disponibili; vantaggiosamente à ̈ possibile segnalare tale anomalia di funzionamento attraverso led e dispositivi luminosi della custodia o a livello remoto.
Un alimentatore POE o POEplus 19, viene alimentato (303) attraverso una (14e) delle linee di alimentazione derivate dal dispositivo alimentato 13.
L’alimentatore 19 à ̈ collegato al dispositivo alimentato 13 per ricevere in ingresso i dati estratti dal dispositivo alimentato dalla linea d’ingresso 18.
L’alimentatore 19 ricombina (304) su una linea d’uscita 20 i dati estratti dal dispositivo alimentato 13 e una tensione di alimentazione presa dalla linea 14e. La linea di alimentazione 20 termina su un connettore d’uscita 21 cui à ̈ collegata la videocamera 2. Preferibilmente il connettore 21 à ̈ un connettore RJ45 e permette la connessione della videocamera 2 mediante un cavo Ethernet 22. L’alimentatore 19 à ̈ un dispositivo intelligente, provvisto di un’unità di comunicazione per comunicare con altri dispositivi, ed in particolare con il microprocessore 16 da un lato e con la videocamera 2 (collegata all’uscita dell’alimentatore tramite la linea 20) dall’altro.
In particolare, l’alimentatore 19 comunica con la videocamera 2 sia per ricevere il segnale video digitale acquisito dalla videocamera 2, sia per scambiare con quest’ultima informazioni sulla potenza disponibile e su quella richiesta dalla videocamera (306).
In una forma di realizzazione, il microcontrollore 16 viene configurato in modo tale da conoscere l’assorbimento medio di potenza di ognuno dei componenti della custodia. In alternativa o in aggiunta alla configurazione del microcontrollore 16 con i consumi di potenza dei componenti, la custodia può essere provvista di sensori per rilevare i consumi istantanei di potenza dei diversi componenti, in questo modo il microcontrollore 16 può conoscere la potenza effettivamente consumata. I sensori possono essere collegati al o integrati nel microcontrollore 16.
Durante il normale funzionamento, la videocamera 2 comunica all’alimentatore 19 la potenza di cui ha bisogno per funzionare, tale comunicazione può essere una comunicazione puntuale o più semplicemente un valore massimo di potenza richiesto. Nel caso di sistemi POE o POEplus, la videocamera concorda con l’alimentatore 19 la classe di funzionamento e conseguentemente la potenza massima che l’alimentatore può fornirgli.
L’alimentatore 19 fornisce al microcontrollore 16 l’informazione sulla potenza necessaria alla videocamera 2. In questo modo il microcontrollore conosce quali sono i consumi di potenza di ogni componente della custodia, videocamera compresa, e decide (307) su quali interruttori agire per interrompere l’alimentazione di uno o più componenti così da mantenere il consumo complessivo di potenza al di sotto di un valore limite imposto dall’alimentatore remoto.
La scelta dei componenti da mantenere attivi, viene presa dal microcontrollore sulla base delle condizioni operative della custodia e di una scala di priorità. Ad esempio, in condizioni di temperatura ed umidità tali da far salire il rischio di appannamento del pannello trasparente 6, il sistema di disappannamento 9 ha priorità sulle resistenze di riscaldamento 8 perché se il pannello trasparente della custodia à ̈ appannato, non à ̈ possibile monitorare l’ambiente esterno alla custodia. Così, se la videocamera 2 dovesse richiedere molta potenza, il microcontrollore 16 opterebbe per scollegare le resistenze 8 mantenendo attivo il sistema di disappannamento 9.
Ugualmente, in caso di guasto o cortocircuito di uno dei componenti, il microcontrollore può optare per disattivarlo, interrompendone l’alimentazione, così da tenere sotto controllo l’assorbimento complessivo di potenza all’interno della custodia. Preferibilmente, il guasto può essere segnalato mediante dei led luminosi della custodia, ma in alternativa il microcontrollore segnala tale guasto ad un dispositivo remoto (ad esempio un computer di un impianto di videosorveglianza o ad altre custodie dello stesso impianto) al fine di permettere l’intervento di un operatore o, se possibile, di permettere ad altre videocamere di coprire l’area attualmente monitorata dalla videocamera della custodia guasta, dato che a causa del guasto la videocamera 2 potrebbe non funzionare più, ad esempio perché il pannello della custodia si appanna ed il sistema di disappannamento non funziona più.
La soluzione qui sopra descritta permette pertanto di raggiungere gli scopi preposti.
La custodia ed i suoi componenti risultano vantaggiosamente protetti dalle sovratensioni che potrebbero propagarsi nella custodia dato l’alloggiamento all’aperto della custodia stessa.
Il microcontrollore 16 garantisce un controllo della potenza interna alla custodia ed à ̈ in grado di intervenire su diversi componenti disattivandoli in funzione di criteri di priorità che garantiscano il corretto funzionamento della videocamera e l’acquisizione di un segnale video adatto alle necessità di sorveglianza.
Durante il funzionamento, la videocamera 2 trasmette un segnale video digitale sulla linea d’uscita 20, il segnale video digitale viene ricevuto dall’alimentatore 20 e trasmesso al dispositivo alimentato 13. La linea di comunicazione tra dispositivo alimentato 13 e l’alimentatore 19, infatti, à ̈ una linea di comunicazione bidirezionale, e i dati vengono trasmessi ad esempio mediante il protocollo Ethernet.
Alla luce degli insegnamenti sopra ricevuti, il tecnico del ramo può ora apportare numerose varianti al sistema ed al metodo di gestione della potenza sopra descritti, senza per questo fuoriuscire dall’ambito di protezione della presente invenzione quale risulta dalle rivendicazioni allegate.
I componenti sopra descritti con riferimento a blocchi circuitali possono differentemente essere accorpati, integrati o collegati e le funzioni da loro svolte essere equivalentemente distribuite su uno o più blocchi.
Nonostante le forme di realizzazione preferite siano state descritte con riferimento a degli standard POE e POEplus per trasmettere dati e potenza su una stessa linea, à ̈ chiaro che la presente invenzione può essere utilizzata con altri protocolli di trasmissione che prevedano di trasmettere dati e alimentazione su una stessa linea. Ad esempio, dati ed alimentazione possono essere trasmessi mediante un sistema ad onde convogliate, nel qual caso dispositivo alimentato 13 ed alimentatore 19 dovranno comprendere un rispettivo modem ad onde convogliate per ricevere e trasmettere i dati.
Si osserva poi che nella forma di realizzazione qui sopra descritta il microcontrollore agisce su delle linee di alimentazione per scollegare dei componenti e controllare il consumo di potenza complessivo della custodia. In un’alternativa, tuttavia, il microcontrollore può essere collegato ai diversi componenti mediante delle linee di comunicazione, ad esempio un bus dati, per effettuare delle regolazioni della potenza più fini. Ad esempio, il microcontrollore 16 potrebbe comunicare alla ventola 7 di ridurre la velocità di funzionamento e quindi i consumi, oppure potrebbe controllare il numero di resistenze di riscaldamento 8 che devono essere attivate.
Chiaramente non tutti i componenti possono essere provvisti di sistemi di comunicazione o possono essere configurati per cambiare la loro modalità di funzionamento in risposta a segnali ricevuti su appositi ingressi. In una forma di realizzazione, il microcontrollore agirà quindi su alcune linee di alimentazione di alcuni componenti, e sulle linee di comunicazione di altri per controllare il consumo complessivo di potenza.
Gli interruttori 15a-15e possono essere di tipo integrato (ad esempio dei MOSFET o SCR) o di tipo elettromeccanico (es. relà ̈).

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Sistema di alimentazione per videocamere e custodie di protezione per videocamere, comprendente un dispositivo alimentato (13) in grado di separare una tensione di alimentazione ed un segnale dati da una linea di alimentazione d’ingresso (18), una pluralità di linee di alimentazione interne (14a-14e) collegate ad una prima uscita del dispositivo alimentato (13) per alimentare una pluralità di componenti elettrici (7,8,9,10) mediante detta tensione di alimentazione, caratterizzato dal fatto di comprendere un alimentatore (19) collegato al dispositivo alimentato (13) in modo tale da ricevere in ingresso la tensione di alimentazione ed il segnale dati separati dal dispositivo alimentato (13), l’alimentatore (19) essendo in grado di fornire su una linea d’uscita (20) una tensione d’uscita ed il segnale dati, un circuito di controllo (16) operativamente connesso a detta pluralità di linee di alimentazione interne (14a-14e) e a detto alimentatore (19), in cui l’alimentatore (19) à ̈ atto ad informare il circuito di controllo (16) della potenza elettrica richiesta sulla linea d’uscita (20), ed in cui il circuito di controllo (16) à ̈ configurato in modo tale da interrompere o ridurre l’assorbimento di potenza da una o più delle linee di alimentazione interne in caso la potenza elettrica richiesta dai componenti elettrici (7,8,9,10) e dall’alimentatore (19) superi un valore prefissato.
  2. 2. Sistema secondo la rivendicazione 1, ulteriormente comprendente una pluralità di interruttori disposti in serie a dette linee di alimentazione interne e comandati da detto circuito di controllo, in cui il circuito di controllo à ̈ configurato in modo tale da aprire e chiudere detti interruttori in modo tale da interrompere l’assorbimento di potenza dei componenti collegati a dette linee di alimentazione interne.
  3. 3. Sistema secondo la rivendicazione 1 o 2, ulteriormente comprendente un interruttore di modo (17) per definire una modalità di funzionamento del sistema di alimentazione, l’interruttore di modo (17) essendo in grado di commutare tra una prima ed una seconda posizione cui corrispondono diversi valori di potenza massima, il circuito di controllo (16) essendo operativamente connesso a detto interruttore di modo (17) ed essendo configurato per interrompere o ridurre l’assorbimento di potenza da una o più delle linee di alimentazione interne in caso la potenza elettrica richiesta dai componenti elettrici (7,8,9,10) e dall’alimentatore (19) superi il valore di potenza massima associato alla posizione assunta da detto interruttore di modo.
  4. 4. Sistema secondo la rivendicazione 3, in cui il circuito di controllo à ̈ configurato per regolare l’impedenza d’ingresso di detto dispositivo alimentato (13) in funzione della posizione dell’interruttore di modo (17).
  5. 5. Sistema secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, ulteriormente comprendente un circuito di protezione dalle sovratensioni (12) collegato a detta linea d’ingresso (18).
  6. 6. Custodia per videocamere di sorveglianza, comprendente una pluralità di componenti elettrici (7,8,9,10), in particolare almeno una ventola (7) ed una resistenza di riscaldamento (8), un supporto per una videocamera (2), ed un sistema secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 5, in cui il circuito di controllo (16) à ̈ operativamente connesso a detta pluralità di componenti elettrici (7,8,9,10) ed à ̈ configurato per comandarne lo spegnimento o la riduzione dei consumi elettrici in caso la potenza elettrica richiesta dai componenti elettrici (7,8,9,10) e dall’alimentatore (19) superi un valore prefissato.
  7. 7. Metodo per alimentare una custodia (1) per videocamere ed una relativa videocamera (2), in cui si riceve una tensione di alimentazione da una linea d’ingresso (18) su cui sono scambiati dati, mediante la tensione di alimentazione si alimentano una pluralità di componenti (7,8,9,10) della custodia, in particolare almeno una ventola (7) e/o una resistenza di riscaldamento (8), il metodo à ̈ caratterizzato dal fatto di alimentare la videocamera (2) mediante potenza prelevata dalla linea d’ingresso (18), fornendo l’alimentazione alla videocamera (2) su una linea d’uscita (20) su cui la stessa videocamera (2) trasmette un segnale video digitale, e di controllare l’assorbimento di potenza di detti componenti (7,8,9,10) della custodia (1) in funzione della potenza assorbita dalla videocamera (2).
  8. 8. Metodo secondo la rivendicazione 7, in cui s’interrompe l’alimentazione di uno o più componenti di detta pluralità quando la richiesta di potenza dai componenti e dalla videocamera supera un valore prefissato.
  9. 9. Metodo secondo la rivendicazione 8, in cui si controllano detti componenti in modo tale che questi si spengano o riducano l’assorbimento di potenza quando la richiesta di potenza dai componenti e dalla videocamera supera un valore prefissato.
  10. 10. Metodo secondo la rivendicazione 8 o 9, in cui il valore prefissato à ̈ impostabile da un utente.
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