ITGE20120044A1 - Dispositivo per tubo aeratore e tubo aeratore comprendente detto dispositivo - Google Patents

Dispositivo per tubo aeratore e tubo aeratore comprendente detto dispositivo Download PDF

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ITGE20120044A1
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tube
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aerator
force
sealing
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IT000044A
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Gian Paolo Vaccaro
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Seacsub S P A
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Description

"Dispositivo per tubo aeratore e tubo aeratore comprendente detto dispositivo"
TESTO DELLA DESCRIZIONE
L'invenzione ha per oggetto un dispositivo di chiusura della estremità libera di un tubo aeratore, altrimenti detto anche snorkel, o di un tubo adattatore fissato o fissabile a detto aeratore, detta estremità libera presentando un'apertura atta a consentire l'afflusso di aria all'interno dell'aeratore . Il dispositivo comprende un primo elemento mobile associato ad un elemento a tenuta, detto primo elemento mobile essendo fissabile al tubo o ad un elemento a questo solidale in modo da poter muoversi, quando accoppiato, da una posizione di apertura in cui detto elemento a tenuta à ̈ posizionato ad una certa distanza dall'apertura del tubo ad una posizione di chiusura in cui l'elemento a tenuta chiude detta apertura, il primo elemento mobile, e/o una parte di esso o ad esso associata, essendo tale per cui, quando immerso, riceve una spinta idrostatica superiore al suo peso.
Il documento US 5,960,791 descrive un dispositivo di questo tipo che viene utilizzato per realizzare boccagli che impediscono l'accesso dell'acqua durante le immersioni, cosiddetti "dry snorkel".
E' noto che i boccagli sono utilizzati sia da sub professionali che da dilettanti che si cimentano principalmente in attività di snorkeling per consentire di respirare mantenendo la testa sott'acqua galleggiando sulla superficie. Nella loro versione più semplice si tratta di tubi di gomma dotati, ad una estremità, di un manicotto ad U che termina in un boccaglio che il subacqueo tiene in bocca per respirare mentre l'estremità opposta, generalmente libera, fuoriesce dall'acqua per consentire l'afflusso di aria.
Poiché, soprattutto per immersioni in mare, la superficie dell'acqua può presentare delle increspature, accade sovente che dell'acqua entri all'interno del tubo creando problemi per il subacqueo. Lo stesso può accadere se il tubo si inclina inavvertitamente rispetto alla verticale. Per questo motivo sono stati ideati degli adattatori sostanzialmente costituiti da un galleggiante, tipicamente a sfera, che chiude automaticamente l'apertura del tubo quando l'acqua sta per raggiungere detta apertura. A tal fine il tubo viene piegato di 180° e la sfera inserita in una gabbietta in posizione sottostante all'apertura in modo che, quando l'acqua sale, la sfera sale corrispondentemente fino a raggiungere e sigillare 1'apertura.
Questo tipo di dispositivi, sebbene svolgano egregiamente la loro funzione, hanno però l'inconveniente di impedire il flusso di acqua all'interno del tubo solo se mantenuti perfettamente verticali. Inoltre la piegatura del tubo di 180° comporta un maggiore sforzo per il subacqueo per espellere l'acqua che inevitabilmente entra nel tubo a seguito di una immersione.
Il documento US 5,960,791 suddetto descrive un meccanismo di chiusura più evoluto in grado di funzionare anche inclinando il tubo rispetto alla verticale e senza la necessità di prevedere una curvatura del tubo di 180°. Ciò grazie all'impiego di una valvola articolata montata su un supporto provvisto di un galleggiante ed incernierato ad un estremo. La valvola à ̈ costituita da una membrana che va a chiudere un'apertura che, in questo caso, ha un asse perpendicolare all'asse del tubo, cioà ̈ à ̈ disposta a 90°. La forza idrostatica esercitata sul galleggiante quando immerso determina la rotazione del supporto attorno alla cerniera portando la valvola a chiudere l'apertura cosi impedendo l'ingresso dell'acqua nel tubo.
L'inconveniente di questo tipo di aeratore à ̈ essenzialmente dovuto al fatto che quando il tubo assume una inclinazione di 180°, ovvero il subacqueo effettua una capriola o un tuffo o comunque ribalta la sua posizione, la spinta idrostatica sul galleggiante à ̈ tale da agire nella direzione di apertura della valvola. Ciò che può impedire l'apertura à ̈ solo la pressione esercitata dall'acqua direttamente sulla membrana della valvola, grandezza, tuttavia, variabile in funzione della profondità e, quindi, tale da non garantire una affidabile chiusura della valvola in ogni assetto del sub in immersione.
Scopo della presente invenzione à ̈ fornire un dispositivo di chiusura della estremità libera di un tubo aeratore che sia in grado di prevenire l'ingresso dell'acqua nelle più disparate situazioni, in particolare quando il tubo à ̈ capovolto di 180° rispetto alla sua posizione verticale ovvero quando il sub ribalta la sua posizione sott'acqua come, ad esempio, nel caso di esecuzione di una capriola o un tuffo
L'invenzione raggiunge lo scopo con un dispositivo come quello descritto all'inizio che ulteriormente comprende un secondo elemento mobile fissabile al tubo o ad un elemento a questo solidale, detto secondo elemento mobile essendo realizzato di, o associato a, un materiale avente una densità superiore a quella dell'acqua in modo che, quando immerso, riceva una spinta idrostatica inferiore al suo peso, il primo elemento mobile ed il secondo elemento mobile essendo mutuamente arrangiati in modo che, quando l'apertura del tubo à ̈ sommersa o tende ad essere sommersa, il primo elemento mobile à ̈ sospinto nella posizione di chiusura dalla spinta idrostatica esercitata su detto primo elemento e/o dalla forza esercitata dal riscontro di almeno parte del secondo elemento su detto primo elemento per effetto di una componente della forza peso esercitata su detto secondo elemento nella direzione di avvicinamento di detto secondo elemento verso detto primo elemento.
Vantaggiosamente il primo elemento agisce nel senso di chiusura dell'apertura per effetto della forza idrostatica agente sullo stesso quando l'apertura à ̈ rivolta verso l'alto, mentre nel caso di immersione con tubo orientato verso il basso, l'elemento a tenuta à ̈ sospinto nella posizione di chiusura per effetto della forza di gravità agente sul secondo elemento, la quale forza supera la forza di galleggiamento del primo elemento trattenendolo nella posizione corrispondente alla chiusura dell'apertura .
Grazie all'impiego di un secondo elemento mobile, che nella sua configurazione più semplice à ̈ una massa sostenuta da un'asta o un filo che si muove a guisa di bilanciere o pendolo, à ̈ possibile contrastare l'azione del galleggiante che, nella particolare situazione in cui il tubo si trova capovolto rispetto alla sua normale posizione di funzionamento, tende ad aprire l'elemento a tenuta che agisce a guisa di valvola. In questo modo sulla valvola, oltre alla pressione dell'acqua, agisce anche una forza addizionale che à ̈ in grado di garantire una efficace tenuta anche per basse profondità dal momento che questa forza addizionale à ̈ di tipo gravitazionale e, quindi, pressoché costante.
Vantaggiosamente il primo elemento ed il secondo elemento sono girevolmente accoppiati o accoppiabili al tubo in modo da ruotare rispetto a detto tubo attorno ad un medesimo o un differente pivot. In particolare il primo elemento agisce a guisa di leva del primo genere infulcrata in una posizione mediana con l'elemento a tenuta posizionato in prossimità di un estremo, la zona del primo elemento fra fulcro e opposto estremo essendo atta a riscontrare il secondo elemento, o parte di esso, nella sua rotazione attorno al proprio pivot per impartire su detta zona una forza in grado di fare ruotare detto primo elemento così da indurre un corrispondente movimento dell'elemento a tenuta nella direzione di avvicinamento all'apertura del tubo.
Grazie a questi accorgimenti il dispositivo assume una configurazione particolarmente vantaggiosa. Se da una parte si mantiene la flessibilità ed i vantaggi del dispositivo di cui al documento US 5,960,791, allo stesso tempo l'affidabilità della tenuta à ̈ garantita da un meccanismo molto semplice e poco costoso costituito, nella sua versione più semplice, da un semplice pendolo o bilanciere che in condizioni di immersione normali, ovvero per tubo aeratore verticale, rimane del tutto inattivo in una posizione sostanzialmente parallela al tubo stesso con la sua forza peso contrastata dalla reazione vincolare. Quando il tubo tende ad inclinarsi, il pendolo tende a mantenere la sua posizione verticale e quindi ad interferire con il primo elemento e, quindi, ad agire nella direzione di chiusura a prescindere dall'effetto esercitato dal galleggiante. Ciò permette, non solo di garantire la tenuta anche con tubo verticale capovolto di 180°, ma anche per quegli angoli di inclinazione superiori ai 90° in cui la spinta idrostatica sul galleggiante comincia ad avere una componente che riduce la forza nella direzione di chiusura dell'apertura. Il tutto grazie ad un semplice componente addizionale che non richiede la presenza di condotti di guida o cinematismi particolarmente complessi, aspetto particolarmente importante in quanto mantiene i costi del dispositivo a livelli molto contenuti e, quindi, rende la soluzione praticabile anche per tubi aeratori rivolti a pubblico non professionale.
Vantaggiosamente l'elemento a tenuta à ̈ previsto solidale rispetto al primo elemento in modo da muoversi su un arco di circonferenza da una posizione distanziata ad una posizione sostanzialmente sovrapposta all'apertura del tubo. In particolare il primo elemento à ̈ configurato per portare a sovrapporre l'elemento a tenuta su un'apertura che giace su un piano inclinato rispetto all'asse del tubo .
Secondo una forma attuativa il primo elemento e il secondo elemento sono liberi di muoversi l'uno indipendentemente dall'altro, il primo elemento presentando una concavità per accogliere almeno parte del secondo elemento quando questo à ̈ portato a riscontrarsi su detto primo elemento.
Vantaggiosamente il primo elemento presenta una coppia di estensioni laterali atte a disporsi su opposti lati del tubo quando in posizione di apertura, dette estensioni avendo una lunghezza tale formare, con la parete del tubo, una sede di dimensione variabile entro cui il secondo elemento à ̈ trattenuto qualunque sia la posizione del primo elemento.
Secondo una variante, il primo elemento presenta una scanalatura entro cui può trovare alloggio l'elemento di collegamento del secondo elemento. Detta scanalatura può avere una qualsivoglia sezione trasversale, ad esempio semicircolare. In una forma particolarmente vantaggiosa la sezione à ̈ a V con il vertice della V appiattito per poter accogliere il supporto del secondo elemento mobile, in particolare 1'asta .
Secondo una forma attuativa, il primo elemento presenta una o più alette o estensioni atte ad essere incernierate su un perno portato da una o più alette previste sul tubo e su cui à ̈ incernierato o comunque fissato anche il secondo elemento. Alternativamente il primo elemento può presentare una coppia di alette atte ad essere incernierate ciascuna su corrispondenti alette o monconi di perno previsti sul tubo. Il secondo elemento, in questo caso, viene incernierato su una terza aletta o moncone di perno o anello disposto centralmente rispetto alle prime due. Vantaggiosamente il primo elemento ha la conformazione di una calotta che porta una estensione tipicamente piastriforme che presenta elementi per il fissaggio di un membrana avente forma e dimensioni tali da garantire una tenuta quando sovrapposta all'apertura del tubo. Gli elementi di fissaggio comprendono tipicamente un foro, una forcella o simili in cui si innesta una corrispondente protuberanza della membrana.
Secondo un altro aspetto l'invenzione riguarda un kit adattatore comprendente una porzione di tubo avente una estremità atta ad essere connessa a, tipicamente innestata su, un tubo aeratore, detto anche snorkel, l'estremità opposta presentando un'apertura per consentire l'afflusso di aria nel tubo. Il kit comprende un dispositivo come sopra descritto fissato o fissabile a detta porzione di tubo per consentire la chiusura di detta apertura cosi impedendo l'ingresso di acqua nel tubo aeratore quando sommerso. In questo modo à ̈ possibile trasformare un qualunque aeratore nel tipo "dry" con l'impiego di un semplice tubo adattatore che può essere fissato, ad esempio con un anello o per forzamento o simili.
Secondo un altro aspetto l'invenzione riguarda un tubo aeratore, detto anche snorkel, comprendente una estremità che presenta un'apertura per consentire l'afflusso di aria, in cui à ̈ previsto in combinazione un dispositivo o un kit secondo la presente invenzione.
Le ulteriori caratteristiche ed i perfezionamenti sono oggetto delle sottorivendicazioni.
Le caratteristiche dell'invenzione ed i vantaggi da essa derivanti risulteranno con maggiore evidenza dalla seguente descrizione dettagliata delle figure allegate, in cui:
La fig. 1 mostra una vista in prospettiva della parte superiore di un tubo aeratore montante un dispositivo di chiusura secondo una prima forma attuativa dell'invenzione.
La fig. 2 mostra la medesima vista di fig. 1 con l'elemento mobile di chiusura smontato.
La fig. 3 mostra una vista dal basso del dispositivo di fig. 1.
La fig. 4 mostra una sezione del dispositivo di fig. 1 secondo un piano longitudinale passante per l'asse del tubo.
La fig. 5 mostra una vista in prospettiva della parte superiore di un tubo aeratore montante un dispositivo di chiusura secondo una seconda forma attuativa dell'invenzione.
La fig. 6 mostra la medesima vista di fig. 5 con l'elemento mobile di chiusura smontato.
La fig. 7 mostra il dispositivo di fig. 5 da una diversa angolazione.
La fig. 8 mostra una vista laterale in sezione del medesimo dispositivo.
Gli aeratori per attività subacquea, detti anche snorkel, sono generalmente costituiti da un tubo che ad una estremità presenta un boccaglio che può essere fisso oppure staccabile o comunque orientabile per essere adattato alla bocca del sub, mentre l'estremità opposta à ̈ lasciata libera per consentire l'afflusso di aria al proprio interno. Per semplicità di esposizione nelle figure accluse alla presente descrizione à ̈ mostrata solo la parte finale di un tubo aeratore su cui può essere applicato un dispositivo secondo la presente invenzione. E' evidente che tale tubo aeratore può essere di qualsivoglia tipo, dal più semplice al più sofisticato, con o senza valvole situate in prossimità del boccaglio per l'espulsione dell'acqua, con boccagli più o meno anatomici, fissi o smontabili .
Le figure 1 a 4 mostrano una prima forma attuativa dell'invenzione. Sulla parte terminale di un tubo aeratore 1 à ̈ innestato a pressione uno spezzone di tubo 2 dotato di una flangia di riscontro 102. Lo spezzone di tubo 2 funge da tubo adattatore su cui viene montato il dispositivo di chiusura. Lo spezzone di tubo 2 à ̈, in questo caso, un componente separato dall'aeratore per garantire una maggiore flessibilità di montaggio. E' comunque evidente che lo stesso risultato può essere ottenuto lavorando direttamente l'estremità 1.
L'afflusso/deflusso di aria nella/dalla estremità aperta 202 dello spezzone di tubo 2 à ̈ controllato da una valvola 103 montata su un gruppo mobile 3 libero di ruotare attorno ad una coppia di perni moncone ricavati o montati sul tubo 2, in particolare sulle opposte facce identificate con il riferimento 402. Il gruppo mobile 3 comprende un elemento con conformazione a calotta 503 che presenta lateralmente una coppia di alette contrapposte 203 su cui si innestano i perni 302 per realizzare un accoppiamento articolato. La parte terminale del gruppo mobile 2 à ̈ formata da una estensione 303 di dimensioni e forma corrispondenti all'apertura 202 del tubo 2 e che costituisce la valvola vera e propria 103. A tal fine sull'estensione 303 à ̈ presente una apertura 403 in cui si innesta una membrana 4 per garantire la tenuta quando la valvola 103 à ̈ chiusa ovvero l'estensione 303 à ̈ portata a sovrapporsi sull'apertura 202 per effetto della rotazione del gruppo mobile 3. Secondo una variante, la tenuta à ̈ garantita da un sovra stampaggio di gomma, ad esempio termoplastica o siliconica, sull'estensione 303 oppure da un anello di tenuta dei medesimi materiali piantato in una sede oppure anch'esso sovrastampato.
Il gruppo mobile 3 à ̈ in grado di galleggiare quando immerso nell'acqua, almeno la sua parte terminale opposta all'estensione 303. E' anche possibile montare un galleggiante come elemento separato, ad esempio ad incastro, su una intelaiatura opportunamente sagomata. Il galleggiante può essere sia di un materiale con un peso specifico inferiore a quello dell'acqua, come nel caso di un espanso, oppure di un materiale più pesante, ma con una parte cava all'interno, ottenuta, ad esempio, incollando o saldando due pezzi tra loro in maniera stagna. E' possibile anche prevedere di utilizzare una parte in materiale espanso sovrastampata ad una parte rigida. In ogni caso l'apertura e chiusura della valvola 103 à ̈ determinata dalla rotazione del gruppo mobile 3 per effetto dell'insieme di forze che agiscono sulla calotta 503 o parte di essa.
Il dispositivo à ̈ completato da un elemento a bilanciere 5 costituito da un'asta 105 che presenta ad una estremità un peso 205, nello specifico una sferetta di metallo, ed all'estremità opposta un anello 305 che si inserisce in un supporto semicircolare 602 presente sulla faccia laterale 502 dello spezzone di tubo 2. Questo tipo di accoppiamento consente al peso 205 di oscillare a guisa di pendolo sotto l'azione della forza di gravità. Come si può notare in Fig. 4, à ̈ presente uno spessore 702 che costituisce un elemento di battuta per l'asta 105 che impedisce al peso 205 di urtare, durante la sua oscillazione, contro il tubo 2 danneggiandolo .
La calotta 503 presenta internamente una scanalatura visibile in fig. 1. Questa scanalatura ha una sezione a V con il vertice appiattito per consentire l'alloggiamento dell'asta 105 del bilanciere 5 quando la calotta 503 Ã ̈ accostata alla faccia 502 del tubo 2, posizione che corrisponde alla massima apertura della valvola 103 (non mostrata dalle figure).
In prossimità della sua parte terminale, la calotta 503 presenta una coppia di estensioni laterali 703, visibili in fig. 1 e 3, che hanno una lunghezza tale formare, con la parete del tubo, una sede di dimensione variabile entro cui l'elemento a bilanciere 5 à ̈ trattenuto qualunque sia la posizione gruppo mobile 3.
Il funzionamento del dispositivo à ̈ il seguente. Quando il tubo 2 à ̈ in posizione verticale con l'estremità superiore fuori dall'acqua, il bilanciere 5, per effetto della forza peso che vince la spinta idrostatica, si dispone in posizione sostanzialmente parallela all'asse del tubo. La calotta 503 agisce anch'essa come un grave, fintanto che emerge dall'acqua, per cui riceve una spinta dall'alto verso il basso per effetto della forza peso che tende a far ruotare la calotta 503 nella direzione di avvicinamento al tubo 2, comportando l'apertura della valvola 103. E' questo il caso in cui bilanciere 5 e calotta 503 sono sovrapposti in posizione sostanzialmente parallela all'asse del tubo 2.
Se il tubo 2 si immerge verticalmente, il bilanciere 5 mantiene sostanzialmente la sua posizione verticale mentre la calotta 503 riceve una spinta idrostatica superiore al suo peso per cui tende a ruotare attorno alla cerniera nella direzione di allontanamento dal tubo 2, comportando la graduale chiusura della valvola 103.
Se il tubo 2 si inclina rispetto alla verticale, la spinta idrostatica induce sempre una rotazione della calotta 503 nel senso di chiusura della valvola 103. In questo caso, però, il bilanciere 5, poiché tende a mantenere la sua posizione verticale, effettua un rotazione relativa rispetto al tubo nella direzione di avvicinamento alla calotta 503. Per piccoli angoli di inclinazione ciò non produce effetti sostanziali, mentre per angoli maggiori, per i quali il bilanciere 5 interferisce con la calotta 503, ciò si traduce in una forza che coopera con la spinta idrostatica esercitata sulla calotta 503 nella direzione di chiusura della valvola 103.
Quando il tubo si inclina di angoli prossimi ai 180°, ovvero il sub ribalta la sua posizione ad esempio a seguito di una capriola o un tuffo, la spinta idrostatica esercitata sulla calotta 503 à ̈ tale da indurre una rotazione della stessa nella direzione del tubo 2 comportando l'apertura della valvola 103. Questo effetto à ̈ però controbilanciato dal bilanciere 5 che effettua un rotazione relativa nella direzione opposta, ovvero nel senso di allontanamento dal tubo 2. Ciò porta il bilanciere 5 a riscontrare la calotta 503 e, quindi, ad impartire a questa una forza in grado di fare ruotare il gruppo mobile 3 nella direzione di chiusura della valvola 103, così assicurando che, in qualunque assetto del sub in immersione, la valvola 103 risulti ben chiusa. Le fig. 5 a 8 mostrano una seconda forma attuativa. Anche in questo caso à ̈ mostrato solo lo spezzone di tubo 2 su cui à ̈ montato il dispositivo di chiusura secondo l'invenzione. Analogamente al caso precedente, la sezione terminale del tubo aeratore può essere lavorata per ricevere direttamente il dispositivo senza dover necessariamente ricorrere ad un tubo adattatore.
La differenza principale rispetto alla variante descritta in precedenza consiste nel fatto che il gruppo mobile 3 risulta incernierato su una coppia di alette 802 previste su una parete 502 del tubo 2. Ciò consente di utilizzare il medesimo perno 302' come asse anche per il bilanciere 5. Nelle figure 5 a 8 à ̈ mostrato un spezzone di tubo a sezione rettangolare 2 con apertura 202 inclinata ovvero appartenente ad un piano inclinato rispetto all'asse del tubo. Ciascuna aletta 802 à ̈ complanare con la rispettiva faccia laterale a maggiore estensione 402 ed à ̈, in pratica, disposta su un prolungamento di questa in modo che il perno 302' risulti sostanzialmente trasversale rispetto ad una delle due superficie ad estensione minore 502.
Il bilanciere 5 ha una costruzione analoga a quella descritta con riferimento alla forma attuativa precedente con la differenza che à ̈ vincolato a ruotare su un piano longitudinale rispetto all'asse del tubo 2 e, quindi, risulta sempre contenuto all'interno dello spazio definito dalla parete del tubo 502 e il galleggiante 503 del gruppo mobile 3, galleggiante che in questo caso specifico risulta avere una conformazione a calotta troncoconica. Ovviamente anche altre forme posso essere adottate, come ad esempio semisferica o cilindrica, senza per questo alterare il contenuto inventivo. Il galleggiante può essere sia di un materiale con un peso specifico inferiore a quello dell'acqua, come nel caso di un espanso, oppure di un materiale più pesante, ma con una parte cava all'interno, ottenuta, ad esempio, incollando o saldando due pezzi tra loro in maniera stagna. E' possibile anche prevedere di utilizzare una parte in materiale espanso sovrastampata ad una parte rigida.
Le estensioni 703 della calotta 503, che si dispongono agli opposti lati del tubo 2 quando la calotta à ̈ sospinta verso di esso nella posizione di apertura della valvola 103, sono sempre presenti, ma hanno, in questo caso, un ruolo meno importante venendo meno la loro funzione di contenimento del bilanciere 5. Lo spessore 702, che costituisce un elemento di battuta per l'asta 105 del bilanciere 5 che impedisce al peso 205 di urtare, durante la sua oscillazione, contro il tubo 2 danneggiandolo, à ̈ presente anche in questa forma attuativa, ma assume la forma di un blocchetto, disposto trasversalmente rispetto alla faccia 502 come mostrato in Fig. 6.
L'afflusso/deflusso di aria nella/dalla estremità aperta 202 dello spezzone di tubo 2 à ̈ controllato da una valvola 103 montata sul gruppo mobile 3. In questo caso la valvola 103 à ̈ costituita da un braccetto ripiegato ad U incernierato ad un estremo insieme alla calotta 503 con l'estremo opposto costituito da una estensione su cui à ̈ fissata la membrana 4. La particolare conformazione ad U facilita la sovrapposizione della membrana 4 su un'apertura 202 comunque inclinata rispetto all'asse del tubo 2. Anche in questo caso la tenuta può essere garantita, in alternativa o in combinazione, da un sovra stampaggio di gomma, ad esempio termoplastica o siliconica, sul pezzo rigido oppure da un anello di tenuta dei medesimi materiali piantato in una sede oppure anch'esso sovrastampato.
Il funzionamento à ̈ analogo a quanto sopra visto per la prima forma attuativa. La calotta 503, per effetto della spinta idrostatica, fa ruotare il gruppo mobile 3 attorno al perno 302' portando la membrana 4 a sovrapporsi all'apertura 202 chiudendola. Quando la spinta idrostatica agisce nel senso opposto che tende a fare aprire la valvola, come nel caso di un ribaltamento di 180° del tubo aeratore rispetto alla verticale, entra in gioco il peso 205 del bilanciere per contrastare questo effetto impartendo alla calotta 503 una forza nella direzione opposta in grado di garantire la stabile chiusura della valvola.
Il dispositivo, in qualunque sua configurazione, può essere vantaggiosamente completato da un guscio di protezione esterno, realizzato in due o più parti, ma anche monopezzo, tipicamente in plastica rigida, che agisce a guisa di cappuccio che consente sia il passaggio dell'acqua a contatto con il dispositivo che dell'aria per la respirazione dell'utilizzatore.
Naturalmente l'invenzione non à ̈ limitata alle forme esecutive teste descritte ed illustrate, ma può essere ampiamente variata, soprattutto costruttivamente. Ad esempio à ̈ possibile prevedere che il tubo abbia un qualunque tipo di sezione, quale circolare, poligonale o una combinazione di esse. Come pure à ̈ possibile utilizzare, nelle versioni che richiedono un tubo adattatore, un qualunque tipo di accoppiamento comunemente impiegato nel settore per connettere, a tenuta, il tubo adattatore al tubo aeratore. Il tutto senza abbandonare il principio informatore sopra esposto ed a seguito rivendicato.

Claims (20)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo di chiusura della estremità libera di un tubo aeratore (1) o di un tubo adattatore (2) fissato o fissabile a detto aeratore, detta estremità libera presentando un'apertura (202) atta a consentire l'afflusso di aria all'interno dell'aeratore , il dispositivo comprendendo un primo elemento mobile (3) associato ad un elemento a tenuta (4), detto primo elemento mobile (3) essendo fissabile al tubo o ad un elemento a questo solidale in modo da poter muoversi, quando accoppiato, da una posizione di apertura in cui detto elemento a tenuta (103) à ̈ posizionato ad una certa distanza dall'apertura (202) del tubo ad una posizione di chiusura in cui l'elemento a tenuta chiude detta apertura (202), il primo elemento mobile (3), e/o una parte di esso o ad esso associata, essendo tale per cui, quando immerso, riceve una spinta idrostatica superiore al suo peso, caratterizzato dal fatto che il dispositivo ulteriormente comprende un secondo elemento mobile (5) fissabile al tubo o ad un elemento a questo solidale, detto secondo elemento mobile (5) essendo realizzato di, o associato a, un materiale avente una densità superiore a quella dell'acqua in modo che, quando immerso, riceva una spinta idrostatica inferiore al suo peso, il primo elemento mobile (3) ed il secondo elemento mobile (5) essendo mutuamente arrangiati in modo che, quando l'apertura (202) del tubo (2) à ̈ sommersa o tende ad essere sommersa, il primo elemento mobile (3) à ̈ sospinto nella posizione di chiusura dalla spinta idrostatica esercitata su detto primo elemento (3) e/o dalla forza esercitata dal riscontro di almeno parte del secondo elemento (5) su detto primo elemento (3) per effetto di una componente della forza peso esercitata su detto secondo elemento (5) nella direzione di avvicinamento di detto secondo elemento (5) verso detto primo elemento (3).
  2. 2. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che il primo elemento (3) ed il secondo elemento (5) sono girevolmente accoppiati o accoppiabili al tubo (2) in modo da ruotare rispetto a detto tubo attorno ad un medesimo o un differente pivot.
  3. 3. Dispositivo secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto che il primo elemento (3) agisce a guisa di leva del primo genere infulcrata in una posizione mediana con l'elemento a tenuta (103) posizionato in prossimità di un estremo, la zona del primo elemento (3) fra fulcro e opposto estremo essendo atta a riscontrare il secondo elemento (5), o parte di esso, nella sua rotazione attorno al proprio pivot (302, 302') per impartire su detta zona una forza in grado di fare ruotare detto primo elemento (3) così da indurre un corrispondente movimento dell'elemento a tenuta (103) nella direzione di avvicinamento all'apertura (202) del tubo (2).
  4. 4. Dispositivo secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che l'elemento a tenuta (103) Ã ̈ previsto solidale rispetto al primo elemento (3) in modo da muoversi su un arco di circonferenza da una posizione distanziata ad una posizione sostanzialmente sovrapposta all'apertura (202) del tubo (2).
  5. 5. Dispositivo secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che il primo elemento (3) à ̈ configurato per portare a sovrapporre l'elemento a tenuta (103) su un'apertura che giace su un piano inclinato rispetto all'asse del tubo.
  6. 6. Dispositivo secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che il primo elemento (3) e il secondo elemento (5) sono liberi di muoversi l'uno indipendentemente dall'altro, il primo elemento presentando una concavità (603) per accogliere almeno parte del secondo elemento (5) quando questo à ̈ portato a riscontrarsi su detto primo elemento (3).
  7. 7. Dispositivo secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che il primo elemento (3) presenta una coppia di estensioni laterali (703) atte a disporsi su opposti lati del tubo (2) quando in posizione di apertura, dette estensioni (703) avendo una lunghezza tale da formare, con la parete del tubo (502), una sede di dimensione variabile entro cui il secondo elemento (5) à ̈ trattenuto qualunque sia la posizione del primo elemento (3).
  8. 8. Dispositivo secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che il secondo elemento (5) comprende una massa (205) connessa ad un elemento di collegamento (105) imperniato per consentire la rotazione di detta massa a guisa di pendolo.
  9. 9. Dispositivo secondo la rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che l'elemento di collegamento (105) comprende un'asta e/o un filo a cui à ̈ vincolata, o realizzata di pezzo, un massa (205) tipicamente sferiforme.
  10. 10. Dispositivo secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che il primo elemento (3) presenta una scanalatura (603) entro cui può trovare alloggio l'elemento di collegamento (105) del secondo elemento (5).
  11. 11. Dispositivo secondo la rivendicazione 10, caratterizzato dal fatto che detta scanalatura (603) ha una sezione trasversale a V con il vertice della V appiattito.
  12. 12. Dispositivo secondo la rivendicazione 10, caratterizzato dal fatto che detta scanalatura (603) ha una sezione trasversale semicircolare.
  13. 13. Dispositivo secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che il primo elemento (3) presenta una o più alette o estensioni (203) atte ad essere incernierate su un perno (302') portato da una o più alette (802) previste sul tubo (2), il secondo elemento (5) essendo incernierato sul medesimo perno (302').
  14. 14. Dispositivo secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che il primo elemento (3) presenta una coppia di alette (203) atte ad essere incernierate ciascuna su corrispondenti alette o monconi di perno (302) previsti sul tubo (2), il secondo elemento (5) essendo previsto per essere incernierato su una terza aletta o moncone di perno o anello (602) disposto centralmente rispetto alle prime due.
  15. 15. Dispositivo secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che il primo elemento (3) ha la conformazione di una calotta (503) che porta una estensione (303) tipicamente piastriforme che presenta elementi (403) per il fissaggio di un membrana (4) avente forma e dimensioni tali da garantire una tenuta quando sovrapposta all'apertura (202) del tubo (2).
  16. 16. Dispositivo secondo la rivendicazione 15, caratterizzato dal fatto che detti elementi di fissaggio comprendono un foro (403), una forcella o simili in cui si innesta una corrispondente protuberanza della membrana (4).
  17. 17. Dispositivo secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che la calotta (503) ha conformazione troncoconica.
  18. 18. Dispositivo secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che il primo elemento (3) agisce nel senso di chiusura dell'apertura (202) per effetto della forza idrostatica agente sullo stesso quando l'apertura (202) à ̈ rivolta verso l'alto, mentre nel caso di immersione con tubo orientato verso il basso, l'elemento a tenuta (4) à ̈ sospinto nella posizione di chiusura per effetto della forza di gravità agente sul secondo elemento (5), la quale forza supera la forza di galleggiamento del primo elemento (3) trattenendolo nella posizione corrispondente alla chiusura dell'apertura (202).
  19. 19. Kit adattatore comprendente una porzione di tubo (2) avente una estremità atta ad essere connessa a, tipicamente innestata su, un tubo aeratore (1), detto anche snorkel, l'estremità opposta presentando un'apertura (202) per consentire l'afflusso di aria nel tubo, caratterizzato dal fatto che il kit comprende un dispositivo secondo una o più delle precedenti rivendicazioni fissato a detta porzione di tubo (2) per consentire la chiusura di detta apertura (202) così impedendo l'ingresso di acqua nel tubo aeratore (1) quando sommerso.
  20. 20. Tubo aeratore (1), detto anche snorkel, comprendente una estremità che presenta un'apertura (202) per consentire l'afflusso di aria nel tubo, caratterizzato dal fatto di essere previsto in combinazione con un dispositivo secondo una o più delle precedenti rivendicazioni 1 a 18 o un kit secondo la rivendicazione 19.
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