ITFI20080081A1 - Procedimento e sistema per la registrazione di risposte elettrofunzionali erg, perg e vep multifocali in tempo reale - Google Patents

Procedimento e sistema per la registrazione di risposte elettrofunzionali erg, perg e vep multifocali in tempo reale Download PDF

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ITFI20080081A1
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IT
Italy
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response
cell
sequence
patient
stimuli
Prior art date
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IT000081A
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Claudio Baglini
Francesco Versaci
Gabriele Vestri
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Strumenti Oftalmici C S O S R
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Description

La presente invenzione si riferisce al settore della diagnostica oftalmologica, in particolare quella di importanti patologie oculari quali il glaucoma, anomalie retiniche e della visione, le degenerazioni retiniche della struttura retiniche e maculari retiniche, e disfunzioni a carico del nervo ottico e della corteccia visiva. Più specificamente, l’invenzione riguarda un nuovo procedimento e sistema per la registrazione di risposte elettrofunzionali ERG, PERG, VEP e multifocali.
Tale tecnica diagnostica nota si basa sulla registrazione di risposte bioelettriche generate dalla retina, dal nervo ottico e tutti i processi cellulari e nervosi inclusa la corteccia visiva centrale, conseguenti ad uno stimolo visivo percepito dal paziente. Le suddette risposte bioelettriche vengono registrate, attraverso opportuni elettrodi posti a livello del fornice congiuntivale, corneale, od in prossimità della corteccia visiva centrale per mezzo di elettrodi di superficie. (di entrambi gli occhi nel caso di registrazione binoculare), da cui poi viene ricavato un biopotenziale. Quest’ultimo rappresenta una misura dell’integrità del sistema visivo (densità di coni, bastoncelli e cellule ad essi collegate, cellule ganglionari, retiniche, fibre nervose e corteccia visiva) o di possibili alterazioni o azioni distruttive già messe in atto dalle varie patologie.
Con le tecniche correnti (brevetto US 4,846,567 7/1989, Sutter et. al. – E. B. Brown et al. Contrast luminance as parameter defining…. Etc.Ophthalmic and physiological optic, Vol. 16 n. 1 Jan. 1996 pp.42-48 - E.E. SUTTER ET AL.: "The Field Topography of ERG Components in Man" VISION RESEARCH, Bd. 32, Nr. 3, 1992, Seiten 433-446) si ottiene la registrazione di un numero n di biopotenziali (risposte generate da differenti locazioni, non solo retiniche) atte a consentire la topografia della retina o della corteccia visiva centrale.
Sebbene diffusa nella diagnostica oftalmologia corrente, questa tecnica presenta alcune limitazioni, in primo luogo la mancanza di controllo delle aree retiniche e/o conseguentemente corticali realmente stimolate, e il feedback istantaneo del risultato delle risposte bioelettriche registrate. Allo scopo di stimolare e conseguentemente registrare il biopotenziale generato dalle diverse aree, sono state quindi sviluppate tecniche tra le quali quella documentata in E.E. SUTTER ET AL.: "The Field Topography of ERG Components in Man" VISION RESEARCH, Bd.32, Nr.3, 1992, Seiten 433-446, basata sulla stimolazione tramite “m-sequence” e la successiva decodifica per mezzo di cross-correlazione tra area stimolata e conseguente biopotenziale (reazione retinica o corticale) registrato. Essa richiede tuttavia tempi di esecuzione molto lunghi, consente il monitoraggio di eventuali artefatti (biopotenziali indotti da perdita di fissazione o movimenti degli occhi del paziente) ma non la loro tempestiva correzione. Ciò può quindi contaminare il successivo risultato, come ampiamente documentato in Guideline for basic Multifocal Electroretinography (mfERG) Documenta Ophthalmologica n. 106 pp.105-115, 2003.
Un ulteriore perfezionamento della tecnica corrente è stato portato dal brevetto US 6,022,107 8/2000 Ernst Kutschbach et. al., con il quale si introducono elementi migliorativi quali la frammentazione della m-sequence in fasi di durata inferiore che consentono un punto di valutazione intermedio della qualità del risultato, permettendo inoltre la ripetizione di eventuali campioni giudicati non affidabili grazie a un automatismo di scarto delle risposte bioelettriche eccedenti limiti di ampiezza predefiniti. Tale tecnica necessita comunque di attendere la fine di ogni ciclo di ogni m-sequence per alcune ripetizioni, costringendo il paziente a lunghi e inutili tempi di attesa.
È pertanto scopo della presente invenzione quello di superare la situazione sopra descritta, fornendo un sistema ed una apparecchiatura del tipo a cui si è fatto riferimento, in grado di consentire un controllo di qualità del risultato ulteriormente migliorato, eliminando l’incertezza di misura dovuta alle variabilità intrinseche del risultato stesso nella pratica clinica tradizionale.
Questo scopo viene raggiunto con il procedimento per la registrazione di risposte elettrofunzionali ERG, PERG, VEP e multifocali in tempo reale secondo la presente invenzione, le cui caratteristiche essenziali sono definite nella prima delle rivendicazione annesse. Un sistema specificamente realizzato per la realizzazione del procedimento secondo l’invenzione presenta essenzialmente le caratteristiche di cui alla rivendicazione 7.
Caratteristiche e vantaggi del procedimento e sistema per la registrazione di risposte elettrofunzionali ERG, PERG, VEP e multifocali in tempo reale secondo la presente invenzione risulteranno più chiaramente dalla descrizione che segue di sue forme realizzative, fatta a titolo esemplificativo e non limitativo, con riferimento ai disegni annessi in cui:
- le figure 1a, 1b mostrano un posizionamento, sul volto e sul capo di un paziente, di elettrodi preposti alla registrazione del biopotenziale retinico e corticale secondo l’invenzione;
- la figura 2 mostra una rappresentazione di massima dell’hardware di un sistema secondo l’invenzione;
- la figura 3 è una rappresentazione schematica di un diverso sistema hardware secondo l’invenzione;
- le figure da 4a a 4h mostrano rispettivi esempi di stimoli pattern presentati nel procedimento secondo l'invenzione;
- la figura 5 è un'immagine rappresentativa di una visualizzazione ottenibile da parte dell'operatore medico con l'apparecchiatura secondo la figura 3.
Con riferimento alle figure 1a, 1b, 2 e da 4a a 4h, secondo l’invenzione si prevede di disporre sul volto del paziente da esaminare una configurazione di elettrodi secondo quanto già sostanzialmente previsto nelle tecniche di registrazione dell'ERG, PERG e VEP tradizionali. In particolare, nel caso di biopotenziale retinico (figura 1a), per ciascun occhio un elettrodo attivo esplorante viene inserito all’interno del fornice congiuntivale inferiore (posizioni 1) o sulla superficie corneale dell’occhio stesso, entrando in contatto con il bulbo oculare o altresì a livello della corteccia visiva centrale per mezzo di elettrodi di superficie, in modo da prelevare un segnale bioelettrico generato dalle aree stimolate. Preferibilmente, per la registrazione del biopotenziale retinico l’elettrodo è del tipo cosiddetto HK LOOP, comprendente un filo sottilissimo di argento rivestito da una guaina di teflon sulla quale vengono praticate alcune incisioni per permettere il contatto con il bulbo.
Tale tipo di elettrodo non interferisce con la visione del paziente, consentendogli inoltre di sbattere comodamente le palpebre, caratteristiche queste non riscontrabili, per esempio, nell’utilizzo dei comuni elettrodi corneali. Inoltre, si ottiene una migliore impedenza di contatto tra l’elettrodo e il paziente, e quindi un contatto più affidabile rispetto agli elettrodi cutanei, vengono evitati possibili problemi refrattivi connessi all’uso di elettrodi corneali, ed è possibile registrare il segnale bioelettrico con un rapporto segnale/rumore molto alto, per cui il tempo di esecuzione di un esame si riduce notevolmente (viene ridotto il numero dei campioni da acquisire).
Un elettrodo di riferimento viene posizionato, previo adeguata pulizia della pelle, a livello del canto temporale esterno di ciascun occhio (posizione 2, figura 1a), e comprende un disco di argento o argento cloruro al quale viene aggiunta una speciale pasta elettroconduttrice in modo da favorire il contatto con la pelle del paziente. Un elettrodo comune, dello stesso tipo dell’elettrodo di riferimento, viene infine collocato al centro della fronte del paziente (posizione 3). In caso di rilevamento corticale, sempre a titolo di esempio, il posizionamento dell'elettrodo attivo esplorante, elettrodo di riferimento, ed elettrodo comune, segue la configurazione indicata rispettivamente dalle posizioni 11, 12 e 13 di figura 1b.
Il paziente, con gli elettrodi summenzionati già applicati, viene posizionato ad una distanza di circa 30 cm da un’apparecchiatura per effettuare l’esame, con il mento appoggiato ad una mentoniera regolabile. L’apparecchiatura, mostrata in figura 2, comprende un personal computer 4 con installato un sistema software adatto a gestire contemporaneamente una generazione di una sequenza di stimoli visivi mostrati sopra uno schermo 5 posto all’altezza degli occhi del paziente, e ad effettuare una conseguente registrazione del biopotenziale. In accordo con quanto già previsto nelle apparecchiature tradizionali, la luminanza media dello schermo è calibrata generata in funzione del tipo di esame secondo valori preselezionati.
La registrazione del biopotenziale avviene, nella forma realizzativa illustrata, attraverso l’utilizzo di un amplificatore differenziale 6 collegato sia al personal computer 4 che a tutti gli elettrodi 1, 2, 3 (oppure 11, 12, 13). Tale amplificatore differenziale è caratterizzato da una banda passante compresa tra 0.1 Hz e 3000 Hz, un fattore di amplificazione compreso tra 50.000 e 500.000 V/v. Un convertitore A/D 16 bit (non mostrato) digitalizza il segnale, il tutto secondo quanto già noto dalle applicazioni tradizionali.
Il software residente nel personal computer, oltre a consentire l’elaborazione del biopotenziale registrato, elaborazione che può essere stampata con una stampante 7, gestisce come detto la generazione di stimoli pattern presentati sullo schermo 5. Detti stimoli vengono configurati sullo schermo come ad esempio mostrato nelle figure da 4a a 4d. Al paziente viene mostrato su uno schermo una sequenza di pattern di celle, ovvero un insieme di stimoli visivi aventi varie forme spaziali e temporali. In modo sincrono allo stimolo, il sistema acquisisce dagli elettrodi opportunamente posizionati sul paziente il segnale campionato da elaborare (risposta bioelettrica associata alla presentazione di uno stimolo visivo). Ciascuna cella sullo schermo è modulata in base ad una corrispondente m-sequence binaria, nel modo spiegato di seguito.
Il fine ultimo dell’esame è quello di associare una risposta bioelettrica ad ogni cella appartenente al pattern di stimolazione, ovvero alla porzione retinica o proiezione corticale associata a tale cella.
Per l’esame MF-ERG si deve interpretare la parola attivato come illuminato e disattivato come non illuminato (figura 4a, in cui alcune celle sono illuminate, altre non illuminate). Per gli esami MF PERG e VEP si deve invece interpretare la parola attivato come posto nella condizione di pattern normale, e disattivato come posto nella condizione di pattern complementare (figura 5b, in cui alcune celle hanno pattern normale, altre pattern complementare).
Come rappresentato dalle figure 4b e 4d, è possibile d'altra parte modificare le caratteristiche delle immagini, ad esempio di colore, luminanza, contrasto ma anche di forma, dimensione spaziale, alternanza temporale, distorsione, angolo visivo sotteso. In questo modo, possono venire stimolate in modo indipendente le n aree retiniche o relative aree corticali che risultano dalla caratteristica del tipo di stimolo multifocale utilizzato per la stimolazione del paziente.
Ancora, le figure 4e e 4f mostrano un differente set di stimoli atto a stimolare selettivamente aree visive o campi recettoriali retinici e corticali, orizzontali e verticali. La figura 4g rappresenta un diverso set di stimolo composto da una pluralità di celle (esagoni) atti a stimolare una differente quantità di aree visive o campi recettoriali retinici e corticali. La figura 4h mostra infine un diverso set di immagini composto da una pluralità di celle suddivise in settori di anelli concentrici ulteriormente suddivise in elementi bianco-neri o colori antagonisti atti a stimolare aree visive o campi recettoriali retinici e corticali
Tornando specificamente al "pilotaggio" della stimolazione, la registrazione del biopotenziale e, quindi, la misura del biopotenziale retinico o corticale, in modo specifico per le n aree stimolate, avviene come segue.
La sopra menzionata m-sequence è una sequenza di simboli 1 e –1 di lunghezza N =2<s>− 1 , con s numero intero positivo. Se la m-sequence è lunga N simboli è possibile gestire un pattern di M celle (M <= N). Ad ogni cella è associata una msequence lunga N simboli ottenibile traslando ciclicamente una m-sequence madre. Le varie m-sequence generate per traslazione ciclica da una m-sequence madre sono pseudo-ortogonali, come da schema esemplificativo sotto riportato (s = 3, N = 7).
Si consideri ora la trama temporale seguente:
Sia Ts la durata di un tempo di simbolo dell’m-sequence ovvero di un 1 o -1. Sia T la durata di un’intera m-sequence ovvero la durata di un tempo di simbolo moltiplicato per la lunghezza dell’m-sequence N. Supponiamo che siano trascorsi k intervalli Ts dall’inizio dell’m-sequence, se l’m-sequence q-esima associata alla cella q-esima contiene un 1 in posizione k-esima, la cella del pattern sullo schermo sarà attivata, altrimenti sarà disattivata.
L’intervallo di tempo tra due stimoli è scelto in modo da risultare abbastanza grande da far esaurire la durata della risposta bioelettrica in tale tempo.
In corrispondenza della fine di ogni m-sequence ovvero dopo ogni intervallo di lunghezza N*Ts è possibile calcolare la risposta di ogni cella sulla base dei dati raccolti durante il tempo di esecuzione della m-sequence appena terminata. Supponiamo che interessi la risposta della cella q-esima a cui è associata la msequence q-esima ottenibile tramite una traslazione ciclica di q simboli dell’msequence madre. I dati della risposta complessiva di ciascun tratto evidenziato nella trama temporale sopra riportata possono essere cross-correlati con la m-sequence associata alla cella q-esima, per ottenere la risposta corrente della cella q-esima dovuta alla m-sequence appena terminata.
Se un intervallo di tempo pari ad numero intero n di m-sequence è trascorso, si può calcolare la media della risposta di ciascuna cella utilizzando le risposte di ciascuna cella derivate dai dati raccolti durante la prima, la seconda, fino alla n-esima m-sequence di stimolo.
Secondo un aspetto specifico e caratteristico della presente invenzione, diversamente da quanto effettuato in precedenza, si prevede di aggiornare il calcolo della risposta di ogni cella al termine di ogni tempo di simbolo pari a T/N. In questo modo, si può seguire in tempo reale l’evoluzione della risposta calcolata di ciascuna cella senza dover attendere la fine di una m-sequence. Si offre in tal modo un notevole beneficio in termini di risparmio di tempo e contestualmente la visualizzazione immediata dell'efficacia del risultato e di eventuali errori.
Quanto precedentemente esposto può essere spiegato in dettaglio nel successivo esempio. Sia dato k pari ad un numero intero di intervalli Ts che seguono la fine della precedente m-sequence dopo i quali si vuole ottenere un aggiornamento delle forme d’onda delle risposte delle varie celle. Si consideri quindi il tratto di risposta complessiva di lunghezza N*Ts che va dall’istante in cui interessa aggiornare Trefreshfino a Trefresh- N*Ts.
Ipotizzando che interessi la risposta della cella q-esima a cui è associata in partenza la m-sequence q-esima ottenibile tramite una traslazione ciclica di q simboli della m-sequence madre, i dati estratti dalla risposta complessiva (da Trefreshfino a Trefresh - N*Ts = Trefresh - T) devono essere cross-correlati non con la m-sequence associata alla cella q-esima ma ad una sua versione ritardata ciclicamente di k simboli per ottenere la risposta corrente di detta cella q-esima dovuta agli N stimoli più recenti (generati in un intervallo temporale di durata T). Si veda l’esempio nel successivo diagramma in cui sono rappresentate per ogni cella le sequenze da crosscorrelare con la risposta complessiva acquisita nell’intervallo temporale da Trefreshfino a Trefresh-N*Ts. In tale esempio k è uguale a 4 e il set di m-sequence utilizzato è quello già rappresentato in precedenza.
Questo risultato parziale può essere utilizzato per calcolare la risposta media associata alla q-esima cella in combinazione con i risultati parziali precedentemente calcolati per questa stessa cella.
Le forme d’onda calcolate associate alle varie celle possono essere interpretate direttamente oppure associate ad un pattern composto da stimoli cromatici di luminanza o isoluminanti o in scala di grigi che rispecchia la matrice degli stimoli.
La visualizzazione in tempo reale dei risultati consente in definitiva all’operatore o automaticamente all’elaboratore di:
- monitorare eventuali perdite di attenzione da parte del paziente o eventuali artefatti che possano contaminare e pregiudicare l’esito dell’esame;
- interrompere in qualsiasi momento il ciclo di acquisizione del biopotenziale; - ripetere soltanto la parte di stimolo dove sia stato identificato un artefatto del biopotenziale associato alle risposte generate da specifiche celle.
Viene così ridotta significativamente la durata dell’esame con il risultato di ottimizzare la capacità di attenzione, apprendimento, affaticamento del paziente, avendo a proprio vantaggio, come elemento di valutazione istantanea, un coefficiente di variazione intrinseco (CV) e un coefficiente di errore medio della media (SEM) del risultato ottenuto in tempo reale, e contestualmente l’analisi qualitativa del risultato.
A quest’ultimo riguardo, è chiaro che, in funzione della strategia di analisi scelta, durante il processo di acquisizione le risposte bioelettriche calcolate correntemente
potrebbero differire dalle corrispettive precedenti. Il coefficiente di variazione (CV) fornisce come informazione istantanea, la deviazione intrinseca delle misure, cioè lo scarto quadratico medio σ A delle risposte calcolate in tempi successivi depurato dal valore medio A .
L’errore medio della media (SEM) pari alla deviazione standard dei campioni misurati diviso la radice del numero di campioni misurati Nc, serve invece a valutare l’affidabilità della misura.
Si noti come tale parametro non sia clinicamente valutabile ma fornisca al clinico un dato su quanto il fenomeno sia stato correttamente caratterizzato in termini statistici.
Vantaggiosamente, è possibile comparare il risultato ottenuto dal paziente esaminato con un database normativo ottenuto con un’ampia statistica raccolta su campioni di soggetti normali, in grado di fornire una indicazione della deviazione del soggetto rispetto alla media dei soggetti normali in relazione all’età. Ad esempio, una statistica effettuata su 154 occhi sani è stata condotta al fine di individuare i range di normalità per i parametri di: ampiezza e latenza delle risposte bioelettriche correlata alla superficie retinica stimolata per i vari esami elettrofunzionali. La statistica è stata condotta su di una popolazione di normali e al fine di stabilire l’esistenza e la correlazione con l’età del paziente. Gli esami presi in considerazione appartengono ad una popolazione variegata di pazienti da un’età minima di 12 anni ad una massima di 87. I risultati ottenuti mostrano la dipendenza dei parametri ampiezza e latenza dall’età del soggetto esaminato. Tali dati normativi, o altri analoghi, dopo essere stati valutati dal punto di vista statistico, possono essere inseriti come parametro fisiologico di "normalità" all'interno dell'apparecchiatura, al fine di rendere l’utente capace di una rapida ed efficace consultazione.
La presente invenzione consente quindi di ottenere un risultato immune da fattori intrinseci di variabilità della tecnica tradizionale quali ad esempio problemi legati alla perdita di fissazione o movimenti oculari. L’apparecchiatura sopra descritta a titolo esemplificativo consente l’esame di un singolo occhio o simultaneo di entrambi gli occhi del paziente. Secondo una diversa forma realizzativa, schematizzata dalla figura 3 (nella quale parti uguali o corrispondenti a quelle già descritte per la prima forma realizzativa sono indicate con gli stessi indici di riferimento), è al contrario richiesto l’esame di un solo occhio alla volta. D’altra parte, tale soluzione realizzativa assicura una ancor maggiore precisione dei risultati, evitando la contaminazione del biopotenziale con possibili registrazioni inattendibili.
In particolare, l’apparecchiatura di figura 3 si differenzia dalla precedente perché tra l’occhio del paziente e lo stimolatore pattern (CRT, CCD, LED, OLED, PLASMA) è interposto uno specchio o prisma separatore di fascio ottico, detto anche beam splitter, di tipo di per sé noto e indicato con 8. Il beam splitter, posto in una posizione opportuna del percorso ottico, consente come è noto di mostrare al paziente uno stimolo visivo e contestualmente all’operatore l’immagine della porzione di interesse dell’occhio del paziente.
L’operatore medico, simboleggiato nella figura dall'occhio 9, direttamente o per mezzo di una camera di ripresa dell’immagine collegata a sua volta ad un monitor, può così osservare, grazie ad un oftalmoscopio (non mostrato), il fondo retinico del paziente nel corso dell’esame, assicurandosi che lo stimolo venga proiettato esattamente al centro della fovea.
Perciò, egli è in grado di correggere all’istante, interrompendo e riprendendo successivamente l’esecuzione dello stimolo associato alla risposta dell’area stimolata (questo grazie al controllo in tempo reale secondo la presente invenzione), conseguente ad una perdita di fissazione del paziente rispetto allo stimolo, dovuta ad esempio ad un movimento oculare, allo sbattere delle palpebre o a difficoltà di attenzione nel seguire l’esame stesso. L’operatore può anche interrompere momentaneamente la registrazione nel caso rilevi momentanee difficoltà, per il paziente, a proseguire l’esame. L’esatta proiezione dello stimolo nell’area foveale permette quindi di minimizzare l’incidenza di misurazioni inattendibili causate dalle difficoltà di collaborazione del paziente.
In una forma realizzativa particolarmente vantaggiosa il beam splitter, l’oftalmoscopio, la ripresa fotografica in tempo reale del fondo oculare e la focalizzazione dello stimolo sulle aree retiniche desiderate, il sistema di collimazione, puntamento, e correzione del difetto rifrattivo o ametropia del paziente, ed un opportuno sistema ottico di proiezione del pattern sono integrati stabilmente in un unico assieme ottico-meccanico-elettronico, in modo che il campo di osservazione dell’oftalmoscopio e quello di proiezione del pattern risultino esattamente ed indissolubilmente sovrapposti. La figura 5 fornisce per l'appunto un'idea della sovrapposizione della risposta generata da ogni singola cella con l’immagine del fondo oculare del paziente esaminato.
Con queste soluzioni realizzative, quindi, anche il tradizionale confronto tra la risposta ottenuta dal paziente con i dati di normalità correlati all’età del soggetto e ottenibili dalla sperimentazione clinica, può essere effettuato in modo assai più preciso e affidabile, il che permette comunque di ridurre notevolmente il coefficiente di variabilità collegato alla tecnica corrente. Il risultato della diagnosi è realmente indipendente dall’abilità dell’operatore e dalla volontà del paziente, nonché da tutti gli altri fattori e fonti di variabilità sopra descritti.
In entrambe le forme realizzative, la possibilità di archiviare i risultati ottenuti per una successiva diagnosi consente di poter monitorare la progressione della patologia nel tempo, e l’eventuale efficacia di un trattamento farmacologico.
Varianti e/o modifiche potranno essere apportate al procedimento e sistema per la registrazione di risposte elettrofunzionali ERG, PERG, VEP e multifocali in tempo reale secondo la presente invenzione senza per questo uscire dall’ambito protettivo dell’invenzione medesima.

Claims (18)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Procedimento per determinare la topografia dei segnali di risposta bioelettrica di un sistema visivo di un paziente includente retina, nervo ottico o la loro proiezione a livello della corteccia centrale, a seguito di stimolazioni visive attraverso una superficie disposta davanti all'occhio del paziente, in cui un'immagine consistente di una molteplicità di celle viene visualizzata come stimolazione, ciascuna cella venendo attivata o disattivata secondo una corrispondente funzione digitale di tempo rappresentata da una successione ciclica di m-sequence binarie di durata (T) formate da una pluralità di simboli di attivazione (N) ciascuno avente una durata (Ts), le msequence delle varie celle essendo ottenute ciclicamente da una m-sequence madre, il procedimento determinando la risposta bioelettrica totale del sistema visivo, la risposta associata a ciascuna cella essendo determinata dalla risposta totale del sistema visivo per mezzo di una cross-correlazione con una opportuna versione traslata di una msequence madre, caratterizzato dal fatto che il calcolo della risposta di ogni cella viene aggiornato al termine di ogni tempo di simbolo (Ts), per cui è possibile seguire in tempo reale l’evoluzione della risposta calcolata di ciascuna cella senza dover attendere la fine di una m-sequence.
  2. 2. Procedimento secondo la rivendicazione 1, in cui detto aggiornamento viene effettuato, dopo un certo numero (k) di tempi di simbolo (Ts) per ottenere la risposta di una cella q-esima associata ad una m-sequence traslata di un numero (q) di simboli dalla m-sequence madre, cross-correlando i dati estratti dalla risposta complessiva non con detta m-sequence traslata, ma con una sua versione ritardata ciclicamente di detto numero (k) per ottenere la risposta corrente di detta cella q-esima dovuta ad un numero (N) di stimoli pù recenti.
  3. 3. Procedimento secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui le forme d’onda calcolate associate alle varie celle sono interpretate direttamente oppure associate ad un pattern composto da stimoli cromatici di luminanza o isoluminanti o in scala di grigi che rispecchia la matrice degli stimoli.
  4. 4. Procedimento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui la correttezza della fase di acquisizione viene valutata sulla base di un coefficiente di variazione intrinseco (CV) e di un coefficiente di errore medio della media (SEM) del risultato ottenuto in tempo reale.
  5. 5. Procedimento secondo la rivendicazione 5, in cui detto coefficiente di variazione intrinseco (CV) e detto coefficiente di errore medio della media (SEM) sono calcolati in accordo con le espressioni riportate a pagina 12 della descrizione.
  6. 6. Procedimento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui il risultato ottenuto dal paziente esaminato viene comparato con un database normativo comprendente risultati ottenuti su soggetti normali, al fine di fornire una indicazione della deviazione del soggetto rispetto alla media dei soggetti normali in relazione all’età.
  7. 7. Sistema per determinare la topografia delle risposte bioelettriche di un sistema visivo di un paziente includente retina, nervo ottico o la loro proiezione a livello della corteccia centrale, a seguito di stimolazioni visive, comprendente mezzi di visualizzazione (5) atti ad essere disposti davanti all'occhio di un paziente, mezzi elaboratori (4) connessi a detti mezzi di visualizzazione atti a permettere la visualizzazione, come stimolazione, un'immagine consistente in una molteplicità di celle, ciascuna cella essendo attivata o disattivata secondo una corrispondente funzione digitale di tempo rappresentata da una successione ciclica di m-sequence binarie di durata (T) formate da una pluralità di simboli di attivazione (N) ciascuno avente una durata (Ts), le m-sequence delle varie celle essendo ottenute ciclicamente da una msequence madre, mezzi sensori e amplificatori (1, 2, 3, 6) atti a determinare la risposta bioelettrica totale del sistema visivo, e a registrarla su detti mezzi elaboratori, per cui la risposta associata a ciascuna cella è determinata dalla risposta totale del sistema visivo per mezzo di una cross-correlazione con una opportuna versione traslata di una msequence madre, caratterizzato dal fatto che detti mezzi elaboratori (4) sono atti ad aggiornare il calcolo della risposta di ogni cella al termine di ogni tempo di simbolo (Ts), per cui è possibile seguire in tempo reale l’evoluzione della risposta calcolata di ciascuna cella senza dover attendere la fine di una m-sequence.
  8. 8. Sistema secondo la rivendicazione 7, in cui detti mezzi elaboratori (4) sono atti ad effettuare detto aggiornamento, dopo un certo numero (k) di tempi di simbolo (Ts) per ottenere la risposta di una cella q-esima associata ad una m-sequence traslata di un numero (q) di simboli dalla m-sequence madre, cross-correlando i dati estratti dalla risposta complessiva non con detta m-sequence traslata, ma con una sua versione ritardata ciclicamente di detto numero (k) per ottenere la risposta corrente di detta cella q-esima dovuta ad un numero (N) di stimoli più recenti.
  9. 9. Sistema secondo la rivendicazione 7 o 8, in cui detti mezzi elaboratori (4) sono atti ad interpretare le forme d’onda calcolate associate alle varie celle direttamente oppure associate ad un pattern composto da stimoli cromatici di luminanza o isoluminanti o in scala di grigi che rispecchia la matrice degli stimoli.
  10. 10. Sistema secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 7 a 9, in cui detti mezzi elaboratori (4) sono atti a valutare la correttezza della fase di acquisizione sulla base di un coefficiente di variazione intrinseco (CV) e di un coefficiente di errore medio della media (SEM) del risultato ottenuto in tempo reale.
  11. 11. Sistema secondo la rivendicazione 10, in cui detto coefficiente di variazione intrinseco (CV) e detto coefficiente di errore medio della media (SEM) sono calcolati in accordo con le espressioni riportate a pagina 12 della descrizione.
  12. 12. Sistema secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 7 a 11, in cui detti mezzi elaboratori (4) comprendono mezzi di memorizzazione di un database normativo comprendente risultati ottenuti su soggetti normali, il risultato ottenuto dal paziente esaminato venendo comparato detto database, al fine di fornire una indicazione della deviazione del soggetto rispetto alla media dei soggetti normali in relazione all’età.
  13. 13. Sistema secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 7 a 12, in cui tra detto paziente e detti mezzi di visualizzazione (5) sono interposti mezzi separatori di fascio ottico (8) atti a consentire a detto paziente di osservare detta stimolazione riflessa da detti mezzi divisori anziché direttamente da detti mezzi di visualizzazione, per cui un operatore medico può osservare, a fini di controllo, il fondo retinico del paziente nel corso dell’esame stesso.
  14. 14. Sistema secondo la rivendicazione 13, in cui detti mezzi separatori di fascio ottico (8), detti mezzi di visualizzazione (5) e mezzi oftalmoscopici per osservare il fondo retinico del paziente nel corso dell’esame, sono integrati stabilmente in un unico assieme ottico-meccanico.
  15. 15. Prodotto informatico comprendente uno o più programmi per elaboratore, almeno uno di detti programmi essendo atto a gestire una corrispondente procedura di calcolo atta ad essere implementata su mezzi elaboratori per ottenere il risultato di cui al sistema secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 7 a 14.
  16. 16. Prodotto informatico secondo la rivendicazione 15, caratterizzato dal fatto di essere memorizzato su un supporto di memorizzazione.
  17. 17. Prodotto informatico secondo la rivendicazione 15, caratterizzato dal fatto di essere residente sui mezzi elaboratori di un sistema secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 7 a 14.
  18. 18. Procedimento e sistema per la registrazione di risposte elettrofunzionali ERG, PERG, VEP e multifocali in tempo reale sostanzialmente come sopra descritto ed illustrato con riferimento ai disegni annessi.
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