ITMC20080018U1 - Calzatura con tacco asportabile - Google Patents

Description

DESCRIZIONE

a corredo di una domanda di brevetto per modello di utilit? avente per titolo:

?CALZATURA CON TACCO ASPORTABILE?.

TESTO DELLA DESCRIZIONE

La presente domanda di brevetto per modello di utilit? ha per oggetto una calzatura con tacco asportabile.

Il trovato in questione ? stato progettato al fine di dare un nuovo impulso, anche sotto l?aspetto commerciale, ad un settore ormai da troppo tempo standardizzato su soluzioni tradizionali.

Come ? noto la struttura tradizionale di una calzatura ? costituita da un fondo (o suola) e da una sovrastante tomaia.

Talvolta un simile fondo ? realizzato per stampaggio di materiali plastici, mentre in altri casi ? realizzato in cuoio con l?applicazione di un tacco e magari di una soletta di calpestio.

In entrambi i casi il fondo che viene confezionato insieme con la tomaia assume una struttura monolitica, nel senso cio? che nessuno dei suoi anzidetti componenti pu? essere pi? separato dagli altri (se non in modalit? traumatica). Ebbene al fine di innovare questo consolidato stato dell?arte, si ? pensato di realizzare per la prima volta una calzatura che adotti un fondo dotato di un tacco asportabile in modalit? non traumatica.

In questo senso ? facile comprendere come il possessore di una simile calzatura possa smontare facilmente il tacco montato in origine sulla sua calzatura e sostituirlo con un tacco differente, magari anch?esso venduto assieme alla medesima calzatura alla stregua di un accessorio o comunque reperibile presso lo stesso punto-vendita.

Peraltro va subito segnalato che i mezzi previsti per realizzare il montaggio e lo smontaggio dei diversi tacchi dal tratto anteriore portante della suola della calzatura in questione sono tali per cui una simile operazione pu? essere compiuta con grande facilit? e con grande velocit? dallo stesso acquirente di un simile manufatto, pur senza pregiudicare minimamente le caratteristiche di rigidit? e di robustezza dello stesso.

La scelta di sostituire il tacco inizialmente montato in sulla calzatura secondo il trovato con un tacco differente potrebbe essere legata alla volont? dell?utente di montare un tacco di differente forma, di differente colore o di differente dotazione rispetto a quello originale.

A tale ultimo riguardo la sostituzione del tacco potrebbe costituire anche l?occasione per modificare la tipologia della calzatura, trasformandola da un sandalo ad una scarpa sostanzialmente chiusa e viceversa.

Per illustrare meglio questo ulteriore vantaggio della calzatura in questione occorre ricordare che una tipica scarpa ? caratterizzata dal fatto di adottare una tomaia ?chiusa?, in grado cio? di circoscrivere e contenere il piede dalla punta al tallone.

Da parte sua un tipico sandalo (o sabot) ? quello che adotta una mezza tomaia, tale cio? da contenere soltanto il tratto anteriore del piede dell?utente.

In questa prospettiva ? previsto che la porzione anteriore suola della calzatura secondo il trovato adotti inamovibilmente una classica mezza tomaia (ad imitazione di quella di un sandalo o di un sabot).

Ebbene sul retro di questa mezza porzione anteriore dell?anzidetta suola ? possibile innestare alternativamente un tacco privo di calcagno o un tacco che incorpora un calcagno (laddove con l?espressione calcagno si allude, nel gergo tipico del settore calzaturiero, alla parte della tomaia che circoscrive il tallone).

Ci? significa che nel primo caso ? in presenza cio? dell?adozione di un tacco privo di calcagno ? la calzatura secondo il trovato si configura come un tipico sandalo o sabot, mentre nel secondo caso ? in presenza cio? dell?adozione di un tacco dotato di calcagno ? la medesima calzatura assume la struttura di una vera e propria scarpa, nell?ambito della quale sia la punta del piede che il tallone si trovano ad essere contenuti entro rispettivi tratti di tomaia.

Per maggiore chiarezza esplicativa la descrizione del trovato prosegue con riferimento alle tavole di disegno allegate, aventi solo valore illustrativo e non certo limitativo, in cui:

- la figura 1 mostra, con una rappresentazione assonometrica, la calzatura in questione;

- la figura 2 ? una rappresentazione assonometrica che mostra la sola porzione anteriore della suola adottata nella calzatura anzidetta;

- le figure 3 e 4 sono due rappresentazioni assonometriche che mostrano due versioni alternative del tacco destinato ad essere montato sul manufatto di figura 2;

- la figura 5 ? una rappresentazione assonometrica che illustra i mezzi utilizzati per realizzare l?anzidetto assemblaggio rapido tra la porzione anteriore della suola ed il rispettivo tacco illustrati nelle figure precedenti;

- la figura 6 ? una rappresentazione assonometrica di una versione costruttiva alternativa della calzatura in questione; - la figura 7 ? una rappresentazione assonometrica della calzatura di figura 6 che mostra i due componenti della stessa in assetto disaccoppiato;

- la figura 8 ? una rappresentazione assonometrica dei mezzi utilizzati per realizzare l?assemblaggio rapido dei due componenti di figura 7.

Con riferimento alle figure anzidette, la calzatura in questione adotta una suola (1) costituita da due tratti reciprocamente e saldamente assemblabili (2, 3), dei quali quello anteriore (2), che si estende sostanzialmente dalla punta alla zona del fiosso, incorpora una tomaia (2a) atta a cingere l?avampiede dell?utente.

Il secondo tratto ? invece costituito da un tacco (3) atto ad essere accoppiato e disaccoppiato all?anzidetto tratto anteriore (2), grazie ad opportuni mezzi di reciproco collegamento.

Nella versione del trovato mostrata nelle figure 3, 4 e 5, tali mezzi di reciproco collegamento sono costituiti da una spina (4) che aggetta assialmente dal bordo frontale del tacco (3) e da una corrispondente sede (5) realizzata in corrispondenza del bordo posteriore dell?anzidetto tratto anteriore (2) della suola in parola (1).

Per assemblare i due anzidetti componenti (2, 3) occorre infatti infilare l?anzidetta spina (4) entro la rispettiva sede (5) e provvedere successivamente alla stabilizzazione di tale accoppiamento grazie all?impiego di una vite di fissaggio (6) che, dopo essere stata infilata entro un condotto verticale passante (7) realizzato inferiormente al tratto anteriore (2) della suola (1), sfocia all?interno dell?anzidetta sede (5) e si impegna entro un forellino (4a) eseguito sulla spina (4).

Nella versione costruttiva mostrata nelle figure 6 e 7, gli anzidetti mezzi di reciproco aggancio sono costituiti da due spine tubolari sovrapposte (40) che aggettano orizzontalmente dal bordo posteriore del tratto anteriore (2) della suola in questione (1) e da due corrispondenti sedi (50) eseguite in corrispondenza del bordo frontale del tacco (3).

Per stabilizzare l?accoppiamento tra i suddetti mezzi di collegamento (40, 50) ? previsto che ciascuna delle due spine (40) adotti, verso la propria estremit? libera, una sferetta (40a) parzialmente sporgente verso l?alto, soggetta all?azione di una sottostante molla (non mostrata nelle figure allegate).

Una simile spina (40), nel momento in cui sia insediata entro l?anzidetta corrispondente sede (50), si infila in realt? entro un cannotto (51), dotato di una sezione leggermente maggiore, montato all?interno di quest?ultima che reca superiormente un forellino (51a) in grado di ospitare esattamente l?anzidetta sferetta (40a) della rispettiva spina (40).

Ebbene nel momento in cui la spina tubolare (40) sia infilata entro il cannotto (51), la sua sferetta (40a) subisce l?interferenza delle pareti interne di quest?ultimo.

Tale interferenza ? in grado di vincere la forza di contrasto della molla associata alla sferetta medesima (40a) e da indurre quest?ultima a penetrare completamente all?interno della rispettiva spina tubolare (40).

Una volta per? che tale accoppiamento sia completato, la sferetta medesima (40a) si porta in perfetto allineamento con il corrispondente forellino (51a) eseguito sul cannotto (51); a questo punto la spinta generata dalla rispettiva molla, fa s? che la sferetta medesima (40a) fuoriesca dalla spina (40) e si insedi esattamente entro il forellino medesimo (51a).

L?interferenza che il bordo perimetrale di tale forellino (51a) genera tutto attorno alla sferetta (40a) garantisce che il tacco (3) e il tratto anteriore (2) della suola (1) non possano disaccoppiarsi fortuitamente.

In effetti la loro separazione pu? essere ottenuta solo esercitando una notevole forza divaricante, tale da consentire alle sferette (40a) delle spine (40) di penetrare nuovamente all?interno di queste ultime, sotto la pesante interferenza dei bordi dei forellini (51a) dei rispettivi cannotti (51).

Si ribadisce che la possibilit? di accoppiare e disaccoppiare a discrezione i due componenti (2, 3) della suola (1) consente all?utente di alternare tacchi di differenti forme e colori in seno alla calzatura secondo il trovato.

In questo senso ? anche previsto che il tacco (3) possa incorporare un calcagno (8) atto a cingere il piede dell?utente nella zona del tallone, cos? come mostrato in figura 4.

Alternando su uno stesso tratto anteriore (2) della suola (1) un tacco (3) dotato dell?anzidetto calcagno (8) ed un tacco privo di calcagno (del tipo di quello mostrato in figura 3) ? possibile, di volta in volta, conferire alla calzatura secondo il trovato la configurazione di una vera e propria scarpa o quella di un sandalo (o sabot).

Claims (6)

1. RIVENDICAZIONI 1) Calzatura caratterizzata per il fatto di adottare una suola (1) costituita da un tratto anteriore (2) dotato di tomaia (2a) e da un tacco (3) che risultano accoppiabili e disaccoppiabili grazie all?adozione di mezzi di reciproco collegamento (4, 40; 5, 50).
2. 2) Calzatura secondo la rivendicazione 1, caratterizzata per il fatto che gli anzidetti mezzi di collegamento consistono in una spina (4) che aggetta assialmente dal bordo anteriore del tacco (3) e da una corrispondente sede (5) eseguita in corrispondenza del bordo posteriore del tratto anteriore (2) della suola (1), atta ad accogliere esattamente la spina medesima (4).
3. 3) Calzatura secondo la rivendicazione 2, caratterizzata per il fatto che l?anzidetto tratto anteriore (2) della suola (1) reca inferiormente un condotto verticale passante (7) che sfocia entro l?anzidetta sede (5) della spina (4); essendo previsto che tale condotto (7) sia destinato ad accogliere, dal basso verso l?alto, una corrispondente vite (6), in modo tale che la punta di quest?ultima possa impegnarsi in un forellino (4a) eseguito inferiormente all?anzidetta spina (4).
4. 4) Calzatura secondo la rivendicazione 1, caratterizzata per il fatto che gli anzidetti mezzi di collegamento consistono in una o pi? spine tubolari (40) che aggettano orizzontalmente dal bordo posteriore del tratto anteriore (2) della suola (1) e da una o pi? corrispondenti sedi (50) eseguite in corrispondenza del bordo anteriore del tacco (3).
5. 5) Calzatura secondo la rivendicazione 4, caratterizzata per il fatto che ciascuna delle anzidette spine (40) reca, in prossimit? della propria estremit? libera, una sferetta (40a) che tende a mantenersi in assetto parzialmente sporgente grazie all?azione di una rispettiva molla contenuta nella spina medesima (40); essendo previsto che tale sferetta (40a) sia in grado, una volta che la rispettiva spina (40) sia infilata completamente entro un cannotto (51) alloggiato entro la rispettiva sede (50), di insediarsi, tanto da debordarne verso l?alto, entro un opportuno forellino (51a) eseguito al di sopra del cannotto medesimo (51).
6. 6) Calzatura secondo una o pi? delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata per il fatto che l?anzidetto tacco (3) incorpora un calcagno (8) atto a cingere il tallone del rispettivo utente.