ITCT20130013A1 - Trealosio come colon protettore e catalizzatore intestinale - Google Patents

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Description

DESCRIZIONE
a corredo di una domanda di brevetto di invenzione industriale , avente per titolo:
TREALOSIO COME COLON PROTETTORE E CATALIZZATORE INTESTINALE
La presente innovazione riguarda l’uso del trealosio o di complessi di trealosio per aumentare l’assorbimento dei nutrienti nel colon e mantenere la protezione della barriera intestinale attraverso depositi di trealosio nei villi intestinali.il problema base che ha condotto a tale innovazione è riscontrabile principalmente nella difficoltà del medico a trovare soluzioni che possano risolvere certe condizioni cliniche gravi del colon (es. Morbo Crohn, celiachia, diverticolosi, ecc.) e che hanno come conseguenza proprio un cattivo assorbimento dei nutrienti e una progressiva riduzione delle difese intestinali. Spesso l’infiammazione del colon ha come conseguenza l’indebolimento della patina protettiva del villo intestinale detta mucina. La mucina è una glicoproteina presente nei secreti mucosi del tratto respiratorio e gastro-intestinale. La glicosilazione delle mucine aumenta gli attriti frizionali tra esse ed il solvente esterno, con conseguente aumento della viscosità della soluzione. In tal modo la mucina, molto viscosa, diviene un elemento protettivo che forma una specie di velo di protezione sull'epitelio gastro-intestinale o respiratorio. La viscosità aumenta perché la parte glucidica della glicoproteina, essendo altamente idrofila, attira molta acqua, aumentando le interazioni con essa. In caso di riduzione della glicosilazione della mucina si ha una diminuzione della viscosità, e anche la capacità protettiva decresce. Alcuni farmaci ( es. la glicosilazione delle mucine, e sono quindi detti farmaci "pro-ulceranti". Anche le infezioni batteriche e virali possono giocare un ruolo importante nel colon. Tali infezioni, infatti, possono provocare un malassorbimento transitorio, probabilmente a causa di un danno temporaneo e superficiale dei villi e dei microvilli. Le infezioni batteriche croniche del piccolo intestino sono rare, tranne la sindrome dell’ansa cieca, la sclerodermia e i diverticoli. I batteri intestinali possono utilizzare la vitamina B12 contenuta nella dieta, interferire, probabilmente, con i sistemi enzimatici e provocare un’infiammazione superficiale. I cambiamenti che avvengono nell'intestino, a causa della malattia, lo rendono meno capace di assorbire i nutrienti, i minerali e le vitamine liposolubili A, D, E e K. L'incapacità di assorbire i carboidrati e i grassi può causare una perdita di peso (o una mancata o ritardata crescita nei bambini) e affaticamento. L'anemia può svilupparsi in diversi modi. Il malassorbimento del ferro può causare anemia da carenza di ferro mentre il malassorbimento dell'acido folico e della vitamina B12 possono essere responsabili della anemia megaloblastica.il malassorbimento di calcio e vitamina D (compensato da iperparatiroidismo secondario) può causare osteopenia ( diminuzione del contenuto minerale delle ossa) o osteoporosi (indebolimento delle ossa e rischio di fratture da fragilità). Inoltre, una piccola parte di pazienti sviluppa una anormale capacità di coagulazione per via della carenza di vitamina K con consegente moderato rischio di sanguinamenti anomali. Anche la celiachia è associata alla proliferazione batterica nell'intestino tenue, è può o peggiorare il malassorbimento o causarlo, nonostante l'adesione ad una dieta idonea. Da tutti questi dati appare chiara l’importanza di sviluppare delle terapie mirate a migliorare la funzionalità della mucosa intesjtinale e a preservarne la sua integrità L’idea alla base di tale innovazione consiste proprio nell’aver individuato nel trealosio le condizioni ideali per il ripristino della protezione intestinale essendo un composto chimicamente affine alla stessa struttura chimica della mucina “ mucino simile”. Il trealosio è un disaccaride che presenta un legame 1,1 a tra due molecole di glucosio, diffuso in lieviti, funghi ed insetti. La sua alta concentrazione nei tessuti di alcuni organismi detti criptobionti, in particolare in quelli dei tardigradi, consente loro di sopravvivere in uno stato di "animazione sospesa" in condizioni di mancanza di acqua e a temperature molto elevate. Questi organismi, una volta reidratati, riprendono il loro normale ciclo vitale, senza presentare alcun danno. Recenti studi hanno accertato che il trealosio conferisce alle cellule umane, opportunamente trattate, la capacità di rimanere in vita, anche in assenza di acqua. Questo disaccaride previene, inoltre, la degradazione chimica e fisica che si può verificare nelle forme di dosaggio dei farmaci. È stato anche osservato che la presenza di trealosio in soluzione fa aumentare la temperatura di denaturazione di proteine e ne inibisce la precipitazione. Fino ad oggi Infatti, il trealosio è stato utilizzato come conservante, stabilizzante e idratante sia nell'industria alimentare che farmaceutica e comsetica. Il trealosio è invece possibile utilizzarlo come principio attivo nelle patologie del colon e rappresenta l'elemento principale di questa innovazione. Da uno studio clinico abbiamo riscontrato che i pazienti ai quali veniva somministrato il trealosio sotto varie forme (micoincapsulato, soluzione acquosa, gel, complessato con altri elementi) presentavano un
dei sintomi e dell'assorbimento dei nutrienti nonchè della flora intestinale. In particolare abbiamo somministrato un prodotto " probiogen" con e senza trealosio su un campione di 70 pazienti volontari per verificare se vi erano significativi miglioramenti clinici. Il trealosio ha migliorato l'aderenza dei probiotici nel colon. Inoltre in tutti i pazienti è stato segnalato un miglioramento significativo del quadro clinico generale. Infine nella forma microincapsulata sia aveva anche una maggiore protezione gastrica e un maggiore assorbimento di vitamine e sali minerali. Questi risultati confermano che essendo il trealosio uno disaccaride con gruppi OH e H crea delle strutture che avvolgono nella loro matrice chimica numerosi componenti chimici e biologici, migliorandone l'adesione nella mucina intestinale come una ventosa, inoltre integrandosi alla stessa ne rafforzano lo stato originario . Questo microfilm protettivo muco-compatibile ha la capacità di trattenere molta acqua e mantenere la viscosità meccanica a cui assolve la glicoproteina della mucina intestinale. Tutti i suddetti inconvenienti sono superati dalla presente innovazione che ha come obiettivo principale quello di prevenire e/o eliminare una serie di eventi fastidiosi (infezioni, infiammazioni, malassorbimento, IPB, ecc) che possono provocare nel paziente reazioni anche molto gravi.
Un ulteriore obiettivo è quello di creare un ambiente sfavorevole alla replicazione batterica e virale attraverso l'innalzamento del PH ad opera del trealosio.
Un ulteriore obiettivo è quello di ridurre la quantità dei principi attivi che vengono somministrati grazie all’aumento dell’assorbimento intestinale.
Un ulteriore obiettivo è quello di ridurre i tempi di recupero da patologie legate al malassorbimento inetstinale.
Un ulteriore obiettivo è quello di creare dei complessi di trealosio per migliorare l’ancoraggio dei principi attivi che altrimenti non verrebbero assorbiti nelle giuste dosi.
Un altro obiettivo è quello di migliorare o mantenere inalterato l'ambiente microbico intestinale.
Un ulteriore obiettivo è quello di aumentare l’desione dei principi attivi e nutrienti nelle condizioni di forte alterazione della motilità intestinale.
Un ulteriore obiettivo è quello di garantire un notevole risparmio economico per il paziente.
Forma pertanto oggetto specifico della presente innovazione l’uso del trealosio come principio attivo nella protezione del colon attraverso la formazione di un effetto barriera e quello di catalizzatore intestinale, accelerando e aumentando l’assorbimento di tutti i nutrienti somministrati insieme al trealosio. La presente innovazione sarà ora descritta a titolo illustrativo, ma non limitativo, secondo una variante preferita, con particolare riferimento alle figure dei disegni allegati in cui:
La figura 1 è una sezione ingrandita di una mucosa intestinale;
Come si può notare dalla figura i microvilli sono coperti da un sottile strato proteico di mucina che assolve principalmente al ruolo di protezione e rende più salda l’aderenza dei microrganismi ( probiotici).
La figura 2 è la struttura del Trealosio;
Come si può notare è una struttura estremamente polare e complessante. I legami OH e H possono creare strutture complesse capaci di inglobare microrganismi, ioni e molecole varie idrofile.
La figura 3 è una vista schematica della glicoproteina di cui è composta la mucina intestinale.
Questa struttura è composta da molte molecole idrofile e affini al trealosio per caratteristiche comformazionali;
La figura 4 è una vista semplificata di una delle possibili strutture conformazioni ibride che si vengono a creare quando vi è un indebolimento del manto glucidico della catena proteica della mucina intestinale. Appare evidente che essendo le strutture altamente idofile si avranno svariati tipi di legami OH e H ;
La figura 5 è una vista schematica che mostra il potenziale di alcune formulazioni (microincapsulamento,gel) per migliorare sia il trasporto che l’ancoraggio di molecole, ioni e probiotici.
I complessi di trealosio migliorano il trasporto dei composti preservandoli dall’attacco degli acidi gastrici e migliorandone l’ancoraggio alla mucina ;
La figura 6 mette in evidenza l’importanza di una reintegrazione della struttura protettiva del colon. Come si può notare la mancanza di una buona presenza di questo strato protettivo espone il nostro organismo ad attacchi di batteri e virus. Inoltre una cattiva integrità della mucina comporta un pessimo ancoraggio di microelementi nutritivi e molecole importanti per il normale funzionamento dell’intestino in generale.
La figura 7 mostra i dati di uno studio condotto presso l’ASL di Ragusa ,dipartimento di gastroenterologia. Lo studio del 2012, condotto su volontari sani ma soggetti a frequenti episodi di stipsi, ha mostrato come l’assunzione di Probiotici trealosio per 4 settimane ha permesso di migliorare i parametri gastrointestinali quali la motilità intestinale e la consistenza delle feci. Durante questo studio, condotto in doppio cieco e controllato verso placebo, a 70 individui (di età compresa tra 18 e 70 anni) che soffrivano di stipsi cronica, è stato somministrato per 4 settimane una integratore contenente il probiotico e un integratore contenente probiotico trealosio. Probiotico/trealosio e probiotico erano identici per composizione, eccetto che per la presenza o meno di trealosio. Inoltre per quantità, involucro esterno, colore, gusto e odore le due polveri erano totalmente indistinguibili. Prima di iniziare lo studio, i due gruppi di volontari (trattato e controllo) erano simili in termini di sintomi e della loro severità. Al termine dello studio, invece, i sintomi di stipsi moderata e severa e la presenza di feci caprine sono diminuiti significativamente nel gruppo trattato con trealosio rispetto al controllo. Tale effetto è stato rilevato sindalla prima settimana di trattamento. All’inizio dello studio, la mediana della frequenza di defecazioneera pari a tre volte a settimana (da 2 a 5) in entrambi i gruppi: nel gruppo trattato, il 54% ha riportato una frequenza di defecazione pari o inferiore a tre volte la settimana rispetto al 51% del gruppo di controllo. Durante la prima settimana questo valore è salito a 5 volte per settimana (da 3 a 6) nel gruppo trattato e 4 volte a settimana (da 2 a 6) per il gruppo di controllo. Nelle settimane seguenti, la frequenza di evacuazione è aumentata fino a 6 volte a settimana nel gruppo trattato e 5 volte per il gruppo di controllo La differenza osservata tra i gruppi è divenuta statisticamente significativa dalla seconda settimana di trattamento (p < 0,001). Al termine della fase di intervento il 4% del gruppo trattato ha riportato una frequenza di evacuazione < 3 volte a settimana contro il 15% del gruppo di controllo. Inoltre la consistenza delle feci è migliorata nel gruppo trattato ma non nel gruppo di controllo (p < 0,001). Al termine del periodo di studio (4 settimane) l'89% del gruppo trattato e il 56% del gruppo di controllo ha riportato un miglioramento dei sintomi di costipazione a seguito del trattamento effettuato (p = 0,003). I soggetti che non hanno riscontrato nessun effetto rappresentano il 37% nel gruppo di controllo e 11 % in quello trattato. Inoltre, un peggioramento della stipsi è stato osservato dal 3% nel gruppo di controllo e da nessuno nel gruppo trattato. In Tabella VI sono riassunti i risultati ottenuti nello studio.
Gli esempi descritti dimostrano quindi che la presente innovazione raggiunge tutti gli obiettivi proposti. Essa in particolare previene e/o riduce una serie di eventi fastidiosi (irritazione, malassorbimento, infezioni, reazione allergiche, ecc...) che possono provocare nel paziente reazioni anche molto gravi. E ancora, l’uso del trealosio in queste condizioni risulta di impiego facile e sicuro.
Garantisce un migliore assorbimento di qualsiasi farmaco o nutriente utilizzato.
Inoltre con l’uso del trealosio si garantisce un notevole risparmio economico per il paziente.
La presente innovazione è stata descritta a titolo illustrativo, ma non limitativo, secondo una variante preferita, ma è da intendersi che eventuali variazioni e/o modifiche potranno essere apportate dagli esperti del settore senza per questo uscire fuori dal relativo ambito di protezione, così come definito dalle rivendicazioni allegate.

Claims (4)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Impiego di trealosio come colon protettore e catalizzatore intestinale. L’uso del trealosio come principio attivo per la formazione di uno strato sottile di film proteico muco compatibile che grazie alla sua straordinaria versatile struttura garantisce protezione dei microvilli intestinali e migliora l’assorbimento dei nutrienti.
  2. 2. Complessi contenenti trealosio che favoriscono l’adesione al villo intestinale migliorandone l’assorbimento e l’emivita totale.
  3. 3. Microincapsulati di trealosio, gel, soluzioni acquose di trealosio e granulati di trealosio per veicolare altre sostanze nutritive e favorirne l’assorbimento.
  4. 4. Altri composti contenenti trealosio a scopo di veicolare e/o modoficarne l’assorbimento intestinale.
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