ITFI20100105A1 - Sistema integrato e modulare di sicurezza attiva basato su dispositivi rfid attivi a doppia frequenza. - Google Patents

Sistema integrato e modulare di sicurezza attiva basato su dispositivi rfid attivi a doppia frequenza. Download PDF

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ITFI20100105A1
ITFI20100105A1 IT000105A ITFI20100105A ITFI20100105A1 IT FI20100105 A1 ITFI20100105 A1 IT FI20100105A1 IT 000105 A IT000105 A IT 000105A IT FI20100105 A ITFI20100105 A IT FI20100105A IT FI20100105 A1 ITFI20100105 A1 IT FI20100105A1
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IT
Italy
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area
interest
dual frequency
transceivers
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IT000105A
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Filippo Bonifacio
Claudio Salvador
Marco Salvini
Filippo Zani
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Advanced Microwave Engineering S R L
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Description

“Sistema integrato e modulare di sicurezza attiva basato su dispositivi RFID attivi a doppia frequenza.â€
* ;CAMPO DELL’INVENZIONE ;La presente invenzione si riferisce al campo dei dispositivi di prevenzione degli infortuni sui luoghi di lavoro, in particolare al campo dei dispositivi atti ad implementare la cosiddetta “sicurezza attiva†basata sull'applicazione intelligente di tecnologie avanzate come, ad esempio, la tecnologia RFID. ;Una soluzione di sicurezza attiva à ̈ un insieme di sistemi automatici integrati che prevengono gli incidenti sulla base dell'identificazione del potenziale pericolo. ;STATO DELL’ARTE ;Il tema degli infortuni sul lavoro à ̈ oggetto da sempre di grandi attenzioni sia da parte del legislatore che dell’opinione pubblica. Si consideri che, nel corso dell’anno 2008, si sono verificati 874.940 infortuni sul lavoro, 1120 dei quali mortali. ;La casistica degli incidenti sul lavoro à ̈ molto vasta e molto ampio à ̈ anche il numero di dispositivi e di sistemi di protezione presente sul mercato. ;I sistemi attualmente disponibili per garantire la sicurezza degli operatori in aree a rischio e sottoposte a normative di sicurezza appartengono a diverse categorie. Un primo gruppo di dispositivi di protezione degli infortuni sul lavoro riguarda il controllo degli accessi, tramite identificazione, ad aree potenzialmente pericolose. Questa à ̈ una funzionalità che impedisce, ad esempio, a persone non autorizzate e non preparate di introdursi in zone a potenziale pericolo, di bloccare l’accesso a particolari aree in modo permanente o in corrispondenza del verificarsi di un particolare evento come il passaggio di un mezzo etc. ;Una funzione importante svolta dai sistemi di controllo accessi risiede nella possibilità di conoscere in tempo reale il numero e l’identità degli operai presenti in una data area, dato importantissimo in caso di eventi quali, ad esempio, incendi, crolli etc. ;Il controllo degli accessi può essere svolto con varchi appositi, eventualmente dotati di reader RFID, che consentano la lettura dei TAG a disposizione degli operatori abilitati all’ingresso. ;Un secondo gruppo di dispositivi riguarda la protezione passiva individuale, e comprende quei dispositivi che, al verificarsi di un evento pericoloso, riducono gli effetti dannosi dell’evento stesso sull’operatore. ;Di questo gruppo fanno parte i dispositivi personali di protezione come i guanti, le scarpe antinfortunistiche, le maschere antigas, gli elmetti di protezione etc. ;Il problema principale, in questo caso, à ̈ legato al mancato utilizzo di questo tipo di dispositivi, per leggerezza o per imperizia dell’operatore. ;Esistono allo stato dell’arte sistemi che svolgono azioni di controllo della regolare presenza dei singoli dispositivi sull’operatore, ad esempio basati su trasponder RFID passivo o su dispositivi indicati come PAN (Personal Area Network), WPAN (Wireless Personal Area Network) o BAN (Body Area Network). ;Nel caso di RFID passivo, detti sistemi comprendono varchi di ingresso dotati di unità di lettura che, al momento del passaggio dell’operatore, consentono di leggere i TAG passivi dislocati nei vari indumenti e accessori di protezione indossati da detto operatore. ;Il limite fondamentale di sistemi di questo tipo à ̈ costituito dal fatto che il controllo avviene solo al momento del passaggio dell’operatore da detti varchi di ingresso. Per questo motivo sono stati studiati sistemi che prevedono la dislocazione di dispositivi attivi di ricetrasmissione nei vari dispositivi di protezione dell’operatore. Tali ricetrasmettitori, associati agli indumenti e/o agli accessori dell’operatore, possono creare tra loro una vera e propria Body Area Network (BAN) in cui uno di questi dispositivi attivi di ricetrasmissione svolge la funzione di master. Il master risulta pertanto in grado di conoscere nel tempo la presenza o meno dei vari indumenti e/o agli accessori dell’operatore nell’arco di tutto l’orario di lavoro. ;Esempi tipici di sistemi di questo tipo, sfruttano canali di comunicazione con protocolli ZigBee o equivalenti allo scopo. ;Un terzo gruppo di dispositivi riguarda il rilevamento di intrusioni in aree particolarmente pericolose come le vicinanze di presse, tagliatrici, macchinari su rotaia etc. Questi dispositivi, realizzati ad esempio tramite opportune barriere ottiche, possono funzionare in modo affidabile solo nel caso di macchinari statici, in quanto operano delimitando attorno a detti macchinari statici delle aree controllate, oppure, nel caso di macchinari in moto secondo direttrici note, rilevando la presenza di generici ostacoli sul loro cammino. ;Dispositivi di questo tipo risultano, tuttavia, del tutto inapplicabili nel caso di mezzi in movimento libero come, ad esempio, i muletti. ;Un ulteriore gruppo di dispositivi consente di evitare collisioni tra macchinari in movimento. Questi dispositivi vengono generalmente realizzati in tecnologia ottica o a radio frequenza. Questi sistemi sono molto efficaci nel caso i cui la posizione angolare relativa dei macchinari a rischio collisione non subisca particolari variazioni come nel caso di carri ponte in movimento sullo stesso binario. ;Nelle situazioni in cui la posizioni angolare relativa tra i mezzi sia variabile come nel caso, per altro molto frequente, dei carri ponte su piani differenti, insorgono tuttavia notevoli problemi di puntamento che spesso rendono i suddetti sistemi difficilmente applicabili. ;Esistono poi una serie di situazioni estremamente pericolose che, ad oggi, non hanno nessun tipo di sistema di protezione, come ad esempio avviene in ambienti in cui operano mezzi pesanti su gomma - come trattrici, ruspe o muletti - in movimento in aree dove sono presenti operai a piedi. ;Un esempio à ̈ dato dall’ambito portuale dove sono presenti grossi stacker su gomma, con una visuale estremamente ridotta, su piazzali dove possono circolare operatori a terra. ;Quello portuale à ̈ tuttavia soltanto un esempio di un vasto numero di situazioni analoghe che si verificano in molti altri settori industriali come quelli dell’industria cartaria, dell’industria siderurgica, dell’industria del legno, dell’edilizia, della logistica e dei trasporti in generale. ;Possiamo quindi concludere che, sebbene allo stato dell’arte esistano numerosi sistemi e tecnologie per l’incremento del livello di sicurezza nei luoghi di lavoro, questi sistemi risultano estremamente focalizzati su un solo tipo di rischio e possono essere difficilmente integrati tra di loro. Questo significa che, per integrare più funzionalità di protezione si deve, ad oggi, operare in modo da sommare tecnologie e apparecchiature diverse con conseguente aumento di complessità, costi e difficoltà di utilizzo. ;In luoghi di complessa gestione come i cantieri, il controllo dell’effettivo uso dei dispositivi di protezione individuale e degli accessi e la protezione di determinate aree in modo da rilevare eventuali intrusioni e disattivare prontamente, di conseguenza, i macchinari pericolosi che sono in funzione in tali aree richiede, allo stato attuale della tecnica, l’impiego di almeno tre sistemi diversi e indipendenti e realizzati in tecnologie differenti. ;Nello stato dell’arte attuale non esiste, infatti, un sistema integrato e modulare che consenta di realizzare più funzioni di sicurezza all’interno dello stesso ambiente interessato da una pluralità di situazioni di rischio per gli operatori come, ad esempio, i cantieri, le officine, i laboratori, le linee di produzione etc. ;BREVE DESCRIZIONE DELLE FIGURE ;Fig. 1: schema a blocchi dell’apparato secondo la presente invenzione SOMMARIO DELL’INVENZIONE ;La presente invenzione utilizza la tecnologia basata su dispositivi RFID attivi a doppia frequenza per creare un sistema integrato e modulare di sicurezza attiva destinato in particolare all’ambito della prevenzione degli infortuni sul lavoro. ;L’innovazione introdotta risiede nell’applicazione della tecnologia dei dispositivi RFID attivi a doppia frequenza che consente un notevole incremento del livello di sicurezza in ambiti in cui, allo stato dell’arte, non sono disponibili dispositivi adeguati e consente inoltre di realizzare un sistema di sicurezza modulare che integra più funzionalità in maniera semplice ed efficace con la possibilità di configurare l’ambiente di lavoro secondo le necessità contingenti. ;DESCRIZIONE DETTAGLIATA DELL’INVENZIONE ;La tecnologia dei dispositivi RFID attivi a doppia frequenza protetta dal brevetto europeo EP1209615, a nome dello stesso titolare della presente domanda e di cui ne costituisce parte integrante, prevede l’utilizzo di tre blocchi fondamentali. ;Un attivatore o illuminatore, un trasmettitore RFID controllato a doppia frequenza (indicato da qui in avanti come TAG RFID a doppia frequenza o semplicemente come TAG) e un ricevitore. L’attivatore trasmette un segnale tipicamente a microonde. Il TAG dispone di un ricevitore a bassissimo consumo e ad elevata reattività, tale che, giunto nella zona di azione di detto attivatore à ̈ in grado di riconoscerne il segnale, configurarsi e procedere, se richiesto, ad una trasmissione verso detto ricevitore, preferibilmente utilizzando un differente canale radio. L’attivatore e il ricevitore possono trovarsi all’interno dello stesso apparato oppure essere separati. ;Quando il TAG viene attivato dall’illuminatore viene anche configurato da quest’ultimo. In tal modo il TAG à ̈ a conoscenza dell’identificativo e delle proprietà dell’illuminatore attivante. ;Questo fa si che la modalità di risposta possa essere configurata a seconda della particolare esigenza. Ad esempio nel caso di sistemi in cui si debba generare un allarme la risposta dovrà privilegiare la velocità scegliendo ad esempio canali esplicitamente ad esso dedicati. ;Le principali caratteristiche che rendono questa tecnologia diversa da altri sistemi RFID sono le seguenti: il campo di attivazione direzionabile in modo semplice e con distanza variabile da contatto fino a oltre 20m; il consumo a riposo del TAG che risulta estremamente basso e tale da garantire corretta operatività per anni anche con batterie di piccola Taglia (esempio CR2032); l’elevata reattività. Dal momento in cui il TAG entra nel campo dell’attivatore a quando il ricevitore dispone dell’informazione di presenza del TAG nella zona “illuminata†trascorrono, infatti, soltanto poche centinaia di millisecondi. ;In una versione particolare di questi dispositivi il canale di risposta à ̈ bidirezionale ed ulteriormente atto a comunicare, in particolare, con dispositivi ricetrasmettitori RF in grado di ricetrasmettere su questo canale. ;Detti dispositivi ricetrasmettitori RF sono alimentati a batteria come il TAG ma risultano privi di ricevitore a bassissimo consumo e ad elevata reattività. ;La presente invenzione riguarda un apparato modulare di sorveglianza di aree di lavoro basato sull’impiego di tecnologia RFID attiva a doppia frequenza comprendente almeno un dispositivo RFID attivo a doppia frequenza e almeno un ulteriore dispositivo ricetrasmettitore RF. ;Detto almeno un dispositivo RFID attivo a doppia frequenza comprende a sua volta almeno un attivatore o illuminatore, almeno un trasmettitore controllato TAG e almeno un ricevitore. Detto almeno un ulteriore dispositivo ricetrasmettitore RF à ̈ realizzato preferibilmente da trasponder RFID passivi o da dispositivi generalmente indicati come PAN (Personal Area Network), WPAN (Wireless Personal Area Network) o BAN (Body Area Network). ;L’apparato oggetto della presente invenzione consente la realizzazione di un sistema di sicurezza complessiva caratterizzato dal fatto che ciascun operatore sia dotato di almeno un TAG attivo a doppia frequenza. Inoltre, detti operatori saranno muniti di una pluralità di indumenti, accessori o strumenti associati ciascuno ad un dispositivo ricetrasmettitore RF, realizzato preferibilmente da trasponder RFID passivi o da dispositivi PAN, WPAN o BAN spesso genericamente indicati come PAN. All’interno dell’area di lavoro sarà inoltre presente una pluralità di macchinari e apparecchi equipaggiati con almeno un attivatore o illuminatore e con un ricevitore associati a detto TAG attivo a doppia frequenza. ;La natura modulare dell’apparato in accordo alla presente invenzione consente di integrare funzionalità diverse per raggiungere diverse realizzazioni preferite. ;Vediamo in dettaglio un esempio di realizzazione della presente invenzione che considera un’area di interesse costituita da un cantiere con i vari macchinari in esso dislocati e i vari operatori chiamati ad operarvi. ;L’operatore, per rispettare le normative in vigore nell’area di interesse, dovrà essere munito di un equipaggiamento di sicurezza. La presente invenzione permette di monitorare costantemente la presenza di detto equipaggiamento di sicurezza indosso ad ogni operatore. ;Consideriamo, a titolo di esempio, che l’operatore sia dotato di indumenti e accessori di protezione individuale (guanti, scarpe, imbracatura, casco etc.) tutti dotati di un ricetrasmettitore RF 11 atto a formare una PAN (Personal Area Network) o una BAN (Body Area Network) tale da controllare l’effettiva presenza di ognuno degli accessori e/o degli indumenti che l’operatore à ̈ obbligato ad indossare per i requisiti di sicurezza vigenti nell’area in cui à ̈ chiamato ad operare. Uno di detti ricetrasmettitori RF à ̈ realizzato da un dispositivo di tipo TAG 10 configurato come dispositivo MASTER o “coordinatore†di detta rete PAN o BAN, ed à ̈ atto a gestire il collegamento con gli altri dispositivi ricetrasmettitore di tipo non MASTER - secondo un’architettura tipicamente a stella - e a raccogliere le informazioni inviate da detti altri dispositivi ricetrasmettitore RF di tipo non MASTER. ;Come precedentemente illustrato, il funzionamento di detti dispositivi RFID attivi a doppia frequenza prevede che il TAG preveda un primo collegamento radio di attivazione trasmesso dall’illuminatore / attivatore e un secondo collegamento radio trasmesso a sua volta da detto TAG verso il ricevitore. ;La caratteristica fondamentale di detti dispositivi RFID attivi a doppia frequenza sopradescritti risiede nel fatto che il TAG ha la possibilità di sfruttare il canale radio di risposta, eventualmente bidirezionale, autonomamente e anche in assenza di attivazione. ;Pertanto detto il TAG, ferme restando le sue “normali†funzionalità descritte in precedenza, può divenire il nodo MASTER di detta rete PAN o BAN comprendente i vari dispositivi di protezione individuale. Infatti, esso può vantaggiosamente stabilire comunicazioni periodiche con gli altri dispositivi ubicati sui vari accessori / indumenti protettivi dell’operatore, in modo tale da controllarne la loro effettiva presenza. ;Così facendo, possiamo sostanzialmente associare l’informazione di presenza dei dispositivi individuali all’informazione tipicamente spaziale fornita dalla tecnologia attiva RFID doppia frequenza. ;La presente invenzione consente di modulare i criteri di controllo dell’accesso. Ad esempio, si può consentire l’accesso a determinate zone solo in presenza di dispositivi appropriati oppure associare l’informazione disponibile a fine giornata della presenza di un dato dispositivo all’effettivo trovarsi o meno in una data situazione che lo richiedesse. ;In conclusione possiamo affermare che la dotazione di un operatore di un TAG in tecnologia RFID attiva a doppia frequenza, unitamente alla realizzazione di un’infrastruttura ad hoc, permette di implementare soluzioni di sicurezza non altrimenti disponibili allo stato dell’arte: migliorare la gestione di sistemi già esistenti e integrare molteplici funzioni di sicurezza in uno stesso TAG che verranno esposte nel seguito. ;Nel suddetto cantiere saranno presenti varchi di accesso controllati per impedire l’accesso ad estranei. La presente invenzione à ̈ in grado di gestire la funzione di controllo degli accessi ad aree controllate. ;Detto controllo accessi consente, ad esempio, di impedire l’ingresso a chi non sia dotato dell’indumento, del contrassegno o del dispositivo di protezione associato a detto TAG 10 e di conoscere chi si trova all’interno dell’area, informazione che risulta particolarmente utile in caso di emergenza. ;Questa funzionalità viene realizzata mediante la realizzazione di varchi dotati di almeno un illuminatore attivatore 12 e almeno un ricevitore 13 associati a detto TAG 10, eventualmente collegati in modo wired o wireless a unità di memoria o di elaborazione remote. ;La presente invenzione consente di modulare i diritti di accesso a varchi diversi. Ad esempio, si può consentire l’accesso a determinate zone solo in presenza di indumento e accessori appropriati indossati dall’operatore. ;Nel suddetto cantiere saranno presenti inoltre macchinari e mezzi di tipo statico quali ad esempio presse, seghe, nastri trasportatori etc. nei confronti dei quali deve essere garantita la sicurezza degli operatori. La presente invenzione à ̈ in grado di gestire la funzione di protezione dell’operatore dai pericoli derivanti da macchinari statici. ;Questa funzione della presente invenzione si realizza installando almeno un attivatore illuminatore 14 e almeno un ricevitore 15 in modo tale da coprire la zona di pericolo relativa a detto macchinario statico. La presenza dell’operatore dotato di TAG 10 nella zona di pericolo suddetta causa l’attivazione dello stesso TAG 10 e la trasmissione di un segnale a radiofrequenza verso detto ricevitore 15 che può svolgere azioni diverse come attivare segnalatori di allarme o inibire il funzionamento della macchina. ;Nei confronti di eventuali macchinari o mezzi semoventi (muletti, stacker, ruspe, etc.) eventualmente presenti in detto cantiere la presente invenzione si applica nel seguente modo ed à ̈ atta a proteggere l’operatore da eventuali impatti con detti macchinari in movimento: ;In questo caso almeno un attivatore illuminatore 16 e almeno un ricevitore 17 vengono ubicati a bordo di ciascuno di detti macchinari o mezzi in movimento in modo opportuno tale da garantire una sufficiente zona di sicurezza attorno ad essi. In questo modo, quando detto TAG 10 associato all’operatore entra nel raggio di azione di detti attivatori illuminatori 16, si attiva e trasmette verso il ricevitore 17 a bordo del mezzo stesso. Questo consente di rilevare la presenza di operatori a piedi nelle vicinanze di detto mezzo. ;In una realizzazione particolare, riguardante l’applicazione a mezzi su gomma, a detti mezzi su gomma vengono associati una pluralità di attivatori illuminatori 16 sul perimetro, oltre ad almeno un ricevitore 17. Detto almeno un ricevitore 17 trasferisce il dato ad un’unità di visualizzazione, ad esempio un pannello sinottico che consente all’autista del mezzo di sapere oltre alla presenza o meno di operatori nelle vicinanze, di conoscerne la posizione approssimata. Questo viene fatto grazie all’attivazione codificata del TAG 10 da parte degli attivatori illuminatori 16, quindi al ricevitore giunge non solo l’identificativo del TAG 10 ma anche il riferimento all’attivatore illuminatore 16 che l’ha illuminato. ;Importante sviluppo di questa funzione à ̈ dato dalla possibilità di modulare le zone di copertura degli illuminatori al variare della direzione e della velocità del mezzo. Ad esempio si può aumentare la distanza di copertura sul retro del mezzo quando il mezzo stesso si muove in retromarcia. ;Altra realizzazione preferita à ̈ quella che consente, secondo il medesimo principio di funzionamento, di intervenire su mezzi su binario come carri-ponte, quando venga rilevata la presenza di pedoni nelle vicinanze fermando forzatamente il movimento dello stesso mezzo. ;Un’estensione del sistema può prevedere l’applicazione di detti TAG non solo agli operatori ma anche a oggetti statici come pareti e tralicci o ad altri macchinari. In questo modo si aggiunge un’ulteriore importante funzione di anticollisione tra macchinari statici e in movimento con la semplice aggiunta di TAG su oggetti in potenziale collisione. ;La presente invenzione risulta intrinsecamente configurabile in modalità cosiddetta “fail safe†in modo tale che, eventuali guasti o mancanza di alimentazioni provochino l’immediato segnale di allarme come se la condizione di emergenza si fosse effettivamente verificata. ;L’apparato oggetto della presente invenzione, pertanto, comprende: ;- Una pluralità di ricetrasmettitori RF 11, di tipo PAN o BAN (WPAN) associati ciascuno ad un indumento o a un accessorio o a uno strumento, da utilizzarsi da parte di un operatore quando impegnato in un’area d’interesse, detti ricetrasmettitori RF associati a detti indumenti o accessori o strumenti essendo collegati a formare una rete PAN o BAN in cui uno di detti ricetrasmettitori RF à ̈ configurato come MASTER di detta rete PAN o BAN e caratterizzati dal fatto che almeno uno di detti ricetrasmettitori RF comprende un dispositivo TAG 10. ;- Una pluralità di attivatori illuminatori 12, 14, 16 e di ricevitori 13, 15, 17 associati ciascuno alle apparecchiature, o a parti di esse, dislocate in detta area d’interesse. ;Il corrispondente metodo di implementazione dell’apparato di sicurezza attiva descritto in precedenza, comprende i seguenti passi: ;a) Si associa agli indumenti che l’operatore deve indossare quando si trova nell’area d’interesse una pluralità di ricetrasmettitori RF 11 atti a formare una rete PAN o BAN, detta pluralità di ricetrasmettitori RF 11 comprendendo almeno un dispositivo TAG 10 a doppia frequenza configurato come Master di detta rete PAN o BAN. ;b) Si associa ad ogni elemento critico dell’area d’interesse almeno un attivatore illuminatore 12, 14, 16 e almeno un ricevitore 13, 15, 17. ;c) Detto TAG RFID a doppia frequenza con funzioni di Master 10 riconosce la presenza di tutti i dispositivi ricetrasmettitori RF 11 di detta rete PAN o BAN e invia o memorizza un allarme nel caso sia rilevata l’assenza di almeno uno di essi. ;d) Detto TAG RFID a doppia frequenza con funzioni di Master 10 interagisce con detti almeno un attivatore illuminatore 12, 14, 16 e almeno un ricevitore 13, 15, 17 in modo da regolare il funzionamento di detti elementi critici dell’area d’interesse al fine di salvaguardare la sicurezza di detto operatore. Nel caso in cui detto elemento critico dell’area d’interesse comprenda un varco di controllo accessi, detto passo d) viene svolto dalla sequenza di passi seguenti: e) Quando l’operatore si presenta ad un varco di controllo accessi associato ad almeno un attivatore illuminatore 12, 14, 16 e almeno un ricevitore 13, 15, 17, detto TAG RFID a doppia frequenza con funzioni di Master 10 si attiva, invia l’eventuale risposta associata all’informazione di presenza di tutti i dispositivi di protezione necessari all’operatore per lo svolgimento della sua attività e aprirà il varco nel caso in cui l’operatore venga riconosciuto avere tutti i requisiti necessari ad effettuare l’ingresso nell’area di interesse. ;f) Si effettua l’eventuale registrazione di informazioni aggiuntive trasmesse da detto Tag 10 a detto almeno un ricevitore 13, 15, 17 comprendenti ad esempio l’identificativo dell’operatore, data e orario di ingresso, numero e tipo di accessori e di indumenti speciali indossati al momento dell’ingresso dall’operatore. ;g) Quando l’operatore si presenta nuovamente in corrispondenza di detto varco di controllo accessi associato ad almeno un attivatore illuminatore 12, 14, 16 e almeno un ricevitore 13, 15, 17, detto varco registrerà l’uscita dell’operatore, eventualmente effettuando il download dei dati storici di presenza dei dispositivi di protezione individuale indossati da detto operatore. ;Inoltre, il seguente, ulteriore passo può venire eventualmente eseguito con frequenza periodica: ;h) Detto TAG RFID a doppia frequenza con funzioni di Master 10 instaura collegamenti periodici con detta pluralità di ricetrasmettitori RF 11 controllando la loro effettiva presenza e memorizzando lo storico delle presenze riscontrate. ;Nel caso in cui l’operatore venga a trovarsi all’interno del raggio di azione di un mezzo mobile dotato di almeno un attivatore illuminatore 12, 14, 16 e almeno un ricevitore 13, 15, 17, detto passo d) viene svolto dal passo seguente: ;i) Detto TAG RFID a doppia frequenza con funzioni di Master 10 viene attivato e risponde, causando una segnalazione di allarme a bordo di detto mezzo mobile, inducendo eventualmente l’operatore alla guida a fermarsi e fare particolare attenzione almeno fintanto che l’operatore non cessi di transitare nelle vicinanze. ;Nel caso in cui l’operatore venga a trovarsi all’interno del raggio di azione di un mezzo statico, come ad esempio una pressa, dotato di almeno un attivatore illuminatore 12, 14, 16 e almeno un ricevitore 13, 15, 17, detto passo d) viene svolto dal passo seguente: ;j) Detto TAG RFID a doppia frequenza con funzioni di Master 10 viene attivato e risponde bloccando detto mezzo statico. *

Claims (9)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Apparato per il controllo della sicurezza e la prevenzione degli infortuni sui luoghi di lavoro comprendente: una pluralità di ricetrasmettitori RF (11), associati ciascuno ad un indumento o a un accessorio o a uno strumento da utilizzarsi da parte di un operatore quando impegnato in un’area d’interesse, una pluralità di attivatori illuminatori (12, 14, 16) e di ricevitori (13, 15, 17) associati ciascuno alle apparecchiature o alle strutture, o a parti di esse, dislocate in detta area d’interesse, detti ricetrasmettitori RF (11) essendo configurati a formare una rete di tipo PAN o BAN e comprendendo almeno un ricetrasmettitorie RF (11) configurato come MASTER di detta rete PAN o BAN, caratterizzato dal fatto che almeno uno di detti ricetrasmettitori RF (11) comprende un dispositivo trasmettitore RFID controllato a doppia frequenza (TAG) (10).
  2. 2. Apparato secondo la rivendicazione 1 in cui detti ricetrasmettitori RF (11) comprendono ricetrasmettitori RF di tipo PAN o BAN (Personal Area Network o Body Area Network) o WPAN (Wireless Personal Area Network).
  3. 3. Apparato secondo le rivendicazioni 1 – 2 in cui detti indumenti, accessori o strumenti da utilizzarsi da parte di un operatore quando impegnato in un’area d’interesse sono scelti nel gruppo comprendente guanti, scarpe, imbracatura di sicurezza, casco.
  4. 4. Apparato secondo le rivendicazioni 1 – 3 in cui dette apparecchiature o strutture dislocate in detta area d’interesse sono scelte nel gruppo comprendente varchi di accesso controllati, macchinari o mezzi semoventi, macchinari o mezzi statici, pareti, tralicci.
  5. 5. Metodo per il controllo della sicurezza e la prevenzione degli infortuni sui luoghi di lavoro comprendente i seguenti passi: a) Si associa agli accessori e agli indumenti che l’operatore deve indossare quando si trova nell’area d’interesse una pluralità di ricetrasmettitori RF (11) atti a formare una rete PAN o BAN, detta pluralità di ricetrasmettitori RF (11) comprendendo almeno un dispositivo TAG (10) a doppia frequenza configurato come Master di detta rete PAN o BAN. b) Si associa ad ogni apparecchiatura o struttura critica o parti di esse dell’area d’interesse almeno un attivatore illuminatore (12, 14, 16) e almeno un ricevitore (13, 15, 17). c) Detto TAG RFID a doppia frequenza con funzioni di Master (10) riconosce la presenza di tutti i dispositivi ricetrasmettitori RF (11) di detta rete PAN o BAN e invia o memorizza un allarme nel caso sia rilevata l’assenza di almeno uno di essi. d) Detto TAG RFID a doppia frequenza con funzioni di Master (10) interagisce con detti almeno un attivatore illuminatore (12, 14, 16) e almeno un ricevitore (13, 15, 17) in modo da regolare il funzionamento di dette apparecchiature o strutture critiche dell’area d’interesse al fine di salvaguardare la sicurezza di detto operatore.
  6. 6. Metodo secondo la rivendicazione 5 in cui dette apparecchiature o strutture critiche dell’area d’interesse comprendono un varco di controllo accessi e detto passo d) viene svolto dalla sequenza di passi seguenti: e) In occasione di un primo avvicinamento di detto operatore a detto varco di controllo accessi, detto TAG RFID a doppia frequenza con funzioni di Master (10) si attiva, invia l’eventuale risposta associata all’informazione di presenza di tutti i dispositivi di protezione necessari all’operatore per lo svolgimento della sua attività e apre detto varco di controllo accessi nel caso in cui l’operatore venga riconosciuto avere tutti i requisiti necessari ad effettuare l’ingresso nell’area di interesse. f) si effettua l’eventuale registrazione di informazioni aggiuntive trasmesse da detto TAG (10) a detto almeno un ricevitore (13, 15, 17). g) In occasione di un secondo avvicinamento di detto operatore a detto varco di controllo accessi, detto varco registra l’uscita dell’operatore, effettuando il download dei dati storici di presenza di detti accessori e detti indumenti che l’operatore deve indossare quando si trova nell’area d’interesse.
  7. 7. Metodo secondo la rivendicazione 5 in cui dette apparecchiature o strutture critiche dell’area d’interesse comprendono un mezzo mobile dotato di almeno un attivatore illuminatore (12, 14, 16) e almeno un ricevitore (13, 15, 17), detto passo d) viene svolto dal passo seguente: i) Detto TAG RFID a doppia frequenza con funzioni di Master 10 viene attivato e risponde, causando una segnalazione di allarme a bordo di detto mezzo mobile, inducendo eventualmente l’operatore alla guida a fermarsi e fare particolare attenzione almeno fintanto che l’operatore non cessi di transitare nelle vicinanze.
  8. 8. Metodo secondo la rivendicazione 5 in cui dette apparecchiature o strutture critiche dell’area d’interesse comprendono un macchinario o un mezzo statico dotato di almeno un attivatore illuminatore (12, 14, 16) e almeno un ricevitore (13, 15, 17), detto passo d) viene svolto dal passo seguente: j) Detto TAG RFID a doppia frequenza con funzioni di Master (10) viene attivato e risponde bloccando detto mezzo statico.
  9. 9. Metodo secondo le rivendicazioni 5 – 8 in cui il seguente, ulteriore passo viene eseguito ricorsivamente con frequenza periodica: h) Detto TAG RFID a doppia frequenza con funzioni di Master (10) instaura collegamenti periodici con detta pluralità di ricetrasmettitori RF (11) controllando la loro effettiva presenza e memorizzando lo storico delle presenze riscontrate.
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