ITMI20011551A1 - Apparato e procedimento per pulire una cartuccia filtrante per liguidi includenti particelle solide - Google Patents

Apparato e procedimento per pulire una cartuccia filtrante per liguidi includenti particelle solide Download PDF

Info

Publication number
ITMI20011551A1
ITMI20011551A1 IT2001MI001551A ITMI20011551A ITMI20011551A1 IT MI20011551 A1 ITMI20011551 A1 IT MI20011551A1 IT 2001MI001551 A IT2001MI001551 A IT 2001MI001551A IT MI20011551 A ITMI20011551 A IT MI20011551A IT MI20011551 A1 ITMI20011551 A1 IT MI20011551A1
Authority
IT
Italy
Prior art keywords
blade
work surface
cartridge
shaft
layer
Prior art date
Application number
IT2001MI001551A
Other languages
English (en)
Inventor
Roberto Gusmini
Original Assignee
Tecsi S R L
Priority date (The priority date is an assumption and is not a legal conclusion. Google has not performed a legal analysis and makes no representation as to the accuracy of the date listed.)
Filing date
Publication date
Application filed by Tecsi S R L filed Critical Tecsi S R L
Priority to IT2001MI001551A priority Critical patent/ITMI20011551A1/it
Publication of ITMI20011551A0 publication Critical patent/ITMI20011551A0/it
Publication of ITMI20011551A1 publication Critical patent/ITMI20011551A1/it

Links

Landscapes

  • Water Treatment By Sorption (AREA)
  • Filtration Of Liquid (AREA)
  • Filtering Of Dispersed Particles In Gases (AREA)

Description

APPARATO E PROCEDIMENTO PER PULIRE UNA CARTUCCIA FILTRANTE PER LIQUIDI INCLUDENTI PARTICELLE SOLIDE
D E S C R I Z I O N E
L'invenzione ha per oggetto un apparato ed un procedimento per pulire una cartuccia filtrante per liquidi includenti particelle solide, in particolare per pulire in modo automatizzato la superfìcie interna di una cartuccia filtrante tubolare inserita in unità di filtrazione atte a depurare acqua inquinata da solidi in sospensione.
Come è noto, l’acqua utilizzata in vari processi industriali deve essere filtrata prima di essere scaricata o reinserita in ciclo, per depurarla asportando gli inquinanti da essa assorbiti.
Esempi di questa situazione sì riscontrano nelle cartiere, nel settore tessile, nelle acciaierie, nel settore alimentare, etc.
In particolare, per depurare l’acqua da particelle solide in sospensione sono utilizzati - in molti casi - unità di filtrazione aventi un involucro esterno definente gli ingressi e le uscite dell'acqua, una cartuccia filtrante interna di sagoma tubolare e preferibilmente cilindrica, ed un apparato di autopulizia destinato ad intervenire saltuariamente.
Tipicamente, l’acqua inquinata viene fatta arrivare all’interno della cartuccia filtrante, quindi attraversa la stessa rilasciando le sospensioni solide sulla superfieie interna della cartuccia, ed infine fuoriesce depurata.
Il grado di filtrazione viene imposto dalle caratteristiche fìsiche della cartuccia filtrante, che può essere formata da una serie di barrette accostate tra loro in modo da definire una gabbia filtrante, da una superficie dotata di fori punzonati, od altro.
Minore è la vicinanza tra le barrette oppure minore è il diametro dei fori, maggiore è il grado di filtrazione.
L’apparato di autopulizia dell’unità filtrante interviene in molti casi in modo automatizzato per ripristinare le condizioni ottimali della cartuccia filtrante quando i depositi sulla stessa superano un livello prefissato.
Infatti, a causa del progressivo deposito di particelle sulla parete interna della cartuccia, si crea una differenza di pressione tra ingresso ed uscita acqua che viene rilevata ad esempio da un manometro differenziale, che trasmette un opportuno segnale di attivazione di un ciclo di autopulizia.
Nella tecnica attualmente nota l’autopulizia è in generale eseguita fondamentalmente secondo due modalità principali.
In una prima modalità si ricorre ad un apparato in grado di eseguire un controlavaggio della cartuccia filtrante. L’acqua, liquida o sotto forma di vapore, od un altro fluido quale aria compressa, viene fatta fluire dall’esterno all’interno della cartuccia filtrante, e poi scaricata in un opportuno condotto. L’acqua od il fluido di controlavaggio ha pertanto una direzione opposta a quella di filtraggio e tende a portar via le particelle accumulate.
Questo modo di operare è molto diffuso, ma ha l’inconveniente di una efficacia relativamente limitata ed inoltre comporta un sensibile spreco di acqua od altro fluido per il controlavaggio.
Va anche rilevato che durante il controlavaggio le operazioni di filtrazione si interrompono, per un periodo di tempo non trascurabile.
In una seconda modalità di autopulizia si ricorre invece ad un apparato pulizia posto in parte all’interno della cartuccia filtrante e dotato di elementi di raschiamento solidali ad un alberino centrale o motore attraversante la cartuccia.
L’alberino è posto in rotazione ad esempio da un motoriduttore e gli elementi di raschiamento sono spazzole o più generalmente palette raschiatrici che si sviluppano in senso sostanzialmente radiale dall’alberino, fino a toccare la superficie interna della cartuccia filtrante, sulla quale sono depositate le particelle da rimuovere. Quando le palette raschiatrici sono poste in rotazione dall’alberino, le stesse scivolano sulla superficie interna della cartuccia filtrante, esercitando un lieve grado di pressione in senso radiale, in modo da provocare il distacco delle particelle.
La pressione è ridotta per non deformare la cartuccia e per evitare che si creino forti interferenze con singoli elementi della stessa, quando la medesima è realizzata da tante barrette accostate, a modo di gabbia filtrante.
Inoltre è generalmente previsto che almeno le porzioni di contatto delle palette raschiatrici siano ad esempio in una materia plastica a basso coefficiente di attrito, sempre per evitare forzamenti della cartuccia filtrante.
Questo secondo modo di operare risulta più efficace del primo nella pulizia della superficie interna della cartuccia filtrante.
Inoltre non comporta uno specifico consumo di acqua e soprattutto può essere fatto intervenire senza interrompere le normali operazioni di filtrazione.
Il fatto di poter provvedere alla pulizia delle unità filtranti senza interrompere il lavoro delle stesse è molto gradito in tutti i casi in cui vengono filtrati grandi quantitativi di acqua.
Ovviamente le due modalità di autopulizia, con palette raschiatrici o con controlavaggio, possono essere entrambe utilizzate e combinate tra loro, per raggiungere la massima efficacia possibile.
Anche combinando le dette modalità risulta tuttavia molto difficile pulire le cartucce filtranti quando vengono adibite alla depurazione di acqua di lavaggio utilizzata nelle industrie tessili, che in molti casi è ricca di inquinanti fibrosi.
Le industrie tessili rilasciano infatti nell’acqua di lavaggio dei tessuti una grande quantità di fili di lino, cotone od altre fibre.
Queste fibre si differenziano dalle comuni particelle in sospensione soprattutto per il fatto di essere dotate di una certa lunghezza, lunghezza che rende possibile un “accavallamento” delle medesime in corrispondenza delle aperture della cartuccia filtrante: le due estremità opposte di una stessa fibra si inseriscono in due contigue aperture della cartuccia filtrante ed in tal modo la fibra rimane con la sua porzione centrale bloccata all'interno della cartuccia.
Tipicamente, nel caso di cartucce filtranti realizzate da tante barrette accostate, a modo di gabbia filtrante, una fibra si può disporre a cavallo di una barretta. Similmente, una fibra tessile può disporsi tra due fori punzonati immediatamente adiacenti.
Il graduale accumulo di queste fibre crea uno strato in corrispondenza del quale le fibre stesse si legano tra loro, rivestendo completamente e stabilmente la superfìcie interna della cartuccia filtrante.
Nessuna delle dette modalità di autopulizia, neppure quella utilizzante palette raschiatrici, è in grado di eliminare questo rivestimento interno di fibre legate tra loro che si viene gradualmente a formare.
In particolare, le palette raschiatrici compattano ulteriormente lo strato di fibre tessili contro la superficie interna della cartuccia filtrante, dal momento che le estremità radiali dì contatto delle palette eseguono terminalmente un’azione di schiacciamento.
Per poter rendere nuovamente efficiente l'unità di filtrazione in vari casi risulta necessario smontare la stessa e pulire manualmente la cartuccia filtrante.
Con conseguenti costi di manutenzione e prolungate interruzioni delle operazioni di depurazione.
In questa situazione il compito tecnico posto alia base della presente invenzione è ideare un apparato ed un procedimento per pulire una cartuccia filtrante tali da ovviare sostanzialmente agli inconvenienti citati.
Nellambito di detto compito tecnico è un importante scopo dell'invenzione ideare un apparato ed un procedimento in grado di operare in modo ottimale anche in presenza di un accumulo di fibre tessili sulla cartuccia filtrante.
Un altro importante scopo dell'invenzione è ideare un apparato ed un procedimento in grado di operare efficacemente su cartucce filtranti di vario tipo, ad esempio formate da barrette accostate a gabbia o da una superficie dotata di fori punzonati.
Non ultimo scopo dell'invenzione è ideare un apparato ed un procedimento applicabili sulle unità di filtrazione attualmente esistenti, in particolare in sostituzione degli attuali apparati di autopulizia dotati di palette raschiatrici.
Il compito tecnico e gli scopi specificati sono raggiunti da un apparato e da un procedimento per pulire una cartuccia filtrante per liquidi includenti particelle solide che si caratterizzano per il fatto dì comprendente le caratteristiche tecniche di cui alle rivendicazioni allegate, od una qualsiasi combinazione tra le stesse.
Viene ora riportata, a titolo di esempio non limitativo, la descrizione di una esecuzione preferita dell'invenzione, con riferimento agli uniti disegni, nei quali: la Fig. 1 mostra dall’esterno una unità di filtrazione alla quale è applicato l’apparato secondo l’invenzione;
la Fig. 2 illustra l’unità di Fig. 1 sezionata secondo la linea li-li;
la Fig. 3 evidenzia l’apparato secondo l’invenzione come visto in corrispondenza della linea di sezione lll-lll;
la Fig. 4 presenta un dettaglio, ingrandito, della Fig. 3;
la Fig. 5 è una vista in alzato di una porzione dell'apparato;
la Fig. 5a riporta un dettaglio della Fig. 5; e
la Fig. 6 mostra in pianta la porzione dell’apparato della Fig. 5.
Con riferimento alle citate Figure, l’apparato secondo l'invenzione è globalmente indicato con il numero 1.
Esso è inserito in una unità di filtrazione 2 che comprende un involucro o corpo esterno 3, dotato di ingressi 4 per il liquido da filtrare e di uscite 5 per il liquido già filtrato e depurato. Tipicamente tale liquido è acqua con particelle solide in sospensione, utilizzata ad esempio in operazioni industriali di lavaggio e da depurare prima di essere scaricata o riciclata.
Gli ingressi 4 si distinguono in un ingresso primario 4a per l’acqua da depurare, di ampia sezione e ricavato nella parte alta del corpo esterno 3, ed in un eventuale ingresso ausiliario 4b per un fluido di controlavaggio, di minore sezione e ricavato in posizione più ribassata. Le uscite 5 comprendono analogamente una uscita primaria 5a di ampia sezione per il liquido filtrato, ed una eventuale uscita ausiliaria 5b per il fluido di controlavaggio.
È inoltre prevista una uscita di scarico 5c per le particelle raccolte, posta al di sotto dell’involucro 3 e controllata da una apposita valvola.
L’involucro o corpo esterno 3 ha una sagoma preferibilmente cilindrica, con asse verticale e con basi fissate tramite imbullonatura in corrispondenza di apposite flange, ed al suo interno alloggia tra l’altro una cartuccia filtrante 6.
Tipicamente, la cartuccia filtrante 6 è cilindrica e posizionata coassialmente all’involucro 3. È realizzata in alternativa da una pluralità di barrette accostate tra loro a gabbia o da una superficie continua, ad esempio una lamiera, sulla quale sono ricavati fori punzonati. Le barrette o la lamiera definiscono un profilo cilindrico a basi aperte, ma con punti di attacco e sostegno in corrispondenza delle basi stesse. La capacità filtrante delle dette cartucce dipende ovviamente dalla vicinanza reciproca delle barrette, normalmente a sezione triangolare, o dal diametro dei fori, di sagoma circolare. Indicativamente possono essere filtrate particelle anche dell’ordine di grandezza del decimo di millimetro.
L’involucro 3 presenta internamente attacchi per la cartuccia filtrante 6 e gli attacchi e la cartuccia stessa suddividono il volume interno dell’involucro 3 in sostanzialmente quattro camere.
Si distinguono infatti: una camera di alimentazione 7a sviluppantesi tra l’ingresso primario 4a e la base superiore, aperta, della cartuccia filtrante 6; una camera di filtraggio 7b interna alla cartuccia filtrante 6 e proseguente la camera di alimentazione 7a; una camera anulare 7c esterna alla cartuccia filtrante 6 ed in comunicazione con l’uscita primaria 5a ed anche con l’ingresso ausiliario 4b e l’uscita ausiliaria 5b per il fluido di controlavaggio; ed infine una camera di scarico 7d posta al di sotto della camera di filtraggio 7b ed associata all’uscita di scarico 5c. Le camere 7a, 7b, 7d sono in comunicazione diretta e presentano sostanzialmente tutte la stessa pressione.
La cartuccia filtrante viene pertanto alimentata dall'interno della stessa e la sua superficie tubolare e cilindrica interna definisce una superficie di lavoro 8 ove si accumulano in prima istanza le particelle filtrate, destinate poi ad essere scaricate tramite l’uscita di scarico 5c. Le particelle, specie se definite da residui tessili, tendono a formare uno strato 9 aderente alla superficie di lavoro 8 e tale da otturare le luci tra le barrette della cartuccia filtrante, od i fori sulla stessa.
L’apparato 1 secondo l’invenzione interviene per pulire la cartuccia filtrante 6 ed agisce appunto sulla superficie di lavoro 8, quando la stessa è intasata.
Il livello di intasamento è rivelato da un manometro differenziale 10 che rileva la differenza di pressione esistente ad esempio tra la camera di filtraggio 7b e la camera anulare 7c: maggiore è la differenza di pressione, maggiore è il grado di intasamento della cartuccia filtrante 6.
Ovviamente il manometro differenziale 10 è associato ad una centralina di comando 11 che a sua volta aziona l’apparato 1 quando il manometro differenziale 10 segnala una prefissata differenza di pressione.
L’apparato 1 comprende, all’esterno dell’involucro 3, ad esempio al dì sopra della sua base superiore, un motore preferibilmente realizzato da un motoriduttore elettrico 12.
Il motoriduttore 12 comanda direttamente alla rotazione un albero 13 che si inserisce coassialmente nell’involucro 3 e nella cartuccia filtrante 6, attraversando la camera di alimentazione 7a e la camera di filtraggio 7b.
L’albero 13 ha preferibilmente sezione quadra e sostiene almeno una espansione 14 e preferibilmente una pluralità di espansioni 14, ad esempio quattro, sfasate angolarmente tra loro. Ciascuna espansione 14 si sviluppa tra l’albero 13 e la superficie di lavoro 8 della cartuccia filtrante 6.
Secondo l’invenzione, ciascuna espansione 14 è almeno in parte realizzata da una lama 15.
Inoltre ciascuna lama 15 presenta terminalmente un bordo di taglio 16 che scorre sulla superficie di lavoro 8 quando l’albero 13 è posto in rotazione, o comunque quando c’è un movimento relativo tra la cartuccia filtrante 6 e le espansioni 14 . Il bordo di taglio 16 è disposto sostanzialmente radente alla superfìcie di lavoro 8, così da incunearsi tra la stessa e lo strato 9 di particelle che si viene a formare, quando lo spostamento relativo tra il bordo di taglio 16 e la cartuccia filtrante 6 porta ad un movimento di avanzamento nel quale il bordo 16 stesso realizza un bordo di fronte marcia.
Secondo l’invenzione la centralina di comando 11 ed il motoriduttore 12 sono predisposti in modo da permettere rotazioni dell’albero 13 in sensi opposti, per permettere una controrotazione finale meglio precisata in seguito.
Il senso di rotazione per il taglio o l’avanzamento prima citati avvengono comunque in una specifica direzione quando la cartuccia filtrante è in lamiera forata. In tal caso esiste infatti normalmente una zona della cartuccia nella quale la lamiera si salda su se stessa. In questa zona i lembi sovrapposti di lamiera configurano un piccolo gradino 8a ed il senso di avanzamento o taglio deve essere tale evitare una interferenza in battuta frontale tra il bordo di taglio 16 e lo stesso gradino 8a.
Secondo un ulteriore importante aspetto dell'invenzione, ciascuna lama 15 presenta il bordo di taglio 16 non solo a contatto della superfide di lavoro 8, cilindrica e coassiale all’albero 13, ma anche inclinato rispetto alle generatrid della stessa. In particolare, come illustrato, il bordo di taglio 16 è sostanzialmente lineare e presenta una estremità superiore 16a ed una estremità inferiore 16b, ed una di dette estremità - nel caso illustrato quella superiore 16a - è in posizione più avanzata, in detto movimento di avanzamento, rispetto all'altra estremità. Inoltre il bordo di taglio 16 presenta in corrispondenza di detta estremità in posizione più avanzata (quella superiore 16a) uno spigolo 17 piegato e rivoltato in allontanamento dalla superficie di lavoro 8.
Strutturalmente, ciascuna espansione 14 è dotata di una lama 15 sostenuta e serrata a sandwich tra due ganasce 18 poste terminalmente ad un’ala rigida 19 espandentesi dall’albero 13.
Rispetto a sezioni perpendicolari all’albero 13, la lama 15 presenta almeno una sua porzione prevalente disposta con una inclinazione inferiore a 60 gradi rispetto ad una linea tangente alla superficie di lavoro 8, tracciata in corrispondenza del punto di contatto tra la lama 15 e la superficie di lavoro 8.
La lama 15 è in materiale elasticamente deformabile quale un lamierino d’acciaio e preferibilmente è terminalmente flessa ed impegnata per contrasto elastico con la superficie di lavoro 8, così da disporsi strettamente adiacente alla stessa.
L’invenzione insegna inoltre un nuovo procedimento per pulire una cartuccia filtrante per liquidi includenti particelle solide.
Il procedimento prevede che in corrispondenza di una cartuccia filtrante venga predisposta almeno una lama almeno terminalmente radente alla superfìcie di lavoro ove si accumula uno strato di particelle filtrate, in modo che la lama sostanzialmente si incunei tra la superficie di lavoro ed il detto strato.
Si prevede poi che lo strato di particelle filtrate venga distaccato per taglio, in presenza di un movimento di avanzamento relativo della lama tra la superficie ed il detto strato.
Preferibilmente, inoltre, la lama è mantenuta terminalmente flessa ed aderente a detta superficie di lavoro per pressione e deformazione elastica della lama stessa.
Secondo un ulteriore aspetto del procedimento, nelle operazioni di pulizia delia cartuccia filtrante la lama esegue complessivamente due tipi di movimenti.
Il primo è il già detto movimento di avanzamento o taglio, nel quale la lama presenta il suo bordo di taglio in posizione di fronte marcia, in modo che lo stesso si incunei progressivamente tra la superficie di lavoro della cartuccia filtrante e 10 strato di particelle filtrate.
II secondo è opposto al primo ed è un movimento di controrotazione che viene eseguito quando il movimento di taglio è già stato completato. Ha la finalità di pulire la lama e pertanto di staccare le particelle filtrate che possono aver aderito alla lama.
Lo strisciamento della lama sulla cartuccia è in sé sufficiente a staccare le particelle. Se la cartuccia è in lamiera forata e presenta una giunzione a gradino, la stessa giunzione fa da elemento raschiante che accresce la rapidità di distacco delle particelle.
11 funzionamento è il seguente.
L’apparato ed il procedimento secondo l’invenzione sono utilizzati per eseguire cicli di autopulizia solo quando il manometro differenziale 10 rileva una prefissata differenza di pressione ad esempio tra la camera di filtraggio 7b e la camera anulare 7c.
Il manometro differenziale 10 invia un segnale alla centralina di comando 11 , che a sua volta agisce sul motoriduttore 12. Quest’ultimo pone in movimento l’albero 13 e le espansioni 14 con le lame 16. Il senso della rotazione è tale da non far interferire le lame con l'eventuale gradino 8a.
Le lame 16 tagliano e staccano le particelle filtrate, incluse le fibre tessili. Si posizionano infatti come un cuneo tagliente tra la superficie di lavoro 8 e lo strato 9 di particelle filtrate e mentre le stesse lavorano non occorre arrestare l’unità di filtrazione 2.
Le particelle distaccate vengono risucchiate nella sottostante camera di scarico 7d quando viene aperta la valvola che permette lo scarico da detta camera. Preferibilmente durante l’apertura di detta valvola, l’albero 13 esegue più giri e quindi esegue anche un movimento di controrotazione, per staccare dalle lame 16 le particelle rimaste sullo stesso.
In aggiunta od in combinazione con la pulizia eseguita per taglio, è possibile eseguire anche un controlavaggio, con acqua o vapore od aria, per una rigenerazione perfetta della cartuccia filtrante 6. Ovviamente, in tal caso occorre interrompere il lavoro di depurazione.
L'invenzione consegue importanti vantaggi.
Infatti da una parte viene mantenuto un apparato di autopulizia basato sull’impiego di raschiatorì interni, più efficienti dei sistemi di controlavaggio e tali da non interrompere le operazioni di depurazione, dall’altra il nuovo apparato risulta in grado di staccare ed eliminare anche le particelle inquinanti che maggiormente aderiscono alla superficie di lavoro interna delle cartucce filtranti. In particolare anche le fibre tessili vengono staccate ed eliminate.
Ciò grazie al fatto che viene eseguita non una raschiatura, ma una autentica azione di taglio con almeno una lama sostanzialmente tangente alla cartuccia filtrante.
Inoltre viene anche originalmente superato il pericolo che sulla lama, nella parte della stessa rivolta alla cartuccia filtrante, vengano a depositarsi ed aderire delle particelle filtrate. Le stesse determinerebbero un distacco tra la lama e la superficie di lavoro, con drastica riduzione dell’efficienza dell'apparato.
Il pericolo viene superato con la pulizia della lama per controrotazione della stessa, eventualmente anche in presenza di un detto gradino per la giunzione della lamiera formante la cartuccia.
Un ulteriore originale aspetto e vantaggio dell'invenzione è insito nel fatto che l’apparato è adatto a tutti i tipi di cartucce, anche a quelle formate da barrette accostate.
L’azione di taglio ed il forzamento elastico di un bordo di taglio sulla superficie di lavoro sembrerebbe infatti non compatibile con una struttura a barrette: il bordo di taglio sembra doversi attestare contro le barrette, incuneato negli spazi tra le stesse. Invece, ciò non accade per l’originale disposizione del bordo di taglio, che è obliquo rispetto alle generatrici della cartuccia e pertanto rispetto alle barrette. Per questa obliquità risulta impossibile ogni interferenza in corrispondenza degli spazi liberi. La presenza dello spigolo 17 piegato e rivoltato toglie anche ogni pericolo di interferenza di punta.
Inoltre, vantaggiosamente, le particelle distaccate da una estremità del bordo di taglio non ricadono sul bordo di taglio sottostante, rendendo più difficile l’azione dello stesso.
L'invenzione è suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell'ambito del concetto inventivo. Tutti i dettagli sono sostituibili da elementi equivalenti ed i materiali, le forme e le dimensioni possono essere qualsiasi.

Claims (11)

  1. R I V E N D I C AZ I O N I 1) Apparato per pulire una cartuccia filtrante per liquidi includenti particelle solide, del tipo comprendente un motore, un albero comandato alla rotazione da detto motore, ed almeno una espansione sostenuta da detto albero e sviluppantesi tra lo stesso ed una superficie di lavoro di detta cartuccia filtrante ove si accumula uno strato di particelle filtrate, caratterizzato dal fatto che detta espansione è almeno in parte realizzata da una lama e dal fatto che detta lama presenta un bordo di taglio disposto radente a detta superficie di lavoro, così da incunearsi tra detta superfìcie di lavoro e detto strato.
  2. 2) Apparato secondo la rivendicazione precedente, in cui detta superficie di lavoro è tubolare e coassiale a detto albero ed in cui detta lama presenta detto bordo di taglio inclinato rispetto alle generatrici di detta superfìcie di lavoro.
  3. 3) Apparato secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in particolare la 2, in cui detto albero è disposto sostanzialmente verticalmente, in cui detto bordo di taglio è sostanzialmente lineare e presenta una estremità superiore ed una estremità inferiore, ed in cui una di dette estremità è in posizione più avanzata, in detto movimento di avanzamento, rispetto all’altra estremità.
  4. 4) Apparato secondo una o più delle riv. precedenti, in particolare la 3, in cui detto bordo di taglio presenta in detta estremità in posizione più avanzata uno spigolo piegato e rivoltato in allontanamento da detta superficie di lavoro.
  5. 5) Apparato secondo una o più delle riv. precedenti, in particolare la 1, in cui, rispetto a sezioni perpendicolari a detto albero, detta lama presenta almeno una sua porzione prevalente disposta con una inclinazione inferiore a 60 gradi rispetto ad una linea tangente a detta superficie di lavoro, tracciata in corrispondenza del punto di contatto tra detta lama e detta superfìcie di lavoro.
  6. 6) Apparato secondo una o più delle riv. precedenti, in particolare la 1, in cui detta lama è in lamierino di acciaio ed è sostenuta e serrata a sandwich tra due ganasce poste terminalmente ad un’ala rigida espandentesi da detto albero.
  7. 7) Apparato secondo una o più delle riv. precedenti, in particolare la 1, in cui detta lama è in materiale elasticamente deformabile ed è terminalmente flessa ed impegnata per contrasto elastico con detta superficie di lavoro.
  8. 8) Procedimento per pulire una cartuccia filtrante per liquidi includenti particelle solide, caratterizzato dal fatto di consistere: nel predisporre in corrispondenza di detta cartuccia filtrante almeno una lama almeno terminalmente radente alla superficie di lavoro ove si accumula uno strato di particelle filtrate, detta lama sostanzialmente incuneandosi tra detta superficie di lavoro e detto strato, e nel distaccare detto strato per taglio, in presenza di un movimento di avanzamento relativo di detta lama tra detta superficie e detto strato.
  9. 9) Procedimento secondo la rivendicazione 8, in cui detta lama è mantenuta aderente a detta superficie di lavoro per pressione e deformazione elastica.
  10. 10) Procedimento secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in particolare la 8, in cui è inoltre previsto un movimento controrotazione opposto a detto movimento di avanzamento ed alternato allo stesso.
  11. 11) Procedimento ed apparato caratterizzati dal fatto di comprendere una qualsiasi combinazione tra le caratteristiche tecniche rivendicate.
IT2001MI001551A 2001-07-20 2001-07-20 Apparato e procedimento per pulire una cartuccia filtrante per liguidi includenti particelle solide ITMI20011551A1 (it)

Priority Applications (1)

Application Number Priority Date Filing Date Title
IT2001MI001551A ITMI20011551A1 (it) 2001-07-20 2001-07-20 Apparato e procedimento per pulire una cartuccia filtrante per liguidi includenti particelle solide

Applications Claiming Priority (1)

Application Number Priority Date Filing Date Title
IT2001MI001551A ITMI20011551A1 (it) 2001-07-20 2001-07-20 Apparato e procedimento per pulire una cartuccia filtrante per liguidi includenti particelle solide

Publications (2)

Publication Number Publication Date
ITMI20011551A0 ITMI20011551A0 (it) 2001-07-20
ITMI20011551A1 true ITMI20011551A1 (it) 2003-01-20

Family

ID=11448099

Family Applications (1)

Application Number Title Priority Date Filing Date
IT2001MI001551A ITMI20011551A1 (it) 2001-07-20 2001-07-20 Apparato e procedimento per pulire una cartuccia filtrante per liguidi includenti particelle solide

Country Status (1)

Country Link
IT (1) ITMI20011551A1 (it)

Also Published As

Publication number Publication date
ITMI20011551A0 (it) 2001-07-20

Similar Documents

Publication Publication Date Title
EP1849555B2 (en) Dust collection container with bladed element for power tool with suction capacity
EP3129121B1 (en) Rotary disc filter device
US20130306546A1 (en) Reversible-flow filter with scavenging device
JP2022008278A (ja) 内部支持体を有するフィルタ要素及び方法
JP2016182595A (ja) 濾過剤、当該濾過剤の製造方法および当該濾過剤を有する濾過処理用部材
KR20100051067A (ko) 디스크 필터용 폐물 관용 필터 지지대
EP0946248B1 (en) Filter with counter flow clearing
DE102013014489A1 (de) Filterelement und Filtersystem mit einem Filterelement
JP2008093783A (ja) フィルタ装置
CN110248719A (zh) 用于气态流体的集尘器及用于制造该集尘器的方法
EP0210164B1 (en) Filter, especially air filter
US20120073676A1 (en) Device and Process for Removing Screenings from Liquid Flowing in a Channel
ITTO20131038A1 (it) Elemento filtrante multistrato e suo metodo di realizzazione
JP2020082037A (ja) 濾過装置及び濾過方法
CN101778660B (zh) 过滤系统用反冲装置
EP1504802B1 (de) Vakkuumfördereinrichtung mit einem mehrstufigen Filtersystem
ITMI20011551A1 (it) Apparato e procedimento per pulire una cartuccia filtrante per liguidi includenti particelle solide
JP2998552B2 (ja) 回転ドラム型固液分離装置
US9868083B2 (en) Filter media cartridge
CN211912899U (zh) 手摇在线过滤装置
GB2589928A (en) Filter assembly & pumping system
JP6190433B2 (ja) 濾過装置
CN202410520U (zh) 自清洗过滤膜装置
CN211912891U (zh) 沙水分离过滤装置
GB2617537A (en) Filter system with backflush