ITMI20001595A1 - Attrezzo di presa, in particolare per macchine scuotitrici di rami e similari, nonche' macchina scuotitrice dotata di tale accessorio. - Google Patents

Attrezzo di presa, in particolare per macchine scuotitrici di rami e similari, nonche' macchina scuotitrice dotata di tale accessorio. Download PDF

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Raffaele Difarelli
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Cifarelli Spa
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Description

D E S C R I Z I O N E
annessa a domanda di brevetto per INVENZIONE INDUSTRIALE avente per titolo: ATTREZZO DI PRESA, IN PARTICOLARE PER MACCHINE SCUOTITRICI DI RAMI E SIMILARI, NONCHÉ MACCHINA SCUOTITRICE DOTATA DI TALE ACCESSORIO.
DESCRIZIONE
La presente invenzione ha per oggetto un attrezzo di presa in particolare per macchine scuotitrici di rami o similari, nonché una macchina scuotitrice dotata di un tale attrezzo.
Come è noto, in molte applicazioni agricole o forestali, si rende necessario operare sulle formazioni arboricole di medio o alto fusto per poter compiere determinate funzioni, quali ad esempio la raccolta di frutti o liberare la pianta da carichi indesiderati ( foglie morte, rami spezzati e così via).
Recentemente, tali operazioni vengono eseguite non più salendo sull'albero o portandosi (tramite scale o supporti equivalenti) ad un altezza dal suolo comparabile a quella del palco di rami, ma vengono più comodamente portate a termine da uno o più operatori che rimangono a livello del terreno, e lavorano con determinati attrezzi portatili.
Va notato che tale metodologia operativa prevede essenzialmente di scuotere uno o più rami della pianta, in modo da favorirne il distacco dei frutti (o di tutto ciò che si vuol separare dall’albero stesso); ovviamente, la forza impiegata negli scuotimenti e/o il loro protrarsi nel tempo vengono discriminati in base a diverse esigenze, quali ad esempio l'ottenimento di una certa produttività in termini di materiale raccolto o il requisito di non danneggiare la corteccia o il legno dell'albero.
In generale, gli attrezzi portatili usualmente impiegati sono costituiti da un apparato motore, che fornisce una certa potenza meccanica impiegata per mettere in moto alternativo un elemento allungato (comunemente detto prolunga), su una delle cui estremità viene installato un accessorio, opportunamente sagomato per interagire con le diverse parti della pianta. Dato che tali operazioni vengono eseguite perlopiù agendo su un ramo alla volta (o perlomeno, ciascun operatore impegnato nella raccolta lavora su un singolo ramo), l’accessorio connesso all’estremità della prolunga astiforme movimentata alternativamente è generalmente conformato in modo da poter afferrare un ramo; in altre parole, l'accessorio di presa sul ramo presenta una architettura costruttiva che possa esercitare una certa presa su una sezione assiale di un ramo (che ha usualmente una forma piena ed assimilabile ad un cerchio, a meno di non trovarsi preso biforcazioni o altre discontinuità simili).
In particolare, gli accessori di tipo noto (che possono essere denominati comunemente ganci di presa) sono realizzati in materiale ad alta resistenza ed in grado di sopportare le sollecitazioni vibratorie cui sono sottoposti durante il funzionamento (solitamente, si impiegano materiali metallici come leghe di ferro o acciai). Tale materiale viene impiegato per definire ganci di presa che hanno una forma sostanzialmente corrispondente ad una "U", all'interno della quale l’operatore fa in modo di prendere il ramo per poi azionare l’attrezzo scuotitore.
Ina talune realizzazioni, il gancio ad “U" può essere dotato, almeno sui bracci orizzontali della “U" stessa, di rulli di scorrimento, in modo da ridurre l’attrito nelle zone di contatto tra l’attrezzo ed il ramo che deve essere scosso.
Alternativamente, sono stati immessi sul mercato ganci di presa con una conformazione leggermente differente, conformato secondo una "V", nella cui gola può trovare posto il ramo da scuotere. In ogni caso, fatta salva la differenza di forma, tali attrezzi sono praticamente corrispondenti ai ganci di presa ad “U" sia per quanto riguarda la costruzione generale che per quanto riguarda le modalità di impiego.
Ovviamente, i ganci di presa sono connessi alla prolunga (che a sua volta è collegata al motore) con opportuni mezzi di collegamento e vincolo; tipicamente, sono previsti elementi di vincolo (quali saldature più o meno irrigidite, imbullonamenti o innesti filettati) posizionati in corrispondenza di uno dei lati costituenti il gancio; tali elementi di vincolo possono collegare direttamente il gancio di presa alla prolunga oppure possono connettere inamovibilmente il gancio ad un manicotto di montaggio (o dispositivi di vincolo similari), che a sua volta viene montato sulla prolunga stessa.
La tecnica nota sopra sommariamente illustrata presenta tuttavia alcuni limiti.
Innanzitutto, un inconveniente legato soprattutto ai ganci di presa conformati ad “U” sta nel fatto che essi non permettono di ottenere una grande flessibilità operativa, in quanto non sono chiaramente adatti ad afferrare rami troppo grandi o troppo piccoli rispetto all'apertura (costante) dei due bracci della "U" stessa.
Oltre a questo primo inconveniente, ne va osservato un altro, che peraltro è comune alle due tipologie di ganci di tipo noto (cioè affligge sia i ganci ad “U" che i ganci a "V"): in sostanza, questi accessori di tipo noto non permettono di avere una presa stabile sul ramo, cioè non riescono a trattenere soddisfacentemente il ramo stesso al loro interno, (specialmente durante il funzionamento del motore dello scuotitore). Per ovviare a tale inconveniente, si deve forzare il ramo all'interno della "U”, in modo da incastrarlo tra gli elementi metallici costituenti il gancio stesso; ciò comporta difficoltà di posizionamento dell’accessorio da parte dell’operatore, ma soprattutto comporta un elevato rischio di rotture per fatica della porzione di collegamento tra gancio e prolunga.
Tale inconveniente è ancora più sentito qualora si utilizzino ganci dotati di rulli, che ovviamente tendono a far scorrere il ramo all'interno del gancio, ostacolando così il mantenimento della corretta posizione di presa.
Un altro punto a sfavore dei dispositivi di tipo noto sta nel fatto che la conformazione di tali ganci di presa, specialmente in coordinazione alla necessità di forzare la presa tra gancio e ramo, è particolarmente suscettibile di rovinare la corteccia o addirittura la parte legnosa interna del ramo che si sta scuotendo; ovviamente l’entità di tale danno è via via più grave con il crescere della potenza impiegata (che praticamente consegue dalla presenza di rami particolarmente grossi o rigidi) e soprattutto con il "grado di incastro” stabilitosi tra gancio e ramo. In ultima analisi, la inerente distruttività relativa all'azionamento di tali dispositivi di tipo noto è causa di notevoli problemi di integrità delle piante, senza contare che danni alla corteccia possono causare infiltrazioni di umidità, agenti inquinanti o organismi patogeni o parassitari nella pianta.
In questa situazione il compito tecnico posto alla base della presente invenzione è ideare un attrezzo di presa, in particolare per macchine scuotitrici di scuotere rami e similari, nonché macchina scuotitrice dotata di tale accessorio in grado di ovviare sostanzialmente ai limiti citati. Nell’ambito di detto compito tecnico è un importante scopo dell’invenzione ideare un attrezzo di presa che permetta di lavorare con rami aventi una gamma estremamente ampia di diametri medi, in modo da avere un’elevata flessibilità operativa.
Inoltre, la presente invenzione si prefigge come scopo l'ideazione di un attrezzo di presa che fornisca una presa stabile e sicura sul ramo, indipendentemente dalle irregolarità del ramo stesso e dalle sollecitazioni vibratorie cui l’insieme gancio di presa - ramo è sottoposto durante lo scuotimento.
Ancora, un'importante scopo della presente invenzione è quello di assicurare l’integrità della corteccia e del corpo ligneo dei rami sottoposti allo scuotimento, a tutto vantaggio della salvaguardia del patrimonio arboreo e della facilità di impiego (anche da parte di operatori non particolarmente esperti).
Va anche rimarcato, come scopo della presente invenzione, il fatto di ideare un attrezzo di presa che sia praticamente privo di problemi di rottura dei supporti di connessione alla prolunga dello scuotitore, anche qualora sia sottoposto a sollecitazioni di notevole entità.
Infine, scopo della presente invenzione è quello di realizzare un attrezzo di presa che presenti bassi costi di realizzazione e manutenzione, nonché facilità di realizzazione e di montaggio su attrezzi scuotitori, anche di tipo noto.
Il compito tecnico precisato e gli scopi specificati sono sostanzialmente raggiunti da un attrezzo di presa avente le caratteristiche espresse in una o più delle rivendicazioni allegate.
Viene ora riportata a titolo di esempio indicativo e non limitativo, la descrizione di una forma di esecuzione preferita, ma non esclusiva, di un attrezzo di presa secondo l'invenzione, illustrato negli uniti disegni, nei quali:
-la figura 1 mostra una vista prospettica ed in esploso dell’attrezzo di presa secondo la presente invenzione;
-la figura 2 mostra una vista frontale dell’attrezzo di presa di figura 1; e -la figura 3 evidenzia una sezione longitudinale secondo la traccia III - III di figura 1 ; e
- la figura 4 mostra una vista laterale dell’attrezzo di figura 1.
Con riferimento alle figura citate, l’attrezzo di presa secondo l’invenzione è globalmente indicato con il numero 1.
Esso comprende in primo luogo un elemento di aggrappaggio 2, conformato sostanzialmente a "V”, entro il quale si fa in modo di inserire un ramo 4 da scuotere.
L'elemento dì aggrappaggio presenta un primo braccio di presa 2a ed un secondo braccio di presa 2b, disposti rispettivamente a formare i bracci delle “V"; in altre parole, il primo braccio di presa 2a ed il secondo braccio di presa 2b sono disposti relativamente tra loro secondo due direzioni di giacitura mutuamente convergenti, definendo in tal modo una sede di aggrappaggio 2c (costituita dall'area interna ai due bracci di presa stessi) destinata a ricevere il ramo 4 da scuotere.
Va notato che il primo braccio di presa 2a (che è sostanzialmente un corpo allungato, avente sezione sostanzialmente circolare) comprende un primo estremo inferiore 11 ed un secondo estremo inferiore 12 opposto al primo estremo 11; analogamente, il secondo braccio di presa 2b presenta un primo estremo superiore 13 ed un secondo estremo superiore 14 opposto a detto primo estremo 13.
Vantaggiosamente, l’attrezzo 1 secondo la presente invenzione comprende un predeterminato numero di elementi volventi primari 3a, i quali sono girevolmente connessi al primo braccio di presa 2a (in particolare, gli elementi volventi primari 3a sono montati coassialmente sul primo braccio di presa 2a in modo da potervi liberamente ruotare attorno). Ancora più vantaggiosamente, è presente un predeterminato numero di elementi volventi secondari 3b, che invece sono girevolmente connessi al secondo braccio di presa 2b (in modalità peraltro analoga a quanto già descritto per gli elementi volventi primari 3a) e sono sostanzialmente uguali agli elementi volventi primari 3a.
Convenientemente, gli elementi volventi secondari 3b definiscono, in cooperazione con gli elementi volventi primari 3a, una superficie di presa destinata ad agire sul ramo 4 da scuotere. Va notato che tale superficie di presa si configura di volta in volta a seconda della sagoma del ramo 4 inserito nell’attrezzo 1 , in funzione delle irregolarità più o meno accentuate che presenta (nodosità, tronconi spezzati di rami minori o biforcazioni). Scendendo nei particolari, si può notare (ad esempi dalle unite figure) che ciascuno degli elementi volventi primari 3a o secondari 3b (piuttosto, almeno uno di essi) si compone di una porzione di calettamento 5, la quale presenta una cavità passante destinata ad accogliere il primo braccio di presa 2a (o il secondo braccio di presa 2b, a seconda dei casi) e di una porzione attiva 6 circoscritta alla porzione di calettamento 5 e presentante una superficie esterna di rotolamento 7. Convenientemente, tale superficie esterna di rotolamento è destinata ad essere almeno parzialmente a contatto con il ramo 4 da scuotere; ovviamente, la parte di superficie esterna di rotolamento contribuirà a definire la superficie di presa di cui si è avuto modo di parlare in precedenza.
Vantaggiosamente, la superficie esterna di rotolamento 7 comprende un predeterminato numero di aree di presa 7a (come è possibile vedere dalle figure 1 e 3, si tratta in particolare di due aree di presa) sostanzialmente conformate secondo una superficie tronco-conica; tali aree di presa 7a sono collegate tra loro da un predeterminato numero di aree di raccordo 7b connesse alle aree di raccordo 7a (sempre dalle unite figure, si noti come ad esempio sia presente una singola area di raccordo 7b posta tra le de aree di presa 7a).
Convenientemente, le aree di raccordo 7b sono conformate sostanzialmente secondo una corona circolare e giacciono in un piano sostanzialmente perpendicolare rispettivamente al primo braccio di presa 2a o al secondo braccio di presa 2b (a seconda dei casi).
Naturalmente, in accordo con la presente invenzione, ciascuno degli elementi volventi primari o secondari 3a o 3b può essere realizzato in modo da comprendere più di due aree di presa 7a tronco-coniche, disposte in successione ed intervallate da un numero opportuno di aree di raccordo 7b (un’ area di raccordo 7b interposta tra due aree di presa 7a, ad eccezione delle basi superiore ed inferiore dell'elemento volvente stesso).
È importante rimarcare come le direzioni di giacitura del primo e del secondo braccio di presa 2a e 2b siano disposte sostanzialmente in modo simmetrico rispetto ad una direzione ideale di inserimento 2d nella sede di aggrappaggio 2c del ramo 4 (che può essere sostanzialmente assimilata all’asse mediano dell’elemento di aggrappaggio 2).
Vantaggiosamente, le aree di presa 7a definiscono localmente un predeterminato angolo di convergenza 8 rispetto a detta direzione ideale di inserimento 2d; in tal modo, il ramo 4 viene inserito all’interno dell’elemento di aggrappaggio 2 e trova una serie di superfici aventi un inclinazione relativa che ostacola la fuoriuscita del ramo 4 durante le operazioni di scuotimento.
Va notato che l’angolo di convergenza 8 è orientato geometricamente in modo da presentare la sua convessità diretta verso l'interno dell'elemento di aggrappaggio 2; in altre parole, l’angolo di apertura dei due bracci di presa 2a e 2b e gli angoli di convergenza 8 (definiti da ciascuna della aree di presa 7a con la direzione ideale di inserimento 2d) sono disposti reciprocamente in modo da delimitare con i loro lati (immaginari, ovviamente) un’ area di forma sostanzialmente romboidale, entro la quale il ramo 4 viene trattenuto stabilmente all’interno dell’attrezzo 1 secondo la presente invenzione.
In accordo con la presente invenzione, l’angolo di convergenza 8 è compreso tra i 2° ed i 10°; tipicamente, nella figura 3 tale angolo di convergenza vale all'incirca 5°.
Vantaggiosamente, gli elementi volventi primari 3a e/o gli elementi volventi secondari 3b sono spaziati tra loro di un predeterminato intervallo di adattamento 9 (interposto tra almeno due elementi volventi primari 3a e/o secondari 3b montati successivamente su uno dei due bracci di presa 2a o 2b). La presenza dell’intervallo di adattamento 9 permette agli elementi volventi di assumere spontaneamente la posizione di presa stabile intorno al ramo 4 quando questo viene inserito nell’elemento di aggrappaggio 2; in altre parole, gli elementi volventi 3a e 3b sono montati sui bracci di presa 2a e 2b in modo da poter avere un certo gioco assiale (pari appunto all’intervallo di adattamento 9); quando gli elementi volventi interferiscono con il ramo 4, l’intervallo di adattamento viene a crearsi spontaneamente proprio in corrispondenza della zona di interazione tra gli elementi volventi 3a, 3b ed il ramo 4.
al fine di presentare un’adeguata deformabilità a contatto con il ramo 4 e per evitare abrasioni con la corteccia del ramo 4 stesso, gli elementi volventi primari 3a e/o gli elementi volventi secondari 3b sono realizzati in materiale polimerico, preferibilmente in materiale elastomerico (tipicamente in gomma). Alla luce di quanto appena osservato, è da rimarcare il fatto che la superficie di presa è comunque data da tutte quelle parti degli elementi volventi 3a e/o 3b che, venute a contatto con il ramo 4, si deformano opportunamente proprio grazie all’intrinseca elasticità degli elementi volventi stessi.
Vantaggiosamente, l'attrezzo 1 comprende inoltre mezzi di irrigidimento e vincolo 10, i quali sono operativamente connessi almeno al primo braccio di presa 2a per permettere l'installazione dell’attrezzo 1 su una macchina scuotitrice.
In particolare, tali mezzi di irrigidimento e vincolo 10 comprendono un’espansione di irrigidimento 15, la quale è connessa al primo braccio di presa 2a almeno in corrispondenza del primo estremo inferiore 11 e del secondo estremo inferiore 12.
A sua volta, l’espansione di irrigidimento 15 (come è possibile vedere in figura 3) è un profilato, preferibilmente realizzato in materiale metallico dalle buone caratteristiche elastiche, ad esempio acciaio armonico. Tale profilato presenta un primo elemento di connessione 15a destinato ad impegnare il primo braccio di presa 2a in corrispondenza del primo estremo inferiore 11 e disposto trasversalmente alla direzione di giacitura del primo braccio di presa 2a; connesso in sequenza a detto primo elementi di connessione 15a si trova poi un secondo elemento di connessione 15b, destinato ad impegnare il corpo di vincolo 16 e disposto trasversalmente al primo elemento di connessione (15a).
Infine, l'espansione di irrigidimento presenta un terzo elemento di connessione 15c, connesso in sequenza al secondo elemento di connessione 15b; tale terzo elemento di connessione 15c è destinato ad impegnare il primo braccio di presa 2a in corrispondenza del secondo estremo inferiore 12 e simultaneamente il secondo braccio di presa 2b, in corrispondenza del secondo estremo superiore 14. Convenientemente, il terzo elemento di connessione 15c è disposto trasversalmente al secondo elemento di connessione 15b.
In altre parole, l’espansione di irrigidimento 15 è conformata secondo una sagoma a "C” asimmetrica; va notato che l’interconnessione dell’espansione di irrigidimento 15 ad entrambi i bracci di presa 2a e 2b permette di evitare gli accumuli di sforzo (derivanti dall’impiego dell'attrezzo 1) che possono portare a rotture critiche dell'attrezzo 1 durante lo scuotimento di rami particolarmente pesanti o rigidi.
Convenientemente, è presente anche un corpo di vincolo 16, connesso all’espansione di irrigidimento 15 e presentante almeno una sede di innesto 16a. La funzione di tale corpo di vincolo 16 è ovviamente quella di permettere il montaggio dell'attrezzo 1 su una macchina scuotitrice. Vantaggiosamente, l’attrezzo 1 secondo la presente invenzione comprende inoltre mezzi di disimpegno 17, i quali sono operativamente attivi sul primo e sul secondo braccio di presa 2a; 2b per permettere la rimozione e/o l’inserimento degli elementi volventi primari e/o secondari 3a e/o 3b.
Tali mezzi di disimpegno 17 comprendono sostanzialmente un primo corpo di chiusura 18 (generalmente, un elemento sostanzialmente cilindrico coassiale al primo braccio di presa 2a), il quale è amovibilmente posto in corrispondenza del primo estremo inferiore 11. Tale primo corpo di chiusura 18 viene trattenuto in posizione da un primo elemento di serraggio 19 (ad esempio, una vite che lo attraversa ed il cui filetto si innesta in un’opportuna sede interna al primo braccio di presa 2a); in altre parole, il primo elemento di serraggio 19 è operativamente attivo sul primo corpo di chiusura 18 per trattenere gli elementi volventi primari 3a sul primo braccio di presa 2a. Qualora le esigenze del momento lo richiedano, svitando il primo elemento si serraggio 19 si può allontanare il primo corpo di chiusura 18, per poter poi sfilare gli elementi volventi primari 3a dal primo braccio di presa 2a.
Parallelamente a quanto appena descritto, esìste un secondo corpo di chiusura 20, amovibilmente posto in corrispondenza del primo estremo superiore 13 e sul quale è operativamente attivo un secondo elemento di serraggio 21. Come si può vedere dalla figura 3, il secondo corpo di chiusura 20 è sostanzialmente un corpo discoidale, che agisce per interferenza su un elemento volvente secondario 3b e che è trattenuto in posizione dal secondo elemento di serraggio 21 (anche in questo caso, una vite ingranata opportunamente nel secondo braccio di presa 2b).
Come è possibile vedere dalla figura 1 , il corpo discoidale 20 agisce indirettamente sull’elemento volvente secondario 3b, ossia è montato con interferenza su un distanziale 20a, che a sua volta si inserisce nella cavità passante dell’elemento volvente secondario 3b; in tal modo si assicura una migliore operatività durante le sequenze di montaggio/smontaggio.
Sempre al fine di ridurre i danni ala corteccia del ramo 4 da scuotere, l’attrezzo 1 secondo la presente invenzione comprende almeno una guarnizione antigraffio 22, la quale è connessa al terzo elemento di connessione 15c adiacente agli elementi volventi 3a e 3b (preferibilmente su una superficie interna del terzo elemento di connessione 15c, quella cioè rivolta verso la convessità della “V"). La funzione della guarnizione antigraffio 22 è sostanzialmente quella di offrire un’adeguata superficie di sfregamento tra il ramo 4 ed il terzo elemento di connessione 15c.
In accordo con la presente invenzione, l’elemento di aggrappaggio 2 comprende inoltre una porzione di raccordo 2e (tipicamente conformata lungo un asse curvilineo raccordante il primo braccio di presa 2a al secondo braccio di presa 2b), che serve a definire la continuità strutturale tra i due bracci di presa 2a e 2b e funge inoltre da elemento di distribuzione delle sollecitazioni vibratorie cui l’attrezzo 1 va soggetto durante lo scuotimento del ramo 4.
Al fine di diminuire peso ed inerzia dell’attrezzo 1, è vantaggiosamente presente un predeterminato numero di cavità di alleggerimento 23, le quali sono ricavate internamente al primo braccio di presa 2a e/o al secondo braccio di presa 2b; va notato che tali cavità di alleggerimento 23 ospitano in parte della loro superficie laterale le filettature per il primo ed il secondo elemento di serraggio 19 e 21.
Convenientemente, fa parte della presente invenzione una macchina scuotitrice, in particolare per rami o similari, comprendente essenzialmente un apparato motore (destinato a generare una predeterminata potenza meccanica) al quale è connesso (ad una propria prima estremità) un elemento allungato di collegamento; tale elemento di collegamento è connesso all’apparato motore e viene posto in moto alternativo da esso in condizioni operative.
Vantaggiosamente, la macchina scuotitrice in oggetto comprende un attrezzo di presa 1 , connesso ad una seconda estremità dell’elemento di collegamento ed avente una o più caratteristiche descritte in precedenza. L’invenzione consegue importanti vantaggi.
In primo luogo, va osservato che la presente invenzione consente un’effettiva adattabilità ad una estesa gamma di diametri medi di rami, grazie alla particolare architettura costruttiva e soprattutto grazie all'intrinseca deformabilità degli elementi volventi; la flessibilità operativa è ulteriormente accresciuta dalla particolare disposizione degli elementi volventi stessi, che permette anche di afferrare rami che presentino anche discontinuità non trascurabili, come ad esempio nodosità sporgenti o curvature localizzate.
L’accessorio secondo la presente invenzione permette inoltre di avere una stabilità ottimale della presa sul ramo da scuotere; questo è dovuto ancora una volta alla particolare disposizione degli elementi volventi, che sono progettati in modo da adattarsi al contorno del ramo stesso, formando in modo pressoché spontaneo una sede entro la quale non è possibile una fuoriuscita non voluta del ramo stesso.
Sempre la presenza degli elementi volventi porta a notevoli vantaggi in termini di preservazione della corteccia e del corpo ligneo dei rami soggetti allo scuotimento; ciò è essenzialmente dovuto alla natura del materiale con cui gli elementi volventi stessi sono realizzati.
Un altro vantaggio della presente invenzione sulla tecnica nota è costituito dalla sua inerente affidabilità, che sì concretizza nell’efficienza strutturale della zona di raccordo con la prolunga dello scuotitore (la quale distribuisce gli sforzi derivanti dalle sollecitazioni vibratorie evitando concentrazioni critiche) e nella facile sostituibilità di quegli elementi volventi che risultino troppo usurati.
Va anche rimarcato il fatto che l'accessorio secondo la presente invenzione può essere utilizzato senza particolari difficoltà anche da operatori inesperti, pur mantenendo tutte le caratteristiche innovative già descritte. In particolare, la configurazione della zona di innesto dell’accessorio è disegnata in modo tale da adattarsi facilmente a qualsiasi prolunga di scuotitore, con evidenti benefici di adattabilità operativa e facilità di montaggio.
Infine, si sottolinea che la presente invenzione permette di mantenere bassi i costi di realizzazione e di manutenzione, a tutto vantaggio dell’economicità di acquisto e della convenienza d’impiego.

Claims (19)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Attrezzo dì presa, in particolare per macchine scuotitrici di rami o similari, comprendente: - un elemento di aggrappaggio (2), presentante almeno un primo braccio di presa (2a) ed un secondo braccio di presa (2b), detto primo braccio di presa (2a) e detto secondo braccio di presa (2b) essendo disposti relativamente tra loro secondo due direzioni di giacitura mutuamente convergenti per definire una sede di aggrappaggio (2c) destinata a ricevere un ramo (4) da scuotere; caratterizzato dal fatto che comprende inoltre un predeterminato numero di elementi volventi primari (3a) girevolmente connessi almeno a detto primo braccio di presa (2a).
  2. 2. Attrezzo secondo la rivendicazione 1 , caratterizzato dal fatto che comprende inoltre un predeterminato numero di elementi volventi secondari (3b) girevolmente connessi al secondo braccio di presa (2b), detti elementi volventi secondari (3b) definendo in cooperazione con detti elementi volventi primari (3a) una superficie di presa destinata ad agire sul ramo (4) da scuotere.
  3. 3. Attrezzo secondo le rivendicazioni 1 o 2 , caratterizzato dal fatto che almeno uno degli elementi volventi primari (3a) o secondari (3b) comprende: - una porzione di calettamento (5) presentante una cavità passante destinata ad accogliere ii primo braccio di presa (2a) o il secondo braccio di presa (2b); - una porzione attiva (6) sostanzialmente circoscritta alla porzione di caletamento (5) e presentante una superficie esterna di rotolamento (7), detta superficie esterna di rotolamento (7) essendo destinata ad essere almeno parzialmente a contatto con il ramo (4) da scuotere.
  4. 4. Attrezzo secondo la rivendicazione 3, caraterizzato dal fatto che la superficie esterna di rotolamento (7) comprende: - un predeterminato numero di aree di presa (7a) sostanzialmente conformate secondo una superficie tronco-conica; e - un predeterminato numero di aree di raccordo (7b) connesse a dette aree di raccordo (7a), conformate sostanzialmente secondo una corona circolare e giacenti in un piano sostanzialmente perpendicolare rispettivamente al primo braccio di presa (2a) o al secondo braccio di presa (2b).
  5. 5. Atrezzo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che dette direzioni di giacitura del primo e del secondo braccio di presa (2a; 2b) sono disposte sostanzialmente in modo simmetrico rispetto ad una direzione ideale di inserimento (2d) del ramo (4) in detta sede di aggrappaggio (2c).
  6. 6. Attrezzo secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che dette aree di presa (7a) definiscono localmente un predeterminato angolo di convergenza (8) rispetto a detta direzione ideale di inserimento (2d).
  7. 7. Attrezzo secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fato che detto angolo di convergenza (8) è compreso tra i 2° ed i 10°.
  8. 8. Attrezzo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fato che gli elementi volventi primari (3a) e/o gli elementi volventi secondari (3b) sono spaziati tra loro di un predeterminato intervallo di adattamento (9), detto intervallo di adattamento (9) essendo interposto tra almeno due elementi volventi primari (3a) e/o secondari (3b).
  9. 9. Attrezzo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato di fatto che gli elementi volventi primari (3a) e/o gli elementi volventi secondari (3b) sono realizzati in materiale polimerico, preferibilmente in materiale elastomerico.
  10. 10. Attrezzo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che comprende inoltre mezzi di irrigidimento e vincolo (10) operativamente connessi almeno al primo braccio di presa (2a) per permettere l'installazione dell'attrezzo (1) su una macchina scuotitrice.
  11. 11. Attrezzo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il primo braccio di presa (2a) comprende un primo estremo inferiore (11) ed un secondo estremo inferiore (12) opposto a detto primo estremo (11 ) e caratterizzato dal fatto che il secondo braccio di presa (2b) comprende un primo estremo superiore (13) ed un secondo estremo superiore (14) opposto a detto primo estremo (13).
  12. 12. Attrezzo secondo le rivendicazioni 10 e 11, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di irrigidimento e vincolo (10) comprendono: - un’espansione di irrigidimento (15) connessa al primo braccio di presa (2a) almeno in corrispondenza del primo estremo inferiore (11) e del secondo estremo inferiore (12); e - un corpo di vincolo (16) connesso a detta espansione di irrigidimento (15) per permettere il montaggio dell'attrezzo (1) e presentante almeno una sede di innesto (16a).
  13. 13. Attrezzo secondo la rivendicazione 12, caratterizzato dal fatto che l’espansione di irrigidimento (15) è un profilato, preferibilmente realizzato in materiale metallico, e comprende: - un primo elemento di connessione (15a) destinato ad impegnare il primo braccio di presa (2a) in corrispondenza del primo estremo inferiore (11) e disposto trasversalmente alla direzione di giacitura del primo braccio di presa (2a); - un secondo elemento di connessione (15b) connesso in sequenza a detto primo elementi di connessione (15a), destinato ad impegnare il corpo di vincolo (16) e disposto trasversalmente a detto primo elemento di connessione (15a); e - un terzo elemento di connessione (15c) connesso in sequenza a detto secondo elemento di connessione (15b), destinato ad impegnare il primo braccio di presa (2a) in corrispondenza del secondo estremo inferiore (12) ed il secondo braccio di presa (2b) in corrispondenza del secondo estremo superiore (14), detto terzo elemento di connessione (15c) essendo disposto trasversalmente a detto secondo elemento di connessione (15b).
  14. 14. Attrezzo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che comprende inoltre mezzi di disimpegno (17) operativamente attivi sul primo e sul secondo braccio di presa (2a; 2b) per permettere la rimozione e/o l'inserimento degli elementi volventi primari e/o secondari (3a; 3b).
  15. 15. Attrezzo secondo la rivendicazione 14, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di disimpegno (17) comprendono: - un primo corpo di chiusura (18) amovibilmente posto in corrispondenza del primo estremo inferiore (11); - un primo elemento di serraggio (19) operativamente attivo su detto primo corpo di chiusura (18); - un secondo corpo di chiusura (20) amovibilmente posto in corrispondenza del primo estremo superiore (13); e - un primo elemento di serraggio (21) operativamente attivo su detto secondo corpo di chiusura (20).
  16. 16. Attrezzo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che comprende inoltre almeno una guarnizione antigraffio (22) connessa a detto terzo elemento di connessione (15c), preferibilmente su una superficie del terzo elemento di connessione (15c) adiacente agli elementi volventi primari e/o secondari (3a; 3b), per offrire una superficie di sfregamento tra il ramo (4) ed il terzo elemento di connessione (15c).
  17. 17. Attrezzo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto elemento di aggrappaggio (2) comprende inoltre una porzione di raccordo (2d), preferibilmente conformata lungo un asse curvilineo raccordante il primo braccio di presa (2a) al secondo braccio di presa (2b).
  18. 18. Attrezzo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che comprende inoltre un predeterminato numero di cavità di alleggerimento (23) ricavate internamente al primo braccio di presa (2a) e/o al secondo braccio di presa (2b).
  19. 19. Macchina scuotitrice, in particolare per rami o similari, comprendente: un apparato motore destinato a generare una predeterminata potenza meccanica; e - un elemento allungato di collegamento, connesso ad una prima estremità a detto apparato motore e posto in moto alternativo da esso in condizioni operative; caratterizzata dal fatto che comprende inoltre un attrezzo di presa (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, detto attrezzo di presa (1) essendo connesso ad una seconda estremità dell’elemento allungato di collegamento.
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