ITMI20060512A1

ITMI20060512A1 - Struttura per il confezionamento e per la manipolazione di un impianto endo-osseo

Info

Publication number: ITMI20060512A1
Application number: IT000512A
Authority: IT
Inventors: Aquila Luca Dell; Dott Mauro Galvan
Original assignee: Aquila Luca Dell; Dott Mauro Galvan
Priority date: 2006-03-21
Filing date: 2006-03-21
Publication date: 2007-09-22
Also published as: EP1836991A1; US20070221525A1

Description

Descrizione del Brevetto per Invenzione Industriale avente per titolo:

"STRUTTURA PER IL CONFEZIONAMENTO E PER LA MANIPO-LAZIONE DI UN IMPIANTO ENDO-OSSEO"

DESCRIZIONE

Il presente trovato ha come oggetto una struttura per il confezionamento e la manipolazione di un impianto endo-osseo.

Nella moderna implantoprotesi è massimo l'interesse della ricerca scientifica ed aziendale per semplificare le metodiche e la sintesi strumentale, allo scopo di ridurre da un lato le invasività chirurgiche (aumento della popolazione anziana), dall'altro di contenere i costi di gestione del complesso operato chirurgicoprotesico.

Solitamente, in implantoprotesi, allo scopo di avvitare gli impianti endo-ossei vengono utilizzati strumenti quali chiavi, brugole, ecc., sia manualmente, che attraverso micromotori elettrici.

Per accelerare e semplificare i tempi della chirurgia implantoprotesica, molte aziende propongono l'avvitamento del corpo impiantare utilizzando un micromotore.

Questo sistema meccanico possiede intrinsecamente la difficoltà, da parte dell'operatore chirurgo, di poter bloccare l'avvitamento al momento giusto.

Alcune aziende propongono uno sganciamento dell'impianto dal manipolo attraverso una frattura prestabilita.

Naturalmente quest'ultima soluzione possiede il grave difetto che purtroppo l'osso sul quale si va ad operare non possiede una predeterminata e costante densità.

In un osso compatto (classe D1), la frattura del complesso gambo-impianto può accidentalmente avvenire prima del definitivo inserimento dell'impianto medesimo, causando il fallimento a breve o a lungo termine del complesso impianto-protesico.

In un osso tenero (classe D4) può avvenire il contrario: non verificandosi la rottura tra gambo ed impianto, si cauéa l'eccessivo avvitamento, con un pericoloso affondamento de corpo impiantare.

Compito del presente trovato è quello di realizzale una struttura per il confezionamento e la manipolazione di un impianto endo-osseo, che eviti gli inconvenienti della tecnica not a.

Nell'ambito di questo compito, uno scopo del trovato è quello di realizzare una struttura che permetta la presa ei il tras orto dell'im ianto nel su bliste '

sede chirurgica pronto all'uso.

Un altro scopo è quello di realizzare una struttura che permetta all'operatore chirurgo di prelevare, con il suo manipolo elettrico, l'impianto direttamente dal suo blister sterile, riducendo i tempi di lavoro.

Un ulteriore scopo del presente trovato è quello di realizzare una struttura che permetta l'avvitamento meccanico, con micromotore, del corpo impiantare.

Non ultimo scopo del trovato è quello di realizzare un sistema che permetta uno sgancio, predeterminato e soprattutto automatico, tra il portatore-avvitatore e l'impianto, una volta raggiunta la profondità chirurgica corretta.

Questo ed altri scopi, che meglio appariranno evidenziati in seguito, sono raggiunti da una struttura per il confezionamento e la manipolazione di un impianto endo-osseo.

Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell'oggetto del presente trovato risulteranno maggiormente evidenziati attraverso un esame della descrizione di una forma di realizzazione preferita, ma non esclusiva, del trovato, illustrata a titolo indicativo e non limitativo nei disegni allegati, in cui:

la figura 1 è una vista in alzato, sezionata longitudinalmente, della struttura per il confezionamento e per l'applicazione di un impianto endo-osseo, secondo il trovato;

la figura 2 è una vista in alzato, in sezione longitudinale, del gruppo hiera- inza della medesima struttura

la figura 3 è una vista in pianta del gruppo ghiera-pinza; la figura 4 è una vista in alzato del blister atto a contenere la struttura;

la figura 5 è una vista in pianta della pinza;

la figura 6 è una vista in alzato della pinza;

la figura 7 è un vista dal basso della pinza;

la figura 8 è una vista in alzato della ghiera;

la figura 9 è una vista in pianta della ghiera;

la figura 10 è una vista in alzato, parzialmente sezionata, la quale illustra schematicamente l'uso della struttura, secondo il trovato, nella fase di avvitamento e di foratura;

la figura 1 1 è una vista simile alla precedente, ma che illustra la fase di sganciamento predeterminato automatico della ghiera sulla pinza;

la figura 12 è una vista, simile alla precedente, ma che illustra la fase di allontanamento del gruppo ghiera pinza, una volta installato l'impianto osseo in sede chirurgica corretta.

Con particolare riferimento ai simboli numerici delle suddette figure, la struttura per il confezionamento e per l'applicazione di un impianto endo-osseo, secondo il trovato, indicata globalmente con il numero di riferimento 1 , comprende un gruppo pinza-ghiera 2, il quale supporta un impianto endo-osseo 3, che risulta disposto all'interno di un contenitore, o blister, 4, reso solidale al gruppo pinza-ghiera 2.

Il blister 4 è sostanzialmente costituito da un cilindro, re feribilmente in plastica, chiuso ad una estremità e dotato, all'altra estremità, di un'apertura 5 atta a permettere l'inserimento del sistema costituito dal gruppo pinza-ghiera 2 e dall'impianto 3, solidale ad esso.

Il gruppo ghiera-pinza 2 risulta ermeticamente collegato al blister 4 tramite mezzi di guarnizione costituiti, nella fattispecie, da una guarnizione anulare, quale un O-ring 6, associato alla ghiera 7 del gruppo ghiera-pinza 2.

La ghiera 7 è dotata di una sede anulare esterna, atta ad accomodare la guarnizione 6, e di una sede assiale interna atta ad accomodare una parte della pinza 8, costituente il gruppo pinza-ghiera 2.

La pinza 8 è sostanzialmente costituita da uno stelo 9 dotato di un codolo 10 e rigidamente associato ad una porzione a pinza costituita da una serie di lembi assiali 11 .

I lembi assiali 1 1 sono atti ad impegnare il gambo 12 dell'impianto endo-osseo 3 dotato, in modo di per sé noto, di una porzione a vite 13.

Il funzionamento della struttura secondo il trovato è il seguente.

L'operatore chirurgo preleva, con il suo manipolo elettrico, direttamente l'impianto, tramite il gruppo pinza-ghiera, dal suo blister sterile.

Quindi, l'operatore applica l'impianto nel punto desiderato ed aziona il motore elettrico avvitando l'im ianto nella sede chirurgica prestabilita, come è schematicamente visibile in figura 10.

Una volta raggiunta la profondità endo-ossea dell'impianto prestabilita, la ghiera 7 si disimpegna dalla pinza 8, arrestando automaticamente, anche a micromotore funzionante, la rotazione e quindi la penetrazione endo-ossea dell'impianto 3.

Il disimpegno della ghiera 7 dalla pinza avviene a causa dello scorrimento assiale della pinza 8, rispetto alla ghiera 7, che libera i lembi assiali 1 1 dalla sede assiale interna della ghiera stessa allentando la presa sul gambo 12 dell'impianto endoosseo 3 e svincolandolo dalla rotazione solidale alla pinza stessa.

Lo scorrimento assiale tra la ghiera 7 e la pinza 8 avviene in quanto la ghiera 7 è in battuta con la superficie esterna, mentre l'impianto endo-osseo 3 scende nella sede chirurgica avvitandosi, come è visibile in figura 11 .

Nella figura 12 è visibile la successiva fase di allontanamento del gruppo pinza-ghiera 2, una volta installato l'impianto endo-osseo 3 in sede chirurgica corretta.

Si è in pratica constatato che il trovato raggiunge il compito e gli scopi prefissati.

Si è infatti realizzata una struttura che costituisce un nuovo sistema di presa e di trasporto deirimpianto nel suo blister sterile e da quest'ultimo in sede chirurgica pronto all'uso.

La stessa struttura ermette l'avvitamento meccanico con micromotore, del corpo impiantare.

Il vantaggio principale della struttura è quello di permettere uno sgancio predeterminato, e soprattutto automatico, tra il portatore-avvitatore e l'impianto, una volta raggiunta la profondità chirurgica corretta.

Si è in tal modo ottenuto uno stop-chirurgico automatico a sgancio, allorché è avvenuto l'inserimento dell'impianto.

I vantaggi della struttura secondo il presente trovato sono molteplici e di grande importanza; la struttura permette infatti un corretto blisteraggio sterile dell'impianto, costituisce nel contempo la chiave di traino e di rotazione per permettere la penetrazione dell'impianto nell'osso e costituisce infine uno stop chirurgico, predeterminato ed automatico.

In tale modo, una volta raggiunta la profondità endo-ossea dell'impianto prestabilita, la ghiera si disimpegna dalla pinza, arrestando automaticamente, anche a micromotore funzionante, la rotazione e quindi la penetrazione endo-ossea dell'impianto.

Naturalmente i materiali impiegati, nonché le dimensioni, potranno essere qualsiasi, secondo le esigenze.

Claims

RIVENDICAZIONI 1 . Struttura per il confezionamento e la manipolazione di un impianto endo-osseo caratterizzata dal fatto che la stessa comprende un gruppo pinza-ghiera supportante un impianto endo-osseo, il quale risulta disposto all'interno di un contenitore reso solidale al gruppo pinza-ghiera, e che lo stesso gruppo pinza-ghiera è collegabile ad un dispositivo portatore-avvitatore per l'avvitamento meccanico dell'impianto endo-osseo nella sede chirurgica; tale struttura comprende mezzi per il disimpegno automatico dell'impianto endo-osseo dal dispositivo portatoreavvitatore, una volta raggiunta la profondità ottimale.
2. Struttura per il confezionamento e per la manipolazione di un impianto endo-osseo, secondo la rivendicazione 1 , caratterizzata dal fatto che il contenitore è costituito da un cilindro, in plastica, chiuso ad una estremità e dotato, all'altra estremità, di un'apertura, atta a permettere l'inserimento del sistema costituito dal gruppo pinza-ghiera e dall'impianto solidale ad esso.
3. Struttura per il confezionamento e per la manipolazione di un impianto endo-osseo, secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzata dal fatto che il gruppo pinza-ghiera risulta ermeticamente collegato al contenitore tramite mezzi a guarnizione costituiti, nella fattispecie, da una guarnizione anulare, quale un O-ring, associato alla ghiera del gruppo pinza-ghiera.
4. Struttura per il confezionamento e per la manipolazione di un impianto endo-osseo, secondo una o più rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che la ghiera è dotata di una sede anulare esterna, atta ad accomodare la guarnizione, e di una sede assiale interna, atta ad accomodare una parte della pinza che costituisce il gruppo pinza-ghiera.
5. Struttura per il confezionamento e la manipolazione di un impianto endo-osseo, secondo una o più rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che la pinza è costituita da uno stelo dotato di un codolo e rigidamente associato ad una porzione a pinza, costituita da una serie di lembi assiali.
6. Struttura per il confezionamento e la manipolazione di un impianto endo-osseo, secondo una o più rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che i lembi assiali sono atti ad impegnare il gambo deirimpianto endo-osseo, il quale è dotato di una porzione a vite.
7. Struttura per il confezionamento e la manipolazione di un impianto endo-osseo, secondo una o più rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che il gruppo pinza-ghiera è prelevabile dal contenitore direttamente, tramite il manipolo elettrico dell'operatore chirurgo.
8. Struttura per il confezionamento e la manipolazione di un impianto endo-osseo, secondo una o più rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che, una volta raggiunta la profondità endo-ossea deirimpianto prestabilita, la ghiera si disimpegna dalla pinza, arrestando automaticamente, anche a micromotore funzionante, la rotazione e uindi la enetrazione endoossea dellimpianto.
9. Struttura per il confezionamento e la manipolazione di un impianto endo-osseo, secondo una o più rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che il disimpegno della ghiera dalla pinza avviene a causa di uno scorrimento assiale della pinza rispetto alla ghiera, che libera i lembi assiali dalla sede assiale interna della ghiera stessa, allentando la presa sul gambo dell'impianto endo-osseo, svincolandolo dalla rotazione solidale alla pinza stessa.
10. Struttura per il confezionamento e la manipolazione di un impianto endo-osseo, secondo una o più rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che lo scorrimento assiale tra la ghiera e la pinza avviene in quanto la ghiera è in battuta con la superficie esterna, mentre l'impianto endo-osseo scende nella sede chirurgica avvitandosi. 1 1 . Struttura per il confezionamento e la manipolazione di un impianto endo-osseo, secondo una o più rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto di comprendere una o più caratteristiche descritte e/o illustrate.